Pronti al Cambiamento: pubblicate le linee guida del progetto

Il movimento che ha in Marzio Innocenti il proprio portavoce presenta un primo programma

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mamo 21 Marzo 2016, 11:19

    Tutto condivisibile ma adesso fuori i nomi e i cognomi: chi farà cosa e con quali (inteso denari).
    La frase migliore: “– Facciamo muovere i tecnici non i ragazzi”

    • LiukMarc 21 Marzo 2016, 11:32

      Mi hai tolto le parole di bocca

      • Giova.Giampa 21 Marzo 2016, 11:50

        non sono totalemente d’accordo.
        Un potenziale giocatore di alto livello deve provare a vivere da professionista, allenandosi 5 volte a settimana con uno staff dedicato.

        Ci sono società (poche) che sono strutturate per garantire questo e tantissime altre che non possono garantirlo ma che hanno regalato giocatori di alto livello.

        • Hullalla 21 Marzo 2016, 11:58

          C’e’ la risposta alla tua questione: “Presidi federali previsti nelle regioni e nelle zone rugbisticamente svantaggiate.”

          • Giova.Giampa 21 Marzo 2016, 16:06

            Che non vol dire niente.

        • LiukMarc 21 Marzo 2016, 16:13

          Oltre ad aver risposto Hullalla qui sopra, io ero più sul “fuori nomi e cognomi (non i soliti ammanicati e attaccati alle poltrone)” e qualche dettaglio in più, come diceva @mamo.

    • Hullalla 21 Marzo 2016, 11:57

      Facciamo muovere i tecnici non i ragazzi

  2. Giovanni 21 Marzo 2016, 11:24

    @Redazione, c’è un errore nel link: invece che la pagina Facebook del programma, appare un precedente articolo di OnRugby.

  3. steo 21 Marzo 2016, 11:31

    Frase fantastica! E nemmeno il programma mi spiace!! Anzi…. mi piace proprio!! E per i nomi… non pretendo di sapere già quali saranno le nuove forze in campo! Ma gradirei NON VEDERE quelli degli attuali scaldasedie e mangiasoldi privi di competenze!!

  4. berton gianni 21 Marzo 2016, 11:33

    Intanto il Ben Gavazzi nfsc, consapevole che i suoi avversari hanno maggiori ” capacità tecniche”, favorite dalle insipienze attuali del sistema, ha varato il nuovo organigramma tecnico :
    O’ Scena. Dor.
    Michele Gatto : Head Coach.
    Stefano Circa : Resp. Accademie ed U 20.
    Giubba Rossa : H.Coach Benetton e coordinatore rapporto con Zebronia e
    Nazionale.

    Potete giocarvi la vostra garanzia, ma sarà così.

    • gsp 21 Marzo 2016, 11:37

      E se magari da l’annuncio oggi, il programma di “pronti al cambiamento” e’ bello ed bucato.

    • San Isidro 21 Marzo 2016, 23:02

      “Stefano Circa” è bellissima…

  5. Giova.Giampa 21 Marzo 2016, 11:46

    Non sono un pro-Gavazzi, ma ritornare indietro sulla scelta delle Accademie è il più grosso errore che si possa fare.

    A mio avviso c’è un desiderio dei club (anche quelli più piccoli, non strutturati e con metodologie dilettantistiche) di tenersi a tutti i i costi i giocatori più forti per provare a vincere e dare lustro al proprio club anzichè lasciar fare un esperienza più strutturata ai propri giocatori migliori.

    • nuelma 21 Marzo 2016, 12:31

      Secondo me non vogliono eliminare le accademie ma diminuire il numero e costi.Quello che vogliono eliminare sono i CDF e supportare i tecnici dei club con l’ ausilio di tecnici federali.

      • LiukMarc 21 Marzo 2016, 12:35

        Anche secondo me. Le accedemie – come strutture – si possono anche riutilizzare, dandole ai club del territorio (che, imo, sanno far crescere di più i ragazzi per il semplice fatto che lo fanno dall’under 8 o 10, ma non necessariamente vuol dire che si vogliano tenere i più forti in casa). I tecnici son la vera cosa su cui investire al momento, e quelli si, farli girare lungo lo stivale

        • Giova.Giampa 21 Marzo 2016, 13:28

          A me piacerebbe vedere club che su base locale su uniscono e si danno delle gerarchie (in base alle strutture a disposizione e la base di giocatori che ognuno può apportare) e insieme fare crescere il movimento locale.
          Solo che qui puntiamo a difendere i campanili e ci troviamo con tante squadre medie in cui quelli forti si trovano a confrontarsi con compagni di squadra e avversari mediocri che non gli permettono di alzare l’asticella… e se vogliono andarsene il presidente non firma il null’osta.

    • Hullalla 21 Marzo 2016, 12:47

      Infatti dici che le Accademie cosi’ come sono strutturate stanno rendendo bene rispetto agli ingenti investimenti fatti finora?

      • Giova.Giampa 21 Marzo 2016, 13:24

        credo che tra qualche anno lo sapremo.
        Ricordiamoci che fino a qualche anno fa avevamo la nazionale piena di argentini.
        Adesso stiamo provando a fare una nazionale di italiani (da 4-5 anni) ma ce ne vogliono almeno 10 per formare 40-50 giocatori di livello, e sicuramente attraverso le accademie credo nel 2020 potremmo iniziare a vedere una nazionale competitiva.

        Tutto e subito non si può avere e l’Argentina ne è la dimostrazione

        • giomarch 21 Marzo 2016, 16:33

          boh,vero fino a un certo punto…
          la verita’ e’ che siamo passati dall’equiparare argentini all’equiparare sudafricani, anche nelle under, la politica federale delle seconde giovani sudafriane da equiparare tramite franchigie e’ bella recente.
          Non vedo la visione di progettualita’ legata in alcun modo alle accademie in tutto questo..

        • Hullalla 21 Marzo 2016, 17:37

          Mi spiace, ma per investimenti cosi’ ingenti e distribuiti nel tempo BISOGNA che ci siano degli obbiettivi intermedi da centrare, altrimenti ci ritroviamo nel 2024 fuori dal Sei Nazioni per aver voluto aspettare Godot senza avere un piano di riserva.

          • Giova.Giampa 22 Marzo 2016, 13:31

            Vero, nessuno li ha mai esplicitati effettivamente. Contando che la prima annata delle accademie è il 1996 dovremmo aspettare che si confrontino questi giocatori con l’alto livello (ancora 1/2 anni) e vedere la loro crescita.

    • boh 21 Marzo 2016, 14:23

      Giova, questo è anche vero.

  6. ginomonza 21 Marzo 2016, 11:57

    Parole,parole,parole …..

    • geo 21 Marzo 2016, 12:14

      Vero però al momento ci sono ufficialmente due programmi abbastanza opposti uno dall’altro per cui si può legittimamente votare per l’una o l’altra visione del rugby.
      Certo poi fondamentali saranno gli uomini che le metteranno in pratica che faranno la differenza.
      Al momento di oggettivo ci sono solo i risultati odierni che oggettivamente sono pessimi.

      • ginomonza 21 Marzo 2016, 12:46

        Se é vero quel che si racconta come si farebbe a votargli contro?
        Ora e con che motivazioni ?

        • boh 21 Marzo 2016, 14:42

          Perché dopo 4 anni di immobilismo vedi lo slogan delle passate elezioni “rinnovamento nella continuità” che si è dimostrato più continuità che rinnovamento queste non sono che le solite promesse elettorali. E parallelamente ai personaggi nuovi che si ventilano dovrebbe chiamare i ghostbuster in federazione per una sana disinfestazione. E io vorrei vedere assieme ai nomi nuovi, anche dei nomi vecchi da eliminare.
          PS: tanto per portarti a conoscenza, nelle passate elezioni, i signori, che tutti si auspicano vengano sostituiti e che qualcuno asseriva di esserseli trovati già con il contratto rinnovato, raccoglievano voti a destra e a manca…non sicuramente per la lista concorrente. Perciò mettiti il cuore in pace, salvo ci sia qualche pensionamento, tutto rimarrà come prima.
          Ti basta, per votare contro?

          • ginomonza 21 Marzo 2016, 16:06

            Boh nel bene o nel male non voto 😉
            Io sono innamorato del rugby e ad ogni sconfitta mi sento tradito : vorrei cominciare a vincere un po’ qualche partita in più e se i nuovi mi accontenteranno sarò felice G o I non mi frega niente!

          • il carogna 21 Marzo 2016, 22:02

            beh, se ti piace vincere ne hai da aspettare.
            Il gava ha detto che stiamo già riducendo il gap, quindi mi sa che per lui va già bene così.-

  7. fracassosandona 21 Marzo 2016, 12:29

    Essenziale coinvolgere john love per non presentarsi divisi come 4 anni fa.
    I club hanno tutto il diritto di godere delle prestazioni fornite da chi hanno formato.
    La situazione attuale è avvilente e premia chi può far la spesa a casa d’altri anziché chi investe sulle giovanili.

    • LiukMarc 21 Marzo 2016, 12:36

      Dici che se lo “inglesizziamo” lo spacciamo per un esperto aussie che piaccia a tutti?

      • Hullalla 21 Marzo 2016, 12:46

        Southern Hemisphere?!?!?

