Pochi possessi e meglio se di recupero: come gli All Blacks ammazzano le partite

Nella capacità di contrattaccare a gioco rotto sta una buona parte della differenza tra “loro” e “il resto”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. frank 25 Ottobre 2016, 08:52

    “La squadra in nero ha passato i primi sessanta minuti di gioco a far sfuriare fisicamente e mentalmente gli avversari placcandoli (120 volte) e calciando per costringerli a ripartire dal fondo (il triplo dei possessi calciati rispetto a quelli australiani).”

    Il gameplan dell’Italia quando gioca contro una Nazionale piu’ forte (quasi sempre, cioè).

    Solo che di solito non si fanno mete, al 60′ finisce la benza, e le mete iniziano a farle gli altri a catinelle.

    • Bubi 25 Ottobre 2016, 09:53
    • narodnik 25 Ottobre 2016, 10:03

      magari fosse come dici tu..era cosi’ qualche anno fa..con brunel e’ cambiata la musica si prova a giocare di piu’ la palla,con risultati catastrofici..purtroppo l’italia produce 3 quarti con le mani di ghisa proprio non e’ cosa..

      • fabrio13H 25 Ottobre 2016, 11:39

        …c’è da dire che se hai trequarti con le mani di ghisa il gioco degli AB non puo’ certo avere successo poiché non puoi certo pensare di fare una ripartenza (come direbbero nel soccer 😉 ) letale con il carrettino o comunque tenendo la palla vicino ai punti d’incontro e avanzando solo con un ball carrier ogni volta. Penso comunque che un gioco di trequarti un po’ più efficiente (anche se certo lontano da quello che hanno le nazioni che ci stanno davanti) di quello che avevamo, l’abbiamo raggiunto e la strada è cercare di migliorare ancora dal momento che è impossibile nel rugby attuale, pensare di arrivare a competere ad alti livelli senza avere un ampio ventaglio di abilità e quindi di scelte. Farei gli esempi di Argentina, Georgia e Giappone. L’Argentina sta raggiungendo un livello di competitività con le migliori, per altro unica Nazione che ci stia riuscendo, proprio perché è forte, e sta ulteriormente migliorando, in tutti i settori. Georgia e Giappone hanno fatto meritori e notevoli progressi ma non arriveranno a essere tra le grandi avendo solo una mischia ancora più forte, per quel che riguarda i georgiani, e dei trequarti ancora più veloci e bravi per quel che riguarda i giapponesi. Per riuscirci dovranno diventare più forti in tutti i settori del campo. Una volta che sei forte in tutte le componenti hai fatto il primo passo e a quel punto, essendo almeno vicino al livello del tuo avversario, puoi pensare che una rivoluzione tattica come quella degli AB, possa avere successo. E’ vero che il Giappone alla RWC ha presentato alcune soluzioni tattiche interessanti ma è anche vero che i risultati che ha ottenuto allora e in seguito sono coerenti con le “quotazioni” (uso questa parola per andare al di là del ranking ufficiale) di questi ultimi anni, tra l’altro con la legnata 10-45 che si sono presi dalla Scozia, nostra tipica competitor, tanto per fare un raffronto indiretto. Anche il confronto diretto di un paio d’anni fa conferma ciò che dico: hanno battuto di tre punti una squadra più o meno del loro livello. L’unica grande eccezione è stata la vittoria con il Sudafrica. Certo averla fatta noi! C’è da dire che hanno probabilmente usufruito dell’effetto sorpresa con un SAF alla prima partita di un Mondiale non certo brillante, anche se poi terminato con orgoglio e onore, inserito in un loro periodo storico ancor meno brillante che dura tuttora.
        E’ inutile girarci attorno: le tattiche, tranne qualche rarissima eccezione, possono avere successo quando hai davanti qualcuno magari più forte ma non troppo più forte di te in tutte le fasi di gioco.

