Galles, si cambia: nuova policy per le convocazioni

La federazione gallese imbocca la strada di Australia e Sudafrica. Novità dall’Argentina?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mr Ian 17 Ottobre 2017, 10:41

    Finalmente qualcosa è cambiato, la Gatland Laws era troppo restrittiva, adesso si giunge ad un buon compromesso, anche se forse 60 caps son tanti da raggiungere, però tenere i talenti in casa mi sembra la cosa migliore, penso a tutti quelli che gli Scarlets han perso nel corso degli anni….Dopo i 60 caps potranno andare all estero per firmare l ultimo contratto.

  2. malpensante 17 Ottobre 2017, 11:44

    Qualcosa è cambiato perché se ne andavano in tanti a prescindere.

    • fabiogenova 17 Ottobre 2017, 12:36

      Già…più che l’anticipo di una mossa, sembra il naturale prendere atto di una tendenza generale. Meglio governare questi flussi, più che arroccarsi nel proprio fortino.

  3. Stefo 17 Ottobre 2017, 13:21

    Concordo con fabio e mal, semplicemente un aggiustamento perche’ la Gatland Law alla fine non ha funzionato nel chiudere i cancelli, per nulla ha funzionato.

    Dall’altro lato pero’ li apre e non poco, @Mr Ian 60 caps al giorno d’oggi non sono incredibilmente tanti quando si giocano 10-11 TM all’anno, in pratica intorno a 26-27 anni uno se ne va ed e’ ben prima dell’ultimo contratto, anzi e’ quando mediamente si raggiunge l’apice della carriera e cio’ significa che le Regioni gallesi rischieranno ancor piu’ di perdere i giocatori migliori nel momento migliore della loro carriera.

    • Mr Ian 17 Ottobre 2017, 13:51

      se si crea una squadra vincente o con ambizioni di alta classifica, non è detto che il giocatore debba per forza andarsene. Metti anche le vite private dei giocatori, che magari con famiglia preferiscono restare in loco piuttosto che andar via…E se poi proprio dev essere meglio perderli a 26-27 anni piuttosto che a 20 come North o poco più come Liam Williams…

      • Stefo 17 Ottobre 2017, 14:18

        Dimentica una cosa: £, le gallesi non ptoranno competere…

  4. Stefo 17 Ottobre 2017, 13:23

    Argrntina che dovra’ cambiare per forza di cose, chiusa ai giocatori di una sola squadra la cosa non e’ sostenibile…

  5. gian 17 Ottobre 2017, 13:35

    con le differenze d’ingaggio che ci sono tra i vari campionati pro, diventa insostenibile per chiunque, esclusa, forse, la nnz dove i giocatori stellari fanno la fila come da noi i vecchi in posta, visto che pare che su 100 giocatori di qualità 60 nascano lì, pensare ad una politica domestica delle convocazioni per poter rimanere competitivi a livello internazionale, come tutti dicono sopra, è un fenomeno da gestire. discorso argentina, era abbastanza chiaro che creare una nazionale con una squadra pro sola, era piuttosto pretenzioso, anche senza le sirene economiche, stiamo a vedere come pensano di risorverla

    • malpensante 17 Ottobre 2017, 13:54

      In Argentina l’avevano risolta, prima di infilarsi nel tunnel del rugby pro.

  6. mistral 17 Ottobre 2017, 19:16

    personalmente sono scettico sulle barriere doganali che le diverse federazioni inventano per frenare l’esodo dei migliori, alla lunga dimostrano dei limiti, forse il sistema migliore è creare un campionato nazionale per club talmente attrattivo (e per agonismo e per soldi) che anche ai migliori passa la voglia di emigrare, oppure una nazionale talmente forte che vince tutto e dappertutto, ed allora anche ai migliori viene voglia di restare… il secondo sistema, naturalmente, è unico e non duplicabile, questione di DNA… il primo deve per contro evolversi continuamente allargando alle serie minori sia l’attrattività agonistica sia quella economica, e cercare la sostenibilità del sistema… poi si può discutere se 60 caps siano tanti o pochi o così così, ma resistere al richiamo degli euri o delle sterline è comunque impresa difficile, in una professione che dura, se va bene, una dozzina si stagioni…

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