        • LiukMarc 21 Marzo 2016, 13:08

          Sai Hulla, quelli giocano a regbi meglio degli altri. Se pure gli english si son presi un coach della terra dei canguri, chi siamo noi per farci mancare qualcosa…? Poi almeno parla la stessa lingua di O’Scena

    • gsp 21 Marzo 2016, 12:48

      rispetto a questi “principi” di programma, quello di Jonny Love era da premio nobel. aridatece Amore.

  8. massimo1 21 Marzo 2016, 12:35

    Come non condividere tutti questi buoni propositi, ma non sarebbe meglio concentrarsi all’inizio su poche cose fate superbene. Forza e auguri a chi si impegnera’ a mettere in pratica il cambiamento che in tanti aspettiamo.

  9. Maxwell 21 Marzo 2016, 12:47

    Cosa NON condivido :
    -Aumentare i contributi ai Club, con revisione dei criteri di assegnazione
    .
    -Incrementare tasso tecnico e qualità del campionato di Eccellenza allargandone la diffusione e l’attrattività.
    .
    -Razionalizzazione della partecipazione alla competizione celtica,
    .
    Ok è ufficiale per chi non conosce il politichese.
    “VIA DALLA CL !!!”

    • abelinatoarrogante 21 Marzo 2016, 15:16

      io l’ho letta piuttosto come UNA squadra in CL che faccia da collettore unico per l’alto livello dei giocatori di interesse nazionale (con domestic potenziato rispetto ai tristi valori di adesso)…e IMHO sarei assolutamente d’accordo

  10. ginomonza 21 Marzo 2016, 12:51

    Sei diventato ateo Maxwell?

  11. Rabbidaniel 21 Marzo 2016, 12:51

    Molti punti condivisibili, alcune scelte poco chiare: aumentare il tasso tecnico dell’Eccellenza in che modo? Razionalizzare la partecipazione celtica in che modo? Mi pare che, alla fine, si ritorni sempre sull’equivoco di potersi permettere un domestic quasi pro e il campionato celtico. Benissimo rimettere al centro i Club, ma si può (e si dovrebbe) fare anche senza un professionismo farlocco.

    • ginomonza 21 Marzo 2016, 12:56

      Con rammarico e dispiacere ma G e’ passi avanti !

      • Rabbidaniel 21 Marzo 2016, 12:59

        Anche Gavazzi mi pare non chiarisca alcuni punti fondamentali per un cambiamento necessario. Difende lo status quo e capisco, ma non condivido, la sua posizione. Ma anche i competitori non propongono una ristrutturazione del movimento. Siamo prigionieri di una struttura irrazionale.

        • ginomonza 21 Marzo 2016, 13:05

          Rabbi a me non sembra alla luce dei nuovi divenendi! 🙂

          • Rabbidaniel 21 Marzo 2016, 13:14

            Intendi l’avvento di O’Shea ecc.? Puoi mettere Alonso a guidare una Delta del 1991, ma sempre una Delta del 1991 resta.

          • ginomonza 21 Marzo 2016, 14:15

            Scusa Rabbi delta e’ per tutti !
            Il G investe un bel gruzzolo nel dare ordine al sistema con gente di prima qualità!
            Gli altri non ho capito ancora cosa vogliono fare e con chi!
            Intanto il tempo passa G ha già detto cosa vuole e come lo fa,tra poco ci sono i campionati europei,poi le Olimpiadi e la gente li seguirà.
            A giugno ci sono TM poi gli ABs r SAni mi spieghi che interesse ha G a parlare con chi e di cosa?
            Sono ampiamente deluso!
            Poi la delta e’ stata campione del mondo ! 🙂 😉

          • Rabbidaniel 21 Marzo 2016, 14:34

            Se il sistema resta questo il gruzzolo verrà dilapidato in mille rivoli, come negli ultimi anni.

      • boh 21 Marzo 2016, 14:50

        Già, ma anche tenersi il galletto fino alla fine di questo 6N e a pochi mesi dalle elezioni, è una strategia. Presentando la settimana prossima il nuovo staff tecnico, blocca di fatto qualsiasi opportunità a chicchesia (vedi strategia Dondi)

        • Rabbidaniel 21 Marzo 2016, 15:03

          Vedi gli Inglesi che hanno messo subito EJ a raddrizzare la baracca. Ah già, ma a noi il mondiale è andato bene…

    • Giovanni 21 Marzo 2016, 13:24

      E’ sempre il come che fa la differenza (cit.) 😉

  12. Federico Barbarossa 21 Marzo 2016, 12:53

    Al punto in cui siamo qualsiasi cosa è meglio di Gavazzi. Il resto sono solo chiacchiere.

    • Maxwell 21 Marzo 2016, 12:55

      Resistere ! Resistere! Resistere !
      P.S.
      🙂 🙂 🙂 🙂

  13. Stefo 21 Marzo 2016, 12:57

    Ok inizia a prendere corpo il programma, linee guida in molti casi interessanti a partire dal far girare i tecnici non i ragazzi ed al voler rimettere i club al centro della formazione e sviluppo.
    Pero’ molte cose sembrano al momento ancora slogan…si dira’ son linee guida, ed e’ vero pero’ spero che non restino cosi’ pubblicamente ma si arrivi ad una spiegazione dei punti con le proposte…esempio:
    “– Razionalizzazione della partecipazione alla competizione celtica, in ragione di impegni, contratti in essere e partecipazione con giocatori di formazione italiana in sinergia con i le Selezioni Nazionali” con tutto il rispetto anche ribulendo del gergo politico con intenti manageriali ma cosa vuol dire? Cos’e’ l’idea/progetto finale?
    Oppure:
    “Promuovere il reclutamento attraverso le Società con progetti finanziati e finalizzati.” ok bellissimo mi piace come slogan ma spero mostrino che progetti finalizzati e che finanziamenti richiedono e non sperino la gente si accontenti dello slogan…no perche’ andando alla politica generale mi ricorda: “Un milione di posti di lavoro” messo cosi’ sneza specificare di cosa si parla.

    Comuqnue intanto inizia a prender corpo la proposta, speriamo bene che ci sia piu’ ciccia presto e speriamo che si riesca ad avere un confrotno sulle idee tra le parti.

    • Rabbidaniel 21 Marzo 2016, 13:02

      Manca sanguinosamente il famoso “assessment” sull’esperienza celtica, che è il nodo gordiano…

  14. Katmandu 21 Marzo 2016, 13:04

    Boh per me tanta confusione nonostante alcune cose condivisibili
    Sviluppare incontri tra selezioni regionali, anche creando un campionato
    Ma prima parla di portare il al centro del programma i club
     Sei Nazioni. Importantissima vetrina e moltiplicatore finanziario del bilancio Fir, ne va difesa la partecipazioni con prestazioni di qualità
    No scusate ma JB e Gavazzi giocano per perderle tutte?
    – Razionalizzazione della partecipazione alla competizione celtica, in ragione di impegni, contratti in essere e partecipazione con giocatori di formazione italiana in sinergia con i le Selezioni Nazionali
    In che senso? Togliamo una rappresentante? Abbassiamo il budget? Pretendiamo più dallo staff verso il basso?
    Vedo tanto fumo e poco arrosto

    • fabrio13H 21 Marzo 2016, 13:52

      Concordo che vi siano parecchie cose ancora troppo generiche ma: “…giochiamo con giocatori di formazione italiana in sinergia con le Selezioni Nazionali”, per esempio, lo dice e non è cosa da poco!

  15. marco7019 21 Marzo 2016, 13:26

    Pubblicare le linee guida vuol dire stabilire degli obiettivi, il “cosa” raggiungere, mentre il “come” viene affrontato in un secondo tempo;questo vale in tutti i campi mi sembra.. altrimenti non verrebbero chiamate “lineee guida”.

    Ad oggi non mi pare che Gavazzi abbia un progetto (in realtà non mi pare di aver letto di nessun progetto da parte sua)e quindi ad ora vuol dire che da quel lato si è intenzionati a proseguire in quella direzione, con i medesimi personaggi e nelle stesse modalità e, come è ovvio che percorrere la stessa strada porta sempre allo stesso posto, a me sembra ovvio chegli stessi errori porteranno sempre agli stessi risultati.
    E sinceramente mi stupisce che qualcuno possa trovare qualcosa di buono nei risultati che stiamo avendo a tutti i livelli.

    • gsp 21 Marzo 2016, 13:52

      Vero quello che dici Marco, ma le linee guida senza gli obbiettivi non significano nulla. qui anche del ‘cosa’ raggiungere non c’e’ molto.

      • gabri 21 Marzo 2016, 14:23

        le “Linee guida” sono l’indice di un libro. per ogni punto espresso è necessario un capitolo dedicato, in alcuni casi anche due o tre.
        la cosa che passa soprattutto, da quanto si legge, è l’intenzione di virare verso una sorta di “federalismo sportivo” (per usare terminologie da politica nazionale):
        mettere in condizioni ogni regione di raccogliere e crescere i propri talenti dal basso. formare giocatori senza aggiungere costi e senza stravolgere la vita ai ragazzi che potrebbero non farcela.
        un “…aiutiamoli a casa loro” intelligente?
        onestamente: MI PIACE!

        • ginomonza 21 Marzo 2016, 14:31

          Quindi il libro va ancora scritto? Bene bene!
          G tra poco tempo il libro te lo consegna firmato e approvato.
          Trovo che Innocenti sia la tartaruga di Achille ahimè!

        • gsp 21 Marzo 2016, 14:43

          Gabri capisco quello che dici, ma tutti i libri (o programmi) avranno gli stessi capitoli. la differenza stara’ nel come raggiungere e negli obbiettivi che ti dai.

