Cose semplici ma ben fatte, passione e appartenenza: la ricetta di Marcelo Loffreda

Il coach dei Pumas dei miracoli del 2007 legge il rugby italiano e indica la sua via

COMMENTI DEI LETTORI
  1. TESTAOVALE 12 Aprile 2016, 15:07

    ma noi siam furbi , prima della NAZIONALE abbiamo interessi di club e di sistemare gli amici .

  2. Emy 12 Aprile 2016, 15:34

    Ma tu guarda: i club, la base e le basi.

    • zappinbo 12 Aprile 2016, 17:12

      Dici che ora come ora i club non sarebbero in grado neanche di produrre giocatori in grado di vincere con i russi in casa? Ma allora sono giá morti! Hanno prodotto il nulla cosmico (nel senso di professionale) da 20 anni a questa parte. Non vanno al di lá del dilettantismo.
      Ora Aboud dovrebbe venire di persona a far vedere come si allena i bimbi di 8 anni? Basta con le lacrime da coccodrillo. Non l’ha mica prescritto il medico che in Italia dobbiamo giocare a rugby al livello Tier1. Suvvia!

      • Antonio9 12 Aprile 2016, 19:34

        Che palle l’agit-prop di Gavazzi a tempo pieno …
        “Hanno prodotto il nulla cosmico da 20 anni a questa parte” ma ti rendi conto delle stupidaggini colossali che riesci a scrivere?

        Forse che i giocatori delle nazionali degli ultimi 20 anni siano piovuti da Marte?
        Probabilmente è l’ottica di Calvisano che ti confonde, capirai, 2 giocatori da Nazionale . Vaccari e Palazzani formati in 30 anni….

        Forse che proprio la FIR abbia spinto per la scorciatoia di oriundi ed equiparati… guarda caso con una squadra bresciana fra le più beneficiate dalla FIR anche in termini di puri soldi?

        Non sai niente di appartenenza, sai poco o nulla di rugby.

    • San Isidro 13 Aprile 2016, 01:35

      infatti @Emy…

  3. boh 12 Aprile 2016, 15:36

    Tutto perfetto, tranne su una cosa Abound, non è solo…è affiancato da…

    • davo 12 Aprile 2016, 16:24

      …questo signore che affianchera’ Abound mi sembra che abbia cercato di lavarsi le mani in merito al progetto baseXaltezza….come dire, forse si son resi conto che era (ed e’) una gran minchiata…..e ora fa’ lo scaricabarile.

  4. gsp 12 Aprile 2016, 15:43

    mah, niente di illuminante in realta’, sono cose che diciamo da anni. piuttosto, se fosse libero, anche come consulente, lo farei venire a lavorare alle zebre ad iutare Guidi.

    • Stefo 12 Aprile 2016, 16:18

      Ti parla di base e sviluppo e tu lo vorresti alle zebre?Andiamo bene 🙂

      • gsp 12 Aprile 2016, 16:37

        lo vorrei a fare le cose che sa fare bene.

        • Stefo 12 Aprile 2016, 16:54

          Io piu’ che altro spererei che le sue parole facciano riflettere sul percorso del menga fatto negli ultimi 20 anni…

          • gsp 12 Aprile 2016, 17:04

            ormai a parte il Papa e Barack Obama, l’hanno detto tutti. il Dalai lama ha personalmente inviato messaggio a gavazzi. lo so per certo.

          • Stefo 12 Aprile 2016, 17:13

            Vero pero’ non vedo nessuno fare qualcosa al riguardo…

          • zappinbo 12 Aprile 2016, 17:16

            Stefo, ma cosa vuoi riflettere? Ma quale percorso avrebbero dovuto fare? Appena una cosa diventa “professioniale”, in Italia bisogna dire “grazie di cuore, ma non fa per noi”.

