Avanti Celtic e Dopo Celtic: i risultati del rugby italiano prima e dopo il Pro12

Abbiamo analizzato la percentuale di vittorie e punti subiti in Champions, Challenge e Sei Nazioni. E i numeri dicono che…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Pesso 5 Marzo 2016, 10:27

    Questi dati rafforzano una convinzione che ho da qualche tempo: la celtic ci costa veramente troppo per quello che rende

  2. Frederick 5 Marzo 2016, 10:41

    messa cosi è oggettivo che la celtic costi troppo rispetto ai risultati…però secondo me per un movimento come il nostro è la strada giusta. Il vero problema sta nel come sono gestite queste franchigie( budget miseri,fallimenti,spostamenti da un posto all’altro ) e tutto il sistema dietro tra eccellenza moribonda,permit players,accademie ecc…se con tutti gli accorgimenti del caso i risultati restano questi( ma non credo proprio si è visto spesso che è bastato poco per ottenere qualche risultato in più non sono cosi lontane le nostre dalle altre celtiche ) possiamo anche abbandonare le franchigie però se la soluzione è andarcene e tornare all’eccellenza stiamo belli che freschi

    • Hullalla 5 Marzo 2016, 13:29

      I budget miseri sono una conseguenza del fallimento, non una causa, a mio umile parere.

  3. Maxwell 5 Marzo 2016, 10:48

    La CL ha dimostrato che è l’eccellenza che non funziona più.
    Persino gallesi e neozelandesi si sono dovuti unire in franchigie e partecipare a tornei transnazionali ….. invece noi sempre a rimpiangere la golden age (maddecheeeee ) e Grenoble.
    Castello, che è molto bravo, lo si è visto ieri.
    Paragonatelo a Van Zyl 7 mesi fa e vedrete fra un anno.
    Appiah solo allenamenti e 17 minuti in challenge.
    Continuo?
    Odiete?
    Il problema vero è che è stata usata da cani.
    Doppi tesseramenti, accademie collegate e tutte le idee esposte qua dentro per anni mai cagate di striscio.
    E cosa costerebbe inoltre far allenare le Zebre 1 settimana ogni 4 mesi a L’Aquila? ( nome per simpatia a VCN )
    E anche TV?
    Magari in quella città si ridarebbe un po di entusiasmo, scambi di idee fra allenatori etc etc……
    O Roma e Milano?
    Magari sarebbe un evento marketing incredibile.

    • Maxwell 5 Marzo 2016, 10:50

      P.S.
      Speriamo che la campagna elettorale finisca presto e che la si pianti di dare i numeri, altrimenti BBZ è più bravo di Mallet.

    • Frederick 5 Marzo 2016, 11:01

      …tra l’altro la “golden age” era prima del professionismo e noi “baravamo” stipendiando i campioni esteri che venivano qui a giocare …la transazione verso il professionismo è stata pessima per non dire che non c’è mai stata…anche per questo adesso le franchigie le vedo come l’unica strada

      • balin 5 Marzo 2016, 11:12

        Secondo me fred punti il dito su un aspetto molto importante non detto nell’articolo, l’avvento del professionismo ha cambiato in modo radicale le cose, oggi non possiamo permetterci i Campese e neppure i Dominguez, in effetti Parisse, purtroppo, finirà la carriera a Parigi e non a Treviso
        Se oggi molliamo il treno della Celtic tagliamo i ponti con il rugby professionistico ed allora addio
        Il fatto che i numeri del 6N nazioni siano meno peggio la dice lunga sull’importanza dei giocatori che stanno all’estero. ( anche il famoso fenomeno Georgia alla fin fine campa sui molti che giocano in Francia)

    • Stefo 5 Marzo 2016, 13:09

      Maxwell scusa ma:
      1- non porti dati oggettivi ma soggettivi, perche’ allora io dico Bellini dall’Eccellenza in Nazionale fa meglio di gente che e’ in Pro 12 da anni.
      2- La storiella che anche gli altri han fatto questi…percorsi diversi, background diversi, risulati diversi…non e’ che siccome le chiami franchigie ed Accademie stai facendo le stesse cose…gli altri avevano un plateau insormantabile economicamente ma avevano formazione e sviluppo ben strutturati e sviluppati…l’Italia no…non stai facendo la stessa cosa perche’ le chiami alla stessa mnaiera alla stessa maniera in cui io se domani scrivo un libro intitolato “Fisica Nucleare” sta tranquillo che non sto scriveno una ceppa di Fisica Nucleare.
      3- Lo scrivo a te ma e’ gia successo in settimana con altri, trovo che sia veramente scorretto ed offensivo nei confronti di chi scrive gli articoli bollarli come pezzi di “campagna elettorale” solo perche; non se ne condivide l’idea ed il contenuto…

      • Maxwell 5 Marzo 2016, 14:08

        1 se anche fosse vero….. una rondine non fa primavera.
        2 ho scritto anche :
        “Il problema vero è che è stata usata da cani.
        Doppi tesseramenti, accademie collegate e tutte le idee esposte qua dentro per anni mai cagate di striscio.”
        3 Viene attribuita a Benjamin Disraeli la frase: There are three kinds of lies: lies, damned lies, and statistics (“Ci sono tre specie di bugie: le bugie, le sfacciate bugie, e le statistiche”).
        😉
        BBZ è meglio di Mallet? 🙂

        • Stefo 5 Marzo 2016, 14:23

          1- restano putni soggettivi da qualsiasi parte la si rigiri, nulla di oggettivo.
          2- e’ FONDAMENTALE come differenza.
          3- non ho ben capito come risonda alla mia critica nel bollare come pezzo di campagna elettorale la cosa.

