Accademia Nazionale: questi i 35 atleti 2016/17

Annunciati i ragazzi selezionati per la più importante delle Accademie federali

COMMENTI DEI LETTORI
  1. edopardo 1 Settembre 2016, 15:56

    Ma se giocano in serie a il club tra parentesi è quello di provenienza?

  2. try 1 Settembre 2016, 16:36

    nemmeno uno da Benetton e Petrarca…

    • james1971 2 Settembre 2016, 15:38

      Nemmeno da San Donà e uno solo da Mogliano… Meglio farsi una domanda: non saranno mica “seconde scelte” visto che certi club veneti preferiscono far maturare i loro giovani in casa con propri tecnici di fiducia senza mandarli all’Accademia?

  3. Antonio9 1 Settembre 2016, 22:00

    5 su 35 dal Veneto . Probabilmente è perché hanno alternative

  4. lupomar 1 Settembre 2016, 23:16

    Per fortuna l’Accademia inizia a diventare una seconda scelta.

    • Mario 2 Settembre 2016, 09:36

      sono più d’accordo con il ragionamento di franzele e non sminuirei la scelta di questi ragazzi di fidarsi di un percorso che ha portato molti di loro al buon risultato in SA. Piuttosto l’Accademia e forse dal prossimo anno le accademie, se restano a giocare nei seniores dei campionati italiano, dovrebbero poter competere per la promozione in eccellenza. Se invece saranno affiancate alle celtiche, allora una parte della rosa delle celtiche dovrà provenire da loro (vedi già ora Panunzi)e la loro attività dovrà essere fin da subito essere internazionale il più possibile.

    • Emy 2 Settembre 2016, 17:26

      Per sfortuna però resta praticamente l’unica strada per le maglie azzurre.

  5. franzele 2 Settembre 2016, 09:27

    mah, spero che dipenda dal fatto che molti ragazzi che giocano con squadre forti hanno rinunciato… Ma se poi lì dove sono non hanno la possibilità di confrontarsi con pari età di livello o di esordire tra gli “adulti”, rischiamo di perderci per strada dei buoni elementi, magari migliori dei prescelti.
    Cose già viste, purtroppo, compreso il fatto che chi va in accademia ha la strada spianata ed altri, (ripeto, più buoni) ce li troveremo tra un paio di anni all’estero o sotto forma di ex giocatori, che continuano tranquilli a studiare o a fare i tornitori.

  6. franzele 2 Settembre 2016, 14:50

    Bisogna far giocare i nostri giovani u18 e u20 con il più alto tasso tecnico possibile, a livelli fisici compatibili e propedeutici all’alto livello. Credo che una squadra sola, che isola i suoi giocatori dal loro contesto sociale e familiare e che non si confronta stabilmente con i pari età, sia abbastanza inutile per quello che ci serve. E cioè almeno cinque sei giocatori all’anno da far esordire in pro12.
    Vedo che molti spingono per un campionato u20 fatto bene, sarebbe la strada giusta, poi, se le franchigie vogliono farsi la loro accademia, tanto meglio. Ok i centri di formazione, bene il lavoro e gli obiettivi in comune, ma se questi non giocano, sistematicamente, con sana competizione, saranno sempre dei giocatori incompiuti e proprio nel momento in cui dovrebbero essere pronti.

    • Emy 2 Settembre 2016, 17:33

      Il campionato U20 negli anni è stato diciamo sostituito dalla serie A, nel senso che prima si esordiva in A oltre i 20 anni e adesso invece anche a 18 ancora da compiere, e non lo trovo un male.
      Come già detto e ridetto, io lascerei i ragazzi nei club e i soldi che costa l’accademia li spenderei per mandare costantemente tecnici a vederli sui campi ogni domenica e per organizzare una valida e ben strutturata attività di raduni.
      La A, ma immagino anche l’Eccellenza, è piena di U20 che giocano tanto e bene e che meriterebbero almeno una possibilità, che però non hanno perchè no accademia = no azzurro.
      Detto questo, in bocca al lupo al nostro Squaletto Leo Quintieri, che in A si è già fatto 9 presenze, tra cui semifinali e finale, e ora va a giocarsi le sue possibilità di azzurrino.

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