Dopo la Francia e verso l’Inghilterra: voci dallo staff tecnico azzurro

L’allenatore della mischia De Carli: non eravamo brocchi prima, non siamo grandissimi campioni ora

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Il tecnico degli avanti Giampiero De Carli e il Team Manager della Nazionale Luigi Troiani hanno parlato in conferenza stampa del match contro la Francia e del prossimo impegno che aspetta gli Azzurri, ovvero la sfida di domenica 14 febbraio all’Olimpico contro l’Inghilterra. Ecco le loro parole.

 

Giampiero De Carli: conosco bene i ragazzi e so cosa potevano dare e le mie aspettative erano quelle che ho visto, avevo fiducia in loro. Abbiamo preparato la partita con la Francia con molta attenzione soprattutto in mischia chiusa, in rapporto anche alle caratteristiche dei singoli giocatori transalpini di prima linea. Abbiamo studiato la loro formazione: era evidente che volevano metterci in difficoltà davanti, con la scelta per esempio di due seconde linee fisiche. Abbiamo lavorato molto sul piano tecnico e mentale, trovando motivazioni e automatismi. Ora dobbiamo confermarci con l’Inghilterra che ha un livello più alto. Può sbagliare e fare errori, ma strategicamente è molto forte e molto organizzata, in più nell’atteggiamento fisico gli inglesi non sbagliano mai. Noi a pochi giorni prima dell’Inghilterra siamo quelli della vigila contro la Francia: non eravamo brocchi prima, non siamo grandissimi campioni ora.

 

Luigi Troiaini: dovremmo fare una denuncia dei fatti più che altro al Six Nations per il comportamento delle persone addette allo stadio, che hanno permesso certi atteggiamenti. Nell’accordo c’è la telecamera senza audio all’ingresso della squadra in campo e basta. Era vietata sia prima, che durante che dopo la partita. E’ successo che chi non doveva ha aperto una porta che non doveva aprire, in un momento sbagliato […] Per quanto riguarda la direzione di gara, ogni settimana successiva ad una partita internazionale mandiamo un report al responsabile degli arbitri internazionali, dicendo quelle che per noi sono le cose buone e le cose cattive di quell’arbitraggio. Non ci saranno molti episodi, ma qualcuno determinatene: sull’episodio di Parisse nel finale non riteniamo ci sia un fallo a favore della Francia, il placcaggio al collo ci poteva essere ma non è evidentissimo in quanto Parisse già si era abbassato per prendere il contatto […] Se dovevamo fare un drop avremmo forse dovuto aspettare ancora un po’, perché potevamo prepararlo meglio come posizione e come calciatore, anche perché non credo che la Francia avrebbe osato fare fallo.

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