Il tecnico sudafricano non si accontenta dopo la vittoria in Challenge. E risponde alle critiche…
Montpellier, Jake White: ora puntiamo davvero in alto
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Noi ci interroghiamo sulla effetiva nazionalità dei nostri giocatori, vedi polemiche sui Parisse, Allan ed altri.
Gli altri rispondono come JW.
Oramai il rugby viaggia su due binari paralleli, uno quello dei club con mezzi e interessi solo economici: Tolone, Saracens, Montpellier, Racing ed altri. L’altro è quello dei club dei piani alti pro12 e dei club storici inglesi che mantengono un rapporto con il loro territorio di approvigionamento.
Credo sia necessaria una scelta. Diversamente l’orizzonte è quello calcistico: grandi club finanziati da emiri o ricconi (o dal doping finanziario) e il resto di contorno
hai ragione Mauro, per certi versi e’ giusto chiedere se anche Wasps e Saracens, sono ormai piu’ club ‘francesi’ che club storici. il problema e’ che per i club e per i proprietari questa forma di club funziona, e forse pure per i tifosi. ma per la nazionale e’ un problema enorme.
in una parola mauro, rugby marketing, anzi due parole.
Sono due cose che possono andare avanti parallelamente.
Dipende a noi, appassionati, andare a vedere i grandi campioni e seguire il nostro club.
I campioni porteranno visibilità e sempre più soldi ai piccoli.
ti piace vincere facile.
Tre duplessis non due!
Si dimenticano sempre del più grosso