      • Hrothepert 5 Marzo 2016, 14:19

        Stefo, non hai messo il nome ma siccome è palese che ti riferisci a me, io l’ ho scritto che il grande “crimine” è stato non aver strutturato il movimento in funzione della scelta di entrare nel sistema professionistico vero, che è quello celtico, l’ unico da noi percorribile.
        E’ vero che gli altri avevano sistemi di formazione e di sviluppo ben strutturati e sviluppati, un background diverso e risorse molto superiori alle nostre però qui non è stato nemmeno fatto niente per cambiare, migliorare i nostri per adeguarli a quelli degli altri, qui si sono individuate due strade, entrare in Celtic chiamando franchigie due squadre che di franchigia hanno poco e niente, lasciando tutto il sistema sottostante tale quale od uscire dal professionismo per ritornare a divertirsi con il torneo scapoli-ammogliati, secondo te perchè?
        La mia impressione è perchè da una parte si sia compreso che l’ unica maniera di rimanere agganciati al Rugby di un certo livello sia quella di avere atleti che si testino e si abituino a giocare in un contesto professionistico di alto livello, ma non si è avuto il coraggio di imporre i cambiamenti necessari che questa scelta comporterebbe, dall’ altra perchè le forze che appoggiano l’ uscita dalla Celtic sono proprio quei soggetti che sono contrari ai cambiamenti che la partecipazione alla Celtic comporta.
        In quanto al contenuto degli articoli, dico solo che è forviante cercare di dare una spiegazione negativa all’ esperienza italiana in CL soltanto snocciolando una serie di statistiche e senza affrontare il discorso di come non sia stato adeguatamente strutturato il movimento che la dovrebbe sostenere, questa esposizione dei fatti ed in uno specifico periodo è logico che in qualcuno più predisposto, non a me chiaramente, possa generare il sospetto di una certa partigianeria, che sicuramente non esiste, ..sicuramente.

        • Stefo 5 Marzo 2016, 14:31

          Hro non mi riferivo a te ma ad ogni volta che chiunque ha usato il “ma lo fanno anche gli altri”…hro mi conosci sai che se devo dire qualcosa lo faccio 🙂
          Non vado oltre perche’ io e te ne abbia discusso a iosa di questo.

          Vengo al punto del contenuto degli articoli “pezzo da campagna elettorale”.
          Pro domo di quale candidato?C’e’ solo Gavazzi ad oggi.

          I Veneti?Ma se quelli che si propongono -prima o poi con molta calma di avere un programma ed un candidato- son gli stessi che stan provando a tirar su i Dogi da 2 anni?Ma Zambelli che menod i due settimane fa diceva di ristrutturare il tutto in funzione celtica sbaglio o fa parte di questo gruppo di Veneti?Siete cosi’ sicuri che siano contrari al Pro 12 ed ai soldini federali necessari per tirar su i Dogi?
          Non puo’ avere Paolo voluto semplicemente visto che il discorso cl si-cl no si porta avanti da anni aver voluto mettere su qualche dato per la discussione?

          • Hrothepert 5 Marzo 2016, 14:46

            Si Stefo, ma i dati, se non supportati da un ‘ attenta riflessione che affronti le cause che li hanno determinati non possono dare un’ adeguata risposta al quesito iniziale, come tu mi insegni, per costruire una piramide si deve partire dalla base e poi salire verso il vertice, è impossibile dire il perchè il vertice non stia su soltanto analizzando quello, bisogna analizzare le fondamenta e le parti intermedie, che non sorreggendolo, ne rendono impossibile il posizionamento e la stabilità.

          • Stefo 5 Marzo 2016, 20:57

            Hro tutto vero, proprio per questi motivi io penso che un’analisi seria, oggettiva ed indipendente della CL sia necessaria…

    • Hullalla 5 Marzo 2016, 13:31

      Se fosse un evento di marketing incredibile la FIR sarebbe subissata da richieste di imprenditori per prendere in gestione le franchigie e spostarle o aprirne di nuove.

      Non mi sembra di vederli all’orizzonte.

      • Maxwell 5 Marzo 2016, 14:10

        Io non ho detto che ci sono decine di imprenditori pronti.
        Ho detto :
        “O Roma e Milano?
        Magari sarebbe un evento marketing incredibile.”
        e sottolineo il “magari”….. ma non intendevo imprenditori ma pubblico,ragazzi,sponsor….

        • sentenza 5 Marzo 2016, 17:51

          Ma guarda un pò, e allora perchè se c’è questa grande potenzialità non hanno costruito Moletolo a Milano o Roma? Forse perchè il presidente fir non era di Milano o Roma ma di Parma? Adesso che invece è di Calvisano guarda caso viene ampliato lo stadio di Calvisano con annessi campi sintetici. Che strane coincidenze.
          Forse che per questi dirigenti il fine non è che il rugby diventi grande, ma che i soldi, pochi o tanti che siano, devono andare a casa loro (e sicuramente nelle loro tasche)? E se questo è più facile da ottenere se il rugby resta piccolo, non c’è pericolo che rischino il pericolo di farlo diventare grande?

          • malpensante 6 Marzo 2016, 10:59

            Che due palle, Moletolo c’era e costruita in venticinque anni con i soldi dei parmigiani, lo stadio pure, costruito per la demolizione del Lanfranchi (insieme all’Europeo di Baseball e a una piscina per costruire la sede EFSA). La FIR ha sborsato 1,5 milioni per farsi la sua (di proprietà) palazzina con la gradinata e due sintetici e fregarsi per 30 anni tutto l’impianto, valore all’incirca 30 milioni. In più il Comune, per quelle quattro cagate che servivano alla FIR ci ha smenato 6 milioni freschi freschi, tutti a debito dei parmigiani. Sarebbe anche ora che basta, la FIR ha preso tutto quello che c’era da prendere, praticamente gratis, e ha dato proprio un cazzo di niente.

