Il Presidente FIR ha parlato al termine di Galles-Italia. Nominando anche Eddie Jones… Zebre private al 100% entro giugno
Affari Italia: strada tecnica e commerciale, le parole di Alfredo Gavazzi
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Altri 4 giovani prospetti entrano nelle Accademie di Franchigia
Due atleti approderanno all'Accademia del Benetton, altri due a quella delle Zebre
Serie A Elite: ieri a Bologna l’incontro tra FIR e Club
Sul tavolo il rilancio del campionato, il numero di squadre partecipanti, la distribuzione dei permit player e la formula della Coppa Italia
FIR: approvato il Bilancio Preventivo 2024
Avvallato a maggioranza dal Consiglio Federale verrà ora inviato agli organi preposti per approvazione
L’impatto economico del Sei Nazioni 2023 sull’Italia: oltre 37 milioni di euro per Roma e la regione Lazio
Sono stati presentati gli studi relativi all'indotto creato dalle 3 partite casalinghe del Torneo dell'anno scorso
Accademie U23 Zebre e Benetton: la lista dei 12 atleti che completeranno il proprio percorso di formazione
Al termine i giocatori potranno trovare spazio nei roster delle franchigie o delle squadre della Serie A Elite
FIR e Ministero dell’Istruzione e del Merito sottoscrivono il protocollo “Scuole in meta”
Un documento di intesa che contribuisce a portare il rugby all’interno degli istituti scolastici
Queste cose che dice sono un insulto all’ inelligenza delle persone
Quoto
quindi qui si offenderanno in pochi
http://nova.ilsole24ore.com/wp-content/uploads/2015/09/troll-1.jpg
TDA troll dell’anno! 🙂
se pesnate che mi offenda per degli insulti da gente come voi vi sbagliate….
Già che ti prendi la briga di rispondere..a noi basta, caro TDA..
🙂 😉
grande @Sergio!
benetton e nazionale adesso si parlano, addirittura. no comment,
Comunque ormai appare chiara la testa a venire: Director of rugby sarà Conor O’Shea e alllenatore sarà Guidi. Alle Zebre andrà Brunello. Vedrete che andrà in questo modo.
che potrebbe anche essere una soluzione sensata, se al DOR vengono dati anche i poteri per fare quello che deve, ma qui comincia il problema, dovrà fare domanda scritta per parlare coi tecnici delle squadre e magari dopo 4 anni ci riuscirà anche
La descrizione che da Gavazi e’ piu’ vicina ad Aboud che ad O’Shea…
Già, ma diversi canali di comunicazione continuano ad indicare O’Shea che va in direzione Italia…a meno che non abbiano preso tutti una cantonata…comunque, pochi giorni e lo sapremo. A meno che non ci sia l’azzardo di Brunello head coach e Guidi rimane alle Zebre; da Brunel a Brunello ci guadagnerebbe la qualità del vino 🙂
LA7 tg delle 14,00 non viene piu’ in italia l’irlandese…
Ho una cattiva opinione di Aboud, diventa pessima immaginandolo a pascolare senza briglie nel nulla tecnico e morale della FIR. Nell’ipotetico confronto con Brunel, tuttavia per me può rientrare tra geni, santi e filantropi.
mi sa che avete indovinato…
http://www.irishrugby.ie/downloads/IRFU_Technical_Direction_2014_paper.pdf
pagina 9:
ACKNOWLEDGEMENTS
In developing this model, I would like to acknowledge the influence & contribution of the following: Francesco Ascione
(Technical Director F.I.R)
…..
Aboud sta consigliando su LinkedIn articoli in italiano…
Farmaceutici?
Anche io l’ho pensato.
Guidi in campo con O’Shea dor con pieni poteri non mi spiacerebbe affatto.
Comunque manca poco ormai gli annunci sono imminenti.
I nomi che circolano per lo staff sono di quelli importanti, vedremo se arriveranno e vedremo che possibilità di scelte avranno.
Sulla privatizzazione delle Zebre al 100% stento a crederci (a meno che uno tipo Boudjellal si sia innamorato di Parma e voglia farsi una squadra in Italia per buttare un po’ di soldi 🙂 )
Il fatto di non sentire mai nominare l’eccellenza nelle priorità mi rattrista.
Comunque anche per lui sono terminati gli alibi del “non ho scelto io Brunel” o “per i primi risultati delle accademie ci vuole tempo” sto giro se la sta giocando tutta da zero e già solo la composizione dello staff nazionale e line guida che avrà capiremo se continuerà a vendere acqua per vino come spesso ha fatto oppure se riuscirà a mettere su qualche cosa di concreto che dia risultati.