          Capisco che probabilmente Gavazzi non fara’ nemmeno il programma, pero’ se decidi di farlo, come opposizione, dammi un programma almento allettante.

          altre idee, tipo modelli regionali diversi, oppure riportare i club al centro, non sono degli obbiettivi in se, e non significano molto. sono dei mezzi, ma senza gli obbiettivi i mezzi non servono. ecco perche’ continuiamo a cambiarli ogni 3 anni.

      • marco7019 21 Marzo 2016, 14:33

        perdonami gps ma a me i punti sembrano chiari e con obiettivi ben precisi ( che poi sono alla base della nascita di questa cordata mi sembra) che mi pare di aver capito essere una riforma del rugby italiano che parta dalla valorizzazione di tutto ciò che abbiamo.
        A me questa posizione invece piace molto; non abbiamo come il calcio sei milioni di tesserati e non abbiamo risultati eclatanti da mettere su nessun tavolo quindi mi sembra intelligente tentare (almeno provare) di tirare fuori il massimo da qualunque singola componente del movimento, valorizzandola e magari anche facendola sentire parte di un progetto comune di crescita con la speranza di creare solide fondamenta dalle quali ripartire.
        Certo l’idea di fare un passo indietro non piace a nessuno ma così avanti di certo non andiamo.

        • Stefo 21 Marzo 2016, 14:46

          Marco molti de punti sono poco piu’ di uno slogan a meno che tu non sia dentro la comapgine e sappia cosa ci sia dietro questi slogan…io che aprlo da fuori posso concordare co l’idea di riportare i club al centro ed altri aspetti ma spero che nei prossimi giorni vengano esposti in maniera chiara e concisa i progetti.
          Ti faccio un esempio esemplificativo:

          “Promuovere il reclutamento attraverso le Società con progetti finanziati e finalizzati.” e’ molto belo come slogan ma se non specifichi quali sono questri “progetti finanziati e finalizzati” resta uno slogan e basta come “un milione di psoti di lavoro”. Ben diverso e’ come scriveva Gianni Amore 4 anni fa:

          “PROGETTO SCUOLA
          Il progetto scuola avrà la sua attuazione a partire, dalle scuole elementari.
          Usando una metafora, il rugby dovrà cogliere i suoi frutti dall’albero e non da terra dopo che sono caduti. Il reclutamento nelle scuole medie, ci costringe a “ripiegare” tra bambini che hanno già fatto delle scelte sportive (difficilissimo convincerli a migrare da uno sport ad un altro), che hanno abbandonato in seguito per vari motivi.
          Il progetto applicato nelle Elementari ci permetterà di essere in vantaggio con le altre discipline, perché, per mia esperienza personale, il rugby è la disciplina sportiva che più piace ai bambini, essendo la più semplice da imparare specialmente nelle categorie U6 – 8 – 10 – 12, per merito delle pochissime regole da applicare durante il gioco. Altro motivo per il quale il rugby piace ai bambini è perché per sua natura, è uno sport trasgressivo, permette loro di fare tutto ciò che i loro genitori vietano: spingere, correre, buttarsi per terra (fare la lotta), mettere i piedi nell’acqua ecc. ecc.. Per semplificare l’accesso nelle scuole faremo in modo di firmare un protocollo d’intesa col MIUR nel quale la FIR si offrirà di fornire, a costo zero, tramite le società, istruttori e/o insegnanti, laureati in scienze motorie, debitamente istruiti per operare con i bambini delle scuole primarie.
          Il costo degli insegnanti non sarà a carico delle società ma della FIR. Questo progetto ci farà reclutare maggior numero di atleti, anche quelli che vengono tradizionalmente coinvolti in altre discipline che intercettano da anni i ragazzi prima di noi. Si continuerà a reclutare nelle scuole Secondarie, ma con meno affanno poiché molti piccoli avranno già giocato nelle scuole primarie. Ogni anno, i Delegati Provinciali, in ogni provincia, organizzeranno un torneo delle scuole elementari e al tempo stesso, in ogni regione, a carico della FIR si effettuerà un torneo U12 (Vºelementare) delle scuole che avranno partecipato ad un numero di concentramenti scolastici indicati dalla FIR.
          PROGETTO RUGBY DI BASE U6-8-10-12
          Il progetto rugby di base, così come il progetto scuola, avrà come obbiettivo il reclutamento dei bambini sin dall’età di 5 anni: i due progetti dovranno camminare simultaneamente. Le società che attueranno il reclutamento saranno premiate in modo proporzionale al risultati che otterranno e cioè: numero di tesserati e numero dei tornei ai quali parteciperanno. Ogni società per poter concorrere al PROGETTO RUGBY DI BASE, dovrà organizzare almeno un torneo e partecipare ad almeno altri 9 tornei.
          Tutta l’attività sarà coordinata dai CR i quali organizzeranno due tornei regionali. Le società che realizzeranno il PROGETTO RUGBY DI BASE riceveranno premi proporzionati alla loro attività a partire dagli U6.
          Il tutto sarà regolamentato in relazione al numero di tesserati per ogni categoria. Le società che si adopereranno ad incrementare il rugby nelle scuole avranno, tramite l’azione di tutoring, operata dal loro insegnate di riferimento, un beneficio costante per il reclutamento che richiederà nel futuro minori sforzi, diventando punto di riferimento per il territorio.”

          Ora lascia stare che condividi o meno cio’ Amore proponva ma guarda alla differenza tra uno slogan ed almeno un canovaccio di progetto spiegato.

          Quelle di oggi sono linee guida e va bene cosi’ ma non sono un programma…

          • tiglio 21 Marzo 2016, 14:58

            buoni propositi: <> ma da due anni la FIR nello “sviluppo rugby di base” presenta un premio di 700€ per le società che partecipano ad incontri con squadre U18 seven (ragazzi del primo o secondo anno), ma io non ho visto nessun incontro organizzato in Veneto… forse mi sbaglio, ma sarebbe una occasione per far giocare tutti quei ragazzi con potenzialità che perchè al primo anno scaldano le panchine?

          • marco7019 21 Marzo 2016, 15:21

            Infatti ho detto proprio quello… Anche ciò che hai riportato di Amore è un progetto ” finalizzato” e di conseguenza “finanziato” …io dico solo che il principio è corretto e non si può sparargli addosso fino a che non viene esplicitato.

          • Stefo 21 Marzo 2016, 15:37

            tiglio amore non ha vinto le elezioni quindi per forza non hai visto nulla di tutto cio’, chi ha vinto non proponeva questo.

            @marco: certo che non gli si puo’ sparare pero’ neanche festeggiare molto visto che per il momento al massimo e’ un’etichetta ma non si sa cosa saranno ingredienti e prodotto…

        • gsp 21 Marzo 2016, 14:47

          ok marco, ma in pratica che significa? proprio per il gusto di dibattere.

          • marco7019 21 Marzo 2016, 15:11

            significa che non puoi fare selezioni andando per le Società a chiedere “scusa hai qualche ragazzo interessante”? Poi tu ne segnali dieci magari ma solo la metà (ad essere fortunati) si sobbarcherà l’onere di tempo e spesa per fare centinaia di km per il CDF più vicino… di questi 5 solo un paio proseguiranno il percorso per poi trovarsi a fare l’accademia dentro una caserma/collegio a 15 anni senza nessuna reale prospettiva…
            Così non selezioni i più forti così selezioni solo chi se lo può permettere o chi vuole disperatamete puntare tutto su uno sport nel quale comunque potresti uscire di scena ad ogni allenamento…
            mettere i club al centro potrebbe anche solo voler chiedere a qualcuno che si sbatte dalla mattina alla sera per questo sport a costo zero ( Società, tecnici, genitori) la propria opinione, i propri problemi e magari le proprie proposte.

            Questo solo per parlare di uno dei punti delle linee guida…

          • gsp 21 Marzo 2016, 15:35

            Marco, ma non sono obbiettivi, quello e’ il problema. che facciano le accademie federali, nel club, all’estero, oppure rimangano nei club, non e’ un obbiettivo in se. non significa niente. alcune nazioni le hanno federali, altre provinciali, altre hanno i club, altre pagano i club per fare le accademie.

            l’obbiettivo e’ (immagino) avere giocatori pronti a 19 anni? che competano con i coetani stranieri? o pronti per l’eccellenza? allora spiegami perche’ nel club dovrebbe andare meglio. e se l’idea e’ dare i soldi alle club per creare le accademie, quali garanzie mi danno i club? e magari quali club?

            il problema di questo programma e’ che non parte dai problemi per risolverli. certo gavazzi non fa nemmeno quello, ma se il metro di paragone e’ Gavazzi, non e’ proprio edificante. tanto piu’ che non c’e’ neanche il candidato.

          • Hullalla 21 Marzo 2016, 17:50

            @gsp
            Te lo spiego io.

            SE tu hai 100 ragazzi in un pollaio d’oro con 4 allenatori, se hai sbagliato la selezione e nel giro di due o tre anni quei 100 ragazzi non sono piu’ i migliori, hai perso. Poi bisogna aggiungere il fatto che quei 100, sentendosi degli arrivati, degli “eletti” fin dal primo giorno, non hanno grandi incentivi verso la competitivita’, ma questo e’ un effetto collaterale.

