Il cammino di un professionista e quello di un movimento: Hourcade coach dell’Argentina

Dalla Vodacom Cup al quarto posto alla Coppa del Mondo, da uno spogliatoio spaccato in clan a un gruppo di uomini fedeli

COMMENTI DEI LETTORI
  1. LiukMarc 12 Gennaio 2016, 09:02

    Meditate gente, meditate

  2. PaoloTO82 12 Gennaio 2016, 09:02

    “Dovevamo aumentare la base di giocatori internazionali e dare ai più giovani le loro opportunità”.
    Per la Nazionale, molti da noi invece pensiamo di pescare solo dalle celtiche e dalla decina di giocatori all’estero.
    Dobbiamo, secondo me, aumentare il bacino di giocatori come ha fatto l’Argentina e dare opportunità a quei giovani con le giuste motivazioni.
    Certo la strada più rapida sono gli equiparati, e mi sembra anche una strada onesta, ma deve essere transitoria per portare al fine ultimo di inserire giovani di formazione italiana nell’alto livello.
    Gli equiparati andrebbero bene per il tempo in cui creiamo questa famosa “formazione italiana”, che al momento latita fortemente.

    • Katmandu 12 Gennaio 2016, 12:51

      Si ma riportato tutto il pensiero, avevamo un piano che cambierà per i mondiali 2019
      Anche loro si poggieranno su 40 giocatori, vedremo certo programmeranno i picchi di forma, ma a dire il vero ridurranno drasticamente i giocatori che vestiranno la camisetta pumas

      • San Isidro 12 Gennaio 2016, 22:38

        Kat, comunque sia sotto ai Los Jaguares l’UAR continuerà con i suoi piani di sviluppo che riguarderanno i giocatori domestici, il bacino della franchigia sarà sempre implementato, insomma si stanno crando le basi per l’alto livello e creare il ricambio per i giocatori di Super Rugby e di conseguenza dei Pumas…staremo a vedere…

    • San Isidro 12 Gennaio 2016, 22:30

      @PaoloTo, i Pumas si sono sempre basati su atleti pro europei + giocatori domestici in assenza di un professionismo interno, adesso che avranno il loro primo team pro della loro storia non faranno più così, ma i Los Jaguares + qualcuno a cui stato dato il permesso di giocare in altre franchigie dell’emisfero sud (come Cubelli che è andato a Canberra) saranno il bacino per la nazionale…anche in Italia abbiamo fatto così ai tempi del Super 10, quando siano entrati nel professionismo vero con la Celtic League i giocatori del campionato (Eccellenza) sono stati chiamati solo in sporadiche occasioni perchè la differenza di livello è aumentata ancora di più…la grossa differenza tra noi e loro va vista nella programmazione che hanno fatto sui giocatori domestici, l’esperienza del Pampas XV ad es. è stata fondamentale per far crescere i migliori atleti dei vari campionati del Paese sudamericano…in Italia manca una programmazione simile sui giocatori domestici (la breve esperienza di Giugno con l’Italia Emergenti è troppo poco), se ci fosse probabilmente si potrebbe selezionare un numero di atleti dell’Eccellenza da tenere in considerazione per la nazionale oltre a quelli delle celtiche…

  3. frank 12 Gennaio 2016, 09:14

    AdG avrebbe da che ridire su certe parole di Hourcade. Già ne aveva subito dopo la sconfitta alla finalina.

    • Gino 12 Gennaio 2016, 10:44

      Scusa ma non trovo corretto tirare in ballo, anche solo nominandolo, una persona che non può replicare in quanto gli è stato interdetto l’accesso al blog. Non trovi?

      • frank 12 Gennaio 2016, 10:58

        No, non trovo. Anche perché non mi sembra di avere detto nulla di male. Non trovi?

        • Gino 12 Gennaio 2016, 11:19

          No, non trovo. Comunque contento tu…

          • frank 12 Gennaio 2016, 13:08

            Tu sei contento?

