In maglia Wallabies tanti giocatori nati nelle Isole. E coach McKee punge…
Australia-Fiji, fratelli contro in quel di Melbourne
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odio ripetermi e sembrare un pó razzista (che non sono assolutamente), ma l’impressione é sempre la stessa: che skifo
Lo specchio?
Secondo me bisogna distinguere…
Un conto è certo scouting selvaggio che le grandi federazioni portano avanti ai danni delle isole pacifiche, che sarebbe il caso di limitare (che succede anche in altri sport, per esempio con i giovanissimi calciatori africani).
Altro conto sono le scelte personali di chi ha doppia cittadinanza o è cresciuto in paesi diversi da quello di nascita, e che ha la sacrosanta libertà di scegliere chi rappresentare.
E comunque, nel calcio i giovani “arraffati” giocano in club europei, ma poi difendono la Nazionale del Paese in cui sono nati.
Il ranking mondiale sarebbe, anche sostanzialmente, diverso se gli isolani non giocassero per Nazionali aliene.
Sul fatto che che i giocatori “arraffati” difendano la nazionale di provenienza non sari così sicuro…basta pensare ad alcune nazioni europee più attive negli anni delle colonizzazioni…
Detto questo, se una persona può scegliere cosa fare, ha il diritto di farlo in libertà, quando le regole glielo consentono.
Infatti mi sembra che si siano messe in discussione le regole, piu’ che le persone.
Non per fare i soliti discorsi ma le nazionali pacifiche beneficiano, se non quanto noi di piú, del lavoro che fa l’Australia è la nuova Zelanda, per cui di che stiamo parlando ?
Se le maglie disponibili oroverde e tutte nere sono solo 46 non é colpa di nessuno, logico che la terza quarta scelta anche per scelte professionali sceglie una via o l’altra, non ci vedo nulla di scandaloso o di schifoso in ció
Contrariamente a quando si rappresenta in nazionale una bandiera X Salvo aver fatto la trafila per quella y
io sinceramente nn capisco, il fatto di nascere in un certo paese non significa che la persona e` obbligata a sentirsi necessariamente legata o a rappresentare quel determinato paese…uno puo` nascere in un paese e poi trascorrerela maggior parte della sua vita in un altro paese! oppure per motivi personali si sente piu` attaccato ad una nazione diversa da quella di nascita!! per me non c’e’ niente di strano a farlo se le regole lo permettono, e per regole intendo anche quelle al di fuori da quelle rugbystiche…il fatto di dire di dover rappresentare la nazione di nascita solo per il fatto di esserci nato e` un po’ una stupidata! a mio modo di vedere…specialmente in un mondo dove la multiculturalita` e` ormai radicata in tutti i paesi come giusto che sia!!
Occhio che i provincialotti si “skifano”
😉
Non è da trascurare il contributo economico che gli isolani all’estero devolvono al loro paese d’origine, infatti buona parte di cio che percepiscono torna ai loro familiari e alle istituzioni di casa. Secondo me un giovane isolano che migra non va visto diversamente da un giovane laureato italiano di talento che va cercarsi lavoro all’estero.
Per la nazionale, quando porteranno a 5 gli anni necessari per l’equiparazione le cose cambieranno almeno un po, e le isolane avranno piu talenti disponibili per le loro rappresentative.
Il talento è nelle isole, i soldi in Aus e NZ. Pensate…cosa sarebbero stati gli AB senza Mealamu, Nonu e Muliaina negli ultimi anni. Di sicuro inferiori. Un giocatore bianco che cresce giocando con e contro gli isolani ne acquisisce skills tecniche e fisiche. E’ per questo che gli All Blacks sono i più forti. Mentre invece le nazionali isolane senza un cervello in regia hanno sempre ottenuto meno del dovuto.
Bravo Ma dei 3 solo 1 é nato fuori dai confini neozelandesi……….