Rivoluzione nel rugby francese: ecco la strada per tornare in alto

La Cellula Tecnica ha presentato il proprio documento. E i cambiamenti proposti sono davvero molti

COMMENTI DEI LETTORI
  1. horikazu 20 Aprile 2016, 08:34

    mi sembrano tutte idee con una loro logica.

  2. geo 20 Aprile 2016, 08:43

    Ecco come si dovrebbero affrontare i problemi, si sceglie un ampio numero di persone competenti in più ruoli, si stila un programma, si discute si approva e si porta avanti.
    Altro che faccio così perchè piace a me poi vedremo.

  3. fracassosandona 20 Aprile 2016, 08:50

    tutto molto bello ma manca la riforma più importante: il limite di peso complessivo della squadra in campo… 😎

  4. delipe 20 Aprile 2016, 08:56

    Buongiorno,
    LaFrancia e la squadra del VI Nazioni checon l avvento del professionismo ha fatto la peggiore involuzione tecnica e di snaturamento del proprio rugby.
    Solo montagne di soldi, arruffare tutti i campioni di ogni emisfero, lasciare lo champagne in frigorifero, costruire dei giocatori-macchina con 6-8 airbag, e fare un gioco in Naxionale, noioso ed irriconoscibile.
    Lo stesso Top14 e di gran lunga inferiore al campionato inglese.
    Partire dalle proprie radici e caratteristiche perdute e la prima vera riforma da fare.
    Diversamente tra qualche anno noi li supereremo persino in graduatoria mondiale, ci sara un collasso economico e non esistera piu un francese che potra dire di aver visto vincere la Francia qualcosa di importante.
    Se poi del passato eliminassero i fischi e la caciara quando un giocatore avversario sta calciando potrei chiedere la residenza temporanea a Carcassonne 🙂 Evitando naturalmente di leggere certa stampa che si crede sempre superiore quando ormai invece come Nazionale fa ridere anche i galletti.
    Forza vogliamo la Francia al Top !!
    FORZA ITALIA DEL RUGBY !
    Cordialità

    • TESTAOVALE 20 Aprile 2016, 12:35

      ahahha la FRANCIA e’ avnti anni luce , guarda le loro partite e poi la nostra eccellenza , e’ un altro sport , o si va verso il PROFF serio , o si lascia spazio a GEORGIA ECC e noi si riparte da zero abbandonando il pro12 e aiutando le società piccole e grandi.

