Gli All Blacks di oggi, i più forti almeno dal 2003. Lo dicono i numeri

Nel ranking di World Rugby la Nuova Zelanda è a 96,57 punti, risultato più alto da quando esiste la classifica

COMMENTI DEI LETTORI
  1. kinky 11 Ottobre 2016, 10:16

    Che siano i più forti non si discute, che siano i più forti di tutti i tempi ho i miei seri dubbi. Quelli degli ultimi due/tre anni erano più forti (Conrad Smith, Ma’Nonu, S.B.W., MaCaw)….la differenza sta che la concorrenza è meno forte degli anni scorsi e fa si che la Nuova Zelanda sembri più irraggiungibile dei tempi passati e recenti.

    • ginomonza 11 Ottobre 2016, 10:24

      Si potrebbe anche dire che sono talmente forti che gli altri sembrano andare indietro?
      🙂 😉

      • davo 11 Ottobre 2016, 10:33

        Secondo me se si prendono i NZ Maori, piu’ una seconda squadra NZ occuperebbero le prime tre posizioni del ranking tanto sono superiori….ma anche loro han creduto fortemente nel progetto “altezza”, riferito in questo casa alla regina Elisabetta 😀

  2. FILIPPO1975 11 Ottobre 2016, 10:59

    Non saprei….resto sempre dell’idea che la NZ dei mondiali 2007 era mostruosa. Ecco,forse non aveva le seconde linee così forti.

  3. gsp 11 Ottobre 2016, 11:00

    peccato perche’ dietro sembra essersi un po’ livellato tutto. forse verso il basso, ma la competizione e’ il succo dello sport. cosi’ e’ diventato troppo a senso unico.

  4. Katmandu 11 Ottobre 2016, 12:44

    Non lo so negli anni passati almeno una due volte l’anno avevano un test contro un competitor probante, oggi forse solo l’Inghilterra può dargli fastidio ma non è detto che la trovano
    Le isolane non fanno testo, quelle del sei nazioni nemmeno, la Francia ha una profonda crisi interiore i Pumas più di un tempo non reggono SA e Australia, stendiamo un velo pietoso.

    • frank 11 Ottobre 2016, 13:03

      Scusa, Inghilterra e Francia non sono nel 6 nazioni?

      Non è colpa degli AB se Australia e Sudafrica fanno pena.

      Anzi, magari sì. In quel caso si chiama merito.

  5. malpensante 11 Ottobre 2016, 14:30

    La differenza con il passato forse sta nella profondità, di una qualità senza paragoni, e nella capacità di assimilare ed eseguire quello che raccontava benissimo Melita. Giocano un rugby corale e polifonico: individualmente, dall’1 al 35 e oltre, ciascuno sa sempre qual è la cosa giusta da fare con e senza palla e soprattutto in difesa. Un po’ come a scopone scientifico il ruolo del mazziere che risolve lo spariglio: a seconda della situazione di gioco, ognuno lo sa fare al meglio.

  6. And 11 Ottobre 2016, 14:52

    il gap si è amplificato a mio avviso da quando Carter si è ritirato e Cruden sta in panca. Perchè con Barrett gli AB segnano mooolte più mete. Parliamoci chiaro: Carter era bollito da anni. La classe non è acqua e ti ha tiraro fuori il drop da fermo da 40m o il magico offload alla RWC contro la Francia, ma come ha detto lui i ritmi del Top14 sono + congeniali a un 34enne. Barrett sbaglierà qualche conversione di troppo ma il bonus mete è sempre in saccoccia. E se ora Perenara spodesterà Smith x gli avversari il gap si amplificherà, perchè significa che gli AB segneranno ancoora più mete. Smith è un migliore MM ma Perenara un giocatore + completo, e come ha detto Stranski in telecronaca, he’s the greatest follower, the greatest supporting player in the game.