    • mezeena10 12 Gennaio 2016, 12:01

      ahahah vero frank!
      ma ora abbiamo anche l’ avvocato dell’ avvocato..
      che culo!

  4. Hullalla 12 Gennaio 2016, 10:18

    “l’ingresso nel Super Rugby non può che aiutarci a sviluppare tutti gli aspetti, compresi quelli fuori dal campo”
    Un po’ come l’ingresso nel Sei Nazioni per noi, vero?…

    • davo 12 Gennaio 2016, 10:26

      Beh, l’ingresso specialmente nel Super Rugby sarebbe come noi nel ProD12 se vogliamo fare un paragone.
      Tuttavia loro credo che la sfrutteranno come un opportunita’, da noi e’ solo un peso per molti, o solo un pretesto per perdere tempo vista l’organizzazione a “pane e puparuolo” delle nostre celtiche e come sono integrate nel territorio….

      • frank 12 Gennaio 2016, 10:59

        Intendi che Zebre e Treviso dovrebbero giocare nel Pro D2?

        Sono d’accordo

        • davo 12 Gennaio 2016, 12:58

          Pro11 Guinness…

          • davo 12 Gennaio 2016, 13:13

            maledetto cellulare… pro12 Guinness… o maledetta guinness 😀

          • frank 12 Gennaio 2016, 15:18

            🙂

    • gsp 12 Gennaio 2016, 11:30

      il loro ingresso nel super rugby e’ come il nostro nella Celtic (con le dovute proporzioni tra i due tornei). mi sfugge la differenza. e mi sfugge anche quali sarebbero i vantaggi rispetto al ProD2.

      • mamo 12 Gennaio 2016, 11:52

        Infatti. Se é vero che il pro12 serve come esperienza internazionale per i nostri non vedo perché abbandonarlo (sempre che i nostri giochino, ovviamente).
        Poi, quando parliamo di Allan capita che si dica quanto sia riduttiva, per la sua crescita, l’esperienza che sta facendo.
        Per me il pro12 é un’occasiome da non lasciarci sfuggire.

        • Antonio9 12 Gennaio 2016, 11:58

          “Poi, quando parliamo di Allan capita che si dica quanto sia riduttiva, per la sua crescita, l’esperienza che sta facendo.”

          A dire il vero quando ha giocato non è poi parsa per nulla un esperienza così riduttiva, anche a confronto con Sexton…

          Casomai ci sarebbe da chiedersi perché ha giocato così poco per lasciar spazio ad Haimona (che ha una esperienza MOLTO più riduttiva e si è vista tutta.)

        • western-province 12 Gennaio 2016, 12:52

          Allan and family han sempre rifiutato ogni trasferimento in Italia perché probabilmente, rebus sic stantibus, ritengono decisamente migliore l’esperienza in ProD2

          in particolare hai
          1 competizione con promozioni e retrocessioni
          2 giochi se te lo meriti e non perché sei italiano
          3 staff tecnico di pari livello (o superiore)
          4 campionato con squadre di livello paragonabile al fondo Pro12
          5 uno dei migliori centri di formazione di Francia (Allan è un 93 e vi ha partecipato)

      • Stefo 12 Gennaio 2016, 12:58

        No gsp non e’ lo stesso per come ci si arriva in temrini di percorso.

        • Stefo 12 Gennaio 2016, 12:59

          Ed e’ una differenza non da poco!

        • gsp 12 Gennaio 2016, 13:38

          non mi riferivo al percorso Stefo, ma che si mettesse SR con 6n, per la diversa natura delle due competizioni.

          e mo mettevo anche in relazione all fatto che il prod2 si preferisce alla CL. semplicemente non capivo perche’.

          • frank 12 Gennaio 2016, 15:19

            Chi preferisce il Pro D2 ?