Sulle zebre privatizzate pesa il più che probabile deficit di bilancio, quando ci sarà da coprire le perdite non so se i privati metteranno mano al portafoglio, in caso contrario la fir dovrà scegliere tra ricapitalizzare (riprendendosi la società, ovviamente) e lasciarla andare al suo destino
Peccato che Mister Guidi non mi sembra che accetti la non libertà di manovra..bel pasticcio h 😉
sul momento della nazionale gli do in parte ragione…voglio vedere la Scozia con tutti quegli infortunati e con tanti giocatori senza cap,è vero che siamo indietro però il nostro livello non è poi cosi basso
Penso anche io che il nostro livello non sia così basso…io ho avuto l’impressione che mancasse un allenatore in questo VI Nazioni.
concordo.. quando sai che chi ti deve guidare e’ alla fine credo che ci sia anche poco seguito da parte dei giocatori…. senza dimenticare che cmq Brunel ha le sue belle colpe, troppo indeciso, scelte poco chiare, molta confusione …
anche ai mondiali secondo me è mancato l’allenatore…secondo me quelli sono stati proprio buttati,in questo sei nazioni nel male almeno hanno esordito tante nuove leve
Peccato che da quel giorno del 2000 abbiamo vinto tre partite sopra il break: Scozia 2000 +14, Galles 2003 +12, Irlanda 2013 +8. Ma con gli arbitraggi meno sfavorevoli e con qualche infortunio in meno forse ne vincevamo quattro!
Sotto il break invece ne abbiamo vinte 8 e 1 pareggiata. Ma già! Con fischietti migliori ne avremmo vinte 10.
Quella di ieri è stata l’85esima nostra partita nel 6Nazioni!
Sarebbe bene guardare in faccia la realtà perché non credo proprio che altri in panchina e altri dirigenti possano per il momento, farci fare molto di meglio. Non parliamo neppure di altri giocatori seppure il rientro di parecchi assenti potrebbe migliorare un pochino il livello della squadra.
Forse se si mette a posto la mischia si puo’ forse (ripeto volutamente la parola anche se non si dovrebbe) ricominciare a far uscire poco la palla e tornare a prenderne 30 invece di 60, ma sai che soddisfazione! Tanto noi più di 10-20 è ben difficile che ne facciamo. Prendiamoci i soldi e le asfaltate tanto fuori dal 6N non ci sbattono e tiriamo innanzi.
L’unica è lavorare duro per il medio e lungo termine. Speriamo comunque che cambi la mentalità e, di conseguenza, la dirigenza federale, il che sarebbe un bene ma per vedere i risultati sul campo che desidereremmo tutti ce ne vuole.
“La Fir non pensa solo alla prima squadra ma alla crescita di tutto il movimento”
Se se se se
Poi puoi stilare anche una lista di 250 atleti ma se non sono adeguatamente formati……
Ha poi sinceramente dopo che al primo colpo l’allenatore che tu hai cercato ma che non sei andato a prendere vince il championchip con correlata la Calcutta cup triple crown e grande slam io andrei solo a vergognarmi nel pozzo più profondo che trovo
Quindi, Eddie Jones voleva venire in Italia ma noi gli abbiamo detto di no, “non ci interessi”. Stava per allenare nel super 18, lo ha chiamato l’Inghilterra, ma noi gli abbiamo detto no, ci spiace, noi cerchiamo ben altro. Ho capito male io o c’è scritto questo?
“non siamo andati a fondo” dice, mi sa che invece siamo proprio andati a fondo…..sempre ammesso che non ce ne sia uno più fondo
Gavazzi è improponibile per ogni cervello e anche per chi ama questo sport. Roba che viene da piangere.
E si continua a non parlare dell”Eccellenza e dei club. Speriamo bene!
Ma cosa dice???
Puttanate e prese per il didietro. Questo dice. Con l’ aria sghignazzante di chi piglia per il culo il colto pubblico e l’ inclita guarnigione, perché ha chi gli tiene il dito nel sedere. E sa che sarà rieletto. E maneggia soldi non suoi ma pubblici. Il titolare effettivo del Calvisano. E Galthié, secondo me, è lui che ci ha mandato a cagare. E le Zebre private non staranno mai in piedi d sole, credo. Furbastro da bassa bresciano.
La cosa positiva e’ che parrebbe si sia resco conto che c’e’ un generale problema di formazione sia di giocatori che di tecnici…
Adesso che il 6N è finito il rugby scomparirà dai radar giornalistici e nessuno se ne occuperà fino al prossimo anno, lo status quo rimarrà tranquillamente inalterato. Infatti si continua a parlare di marketing e nuova sede…
Non parliamo di soldi per favore…ma ciliegina sulla torta, se la nazionale andasse a Guidi sarebbe l apoteosi, un allenatore incensato perchè ha vinto le partite di coppa contro le squadre B di formazioni medie europee e i derby di celtic
Fino a Novembre, poi arrivano gli AB.
Nel frattempo, mrIan, godiamoci il nostro rugby, quello delle nostre cittá. Godiamoci la campagna acquisti di Zebre e Benetton.
La stampa locale dará il,giusto spazio.
Poi ci saranno comunque delle “perle”.
Pastonesi ha pubblicato sul Venerdí di Repubblica uno spendido articolo sui Briganti di Librino. Una squadra di un quartiere emarginato di Catania.
Quelli, i Briganti, giocano a Rébbichi che rimane lo sport piú bello al mondo nonostante i Gabazzi e i suoi accoliti.
I Briganti valgono un oscar per la dedizione e la passione in quello che fanno! A differenza di quelli che pur di scalare le categorie continuano ad importare stranieri che gioco forza tolgono spazio ai nostri giovani…
Io mi godrò i miei Scarlets fino alla fine, anche se non ci saranno i play off, poi il SR e i mondiali U20, il rugby italiano è solo una scoreggia nell immenso mondo di ovalia
Mi piace: una scoreggia, mi piace e rende l’idea.