            SE invece i soldi che ti costa il pollaio d’oro li investi per ingaggiare allenatori migliori e li fai girare per tutte le societa’, puoi tenere d’occhio e far crescere contemporaneamente migliaia di ragazzi anziche’ solo 100, cosi’ non rischi che quelli che diventano migliori durante la crescita non rientrino nel tuo progetto.
            In questo modo hai molte piu’ possibilita’ di vincere (e mantieni alta la competizione durante tutto il percorso di crescita, cosi’ nessuno si sentira’ mai arrivato.

          • gsp 21 Marzo 2016, 18:30

            Hulla, e’ piu’ complicata di cosi’. nel senso che una cosa sono i soldi della formazioni pro, che sono le accademie, altro e’ alzare il livello medio facendo girare gli allenatori.

            Io non ho problemi. se mi dici che dobbiamo tagliare la formazione pro io ci posso anche rifelettere. sarebbe un modello simile come impostazione ai CdF generalizzato.

            Ma se tutto si conclude a spostarla da fed a club, non cambia nessuno dei problemi che tu poni. costi inclusi.

            E soprattutto, magari poniamoci il problema perche’ quasi tutti i club e le nazioni del mondo hanno delle accademie pro e noi non riusciamo a farle funzionare.

          • Hullalla 21 Marzo 2016, 21:01

            @ gsp

            In tutte le nazioni piu’ progredite al mondo hanno le Accademie, ma NON strutturate in modo chiuso come in Italia, ma bensi’ aperto (come a suo tempo suggeri’ Fourcade, tanto per rimanere al di sopra di ogni sospetto di coinvolgimento elettorale).

    • ginomonza 21 Marzo 2016, 14:25

      Marco non credo ci sia uno che sia contento dei risultati!
      Detto questo G ha detto quello che farà,la controparte ha solo messo in bella copia quello che aveva accennato ormai mesi fa:se sei contento io no

      • marco7019 21 Marzo 2016, 14:35

        e tu sei contento di quello che ha detto Gavazzi?

        • ginomonza 21 Marzo 2016, 14:46

          Di quelli che vengono,se vengono, e di cosa e come si occuperanno, si e molto!
          Per il resto penso che Innocenti sia già solo soletto!

          • marco7019 21 Marzo 2016, 15:15

            …” se vengono”… ti sei già risposto da solo.. Che fa se parla Innocenti è da prendere con le pinze mentre se parla Gavazzi è tutto oro colato?
            Fino a prova contraria Innocenti non ha ancora detto una cosa per poi farne un’altra mentre se permetti Gavazzi (e tutto il entourage) si sono già dimostrati parecchio manchevoli…

          • ginomonza 21 Marzo 2016, 17:23

            E se vengono,Marco,tu che dici? 😉

          • il carogna 21 Marzo 2016, 21:47

            se vengono è vergognoso che arrivino solo adesso.
            ci ha messo 4 anni per capire cosa fare.

          • ginomonza 22 Marzo 2016, 07:09

            Ciao carogna tu eri uno che nel 2013 sbavava per il galletto! Ricordatelo!

          • il carogna 22 Marzo 2016, 14:59

            a prescindere dal fatto che non ho mai sbavato per nessun uomo, e quindi la memoria ti gabba di molto,
            nel 2013 io avevo i maroni torti da mallet.
            E giusto per ribadire :
            quando ti accorgi che la strada sta portando alla merda il movimento, cambi strada. a lui non è fregato niente. Caro il mio ” brunel non l’ho scelto io “

          • ginomonza 22 Marzo 2016, 16:59

            carogna nemmeno io ho scelto brunel e qui il discorso è : cosa propone Innocenti.
            Se vengono i signori citati nessuno può negare che non ci sia inversione di marcia e che il sistema non stia cambiando.
            Aldilà di G qui si sta dando del cretino a O’Shea e gli altri : l’irlandese non è uno scemo e se viene, viene certamente alle sue condizioni non a ripetere Brunel.
            Se non si capisce questo è un problema.
            Per quanto riguarda Checchinato,Ascione e compagnia bella a me sem,brano fuori dal sistema e certamente da quello tecnico che è poi quello che conta.
            Sempre se viene.
            Se non viene, Innocenti e compari si diano da fare subito, anche se ritengo sia troppo tardi.

          • il carogna 22 Marzo 2016, 21:27

            non capisco :
            chi dice che oscea end frends sono degli incapaci ?

            perchè , se il gava fosse destituito, bisognerebbe far andare via oscea senza che lui abbia dimostrato cosa sappia fare ?

            secondo me non è mai troppo tardi per migliorarsi.
            casomai chi parte tardi arriva tardi.

            certo è che con la filosofia insita nella frase “brunel no l’ho scelto io” abbiamo buttato nel cesso un bel piò di tempo.

  16. CarloMartello 21 Marzo 2016, 14:04

    per migliorare la qualità del gioco e di conseguenza anche dello spettacolo (perché alla fine di quello si parla) credo che pure gli arbitraggi del l’eccellenza dovrebbero essere molto rivisti. Non si può interrompere il gioco di continuo … Non arrivare in fondo a una mischia .. Il pallone va fatto girare più velocemente. Non si possono fare massimo 3 o 4 fasi di gioco … La maggior parte delle partite dell'”eccellenza” sono una palla !!

    • cammy 21 Marzo 2016, 14:56

      Io mi annoio guardando le partite dell’eccellenza perchè attorno ai BD succede di tutto e non fischiano mai.. infatti prima del pro12 i falli della nostra nazionale nel 6N erano in gran parte erano dovuti palla tenuta, entrate laterali e rallentamenti vari…

      • CarloMartello 21 Marzo 2016, 15:42

        È vero anche quello che dici … Infatti rientra nelle cose da cambiare a livello di metro arbitrale. Il mio era solo un esempio delle tante cose che fischiano/non fischiano a membro maschile

  17. fabrio13H 21 Marzo 2016, 14:15

    Premetto che sono favorevole al cambiamento al vertice. Premesso ciò, come hanno già scritto molti, vedo ancora parecchie enunciazioni assai generiche. Sono andato a dare un’occhiata al programma di Gavazzi del 2012 e molti punti sono precisati maggiormente là rispetto a qui. Bisogna dire che molti non sono poi stati messi in atto quindi si potrebbe dire che importanti sono gli uomini e le donne che lavorano ai progetti. Di conseguenza cominciare presto a fare un po’ di nomi e precisare di più le cose, sarebbero fattori positivi.
    Tra quello che c’è al momento in queste linee guida, trovo molto interessanti:
    – Creazione di una struttura federale, snella, dedicata ad aiutare e supportare i club nei rapporti con le Pubbliche Amministrazione relativi all’impiantistica.
    – Istituire presso ogni Comitato una struttura federale per coordinare la formazione dei tecnici.
    – Prevedere una struttura federale con un Direttore Nazionale per gestire la rete di tecnici formatori che verranno selezionati, in Italia ed all’estero, su criteri oggettivi, competenze ed esperienze.
    – Riportare la struttura arbitrale ad una gestione indipendente da quella tecnica federale. Incentivare gli scambi tecnici del CNAR per far crescere la classe arbitrale come strumento per l’innalzamento tecnico globale. Assicurare al CNAR sostegno finanziario.
    – …partecipazione con giocatori di formazione italiana in sinergia con i le Selezioni Nazionali (dove si parla di partecipazione al Pro12)
    – Condivisione di una reportistica di bilancio trasparente e fruibile da tutte le società, in tempo reale all’approvazione d parte del Consiglio Federale (interessante “in tempo reale”, il resto c’era già nel Gavazzi 2012, non so se poi l’abbiano attuato)

  18. as24 21 Marzo 2016, 14:28

    basta che se ne va Gavazzi……poi può fa tutto quello che vuole

  19. CarloMartello 21 Marzo 2016, 14:40

    Mi sembra tanto una supercazzola

  20. Mr Ian 21 Marzo 2016, 14:41

    Sarebbe stato un programma ancora più bello se avesse detto che a capo della cordata avrebbe messo un manager che poco ha a che fare col rugby e con poca voglia di autocelebrare i suoi fasti.
    L idea del campionato delle regioni è stata sempre una mia fissa; mi piace meno il discorso Celtic, poco chiaro..

    • Stefo 21 Marzo 2016, 14:47

      Questo non e’ un programma o alemno lo spero…penso che piu’ delle persone contino i progetti che propongono e di progetti qui non se ne leggono purtroppo

      • Mr Ian 21 Marzo 2016, 14:59

        ma non penso che poi il programma dirà l opposto delle linee guida. Questi sono gli obiettivi da raggiungere, i mezzi saranno il programma.
        Anche le persone hanno il loro peso, tutti nel bene o nel male hanno scheletri nell armadio, siccome il rugby in Italia è un mondo troppo piccolo e si conoscono tutti, ci sarà sempre qualcuno che non sarà votato più per antipatia o screzi del passato che per demeriti “politici”.
        Gli uomini contano, eccome, soprattutto i colonnelli a cui si affida l arduo compito di controllare che il programma venga rispettato

        • Stefo 21 Marzo 2016, 15:41

          Mr Ian a dire se mi eleggete prometto un milione di posti di lavoro son capaci tutti…e’ il come cio’ che conta…e per il momento il come non c’e’…ed intanto il tempo passa, intanto l’altro ti ha detto obiettivi e come li vuole raggiungere (lascia stare che non condividi resta sul generale per piacere) e visto che i nomi contanto presto ti dira’ anche con chi e se niente niente ti piazza un paio dei nomi che circolano c’e’ anche poco da storcere il naso al riguardo…anzi c’e’ solo da dire me cojoni se porta in Italia certe persone.