          • sentenza 6 Marzo 2016, 17:53

            Si, ma perchè il tutto l’hanno fatto li e non altrove? Perchè gli Aironi sono diventati Zebre Parma e non Diavoli Milano, se c’erano tutte queste potenzialità? Perchè adesso si paventa un giorno si e l’altro pure che Ermes voglia portarsele a casa sua e sia questa la ragione dell’ampiamento dello stadio di Calvisano (a spese di chi)? Forse che la ragione principale è l’indotto locale su cui lucrare in percentuale? Meglio 200 spettatori che da fuori vanno a Parma o Calvisano a mangiare e bere con la scusa del rugby, su cui prendo anche polpetta, piuttosto che 2000 che vanno a Milano o Roma (ammessi e non concessi) su cui io non prendo nulla direttamente o indirettamrnte.

          • sentenza 6 Marzo 2016, 18:01

            Ma poi, allora se la fir ha avuto tutto gratis i 4 milioni per tenere lì una squadra senza pubblico non li mette? Perchè se altrove, Milano, Roma o Rovigo che sia, avesse più pubblico magari invece di 4 milioni ne dovrebbe mettere solo 2. Invece deve stare a Parma, o andare a Calvisano, evidentemente per i succitati motivi.

  4. Giovanni 5 Marzo 2016, 10:56

    Mettendo da parte la Challenge per i motivi che avete spiegato, c’è un’evidente contraddizione tra Champions e 6N: nella prima le vittorie si sono quasi dimezzate, nella seconda quasi raddoppiate. Ci sarebbero anche altri fattori da tenere in considerazione, ma la sensazione che nella coppa principale le franchigie italiane non sempre si siano “dannate l’anima” esce rafforzata. Correttamente non avete conteggiato le tre partite finora disputate nel 6N, ma le statistiche hanno il limite di non tener conto dell’andamento: ed allora, includendo anche quanto fatto finora, siamo ad 1 vittoria nella ultime 13 partite. Andrebbe poi considerato il numero di vinte/perse anche in relazione ai soldi investiti: nei primi 3 anni di CL i costi sono stati nettamente inferiori a questi ultimi 3. Lo stesso dicasi per il numero di giocatori provenienti dalle franchigie, in relazione al totale dei giocatori impiegati dalla Nazionale (in pratica sottraendone quelli che giocano/giocavano all’estero): quanto è stato il “costo per giocatore” (inteso come esordiente) dal 2010 ad oggi?

    • Stefano S. 5 Marzo 2016, 13:25

      @Giovanni. Te lo spiego io, semplice e quasi banale.
      Abbiamo vinto più partite nel 6 nazioni perché frutto dei benefici che i nostri giocatori hanno avuto giocando all’estero ( Bergamauro, Ongaro, Masi, Parise, Bergamirko, Orquera, Castro, Bortolami, ecc), mentre nelle competizioni europei gli staff rendono 1/3 di quelli stranieri.

      • Giovanni 5 Marzo 2016, 17:51

        Non solo: in coppa le altre nazioni schierano stranieri che le nostre franchigie non possono permettersi. Ma, come accennavo su, per un’analisi completa i parametri da considerare sarebbero tanti tanti altri.

  5. Hrothepert 5 Marzo 2016, 11:32

    Questi dati semplicemente lasciano il tempo che trovano, perchè non tengono conto dell’ evoluzione dei competitors, sicuramente senza l’ ingresso in Celtic le statistiche sarebbero di gran lunga più impietose ed il gap che ci separa dalle altre avrebbe una forbice molto più ampia!!!
    Non è assolutamente questo il caso ma un malpensante (non centra nulla il nostro @malpensante!!), lungi quindi dall’ essere io, che mi limito a constatare come ciò potrebbe accadere, essendo in clima pre elettorale, dopo gli attacchi ai risultati della Nazionale e gli attacchi al modello Celtic, potrebbe avere il sospetto che ci sia l’ intento di creare nell’ utenza un clima sfavorevole a questo modello del Rugby di elite italiano ed di insinuare il sospetto che fossero veritieri le tesi contrarie ad esso, facenti parte del programma elettorale della cordata che uscì sconfitta alle scorse elezioni presidenziali della FIR, ma, ripeto a scanso di equivoci, non è questo il caso ed io, non essendo un malpensante, non lo penso!!
    Io penso soltanto che questi dati andrebbero integrati con altri inerenti ai bambini che incominciano a giocare, a quanto il Rugby scolastico sia diffuso, a qual’ è il grado di preparazione di istruttori, allenatori e dirigenti presenti nel movimento, a quante risorse vengono sperperate in un domestic che è semi pro per i costi e assolutamente amatoriale (usato in senso dispregiativo, ma senza offesa per lo sport amatoriale…vero!!) per il livello, a come non si sia fatto assolutamente niente per strutturare il sistema in funzione delle franchigie celtiche (come hanno fatto gli altri del campionato celtico) e poco per mettere esse in funzione della nazionale, di come le franchigie celtiche senza una accademy od una squadra B siano “mutilate”.
    Con una serie di dati come questi, comparati con gli analoghi dati dei nostri competitors, anche i dati riportati nell’ articolo sarebbero di più facile interpretazione e le cause che li hanno determinati di più facile comprensione ed individuazione.