Comunque mi riferivo esclusivamente al tuo post e ai “radar giornalistici” ed é per questo che parlavo di Stamapa Locale e di Perle.
@mauro, prima ci attende la ripassata con l’ Argentina, e sputar sangue con Canada e Usa. A giugno. E manco ce le faranno vedere.
Giusto, ma l’hai detto non ce le fanno neppure vedere. I giornali non ne parleranno in attesa che tutti dicano la loro (anche al bar) quando arrivano gli AB.
Mr Ian parlava di mediaticitá.
@ mamo, ciao, ma non mi riferivo al nostro amico di Snowdonia, in generale. Fatti vivo al Monigo, se hai voglia, per favore.
😉
E ci andremo con una squadra giovane e sperimentale perché é giusto sia cosí, ma con poca tranquillitá dove devi cmq fare risultato.
Se non fosse la massima espressione del rugby nostrano e parlasse con questa enfasi in pubblica piazza gli darebbero del cialtrone ogni 3×2.
Se certe visioni le avesse uno normale, prima che di finire di parlare partirebbe una chiamata al 118 per un TSO.
E’ proprio vero a certa gente va sempre bene!
completamente d’accordo zio Mauro!
e avanti con le scelte a prescindere, 110 prescelti (che poi sono i celtici U30, la legione straniera, le accademie e gli accademici eccellenti) e gli atri esclusi dai programmi.
la selezione non si fa così, ma premiando chi emerge a prescindere dal curriculum, solo così metti i migliori.
la scelta non deve farla la fir, ma i club che devono mettere in campo chi è più performante e migliorare il livello medio dei propri giocatori, le celtiche che devono portarsi ai pro i migliori eccellenti nei ruoli e formarli per il livello mettendo in campo chi è il più pronto/abile/talentuoso e solo a quel punto chi gestisce la nazionale decide tra i (ad es) 4 mediani di mischia papabili quali sono i 2/3 che devono seguire un certo percorso che si deve interrompere se il giocatore non raggiunge standard adeguati o viene scavalcato da altri non presi inizialmente in considerazione.
questa è programmazione, fissare gli step di sviluppo, non decidere il gruppone da cui verranno. fuori quelli forti tra 4 anni…….
Fosse Gloria Guidi, con O’Scena Dor, non la vedo poi così male.
Se quest’ultimo ha accettato, credo abbia preteso una totale ( o quasi !! ) libertà di scelta e di conduzione.
La controprova l’avremo subito, vedendo chi comporrà il suo staff.
Certamente il busillis sta anche sulla conferma o meno, ai loro posti, di Piscione e Cacchionato.
Spero vivamente che l’unica coscia sensata profferita da Ben Gavazzi nfsc, cioè le Accademie collegate alle due Pro12, diventi realtà, da subito.
@gianni, fratello mio, ti è piaciuta la mia sintetica cronaca, ieri? Una merda, vero? Occhio a prendertela con i mestrini, che se ti legge la gatta formaggia, sono affari tuoi.
Fratello Jock,
ottima disamina, come al solito.
SE a Dmax avessero realmente le palle, metterebbero noi due a bordo campo e il ieratico Mauro nel box del Tmo… 😀
Sai le puttanate, @gianni? Tu ti occupi di chiedere lumi sulla situazione politica mondiale, @mauro manda a cagare l’ arbitro di turno, ecc..
Audience alle stelle !! 😀
Praticamente La Zanzara. Messaggini WhatsApp dagli ascoltatori. Anche il buon @kinky andrebbe tirato dentro. Ditemi dove e quando e l’ascolto.
A me sa tanto di Lancaster come CT
ahahahah buona!
comunque off topic…qualcuno mi spiega la fantomatica frase “ma la scozia cosa porta?” 🙂
Una storia del commento di Munari, in TV, due anni fa, 2014, Roma, quando eravamo in netto vantaggio, e meritatamente, su una Scozia non entusiasmante, e siamo riusciti a regalargliela con un drop all fine.
È una delle massime del cosiddetto TDA (troll dell’anno), joest o laporte in altri blog..
un entusiasta della Georgia e ipercriticone della Scozia..da lì la sua celebre massima diventata poi tormentone “ma la Scozia cosa porta?”..