        • narodnik 25 Ottobre 2016, 14:42

          io invece penso prorio che con i 3 quarti sia del periodo dominguez sia precedente non ci sono paragoni..sia per i mediani sia per le ali,per i centri ho ottimi ricordi di canale e bergamasco ma cmq l’italia giocava meglio coi 3 quarti 20 anni fa e prima che adesso,piu’ che di moduli di gioco per me si tratta proprio di un livello superiore individuale,per quello munari dice che la nazionale italiana la puo’ allenare chiunque,tanto cmq non c’e’ scelta i giocatori sono quelli e hanno quelle skills mica puo’ insegnare il tecnico della nazionale a fare download etc,l’argentina e’ al livello che aveva anche 10 anni fa,sta seguendo il passo delle migliori,il vero mistero rimane il giappone,con pochissimo tempo hanno messo su una tier 2 di primo livello,senza una grande tradizione,potere dei soldi?organizzazione efficente?tutti e due ma non basta a spiegare questo successo,sicuramente interpretano un rugby moderno e veloce,cercano di sprecare il minimo di energie su mischie rimesse perche’ sanno gia’ che la’ sono in deficit,sanno giocare molto bene le ripartenze e lasciano pochi tempi morti,il che vuol dire i loro mediani lavorano molto bene,cosa che gli italiani non fanno,sono lenti e prevedeibili,in piu’ calciano pure male e si torna punto a capo ok schemi soldi organizzazione poi pero’ chi scende in campo lo deve mettere in pratica..

          • frank 25 Ottobre 2016, 14:50

            Quindi i “download” chi li deve insegnare`

            😀

          • narodnik 25 Ottobre 2016, 14:52

            maledetto inlgese..offload..:))

          • fabrio13H 25 Ottobre 2016, 16:32

            …seguire il passo delle migliori significa migliorare, visto che nel tuo stesso ragionamento è implicito che le migliori “camminano” anzi corrono, e non è per nulla scontato né che ciò avvenga, né le modalità con cui farlo avvenire. L’Argentina lo sta facendo molto bene e su questo penso che tutti possiamo concordare, personalmente penso però che si siano anche avvicinati alle migliori nel senso che hanno quantomeno, più continuità e infatti sono riusciti a fare ben due terzi posti alla RWC, risultati nettamente superiori a ciò che avevano ottenuto negli anni 90 e anche ai tempi pre professionismo (tanto per dire: quando giocava Hugo Porta), riuscivano a vincere qualche TM con una grandissima, inframezzando però parecchie prestazioni modeste con squadre assai inferiori (vedi alcune sconfitte con noi).
            Che Troncon e Dominguez fossero mediani di buon livello internazionale penso sia accettato da tutti, Canale lo ricordo come un buon centro ma non a livello di Dominguez. Bergamasco, e penso parli di Mirco, anche se Mauro aveva giocato alcune volte all’ala a inizio carriera, è sempre stato il tipico testa bassa e corsa dritta appena gli arrivava la palla e in questo bravo; bravo poi inventarsi buon calciatore, vista la necessità ma non mi pare proprio l’esempio del livello che ci servirebbe per fare un salto di qualità.
            Capitolo Giappone: come già detto sopra, tanto di cappello ma diamo anche il giusto valore alle cose. All’avvento del ranking erano 18esimi ora 12esimi, si puo’ dire che sono passati da essere una bassa di seconda fascia a una alta di seconda fascia (che poi mi pare un po’ quello che dicevi tu); però io su quell'”alta” rimango un po’ in sospeso, secondo me lo devono confermare cammin facendo: Anche l’Italia in certo periodo è stata in posizioni tipo 9-10-11 e in altri, a distanza di un anno o due 13-14-15 e alcune sconfitte patite dai nipponici dopo i mondiali fanno forse pensare a una “media” seconda fascia (che a mio parere, è anche il nostro effettivo status). Per inciso almeno altrettanto meritorio mi pare il Kenya passato dal n.51 del 2003 al n.22 attuale.
            Capitolo Italia: sia alla Nazionale che ai club per me, tra le molte cose, mancano alcuni giocatori-guida che trascinino. D’altra parte è vero che se continuiamo a cercarli in stranieri magari azzurrabili, non li avremo mai. Secondo me ci sono alcuni che potrebbero avere la stoffa per diventarli, esempio Padovani, Canna, qualche mediano di mischia tra i giovani, qualche prima linea, oltre a Favaro che già lo è. Occorre rischiare nel dare responsabilità a questi perché altrimenti non avremo mai giocatori trascinanti per tutta la squadra e le squadre di club e in questo senso le squadre di Eccellenza che affidano quasi tutte e nuovamente i ruoli di regia a stranieri sono quanto di meno costruttivo per il futuro del rugby italiano.
            Un altro aspetto della questione sul quale sono intervenuto parecchie volte (anche ieri) è che i nostri giocatori, soprattutto quelli che giocano in Italia, sono maledettamente disabituati a vincere. L’ultima volta che la nostra Nazionale ha asfaltato qualcuno è stata contro la Russia nella RWC del 2011! (salvo dimenticanze da parte mia).
            Io ho la sensazione che se “ai miei tempi” si dava forse eccessiva importanza alla psicologia, al morale, al “cuore” di bollesaniana memoria, si è inseguito caduti nell’errore opposto che dura tuttora, in cui contano misure fisiche e programmazione sulle skills, come dicono adesso.
            Forse l’integrare i due estremi in una strada mediana è spesso la strada vincente e io in tal senso, sono convinto che anche l’aver ogni tanto l’opportunità di vincere in asfaltata e il coglierla (non come si è fatto alla RWC con la Romania, chi dice poi per un motivo chi per l’altro) fino in fondo, come fanno spesso le grandi contro di noi, serva, eccome, a migliorare. Si dice spesso che gli unici incontri che servono sono i TM che fanno cassa altrimenti il rugby italiano regredirebbe ancor più per ragioni di mancanza di fondi. Siamo però proprio sicuri che, per come sono state gestite le cose, i soldi che sono alla fine veramente arrivati a disposizione per il miglioramento non sarebbero stati gli stessi se si fosse giocato qualche volta di più con squadre di seconda fascia e però la gestione fosse stata migliore? Al di là anche di questo, proprio il Giappone è migliorato parecchio giocando, a livello di Nazionale, quasi esclusivamente contro squadre di seconda fascia e questo dovrebbe metterci almeno qualche dubbio sull’attribuire doti di per se “curative” al giocare solamente, o quasi solamente, contro chi è nettamente più forte.