    • Giovanni 5 Marzo 2016, 11:40

      …epperò, pur senza volerlo, con i rilievi che fai nella seconda parte del tuo intervento, di fatto poni delle critiche (che peraltro condivido) all’attuale gestione.

      • Hrothepert 5 Marzo 2016, 11:56

        Giova, io le critiche non le pongo alla gestione tale, o a quella precedente, e nemmeno a quella che verrà e non farà niente (qualunque essa sarà) per il bene del Rugby italiano, a me le menate politiche non interessano e ne resto fuori, io le pongo a tutto il movimento rugbystico italiano, che è quello che fece proferire a Mallet la famosa frase circa gli italiani e la loro predisposizione al Rugby, a come è concepito e strutturato, non da ora, probabilmente da…sempre, a come nessuno lo voglia stravolgerlo per migliorarlo, perchè a nessuno ciò interessa, il Rugby scolastico non interessa perchè poi i clubs perderebbero il loro primato sulle giovanili, l’ Eccellenza così com’ è lascia comunque la falsissima illusione a presidenti, dirigenti e tifosi di cimentarsi in un torneo di “livello”, ecc.

    • Pesso 5 Marzo 2016, 19:07

      Per come la vedo io, i soldi spesi nel Pro12 sarebbero meglio spesi in formazione e nell’ingaggio di allenatori stranieri da inserire a vari livelli. Il problema del rugby italiano è la formazione dei giovani, basta vedere i risultati delle varie nazionali under. Non sono contrario al Pro12 in sè, anzi, ma sono contrario a un pro12 che costa una barca di soldi a scapito di altre necessità ben più pressanti del movimento. Per come la vedo io, il sistema Pro12, per essere sostenibile dovrebbe reggersi all’80% su soldi privati e 20% federali. Al momento le percentuali sono invertite e io lo trovo senza senso. Detto questo, al di sotto delle due squadre, dovrebbe svilupparsi un sistema coerente e sensato che porti i giocatori verso l’alto livello e aiuti il compito delle due franchigie. Questo sistema al momento non esiste, quindi le difficoltà sono oggettive anche per questo.
      E comunque tra una roba e l’altra sono 6 anni che partecipiamo al Pro12 e onestamente mi sarei aspettato qualche passo avanti in più rispetto a quelli che si sono visti. Il rapporto costi/benefici è del tutto sbilanciato verso i costi.
      Per la cronaca, non sono candidato da nessuna parte 😀

  6. Mr Ian 5 Marzo 2016, 11:45

    articolo che purtroppo lascia il tempo che trova, non c’è voltontà nel cambiare e migliorare, la fir è uno stipendificio e dopo 16 anni non c’è un problema risolto, salvo caso sporatici dettati più dalla legge dei grandi numeri che da una programmazione oculata, meno male abbiamo la nuova sede….

  7. Jager 5 Marzo 2016, 12:08

    I numeri confermano quello che già pensavo spendiamo molto crescendo poco . Il vero problema non è tanto Celtic si , Celtic no , il discorso è che manchiamo di una strategia di profondità . Non si può costrure l’ alto livello senza costruire prima la base , occorre ritornare ad investire in formazione e nei domestic , da subito a partire dai ragazzi che oggi hanno 14/16 anni . Quindi un progetto che darà i sui risultati in un arco temporale non inferiore ai 8/10 anni , chiaro che nel frattempo non possiamo continuare ad avere due franchigie perennememte ultima e penultima . Credo che per avere due franchigie ” dignitose” occorra un bacino di giocatori di livello internazionale , al netto degli infortunei e di assenti per impegni in nazionale , di almeno 70/80 atleti , cosa che al momento non abbiamo . Probabilmente la strada potrebbe essere quella di limitarsi a una sola franchigia e parallelamente alzare il livello dell’ eccellenza a valori più vicini a quelli del pro12 …. Ma tra il dire e il fare . Sicuramente andare avanti così non ha senso

  8. mamo 5 Marzo 2016, 12:13

    A prescindere da ogni tipo di statiatica: le Celtiche sí. Punto.
    1) se la federaziome le gestisse, o meglio, impomesse una politica tecnica seria come fanno oltre manica, sarebbero il vero e proprio campo di allenamento della nazionale.
    2) Sono da stimolo per tutti i giocatori. Un traguardo da raggiungere.
    3) ci consentono, dal vivo o in tv, di conoscere il livello altrui e quindi, oltre ai giocatori, noi tutti cresciamo anche come movimento. Senza comfronto non c’é crescita o maturazione.
    Io la ricetta non ce l’ho, ma non spetta a me, che sono un misero appassionato di provincia. avercela. Quindi, sotto a chi tocca.

    • Hullalla 5 Marzo 2016, 13:36

      Ti ricordi quanto hanno pianto dalle tue parti per quel minimo di richieste che sono state fatte dalla FIR (che paga oltre due terzi del budget)?
      Hai l’impressione che nelle franchigie ci sia una gran voglia di collaborare con la FIR, accettando che questa imponga una politica tecnica sua?

      • mamo 5 Marzo 2016, 13:47

        Ciao Hullalla,
        certo che me lo ricordo e pure bene.
        Eravamo convinti che fir volesse rovinare un giocattolo che allora, economicamente, era amcora per buona parte nostro.
        Eravamo comvinti che Smith fosse l’allenatore della nostra vita (5 anni, mi sembra) e che Munari ne capisse di piú della fir.
        Le cose sono cambiate. Quasi tutte. Smith se ne é andato ( 😉 ) Munari pure, i soldi Benetton (quasi) anche.
        Dicevo quasi tutte: Munari ne capisce piú di fir e di questa fir in particolare.
        Adesso, forse, é il momento giusto (lo era giá lo scorso anno) per dialogare. Pragmatismo allo stato puro.