          Sono in ritardo, enorme, mesi ed un programma vero non slogan non c’e’…

          • Giovanni 21 Marzo 2016, 15:50

            Lassafà! Il COME…prova a ripeterlo a destra e manca presso gli utenti del forum.
            Poi bisogna tener presente che i piccoli club vanno presi all’amo col “do ut des”.
            Che piaccia o no.

          • Mr Ian 21 Marzo 2016, 18:23

            che siano in ritardo non ci piove, tutto questo andava fatto almeno a partire dallo scorso anno…

    • San Isidro 21 Marzo 2016, 23:19

      d’accordo con te @Ian, sia sul manager che sul campionato delle regioni…

  21. mauro 21 Marzo 2016, 15:05

    Purtroppo leggo e comprendo perchè dovremo succhiarci ancora un ventennio di mister G.
    Queste che indica Innocenti, condivisibile o no, sono le linee programmatiche; poi seguirà il disegno di legge, quindi si scriverà la legge e per applicarla servirà il regolamento attuativo.
    Son za vecio, a quell’ora là sarò za morto…

  22. Giovanni 21 Marzo 2016, 15:14

    Ah, come siete ingenui tutti quanti: da che italietta è italietta, alle erezioni pollitiche conta sempre e solo il noto “A Fra’ che te serve?”. Ditemi, dove avete vissuto in questi anni: in Renania-Westfalia? Si vede che non avete mai provato a leggere un programma elettorale (tipo il libro di 130 pagine di Prodi), editti di buoni propositi che a scorrerli uno pensava “ma è meraviglioso, perchè nessuno ci ha mai pensato prima?”. Poi chi le vince fa puntualmente i razzi propri e dei propri amici grandi elettori. Ora, tornando al nostro piccolo orticello pizzuto, gli uni vogliono fondare altre 150 accademie e gli altri rimettere i club al centro del sistema, il nocciolo è quello: sic et simpliciter. Poi conosceremo qualche notiziuola in più, del tipo se dalla celtic vogliono uscire del tutto (non credo) o ridimensionare ad una sola franchigia (probabile), se per formare nuovi tecnici li si spedisce all’estero a prender lezioni private o si assoldano santoni stranieri da importazione e così via. Certo, questi han tempi biblici: sono 3 anni che hanno annunciato i Dogi ed ancora nulla, a parte gli squilli di tromba ed i rulli di tamburi. Ma son fiducioso che i nostri nipoti qualcosa vedranno, ne son sereno, anzi Serenissimo.

    • Giovanni 21 Marzo 2016, 15:36

      Razionalizzazione, sinergia…mi sa che hanno visto troppi TG in politichese. Il “pacchetto di legge”, “l’offerta formativa”, le “fottutele crescenti”…povera lingua italiana…

    • Pro veritate 21 Marzo 2016, 15:37

      Certo che se si continua a ragionare come te, non cambierà mai nulla..
      diamoci una mossa e qualcosa cambierà, in meglio

      • Giovanni 21 Marzo 2016, 15:41

        Forse stiamo leggendo due pagine internet diverse…

  23. Frederick 21 Marzo 2016, 15:15

    non so quante speranze abbia…detto questo capisco che la gestione Gavazzi sia stata fallimentare…però la federazione è fatta da tante persone e le forze in gioco sono tante,non è certo cambiando la figura che cambia tutto il sistema la mentalità resta la stessa…per il discorso accademie…va dato atto che qualsiasi realtà professionistica e sviluppata ha le accademie ed è stato giusto fare questo passo,certo ora come ora non funzionano vanno cambiate cose ma non vorrei che il discorso di Innocenzi non finisca per “buttare via il bambino con l’acqua sporca” e si ritrorni semplicemente indietro…perchè sento tanti che dicono che le cose peggiorano però non è che 5-6 anni facevamo grande slam eh..

    • il carogna 21 Marzo 2016, 21:53

      5-6 anni fa non avevamo accademie e non avevamo speso i milioni di euro che abbiamo buttato inutilmente.
      Però non è detto che questo debba per forza dispiacere, c’e chi trova che abbiamo diminuito il gap.

  24. Danthegun 21 Marzo 2016, 15:26

    Programma interessante.
    Unica cosa poco chiara e (che se ho capito bene) non condivido è la razionalizzazione della partecipazione al Pro12.
    Credo che uscirne o scendere ad una unica squadra non sarebbe una grande vittoria. Ovviamente l’analisi andrebbe fatta molto più seriamente di come la facciamo su questo blog ma ad oggi non credo che il problema stia nella partecipazione a questa competizione.
    Dobbiamo portare i nostri giocatori a giocare ad un livello più alto e non può essere uscendo da un campionato come il Pro12.
    Nemmeno scendere a una sola squadra sarebbe per me giusto. Abbiamo molti giocatori che posso crescere in quella competizione e dimezzare i posti sarebbe un piccolo suicidio.
    La soluzione per me sarebbe vincolare le franchigie celtiche a schierare solo giocatori italiani, oriundi o stranieri equiparabili con l’aggiunta di qualche top player straniero che possa davvero aiutare le squadre a fare un salto di qualità (in accordo con nuovo DOR e Federazione).
    Se proprio dobbiamo razionalizzare una nostra presenza credo sia quella nella Champions e competere con entrambe le squadre alla Challenge decisamente più alla nostra portata attuale.

    • fabrio13H 21 Marzo 2016, 16:00

      …lì si scrive addirittura di: “…e partecipazione con giocatori di formazione italiana in sinergia con i le Selezioni Nazionali”, cosa che secondo me rappresenterebbe un gran passo in avanti rispetto al concetto di azzurrabili e cosa che possiamo assolutamente permetterci visti i risultati che facciamo anche con i giocatori di formazione non italiana che sono di 11 vittorie, 1 pareggio e 73 sconfitte, di cui 63 sopra al break, in 17 anni di 6Nazioni!

    • Hullalla 21 Marzo 2016, 17:52

      E se razionalizzazione fossero i contratti centralizzati come fanno in Galles?

      • malpensante 21 Marzo 2016, 19:01

        Credo (spero, immagino) che stiano ragionando proprio di quello: l’uovo di colombo con cui si era partiti (più o meno, liste e minutaggi e contributo agli stipendi) che però sono state proprio le due celtiche (Benetton e Aironi) a far saltare. Infatti nel programma di Zatta non se ne parlava proprio.

  25. jakesport 21 Marzo 2016, 15:55

    l’50% del bilancio federale deve essere erogato ai club/franchigie che possono spenderli solo per campi, allenatori esteri, o per ragioni tecniche (quindi no per salari, attività ricreative etc)
    un ulteriore 20% alle franchigie che vincono tornei, partite internazionali,
    gettone di presenza ai giocatori che vanno nelle nazionali giovanilil
    limite a 2 giocatori stranieri per gli avanti/attacco (2 per 1-8; 2 per 9-15)
    almeno 1 allenatore straniero purche di nazionalità tra le prime 6 del ranking (pagato con il 50% di cui sopra)

    alla FIR il compito di avere presenza fissa in ogni trasmissione sportiva e le pagine 2 e 3 dedicata al rugby ogni settimana e durante il 6 nation o mondiali su gazzetta, tuttosport.

  26. fabrio13H 21 Marzo 2016, 15:56

    …lì si scrive addirittura di: “…e partecipazione con giocatori di formazione italiana in sinergia con i le Selezioni Nazionali”, cosa che secondo me rappresenterebbe un gran passo in avanti rispetto al concetto di azzurrabili e cosa che possiamo assolutamente permetterci visti i risultati che facciamo anche con i giocatori di formazione non italiana che sono di 11 vittorie, 1 pareggio e 72 sconfitte, di cui 62 sopra al break, in 17 anni di 6Nazioni!

    • fabrio13H 21 Marzo 2016, 15:58

      ..correggo: con quella in Galles 11 vittorie, 1 pareggio e 73 sconfitte, di cui 63 sopra il break, in 17 anni. Il totale è infatti ora di 85 partite disputate.

  27. pippuzzo 21 Marzo 2016, 16:08

    Se la razionalizzazione equivale a passare a 1 franchigia a me non piace e non riesco a vedere i guadagni per il movimento e per la nazionale, che volenti o nolenti, rimane e rimarrà a lungo la maggior fonte di guadagno e crescita per il movimento (oltre a rappresentarlo al massimo livello). Rivedere il sistema accademie legandole in qualchemodo ai club o spostandole al loro interno o trasferondo ai club le funzioni formative, può pure andare bene, ma poi si deve legare il finanziamento al merito e cioè al successo nella formazione. Altrimenti stiamo solo spostando risorse nelle tasche dei club che onestamente non so quanto e quanto bene siano in grado di gestirle. Niente lascia presupporre che siano in grado di farlo meglio della gestione accentrata della fir. Per me un programma serio che cercasse di collegare i club alle franchigie su base territoriale e economica (obbligando i club a mettere mano anche solo minimamente al portafogli per rendere le celtiche competitive, con un sistema di tipo permit a doppio senso), è l’unico che giustificherebbe lo spostamento della preparazione all’alto livello (leggi accademie) sotto l’egida dei club.