          • narodnik 25 Ottobre 2016, 18:12

            dici bene l’ultima volta che si e’ annichilito l avversario e’ stato con mallett,non e’ un caso secondo me,anche se c’e’ da dire che con brunel a volte siamo riusciti a giocare meglio o al livello della francia per esempio,tipo all ultimo sei nazioni,ma cmq giocava meglio l’italia di mallett,mi ricordo una partita contro l’inghilterra 2009 o forse 2011 dove abbiamo perso ma per me giocando meglio di loro,e con loro giocava wilkinson..anche con kirwan e berbizier l’italia giocava meglio,negli ultimi test match con usa canada hanno fatto una fatica bestiale proprio perche’ i 3 quarti perdevano possessi e gli avversari avevano 3 quarti piu’ performanti,con un altro tecnico si sarebbe puntato a sfiancarli al primo tempo dando piu’ spazio ai 3 quarti nel secondo,invece e’ successo il contrario..per la romania in coppa,il primo a levare verve ai giocatori e’ stato brunel levando la partita d addio a mauro b,nonostante ci fossero 2 terze e lui interscambiabili,la giustificazione di brunel non era credibile,nonostante cio’ hanno dominato per circa un’ora poi ceduto,ceduto come?i loro 3 quarti sorpassavano i nostri..e stiamo parlando con tutto il rispetto della romania….per finire sono d accordo con te,l’italia deve giocare sia contro tier1 sia contro tier2,visto che al 6nazioni trova solo t1 per me nei test invernali deve affrontare per esempio una t1 e due t2,giocando solo contro i piu’ forti si ha che vincono una partita su 10,in piu’ bisogna dare spazio anche a romania georgia etc,affrontare solo avversari piu’ forti poi anche in pro12 vediamo i risultati che sta dando..

        • frank 25 Ottobre 2016, 15:17

          comunque naro la penso come te, come si fa a dire che il gioco dei 3/4 sia migliorato…..mah…..

          • Unforgiven79 25 Ottobre 2016, 16:29

            Con Mallett i 3/4 manco lo sperimentavano, il gioco aperto… metteva ad apertura Masi e Gowler perchè “difendevano bene”… tanto non c’era nulla da aprire.

          • gsp 25 Ottobre 2016, 16:57

            immagino sia ironico. Gower era un attaccante spettacolare che faceva tutto. Masi non e’ un buon attacante? andrebbero riviste le partite dell’era Mallett.

