Arbitri e polemiche: l’Emisfero Nord si interroga sui direttori di gara

Il Director of Rugby di Worcester ha commentato pubblicamente i risultati di un report interno. Sollevando il dibattito…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mamo 18 Marzo 2016, 09:21

    Incominciamo a sfatare quell’artefatto Noli Me Tangere che spesso viene confuso con il doveroso silenzio/rispetto cui sono tenuti i giocatori in campo.

  2. LiukMarc 18 Marzo 2016, 09:22

    A riprova di come il nostro sport stia alzando l’asticella sempre più all’interno del professionismo. Parlare di arbitri ci può stare, fa parte del gioco, anche se mi piacerebbe non fosse al centro dell’attenzione – come sta diventando troppo spesso, e gli allenatori (a vari livelli) non aiutano certo a smorzare i toni. Detto questo, ci sta che siano valutati e si faccia qualcosa per migliorarne le performance (son professionisti, appunto), ma ci sta anche che sbaglino – altrimenti che dovremmo dire di ogni “in avanti” o decisione di gioco sbagliata presa dai giocatori in campo?
    (PS. Le Zebre e Treviso ne avrebbero da dire a pacchi sugli arbitri, ma tanto chi li ascolterebbe…)

  3. Maxwell 18 Marzo 2016, 09:31

    Alla fine il problema è sempre il solito : DENARO.
    Se una vittoria ti può far avere 1.000.000,00 di pound e non la ottieni ti girano i maroni.
    Contro la dietrologia e le mourinhate non si può far nulla….. per (quasi) tutto il resto c’è la tecnologia e il doppio arbitro, magari un ex pilone specialista in mischia e bd.
    Poi sulla meta di wa-a-ka-tua contro l’Italia :
    -Nemmeno i nostri telecronistri se ne sono accorti.
    – il guardalinee che ci sta a fare?
    -più potere al TMO di richiamare l’attenzione dell’arbitro
    -la regia francese è fatta da una manica di str…. e ladri
    – etc etc etc
    Ognuno ha sulla lingua quello che ha nel cuore……

  4. mauro 18 Marzo 2016, 09:41

    Sono certo che Colin Boag mi legga sul blog.
    “gli arbitri sono professionisti ben pagati, quindi perché non dovrebbero essere giudicati?” non è farina del suo sacco

    • berton gianni 18 Marzo 2016, 09:58

      😀
      Mauro, sto raccogliendo le adesioni per la petizione : Sir Mauro, “arbitro degli arbitri”.
      Abbiamo gia’ piu’ firme del referendum su Repubblica o Monarchia !
      Hanno votato per te anche Paterson e Whitehouse…

      • fracassosandona 18 Marzo 2016, 12:06

        non dimenticare il roscio McManamy, che ha arbitrato quaranta partite pro nella sua carriera, di cui 18 a Treviso e 17 a Parma…

        • carlo s 18 Marzo 2016, 12:37

          🙂
          e poi quegli stronzi degli Italiani, irriconoscenti, non gli hanno neppure fatto arbitrare la finale del campionato di eccellenza

  5. Dusty 18 Marzo 2016, 09:42

    Più che di doppio arbitro io proporrei due cose: la designazione di una terna costantemente formata dalle stesse persone perchè solo l’affiatamento dei giudici di linea e dell’arbitro può ridurre certi errori e inoltre non deve essere sottovalutato l’aspetto di fiducia che un arbitro ripone nei “suoi” guardialinee.
    Seconda cosa un uso diverso del TMO che come nel “caso Jubert” avrebbe dovuto intervenire in automatico per evitare l’errore arbitrale.

  6. malpensante 18 Marzo 2016, 09:58

    Con la qualità altissima degli staff le squadre hanno nel mirino l’arbitro quanto gli avversari e il mestiere diventa sempre più difficile in uno sport da sempre complicatissimo da arbitrare. Non c’è grande qualità ma abbastanza presunzione nei nuovi, quelli che vediamo settimanalmente in pro 12 ed è un problema che in parte è fisiologico e in parte sanabile se si sveglia chi li valuta e li dirige. Capisco molto meno quei 3-4 soliti noti nella rosa dell’elite, che davvero sembrerebbe in mistero cosa ci facciano lì e che non li rimettano al loro posto tra le seconde, terze file o a casa. Gli arbitri scarsi sono utili a nessuno ma negli organismi corporativi e autoreferenziali, dai magistrati ai preti, è uno scotto che si paga all’indipendenza della funzione.

