Lavoro, capitani azzurri e convocazioni: la Conor O’Shea “way of rugby”

Dopo la presentazione “ufficiale” il neo-ct della nazionale si è fermato ancora con i giornalisti: ecco cosa ha detto

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Un Conor O’Shea visibilmente emozionato ieri a Milano ha incontrato per la prima volta la stampa italiana nel giorno della presentazione ufficiale del nuovo ct e del suo staff tecnico (Mike Catt e Giampiero De Carli). L’irlandese è subito parso ben calato nel ruolo, con un già ottimo italiano – cosa non semplicissima nemmeno nell’approccio per chi è di cultura anglosassone – impaziente di iniziare la nuova avventura e soprattutto con idee molto chiare in testa.
Nessun proclama roboante e la consapevolezza di avere tanto lavoro da fare. Anche quella frase – “Vogliamo dare a questo gruppo ed al nostro gioco una propria identità, un proprio stile di gioco e fare sì che diventi la miglior nazionale italiana di tutti i tempi” – usata come titolo da alcuni media in realtà va “condita” con altre espressioni più volte ripetute, come “non possiamo prometterlo, ma lavoreremo con quell’obiettivo” o “non so se ce la faremo ma di sicuro ci proveremo”. Un’asticella insomma, che va piazzata necessariamente in alto: “Il primo giorno è facile essere ottimisti, poi bisogna lavorare e affrontare i problemi”.
Per le parole dette nelle conferenza stampa ufficiale vi rimandiamo a quanto scritto ieri, ma O’Shea (Mike Catt assente giustificato: si è diretto subito a Parma per supervisionare ad alcuni test fisici di un gruppo di giocatori bianconeri) si è fermato ancora con i giornalisti in una sorta di improvvisata mixed zone e ha toccato diversi argomenti: dal gap accumulato in questi anni dall’Italia alla “filosofia” che sta dietro le sue prime convocazioni (a proposito: secondo indiscrezioni raccolte da Onrugby il neo ct è in contatto settimanale con lo staff tecnico di Benetton e Zebre già dalle ultime settimane del 2015), quelle per il tour americano. Ha poi fatto sapere che ha le idee chiarissime su chi sarà il capitano contro Argentina, USA e Canada ma che lo annuncerà dopo aver parlato con il diretto interessato. Poi il tema degli equiparabili e del dove preferirebbe vedere giocare i giocatori azzurri, se in Italia o all’estero. Ecco quanto avvenuto:

 

 

 

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=STBA-wjlb8M

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