Eddie Jones e Steve Hansen, le schermaglie (mediatiche) sono iniziate

Botta e risposta a distanza tra tra i due allenatori. E per l’australiano la sfida agli All Blacks sembra già una missione

COMMENTI DEI LETTORI
  1. aiabasta 22 Settembre 2016, 15:20

    Un signore , SH , contro uno spaccone, EJ.
    Non vi dico neanche da che parte sto.

  2. Twickers 22 Settembre 2016, 15:56

    EJ pomposo e insopportabile, quanto godo quando perde…si dimentica che rugby e’ uno sport!!!

  3. Silverfern 22 Settembre 2016, 17:24

    Eddie Jones sa il fatto suo, l’altro ne sa anche di più.
    Da spettatore vorrei che questa partita fosse domani!

  4. Pif87 22 Settembre 2016, 18:20

    Eddie Jones è uno stratega e forse ha capito che un primo passetto per battere gli AB sta nell desacralizzarli. In fondo sono loro sul tetto del mondo e l’Inghilterra a doverci salire. Direi che quando è andato un Australia, spaccone o no, 3 a 0 con una nazionale che dopo il mondiale era agli stracci. Steve Hansen, ovviamente, sta al gioco dialettico e contro provoca. Sarà un bellissimo duello anche prima che le squadre si affrontino.

    • Silverfern 23 Settembre 2016, 10:51

      Michael Jordan, dall’alto delle sue immense doti, gli avversari li distruggeva prima psicologicamente, poi li “uccideva” in campo.

  5. giobart 22 Settembre 2016, 18:56

    Gran provacatore Jones, ma sarei contento se gli inglesi “rimettessero” a posto l’ex colonia.

  6. zappinbo 22 Settembre 2016, 18:59

    Questo é semplicemente il mourinho del rugby, un nuovo tipo di allenatore che piú che allenare é un motivatore. Guidi nel suo piccolo gli assomiglia un pó

  7. QUEO MAGRO 22 Settembre 2016, 22:43

    Devo ancora decidere da che parte stare, entrambe le parti sono affascinanti indubbiamente, certo però che mettere in discussione gli indiscussi campioni di tutto e di tutti non può che rendere le cose più dinamiche e divertenti.

  8. Giorgio Brera 23 Settembre 2016, 10:50

    E’ vero, Jones sembra aver imparato bene la lezione del Filosofo di Setubal (sempre sia lodato). E quindi macina dichiarazioni che sono anche finalizzate a compattare il suo ambiente dimostrandosi abile nel gestire i media e cercando, se possibile, di insinuare qualche dubbio in Nuova Zelanda.
    Il problema è che non ha di fronte i normali avversari di Mou, non c’è una Rometta allenata da Ranieri, non c’è una Giuve in crisi societaria e di risultati, non c’è un Barcellona fortissimo, quasi invincibile, ma allenato da un Guardiola facile bersaglio, se non in campo, almeno in sala stampa com’era al tempo del triplete. Ricordando comunque che il buon Ranieri dopo aver ingoiato elegantemente letame per un anno quand’era alla Roma, poi si è preso una bella rivincita vincendosi il campionato inglese con l’improbabile Leicester. Jones non ha di fronte solo Hansen (che già di suo è un osso duro).
    Jones ha di fronte un fenomeno sportivo come non ce ne sono di uguali al mondo, ad ogni latitudine, in ogni tempo e in qualunque sport. Non c’è nulla di uguale al fenomeno All Blacks, da sempre e oggi più che mai. A tutti i livelli, tecnico, atletico, organizzativo, politico, umano, storico, economico, … Insinuare che hanno punti deboli e tirare qualche pallottola di carta non credo che basti. Forse lui conosce i punti deboli dei tutti neri, ma io mi immagino la faccia di Hansen che pensa “davvero abbiamo punti deboli? Cavolo, devo essere orbo perché io non ne vedo da 4 anni!”. Ovviamente scherzo, ma la disamina fatta dla buon Munari nell’ultimo Tinello mi sembra spieghi benissimo la forza degli AB, di tutto il sistema AB. Sono sempre 10 passi avanti e sono consapevoli che la pacchia può finire anche domani. Gli è già capitato (anche per colpa di Jones che nel 2003 è riuscito a affondare la corrazzata nera), hanno preso nota e sono già al lavoro per affrontare il problema. Gli All Blacks di una decina/quindicina di anni fa erano forti e un po’ spocchiosi (se lo potevano permettere). Si sono presi qualche botta sulle gengive e ora sono persino umili. Ricorderete la partita con l’Argentina all’ultimo mondiale. La garra e la classe dei Pumas li aveva messi in difficoltà, si erano presi due cartellini e per 5 minuti, non di più, avevano persino la faccia un po’ smarrita (ricordo capitan McCaw che un po’ intontito non riusciva a capacitarsi del perché la partita non stesse andando bene). Poi hanno cominciato piano piano a scavare a testa bassa, hanno azzeccato un paio di cambi (SBW e BB) e umilmente sono tornati a fare le cose base per vincere, in modo lucido e spietato. Dopo un’ora gli argentini erano già calati e fine della storia.
    Mi sto guardando qualche pezzo di Mitre 10 Cup, ci sono dei simpatici highlights di una decina di minuti per ogni partita sul Tubo. Bhe, l’impressione che ho avuto è che abbiano un serbatorio che continua a riempirsi e che abbiano già gente pronta per il dopo RWC 2019.
    C’è solo una fattore che potrebbe mettere in crisi il sistema, e cioè la pressione enorme a cui sono sottoposti i giocatori, sempre in discussione, sempre al massimo per potersi meritare la maglia nera, sempre in competizione per non finire in panca o in tribuna o nel campionato giapponese o francese, cioè nel dimenticatoio. Però sono allenati anche a questo, non so come facciano, ma isterie da prestazione non se ne vedono. Ricordo Dagg che aveva fatto qualche timida dichiarazione di delusione per l’esclusione dalla RWC, poco altro. Stagione ottima e si è ripreso il posto.
    Comunque Jones e Hansen sono davvero due bei personaggi e la marcia di avvicinamento alla sfida tanto attesa si rivela interessante e divertente 🙂 Non vedo l’ora e non sia mai che quel dritto di Jones non riesca a fare lo sgambetto agli alieni in nero.

    • frank 23 Settembre 2016, 13:49

      Medaglia d’oro per quanto mi riguarda per miglior commento su Onrugby 2016

  9. frank 23 Settembre 2016, 13:46

    Non leggo niente di scandaloso nelle dichiarazioni di questi due.

    Qua si è visto molto peggio tra alcuni utOnti.

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