Il mio (Pro) Rugby a Sacramento: le prime impressioni di Mirco Bergamasco

L’ex ala delle Zebre ha raccontato il primo mese trascorso Oltreoceano

COMMENTI DEI LETTORI
  1. ginomonza 3 Maggio 2016, 13:41

    Tutti ( o quasi) ad osannarti quando con i tuoi calci hai fortemente contribuito anbatter la Francia a Roma!
    Ora non ti considera più nessuno !
    Mah…

    • zappinbo 3 Maggio 2016, 16:09

      Ciao gino, mi pare che di attenzioni sto campionato americano ne riceva anche troppe.

    • edopardo 3 Maggio 2016, 18:37

      In fatti spesso ora non calcia neanche negli Usa che ne ha sbagliate parecchie.

      • Hullalla 3 Maggio 2016, 20:23

        Alla prima partita ne ha sbagliato solo uno di calciabile e alla fin fine con i suoi calci ha dato un buon contributo.
        La seconda non l’ho vista.

        Poi, se vogliamo fare sempre e comunque polemica…

        • edopardo 3 Maggio 2016, 22:45

          No la seconda l’ho vista e non ha mai calciato..non è polemica è realtà.può essere che dipende dai tipi di calcio…

  2. Danthegun 3 Maggio 2016, 14:42

    E’ stupendo come un giocatore come Mirko abbia trovato il contatto per giocare in America su Facebook e abbia inviato un curriculum prima di essere “assunto”.
    Mi ricorda il ragazzo Italiano scartato dalle accademie che ha inviato il curriculum in Francia ed è stato scelto.
    Credo che al di fuori dei nostri confini, dove il rugby e lo sport sono davvero professionistici (direi anche professionali oltre che delle professioni), ci siano svariate opportunità per i nostri giocatori che forse andrebbe alle volte aiutati a sfruttare.
    Quanti giovani giocatori si perdono nelle inefficienze del nostro sistema di formazione. Quanti giocatori anche formati, non trovano spazio in squadre che li valorizzino.
    Credo che la federazione dovrebbe creare una vera e propria struttura a servizio dei giocatori che volessero provare delle esperienze all’estero, aiutandoli nei primi contatti, a trovare le vie per proporsi a squadre o centri di formazione esteri. Aiutarli a partecipare a summer camp magari anche nell’emisfero sud e ottenere magari un contratto di formazione in qualche squadra.
    Credo che nulla sia impossibile.

    • mamo 3 Maggio 2016, 18:36

      Scusami Danthegun ma se deleghi alla f.i.r. una roba del genere, temo che verrebbero fuori pastrocchi. 😉

      • mamo 3 Maggio 2016, 18:37

        Piuttosto alla a.i.r.

      • Danthegun 3 Maggio 2016, 23:46

        Capisco lo scetticismo che in parte condivido, ma l’istituzione che governa il rugby italiano è la fir e io penso che dovrebbe essere lei a offrire servizi direttamente ai giocatori. Servizi diciamo universali diversi da quelli che potrebbe offrire un semplice procuratore. Mi dispiacerebbe che la crescita di un ragazzo fosse troppo legata alla bravura del suo procuratore.
        Se poi la fir cosí com’è non ci piace si può sempre cambiare.

  3. dinogargano 3 Maggio 2016, 18:31

    Ottima opportunità per qualcuno che vivacchia in Eccellenza , con rispetto parlando , ci mancherebbe .. sia per i giocatori vivacchiosi che per il nostro massimo campionato ..
    Ma in effetti ci sono giovani che qualche carta potrebbero benissimo giocarsela , e compiere esperienza , giocare a medio/ alto livello , soprattutto fisicamente , e magari trovare ingaggi interessanti anche per i prossimi anni ….
    Meditate , gente , meditate …. altro che ” vi pago se posso alla fine dell’anno ” …

    • Danthegun 3 Maggio 2016, 23:51

      Ora il livello del campionato Pro USA è decisamente basso, lo abbiamo visto, ma il livello di professionalità con il quale lo seguono è già più alto dei nostri campionati.
      Trattandosi ora di una competizione della durata di 4 mesi, potrebbe essere utile a qualche giovane incastrato tra l’eccellenza e la pro12 come esperienza internazionale.

  4. pabe 3 Maggio 2016, 21:36

    Sono in partenza dagli USA in queste ore. Ho cercato sia a San Francisco che a San Diego degli store ove abbiano materiale di queste due squadre senza alcun risultato . Nessun americano, neppure chiedendo informazioni negli hotel, nessuno è al corrente del nuovo professional championship. Quindi l’americano impazzisce per il baseball, per il football e per il basket, ma il rugby non sa cosa sia. Perfino nei negozi di articoli sportivi sapevano dell’esistenza di una squadra di rugby a San Diego e San Francisco…

    • San Isidro 4 Maggio 2016, 01:38

      è ovvio che il rugby negli USA è, e restera ancora per molti anni, uno sport minore, che però lì stia crescendo già da un pò di tempo è un dato di fatto e questo nuovo campionato pro ne è un primo trampolino di lancio…ad ogni modo nella vecchia US Super League (il massimo torneo rugbystico statunitense per club) c’erano diverse squadre californiane come l’OMBAC San Diego, il Santa Monica, il Belmont Shore (di Long Beach)…naturalmente immagino che li sia uno sport di nicchia, quindi magari se vai nei negozi sportivi principali non sanno darti info, forse dovevi proprio andare presso i club…ad es. Napoli ha tre squadre di pallanuoto in massima serie, ma penso che se chiedi in giro per la città in pochissimi forse sanno questa cosa (con tutto il rispetto dei partenopei che a pallanuoto hanno una fortissima tradizione)…

  5. pabe 3 Maggio 2016, 21:39

    Volevo dire che perfino nei negozi di articoli sportivi non erano al corrente dell’esistenza di squadre di rugby nelle loro città’

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