Il rugby e quei valori in declino: arbitri sempre meno rispettati?

Un’inchiesta del Telegraph evidenzia l’incremento di comportamenti offensivi nei confronti dei direttori di gara

COMMENTI DEI LETTORI
  1. zappinbo 13 Aprile 2016, 17:57

    mano dura e tutto torna a posto. 10m per ogni cenno di antigioco, basta vere le palle
    chiaro che da quando ci sono di mezzo piú soldi, ci sono altre pressioni

  2. mamo 13 Aprile 2016, 17:58

    Ho difeso il nostro sacrosanto diritto, come blogghisti o spettatori, di criticare gli arbitri (cosa che si è sempre fatta) e criticato, spero con educazione, chi sostiene il contrario.
    Contemporaneamente, però, ho sempre sostenuto il sacro principio che i giocatori, in campo, non si devono permettere di dire nemmeno un “et” all’arbitro.
    Notizia che mi avvilisce, questa.

    • gattonero 13 Aprile 2016, 18:05

      hai ragione, ma alcuni arbitri hanno un’arroganza tale che non si puo’ sempre tacere…

      • mamo 13 Aprile 2016, 18:45

        Sì, è vero, ma quelli li abbiamo incrociati anche noi eppure, anche se a stento, stavamo zitti (quasi sempre).
        Si ammettevano le cose più turpi del tipo “uomo a terra fa terreno” e chi più ne ha più ne metta, ma l’arbitro (salvo rare eccezioni) era intoccabile e chi è stato capitano ha di sicuro subito imparato a anteporre quel “Signor” che se non pronunciavi ti sentivi rispondere “non sono tuo fratello” e ti beccavi, da capitano, i 10m.
        Non parlo di Regole, parlo di Tradizione che merita ancor più rispetto delle prime.

        • sentenza 14 Aprile 2016, 14:59

          Az, allora è vero che “uomo a terra fa terreno” è una cosa turpe. Ma ricordo male o eri proprio tu mamo a giustificarlo appunto come “trdizione” tempo fa? Mi fa piacere se ti sei ricreduto.

        • sentenza 14 Aprile 2016, 15:06

          Az, allora è vero che “uomo a terra fa terreno” è una cosa turpe. Ma ricordo male o eri proprio tu mamo a giustificarlo appunto come “tradizione” tempo fa? Mi fa piacere se ti sei ricreduto.

          • mamo 14 Aprile 2016, 16:48

            Credo tu ti sbagli, Sentenza, anzi ne sono convinto. Ciò detto allora era una regola non scritta e anche allora c’era modo e modo di applicarla.
            L’ultima volta che ho comunque parlato di calpestii (si trattava di un calcio) era riguardo a quel giocatore argentino: mi sembra di averlo stigmatizzato come “vigliacco”.

      • narodnik 14 Aprile 2016, 07:47

        poite e peyper in particolare direi..

  3. giuliop 13 Aprile 2016, 18:18

    Esattamente…il silenzio dei giocatori in campo deve essere sempre totale su questo non ci piove…ma certi arbitri ormai si credono dio in terra con certi teatrini al limite del grottesco

  4. mauro-pv 13 Aprile 2016, 18:32

    l’arbitro IN campo e DURANTE la partita va rispettato sia dai giocatori che dagli allenatori, questo deve essere un punto fermo (sia nell’alto livello che nel rugby di base). Poi a partita finita, e qui soprattutto nell’alto livello, è necessario un lavoro di critica, anche severa in certi casi, perchè se dai giocatori ci si aspettano miglioramenti di partita in partita stesso discorso vale per gli arbitri (non è possibile che ad esempio alcuni arbitri internazionali da anni non abbiano ancora capito i meccanismi della mischia chiusa)

  5. nelly1450 13 Aprile 2016, 20:26

    E del pubblico ne vogliamo parlare?
    In certi campi sembra che ci sia qualcuno che abbia il dono di conoscere le regole solo lui e di continuare a dire ad arbitro e guardalinee cosa devono fare

  6. Maggicopinti 13 Aprile 2016, 20:27

    La soluzione è una sola: linea durissima e squalifiche molto, molto lunghe.

  7. Katmandu 13 Aprile 2016, 20:28

    Boh non so proprio cosa pensare, all’epoca di marco caco ho sentito e letto di storie abbastanza allucinanti, squadre che si ritirano per beghe con l’arbitro, ma direi che possiamo anche ricordare il rispettabilissimo episodio del call 99
    Detto ciò i soldi portano anche maggior pressioni sulle decisioni, poi le telecamere non aiutano
    Ps un mio ex allenatore parlando su questo argomento mi diceva che una volta si giocava senza sapere bene il regolamento e questo probabilmente si rifletteva in un maggior rispetto per il giudice ma per una ignoranza latente

  8. Nicolae 13 Aprile 2016, 21:04

    Un arbitro è stato accoltellato e picchiato a una partita di campionato in Georgia. Per non rovinare l’immagine, federazione georgiana nascosto evento.

    http://rustavi2.com/en/news/42887

    http://worldsport.ge/en/page/136998_the-board-will-discuss-the-referee-case

    La situazione è davvero preoccupante. Arbitri italiani che vanno in Georgia di stare attenti.

