Un viaggio in Europa alla ricerca del loro significato nascosto (e delinquente)
Sei Nazioni: gli inni delle nazionali spiegati dai Delinquenti
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Inno Francese e Italiano, per me da sempre i più belli per la carica che danno.
Il nostro e quello della Scozia di gran lunga i più belli!
Abreuve nos sillons, letteralmente sarebbe : innaffi i nostri solchi, non bastano i galloni, forse un po’ (poco) meno sanguinario : scorra nelle canalette al bordo delle strade , in ogni caso truculento da ppaura
Comunque i peggiori sono i sudditi di sua graziosa maestà, non promettono di tagliare gole … lo fanno (se serve) senza necessità di avviso
@balin, nel canto di guerra delle armate del reno i solchi di cui parli (solchi giustamente e non “galloni”) non sono le canalette a bordo strada, ma i solchi dei campi arati nei quali sono chiamati a combattere, all’epoca le armate dei soldati della rivoluzione…
Giusto una precisazione, perché vivo in Francia da 10 anni (oddio, mi sono appena trasferito a Bruxelles, ma vabbè).
Il “sang impur” di cui si parla nell’inno non è il sangue “impuro” degli stranieri – cosa che farebbe della Marsigliese un inno apertamente razzista: è il sangue delle classi popolari francesi, invitate a sacrificarsi per la patria versando il proprio sangue. Si diceva, infatti, all’epoca che puro fosse solo il sangue dei nobili – che erano peraltro i soli a poter decidere come e quando fare la guerra. Mentre i cittadini semplici, contadini e artigiani e popolino delle città, erano considerati di sangue impuro.
L’inno è quindi un’esortazione al popolo, invitato a abbandonare la tradizione della sottomissione ai nobili e a fare la guerra nel proprio interesse – in quel caso, la guerra di liberazione.
O almeno, cosi’ mi hanno spiegato i miei amici 🙂
dunque, sará (anche) questo ora il livello di onrugby.it? Protesto vibrantemente! Non mi piace per niente
Infatti questo non è OnRugby, ma è la pagina “Delinquenti prestati al mondo della palla ovale” 😉
Incredibile! Ma lo capisci o no che è solo una rubrica ironica data ad un gruppo di amici del rugby che già facevano questo su Facebook.
Cosa ti da fastidio la gente a cui piace farsi due risate ogni tanto o che siano di Roma?
Entrambe le cose (sulla seconda non che siano di Roma, ma che pubblicano in romanesco, non se ne puó piú). Come non mi piacciono i petegolezzi sui giornali, i pezzi sulle star rifatte sul corriere, le donne nude sulla Gazza ecc.
Una mia opinione, posso? Non tutto in Itlaia deve essere un circo (da due soldi per giunta), sbaglio? Chi vuole intrattenimento da due soldi vada su quella pagina, stop
Ciao, sono l’amministratore di Delinquenti prestati al mondo della palla ovale. Leggendo i tuoi commenti ho elaborato il lutto nelle sue leggendarie 5 fasi: dal rifuto, alla rabbia. Dalla paura passando per il patteggiamento, fino all’accettazione. Praticamente sono passato dal “Ma mo che cazzo vole questo” al “Vabbè dai ‘sti cazzi è un poveretto”. Ti metto un video per farti capire meglio [volevo proporti un Lars von Trier (che se non sai chi è: https://it.wikipedia.org/wiki/Lars_von_Trier) per evitare di tediarti con l’ilarità, ma poi ho pensato che magari una risata ti fa bene e ho scelto di farti vedere un minuto di Simpson]. Ciao 🙂 <- questo è un sorriso, se non lo riuscissi a riconoscere.
Insomma gielo hai spegato “papale Papale” 🙂
Ahaha grande!
Secondo me il cantico degli italiani non é conosciuto dalla stra grande maggioranza degli italiani, e andrebbe messo, se non altro per ripassarlo di tanto in tanto
Sono di parte ma la spinta emozionale in un inno è tantissimo, a prescindere da quale nazione o popolo si provenga. In questo a mio parere da sentire allo stadio forse i più evocativi sono quello gallese, francese e italiano. Quello scozzese e irlandese invece sono forse a mio parere più celebrativi ed anche il ritmo e l’incitazione sono differenti. Quello inglese lo trovo secondo me meno adatto al rugby forse perchè da meno spinta a sentirlo da non inglese. Un piccolo appunto invece per quello italiano è che non si usano le parte dell’inno forse più belle, contenute nelle strofe successive alle prime:
Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popoli,
perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l’ora suonò.
Uniamoci, uniamoci,
l’unione e l’amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
Dall’Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Cioè secondo me di una poesia e musicalità fantistici…e poi siega in versi parte della nostra storia. Certamente troppo lungo ma un amalgama dei versi migliori e più evocativi, per il rugby si potrebbe fare…In fin dei conti anche l’Irlanda ne ha uno usato solo questo sport.
A mio insindacabile giudizio, ecco l’elenco degli inni in ordine di bellezza. Non tollero alcun contraddittorio su questo tema 🙂
1.Galles
2.Francia
3.Scozia
4.Italia
5. Inghilterra
6.Irlanda
L’inno degli italiani è il migliore perchè sono italiano ed è così che deve essere. La lettura più logica ad una qualsiasi classifica dovrebbe essere questa. Ognuno dovrebbe essere fiero del proprio inno.
@B.O.D. Mi hai bruciato sul tempo. Sono un cultore dell’inno di Mameli.
Certo è che, da italiano, posso nutrire seri dubbi su quello inglese.
Da ignorante prestato al mondo della gabbia ottagonale, non capisco il senso della famiglia reale. Non lo capisco.
E con il dovuto rispetto a un inno nazionale, non capisco che senso abbia osannare sta regina gloriosa, vittoriosa e felice (felice?) che campa sul gettito dei propri sudditi.