  9. 6nazioni 5 Marzo 2016, 12:39

    i numeri parlano chiaro, da come viene gestita la ns federazioni da oltre 15
    anni e con questo sistema non serva a nulla.
    Tornado a bomba credo che bisogna prendere come riferimento il sistema
    scozzese.
    2 franchigie, una con i migliori atleti italiani disponibili sul mercato, una con
    i migliori giovani u23 presi dal nostro campionato di eccellenza.
    Spesa complessiva intorno ai 15 milioni di euro punto.
    Tenici stranieri al comando delle franchigie con relativo staff tutto italiano.
    #ppct
    #dorsormunari
    #chiudere(*)

    • Hullalla 5 Marzo 2016, 13:38

      Effettivamente bisogna dire che l’Italia si sta orientando verso il sistema Scozzese piu’ di qualunque altro, compresa l’invadenza dei tecnici federali sulle societa’ storiche, che vengono sempre piu’ marginalizzate.

    • Hrothepert 5 Marzo 2016, 14:28

      6nazioni, io sono anni che dico che va copiato il modello scozzese, il problema è che inevitabilmente ci si va a scontrare con una grande quantità di interessi di parte e quindi, per farlo, ci sarebbe bisogno di una federazioneche che avesse la forza e , soprattutto, la volontà di imporre le proprie scelte, in Scozia questo è avvenuto in Italia purtroppo no, la differenza è tutta lì.

      • 6nazioni 5 Marzo 2016, 14:59

        ci vuole la volonta’ politica di cambiare sistema e campanili,visto
        che la f.i.r. spende una marea di soldi tra il pro.12, (*), e visto
        che i privati sborsano 300.000 mila euro, senza nessun risultato,
        4 partite vinte e’ da ridere, il nuovo presidente dovrebbe riesaminare il tutto e decidere cosa bisogna fare da grandi, io
        credo che il sistema scozzese con alcune varianti sia il piu’ consono
        al ns rugby.
        cosi’ non si va’ da nessuna parte e sono passati altri 15 anni.

  10. Dusty 5 Marzo 2016, 12:41

    E poi ci sono altri numeri. Gli spettatori. Ieri sera guardavo Ulster Zebre e confesso di provare un certo stupore nel vedere che per una partita certamente non di cartello lo stadio era piacevolmente frequentato. Non gremito ma credo che almeno 5-6000 spettatori erano presenti. E allora riflettevo alla nostra situazione. Il deserto.

    • Dusty 5 Marzo 2016, 12:43

      Leggo adesso sul sito Pro12 15.000 spettatori. Incredibile vero?

      • fracassosandona 5 Marzo 2016, 13:13

        a Belfast o vai allo stadio quella volta che gioca in casa l’Ulster o che ca22o altro trovi da fare, i murales?
        Tieni presente che è una città delle dimensioni di bologna e che il campionato di calcio nordirlandese fa pochissima ombra alla palla ovale…

      • malpensante 5 Marzo 2016, 14:32

        Vanno a vedere l’Ulster, nonostante le Zebre. Non si va a vedere le Zebre, nonostante l’Ulster. Tutto qui.

  11. fracassosandona 5 Marzo 2016, 13:06

    il pro12 permette ai nostri giocatori di confrontarsi settimanalmente con i titolari delle nazionali di galles scozia e irlanda, di conoscerli ed imparare ad affrontarli…
    le coppe consentono loro di affrontare sporadicamente inglesi, francesi e qualche valido giocatore dell’altro emisfero…
    le due manifestazioni ci consentono di godere dal vivo delle prestazioni (altrui) che diversamente vedremmo solo in tv (Monigo come stadio farà anche cagare ma permette al pubblico un contatto talmente ravvicinato con il campo e con i giocatori a fine partita che è impagabile: O’Gara, Paterson, O’Driscoll, Adam Jones, Pienaar… indimenticabili!)
    Vedo aspetti positivi sia per chi scende in campo che per chi paga il biglietto: la questione è organizzare la cosa come sono riusciti a fare gli scozzesi (per stare sull’onda di movimenti in difficoltà come il nostro)…
    Se anche utilizzassimo le stesse risorse per l’eccellenza avremmo 10 squadre con un budget da un milione di euro (federale) e tutti i nostri nazionali impegnati all’estero, che anche in championship o in proD2 o Fed1 si possono portare a casa più soldi…

    • malpensante 5 Marzo 2016, 14:39

      Se per esempio metti, in logistica e premi, 8 milioni sui campionati giovanili e altri 8 milioni sui campionati (tutti e ristrutturati) seniores, 4 su strutture tecniche federali che seguano giovanili e club, la cosa magari cambia un po’, non credi? E una volta tagliate accademie e Celtic, ti avanzano pure non propriamente spiccioli.

