Cronaca: dalla palla ovale alla crystal meth

L’ex pilone Lorenzo Bocchini produceva e vendeva droga dalla casa di Londra

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Pif87 18 Novembre 2016, 09:44

    A modo suo è andato in meth-a…

  2. Appassionato_ma_ignorante 18 Novembre 2016, 10:15

    Che tristezza. Al di là dell’aspetto puramente penale, questo non ha capito niente.

  3. narodnik 18 Novembre 2016, 11:05

    legge di mercato domanda-offerta..

  4. boh 18 Novembre 2016, 11:15

    Com’è quella? rugby scuola di vita……dipende da che vita vuoi fare

    • frank 18 Novembre 2016, 12:08

      Va beh che banalizzazione….allora chi picchia le donne?

      Dai, su.

      • boh 18 Novembre 2016, 14:11

        frank, mica gli ho dato ragione. Volevo semplicemente dire che quando uno è pirla, lo è anche se gioca a rugby

  5. Pumba 18 Novembre 2016, 12:52

    L’heisenberg del rugby !!

  6. lexv 18 Novembre 2016, 13:13

    Ha sbagliato e ok. Ma questo pone una domanda. I rugbysti, a parte pochi eletti ovviamente, che possibilità economiche hanno? Voglio dire: una volta che a 34 35 o 36 anni finiscono di lavorare come sportivi professionisti o semiprofessionisti come si inseriscono nel mondo del lavoro? Questo è un grosso problema soprattutto in Italia e va preso in considerazione.

    Penso che molti ragazzi abbandonino precocemente le loro aspettative di “successo” nel rugby professionistico proprio per questo ed è un male per il movimento.

    • Huxley Boyd 18 Novembre 2016, 13:45

      Da quando ho iscritto al minirugby i miei figli non ho mai pensato che dovranno diventare professionisti (ovviamente glielo auguro se potessero e volessero). Io ho scelto il rugby perché lo considero non una scelta per la vita, ma un eccellente accompagnamento alla vita, quella vera: familiare, affettiva,scolastica, professionale. Interiorizzare l’avanzamento sin da piccoli, faticare, dare e chiedere sostegno sono certo che li aiuterà a sbagliare meno nella vita e, se succedesse, a rialzarsi.E per ora si divertono un sacco!

    • Appassionato_ma_ignorante 18 Novembre 2016, 13:56

      @lexv, scusa ma è un ragionamento del menga. Chi è disoccupato è giustificato a darsi al crimine? Ma che ragionamento è? E poi, come dice Huxley Boyd, non pratichi il rugby per diventare in primis un professionista, ma per apprendere alcuni valori e una forma mentis che ti aiuti (con il gioco) ad affrontare la vita. Se questi concetti, come rugbista, una persona non li fai suoi e non li ricava da questo sport, è un suo limite e non è giustificabile in alcun modo.
      So per certo che almeno una società (Reggio), ma ce ne potrebbero essere altre, hanno avviato una collaborazione con aziende locali proprio con l’intento di aiutare l’inserimento degli atleti delle giovanili nel mondo del lavoro.

    • Appassionato_ma_ignorante 18 Novembre 2016, 14:00

      Fra l’altro, anche chi pratica uno sport a livello professionistico (tipo il calcio in italia) sa perfettamente che si tratta di un impegno che non potrà durare tutta la vita. C’è chi passa nelle file degli allenatori e dei dirigenti, ma è una minoranza. La maggioranza sa che una volta attaccati gli scarpini al chiodo sarà bene avere pronto un piano B e cerca di prepararsi per tempo (il classico esempio è “l’acquisto di un ristorante”).
      A maggior ragione il sig. Bocchini dà prova di poca lungimiranza.
      Difficile considerarlo una vittima (se non di se stesso).

  7. And 18 Novembre 2016, 14:28

    Beh di rugby non si vive….:) poi la storia dei valori del rugby ha stufato… sara mica una concausa del perché non si vince mai? Troppi bravi ragazzi nel rugby italico. Forse ci vorrebbe + cattiveria agonistica e meno valori.

    • onit52 18 Novembre 2016, 15:51

      Non si vive di rugby è vero
      ma non per questo …….ognuno poi risponde del suo comportamento ,
      ma , mi scusi , Sig And il commento sopra centra molto poco , saluti

  8. LoScarso 18 Novembre 2016, 15:47

    Quanta ipocrisia…. Molti di voi accettano che i giocatori si “pungano” (racing) x essere più fit più performanti più… E non si faccia finta che nel mondo del rugby il doping non esista l’unica cosa che non esiste è la lotta ad esso. Certo la scelta di diventare uno spacciatore è quanto meno opininabile ma osannare chi lo fa x vincere e crocifiggere (certo è giusto che venga perseguito) chi lo fà x un altro motivo è incoerente.