un uomo malato,molto malato
I problemi del rugby in italia se rapportati al Top mondiale sono ampi e molteplici .Partiamo dalla base , c’è innanzitutto un problema legato alla pratica dello sport in generale, non è che noi siamo inferiori ma sussiste il problema della scarsa pratica sportiva , partendo dalle scuole .. il tutto è lasciato all’iniziativa individuale , lo Stato poco favorisce la pratica sportiva, la stessa cultura sportiva non viene incentivata, anzi penalizzata e in questo contesto poco favorevole si inserisce il rugby . Qui stante questa situazione poco ha fatto la federazione per favorire l’inserimento nelle scuole del rugby ( del resto il responsabile mi sembra fosse o sia Rosolen più impegnato a raccogliere consensi che a promulgare il rugby ) . Quindi il tutto viene lasciato sulle spalle delle società che nel periodo del boom economico anni 70/80 avevano anche risorse economiche favorite dalla pratica diffusa delle sovrafatturazioni, in quel periodo anzichè cercare di rafforzare le strutture e la parte tecnica si sono dedicate all’importazione di giocatori per lo più argentini, e qualche campione di richiamo.Poi anni 90 nel mondo ha iniziato l’era del professionismo e noi sia come federazione ,che come società ci siamo trovati impreparati, Dondi ci ha agganciati al vertice perchè era un fine politico, ma non un uomo del fare è ha costruito una struttura più atta a mantenere il potere che a sviluppare la diffusione e la crescita tecnica del rugby. Siamo vissuti per un decennio alle spalle di qualche mecenate come soprattutto i Benetton , i Berlusconi per un periodo limitato , a livelli più bassi i Malegari e i Gavazzi…. Però si è continuato a non costruiure nulla di solido.Abbiamo vissuto su una generazione di talenti nostrani i Cutitta,Vaccari ,Francescato,Properzi etc e di qualche talento di importazione , ma la base continuava a essere labile.Ora siamo al dunque , quando ci si è resi conto di dove eravamo si sono create le Accademie su iniziativa dei Fourcade e Coste , perchè quella era la corrente di pensiero del momento , negli anni 2000. Le accademie non sono il male del rugby Italiano , però purtroppo non sono state neanche la soluzione , perchè e mancata una progettualità di medio periodo, perchè gli staff erano spesso inadeguati per l’alto livello. Boh tralasciamo questo breve escursus sul passato, il risultato di quanto è successo è imputabile a tutti i principali soggetti che hanno gestito il rugby da quelli in federazione a quelli che hanno gestito le società, ognuno andava per conto suo in una contrapposizione assurda come se gli interessi federali e quelli delle società non fossero gli stessi.Adesso fatta un’analisi di dove siamo, e da dove partiamo dobbiamo operare in due aree preponderanti: 1)Reclutamento,diffusione e preparazione dei Tecnici,Managers e Arbitri per il rugby di base . E qui mi sembra che non ci siamo purtroppo……2)Alto livello qui mi sembra che con OShea le idee siano un po’ più chiare e siamo forse indirizzati nel giusto cammino. Resta il fatto che se non si sviluppa il punto uno in modo adeguato mancherà sempre al movimento una base solida per cui anche il vertice non sarà mai stabile.
Complimenti per la bella analisi, seria e priva di frasi populiste.
tony condivido molto quello che dici, sulle scuole pero’ secondo me bisogna aver ben chiara in testa una cosa: e’ inutile in Italia la scuola lo sport nel senso di come la scuola fa sport in altri Paesi non e’ fattibile come discorso. Questione di infrastrutture, di cultura e di sistema scolastico. I clb sul territorio dovrebbero essere il veicolo per entrare nelle scuole con porgetti fatti al fine di interessare i ragazzi allo sport e portarli nei club. Qualcuno pensa che cio’ dovrebe avvenire autnomamente e spontaneamente nei club, io penso che pensare/sperare che i club tramite solo i volontari riescano a fare questo lavoro sia utopistico, e pneso che la responsabilita’ di mettere in piedi programmi di penetrazioen delle scuole tramite i club debbano venir sviluppati tramite la Fir ed i comitati regionali. Rosolen sicuramente non ha fatto questo e senza voler fare l’avvocato che di Rosolen m’importa zero, c’e’ comunque da dire una cosa che se a disposizione di progetti di questo tipo hai noccioline diventa difficile anche per la persona con le miglior intenzioni.
Analisi onesta e condivisibile.
Quando leggo interventi del genere mi chiedo (scherzi e populismo a parte) se in federazione al di là delle frasi e delle dichiarazioni di circostanza date alla stampa facciano mai analisi di questo tipo (spero credo di sì) e se si come mai non riescano a mettere al centro del loro agire determinate questioni.
Ricordo come se fosse oggi le parole di Villepreux in un servizio di Paolini dove si definiva come priorità per l’Italia del rugby l’allargamento della base…10 anni buttati in questo senso.
Il giorno che cominceremo veramente ad agire seriamente e con tutte le risorse in questa direzione avremo fatto il primo passo importante e reale per avvicinarci alle 5 che affrontiamo nel sei nazioni in maniera strutturale e non episodica.
Ti diro’, io poco prima che venissero istituite le Accademie ero ad un corso allenatori alla Ghirada e Fourcade, che era presente in quella occasione, disse che la struttura delle Accademie era sbagliata e sembrava fatta apposta per ottenere il minimo risultato col massimo sforzo (economico).
Il fatto di dover mantenere a caro prezzo delle strutture per alloggiare pochi ragazzi obbligati a stare in un posto fisso, anziche’ pagare gli allenatori per girare tra le varie societa’ e lavorare con tanti ragazzi gli sembrava un’assurdita’.
All’epoca mi sembro’ un’opinione logica e piu’ passa il tempo piu’ mi rendo conto di quanto avesse ragione, anche se dopo tanti anni in Italia aveva ancora un accento orribile.
