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Il Giappone chiude le porte: in nazionale solo chi gioca nei Sunwolves
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Per me non se lo possono permettere: Mafi (Bath), pilone destro 1 di cui non mi ricordo il nome (Falcons o Worchester), pilone destro 2 di cui non mi ricordo il nome (Chiefs), Matsushima (Rebels), Tui (Reds), Goromaru (Reds/Tolone)… e forse me ne scordo qualcuno.
Tanaka agli Highlanders
Tanaca agli Higlanders…sotto Joseph! Io scommetto che l’anno prossimo giocherà coi Sunwolves
probabilmente ai giocatori da te citati verrà data la possibilità di rispettare i contratti in essere, e, al termine di questi, di decidere se rientrare in patria per giocarsi il mondiale 2019 in casa oppure prendersi delle soddisfazioni all’estero (più soldi non credo) e guardarsi la RWC2019 dalla televisione
ai giocatori la scelta
Michael Leitch, che reputo uno dei migliori n. 8 al mondo.
Quest’anno non mi sto perdendo un match dei Chiefs (spettacolari è dir poco, a volte sembra giochino un altro sport) e Leitch sta facendo benissimo.
Per contro il pilone destro ha avuto un impatto molto negativo (rullato di brutto dalla mischia Lions) poi è stato accantonato
mosse simili già difficilmente se le possono permettere federazioni forti,con un campionato interno molto competitivo ( vedi Inghilterra/Australia ),il Giappone è ancora relativamente emergente…capisco il senso di questa decisione dato che hanno investito nei Sunwolves però mi pare complicata da attuare e rischia solo di ritorcersi contro
È entrato qualcuno della Fir nella federazione giappo?
scusa ma a te sembra che la FIR non faccia giocare quelli che giocano all’estero
RIZZO,GHIRALDINI,CITTADINI,FURNO,PARISSE,FAVARO,ALLAN,CAMPAGNARO e altri che prob mi dimentico secondo te dove giocano?
Non potrebbero permetterselo. Un vincolo del genere in Italia e la Italrugby dovrebbe chiamare molto probabilmente noi che siamo qui a commentare.
Potrebbe essere una scelta sensata qualora si disponga di campionati nazionali di alto livello, ma non credo sia il caso del Giappone. Forse è prematuro.
Inoltre ritengo che giocatori di federazioni in ascesa, all’estero possano fare esperienza e riportare questo bagaglio in patria durante le competizioni in nazionale. Giocare ad alti livelli fa da selezione naturale. Se il giocatore regge, acquisisce un bagaglio di esperienza spendibile in nazionale; se il giocatore crolla, torna in patria da solo e darà il contributo che è in grado di dare. Personalmente, per quanto sensata, è una scelta che in linea di massima non sento di condividere.
I Sunwolfes non giocano in un campionato di livello? Questa è bella. Cosa devono fare partecipare ai campionati intergalattici?
Mi sono espresso male, con ogni probabilità.
Fatta eccezione delle franchige che, come anche da noi, partecipano a campionati di un certo livello “al di fuori” del panorama nazionale, bisogna valutare i team che militano in campionati “interni”.
il campionato interno giapponese comunque è ad un livello decisamente superiore al nostro, giocato ad alti ritmi e ricco di campioni dell’emisfero sud
comunque se non ricevi una chiamata dai Sunwolfes nessuno ti vieta di andare all’estero
Me ne rendo conto. Certamente superiore al nostro, ma non a livello tale da poter porre un vincolo cosi restrittivo.
Veramente noi convochiamo dall’Eccellenza giocatori direttamente per il Sei Nazioni e li facciamo esordire da titlari.
Ah… dimenticavo che col Giappone noi abbiamo perso…
Andrò controcorrente ma secondo me questa è la strada che dovrebbe percorrere anche l’Italia.