  5. mamo 20 Aprile 2016, 08:58

    Ieri sono stato zitto sapendo che avrei potuto scrivere cagate visto che ormai il rugby che conta è professionistico, giocato da professionisti e gestito da profess….. no, mi accorgo che gli unici non professionisti nel rugby professionistico sono proprio i Dirigenti f.i.r..
    Basta che siano dei politici, direte voi, ma a me sembra che non siano neppure quello.
    Lo dico a maggior ragione leggendo questo articolo ma già ieri, pensando alla differenza fra Gavazzi e Laporte, l’avrei scritto.
    Professionismo, confronto fra Gavazzi e Laporte.
    Politica, confronto fra Gavazzi e Laporte.
    Fonte Wikipedia.
    LAPORTE PROFESSIONISTA NEL RUGBY: Sopravvissuto a 20 anni a un incidente automobilistico a causa del quale passò qualche mese in coma profondo[1], Laporte, proveniente dal Gaillac, dal 1984 militò nel Bègles-Bordeaux, club nel quale rimase fino a termine carriera, avvenuta nel 1993 a 29 anni, e con il quale vinse un campionato francese nel 1991.
    Passato alla carriera tecnica, tra il 1993 e il 1995 si formò come allenatore sempre nel Bègles-Bordeaux prima di divenire guida dei parigini dello Stade français, all’epoca in seconda divisione; portò il club in prima divisione nel volgere di due stagioni e, nel 1998, lo condusse alla conquista del campionato e alla semifinale della Heineken Cup. Lasciò il club parigino nel 1999, non prima di aver vinto anche la Coppa di Francia.
    Dopo la Coppa del Mondo di rugby 1999 fu designato dalla Federazione commissario tecnico della Nazionale francese. In tale veste Bernard Laporte vinse quattro tornei del Sei Nazioni, nel 2002, 2004, 2006 e 2007, con due Grandi Slam; giunse due volte consecutive alla semifinale di Coppa del Mondo, nel 2003 in Australia e nel 2007 in Francia, perdendola in entrambe le occasioni contro l’Inghilterra e giungendo due volte al quarto posto finale.
    Dopo la Coppa del Mondo di rugby 2007 Laporte lasciò la conduzione della Nazionale; il suo ultimo incontro fu la finale per il 3º posto della competizione, disputata al Parco dei Principi contro l’Argentina, la quale vinse 34-10.
    A novembre 2010 Laporte assunse l’incarico di direttore sportivo del Bayonne, durante il quale tentò di operare alcune riforme in ambito tecnico, ma dissapori con la presidenza lo indussero a rinunciare alla carica dopo pochi mesi[7]; a settembre 2011 accettò l’incarico di allenatore del Tolone in sostituzione dell’uscente Philippe Saint-André, chiamato a subentrare a Marc Lièvremont alla guida della Nazionale francese dopo la Coppa del Mondo di rugby 2011[8].
    Nel 2013 ha guidato il Tolone al suo massimo risultato sportivo, la vittoria in Heineken Cup[9][10] grazie al quale la squadra si è laureata campione d’Europa.
    GAVAZZI PROFESSIONISTA NEL RUGBY: Nel 1970 fu tra i fondatori del Rugby Calvisano[1], in cui militò per 13 stagioni fino al 1983 nei ruoli di pilone e tallonatore e con cui raggiunse la serie A[1].
    Nella struttura societaria del Rugby Calvisano fin dal suo ritiro come giocatore, fu dirigente del comitato regionale FIR per la Lombardia a fine anni ottanta[1], poi nel 1996 ricoprì incarichi amministrativi in Federazione Italiana Rugby[1] della quale nel 2000 divenne vicepresidente[1].
    Nel settembre 2012 Gavazzi è succeduto a Giancarlo Dondi, di cui fu vice per 12 anni, alla presidenza della stessa Federazione, ricevendo circa il 55% delle preferenze elettorali dei delegati[3]

    LAPORTE POLITICO: Sostenitore di Nicolas Sarkozy nel corso delle elezioni presidenziali del 2007, alla salita all’Eliseo del candidato dell’UMP fu chiamato a ricoprire un incarico sottosegretariale nel II governo Fillon. Affidatario della delega alla Gioventù, Sport e Vita Associativa come sottosegretario alla Sanità, nel rimpasto di governo del 12 gennaio 2009 Laporte rimase assegnatario della sola delega allo Sport.
    La nomina di Laporte a sottosegretario fu aspramente criticata dall’opposizione: il portavoce socialista Stéphane Le Foll sostenne che «[Laporte] non ha nulla a che fare con questo governo» e che la nomina, frutto di «commistione tra sport, affari e politica», si spiega solo con «la forte amicizia che lega Sarkozy e Laporte»[2].
    Tra le proposte di legge presentate da Laporte nel corso del suo mandato politico, le più rilevanti riguardano:
    – lotta al doping: istituzione del reato di detenzione di prodotti dopanti e persecuzione d’ufficio del reato stesso;
    – rilancio dello sport di vertice tramite la creazione di “campi d’eccellenza”, riduzione del numero di sportivi cosiddetti di vertice da 15.000 a 5.000, passaggio dalla logica burocratica a quella manageriale della gestione sportiva e democratizzazione della rappresentanza in seno al mondo dello sport[3]
    – riforma dello sport professionistico, per aumentare la competitività di alcune discipline (come i.e. il calcio, mai del tutto decollato in Francia a livello di club),
    – riformare l’assetto societario dei gruppi sportivi e combattere violenza e razzismo negli stadi[4].
    Dopo avere visto il suo portafogli ridursi, Laporte si dimise nel giugno 2009[5] lasciando il programma parzialmente inattuato, in particolare per quanto riguarda la riforma dello sport di alto livello, a causa dell’opposizione delle principali federazioni sportive nazionali
    GAVAZZI POLITICO: nel 1990 divenne consigliere comunale a Calvisano[1], incarico mantenuto fino al 2004. Nel corso della sua attività politica ricoprì anche l’incarico di vicesindaco del comune del Bresciano[1].

    Poi oggi leggo cosa fa il Gruppo di Lavoro nominato da f.f.r. .

    Cazzo ! Io, mediocre ex giocatore dilettante di un rugby proto-dilettantistico, avrei avuto tutti i titoli per partecipare al dibattito di ieri sulla dilettantistica poca concretezza della campagna elettorale di Gavazzi !!!