  9. mistral 18 Novembre 2016, 16:44

    è disarmante come alcuni, pur di giustificare il delinquente reo-confesso, tirino in ballo i cavoli a merenda, è veramente l’apoteosi del buonismo cretino… è uno spacciatore, non solo, è un produttore di sostanze tra le più pericolose tra quelle in voga in certi giri “in”, non so in inghilterra ma in italia ci sarebbe anche l’associazione a delinquere per fini di spaccio, eppure alcuni tra i commetatori tentano impossibili voli dialettici per giustificarlo o quanto meno attenuarne la responsabilità… ha giocato a rugby, e con questo?… probabilmente con l’età e i colpi in testa è peggiorato, stop…

    • LoScarso 18 Novembre 2016, 17:31

      Ma quale buonismo o sofismo dialettico o qualunquismo. La storia è una brutta anzi pessima storia e fin qui tutti d’accordo. La questione che volevo sollevare è sull’uso del doping in questo sport, fatto sempre taciuto e aime tollerato. La scorreggia è anch’essa un venticello solo che puzza di merda.

      • mistral 18 Novembre 2016, 17:49

        non è così semplice come la disegni tu, il “doping” al quale facevi cenno (Racing92) non esiste, e comunque riguardava un presunto uso irregolare di sostanze cortisoniche, medicinali. qui stiamo parlando di produzione e spaccio di sostanze pesanti che rovinano migliaia di giovani ogni giorno, siamo veramente su pianeti e galassie diverse… ritengo che qualsiasi tentativo di minimizzare o equiparare con altre situazione sia in definitiva un giustificare, si potrà essere o non essere d’accordo, ma io la vedo così, come si diceva un tempo “senza se e senza ma”… e aggiungo che il fatto che un delinquente venga incarcerato e lo si pubblichi su OR perchè un tempo ha giocato a rugby è forse fare del trollismo giornalistico… ma questo è una altro discorso…

        • San Isidro 19 Novembre 2016, 03:15

          non voglio giustificare alcuna scelta editoriale, ma perchè parli di “trollismo giornalistico”? Sicuramente la news non c’entra niente col rugby giocato, ma su un blog di rugby ci può stare, stiamo parlando di una notizia clamorosa (in negativo) che riguarda un ex noto giocatore dei campionati italiani di qualche tempo fa, si fosse parlato di uno sconosciuto che magari ha giocato nelle serie minori forse potevo essere d’accordo con te…se domani si venisse a sapere che un famoso calciatore della Serie A spaccia cocaina vuoi che i blog i di calcio o i tg sportivi non ne parlino?

  10. San Isidro 19 Novembre 2016, 02:55

    Lorenzo Bocchini, italo-sudafricano, me lo ricordo a Viadana, ma soprattutto lo ricordo qui a Roma visto che venne a giocare in Serie A con la Rugby Roma nella stagione 2004/2005, l’anno in cui i bianconeri erano neoretrocessi dal Super 10, era buon pilone…se avesse continuato nel rugby insegnando tecniche di mischia ai ragazzi avrebbe fatto sicuramente meglio, ma ognuno è libero di fare tutte le scelte sbagliate che vuole, nel caso specifico l’ex giocatore in questione ne pagherà le conseguenze…approfondendo la notizia su altri siti, ho letto che tra l’altro Bocchini e altri suoi amici rugbysti sono stati insigniti da Napolitano di medaglie al valor civile per aver aiutato la popolazione in difficoltà dopo il terremoto de L’Aquila, pensa te…

    • mistral 19 Novembre 2016, 09:05

      buongiorno San, tanto per chiarire il mio pensiero: Bocchini io non lo conoscevo e sinceramente non ne avevo mai sentito troppo parlare… ha avuto una onoreficenza civile da Napolitano, bene, me ne compiaccio e spero vivamente che nel bilancio della sua vita il bene che ha fatto ad altri all’Aquila compensi un minimo il danno enorme che ha fatto a Londra, ma questo è un discorso etico e morale che forse sfugge ai più, e chiarisco: comportarsi in modo “positivo” dovrebbe essere la norma per tutti, l’avere onoreficenze spesso è un caso e spesso non un merito assoluto, lo scientemente delinquere rovinando la vita soprattutto alle giovani generazioni è secondo me imperdonabile ed ingiustificabile sotto ogni aspetto… ho usato il termine “trollismo” perchè mi pare che nel blog venga abbastanza utilizzato a carico di chi provoca senza mai entrare nel merito, questo articolo lo trovo fuori posto, semplicenente, non dice niente, provoca una discussione su altri temi che non il rugby, e stop… scusa se ho urtato quel termine, sensazionalismo forse è meglio… rimane il fatto che invece di condannare il reo lo si cerchi di riabilitare cercando il “buono” che èin tutti noi, e che almeno una volta nella vita si rivela (magari a sproposito o involontariamente)… buon w.e.

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