          • frank 25 Ottobre 2016, 22:18

            @gsp non si parla di uno o due ottimi giocatori, ma di un sistema di gioco che nella sua globalità considera all 80% il gioco degli avanti, e non un buon pacchetto di mischia una base di partenza per lanciare il gioco dei 3/4.

          • Unforgiven79 26 Ottobre 2016, 09:47

            @gsp: erano ottimo attaccanti e giocatori, certo, ma di sicuro non avevano il poster di Wilkinson in cameretta.

      • sentenza 25 Ottobre 2016, 14:28

        Bisogna verificare bene se le mani sono irrimediabilmente di ghisa (e allora bisogna scegliere altri giocatori, se ci sono) oppure le hanno perchè non si/li allenano abbastanza. Non si è ancora ben capito come sia, anche se la logica dopo 15 o 20 di questa musica farebbe pensare che in italia a rugby ci giocano solo quelli con le mani di ghisa.

      • Unforgiven79 25 Ottobre 2016, 16:33

        Ma se erano tutti a sparare su Mallett (io compreso) perché non si apriva mai il gioco, e non si poteva ambire a vincere solo con la mischia, e non si sapeva costuire un’azione che fosse una, e… ?!? Comunque ricordo poche mani di ghisa vera, non cerchiamo scuse, piuttosto un po’ troppo innamorati del pallone appena vedono uno spazio (vedasi Barrett che per sicurezza scarica sul compagno ad un metro e mezzo dalla linea di meta)

        • narodnik 25 Ottobre 2016, 17:40

          le stai guardando le partite delle franchigie credo,dove li vedi i tre quarti che hanno buona capacita’ gioco alla mano?chi sono?

          • Unforgiven79 26 Ottobre 2016, 09:52

            Non volevo far nomi, ma, tanto per chiarire, direi che Morisi, Benvenuti, Campagnaro e McLean possono allenare fondamentali che erano sconosciuti a Garcia. Direi anche che Canna ed Allen possono allenare aperture di gioco interdettte a Masi e Gowen, e che Marcato non arrischiava.

    • mistral 25 Ottobre 2016, 10:07

      “…e non fosse che in mezzo ha marcato pure quattro mete…” forse è questa la chiave di lettura, la capacità di essere micidiali in pochi secondi, portare l’avversario a dover attaccare oltre i propri limiti contenendolo e allontanando il pericolo dai propri 22 (lasciargli la palla ed il gioco ma a distanza di sicurezza) e poi dare il colpo di grazia… individualità eccezionali (fisico e competenze) quasi in ogni ruolo, chi entra a metà gara conosce la musica alla perfezione e la sa suonare, insomma una gran bella big-band (per dirla alla oda jazzistica) dove grandi solisti si mettono al servizio uno dell’altro… momento unico e irripetibile o risultato di anni di sperimentazione e applicazione totale?… l’unico rischio è che diventino talmente “troppo” da far disamorare il pubblico “normale”, il quale oltre all’ormai inflazionato momento folkloristico di inizio gara rischia anche la noia del giallo di cui si conosce l’assassino fin dal primo minuto…

      • IlGiustiziereDegliHaters 25 Ottobre 2016, 13:51

        Il rischio del disamoramento a causa degli A.B. Troppo forti non lo vedo … altrimenti la pallacanestro non la guarderebbe nessuno. Il team USA è forse l’unica squadra forte come o anche più degli A.B. …

        • mistral 25 Ottobre 2016, 15:07

          il basket è ben altra cosa rispetto al rugby, sia a livello di diffusione che di praticanti reali… la partitella casalinga la vedi dovunque, nei campetti e nelle palestre, il rugby a XV (checché se ne dica) rimane gioco di nicchia, sia geografica sia di appeal…

          • IlGiustiziereDegliHaters 25 Ottobre 2016, 18:37

            Se la metti così già mi torna di più …ma prima hai detto un”altra cosa , che poco c”entrava con la diffusione dello sport in se è per se. La diffusione c’entra eccome con il primo approccio ma meno rispetto al pericolo disamoramento. Comunque ok …

        • boh 26 Ottobre 2016, 07:28

          Una gioca a basket, l’altra a rugby come si fa a dire che una è più forte dell’altra….Una più famosa dell’altra …forse.