      • fracassosandona 5 Marzo 2016, 15:27

        ciao mal…
        con me sfondi porte aperte in merito a ricchi premi e cotillons per i campionati giovanili…

        per me sono soldi buttati anche i 2.200.000 paracadutati sull’eccellenza ad capocchiam…
        tipo trovo un delitto finanziare le FFOO con altri 400.000 euro federali sopra a quelli del ministero degli interni…
        la dequalification cup, nata solo per legittimare tali dazioni e che ci sta definitivamente ridicolizzando in giro per l’europa…

        le accademie dovrebbero stare laddove non esistono nemmeno i club, al sud… è una bestialità che giocatori che hanno a disposizione strutture e tecnici come in Guizza o in Ghirada vengano deportati all’accademia di Mogliano, dove trovano meno di quello che avevano al loro stesso club, pena l’invisibilità ai selezionatori delle nazionali…

        quando hanno disgraziatamente affossato gli aironi avrebbero dovuto immediatamente portare la franchigia federale a Roma… però c’era Dondi così l’hanno fatta a Parma, per fare ancor più dispetto a quelli di viadana… l’accademia dell’est lombardia poi la fanno a Remedello e non a Brescia come logica vorrebbe…
        soliti discorsi per cui verrebbe voglia di appellarsi alla Gabanelli…

        resta il fatto che Connacht non ha un budget stratosferico né una rosa da far tremare i polsi eppure quest’anno lotta per il titolo, oltre che fornire per la prima volta quattro cinque giocatori alla nazionale… per anni ha avuto risultati paragonabili a quelli di Treviso…
        Edimburgo e Glasgow si fanno rispettare in pro12 ed in coppa eppure sono due baracconi pubblici, come direbbero i miei amici liberali…
        il progetto celtico era quello di riportare gli azzurri in italia in modo da poterne gestire anche la disponibilità per la nazionale…
        ha funzionato due anni, ora siamo allo stesso punto di prima…

        • Giovanni 5 Marzo 2016, 17:49

          Diciamo che ha funzionato tre anni, grazie a Treviso. Adesso son tre stagioni che la barca fa acqua ed i costi nel frattempo son quadruplicati.

  12. berton gianni 5 Marzo 2016, 13:17

    Pro 12 tutta la vita. Ed anche la prossima ( vita…).
    Sempre più giocatori’ italiani all’estero ?
    Benissimo, ne son realmente contento.
    Registriamo un sacco di “cervelli” che emigrano per poter migliorarsi, non vedo negatività se lo fanno anche i nostri players.
    Da giovanissimo era un sogno se ti chiamava Milano o Varese, i top cestistici, figurarsi all’estero…

  13. Stefano S. 5 Marzo 2016, 13:23

    Noi cosa abbiamo portato?
    Un buon allenamento settimanale per compagini superiori a livello :
    manageriale
    tecnico
    staff
    monetario

    Così loro migliorano, e noi continuiamo a peggiorare 😉

  14. fabrio13H 5 Marzo 2016, 13:29

    Stare “agganciati” alle competizioni internazionali, Pro12 compreso, penso sia positivo. L’errore è però, spesso, quello di dogmatizzare le cose (es. non ammettere che possano esservi delle eccezioni al logico percorso Eccellenza-Pro12-Nazionale per un giocatore) e/o impegnarsi troppo su un fronte trascurando gli altri.
    Anche tenendo conto di ciò la mia idea, come già scritto altre volte è:
    1) I migliori all’estero se ricevono proposte da campionati/club di alto livello e se vengono rilasciati per la Nazionale.
    2) Il Pro12 e la Champions le disputa una selezione dei migliori rimasti, con rinforzi stranieri solo se di alto livello e, tendenzialmente, non nei ruoli 8,9,10,15 con massimo una seconda linea straniera.
    3) La Challenge (ed eventualmente la terza coppa) la disputa un’altra selezione dei migliori dei campionati domestici tendenzialmente di età non alta e dico campionati domestici poiché, come confermavano in altri thread utenti che girano i campi più di me, anche in serie A vi sono individualità buone, ed è logico che sia così vista la situazione semi-dilettantistica più che semi-professionale, del rugby italiano, dove molti sono che quelli che ridimensionano la propria attività sportiva per poter svolgere un lavoro.
    Questa seconda selezione dovrebbe tendenzialmente essere composta da giocatori di formazione italiana ma, appunto non volendo essere dogmatici, si puo’ prendere in considerazione qualche rinforzo, non però nei ruoli in cui siamo più carenti (4,5,8,9,10,15).
    4) Favorire il reclutamento dei bambini, pubblicizzare molto il rugby in modo da favorire sponsorizzazioni anche a livello locale e il ritorno in quantità degli sponsor nei campionati domestici, in modo da potersi permettere di avere tecnici più validi anche per i giovani (che magari, in tal modo, si favorirebbe anche il miglioramento dei programmi di insegnamento) e direi che ce n’è bisogno anche per l’alto livello se si escludono il Ct della Maggiore e poche eccezioni, che, come tutti, fanno più di una scelta discutibile ma le capacità le hanno e le dimostrano.
    Poi ci vorrebbe il rugby nelle scuole, lo vogliano o meno i club.

    Con tutto ciò verrà il pubblico? L’unico modo per saperlo è provarci.

    • fabrio13H 5 Marzo 2016, 13:31

      …le selezioni sarebbero itineranti giocando ogni turno in una città diversa.

    • Jager 5 Marzo 2016, 14:02

      Ognuno ha le sue idee , ma alcune cose non mi convincono:
      1) se i nostri migliori vanno all ‘ estero non poi essere sicuro che vengano rilasciati per la nazionale ( potrebbero aver firmato un contratto che li obbliga a rinunciarvi , in più il club potrebbe avere una visione di utilizzo tecnico differente a quello della nazionale
      2) quidi una sola franchigia ? Ok può essere un idea , ma a patto che sia federale con strettissima sinergia con lo staff tecnico delle nazionali ( maggiore , emergenti U20 )
      3) noi non siamo cosiderati un paese emergente come per esempio : Romania , Georgia , Spagna ecc, ecc , non so se verrebbe concesso di mandare una selezione di giocatori del domestic in luogo di un club/ feanchigia . Se fosse si ottimo , ma solo giocatori di formazione italiana
      4) giusto : formazione e sviluppo

      • Jager 5 Marzo 2016, 14:05

        P.S. 1) ad eempio anche il Galles cerca di trattenere/ riportare in patria i migliori con l’ offerta del contratto centepralizzato

  15. TESTAOVALE 5 Marzo 2016, 13:39

    le ZEBRE dovrebbero giocare a ROMA o MILANO o fare una 3 franchigia + visibilità + soldi DA INVESTIRE IN GIOCATORI e allenatori INTERNAZIONALI a PARMA non lavorano male anzi, ma naturalmente hai piu’ problemi e’ sempre e solo questione di money.