    • fabrio13H 21 Marzo 2016, 16:55

      Sono d’accordo sui finanziamenti ai club legati ai risultati nella formazione. Nelle linee di programma leggo dei punti che fanno pensare a maggiori responsabilità dei Comitati Regionali e questo potrebbe andare nella direzione giusta del rapporto con i club.
      Sono d’accordo anche sul sistema bidirezionale dei permit.
      Vedrei però molto bene il partecipare al Pro12 con una sola selezione federale che per me potrebbe giocare in diverse città; qualcuno mi ha fatto notare che forse si potrebbe ottenere al massimo di giocare in due sedi e allora dico che potrebbero essere Milano e Roma, o una città più vicina al Veneto con un bello stadio, e Roma. Selezione di soli giocatori di formazione italiana: fai 35-40 più un po’ dei migliori all’estero e, se ci aggiungi il sistema bidirezionale dei permit, puoi avere 50-60 italiani che giocano almeno un bel po’ di partite (o minutaggi) ad alto livello ogni stagione e direi che di più, per ora e per un po’ ancora, non ne abbiamo. Tra l’altro si potrebbe valutare se fosse anche possibile avere un’altra franchigia/selezione di giovani a disputare la Challenge.

      • pippuzzo 21 Marzo 2016, 19:16

        Per me son pochi per alimentare la nazionale in maniera corretta. 3 giocatori per ruolo più un quarto all’estero è poco alla luce di quello che si sta vedendo nella ultime stagioni quando è infortuni. Vorrebbe dire che un infortunio solo in un ruolo di costringe già a fare i conti extra rosa per quanto riguarda la franchigia e nel periodo del 6n le cose di complicano ulteriormente. No è poco.

  28. Ghigno di Bacco 21 Marzo 2016, 16:11

    Difficile, quantomeno per la maggior parte delle cose proposte, non essere d’accordo. Tuttavia al momento siamo ai titoli.

    Ad ogni modo, resta un nodo che, allo stato attuale delle cose, appare non risolvibile. In Italia gli sport di squadra, le cui squadre nazionali hanno avuto risultati di prestigio a livello internazionale, sono stati il calcio (anni 70-80-90), la pallacanestro (80-90), la pallavolo (80-90) ed il ciclismo (praticamente dal dopoguerra fino agli anni 90). Il movimento italiano di questi sport si è fortemente sviluppato in un contesto che ne ha favorito la crescita:
    – cicli economici favorevoli (con tolleranza da parte delle autorità finanziarie in merito a sponsorizzazioni ecc.);
    – limiti forti all’impiego di giocatori stranieri;
    – un campionato italiano fortemente competitivo.

    Per come è la cultura sportiva italiana, non si può prescindere dal recupero di competitività del campionato italiano (che francamente non chiamerei più “eccellenza”). I problemi di educazione motoria nelle scuole esistevano anche nei decenni passati, ma:
    – si entrava nel mondo del lavoro già a 14 anni, specialmente per i lavori più faticosi (ed anche più allenanti dal punto di vista fisico …);
    – le mamme italiane erano meno iperprotettive di oggi (meglio regalare il videogioco e lavare e stirare di meno – spero di non essere scomunicato come antifemminista 🙂 ).

    Pertanto potremo avere il miglior Presidente della Federazione possibile (e personalmente penso che quello attuale non lo sia), ma fintantoché il campionato italiano non sarà di un livello decente, continueremo ad esportare discreti giocatori, magari a basso costo.
    E non può essere la federazione a risolvere questo problema. Si propone forse di sovvenzionare a pioggia i club? Spero di no.
    Per come sono gestite le società di rugby ai nostri giorni (a qualsiasi livello), si nota un dilettantismo dilagante. Non solo perchè le persone che si impegnano lo fanno a titolo grautito (o quasi), ma perchè spesso non dimostrano di possedere una professionalità adeguata al ruolo. A partire dai presidenti di club. Mi chiedo dove sia una mentalità manageriale, capace di costruire un business sopra questa attività sportiva.
    Stante la mancanza di risorse per allestire rose decenti nel campionato italiano, a malincuore devo dire che al Pro12 non possiamo permetterci di rinunciare. E’ l’unico punto di accesso al rugby professionistico che l’Italia può gestire (pur con grandi vincoli dettati dagli altri partner).

    La battaglia “congressuale” sarà attorno al tema della partecipazione al Pro12 (starci o non starci, e come) ed al tema delle accademie. Temi degnissimi di essere affrontati per discutere l’ordinaria amministrazione del rugby italiano.
    Ma è respondabilità dei Presidenti di club (visto che rappresentano il corpo elettorale, perchè i tifosi non votano …) dare una sterzata al movimento. Se ne saranno capaci gliene renderemo merito tutti.

  29. ross 21 Marzo 2016, 16:46

    Qui o è nero o bianco, sono sparite tutte le sfumature di grigio. Il tifo accieca.
    Es. centri di formazione: bianco -tecnici che girano per i club ( vantaggi:club che crescono, maggior numero di ragazzi coinvolti, crescita dei tecnici delle società ecc- svantaggi: ragazzi bravi che si confrontano solo con i soliti compagni)
    nero-ragazzi che si recano presso i centri di formazione ( vantaggi: ragazzi che si arricchiscono confrontandosi con compagni diversi e allenatori qualificati- svantaggi: impoverimento della qualità del l’allenamento nel club, emarginazione dei ragazzi esclusi dal coinvolgimento ecc.)
    Grigio – centri di formazione che a rotazione si svolgono presso le società , soluzione che prende il meglio da ognuna delle due proposte.

    • Giovanni 21 Marzo 2016, 17:04

      Non vedo a chi giovi essere impermeabili alle proposte sensate, da qualunque parte vengano. Quando Gavazzi dice “accademie delle franchigie”, fa una proposta-promessa ampiamente condivisibile.

    • Hullalla 21 Marzo 2016, 17:55

      @ross
      Anche nelle accademie i ragazzi si confrontano sempre con i soliti compagni di accademia.

  30. chetristezza 21 Marzo 2016, 17:08

    Secondo me Innocenti è con Gavazzi, non contro!!
    Dice cose ovvie e scontate, le novità dove sono??

    • il carogna 21 Marzo 2016, 21:56

      “– Riportare la struttura arbitrale ad una gestione indipendente da quella tecnica federale”
      Questa è una bella grossa, che dici ?

  31. vogliorugby 21 Marzo 2016, 17:13

    Ripartiamo dei club!!! Quali??? È questo il vero problema… Mi chiedo di che club si parte a Roma???… E a Parma???… E a Milano???… Come spieghi a quelli non scelti la tua decisione??? Come fai in un club che ha un ragazzo con potenziale, però che le strutture tecniche e logistiche della sua realtà non li permette esprimersi come dovrebbe…mandi un allenatore a posta??? Una volta ogni 15 giorni?? Sicuro che crescerà… Mah… Per adesso grandi slogan…

  32. BigH 21 Marzo 2016, 17:32

    Che si sentissero con Catania e cominciassero dalla Sicilia. Senza strutture anche minime dove lo facciamo crescere il rugby in Italia nelle stanze della federazione?

  33. burger 21 Marzo 2016, 18:03

    Accademie nei club? Quali? Non lo dira’ mai seno’ gli altri club nn lo votano
    Formatori, se mantiene la linea che ha avuto nel CRV, siamo messi come con Gavazzi, amici senza esperienza.
    Vincera’ ancora Gavazzi con il voto di tsnte piccole societa’ … E i soliti doppiogiochisti

  34. michelangelo 21 Marzo 2016, 18:03

    praticamente sarebbe: siccome non è giusto che i soldi delle Federazione vadano a Treviso non facciamo più la celtic cosi facciamo arrivare i soldi anche a Padova e Rovigo.

  35. Hrothepert 21 Marzo 2016, 18:41

    “Aumentare i contributi ai clubs… “Promuovere la formazione delle Leghe delle Società da avere come controparte dell’ attività Federale”, questi due punti bastano da soli a confermare ciò che asserivo non più di due giorni fa, qui può cambiare presidente, consiglio federale, head coach della nazionale, arrivare un DOR con gli attributi, tutto rimarrà uguale perchè ognuno contina a perseguire i propri egoistici, campanilistici e miseri interessi del proprio orticello, anzichè aspirare ad un bene comune superiore!!
    Po la gente dopo si lamenta dell’ establishment che c’ è, ma un movimento di cialtroni può sfornare soltanto un establishment conseguenziale!!!

    • Giovanni 21 Marzo 2016, 19:03

      Però in tutti gli sport di squadra esiste una Lega che interagisce con la Federazione. Tutto sta a vedere cosa s’intenda per “Leghe delle Società” e come dovrebbe(ro) relazionarsi con la Federazione ed i propri organi.

      • Hrothepert 21 Marzo 2016, 19:08

        Vai in Scozia ed Irlanda a vedere se le leghe possono fare da controparte alla federazione!!!

        • Giovanni 21 Marzo 2016, 19:35

          Ma forse anche perchè lì hai delle Federazioni che non ci mettono 6 anni a prender atto che forse delle accademy collegate alle franchigie ci stanno bene…

          • Hrothepert 21 Marzo 2016, 19:40

            Ed allora il problema non sarà che la Federazione è la conseguenziale espressione di un movimento egoista, particolarista, improvvisato e cialtronesco?!?!

          • Giovanni 21 Marzo 2016, 20:29

            Certo, ma non vedo una controindicazione all’esistenza di una Lega: meglio che tutti i club parlino con la federazione, che uno alla volta. Poi abbiamo visto che anche in Galles tra federazione e regions ci son state storie tese. Per non parlar della Francia.