Magari con una formula un po’ più blanda come in Australia, dando la possibilità di monetizzare all’estero dopo i 60caps
In questo modo si potrebbero avere due franchigie di livello decente formate da italiane e sviluppare meglio una via italian al gioco del rugby
Però c’è una condizione a prescindere: le franchigie devono dotarsi di staff adeguati (numericamente e tecnicamente) per fare crescere i giocatori a casa nostra
Capisco questo punto di vista, ma non lo condivido per due motivi: non abbiamo ancora un tradizione di rugby tale da poter garantire, come giustamente suggerisci, uno staff tecnico adeguato alle nostre squadre; inoltre non la ritengo una regola valida in via generale sotto un profilo sportivo. Un professionista deve giocare al meglio, in qualsiasi sport. In questo momento l’Italia non è in grado di garantire competizioni di livello a fuoriclasse come Parisse (per andare sul classico e unanimamente condiviso). Bisogna infatti considerare che un professionista dello sport ha una finestra limitata per poter capitalizzare le proprie qualità e metterle a frutto, e trovo legittima la scelta di aprirsi a nuove prospettive estere, senza che tale scelta precluda la possibilità di difendere in colori della nazione quando questa chiama.
Il problema e’ che vogliamo fare i professionisti, bisogna che, o con i biglietti dello stadio, o con i diritti TV, oppure con gli sponsor, entrino i soldi necessari per pagare i professionisti.
Se invece per fare i professionisti in Pro12 abbiamo bisogno dei contributi statali a pioggia che altrimenti falliamo tutti in una settimana, e’ meglio abbassare un bel po’ le orecchie e fare quello che e’ meglio per la nazionale che ci paga le bollette con i suoi diritti del Sei Nazioni.
Mossa rischiosa che dipendera’ molto dalla capacita’ di far crescere ulteriormente il campionato giapponese cosa non impossibile da che dato che me calendario e’ sfasato rispetto al SR ed i soldi li hanno e li spendono nel rugby come si e’ visto negli utlimi anni.
Forse avrebbero potuto lasciare aperta una porta a chi comuqnue gioca nel SR ma penso che piu’ che la Nazionale il timore sia di veder i migliori dei Sunwolves esser portati via ogni anno e trovarsi una franchigia farloca che non puo’ competere assolutamente se ogni anno i migliori vanno.
@wp L’Italia oggi come oggi non puo’ permettersi queste regole a buoi gia’ scappati…potevano farlo forse ad inizio avventura celtica ma oggi mi sembra un po’ tardi…
Concordo in pieno. E condivido anche il punto di vista secondo il quale probabilmente, più che tutelare la nazionale, si stia cercando di salvaguardare il livello qualitativo della franchigia impegnata in SR. Nobile intento, sia chiaro, ma ribadisco che un simile vincolo sia troppo limitativo, sia per una nazione rugbistica in ascesa, sia per i valori dello sport in genere.
io non credo che sia troppo tardi, anche perchè puoi fare una norma e contemporaneamente puoi dire che non discrimini i giocatori con un contratto in essere (hai 2 anni di contratto? bene rispettali e poi torni a casa, sennò tra 2 anni non ti convoco più)
il vero problema al momento è che i giocatori devono emigrare se vogliono migliorare perchè in italia le squadre hanno pochi allenatori e spesso neanche buoni
Avranno studiato l’Italia per quanto riguarda il rischio di spendere molto per fare una franchigia farlocca che fa da squadra di sviluppo per qualunque altra squadra del campionato, ma a costi molto alti e con nessun ritorno in vista.
Sarebbe una scelta suicida per il Giappone (alla kamikaze per restare in tema), ancora non gli conviene prendere una decisione simile…i Sunwolves magari innalzerebbero un pò il loro livello (anche se dovranno rinunciare agli stranieri che hanno in rosa), ma ci rimetterebbe la nazionale…
In realta’ non hanno poi cosi’ tanti stranieri in rosa…