    • carpediem 20 Aprile 2016, 09:58

      per diffamazione del Presidentissimo, Lei verrà giustiziato tramite fucilazione,ignominosa, alla schiena e il Suo corpo sarà dato in pasto agli avvoltoi !!!!

    • matteol 20 Aprile 2016, 10:31

      Non capisco perchè ti appendi ai dettagli.. 😀

  6. TESTAOVALE 20 Aprile 2016, 10:10

    anche i bambini sanno cosa e’ giusto e cosa e sbagliato , il GAVAZZI a maggior ragione , siamo pero alle solite , gli interessi privati (soggetti a vario titolo e società)le lobby in pratica , hanno la precedenza sugli interessi nazionali gia’ lo imparano i 16enni , dopodiche’ senza soldi veri dalle piccole societa’ ai pro12 non si arrivera mai al professionismo ,e puoi mettere anche Mandrake ma gli altri paesi ci doppiano , LO STATO DEVE METTERE LO SPORT COME 1 VOCE DI SPESA ,i vantaggi che ne deriveranno per la societa’ saranno 10volte tanto.

  7. malpensante 20 Aprile 2016, 10:32

    Me lo cercherò per leggerlo tutto, per quanto poco utile al nostro orto data la differenza abissale tra i due movimenti. Il primo dubbio, in una situazione come la loro dove il campionario di giocatori importati di tutti i livelli (dal campione ai manzi da hamburger, al ragazzo australe comprato al chilo, al pilone est europeo) è già un concreto disincentivo all’investimento sui giocatori di formazione francese, è che più diventino strette le regole sull’utilizzo dei giocatori internazionali, meno sia conveniente in prospettiva investire sui francesi. Che il Top 14 sia attualmente più o meno interessante dell’Aviva lo lascerei giudicare ai francesi, visto che biglietti e abbonamenti li pagano loro e altrettanto loro incassano diritti televisivi da favola. Vuol dire che telefoneranno a delipe per evitare che “tra qualche anno noi li supereremo persino in graduatoria mondiale, ci sara un collasso economico e non esistera piu un francese che potra dire di aver visto vincere la Francia qualcosa di importante”.

    • Stefo 20 Aprile 2016, 10:41

      mal c’e’ tutto nel link di Paolo…de gustibus pero’ son un paio di stagioni che anche io trovo la premier piu’ interessante.
      Sulle propste non si puo’ notare che una cosa da Laporte a questo gruppo tutti alla fine danno ragione alke lamentele di PSA: si gioca troppo e serve cooperazione nella estione dei nazionali, troppi stranieri e pochi spazi per i francesi dove conta quindi busogna attaccare questi problemi…poi le proposte sono diverse ma neanche tanto….

      • malpensante 20 Aprile 2016, 11:05

        D’accordo sia sui gusti che sull’analisi, io credo che la prima cosa da fare sia giocare meno, tutti.

  8. Hullalla 20 Aprile 2016, 10:43

    L’impressione netta e’ che sia piu’ facile discutere in modo franco ed aperto e poi eventualmente cambiare completamente rotta in Francia (con tutto quello che ruota attorno al rugby in Francia) che in Italia (con il poco o nulla che ruota attorno al rugby in Italia).
    Un ingenuo avrebbe potuto pensare il contrario…

    • mamo 20 Aprile 2016, 11:18

      .. chi meglio dei francesi puó discutere in modo franco … (Cagata, lo so)

      • Hullalla 20 Aprile 2016, 11:39

        Gli Olandesi: la loro lingua dicono derivi dal Franco (l’idioma parlato da Carlo Magno e compagnia, insomma…) in modo piu’ diretto di quella parlata dai Francesi.

        • mamo 20 Aprile 2016, 11:54
        • fracassosandona 20 Aprile 2016, 12:00

          l’olandese non è una lingua ma una malattia della gola…

          • Appassionato_ma_ignorante 20 Aprile 2016, 13:02

            @fracasso, si vede che non hai mai sentito parlare l’ebraico. al confronto l’olandese è musicale.