  36. Giovanni 21 Marzo 2016, 18:59

    Ieri ero al campo della Capitolina per seguire Rugby Roma-Villa Pamphili, che hanno dato vita ad un incontro gradevole, e ad un certo punto @Sergio Martin ha detto “quelli della federazione non si rendono conto di essere seduti su una miniera d’oro: il rugby ha un grande potenziale”. Che è ciò di cui sono convinto anch’io e già affermai su questo forum tempo fa. Con il basket in crisi (e lo dico con dispiacere, da ex-fan) e la pallavolo che ha ridimensionato rispetto a 20 anni fa, il rugby già ora potrebbe (anzi dovrebbe) essere il secondo sport per seguito e praticanti, con gran vantaggio su tutti gli altri. La curiosità c’è, la voglia di qualcosa di differente dalla cultura dei piagnistei vittimisti e del chiagn’ e’ fotti calciaiolo (a cui non sono immuni altri sport) pure. Per raccogliere consenso mancano due cose: risultati e propaganda. Tornando dalla partita @San sottolineava come nello stesso pomeriggio si fosse giocato, a pochi centinaia di metri in linea d’aria, anche al campo del CUS Roma e Lazio-Mogliano, dal che l’idea: “perchè non organizzare un derby-day romano, sulla falsariga di quello veneto?”. Proposte, progetti, idee e capacità di pubblicizzarle, ecco cosa manca. Alcune settimane fa sottolineavo come l’accordo FIR col Mibact per l’accesso gratis ai musei fosse un’ottima cosa, ma se si e no il 10% della gente ne viene a conoscenza, si è sprecata l’ennesima occasione. Così come pure il reclamizzare l’attivita di club in occasione delle partite interne al 6N, cosa di cui non ho visto traccia fuori e dentro l’Olimpico. Altrimenti, terminato il main event, si resta i soliti quattro gatti del “pane e salamelle”, di quelli duri&puri che vanno al rugby perchè “lo praticavo da giovane, lo praticavano mio fratello maggiore e mio zio”. Che va benissimo per carità, ma che continua a tenere il rugby italiano confinato nella logica dell’era pre-professionistica: se vuoi allargare i tuoi orizzonti devi includere, invogliare, propagandare, spiegare le regole del gioco (che rimangono un’ostacolo per i curiosi) e la filosofia ad esso collegata: così potranno comprendere perchè si continua a seguire la nazionale anche se prende le imbarcate. Io sono convinto che il potenziale ci sia e sia notevole: c’è il terreno, ci sono i semi…ma non può inseminarsi da sè: ci deve essere qualcuno che lo faccia e che lo sappia far bene. Continuare a guardarsi la punta delle proprie scarpe, ringhiando verso coloro che stanno a 2-300 metri da casa propria non serve a niente. Il treno del professionismo viaggia veloce, vedasi campionato USA. E non aspetta nessuno.

    • Hrothepert 21 Marzo 2016, 19:07

      Giova il treno del professionismo c’ è già e c’ avresti anche già due vagoni attaccati, il primo si chiama Pro 12 ed i secondi franchigie, il problema è che qui i secondi li vogliono assemblare con dei pezzi che escono dagli stessi macchinari che facevano le tradotte militari della Grande Guerra!!!!

      • Giovanni 21 Marzo 2016, 20:21

        I vagoni li abbiamo agganciati, ma non basta: vanno periodicamente sostituite le ruote che si usurano, verificati gli assi e fornita la nostra quota di carbone per la motrice. Altrimenti diventiamo un peso morto e tra un po’ ci sganciano ed abbandonano sul binario morto. Tanto per rimanere nell’ambito della metafora. 😉

    • alvisemartinengo 21 Marzo 2016, 20:35

      Essere il secondo sport.

      Per praticanti?

      Faccio riferimento agli ultimi dati in mio possesso (2014), dove il rugby si attesta al 19° posto per tesserati dai 7 anni in su con 76.875 atleti (ovvero una media di 207 atleti a società – per l’esattezza 371 clubs).

      Scalzare pallacanestro ( 313.587 tesserati) e pallavolo (365.732 tesserati) è un progetto lodevole, vincere i titoli che hanno portato a casa queste due federazioni è impossibile.

      Mi preme una precisazione: il buon Innocenti non fa accenno al mutuo da 25 milioni di €uro per la nuova sede.
      Devo dedurre che ritiene la nuova casa del regbi un asse portante del futuro della federazione.

      • Giovanni 21 Marzo 2016, 21:53

        La nazionale di volley è stata 3 volte di fila campione del mondo, nessuno pensa che l’ItalRugby possa esserlo (forse tra 100 anni, chissà…). Parlo ovviamente dell’attività nazionale, di rianimare l’Eccellenza (o come si chiamerà), la serie cadetta e così via in cascata. Sarò ottimista, ma con una federazione che avesse cominciato a lavorare seriamente 15 anni fa su reclutamento scolastico, minirugby, attività giovanili, ecc., oggi avremmo molti più praticanti e seguito. Diciannovesimi, col budget attuale FIR, è semplicemente scandaloso. Tanto più che a rugby si gioca in 15, a volley in 6 e basket 5.

        • alvisemartinengo 21 Marzo 2016, 22:07

          Mi fa piacere il tuo entusiasmo.

          Comunque sia mi piacerebbe un commento sull’argomento a seguire, e che riguarda sempre i numeri.

          Considerando che il CONI ha i numeri reali del tesseramento ( dato che serve per le contribuzioni alle federazioni – nel 2015 la FIR si è vista assegnare l’1,93% dei contributi totali per un ammontare di €uro 2.696.933 con un incremento del 22,47% rispetto al 2014), con una proiezione per fasce d’età si ottiene che i seniores tesserati per il rugby ammontano a circa 36.000 atleti.

          Ora qualcuno potrebbe spiegare come mai il dati in mano alla FIRA-AER (e conseguentemente a WR- IRB) per i soli giocatori seniores maschi è 82.132?

          Triplicare -a casa mia- si chiama “gioco dei tre bussolotti”.
          E lo trovo inquietante.

          • Giovanni 21 Marzo 2016, 23:02

            Si vede che i cinesi d’Italia si son appassionati al rugby 😀

          • alvisemartinengo 21 Marzo 2016, 23:19

            Doppiamente inquietante. Condivido.

          • Antonio9 21 Marzo 2016, 23:46

            Guarda che è da anni che Innocenti contesta i numeri dei tesseramenti, dalla “cordata dei capitani” contro Dondi.
            Questi sono in buona parte tutti falsati da centinaia di “istituti scolastici” che giocano a rugby -purtroppo- salvo eccezioni solo sulla carta, ma che invece producono voti, posti per salvare i fedelissimi che nessuno vuole (Susanna Vecchi, ex-presidente di Rovigo cooperativa, arrivata in Consiglio Federale come tesserata di una scuola, perché fra Rovigo e provincia nessun club la voleva…) e come scrivevano diversi, la prima cosa da fare è fare i conti VERI di chi scende in campo, cosa semplice visto che in FIR arrivano già i modelli B dalla U14 all’eccellenza ed i resoconti concentramenti del minirugby… basta volerlo

    • San Isidro 21 Marzo 2016, 22:00

      @Giovanni, se per questo nell’area di Roma Nord dove eravamo noi ieri le partite erano 4, allo Stadio “Paolo Rosi”, a 50 metri dal campo 1 dell’Acquacetosa dove stavano giocando Lazio e Mogliano, c’era pure la Roma Urbe in C1…in questo caso le responsabilità di una cosa del genere non vanno imputate direttamente all’organo centrale, ma alle stesse società romane che non fanno nulla, assolutamente nulla, per coordinarsi tra loro e creare un evento, da una parte non ci pensano, dall’altra ognuna guarda in casa propria e in un certo senso anche a Roma c’è campanilismo…ieri con una partita di Eccellenza e un derby di serie minori portato appositamente alla Capitolina si poteva creare un evento mettendo le partite in orari differenti e sicuramente la gente si sarebbe spostata da un campo all’altro visto che CUS-URC-Acquacetosa-Rosi stanno tutti ad uno sputo l’uno dall’altro…la mattina facevi giocare all’URC le due gare di C1 tra cui il sentito derby, nel primo pomeriggio il CUS (tra l’altro sfida-salvezza importantissima con il CUS Perugia) e dopo ancora Lazio-Mogliano, ma che ci vuole? Basterebbe mettersi d’accordo e creare eventi anche attraverso un’adeguata pubblicità…l’altra volta tutte e tre le romane di Serie A giocavano lo stesso giorno alla stessa ora, si poteva creare qualcosa, magari una la potevano anticipare al sabato, ma URC, CUS e Primavera non hanno fatto nulla, certo, se pure la FIR aiutasse non creando queste situazioni nel calendario non sarebbe male, guarda caso la domenica successiva tutte e tre giocavano fuori casa, dei geni…

    • Sergio Martin 21 Marzo 2016, 22:59

      …”le grandi frasi di @Osho Martin “… E ho detto pure: ” Qua alla Club House della Capitolina se magna bene e se spende poco!”…

