Il giorno dopo Santa Fè: segnali positivi dalla prima di coach O’Shea

Il tecnico irlandese: cuore e reazione, il viaggio è iniziato. Col piede giusto, aggiungiamo noi

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Buona la prima. L’Italrugby reduce da un periodo difficile si toglie la soddisfazione di uscire sconfitta sotto break dalla sfida fuori casa contro una squadra pochi mesi fa semifinalista della RWC 2015, formata da giocatori svezzati a partite e ritmo del Super Rugby (e nel pieno della stagione). Giocarsela fino alla fine aveva chiesto coach O’Shea e così è stato, con le ultime touche maul e mischia ordinata a dimostrare che davvero potevamo tentare il colpaccio. E una vittoria non avrebbe fatto gridare allo scandalo, anzi. “Oggi ho visto un gruppo che ha lottato per ottanta minuti, con lo spirito giusto – ha dichiarato il tecnico irlandese – Penso alla capacità di reagire dimostrata nei momenti difficili, alla reazione mostrata da una prima linea giovane (Panico-Fabiani-Ceccarelli ndr) sull’ultima mischia ad introduzione argentina”. La reazione c’è stata (anche grazie alla freschezza dei cambi) ed è piaciuta, dopo che all’ora di gioco ai primi segni di cedimento in difesa i Pumas avevano trovato i punti per tentare di ammazzare la partita. Le cose positive sono diverse e non indifferenti: oltre la suddetta reazione, il piede freddo di Canna da cinque su sei in uno stadio caldo, i ritrovati placcaggi di Favaro (che sale quasi esageratamente da spia, come visto da Conforti con la Emergenti e dall’Under 20, vuoi vedere che…) e una prima linea capace di mettere in difficoltà gli ostici colleghi argentini. Poi certo, si poteva usare meglio il piede tattico, si potevano evitare alcune soft penalities e si può anche parlare di sconfitta onorevole, ma date tutte le importanti premesse di cui sopra quello di Santa Fè è un risultato positivo e come tale va preso e valutato. Le parole di Edoardo Gori, capitano del Tour: “Stiamo lavorando per costruire un grande gruppo, oggi è stato solo il primo passo: sappiamo di dover lavorare moltissimo, a cominciare dalla partita di sabato contro gli USA che vogliamo vincere ad ogni costo. Congratulazioni all’Argentina, ha confermato di essere una grande squadra”. Favaro non si nasconde ma plaude all’impegno: “Non possiamo essere felici, una sconfitta è una sconfitta. Ma abbiamo visto alcuni volti nuovi e soprattutto mostrato un’attitudine che dovrà essere alla base del gioco che vogliamo costruire nei prossimi quattro anni”.

 

Ora sotto con Stati Uniti e Canada, squadre da battere. “La mischia all’ultimo minuto deve essere il punto di ripartenza in vista della partita contro gli USA – ha concluso O’Shea – Il nostro viaggio insieme è cominciato, diventeremo una squadra vincente”. Ed è incominciato col piede giusto, aggiungiamo.

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