@Hulla scusami , ma chi furono i consulenti per le accademie ? 🙂
le Zebre private? quindi o arriva un imprenditore con tanti soldi oppure una cordata di persone con un bel portafoglio, con la probabilita’ che piu’ teste arrivino a scontrarsi…. mah temo di vedere un Aironi bis…
sempre senza un minimo, una stilla di pudore!
ognuno ha il presidente che si merita..
il mio è Gianni Berton, per fortuna! 😉
Fratellone Mez !!
Dio mestrin, go roto el motorin !!
Ostia, sei sparito che neanche a Chi l’ha visto ne han voluto sapere !!
Ti ho fatto mail e post qui, ma sei piu’ sfuggente di Megan Fox…
Todo bien ?
benone fratellone! ti scrivo asap..
😀
Mi sembrano i discorsi di chi non ha più nulla da dire…Solo conservare il proprio potere assieme a quei gerarchi arroccati da tempo nella propria cittadella e in attesa della nuova lussuosa sede romana.
Il movimento – quello vero che s’impegna gratuitamente e mettendoci dena e passione vera – però deve darsi una mossa, dimostrare di essere degni di uno sport di sacrificio e sostegno come il rugby, prospettare una nuova dirigenza, nuove idee…Sentire a “mi scusi sua eccellenza” giornalisti e opinionisti che dicono di non vedere nulla oltre AG mi fa pena: il giornalismo ridotto a velina del potere, senza nessuna capacità’ propositiva e di stimolo…del resto anche nel ’45 c’era ancora chi diceva che non c’era nessuno al di là di M…
Ma chiediamoci tutti: siamo davvero ridotti a questo punto? Il rugby italiano e’ questo?
Una privatizzazione competitiva con il mercato europeo richiederebbe investimenti in grado di competere per la vittoria nella CL e per la salvezza nel Top14, ovvero una fascia tra i 12 e i 18 milioni di € annui.
Dopo il danno di immagine che gli ultimi due anni di 6N hanno portato al nostro movimento italiano, dopo l’incapacità mostrata nello sfruttare il trend positivo dell’entrata nel 6N, la visibililtà e l’abbondanza di risorse economiche che dal 2000 in qua il rugby italiano ha avuto a disposizione, c’è una credibile possibilità che il movimento e il pachiderma della federazione siano capaci di lavorare per confrontarsi senza scuse e alibi nell’agone internazionale? I dirigienti attuali hanno fallito, e se non hanno programmato (Gavazzi dixit!) in 16 anni di vacche grasse, dobbiamo aspettare le calende greche?
Se costoro avessero il senso della vergogna, oltre che della cadrega, si avrebbero il dubbio che Kafka menzionava nella sua lettera al padre: egli “temeva che la sua vergogna gli sarebbe sopravissuta”.
Costoro, i nostri dirigenti, quelli che ci mettono la faccia e quelli che li votano, provano vergogna?
Vado controcorrente, e molte delle cose che dice, in superficie hanno senso, anche se non condivisibili. Che é giá un passo avanti.
Peró c’é tutta la storia delle scelte recenti, e la sua personalitá, che preoccupa e mette in dubbio le cose che dice.
Anch’io penso sia Aboud dalla descrizione piú che O’S. Che un pó mi preoccupa perché la nazionale ha bisogno di una guida sicura e decisa.
Brunel andava salutato 18 mesi fa, ma non me la sento di criticarlo perché é una scelta che io e molti qui non avremmo condiviso.
Ho letto un bel pò di post sulla partita di ieri,sulle interviste,e questa,
Lasciando stare il personaggio Gavazzi e tutto il suo enturage…
Mi sembra che la cosa che sta dando meno frutto in questi anni siano l’attitudine e la preparazione al livello di chi gioca da anni nelle 2 celtiche..
Non parlo di classifica..ma della differenza tra quei ormai pochi giocatori che vanno all’estero e spesso cambiano profondamente in meglio e quelli che restano nel limbo celtico..
Si sente spesso parlare da questi ragazzi di differenze molto elevate tra preparazione e accuratezza in ogni singolo punto…
quindi farei un pensiero di munire un nutrito staff di tecnici stranieri in tutte le svariate tecniche,”punti d’incontro,mentalità,skill,preparazione fisica,ecc ecc”a seguire sia le celtiche sia le 3 prime o 4 squadre del eccellenza e anche le accademie..questo secondo me è l’unica cosa da fareper avere il prima possibile giocatori pronti..poi che non tutti siano pronti questa è un alta faccenda.
Oltre tutto quello già detto sulla base, vorrei aggiungere che ad oggi l’Eccellenza non ha un Lega che la governa e che dia un linea ai club! Questo secondo me deve essere, in parallelo alla formazione, creato al più presto! Sia per creare una programmazione uniforme sia per evitare di mantenere i campanilismi che separano e non costruiscono nulla!
Dal titolo: strada Tecnica e Commerciale.
Ci siamooooo ! I.T.C. F.i.r. !!!!