  9. delipe 13 Aprile 2016, 22:00

    Buonasera,
    Qualche tempo fa, sull onda della splendida e lodevole iniziativa di Onrugby sulle inchieste relative alla storia e realtà di ogni singola società del Campionato di Serie A….mi permisi di suggerire di continuare a fare informazione ed incentivare la conoscenza del nostro mondo rugbistico…approntando un altra inchiesta sugli arbitri italiani.
    Struttura, sedi, modi di lavorare, allenarsi, numeri di arbitri, interviste, come si puo diventare arbitri, difficolta, risorse, perche si sceglie di fare l arbitro e cosi via…
    Questa “notizia” estera non ci riguarda da vicino, tuttavia e sicuro, lo vedo girando tanti campi di gioco …che il pubblico contesta senza spesso conoscere le regole, sui blog spesso si parla di “malafede” o di presunte interferenze dall alto, in campo spesso si perde un po di tradizione e rispetto, non parliamo di alcuni allenatori che credono che parlare dell arbitro prima o dopo la partita possa incidere psicologicamente….tutte baggianate inadatte e incivili del nostro sport!
    Cari appassionati…fare l arbitro di rugby e prima di tutto una grande passione…un gesto d amore per il nostro sport. Ed e credere ancora di farlo bene…senza grande teatralità…ma quasi come un maestro che insegna e dirige per la via giusta.
    A questi “eroi contemporanei” va il mio sentito ringraziamento tutte le volte che li incrocio e pubblicamente qui sul blog o ovunque mi trovi.
    Forza Onrugby facciamo un piccolo sforzo e accendiamo i riflettori sui nostri amici arbitri !
    Sono sicuro che risalterebbe…una gran bella vittoria del nostro Rugby !
    Grazie e cordialità

    • McSmith 14 Aprile 2016, 08:25

      Grazie delipe per aver scritto qualcosa di intelligente sull argomento

    • mamo 14 Aprile 2016, 08:41

      Buon giorno @delipe,
      che ci sia tanta ignoranza del pubblico sulle regole è (in parte) verro, dico in parte perché allo Stadio di Pro12, Eccellenza e sei e A, B, C ormai ci vanno perlopiù ex giocatori che un’infarinatura delle regole ce l’hanno.
      A volte, le mattine e quando posso, vado a vedermi le under (generalmente 18) e lì sì che l’ignoranza impera, fra il pubblico ovviamente.
      Ora è di moda urlare “ingresso laterale” e lo urlano tutte (ho usato il femminile non per caso).
      Vabbè son certo che gli arbitri se ne facciano un baffo.
      Qui, nel blog, si criticano gli arbitri del professionismo, io per primo perché da loro si pretende una professionalità adeguata al ruolo.
      Per il resto tutti noi sappiamo quanto a muovere gli arbitri “della domenica” sia solo la passione (credo che per certe trasferte ci rimettano pure danaro); a volte, spesso, sono ex giocatori (anche di un certo livello) rugbydipendenti che, arbitrando, cercano (loro sì) di istruire utilmente.
      Comunque l’iniziativa che tu proponi mi piace ma sarebbe comunque parziale salvo che @Redizione non vada a intervistare anche gli arbitri professionali del professionismo anglofrancofoni che, pure loro, hanno delle ambizioni che spesso passano, di certo involontariamente, nel tutelare maggiormente chi conta e noi, inteso come italiani, non contiamo un cazzo.
      Rimane fermo il Postulato che i giocatori in capo devono stare muti e allineati.
      Questa è la mia, limitata, esperienza.

  10. borghy 13 Aprile 2016, 22:21

    Grazie Delipe, io sono vecio arbitro di rugby, istruttore arbitri, e aimè purtroppo, in questo blog, ho letto tante cose “inesatte” (eufemismo).
    Valter Borghetto

  11. NZ74 14 Aprile 2016, 08:42

    Secondo me come spesso accade la verita’ sta’ nel mezzo… Giusto che Allenatori, dirigenti e giocatori rispettino l’operato dell’arbitro ma anche il contrario, che il direttore di gara abbia un atteggiamento positivo e costruttivo nei riguardi dei giocatori, allenatori e dirigenti.. l’arbitro puo sbagliare, cosi come chi gioca, criticare in maniera costruttiva non e’ negativo, insultare o incolpare di malafede non serve a nulla… sopratutto nelle serie inferiori spesso vedi gente impreparata che non sa’ tenere la partita, trasformando un match tranquillo in una vera battaglia, molte volte vedo i tutor per i piu’ giovani, sarebbe meglio che seguissero che i piu’ vecchi… sul pubblico c’e’ poco da fare, un po’ ovunque ho sentito fischi e critiche e spesso (e qui qualcuno si irrita) da gente che nel mondo del rugby c’e’ da decenni ma che forse non ha capito il cambiamento anche nel gioco avvenuto da quado giocavano loro ad adesso…

  12. faduc 14 Aprile 2016, 08:57

    Raggruppamento under 14 a VT lo scorso anno…le mamme erano insopportabili

    • mamo 14 Aprile 2016, 08:58

      .. tutto il mondo è paese, mi sento meno solo dopo aver letto il tuo post 😉

    • Eva P. 14 Aprile 2016, 11:30

      Anche se questa cosa è forse più evidente quando i ragazzi sono già “grandini”, piuttosto che nel rugby propaganda, da mamma-rugby quale sono ti do ragione non una, ma cento volte!
      Insopportabili le urla, insopportabile il tifo “gallinesco” per il proprio figliolo, insopportabili le battute contro l’arbitro (se è l’allenatore dell’altra squadra) quando non ci dà l'”evidentissima” meta (ma evidente de che?).
      Ma fateli giocare e godetevi la birra, santoddio!