    • San Isidro 12 Aprile 2016, 17:13

      Loffreda se ne resti con i suoi zanjeros, quelli del SIC non li vogliamo…

      • gsp 12 Aprile 2016, 17:24

        smettila, solo cujani da oggi. ed il nuovo allenatore, Piolis.

        • San Isidro 12 Aprile 2016, 17:35

          le Zebre ce l’hanno già un cuyano (Garcia), invece spero che i vari platensi (Roan e Postiglioni) e tucumani (Coria-Marchetti) lascino Parma a fine stagione…

      • Bala Sporca 12 Aprile 2016, 17:26

        per un par de braghese sporche de vin…

  5. carpediem 12 Aprile 2016, 16:10

    (…).per rifondare il sistema,
    Ecco, cacchio lo dicono in mezzo mondo non saranno mica tutti dei cojones.
    però, siamo ad aprile e non ci sono ancora nomi validi da contrapporre alla banda Bassotti

  6. Stefo 12 Aprile 2016, 16:21

    Che dire?Come dargli torto su come si sarebbe potuto e dovuto lavorare…

    • parega 12 Aprile 2016, 16:55

      Quello che dicevamo in tanti all’entrata del sei nazioni
      Poi i federales hanno intrapreso una stradA sbagliata gia’ da subito
      Diminuendo la forza dei club
      E i club hanno messo del loro riconfermando

      • zappinbo 12 Aprile 2016, 17:05

        Giá quei mitici club che hanno prodotto 10 annate di giocatori e squadre che riescono perfino a perdere con i russi della siberia 0-31! Ma per favore….

        • Hullalla 13 Aprile 2016, 04:50

          Quei mitici club che negli anni Novanta hanno prodotto i giocatori che ci hanno permesso di entrare nel Sei Nazioni dopo aver battuto Francia, Scozia e Irlanda e che da allora sono stati sempre piu’ marginalizzati e bastonati.
          Facile partire dalla fine per giustificare gli errori fatti all’inizio.

      • gsp 12 Aprile 2016, 17:23

        Parega, perdonami, Loffreda non parla dei club dei quali parli tu. la federazione e’ incommentabile, ma a non aiuta continuare a confondere base ed eccellenza. La forza dei club di base non e’ stata diminuita, ma sono stati lasciati a se stessi, sbagliando.

        • parega 12 Aprile 2016, 18:03

          guarda io dicevo di tutti i club…
          e’ iniziato uno scollamento in quegl’anni che e’ sempre andato peggiorando
          da una parte c’era la fir
          e dall’altra le loro accademie
          il minirugby veniva visto come un gioco

  7. zappinbo 12 Aprile 2016, 17:23

    Marcelo Loffreda, non siamo l”Argentina, lo vuoi capire? Qui nessuno si deve (ancora) guadagnare da vivere con lo sport. Lascia stare! Forse se ci mandi su qualche allenatore e giocatore di calcio, prima o poi si torna fra le prime 20 d’europa. Nel rugby é una battalgia persa, credimi, ancora pochi anni Polonia, Germania, romania, Belgio ci supereranno e i club italiani ancora a frignare perché la federazione non li paga i 5 stipendi che servono per mantenersi in vita. Scomettiamo? Conseguire risultati? Ma dai!!

  8. Legionario 12 Aprile 2016, 19:23

    Tutto giusto, tutto condivisibile. Continuo a non capire perché nessuno presenta programmi chiari con elenco cose da fare tempi e costi.

