Così il numero uno del Comitato veneto e portavoce di “Pronti al cambiamento”
Marzio Innocenti: “Ripensare le franchigie sulla base della territorialità”
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Altri 4 giovani prospetti entrano nelle Accademie di Franchigia
Due atleti approderanno all'Accademia del Benetton, altri due a quella delle Zebre
Serie A Elite: ieri a Bologna l’incontro tra FIR e Club
Sul tavolo il rilancio del campionato, il numero di squadre partecipanti, la distribuzione dei permit player e la formula della Coppa Italia
FIR: approvato il Bilancio Preventivo 2024
Avvallato a maggioranza dal Consiglio Federale verrà ora inviato agli organi preposti per approvazione
L’impatto economico del Sei Nazioni 2023 sull’Italia: oltre 37 milioni di euro per Roma e la regione Lazio
Sono stati presentati gli studi relativi all'indotto creato dalle 3 partite casalinghe del Torneo dell'anno scorso
Accademie U23 Zebre e Benetton: la lista dei 12 atleti che completeranno il proprio percorso di formazione
Al termine i giocatori potranno trovare spazio nei roster delle franchigie o delle squadre della Serie A Elite
FIR e Ministero dell’Istruzione e del Merito sottoscrivono il protocollo “Scuole in meta”
Un documento di intesa che contribuisce a portare il rugby all’interno degli istituti scolastici
Qualcuno ha un link o copia dell’articolo da postare perche’ non e’ che sia molto chiaro…
questo è l’articolo…. non dice molto di più
http://i66.tinypic.com/wt7llx.jpg
non si capisce molto a dire il vero, pero’ un paio di spunti ci sono.
a – anch’io sono daccordo sul riportare i club al centro del sistema, ma i club che ho in mente io non sono necessariamente gli stessi che ha in mente Innocenti.
b – le accademie ci vogliono dappertutto, anche in Veneto. non fatevi prendere in giro dal politichese. le accademie ci sono ovunque dove c’e’ lo sport pro, come ci sono in galles, e continueranno ad esserci perche’ sono necessarie.
Quello che Innocenti potrebbe voler dire e’ che le accademie devono essere affidate ai club invece che alla Federazione, ma pagati dalla federazione come e’ in Galles suppongo, visto che nessuno ha soldi in giro o decida di seguire il modello Capitolina o simili. Pero’ adesso viene la domanda da 1mln di EUR a stagione, a quale club affidiamo soldi e formazione? perche’ non a padova per esempio?
c – la franchigia territoriale? bon, si puo’ fare anche oggi, basta mettersi daccordo. come fara’ la nuova FIR di Innocenti ad imporre a club locale di associarsi?
Pero’ magari e’ spiegato tutto nel programma che vedremo.
Condivido i dubbi sui punti a e b. Sul punto c invece penso sia un’idea poco concreta.
A me le dichiarazioni di Innocenti mi sanno di vaghezza e di cambiamento a tutti i costi: facciamo il contrario perché G ci sta sulle balle. Io sarei per un approccio più graduale ad un cambiamento in direzione dei club.
beato gsp che sulla abs di 3 frasi riesci a farto un’idea di quello che dice Innocenti 🙂
ero in astinenza…
gsp, punto c Innocenti o chi per lui, non deve imporre nulla altrimenti siamo d’accapo. O sappiamo progettare piani da condividere con tutti e che tutti li rispettino, oppure non cambia nulla.
Innanzitutto, dovrebbe essere il club locale, che recepisce la necessita di associarsi (nei progetti e programmi) con altri.
le accademie devono o dovrebbero essere affidate ai club più importanti, comprese le franchigie, od essere federali dove non ci sono club di altro livello … sul come e perchè c’è sempre una discrezionalità che mi sembra che tutte le federazioni abbiano, compresa quella di gavazzi, ma non mi pare un problema individuarle … tema franchigia territoriale: se i club sono disposti ad affiliarsi c’è, se no non c’è … molto semplice …
Certo che la sintesi è un dono. Talvolta come le cravatte criminali da festa del papà, o il terzo moulinex agli sposi. Prossima volta mi limiterei a un assertivo “C’è una intervista a Innocenti sul Giornale di Vicenza”. Volendo, ci si potrebbe sprecare in un occhiello circostanziato: “Nessun accenno ai gatti”. Però magari è solo buon cuore, vedi mai che con l’astringente sintesi ce la siamo cavata a buon mercato?
Possono mica riportare mezzo articolo, poi il Giornale di Vicenza li denuncia.