    • mic.vit 25 Ottobre 2016, 10:29

      quoto…e c’è sicuramente un grave deficit di tecnica individuale nel placcaggio, in troppi sul punto d’incontro e male…tenuti rari,furti manco a parlarne…altrimenti non si spiega che la squadra avversaria deve solo attendere il raggiungimento del numero limite per fare poi di noi ciò che vuole…

      • narodnik 25 Ottobre 2016, 10:41

        uno che mi piace proprio tanto e’ morisi,e’ un vero peccato tutti quegli infortuni,canna e’ troppo umorale alterna scintille a lentezza e indecisioni,allan e’ sempre fisicamente pronto ma serve un calciatore ottimo per riuscire a vincere,i centri lasciamo stare,campagnaro fa sempre la stessa cosa a volte la fa bene ma se riesce solo a portare la palla avanti tanto vale metterlo all’ala,da quando e’ calato mclean poi siamo senza estremo,aspettando di naturalizzarne uno..mediano di mischia non ne parliamo,violi andava bene in eccellenza ci vorra’ un po’ di tempo a tornare sul pezzo speriamo bene..

  2. malpensante 25 Ottobre 2016, 10:04

    Direi che alla base c’è una sapienza individuale ma soprattutto tattica e collettiva nel generare (provocare, indirizzare) il bd e risolverlo con un rateo e una continuità di recuperi senza pari. A me fa impressione proprio come riescano a creare (costringano a cadere nella) la tela al cui fondo c’è il placcaggio che offre l’occasione e il nero che mette giù le mani. Il tutto a ritmi e velocità sempre adeguate, un pelo sopra all’avversario e praticamente mai in fuorigiri. Sempre, 80/80 minuti. Poi viene tutto il resto, dalla velocità di esecuzione a quella della palla e delle gambe.

  3. Unforgiven79 25 Ottobre 2016, 10:10

    Ragazzi, sabato ero all’Eden Park a vedere la partita ed è stata un’esperienza incredibile. Devo dire che anche mia moglie, non esattamente un’adepta del gioco, si è resa conto dei punti nevralgici degli AB:
    1) TUTTI (anche le prime linee) sanno effettuare passaggi precisi e veloci
    2) TUTTI sanno dove sono i loro compagni di squadra, dopo il turnover passano rapidamente ed, apparentemente, alla cieca
    3) TUTTI hanno gambe per correre; in questo senso, Dan Cole è un tallonatore mostruoso: dopo l’unico break aussie, è stato lui ad andare ad arpionare alla grande l’ala Wallabie lanciata in meta. E l’ultima meta, poi… era un centimetro dietro a Savea.
    4) arrivano quasi sempre a placcare in DUE + UNO dietro pronto a recuperare la palla, come fossero tutti terze linee.

    • frank 25 Ottobre 2016, 11:23

      Complimenti! Eri in NZ “per caso”, o ci sei andato apposta per la Bledisloe Cup?

      • Unforgiven79 25 Ottobre 2016, 16:22

        No, ero lì per caso = per vacanza… ma confesso che la vacanza è stata leggermente “aggiustata” nelle date in modo proprio da poterla concludere con la Bledisloe Cup.

    • Giorgio Brera 25 Ottobre 2016, 13:45

      Invidia pura!!!
      Su Coles aggiungo solo che la meta l’ha segnata subito dopo aver arpionato l’australiano, salvando i suoi, si è fatto anche un po’ male, ha risalito il campo camminando blandamente per un minuto o due, si è messo sull’out sinistro e appena ha ripreso un po’ fiato è corso dietro a Sevea in sostegno, ha ricevuto, segnato e poi è uscito mezzo dolorante. Epico.

      • Unforgiven79 25 Ottobre 2016, 16:26

        Su Coles appunto che sarà stato anche dolorante ed epico, ma alla fine della partita era sotto la nostra curva: lui zoppicando ed altri 5 AB seniors sono rimasti un quarto d’ora a firmare autografi e fare selfie coi ragazzi del pubblico (“fare” nel senso che proprio si offrivano di reggere loro il telefono)

    • pesopiuma 26 Ottobre 2016, 00:07

      Infatti è proprio quello uno dei veri punti di forza degli All Blacks. La formazione dei giocatori, che crescono sviluppando tutti gli aspetti del gioco e la capacità di fare scelte. Ovvio che poi a livello seniores la competizione interna sia altissima e chi arriva in nazionale è un giocatore capace di mettere in pratica qualunque tipo di gameplan.