    • albe 18 Marzo 2016, 10:32

      Conconcordo, soprattutto con la tua seconda considerazione su qualche arbitro élite che proprio non si spiega (Barnes su tutti)

  7. Dagoberto 18 Marzo 2016, 09:59

    “Come Unions, dobbiamo prendere importanti decisioni per non perdere credibilità.” …

    Se la traduzione è coerente con le reali intenzioni del pensiero di Lyn Jones, mi sembra evidente il senso di imbarazzo verso chi non è portatore di particolari crediti mediatici e, evidentemente, subisce la pochezza del blasone e dell’autorevolezza posseduta nell’establishment del rugby internazionale. Evidente il riferimento alle due franchigie italiane. Va dato atto dell’onestà e sportività intellettuale, ma anche sano e lungimirante pragmatismo. Un sistema rugby di taglio esclusivamente british, con la sola eccezione della Francia (inutile ricordare come anche Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, ma anche le 3 isolane, appartengano a radici britanniche per le ben note sudditanze politiche alle quali questi paesi sono stati assoggettati per anni) e, per giunta, autoreferenziale, è destinato ad implodere su se stesso.

    • carlo s 18 Marzo 2016, 10:19

      Sono d’accordo, si deve allargare il perimetro degli arbitri di livello internazionale includendo quantomeno Italiani, Argentini e Giapponesi.

    • malpensante 18 Marzo 2016, 10:20

      Certo che dare a un irlandese del british..

      • mistral 18 Marzo 2016, 10:43

        storicamente è corretto, ma politicamente rischioso… 😉

        • malpensante 18 Marzo 2016, 11:02

          Storicamente ma col Bignami alla mano. Neanche, con sorrisi e canzoni tv dalla parrucchiera.

          • carlo s 18 Marzo 2016, 15:41

            come si fa a confondere i Celti con gli anglosassoni

          • mistral 18 Marzo 2016, 16:20

            per mal: no, non col bignami, basta un minimo di cultura scolastica, le isole britanniche comprendevano sicuramente l’ilranda e l’altra isola di fianco meno importante, e probabilmente la mitica Thule (le shetland o addirittura l’islanda…)
            per carlo s: hai ragione, ma i celti erano anche al di qua della manica prima ancora che sulle isole… i sassoni e gli angli sono arrivati dopo, e si sono presi tutto!

          • Dagoberto 18 Marzo 2016, 19:41

            Capisco che al venerdì sera si abbia voglia di leggerezza e se questo è lo spirito alzo anch’io il boccale della staffa per farsi quattro risate al pub di turno, ma la storia è storia ancor prima che la politica l’abbia confusa ed intrisa di valori più strumentali e, spesso pregiudiziali, che meramente geografici se non, anche, sociologici. I britanni o celti, hanno popolato per anni tutta l’alta Europa o quella che ora si chiama tale. Analogamente si può dire dei sassoni, forse meno si può dire degli angli. L’evoluzione è lo sviluppo di questi popoli hanno determinato aggregazioni ripetute e non sempre pacifiche arrivando alla più recente aggregazione che giusto o sbagliato, nella definizione di Gran Bretagna ha trovato una sintesi politica. Ripercorrere ora a ritroso questa evoluzione al fine di decretare chi avrebbe più diritto di altri a chiamarsi in un modo o nell’altro ha poco senso, tanto meno in riferimento al tema trattato, il rugby. Celti e, quindi, britanni, diverso da britannici ( british) sono proprio ed ancor più irlandesi, scozzesi e in, buona misura, anche gallesi, piuttosto che inglesi ( guarda caso di recente un giocatore inglese è stato sanzionato per aver definito zingaro proprio un giocatore gallese!). Che il rugby abbia assunto la valenza di sport in quella zona dell’Europa della metà dell800 è fuori discussione. I British Lions cooptano nella loro formazione giocatori appartenenti alle 4 diverse Union, essendo appunto la rappresentanza delle isole britanniche. Quindi affermando che l’establishment del rugby è britannico non mi sembra un’eresia e ciò poco ha a che fare con le frustrazioni ed i sensi di rivalsa ancora vivi nei vicini paesi dell’Inghilterra trattati e considerati storicamente come loro sudditi. Il mio pensiero aveva la presunzione di essere più profondo, ma come spesso capita si guarda il dito anziché la luna indicata. Wow, ora mi sa che la birra sta facendo effetto, meglio terminare sta manfrine e forza italia

          • mezeena10 18 Marzo 2016, 19:58

            si chiamano british and irish lions!