FUORI GAVAZZI, questo signore prende a tutti per i fondelli, lui e la sua politica sono fallimentare in tutti i sensi, mi auguro che non prenda impegni che condizionino una futura gestione, parlo di allenatori, immobili, agenzie di viaggi, ecc. Sono veramente preoccupato di cosa potrebbe succedere al Rugby Italiano già colpito gravemente da questo presidente ed il suo seguito di incapaci, se non ci sarà a novembre un netto cambiamento nella conduzioni FIR .
Privatizzate? Dopo milioni spesi inutilmente?
io punto su Catt con O’Shea DoR
io invece vorrei intrattenervi sull’ultimo periodo dell’articolo, che riporto:
“Abbiamo una community di 500.000 appassionati, molti italiani ci seguono anche all’estero e un motivo ci dovrà pur essere. Questa base di tifosi va avvicinata tramite il merchandising. Anche la nuova sede e l’agenzia viaggi rientrano in questa strategia”.
LA CARICA DEI 500.000
La community di 500.000 appassionati com’è che non va a vedere le partite di club?
ogni fine settimana si disputano 5 partite d’eccellenza ed almeno una di pro12 sul suolo italico: se abbiamo la fortuna che Rovigo giochi in casa e Treviso ospiti il Leinster si potrebbe arrivare addirittura a 8000 spettatori paganti sugli spalti (tra i quali molti giocatori di A e B, morose, parenti ed affini di chi scende in campo…)
ospitando il SAF in Veneto (al centro di un bacino di trenta milioni di abitanti nell’arco di tre ore di macchina) la nazionale arriva a fare 35000 spettatori. Il sabato successivo il SAF gioca a Cardiff davanti a 80.000 spettatori.
UN MOTIVO CI DOVRA’ PUR ESSERE
Gli italiani che vi seguono anche all’estero sono bravi ragazzi, spesso ex giocatori, che barattano con la moglie tre-giorni-via-coi-fioi con 10 finesettimana di outlet e centri commerciali o di insulse hrotheperthiane…
il rugby azzurro è solo l’alibi a cui le mogli fingono di voler credere…
LA NUOVA SEDE
L’unica maglia della nazionale me l’ha regalata mia sorella credendo di farmi un gradito omaggio… Qui si inverte il rapporto causa effetto: non è vendendo magliette che rafforzi il movimento ma al contrario, se hai tanta gente che gioca e si diverte allora questa si identifica al punto da volersi comprare la maglietta… Sulla nostra che fai, ci stampi i dodici cucchiai di legno con tanto di sei whitewash (di cui quasi tre consecutivi se non ci andava di culo l’anno scorso in scozia)?
Qualcuno di voi ha idea di come sia fatta la sede della NZRU o della WRU? così, per curiosità…
http://i.stuff.co.nz/dominion-post/news/7296750/NZRU-moves-from-quake-prone-building
Ringrazio per le belle parole a nome degli Italiani che seguono il rugby anche Italiano dall’estero…
solito politicante balordo che si mostra in modo diverso da come agisce
era tutto tranquillo quasi che non ci fossero problemi….
come le persone che non sono d’accordo con lui e vengono cacciate o querelate
le zebre a giugno privatizzate ? ma nn sono appena scappati i privati ?
soliti annunci per allocchi ma ormai tutti hanno capito di che pasta e’ fatto sto’ personaggio
“In generale il filone argentino è finito, dobbiamo formare nostri giocatori”. Questo è uno dei grandi centri del problema. Non è un caso che gli unici nostri fuoriclasse degli ultimi anni (Dominguez, Parisse, Castrogiovanni) siano nati in Argentina. Poi una domanda: siamo andati al 6N con due titolari dell’Eccellenza non ancora pronti per il livello per quanto talentuosi: al posto di Brunel chi avreste fatto giocare?
La domanda è perché certi giovani non li abbia testati prima. Per ottenere i risultati che ha ottenuto nei tour del Pacifico? La Tbilisi Cup non è un banco di prova.
Hogg, Russell, Bennett sono quasi coetanei di Odiete, per dirne una, ma sembrano dei veterani. Mica è colpa di Odiete se è stato fiondato lì.
A Odiete gli è stata data la possibilità di giocare in pro12 e di formarsi meglio purtroppo non l’ha sfruttata..
Eh no! non si puo’ cominciare a guardare la cosa dopo 3 anni e 11 mesi!
Sapendo che da noi non c’e’ la stessa profondita’ di scelte, perche’ le alternative non sono state testate in precedenza? Perche’ si e’ preferito spremere come dei limoni un gruppetto di giocatori, fino a farli umigliare sul campo? Perche’ ai nostri raduni in preparazione internazionale abbiamo regolarmente meno convocati degli altri? Perche’ non si e’ riusciti a far giocare quei giocatori in Pro12 (finanziata con milionate di euro dalla FIR evidentemente a fondo perduto), se c’era una possibilita’ che servissero in Nazionale?
Come ha dichiarato Parisse, non si puo’ far fare es[erienza ai giovani al Sei Nazioni. Devono arrivarci passo dopo passo, con un percorso di avvicinamento ben programmato e poi, se ci sono problemi di infortuni, saranno meno impreparati.
A noi pero’ piace andare in cerca del jolly e cosi’ li abbiamo paracadutati in campo…. ma tanto poi abbiamo sempre una scusa pronta per rassicurarci che tutto va bene…
È un bel presidente!