  16. rugbybattipaglia1 5 Marzo 2016, 13:59

    Questa statistica specialmente in challenge dovrebbe essere aggiornata
    Anzi lavoro ottimo da parte vostra ma dovreste dividere in 3 parti pre CL post CL E riforma di quest anno di Champions e challenge ci sarebbero numeri ottimi
    Non si potrebbe fare la valutazione dell anno in corso delle coppe?

  17. vadikorp 5 Marzo 2016, 14:21

    io credo che il problema non stia solamente nella partecipazione alla Celtic Leauge, nel senso che io credo che il divario dal 95 ad oggi del rugby italico rispetto alle altre 5 nazione sia aumentato anche per il fatto che le altre nazioni sono passate davvero al professionismo, la nostra direi proprio di no, quindi a prescindere anche dalla partecipazione o no, nelle altre federazioni credo che gli introiti siano aumentati di gran lunga rispetto alla nostra, o sbaglio? Questo sicuramente abbinato al fatto di scelte sicuramente discutibili su come investire i soldi da parte della nostra federazione in questi 20 anni….
    Mette solo tristezza vedere a che punto è l’argentina oggi e a che punto siamo noi, mi piacerebbe leggere un bell’articolo su quali siano stati gli introiti della nostra federazione e della loro, messi a confronto ed il numero di tessarati, cercando di capire come mai loro abbiano fatto il salto di qualità e noi noi, dubitando del fatto che in argentina, tra default e crisi varie, abbiano avuto una federazione con più soldi da investire della nostra che, invece entrava nel 6 nazioni

    • rugbybattipaglia1 5 Marzo 2016, 14:24

      SUPERQUOTONE

    • gsp 5 Marzo 2016, 14:39

      Noi non abbiamo poco in comune con l’arg. Il paragone non é fattibile.

      • rugbybattipaglia1 5 Marzo 2016, 14:42

        Sicurissimo?

        • gsp 5 Marzo 2016, 14:47

          Penso proprio di si. Tu che punti in comune vedi?

          • rugbybattipaglia1 5 Marzo 2016, 16:36

            Sicuramente il budget ridottissimo della federezione è L amatorialita delle squadre di club

          • faduc 5 Marzo 2016, 17:57

            Sicuramente non il materiale umano, sia grezzo che finito. In tutti gli sport stiamo retrocedendo: Calcio, atletica, per esempio. Reggiamo solo in quegli sport dove il professionismo non è esasperato

          • gsp 5 Marzo 2016, 18:20

            @battipaglia e @vadi, capisco quello che dite ed effettivamente il parallelismo sul non avere una competizione pro nazionale c’e’.

            pero’ loro avevano la capacita’ formativa ed il numero di giocatori che noi non abbiamo avuto. insomma, loro avevano la materia prima e noi molto poca. ed i successi di oggi ma anche di 4 anni fa, derivano da quello, prima ancora che dall’essersi strutturati a livello pro.

      • vadikorp 5 Marzo 2016, 16:50

        Mi ricordo bene il test match che abbiamo fatto contro l’argentina, vincendo, a piacenza, poco tempo prima di partecipare al primo 6 nazioni, credo fosse in 98, me lo ricordo bene che all’epoca ero un ragazzino e mi fecero fare da raccattapalle, e mi ricordo che eravamo più o meno allo stesso livello( tra l’altro vincemmo), a me piacerebbe solo vedere paragonati il numero di tesserati delle 2 federazioni di questi 20 anni e i soldi che hanno avuto a disposizione le federazioni, e credo che questo si possa ben fare, sono dati che con una ricerca veloce su google non sono riuscito a trovare, poi questo è il mio modestissimo e ignorante parere

    • boh 5 Marzo 2016, 17:49

      Beh vadi, l’Argentina nel 95 valutando la non capacità di strutturare un percorso professionistico, ha pensato bene di impostare la strategia del cuculo,inviando nei migliori campionati europei i loro giocatori. Questi in 10/ 15 anni oltre che ad essere migliorati a livello sportivo, hanno acquisito nozioni tecniche e manageriali da applicare in patria e metterle a disposizione del movimento. ……….Noi???

      • Giovanni 5 Marzo 2016, 17:57

        Anche da noi vale la stessa strategia, ma col cuculo degli altri! 😀

      • vadikorp 5 Marzo 2016, 18:50

        noi abbiam fatto cacare 😛 infatti la mia tesi è che qualcosina avremmo da imparare da un muovimento che, almeno a livello di nazionale, ha acquisito un gap importante nei nostri confronti, e con soldi sicuramenti minori del nostro (tesi che mi piacerebbe essere avvalorata da numeri che purtroppo non possiedo)

  18. gsp 5 Marzo 2016, 14:46

    Sulla nazionale, c’é il fattore CL ma c’é anche il fattore B(runel). Difficile valutare dove inizia l’uno e finisce l’altro.

    Cosí dico che I vantaggi CL sulla nazionale ci sono. Valgono 8mln a stagione? Penso di no.

