Con il Presidente di Calvisano parliamo di rapporti con le franchigie, permit e Lega. E del lavoro di coach Brunello
Vincere e formare giovani, le due facce dell’Eccellenza e di Alessandro Vaccari
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Bella intervista.
Hands up for Vaccari e Calvisano.
Dalla serenitá con cui parla degli obiettivi si capisce che é uno che ha giocato “lí” e capisce che il fine ultimo di ogni cosa é la nazionale. Calvisano = Eccellenza italiana
Se prima non pensavo che ” Calvisano tappa obbligata per i giovani migliori e via dicendo.” Oggi lo penso.
a me questa intervista sembra certificare, se ce ne fosse bisogno, il declassamento irreversibile del campionato d’eccellenza a qualcosa di propedeutico e funzionale a franchige e nazionale…
dal che ha ragione Zambelli a smobilitare…
a che serve una lega di club? a che servono i contributi? come si fa a pretendere di andare in challenge su questi presupposti?
Hai ragione fracasso e io aggiungo….FINALMENTE!!!
I quanto alle tue domande io sarei per queste risposte:
Una lega di club non serve a niente, perchè le leghe esistono in contesti professionistici, dove i club sono generatori di introiti e non entità che vanno avanti grazie ai contributi federali.
I contributi sono oboli politici e retaggio di un vecchio sistema, che sarebbe dovuto scomparire con la scelta, progressista, delle franchigie celtiche, con conseguente ristrutturazione del movimento in tal senso, ancora avvenuta, quindi servono soltanto ad accontentare i club.
In Challenge è più che sufficiente la franchigia che non va in Champions e, magari e se proprio si deve fare, io farei una selezione da iscrivere, alla “Coppa del Nonno” che viene disputata con i “Fenomeni dell’ Est”.
In quanto a Vaccari, mi piace come la pensa e ritengo che se tutti i presidenti delle Eccellenti la pensassero di più come lui il movimento ne gioverebbe non poco.