  4. leo64 25 Ottobre 2016, 10:55

    Stanno giocando un altro sport gli AB. Non sbagliano quasi mai semplici velocissimi. Chi ha 15 giocatori capaci tutte le volte di recuperare o sporcare le palle a terra nessuno. Noi in Italia abbiamo solo Favaro. Unoi è infortunato e non si sa se gioca. Due noi abbiamo una linea di trequarti scarsa diciamoci la verità. Prevedo una mazzata tremenda.

  5. LiukMarc 25 Ottobre 2016, 11:02

    Non puoi mai pensare di prendere gli All Blacks come esempio. Sia per le skills che hanno, dal numero 1 al 23, sia per il fatto che cambiano il loro modo di giocare quando gli altri devono ancora imparare a tener testa a quello precedente. Ora niente possesso ma micidiali nel ripartire e punirti se gli concedi anche solo 10cm, con i loro avanti che sono più veloci e tecnici dei tuoi, quindi creano mismatch come niente.
    Spero che COS stia preparando la partita per attaccare in 13 o 14, che 1-2 li devi lasciare sempre e comunque dietro se no ci uccellano alla grande, non 4 ma 14 volte.

    • Unforgiven79 25 Ottobre 2016, 16:27

      Ci può consolare che gli AB hanno fatto fare ai Wallabies… la figura dell’Italia, cioè della squadra che preme e preme con tante buone intenzioni, ma poi si fa uccellare al primo errore e che, comunque, al 65′ è cotta.

  6. frank 25 Ottobre 2016, 11:25

    In tutto questo dire e ridire che gli AB sono i migliori, che possiedono il miglior expertise rebbistico del mondo, noi che facciamo per imparare qualcosa dai migliori?

    I Russi lo fanno, i Russi!!!!!!

    • frank 25 Ottobre 2016, 11:28

      noi nominiamo Perugini vicepresidente, ecco cosa facciamo!!!

      con tutto il rispetto

      • ginomonza 25 Ottobre 2016, 11:34

        E se Perugini si dimostrasse capace?
        Il rispetto glielo vai a consegnare di persona?

        • frank 25 Ottobre 2016, 14:55

          La mia è un’iperbole! Vediamo club Russi che hanno l’umiltà di andare dai migliori per imprare e migliorare le loro skills di formatori….da noi invece vice un’autarchia imbecilloide che nemmeno nel ventennio.

          Riguardo Perugini vicepresidente della FIR vedremo tra quattro anni quanto rispetto si sarà guadagnato. Intanto sarebbe interessante sapere quali sono i suoi obiettivi.

          • narodnik 25 Ottobre 2016, 14:59

            a me perugini ispira fiducia,preferisco ci sia lui in quel posto che qualche uomo di federazione.

          • frank 25 Ottobre 2016, 15:18

            Il problema non è il singolo, ma l’intero sistema in cui i singoli vengono messi. Comunque va bene cosi’, ci rivediamo tra 4 anni.

        • boh 26 Ottobre 2016, 07:39

          gino, Perugini, si dimostra capace, se nel suo nuovo ruolo, da segni di rottura con l’attuale sistema. Ma se Perugini, è stato eletto vicepresidente dall’attuale sistema, non ho dubbi.
          E poi, parla per lui il suo curriculum. Buon giocatore (lo abbiamo visto tutti). Simpatico, (non sempre)intrattenitore nei siparietti con l’amico e socio………altro? me lo spieghi tu o faccio da solo. Non ne avevamo abbastanza dei tecnici messi nell’alto livello senza fare la gavetta (dell’alto livello) ora mettiamo anche i vicepresidenti senza nessuna esperienza. AUGURI!!!!

      • gsp 25 Ottobre 2016, 14:22

        Ecco, altro giorno, altra secchiata di melma a qualcuno. cosi’. per ridere, senza capire che si parla di cose diverse, ruoli diversi… una Secchiata anche a Presutti, no?

        • frank 25 Ottobre 2016, 14:55

          Certo, perché sono un qualunquista, non lo sapevi?

          • gsp 25 Ottobre 2016, 16:58

            ma qualunquista va anche bene, e’ una scelta tua. ma non puoi svegliarti ogni mattina e decidere di scaricare mmm….. su gente individuata a caso. eh su!