          • mezeena10 18 Marzo 2016, 19:58

            E molla la tazza!

  8. berton gianni 18 Marzo 2016, 10:09

    Ormai tutte le discipline sportive, molto seguite, hanno un vorticoso giro di denaro e di interessi.
    In piu’ tutti gli sport stanno diventando sempre piu’ difficili da arbitrare, per il costante innalzamento del livello fisico-atletico.
    Non credo abbia piu’ senso ancorarsi sul giudizio supremo dell’arbitro, punto e basta.
    A lui spetta sempre la decisione finale, ma deve essere coadiuvato da piu’ persone che lo aiutano e lo supportano.
    Anche nel calcio sono finalmente arrivati alla tecnologia per i cosiddetti gol fantasma.
    Anche in questo caso, non e’ sminuire o spogliare l’arbitro della sua autorita’, ma e’ una forma di giusto rispetto per chi, lavorando duro tutto un anno, rischia di vedersi negare il giusto.

  9. mistral 18 Marzo 2016, 10:10

    è ipocrita pensare che il business non condizioni anche il settore arbitrale, ad un professionismo sempre maggiore da parte dei club e degli atleti “deve” corrispondere un comportamento sempre più professionale degli arbitri, con ausilio di tecnologie o meno… ma non si deve mai partire dal presuipposto che l’arbitro sia prevenuto o condizonato, altrimenti tutto il giocattolo si rompe… e non è detto che aumentare il numero dei “decisori” (lasciando maggiore autonomia a giudici di linea o TMO di intervenire nel gioco) sia per forza positivo… alla fin fine è come su una nave, uno solo è e deve essere il capitano, certo se ti capita uno Schettino sono razzi acidi… 😉

  10. albe 18 Marzo 2016, 10:28

    Un bel passo avanti sarebbe imporre il rispetto delle regole e non delle prassi: un esempio su tutti, l’introduzione storta in mischia secondo regolarmento non e’ accettata, quindi va fischiata.

  11. Mr Ian 18 Marzo 2016, 10:28

    O.T. che tranvata stan prendendo i Tahs…grandi Highlanders, sono tornati il bel collettivo dello scorso anno, oggi sono iper aggressivi in difesa e Sopoaga al piede sta mettendo in croce il triangolo allargato australiano

  12. western-province 18 Marzo 2016, 10:38

    Worcester ha subito le peggiori performance arbitrali significa che è stata spesso danneggiata oppure che aveva degli arbitri imparziali scarsi?

  13. mezeena10 18 Marzo 2016, 11:18

    “Arbitro cuea!!!”..

  14. Giovanni 18 Marzo 2016, 11:44

    Terreno insidiosissimo quello arbitrale. Una soluzione definitiva che soddisfi tutti non esiste. Integrare sempre più l’ausilio della tecnologia potrebbe rivelarsi un boomerang. Già oggi ci si lamenta sulle lunghe pause per i TMO, figuriamoci una partita interrotta continuamente per verifiche su tanti piccoli aspetti del gioco: finirebbe per allontanare pubblico, tv e sponsor. Certo una singola decisione errata può mandare in malora un’intera stagione di una squadra, con tutto ciò che ne consegue. Aus-Sco è ancora lì a balenare nell’aria come un macigno. D’altro canto, già adesso il metro arbitrale viene assunto come giustificazione a prestazioni negative (i nostri strepiti per la partita contro la Francia ai mondiali o quella più recente contro la Scozia son lì a dimostrarlo). L’arbitro perfetto non esiste e non esisterà mai, come non esiste il giocatore, l’allenatore o il giornalista perfetto. Se ne può tenere una tabella di valutazione da parte delle commissioni nazionali/internazionale che decidano eventualmente a fine stagione se confermarlo, promuoverlo o declassarlo a/da un certo livello, ma deve rigorosamente rimanere qualcosa che non sia accessibile/sindacabile in alcun modo da parte di club e media.