    Le statistiche sulla challenge sono discutibili dal punto di vista del metodo.

    • Stefo 5 Marzo 2016, 20:55

      8 milioni? Son di piu’ gsp…senza entrare nei conti delle Zebre che nessuno sa nulla, ti sei dimenticato della tassa celtica e della produzione partite TV che la Fir da anni paga a chi mostra in TV le partite…e sono un altro paio di milioni in piu’ all’anno…poi ci sarebbe il discorso dei permit che danno diritto ai club di eccellenza di un rimborso che non ricordo chi paga mentre ricordo con certezza che le assicurazioni dei permit le paga la Fir.

  19. Fabio_C 5 Marzo 2016, 16:27

    Il giocattolo Pro12 si è rotto, per vari motivi, alla fine del 2011/12. Se quel trend fosse continuato, Treviso sarebbe andata a giocarsi i play-off in pochi anni e Aironi si sarebbero tolti dal fondo della classifica. Giocatori appena ventenni che maturavano a vista d’occhio e diventavano internazionali (Favaro, Furno, e tanti altri).
    Durante Zebre-Leinster della scorsa settimana, il commentatore in lingua inglese di sky sport sottolineava le zero vittorie delle Zebre contro le irlandesi, quando gli Aironi già battevano Connacht al primo anno e Munster al secondo.

    • faduc 5 Marzo 2016, 17:49

      Forse colpa dei privati, o di uno sport drogato economicamente e senza una reale base numerica? Come dice Munari, noi siamo oltre le nostre reali possibilità

    • faduc 5 Marzo 2016, 17:51

      Contingenza, bisogna vedere anche le formazioni in campo. Le Zebre del buco 6n non è minimamente paragonabile a quella che fino a Gennaio ha dato il meglio di sé

      • Fabio_C 5 Marzo 2016, 18:07

        Le finestre del 6 nazioni e i nazionali che mancano alla franchigia ci sono sempre stati.. ero a Dublino 5 anni fa proprio in questi giorni, ricordo un memorabile Leinster-Aironi 21-16, e senza un in-avanti in area di meta (avversaria) di un mediano di mischia di cui non faccio il nome (…) la portavamo anche a casa

        • faduc 6 Marzo 2016, 13:00

          …ricordo un memorabile…appunto, uno non fa statistica

        • faduc 6 Marzo 2016, 13:15

          Arrivati ultimi con 12 punti…una squadra imbottita di stranieri e partita giocata durante il buco 6n…quindi?

    • vadikorp 5 Marzo 2016, 21:39

      secondo me dovrebbero iniziare ad usare animali più aggressivi, nel senso te lo immagini un airone che entra in una ruck? o una zebra che placca? già che c’erano potevano chiamarli i criceti 😛

      • malpensante 6 Marzo 2016, 11:04

        Le nutrie, per via degli habitat tra Moletolo e Monigo.

  20. Shane McDriscoll 5 Marzo 2016, 17:28

    C’è da dire che nei primi anni di professionismo tra i club italiani e gli altri club europei non c’è stata da subito la differenza che si è creata in seguito. Se non ricordo male nei primi anni in HC si vinceva un po di più. Poi gli altri sono andati avanti col professionismo ad una velocità e noi ad un altra. La CL/PRO12 è arrivata quando le altre realtà europee avevano già un altissimo livello di professionismo rispetto a noi. Secondo me i primi 15 anni di HC non si possono analizzare tutti allo stesso modo. Voglio dire, dal 95-96 all’ingresso italiano tra i celti la il divario tra squadre ENG/WAL/IRE/SCO/FRA e i club di super 10/Eccellenza è cambiato in peggio per noi

    • faduc 5 Marzo 2016, 17:46

      NOn avevo letto il post, che sottoscrivo pienamente

    • Giovanni 5 Marzo 2016, 17:55

      Giusta considerazione. E’ il limite delle statistiche basate sulle percentuali: se vinci due partite in 3 stagioni, la statistica ti dice la percentuale di vittorie, ma non è in grado di dirti se ne hai vinte due di fila e poi tutte sconfitte o se ne vinci una un anno si ed uno no.

      • malpensante 6 Marzo 2016, 11:07

        Giusto per modo di dire, fino a tre anni fa le qualificazioni in Challenge erano tutt’altra cosa. O si sono mai viste prima le francesi e le inglesi giocare giusto per timbrare il cartellino?

  21. faduc 5 Marzo 2016, 17:44

    Articolo troppo sintetico per avere un senso statistico. Per esempio, quanti giocatori di formazione italiana prima e dopo il pro12? Quanto professionismo in italia in comparazione con le straniere? Per fare un esempio

  22. sentenza 5 Marzo 2016, 18:10

    Facciamo un’ipotesi: che domani le entrate fir dal 6 nazioni calino per qualche motivo, o perchè ce le danno in proporzione ai nostri 700mila spettatori tv o perchè la torta totale cala, e ci si ritrovi con 8 milioni in meno l’anno, anzi anche solo 4 in meno. A quel punto che si fa? Si continua a dare 4+4 a zebre e benetton, gli si da solo 2+2, o si chiude baracca e i meno soldi si usano altrimenti?

  23. Mr Ian 5 Marzo 2016, 19:04

    invece di parlare delle ridicolaggini che succedono in Italia e tra lo squallore della fir, guardate i Jaguares e mandateli a quel paese…

    • malpensante 5 Marzo 2016, 19:20

      Bella partita, squali contro stradini. Hanno una maglia da sangue dal naso.

    • faduc 6 Marzo 2016, 13:02

      La Fir è una dittatura o viene votata dal movimento? Quindi?

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