Ma voi tutti soloni, siete consapevoli che le stronzate che dite non hanno alcun valore ? Gavazzi sarà quel che sarà, ma politicamente, si sa muovere…..cordialità,come dice qualcuno
Il problema e’ che i risultati sul campo sono il risultato della politica della FIR, presidente della quale e’ Gavazzi.
E la sconfitte con Irlanda e Galles sono le peggiori della storia.
La politica si e’ sempre esercitata ad abbellire i numeri, ma alla fin fine sempre numeri restano…
Per cui preferirei che gavzzi dicesse le peggiori stupidaggini concepibili e poi si vincesse.
Ma il movimento non ha più bisogno di uno che sa muoversi politicamente, ha bisogno di uno che non gestisce il proprio potere ma che gestisca il movimento, che lo faccia crescere e questi qui hanno già fallito , chiaro? Che prove vogliamo ancora?
Il bello che secondo il corriere dello sport (mamma che fonte). O’Shea aveva già firmato
http://www.onrugby.it/2015/09/21/panchina-italia-il-dopo-brunel-si-chiama-conor-oshea/
Evidente che fosse uan leggenda metropolitana figlia di un grande giornalismo…
“QUESTIONE ARGENTINA”: sono latini come noi, in perenne crisi economica come noi, furbacchioni come noi, con le scuole messe come le nostre se non peggio, presumo che il movimento produca gli stessi iscritti, ma……. guarda che belle figure che fanno sui campi di tutto il mondo. Qualcuno spieghi, cortesemente.
Hanno competenze e conoscenze rugbystiche che noi non abbiamo.. dominguez, castrogiovanni e parisse non sono di formazione italiana.. quando riusciremo a formare gente come i sopra citati potremmo dire che siamo simili a loro.. senza contare che gli argentini in tutti gli sport di squadra sono i migliori al mondo..
Da dove l’hai desunto che in Argentina hanno le scuole messe male come noi se non peggio?
Guarda che le scuole in Italia, come strutture ed organizazioni, sono messe TANTO male in generale, e sotto il punto di vista dell’educazione fisica / educazione allo sport, sono messe ancora peggio, purtroppo.
Provo a dire alcune cose anche se sicuramente @San Isidro ti potrebbe rispondere meglio.
Alcuni grandi risultati della nazionale argentina vi erano stati già negli anni ’70 e ’80, cosa che farebbe pensare a una differenza di livello a loro favore, ben giustificabile con alcuni fattori storici quali lo “sbarco” del rugby in Argentina con alcuni decenni d’anticipo rispetto a noi e la maggiore importanza dei circoli britannici all’epoca da loro rispetto a quanto avveniva da noi, con la linea nazionalista del fascismo in auge quando arrivò il rugby introno al 1930.
E’ però vero che anche la nostra nazionale nel ’76 perse di un punto con l’Australia, di 6 punti pochi anni dopo con gli AB e a metà anni ’80 pareggiò con l’Inghilterra under23.
Ancor più mettono dubbi e fanno pensare i dati relativi ai confronti diretti tra nazionali maggiori: il primo nel ’78, lo vincemmo nettamente (3 punti per la meta ai tempi); poi ne perdemmo due più di misura negli anni’80.
Tutto ciò fa pensare che durante i due decenni finali dell’epoca dilettantistica, i valori non fossero lontani.
Anche nei primi 10 anni dell’era pro, i risultati dei confronti furono vicini al 50%.
Dal 2005 in avanti la preponderanza Argentina diventa netta anche se raramente i singoli risultati sono netti.
Secondo me è probabile che si sommino due fattori. Il rugby argentino ha saputo organizzarsi meglio adeguandosi al professionismo ma ha anche sfruttato un maggior back ground accumulato in quei decenni lontani anche se all’epoca veniva fuori più che altro, nei confronti indiretti (vittorie e pareggi con le grandi già negli anni ’70 e, soprattutto, ’80).
Nell’insieme si potrebbe dire che il rugby argentino ha ottenuto con almeno una quindicina d’anni d’anticipo i risultati che l’Italia ottenne negli anni ’90. Ha avuto poi un periodo di flessione nel periodo della mondializzazione e della professionalizzazione del rugby, cosa che è successa anche a noi, e dopo ha raccolto ciò che aveva seminato prima. Adesso pare abbia veramente raggiungendo le grandissime.
Io penso che ci abbia anche molto danneggiato il periodo di ampio utilizzo di giocatori non di formazione italiana che, se da una parte ci ha portato pochi campioni in nazionale, ha tolto tanti posti a giocatori di formazione italiana non solo in nazionale ma, soprattutto nei club e questo sta in buona parte continuando, basta guardare le formazioni delle squadre italiane persino in serie A.
E’ anche logico che l’Italia abbia almeno 15 anni di ritardo ma non è per nulla scontato che noi si possa ottenere risultati anche solo vicini ai loro.
..che poi, un po’ paradossalmente, una buona parte dei giocatori non di formazione nostra erano proprio argentini e tuttora nei nostri club ce ne sono parecchi.