    • berton gianni 18 Marzo 2016, 12:02

      Ciao Imperatore.
      Credo che le tabelle ci siano gia’. Il busillis verte sul solito : chi controlla i controllori…
      Non la penso come te, sulle eventuali pause ( Tmo ed altro ).
      Negli Usa tutti gli sport hanno tempi morti molto reiterati, eppure hanno sold out a nastro.
      Non e’ questione di “cultura”, ma di saper gestire al meglio queste situazioni.
      Pacifico che l’arbitro e’…un umano, aiutiamolo il piu’ possibile, supportandolo in tutti i modi, fermo restando che le decisioni finali spettano solo a lui.
      Come dici tu, Aus-Sco ( e tante altre ) gridano vendetta.
      Evitar casi del genere dev’essere l’imperativo, non la centralita’/sacralita’ dell’arbitro.
      Finisco dicendo che, se grandi imprese,italiane e non, entrassero nell’italico rugby, chiedendo in cambio alcuni “tempi morti”, non penso che la coscia ci farebbe schifo…

      • Giovanni 18 Marzo 2016, 12:22

        Mah, non ne sono così sicuro. E’ anche una questione di differente cultura: il pubblico USA segue gli eventi sportivi come una sorta di happening. Durante le partite si alzano continuamente per andare a mangiare, chiacchierano al cell., fanno selfie, ecc. Noi europei siamo più partecipi del gioco: urliamo, applaudiamo, commentiamo le azioni manco fossimo sul campo e così via. Per loro i tempi morti fanno parte del tutto, per noi sono un’interruzione che fa perdere pathos dell’evento.
        Io credo che d’errori arbitrali ce ne fossero anche 20 o 30 anni fa, solo che non c’erano tutti questi soldi in ballo ed allora ci se ne curava molto meno. Il professionismo sta portando distorsioni alla filosofia del rugby: pensa alla situazione francese, dove un club ricco domina da tre anni in Europa grazie ai soldi. Eppure nessuno che proponga di inserire un tetto salariale: vogliamo ridurci come la coppa campioni della pallatonda, dove dominano le solite 4 o 5? O pensa ad allenatori e dirigenti sempre più isterici (uno sta facendo uno show da settimane) senza riprovazione da parte di chicchessia: alla lunga si solletica la partigianeria calciaiola del “sto con lui, sto contro di lui”. E il tradizionale fair-play del rugby va a farsi benedire.

  15. Meneghis 18 Marzo 2016, 11:49

    Allora, parlo da arbitro e basta (nel senso che non sono per nulla professionista e mi pagano una miseria… e neppure “cuea” 😀 ). I report sull’operato arbitrale ci sono da tempo, e talvolta vengono resi pubblici in forma succinta o riassuntiva (vedi il comunicato di World Rugby dopo Australia – Scozia agli ultimi Mondiali). Gli arbitri sono umani, e le decisioni non sono mai perfette ed inequivocabili, si fa quello che si può e padroneggiare tutte le regole a menadito è una cosa complicata anche per i più bravi: un esempio per tutti, come raccontatomi dal mio capo arbitro, un inglese, anche arbitri con anni ed anni di esperienza faticano a ricordare il numero dei segnali primari. Ovviamente ho le mie preferenze anche io, ad esempio ritengo Peyper un arbitro terribile o ricordo alcuni episodi con le mani nei capelli (Barnes a Cardiff nel 2007, ad esempio). Ci sono arbitri bravi ed arbitri meno bravi, gente fermissima ed altra che va nel panico appena mette piede in campo temendo di non essere all’altezza. Ovviamente ci sono anche arbitri imparziali, poco svegli, ecc, ma i casi sono talmente tanti e differenti che vedere l’arbitro come un essere supremo ed obbligato alla perfezione (e che, se fallisce, è un pezzo di cretino) è totalmente sbagliato. A volte è difficile avere mille occhi in campo, credetemi.

    • mauro 18 Marzo 2016, 12:08

      ciao arbitro, nessuno, neanche il sottoscritto, ha mai pensato che esista l’arbitro perfetto, quello che si chiede è che sbagli il meno possibile e questo è dato da un continuo allenamento, anche mentale, per raggiungere le performance migliori. Poi a tutti capita di aver litigato con la signora, avere le balle girate od altro per cui…
      Quello che non è tollerabile è il fischio al limite della malafede, quello a senso unico o peggio prevenuto. E questo è un aspetto che richiama le responsabilità delle designazioni.
      Certo è che i report li fanno i ciechi o gli amici dell’arbitro se arbitri come Clancy, il citato Peyper non vengono declassati; come quelli di Pro12 che ci dobbiamo sorbire spediti a calci a lavorare i campi.
      Il caso Joubert lo tratterei non come incapacità o giornata storta ma come presunzione di un arbitro che si ritiene il migliore al mondo, un po’ di umiltà e riguardava l’azione con il TMO, anche se non previsto dal regolamento. In fin dei conti Owens…