  9. San Isidro 13 Aprile 2016, 00:51

    Premetto che provo un pò d’invidia per Calandri che ha avuto il prestigio di intervistare Loffreda alla Club House del SIC a Boulogne…
    Tutto quello che dice Loffreda è sacrosanto, bisogna ovviamente sempre sottolineare che tra il nostro e il sistema argentino ci sono profonde differenze, anzitutto di storia e di tradizioni, poi non abbiamo quella cultura anglosassone dello sport che hanno loro, in più le loro squadre di rugby nella maggior parte dei casi fanno parte di circoli e polisportive…detto ciò, non significa che non possiamo imitarne il loro modello, non ci vuole di certo uno scienziato per capire che i club devono essere al centro del movimento e che la formazione passa in primis attraverso di essi…non dimetichiamoci dell’intervista di Malfatto ad Alejandro Canale del Dicembre scorso in cui il cordobese metteva in evidenza proprio questi aspetti, tra l’altro disse una cosa fondamentale, è vero che anche in Argentina esistono i centri di formazione (che, pur dipendendo dall’UAR, sono però legate alle singole unions rugbystiche del Paese e sono allocati presso i club, ad es. l’URBA ne ha 5, l’Union Cordobesa 3, ecc), ma sono gli allenatori dei club a mandare i giocatori in questi centri, non avviene il contrario, non c’è una selezione da parte di tecnici esterni ai club, inoltre, dopo il primo mese di frequenza assidua, gli atleti frequentano l’accademia solo un tot di volte al mese, il resto del lavoro lo fanno con i club…nel caso italiano è vero che sia nei centri di formazione u.16 che nelle accademie u.18 i giocatori poi tornano al club (gli u.16 si alternano tra club e CdF durante la settimana e gli u.18 sono a disposizione dei club dal venerdì, se non vado errato), ma i club in questi casi passano in secondo piano perchè viene prima la gestione federale della formazione, su questo ognuno ha le sue opinioni, i risultati con le nazionali giovanili stanno dimostrando un buon lavoro, io però sono sempre del parere che la formazione debba essere fatta in primis dai club e se fossi presidente della FIR non so se manterrei tutti questi centri ed accademie (che mi sembrano anche troppi), per non parlare della “Francescato” che la scioglierei e darei due accademy u.20 da far gestire a Zebre e Benetton…
    Su Aboud pure ha ragione, lo si deve lasciar lavorare autonomamente altrimenti i benefici che apporterà saranno minimi, anche se sul fatto che l’irlandese avrà carta bianca ho qualche dubbio, tra l’altro Ascione è ancora lì, quindi…
    Sul fronte domestico, quello che dice Loffreda lo ripeto spesso anch’io qui, bisogna favorire il rugby amatoriale e il sano dilettantismo, creare campionati più larghi, aumentare il numero delle squadre, creare una base numerosa di praticanti, ci vorrebbero più società simili alla Capitolina (prendo come esempio loro perchè li conosco da vicino, ma sono sicuro che ci saranno altri club che lavorano allo stesso modo sparsi per l’Italia)…e in proposito, il rugby dilettantisco va anche sostenuto andandolo a vedere, leggo che in molti qui si lamentano dell’Eccellenza (tra l’altro si prendono come riferimento negativo sempre i dati sugli spettatori del massimo campionato quando magari c’è più pubblico per le gare di A e di B), ma se non vi aggrata c’è la Serie A e le divisioni minori, io quest’anno a Roma mi sono divertito tantissimo con le romane di A, credo che tutti i delusi di questa stagione della Benetton si sarebbero appagati molto di più nella Marca guardando la striscia di derby della serie cadetta tra Tarvisium, Casale e Paese…insomma, guardare del sano rugby amatoriale dal vivo è la cosa più bella, a qualsiasi categoria (e ho visto partite di C1 giocate con grande intensità che mi hanno intrattenuto moltissimo), stare vicino ai club, supportarli, frequentare le loro club house, più pubblico c’è più seguito ci sarà più le società lavoreranno meglio, più ne gioverà il movimento…

  10. leone64 13 Aprile 2016, 13:17

    Parole sante un uomo solo. Ripulire dalla nazionale alle accademmie. Via troppo tempo che c’è la solita gente. Uno lo spostana alle 17 l’altro va alla 20 ma sono sempre loro che hanno fallito viaaaaaa. Come alle Zebre ripulire da questa dirigenza incapace viaaaaa.

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