Comunque con la frase conclusiva intendo dire che non è solo questione dei nostri problemi strutturali e dell’uso e abuso di giocatori non formati da noi, ma vi è anche un ritardo storico rispetto all’Argentina e non è neppure detto che si riescano a raggiungere un giorno risultati vicini ai loro.
merry, …perché non sono come noi
Sarebbe da dire che, a monte, latini non vuol dire niente.
“le scuole messe come le nostre se non peggio”…
@merry, mi sa proprio che non sai di cosa parli, a Buenos Aires ci sono numerosi collegi e scuole di stampo britannico che sono anche di ottima qualità, non è un caso che lì esistano molte squadre di rugby che sono nate a partire da alunni o ex alunni di questi istituti…
Sul contenuto dell’articolo e su ciò che riporta delle parole di Gavazzi, l’unico elemento positivo che potrei cogliere è un po’ di inversione di tendenza sull’inserimento di giocatori non di formazione italiana ma anche quello è da sottoporsi alla verifica dei fatti anche perché la frase conclusiva. “…poi credo che se serva vada colta la possibilità di reperire qualcuno da fuori che possa aiutare”, lascia molti spazi aperti.
Non vorrei che, come ho scritto ieri:
“Adesso si equipara Rita (come lo chiama il nostro Berton) che è più forte di quelli che giocano in Eccellenza e calcia anche dalla piazzola e un po’ ne butta dentro; ci troviamo un paio di ragazzoni da qualche parte dell’Emisfero Sud, poi Abraham e Van S-halveik li abbiamo già (almeno gli facessimo l’onore di imparare a pronunciarlo) così la mischia la mettiamo un po’ a posto. Fatto ciò teniamo la palla sempre a meno di 5 metri dalla mischia stessa. A Canna gli facciamo fare al massimo gli ultimi 10 minuti di quando stiamo sotto doppio break o di quando stiamo sopra di altrettanto (cioè quando?) che non si sa mai si inventi qualcosa o faccia arrivare la palla fino al secondo centro, che poi son guai.
Fatto tutto ciò, invece di 14-67 perdiamo 7-30.
Son soddisfazioni, eh!
…anche perché a quel punto si puo’ dire che con arbitraggi più decenti finiva 17-23, anzi, a pensarci bene con un pizzico di fortuna la si portava a casa.”
Sul resto:
Dichiarazioni in cui il Presidente è intervenuto su aspetti tecnici relativi a singoli giocatori e formazioni ne ricordo più d’una. Che poi sia intervenuto direttamente nelle scelte si spera di no e, ovviamente, lo sapranno lui e Brunel.
Per me l’impostazione sulle franchigie è sbagliata fin dal fatto di non prendere in considerazione di partecipare al Pro12 con una sola selezione federale fatta da giocatori di formazione italiana. Si va in direzione opposta.
il merchandising va bene ma dobbiamo sapere che da solo non ci ha fatto né ci farà fare salti di qualità. Dipende da come poi si utilizzano le risorse e non solo quelle acquisite con il merchandising.
Per la e le Nazionali, un dirigente “tecnico” abbinato a coach italiani potrebbe non essere una cattiva idea. Anche qui vedremo cosa succederà e poi, soprattutto, i risultati
Comunque, che si formino delle alternative credibili prima delle elezioni e che, di conseguenza, vi sia un cambiamento ai vertici della Fir è auspicabile.
discorso fantastico! si e’ percepito che di rugby ne capisce….quindi per coerenza se mandiamo in campo le quarte scelte di giocatori e’ probabile che disponiamo anche di quarte scelte di presidenti….o no?
“siamo stati costretti a fare questo ricambio generazionale prima del previsto e penso che con tanti infortunati tutte le squadre sarebbero in difficoltà.”. L’Irlanda del 2013 aveva ancora più infortunati di noi, eppure a 15′ dalla fine era a -1 (15-16). Non c’è stato alcun ricambio generazionale: si è scelto di gettare nella mischia gente che non era ancora pronta e tenere fuori altra che l’esperienza per questi livelli ce l’aveva.
“La federazione irlandese dà 8 milioni a Munster e Leinster e 6 Connacht.”. @Stefo ne sa molto più di me, ma credo che quei soldi vadano per tutta la franchigia, accademy compresa, in più si investe sui club delle province. Le nostre franchigie non hanno accademy proprie, e non si investe sulla formazione dei club, ma su quella propria con tutti i limiti/difetti di cui qui si è già parlato innumerevoli volte. Poi si spendono soldi per stranieri di dubbia utilità. Il problema dunque non è tanto la differenza di budget con le altre, ma COME li si spendono quei soldi.
“la FIR uscirà dalle Zebre, che diventeranno al 100% private”. In quasi un anno non si è riusciti a privatizzare una parte delle Zebre ed ora in 3 mesi lo si realizzerà completamente?
Quoto e te l’ho già detto ieri in tribuna
Non ho letto i vostri commenti e mi riservo questo bel momento al break . Ma non posso condividere una grassa triste risata alla frase sulla preferenza di un allenatore giovane al posto di Eddie JOHNES. Uno con le palle di comandare senza ordini dall’alto??? MA QUANDO MAI ! Uno che farebbe rinunciare per bilancio alla nuova sede faraonica? MA QUANDO MAI . Che ridere o che piangere .