      • fracassosandona 18 Marzo 2016, 12:15

        va accettato l’errore arbitrale come va accettato l’in avanti dell’ala ad un metro dalla meta, il calcio sbagliato del piazzatore davanti ai pali, il lancio storto del tallonatore in rimessa, lo straccio bagnato del mediano e tutte le altre vaccate che possono combinare i giocatori in campo…
        come dice mio cugino Mauro intollerabili sono le decisioni a senso unico o la sudditanza psicologica per cui nel dubbio lo sbaglio lo ha fatto sempre il miserabile italiano e mai l’abilissimo giocatore irlandese o gallese…

        • Giovanni 18 Marzo 2016, 12:25

          Verso gli errori dei giocatori c’è più tolleranza perchè sono considerati una componenete del gioco. L’arbitro, nell’immaginario collettivo, ne è un corpo estraneo.

          • mauro 18 Marzo 2016, 12:56

            Non credo sai, Giovanni, che sia così.
            Io ritengo che verso l’arbitro ci sia la stessa intolleranza che ci può essere per l’errore di un giocatore, solo che da questo te la puoi aspettare la vaccata mentre dall’arbitro no, o meglio vorresti che non ci fosse.
            E’ una questione di stima. L’arbitro è stimato maggiormente del giocatore: egli è il giudice, non dovrebbe sbagliare.
            Tu entreresti in un aula di giustizia pensando che in fin dei conti il giudice che ti giudicherà è come te e potrebbe sbagliare?

          • gsp 18 Marzo 2016, 13:01

            Non saprei Giovanni, nessuno ha messo in croce piú di tanto Nigel Owens per gli errori in finale.

            Peró ci vorrebbe uniformitá, nel senso se hai il TMO, usalo. Ed anche nell’uso ad hoc dei replay negli stadi.

            Gli errori ci saranno sempre.

          • Giovanni 18 Marzo 2016, 13:04

            “da questo te la puoi aspettare la vaccata mentre dall’arbitro no”, è questa presunzione di perfezione che porta a considerarlo corpo estraneo. Se esistesse modo di far disputare gli incontri senza arbitri, qualcuno li rimpiangerebbe?
            Il giudice può sbagliare. Ma può anche essere indotto all’errore da prove manipolate, testimonianze reticenti, periti di parte scadenti e così via. Tutto ciò mi autorizza a sottrarmene al giudizio?

          • Giovanni 18 Marzo 2016, 13:06

            Owens è diventato un personaggio mediatico. E la cosa non è del tutto positiva.

          • benedettacei 18 Marzo 2016, 14:45

            L arbitro e il regista del grande spettacolo che noi amiamo,sai che barba se non sbagliasse mai .Come un film senza colpo di scena.

        • Silverfern 18 Marzo 2016, 12:27

          Concordissimo, fracasso (anche se non si può dire).

      • Meneghis 18 Marzo 2016, 13:37

        Ciao Mauro, sono d’accordo con il tuo discorso. Non intendevo dire che qui si stia insinuando esista un arbitro perfetto, ma in altri contesti accade. Anzi, come giustamente dicevi tu essere arbitri richiede una preparazione continua a qualsiasi livello: lo stesso Owens ha un suo coach personale. Sulle designazioni: io arbitro a un livello medio (seconda divisione), ma in Germania, dove la mancanza di arbitri o di squadre spesso costringe ad annullare partite intere e dove non si può in generale fare tanto gli schizzinosi, ma concordo con te che a livello internazionale ci sia un grosso problema con alcune scelte ed alcune revisioni dell’operato. Le decisioni a senso unico, purtroppo, ci sono e si vedono e anche in questo concordo nel ritenerle intollerabili.

        • mauro 18 Marzo 2016, 14:37

          in bocca al lupo per la tua carriera, hai visto mai che dopo tanta gavetta non passi un Orient Express che porti in un campo di prestigio…

          • Meneghis 18 Marzo 2016, 14:45

            Crepi il lupo, per adesso la serie B tedesca è il massimo che riesco a fare 🙂

  16. berton gianni 18 Marzo 2016, 13:35

    L’arbitro non e’ il gioco. Il gioco lo fanno gli atleti ed i coaches.
    L’arbitro e’ necessario, ovviamente, ma non deve “andare sopra il gioco”, bensì dirigerlo.
    Gli arbitri piu’ bravi sono quelli che ” non si fanno vedere “.
    Per questo resto convinto che, con le difficolta’ sempre piu’ elevate, un arbitro deve essere coadiuvato da occhi in piu’ e dalla tecnologia.
    Fermo restando la supremazia delle sue decisioni.