  13. Hullalla 14 Aprile 2016, 09:09

    Per me e’ un altgro dei frutti (molto amari) del professionismo.
    Quando Paddy O’Brian (capo degli arbitri mondiali) si e’ permesso di criticare apertamente con la stampa un arbitro internazionale, le autorita’ mondiali avrebbero dovuto cacciarlo a calci in culo per far capire l’antifona a tutti (“giu’ le mani dagli arbitri”), invece NON lo hanno fatto (perche’ era Neozelandese?) e cosi’ ci dobbiamo sorbire le conseguenze che e’ “accettato” parlare (e sparlare) dell’arbitro. Poi da sparlare fuori dal campo da parte dei massimi dirigenti a sparlare in campo e’ un passo assai breve, purtroppo.

  14. mistral 14 Aprile 2016, 10:39

    personalmente credo, e l’ho già espresso perchè il tema “arbitraggio” è ricorrente, che il ricorso alle tecnologie ed al TMO in particolare, pur costiruendo un innegabile ausilio in caso di decisioni difficli, e soprattutto nel corso di eventi di rugby di elevato livello tecnico e commerciale (il rugby professionistico, per intenderci) può creare una sorta di “competenza” semplicistica nello spettaore-appassionato che, dopo essersi alzato dal divano, ritiene di poter con la stessa “competenza” virtuale acquisita davanti alla tv commentare o intervenire in caso di eventi di rugby dielttantistico e di base… a ciò si aggiunga una sempre crescente attenzione ai “diritti” ed una sempre maggiore ignoranza (collettiva e individuale) dei “doveri”, e questo non solo nel rugby ma nella società in generale e nei media in particolare… la autolimitazione derivante dalla conoscenza dei doveri non è più molto presente, nella società in generale e nel rugby (forse un po’ meno, ma non si è al di fuori della società civile), mentre la rivendicazione dei diritti, collettivi e individuali, è massicciamente presente su tutti i media, i social e nei mercati rionali… il rugby è parte della società attuale, ne sconta inevitabilmente il malessere diffuso e degradante…

    • mistral 14 Aprile 2016, 10:41

      solo per chiarezza, ho usato i termini al maschile per abitudine ed inerzia intellettuale, errore ormai imperdonabile, peccato in italiano non esista il neutro… quanto detto sopra vale altrettanto al femminile, naturalmente…

  15. Onestep 14 Aprile 2016, 13:16

    Lo scotto per la diffusione del nostro sport è che, scusate il termine, arriva di tutto! Ai miei tempi non c’erano 10 minuti per l’ammonione, gli arbitri non usavano i cartellini, ogni minima protesta era calcio contro, se reagivi an ne solo con un buffetto il calcio a favore era girato contro. Si rispettava di più anche l’avversario. Ora le scene dove dopo il fischio i giocatori si prendono per la maglia non si contano in una partita, una volta era calcio contro o se era a tuo favore lo girava contro. Ma vi ricordate che se battevi il calcio di punizione non sul punto era mischia per l’avversario? Non parliamo se ti rivolgevi all’arbitro e non eri capitano!
    Saluti

  16. malpensante 14 Aprile 2016, 14:39

    Il rispetto è dovuto, da giocatori, staff e pubblico, ma è più semplice da ottenere se prima di tutto gli arbitri rispettano sé stessi e il loro ruolo. Uno che chiacchiera amabilmente con un tifoso sputtanando un collega (e i designatori e tutto l’ambaradam) merita rispetto o ne fa carne di porco per tutta la categoria? Tanto quanto uno che rifila un calcio in testa a un avversario: fuori e basta. Ogni riferimento a fatti e persone non è affatto casuale.

    • mistral 14 Aprile 2016, 15:34

      hai perfettamente ragione, il rispetto e l’autorevolezza si devono saper mantenere, oltre che conquistare (e il fatto di avere una divisa addosso “dovrebbe” dartela, la autorevolezza, a volte purtroppo aumenta solo l’autorità e l’arbitrio!)…

    • borghy 15 Aprile 2016, 14:10

      Buongiorno Malpensante, se sei tesserato è bene che denunci alla corte di giustizia questo arbitro perché questo non è ammesso per nessun arbitro
      Saluti
      Valter Borghetto

  17. andrease 15 Aprile 2016, 09:01

    L’educazione e il rispetto purtroppo sono valori in calo non solo nei confronti degli arbitri…

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