          • malpensante 20 Aprile 2016, 15:35

            🙂

  9. albe 20 Aprile 2016, 10:53

    Dettaglio: si sono incontrati 45 volte da Gennaio ad oggi… Ecco, un vero gruppo di lavoro, professionale

    • Giovanni 20 Aprile 2016, 11:07

      Quelli dei Dogi 3 volte in 45 mesi! 😀

    • malpensante 20 Aprile 2016, 11:07

      Ragazzini: in Sicilia, non mi ricordo in quale Comune, hanno fatto un migliaio di commissioni in un anno, fino a sette in un giorno. 🙂

  10. Giovanni 20 Aprile 2016, 11:01

    Tanta carne al fuoco, ma anche un paio di cose che mi lasciano perplesso: innalzare lo sforamento del salary cap per i nazionali lo vedo un rischio non da poco, considerando che già adesso ci sono club in difficoltà economica (o meglio, che spendono più di quanto potrebbero), mentre dare la possibilità di schierare 24 o 25 giocatori potrebbe avere effetti benefici nell’immediato ma rivelarsi un boomerang sul lungo periodo a livello internazionale, quando si è costretti a tornare a 23. Inutile qualsiasi parallelo con la nostra realtà, dato che si parte da presupposti molto diversi. Io però, chiunque risultasse vincitore delle nostre elezioni, proverei a contattare singolarmente alcuni club francesi, specie quelli del sud, per proporre maggiori interscambi tecnici con chi mostrasse disponibilità. Ad esempio, al termine di un corso allenatori, potrebbe essere produttivo se la FIR inviasse a proprie spese alcuni delle più promettenti nuove leve ad unirsi allo staff tecnico di qualche club. L’ideale sarebbe fargli trascorrere un’intera stagione, ma mi rendo conto sarebbe oneroso e non è detto che un team accetti per un così lungo periodo la presenza di un “intruso”.

  11. leone64 20 Aprile 2016, 11:12

    Giusto fare come hanno fatto i francesi. Se leggete ognuno ha un impiego diverso sono tutti esperti del loro settore. E si fa così. La FIR invece fa ciò che vuole senza mai interpellare nessuno, ultimamente sbagliando. Guardate che gli ultimi risultati del Rugby Italiano sono da vergnona. Io lo ripeto spero che i nuovi prendano in mano la situazione e credo che non sia sufficiente. Poi non eleggere Gavazzi,speriamo, e ridiscutere se fare un campionato con poche squadre però di professionisti e uscire dalla Celtic.

  12. marcoberna 20 Aprile 2016, 11:14

    Portare i cambi a 9 (o 10) significa fare un ulteriore passo verso la fisicità a scapito della tecnica. Con così tanti cambi a disposizione si potranno spremere ancora di più i giocatori in campo, tanto poi si cambiano.

    • sentenza 20 Aprile 2016, 13:04

      Ma guarda un pò… si potranno spremere di più? E io che pensavo che si potessero cambiare quando sono stanchi o con un piccolo acciacco. Io metterei proprio cambi liberi illimitati e volanti a gioco in corso, tipo hockey.

      • marcoberna 20 Aprile 2016, 15:59

        Non ho capito l’ironia della tua risposta. Comunque, per chi non ha problemi con l’inglese, questo articolo spiega bene il perchè le sostituzioni libere porterebbero il rugby union verso la strada del rugby league e del footbal americano.
        http://www.theguardian.com/sport/blog/2009/oct/02/rugby-union-rolling-substitutions

        • Stefo 20 Aprile 2016, 16:13

          marco io l’idea che la diminuzione dei cambi dimunuirebbe la fiscita’ non la condivido, non penso che perche’ ci son meno cambi un giocatore placchi meno duro e la sua controparte attacchi la linea in maniera meno fisica cosi’ come non penso che glia llenatori smetteranno di schierare a centri persone come Batsa, Tuilagi e gli altri paracarri.
          Dall’altra parte il rischio invece di trovarsi a lasciare in campo gente non al 100% e quindi piu’ a rischio infortunio grave sicuramente aumenterebbe…e se si facesse il discorso “beh in caso di infortunio puoi sostituire allora” vedresti casi simili al bloodgate, basta che uno dica “possible concussion” che nessun arbitro vieterebbe la sostituzione.
          Quindi opinione personale non penso sia una strada da percorrere anzi.

          • marcoberna 20 Aprile 2016, 16:19

            Non voglio dire che andrebbe così di sicuro, ma le esperienze di League e NFL qualcosa devono insegnare. Il fatto è che oggigiorno è più facile che trovi posto in squadra un bozzolone di 125 Kg totalmente incapace che un frullino di 75Kg con mani e piedi educati.