          • frank 25 Ottobre 2016, 18:40

            ok, capo.

  7. mistral 25 Ottobre 2016, 11:43

    franck, gli AB’s “sono” i migliori perchè per una serie di concause difficilmente verificabili, in contemporanea e nel resto del mondo, hanno un sistema interno ed esterno di formazione e supporto che nessuna altra nazione ha… oltre al fatto che godono di una scelta di materiale umano (non so quanto geneticamente originario o modificato 🙂 ) da cui trarre almeno due individui per ogni ruolo al meglio del livello mondiale… non so se i russi (o i cinesi un giorno) arriveranno mai a tale unità di intenti, se riusciranno a imitare e/o copiare il odello neozelandese, se soprattutto impareranno a divertirsi giocando e vincendo così come sanno farlo i tuttineri… in ogni caso credo sia auspicabile, per evitare il dominio e la morte per monotonia delle partite quando i “normali” incontrano i fenomeni!

    • fabrio13H 25 Ottobre 2016, 11:53

      …concordo, però…però…secondo me il 3 dicembre il XV della Regina con una robusta inserzione australiana sulla panchina, difficilmente vincerà la partita contro questi mostri…ma potrebbe fare più punti di loro 😉

      • fabrio13H 25 Ottobre 2016, 11:57

        …sbagliato, quest’anno non c’è il confronto diretto. Spero che ci sia nella prossima tornata di TM e allora varrà quello che ho scritto sopra.

  8. fabrio13H 25 Ottobre 2016, 12:08

    Comunque mi viene da dire che i neozelandesi sono riusciti a fare ciò che ai tempi in cui giocavo sembrava impossibile e che era riuscito agli “amici” del soccer molti decenni fa: vincere giocando all’italiana (contropiede) 😀
    Con questi interventi potrebbe sembrare che mi stiano poco simpatici. Tutt’altro, a chi non piace vederli giocare e sono anche contento che abbiano vinto le ultime due RWC rimettendo un po’ le cose a posto rispetto ai valori storici. Devo anche dire che, il vincere di continuo, tende ad annoiare a partire dal sottoscritto anche se è logico che chi vince non puo’ certo smettere di farlo per fra piacere agli altri. Tuttavia mi auguro che qualcuno, e magari più di uno, riesca a portarsi al loro livello per rendere le cose più interessanti.

    • Giorgio Brera 25 Ottobre 2016, 14:01

      Sulla noia di vederli vincere non so. Io storicamente ho sempre tifato Australia, nelle RWC e quando mi capitava di incrociare partite di rugby internazionale. Così, per simpatia personale (più che altro perché Campese giocava a Padova e Kirwan era il “nemico” di Treviso). Nel 2003, dopo la semifinale vinta dagli aussy, ho goduto come un riccio, gli AB del tempo erano un po’ spocchiosi ai miei occhi, e pure nel 2007 quando, in maglia grigio topo, sono stati sbattuti fuori dalla Francia. Da qualche anno però non riesco a non ammirarli, mi diverte vederli giocare e mi impressiona il modo in cui interpretano tutto, dal gioco allo stare di fronte al pubblico. Come ho avuto modo di dire altrove, sono diventati umili, ancor più concentrati e sul pezzo, in ogni partita e in ogni momento. Poi, come dici, da simpatizzante e da appassionato, spero vivamente che Australia, Sudafrica, e chi eventualmente può permetterselo, riesca prima o poi a competere coi neri, a riempire il gap che si sta allargando, per avere uno spettacolo ancora migliore.

      • pesopiuma 26 Ottobre 2016, 00:12

        Hanno preso due sonore legnate quando dovevano vincere il mondiale secondo tutto il modo rugbystico…da lì son ripartiti e hanno superato tutti.

  9. F.A.L 25 Ottobre 2016, 12:38

    Beh lo diceva anche lo stesso Hansen che almeno i loro vicini devono tornare ad essere forti e competitivi..