    • Giovanni 18 Marzo 2016, 14:41

      Eh eh, si vede il tuo background cestistico: “il miglior arbitro è quello di cui non ci si ricorda il nome a fine partita…”. 😉

      • berton gianni 18 Marzo 2016, 14:59

        😀
        Cmq, fratello, non intendevo che da noi debbano arrivare i tempi di pausa che si cucca quello assurdo popolo che sta oltre Atlantico.
        Pero’, piuttosto che farmi “inchiappettare” dall’arbitro, come gli scozzesi ( o spesso Benetton e Zebre ), preferisco di gran lunga qualche pausa in piu’ per Tmo o quant’altro.
        ( fermo restando Tmo bravi a limitare i loro interventi ).
        Ps : vuoi mettere il libidinoso gusto, da fine gourmet, che vivi gustandoti la Tua Pastiera e le Tue Sfogliatelle, mentre il Tmo si arrabatta a guardare il replay ??? ).

        • Giovanni 18 Marzo 2016, 15:57

          …e delizie al limone, zeppole, scazzette di cardinale… 🙂

  17. bangkok 18 Marzo 2016, 13:50

    Io sono disposto a scusare ed accettare un arbitro che sbaglia equamente.
    Non sopporto la partigianeria. Odio il fischiare a senso unico ed il valutare usando 2 pesi e 2 misure.

  18. Mr Ian 18 Marzo 2016, 13:58

    Il discorso arbitri è molto complesso, certamente tutti vogliamo che sbagliassero meno per il bene del gioco, ma purtroppo accade e dobbiamo farcene una ragione. Soprattutto nel Pro12, dove la qualità degli arbitraggi mi sembra un po’ più scadente rispetto agli altri campionati.
    Cmq quello che vorrei vedere è meno arbitri personaggi o con uno stile particolare, trovo ridicolo che una squadra prima di una partita debba studiare anche l arbitro che avrà di fronte; le squadre devono adattarsi al regolamento e l arbitro fare di tutto affinché questo venga rispettato.

  19. giobart 18 Marzo 2016, 14:02

    Gli arbitri devono essere giudicati come lo sono i giocatori, è giusto fare un report sulle prestazioni dell’arbitro e mandarlo alla rispettiva federazione che farà i suoi dovuti controlli, è ora di farla finita con questa storia che gli “arbitri sono intoccabili”.

  20. matteol 18 Marzo 2016, 15:40

    Ma due arbitri in campo, no?? Non penso sia difficile da testare..si testano i cambi di regolamento, si testano un sacco di cose, ma questo passaggio no!
    Si voglioni addirittura i segnalinee neutrali! Pertanto non è un problema di €cash€ da spendere per gli arbitri.. caro Mr Jones, penso che ci sia una bella differenza di costi tra mandare due assistenti e un tmo in Italia dal Galles, dall’Irlanda o dalla Scozia, e viceversa nelle altre nazioni, che usufruire degli autoctoni..sennò ci avrebbero pensato da subito..

  21. jackass93 18 Marzo 2016, 15:53

    la butto la, penalizzare dopo la partita i cosiddetti falli professionali, o anche gli atteggiamenti al limite con una giornata di squalifica?
    capisco che è forse troppo severa come cosa ma non vedo altre soluzioni, nell’alto livello si vedono quasi in ogni azione atteggiamenti quanto meno al limite, nelle maul è spesso l’anarchia. L’arbitro spesso lascia correre per non dover fischiare costantemente, però quando una situazione al limite cambia una partita casca il mondo!
    Non ho mai arbitrato ma penso sia un bel casino dirigere uno sport con un regolamento complesso come il rugby, se i giocatori non “collaborano” di certo uno non può tenere d’occhio i 10/15 giocatori coinvolti direttamente o indirettamente in una maul (e credo neanche due arbitri).
    Usare più di così il tmo mi sembra folle per lo spettacolo.

    Ovviamente, nessusa scusa invece per le partite dirette fischiando a senso unico.

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