  37. tinapica 21 Marzo 2016, 20:06

    Con semplice passione per questo nobile gioco -ahime-  mai praticato, mi permetto qualche idea su come rinforzare dalle radici il movimento ovale italiano che sta rinsecchendo sotto i nostri occhi.
    Cominciare col non ritenere intoccabili le due squadre italiane che giocano in Legaceltica (mi si perdonerà se ritengo ancòra risibile il contributo “latino”?).
    Ogni anno si dovrebbero disputare due incontri “decisivi”.
    Il primo, verso gli inizi di giugno, in uno stadio di dimensioni adeguate al probabile afflusso di pubblico, tra la vincente dell’Eccellenza e la peggiore tra le due squadre italiane che giocano a livello transnazionale. Chi vince l’anno dopo avrà diritto ad essere la seconda squadra che rappresenti l’italia in Legaceltica, chi perde giocherà in Eccellenza. I tanti milioni federali finora spesi per Treviso ed Aironi/Zebre dovrebbero essere in minima parte continuati ad essere spesi solo per rimborsare le ingenti spese di trasferta in Galles, Irlanda e Scozia (con veri e rigorosi controlli, che siamo in Italia!) e per il resto reinvestiti a pioggia proporzionale al bacino di giocatori ed ai risultati ottenuti tra le società italiane,  cercando di rinforzare il movimento centro-meridionale che soffre di troppe carenze strutturali. Ogni squadra sarebbe così spronata a far fruttare al meglio i propri quattrini, sapendo che non ne riceverà facilmente tanti dall’alto della federazione se non avrà mostrati numeri e risultati.
    Il secondo, ad inizi di settembre, tra la migliore delle due di Legaceltica e la vincitrice dell’Eccellenza, da giocare in casa di quest’ultima anche se avesse un campetto da 100 posti, dovrebbe rappresentare la vera ed unica finale secca per stabilire chi nella stagione successiva potrà attaccare sulle proprie maglie lo scudetto di Campione d’Italia che tornerebbe così ad avere il valore che deve/dovrebbe rappresentare: segnalare la più forte squadra d’Italia nella stagione appena conclusa.
    Questo non consentendo più alcun “esproprio” di giocatori a danno delle squadre dell’Eccellenza ed a favore delle due di livello superiore: ad esempio se alle Zebre piace Canna lo devono pagare fior di quattrini (quanti? dipende dalla proprietà delle Fiamme Oro) come avviene tra tutte le società di qualsiasi gioco di squadra a questo mondo. E se le Fiamme Oro, sempre ad esempio, dovessero trovare chi è disposto ad investire fior di soldoni per far crescere la squadra nel tempo e convincessero il “Canna” dell’esempio a restare a Roma non ci potrà essere alcun intervento dall’alto che possa forzare la mano.
    In tutto questo deve diventare assolutamente proibito che la federazione sia proprietaria, in quote minoritarie, maggioritarie od in toto di alcuna squadra che gioca nei campionati tanto a livello nazionale che transnazionale. La federazione deve avere una sola squadra: la Nazionale, nelle sue molteplici varianti legate al sesso di chi gioca ed alle età.
    La Nazionale, in quanto tale, deve schierare chi sia Cittadino della Nazione,  rappresentando il premio più ambito per chi abbia fin da giovane calcati i campi italiani. Quindi. infischiandosene di quel che fanno le altre nazionali, è ora di dire basta a quest’assurdità degli equiparati. Si è visto, eppur si trattava per la maggior parte di oriundi che almeno qualche legame con l’origine nazionale lo possono vantare, che innestare giocatori (più o meno) forti prendendoli dall’estero non crea alcuno spirito di emulazione tra le giovani leve dell’ovale italico, anzi semmai ne frustra le ambizioni. Senza contare il fatto ormai acclarato che l’epoca d’oro in cui i migliori Italo-Argentini venivano a giocare qui è da ritenersi orami irrimediabilmente conclusa.
    Ci sono concrete possibilità che queste mie idee,ed altre, purchè chiaramente sfavorevoli al clientelismo ed alle spartizioni di torta tra soliti amici, vengano messe in pratica? Secondo me no.

    • ginomonza 22 Marzo 2016, 09:35

      Magnifico nick TINAPICA

      • tinapica 22 Marzo 2016, 09:58

        Lusingata…mi fate arrossire

        • ginomonza 22 Marzo 2016, 19:27

          So vecchio ma darmi del voi ! 🙁

          • tinapica 23 Marzo 2016, 11:07

            Beh che c’entra? Non son più una signorina anch’io ma le buone maniere sono sempre valide….specialmente nel mondo ovale, si spera…
            P.S.: ma dove le trovate le faccine?

  38. Jager 21 Marzo 2016, 21:10

    Il programma è molto ambizioso , vediamo se avranno la volontà , la capacità di realizzarlo e l’ appoggio del movimento per farlo . L’ ultimo punto sarà subito chiaro : se non vinci le elezioni ….. Va da se

  39. delipe 21 Marzo 2016, 21:46

    Buonasera,
    Aspetto di verificare l approfondimento su questo punto
    “RIPORTARE I CLUB AL CENTRO DELL’ATTIVITA’ FEDERALE” e
    su questo punto “Incrementare tasso tecnico e qualità del campionato di Eccellenza allargandone la diffusione e l’attrattività”.
    Non si parla di Media, non si parla di contatti con l imprenditoria locale per stimolarla ad investire sul rugby ….coprendo possibilmente TUTTO il territorio.
    Potenzialmente potremmo credere in uno sviluppo di crescita sia di numeri di praticanti sia anche economica che aspettiamo da anni….e non arriva mai. Senza sinergie tardera all infinito.
    Pensiamo cge la cosa piu importante sia vincere il VI nazioni oppure arrivare settimi in celtic…invece la cosa piu impoetante e appassionare ragazzi e ragazze a giocare…e investitori a credere in questo sport come alternativa ad un finanziamento nello sport legato a valori smarriti. Non e utopia chi investe vuole guadagnare..nel rugby italiano, ancora sottosviluppato, c e margine per fare sia un guadagno che azioni positive per la nostra societa.
    Cordialità
    Chi non crede

  40. 6nazioni 21 Marzo 2016, 21:54

    dove sono le magliette,ovali,biglietti x il 6n gratis, i ragazzi nelle (*), la sede
    faraonica,tutti i tecnici federali con il 2,3,4,livello, i grandi cdf,comitati regionali
    cosi’ si arriva secondi e non contano un tubo.

  41. Stefano S. 21 Marzo 2016, 23:14

    Bene obbiettivi, ma i mezzi? Attrattività, legami con le franchigie USA.
    Allenatori da far circolare, per favore stranieri o di grande esperienza lasciati da parte (bettarello, dominguez,Brunello,pilat,lo cicero,cuttita,ecc) 😉

    Avete il mio sostegno, ah poi formazione di arbitri a personale straniero.

    • alvisemartinengo 21 Marzo 2016, 23:22

      Tutto sotto la supervisione dell’ineffabile Ascione (non muove foglia che Ascione non voglia)?

      Tempo perso.

  42. marco7019 22 Marzo 2016, 09:41

    Quindi siccome questa prima stesura di programma (come precisato sotto il titolo) non è dettagliata ed è a detta di alcuni impossibile da attuare che si fa?
    Ci teniamo a prescindere la ditta Gavazzi Ascione con una base completamente ignorata, mortificata e staccata dal resto del movimento, due franchigie la cui massima aspirazione è vincere due/tre partite l’anno, dei campionati ridicoli pieni di stranieri di terza/quarta fascia che di certo non riempiono gli stadi, Accademie e CDF che non sono accessibili a tutti e che, mi pare ovvio, non funzionano, e una Nazionale che è il risultato di tutto questo.
    Però avremo una sede milionaria e tecnici che, pur pagati profumatamente, lavorano il minimo sindacale per periodi di tempo limitati all’impegno ( al di là dei due mesi del 6 Nazioni e dei Test match che fa Brunel, o chi per lui nei restanti mesi?? e gli altri tecnici?); dirigenti, tecnici arbitri e giocatori degni di “dilettanti allo sbaraglio” ai quali però si chiederà di produrre sforzi al di sopra delle loro possibilità per un movimento fatto per lo più da VOLONTARIATO.

    Però potremo stare tranquilli perchè ci hanno promesso una muta di maglie e qualche biglietto al 6N e forse chiuderanno un occhio in merito a quella regola che tanto ci penalizza.

    Poi ci siederemo dietro una tastiera e faremo polemica e ci lamenteremo o, al massimo, ci aggrapperemo a dei piccoli segnali positivi, spesso fortuiti, che spacceremo per ripresa del movimento che,udite udite, sta paurosamente tornando indietro.

    Magari Innocenti e soci sono dei pagliacci inconcludenti, magari saranno pure peggio di chi già c’è, ma ripeto che questo è tutto da dimostrare, mentre G&A hanno già dimostrato di non essere capaci…
    .. parere del tutto personale ma penso che se proprio dobbiamo affondare e perdere meglio farlo provando a fare qualcosa, qualunque cosa, che rimanere così inermi e attaccati a speranze che sappiamo essere vane…

    Un saluto a tutti

  43. alvisemartinengo 22 Marzo 2016, 13:36

    Ho una domanda.

    Ma a voi non sembra che nella stanza dei bottoni (chiunque sia nella stanza dei bottoni) non abbia poi questa gran voglia di cambiamento?

    Non giustificherei il fare “tabula rasa”, ma un tocco qua e là, di piccola variazione (possibilmente non peggiorativa), prospetterei di vederla di tanto in tanto.

    L’estabilishment sembra frizzato al 1999 o giù di lì.

    Boh, chi ci capisce qualcosa è veramente bravo.

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