  10. Katmandu 25 Ottobre 2016, 12:47

    Beh questa tendenza si era iniziata a vedere con Tolone negli anni passati e in un certo senso anche col SA 2007. Ma loro lo han portato ad un’altro livello. Han dimostrato che loro possono farlo ma credo che posson permetterselo anche per la pochezza degli avversari che han incotrato

  11. Giorgio Brera 25 Ottobre 2016, 14:06

    Tutto giusto e tutto condivisibile. Ma non vorrei che si equivocasse sul fatto che gli AB sono bravi solo nelle “ripartenze” e che così riescono a colmare un presunto divario con le altre squadre che, applicando un rugby più tradizionale, puntano di più sulla forza della mischia e degli avanti. No, la loro mischia, in tutte le situazioni di gioco “classiche”, è fortissima, tanto se non di più delle altre. Così, giusto per precisare 😉

    • mistral 25 Ottobre 2016, 15:13

      … anche se a san siro 2009, senza quell’aiutino in mischia del giallo ritardato, sarebbe scappata la sorpresona… ma si parla di altri tempi, oggi senza un errore grossolano, non è nemmeno ipotizzabile una mischia azzurra nei loro 22, figuriamoci nei cinque…

      • frank 25 Ottobre 2016, 15:19

        Non male quella partita. Io c’ero.

      • fabrio13H 25 Ottobre 2016, 15:27

        …sorpresona nel senso di una sconfitta ancor più di misura di quella comunque dignitosa, che uscì fuori. Infatti il risultato finale fu di 20 a 6 e, anche con una meta azzurra in quel frangente che hai ricordo, che sarebbe probabilmente stata meritata, mi risulta difficile pensare che si sarebbe andati al di là di un 13 (o 11)-20. Più probabile che gli AB, punti nel vivo, sarebbero andati ancora a segno anche se, ovviamente, sono tutte congetture senza controprova.

        • mistral 25 Ottobre 2016, 15:42

          se non è una sorpresona, per gli azzurri, il finire (quasi) sotto il break con i tuttineri, non so cosa tu intenda per “sorpresona” 🙂 …che poi potessero ancora reagire così fulmineamente ne sarei sorpreso, anch’io c’ero, proprio all’altezza della mischia “fatale”, e non erano poi così pimpanti… ma erano ben altri tempi, e forse la memoria mi inganna… 🙂

      • narodnik 25 Ottobre 2016, 15:51

        ad un certo punto poteva dare due o tre volta meta tecnica,non si sarebbe vinto ma e’ stata una prestazione magistrale degli avanti,c’e’ un video bellissimo su youtube che fa vedere la netta dominanza degli italiani,mallett per me ha raccolto molto meno di quanto ha seminato..

        • frank 25 Ottobre 2016, 16:46

          Non poteva dare meta tecnica, non c’era avanzamento della mischia.

          • mistral 25 Ottobre 2016, 17:02

            meta tecnica no, ma il giallo è arrivato sul quarto o quinto resettaggio, sempre a favore agli azzurri e sempre su cedimento della loro prima linea… ci stava ampiamente un giallo, che poi è stato dato, ma quando anche le risorse della prima linea azzurra erano ormai finite… ma si parla, come sempre quando si fa il processo alla storia, del sesso degli angeli…

          • narodnik 25 Ottobre 2016, 17:49

            ho rivisto le immagini,o avanzavano o si buttavano a terra i neri,e’ successo tutte e due,semmai non l’ha data perche’ non e’ successo dentro i loro 22..

      • pesopiuma 26 Ottobre 2016, 00:15

        Quella era meta tecnica tutta la vita. Falli ripetuti uno dietro l’altro perchè non ci stavano capendo nulla e andavano giù…mi ricordo ancora la faccia di Tialata…

    • narodnik 25 Ottobre 2016, 15:35

      la loro mischia ‘e fortissima ma preferiscono far uscire subito la palla senza provare ad arare gli avversari,per quello coles e gli altri avanti sono cosi’ veloci,non sprecano inutilmente energie.

  12. onit52 25 Ottobre 2016, 23:54

    Andando fuori tema ,chiedo quanto tempo prima e eventualmente che criteri di massima si usano per concordare questi incontri.
    Andando al nocciolo della questione temo che una sconfitta in termini importanti ( che visti i tempi può’ esserci) possa anzi sicuramente andrà a discapito della credibilità’ di tutto il movimento rugbistico italiano.

  13. tunga 26 Ottobre 2016, 07:10

    Per me riguardo.all articolo la partita simbolo di questo modo di giocare e preparare i giocatori è stata la finale del mondiale un giocata in veneto. Giocato contro un Inghilterra straripante. Sempre in attaccou battuta con mete tutte di recupero. Incredibili

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