  7. And 11 Ottobre 2016, 14:56

    e poi c’è Dan Coles. Un altro che ha fatto la differenza. Pensate alla differenza che c’è tra Coles e i tallonatori delle altre Nazionali…

    • Frank_BOBO 11 Ottobre 2016, 15:32

      Verissimo! Per un Coles, tuttavia, ci vuole un equipe tecinca che creda in “un tallonatore piu’ leggero che muove la palla”, idea che va contro lo stereotipo del ruolo e che, essendo una novità puo’ anche portare a fallimento..penso quindi servano obiettivi e capacità di rischiare.

      Coles, secondo me, è il risultato di una visione condivisa, fatta molti anni fa da persone che sono riuscite a lavorare insieme.

      Ps. vale lo stesso per un Famuina(che accelera e muove la palla), un Perenare che sembra una terza linea,..

    • Giorgio Brera 11 Ottobre 2016, 16:35

      Dane Coles, si chiama Dane 🙂

  8. Machete 11 Ottobre 2016, 15:26

    a livello di singoli forse no….come squadra tutta la vita i migliori……

  9. Giorgio Brera 11 Ottobre 2016, 16:32

    Io alla domanda non so rispondere, ci mancherebbe… Una cosa è certa. Il dominio AB cresce, inesorabilmente, cresce. La squadra del 2005 sembrava la più forte di sempre (cappotto con i Lions), poi quella del 2007 inopinatamente buttata fuori dalla RWC, poi quella del 2011, poi l’imbattta del 2013, poi quella della RWC 2015 e adesso questa che, per inciso, ha rifilato le peggiori sconfitte casalinghe di tutti i tempi sia all’Australia che al Sudafrica.

    Tra i mille motivi di questa supremazia rugbystica, unica in questo sport e probabilmente in ogni sport, segnalo un punto di forza degli AB di cui mi sono accorto con chiarezza nell’ultima partita con l’Argentina. Però con la classica eccezione che conferma la regola, cioè l’ingresso poco convincente del tanto atteso Damian McKenzie. Quando un nuovo giocatore neozelandese entra in squadra, esordisce, da rimpiazzo o da titolare, dà già l’impressione di essere un veterano, uno che veste in nero da anni. Sa già cosa fare, dove mettersi, da chi ricevere e come bisogna fare per mazzolare gli avversari. Non c’è bisogno di tutto ‘sto rodaggio, non c’è ‘sta gran paura di sbagliare, magari un po’ di emozione durante l’haka, ma poi via, a trecento all’ora come i suoi compagni più navigati. Perché? Immagino dipenda dall’ambiente, dal modo in cui è gestito lo spogliatoio, dal modo in cui è gestita tutta la trafila che l’ha portato dalla squadretta di quartiere passando per la squadra provinciale poi per la franchigia di SR, ecc. Insomma, i giocatori che arrivano a vestire la casacca nera sono già pronti. Le 5 franchigie preparano giocatori così, li forniscono di skils, di atletismo, di mentalità, di tutto il bagaglio tecnico e umano che serve per diventare un AB. Continuiamo a dire che sfornano talenti a getto continuo. Se guardate la lista di chi è diventato AB nel corso degli anni si vede che parliamo di almeno 2 o 3 fuoriclasse all’anno. Ma non solo che il sisema rugby neozelandese sforna campioni a getto continuo. Quello sarebbe niente, il fatto è che li sforna già pronti, cotti a puntino per giocare negli AB e esordire quasi sempre alla grande… ad esclusione del povero Damianino 🙂
    Da tenere d’occhio il fratellino di BB, classe ’97, che ho visto un paio di volte con Canterbury. L’anno prossimo salto in SR con gli Hurricanes. Se va come dovrebbe tre 4 anni toglie il posto in squadra al fratello…

  10. mistral 11 Ottobre 2016, 17:04

    l’unica scuola rugbystica in grado di impensierire gli AB’s è stata quella iperfisica del SAF, che in queste ultime stagioni però conosce un declino imbarazzante… poi, a spot, ci sono riuscite Inghilterra, Australia, Francia, ma se la sono giocata in anni ormai lontani… se continua così si dovrà andare verso incontri ad handicap se si vorrà mantenere un minimo di interesse agonistico quando i tuttineri sono in campo 🙂

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