          • marcoberna 20 Aprile 2016, 16:39

            Aggiungo che sicuramente i giocatori fisici sono necessari e di certo non si risparmiano in base al numero di cambi a disposizione. Ma quando iniziano ad essere stanchi la potenza può essere sconfitta dalla tecnica. Se ad ogni azione puoi mettere dentro un colosso riposato, alla lunga non ci sarà più posto per gli Shane Williams o i Dominguez

          • Hullalla 20 Aprile 2016, 16:58

            C’era anche chi aveva proposto di rilanciare le sostituzioni solo per infortunio, ma uno sostituito non avrebbe potuto giocare per almeno otto giorni (in modo da limitare fenomeni tipo “bloodgate”).

          • Stefo 21 Aprile 2016, 09:48

            Hulla a seconda del calendario posso anche sacrificare uno per la aprtita dopo…pensa alle union con player welfare programe o simili quando se ne fregherebbero del blocco per 8 giorni?!

            marco io ci vedo piu’ pericoli che altro, e non sono per niente convinto che la fisicita’ dimunira’, non seguo molto il rugby league ma non mi pare si possa dire che non hanno paracarri o che si punti meno sulla fisicita’ anzi…NFL non parlo che so poco o nulla.

        • sentenza 20 Aprile 2016, 17:56

          Com’è il termine inglese (o americano) per quello che scrivono in quell’articolo… BULLSHIT.
          Quindi giustamente è certo che con le sostituzioni libere tutti metteranno titolari e riserve dei mediani di apertura di 150 kg, perchè è proprio quello che è successo nella nfl: lo vedono tutti che i cornerback sono tutti così.
          Può darsi che il rugby perda la sua identità, ma è meglio che non dica cosa mi pare che sia questa identità…
          ma voglio dire però: quando è diventato professionista non l’ha persa la sua idwntità? Li va tutto bene, non ha copiato la nfl e il league dove il professionismo c’era da mo?
          Certo che è un bel modo di ragionare, ecco queste veramente sono “le inglesate”.
          E’ la storia di quel cercopiteco che non voleva venir giù dalla pianta perchè avrebbe perso la sua identità. Ed è ancora la.

  13. Frederick 20 Aprile 2016, 12:03

    impossibile fare un paragone con l’Italia…in Francia il rugby non è sport di nicchia e c’è vero professionismo…e secondo me per il professionismo non basta trattare i giocatori con condizioni da professionisti con annesse assicurazioni ecc. , professionisti dovrebbe essere la classe dirigente sia delle società che in federazione,altrimenti la mentalità resta sempre quella…per questo secondo me è un po sbagliato guardare alla Francia che è anni luce davanti a noi,realisticamente i nostri obiettivi di crescita/cambiamento sono diversi

  14. DearPrudence 20 Aprile 2016, 12:10

    Quello che mi sembra più qualificante: la presenza di un giocatore in attività (denota l’interesse a conoscere il parere di chi “realizza” il prodotto sul campo); la presenza di un legale (denota la volontà di promuovere azioni che possono avere un impatto reale sulla situazione attuale); la presenza degli imprenditori, che denota la volontà di creare valore attorno allo sport. Ci avrei visto bene un rappresentante della società civile, cioè dei fruitori dello spettacolo e del territorio…

  15. Emy 20 Aprile 2016, 15:46

    Mi accorgo di avere un problema –> mi organizzao per risolverlo –> scelgo persone qualificate per farlo –> le faccio lavorare allo scopo (45 incontri in 3 mesi…) –> il lavoro porta a delle indicazioni –> si valutano –> si applicano –> se non andranno si lavorerà ancora e si correggeranno.
    Amen.

  16. frank 20 Aprile 2016, 16:05

    Da noi la Cellula Tecnica si occupa della scelta delle grappe e degli amari.

    • Hullalla 21 Aprile 2016, 00:10

      Non sminuire le grappe e gli amari che altrimenti faccio una petizione per bannarti! 😀

  17. narodnik 20 Aprile 2016, 16:18

    si ma il logo nuovo???incompetenti!!!si parte da quello!!!

  18. boh 20 Aprile 2016, 17:37

    Ehi, anche il nostro presidente, ha tanti progetti rivoluzionari in testa….Ma in questo momento, non ce li può dire…a meno che non gli diamo il voto…o la delega del nostro club.

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