Giusto, Mal.
Forse è il caso di aspettare che pubblichino online l’articolo da qualche parte per capire l’Innocenti-pensiero ma anche in quel caso non lo darei così per scontato (capite l’Innocenti-pensiero). 😉
Messo cosi’, in foto, mi sembra Formigoni coi capelli bianchi…
A me (se fosse nudo) sembra il pensatore di Rodin
Ciao Boh,
lungi da me voler fare l’esperto d’arte (tant’è che sono andato a controllare le immagini si google) ma quello di Rodin ha un pugno appoggiato al mento.
A me sembra solo quello che è: Innocenti che si mette in posa, con uno sguardo che vorrebbe lasciar intendere che sta pensando (mejo no saver a cosa) e lo fa lì seduto sulla panchina di uno spogliatoio, solo.
Anzi si intravvede una Giraffa: che c’entri qualcosa con la barzelletta di Munari ?
Secondo me più che in posa è in dopopranzo.
Scusa mamo, per l’imprecisione, ma mi son dimenticato di dire che studiando la biografia di Rodin in quanto io sono uno dei massimi esperti italiani. Non so se vengo prima io o il capraio, pare che la posizione iniziale, fosse quella che tiene Innocenti. E il titolo dell’opera vista la posizione, pare dovesse essere.. “Il ravanatore di zebedei”
Quanti giocatori usciti dalle Accademie sono scesi ieri in campo?
E’ incontrovertibile che la formazione la si faccia nei club. E la si fa nei club dove si lavora sui vivai. Citate la Capitolina, giustamente, come le tante società guidate sapientemente da direttivi che non vogliono il risultato nell’immediato ma hanno capacità organizzativa e programmatica.
Certo che chi verrà dopo Gavazzi, troverà il disastro sotto molti punti di vista: economico, clientelare, di immagine….
I risultati di questa gestione non si può non vederli.
http://www.ilgiornaledivicenza.it/home/altri/bacheca/donazzan-ha-presentato-a-vicenza-br-protocollo-rugby-a-scuola-1.116154
Boh non si capisce molto su cosa vuole fare e come farlo pare della valle
Manca sempre una cosa: la professionalità delle figure in FIR. Dovremmo essere tutti un po’ stanchi delle figure buone per tutte le stagioni (non come Thomas Moore nel famoso film) che vengono spostati dal posto x all’y senza averne alcuna competenza. Ci sono “funzionari” lì da anni, statalizzati, che restano a dispetto dei risultati. E poi ci incazziamo se ci dànno degli inefficienti.
a me piacerebbero 3 franchige ( una al sud ) con una squadra satellite under23 con l’obbligo di giocare in A o ECCELLENZA , se vogliamo pero’ dei giovani validi vanno pagati e ALLENATI come nei paesi PIU’ EVOLUTI , invece di STRAPAGARE i nocivi soloni politicizzati.
Perché al sud? Non c’è nessuna squadra che conta, a meno che non si considerino l’Aquila e Roma come sud
ci incazziamo se perdiamo coi BRITISH , ma se non proponi squadre di club nelle conpetizioni europee non formerai mai validi giocatori .
Se chiedessero a Campagnaro come hanno fatto a far si’, in pochi mesi, che ora faccia metri e metri rompendo i placcaggi e senza farsi cadere la palla dalle mani, già il movimento sarebbe un pezzo avanti…
La faccio facile: guarda un po’, gioca all’estero … alla faccia delle franchigie italiane (sì dai, facciamone un’altra, coi schei de Pantalon).
A parte le battute, ho idea abbia trovato dei validi coach.
Pure Er Filosofo c’ha ‘na foto così, ner salone de casa sua…’ndo pensa ar torve de l’Urba…
…ar torneo de l’Urba…
A se’, ma dov’e’ er filosofo, s’e’ dileguato? arrestato anche lui nei casini vaticani? io eviterei di aprirgli la porta se si presenta.
dopo la caccia all’audi gialla inizia la caccia ar filosofo dar maglione giallo?
a Peppe, ma non avevi detto che saresti venuto all’Olimpico per il 6N? Per citare un grande filosofo analitico cubano, ma romano d’adozione, “Peppe, sei un cazzaro”…
ne manca ancora una…
Peppe, sei un cazzar (manca l’ultima)
vieni anche tu @mal, San ci mette a disposizione appartamento con vista da almeno 200mq ed autista. in cambio, niente. dice lui.
ahah, tacci vostra…a proposito di URBA, manca solo poco più di un mese, vamos!
“Credo che si debba ripensare le franchigie sulla base della territorialità”…lo crediamo tutti da sei anni, non mi pare che Innocenti abbia detto qualcosa di nuovo…un progetto sulla territorialità poi dovrebbe coinvolgere in primis Treviso che, in attesa de I Dogi (semmai dovessero tornare), dovrebbe cercare di essere la franchigia rappresentativa dell’area triveneta attraverso accordi e collaborazioni con i club del nord-est, anche se mi rendo conto che da quelle parti è difficile superare i campanili…almeno le Zebre nella forma ci hanno provato appellandosi come “franchigia del Nord-Ovest” e dando vita al progetto “Io c’entro”, nella sostanza poi non so quanto il team federale abbia fatto in concreto…
si infatti.. non capisco che senso ha chiamarlo franchigia del nord-ovest quando poi comprano Bellini, Ruzza, e i Sarto che sono veneti.. se vogliamo dare identità terrotoriale alle franchige i giocatori nati in Veneto, Trentino, Friuli e Venezia Giulia dovrebbero passare per Treviso. Tutti gli altri magari alle Zebre, ma così non ha senso
Solo quelli nordoccidentali, ma da almeno tre generazioni. Niente oriundi. E guai se bevono prosecco.
Giustissimo! Per gli zebrati, se bollicine devono essere, solo lambrusco! 😀
Che sciocchezza. Cos’è per te allora il legame col territorio?
Ok, quindi se Odiete, che è reggiano, l’anno prossimo dovesse andare a Treviso non saresti soddisfatto?
Adesso non esageriamo. Però se i linea di massima i migliori talenti del nord est giocassero con una squadra del nord est il concetto di territorialità avrebbe senso.
Rappresentare un territorio significa questo.
…mi pare che con parole diverse si voglia macinare sempre la stessa acqua… franchigie territoriali, sistema delle accademie, i club ( ma quali?) al centro, ma anche al nord ed al sud e nelle isole… mah!…
Vi ricordate le parole dell’Unto del Signore? “Bisogna fare una scelta di campo”. Nel nostro caso o.k. i distinguo, ma, piacciano o non piacciano, la scelta sarà tra Gavazzi e Innocenti.
Alla fine si riduce tutto a una domanda: quali sono i club italiani che giudicate affidabili, competenti e solidi economicamente?
Perché si parla sempre di dare più importanza ai club, ma non si chiarisce mai quali sono queste realtà da cui ripartire.
O anche quante sono le squadre con un giusto mix di competenza, risorse economiche e (non lo dimentichiamo mai) appassionati al seguito?
Lo scrivo qui sperando di non essere fuori tema.
La scelta non può essere tra dare importanza (leggi denaro) ai club OPPURE alle accademie, ma deve essere come fare funzionare un sistema.
scuola club accademie nazionale, sono i pilastri della nazionali che attualmente dominano. Non si tratta di togliere ma di fare funzionare il tutto.
La territorialità potrebbe essere un modo per creare un sistema strutturato ed avere anche “l’ascensorialità” 😀 in modo da far giocare nel domestic chi non viene convocato per la partita di pro12.
Però se si vuole le franchigie territoriali e tenere i club al centro, senza interventi della federazione, mi par di capire, allora dovrebbero esserci aggregazioni spontanee…e con i campanili che ci sono la vedo dura! E poi, anche se ci si mette d’accordo, ci sarà sempre qualcuno che comunque non partecipa, vedi i mal di pancia di qualche società in quello che dovrebbe essere il territorio dei Dogi…
In Veneto le Accademie hanno solo illuso ragazzi con l’idea che possono raggiungere gli alti livelli solo passando per le accademie. La fir ci ha messo dentro tecnici non all’altezza del progetto che allenano atleti dal lunedì al venerdì per poi farli tornare al club la domenica letteralmente spaesati e senza alcun feeling di gioco con la propria squadra.
Se poi consideriamo che oltretutto gli insegnano un rugby di vent’anni fa, ecco chiuso il cerchio!
Di controparte però bisogna tener conto che in altre realtà più a sud, dove i club hanno tecnici con basso profilo di livelli acquisiti, le accademie hanno dato quel qualcosa in più che aiuta i club nella formazione dei loro atleti.
Quindi a mio avviso bisognerebbe valutare bene e lasciare ad alcuni Club la gestione e ad altri fornire tecnici fir di II e III livello affinché gli allenatori del posto intraprendano un percorso di formazione.