          • gsp 12 Gennaio 2016, 18:27

            era una battuta la tua su prod12, pro11, pro d2?

          • frank 12 Gennaio 2016, 21:55

            esatto gsp era una battuta sul refuso PRO12/Prod12

  5. berton gianni 12 Gennaio 2016, 11:57

    Però, in questa intervista, Hourcade si conferma egocentrico e ingrato non dimostrando la giusta riconoscenza nei confronti del grande e determinante lavoro svolto da San, dietro le quinte…

  6. tunga 12 Gennaio 2016, 12:46

    Creare il miglior ambiente…………ricordi positivi per i giocatori.

    Questa è l essenza e che molti non capiscono che in qursto sport è le fondamenta per i risultati.
    Vedi zebre quest anno prato di alcuni anni fa brunello presutti coste primo periodo e kirwan…….

  7. Gianangelo 12 Gennaio 2016, 13:00

    Hurcade ha giocato l’ultimo mondiale con una squadra composta per il 90% da giocatori che giocano in Francia e Inghilterra, la franchigia giocherà da quest’anno in super rugby. Detto ciò l’ Argentina è più avanti di noi a priori ma non si può negare che l’ossatura della squadra è basata sugli “Europei” e che gli eventuali frutti li vedremo da ora in poi.

    • frank 12 Gennaio 2016, 13:11
    • San Isidro 12 Gennaio 2016, 17:57

      @Gianangelo, già te lo avevo fatto notare, è la seconda volta in questi giorni che scrivi che i Pumas l’ultimo mondiale hanno giocato “con una squadra composta per il 90% da giocatori che giocano in Francia e Inghilterra”…abbi pazienza, ma è un’inesettazza (tra l’altro qualcuno giocava anche in Pro 12 come Tuculet e Gonzalez-Amorosino), erano più di 10 i giocatori dei Pumas alla RWC 2015 che non erano professionisti europei, quindi gli atleti pro di alto livello erano decisamente meno del 90%…come dissi l’altra volta, naturalmente bisogna fare le giuste valutazioni perchè i “non europei” (compreso Pablo Matera che era rientrato da Leicester nel corso della stagione proprio per partecipare alla Pacific Rugby Cup con il Pampas XV) non sono mica amatori, ma sono sotto contratto pro con l’UAR, sta di fatto che sono atleti domestici che, fuori dalle finestre internazionali, possono tornare a disposizione del club d’appartenenza (anche se quelli dell’URBA hanno più vincoli)…
      E’ poi ovvio che l’ossatura della squadra in tutti questi anni si è basata sul gruppo degli “europei”, ma il dato significativo di questa RWC per i Pumas è che la nazionale di Hourcade ha giocato con oltre un terzo dei giocatori che non erano pro di alto livello, quindi diciamo le come stanno, basterebbe anche controllare il club di provenienza dei vari atleti argentini che hanno disputato il mondiale…

  8. millo 12 Gennaio 2016, 13:49

    Lui parla, OR scrive… e io piango, piango..Sigh! Ma perchè non copiamo pedestremente da loro, perchè?…Sigh! Vabbè, non abbiamo una base neanche lontanamente paragonabile, neanche una frazione del loro orgoglio, ma qualcosa si potrebbe fare… RiSigh!

    • Deba 12 Gennaio 2016, 21:20

      Il futuro dello sport in Italia lo vedo a tinte scure.
      Mi sono accorto che tantissimi ragazzini non hanno nessun principio di coordinazione, non sanno correre. Le nostre basi sono molto scarse.
      Gli sport di squadra in Argentina sono molto popolari, e hanno basi molto più solide e una socialità molto diversa che da noi.
      Mi piacerebbe sapere quante persone di questo blog frequenta il mondo del rugby giovanile, provate a guardare come si relazionano con il proprio corpo e con i compagni.

  9. Andria 12 Gennaio 2016, 13:53

    “L’ho rivista 46 volte – esordisce il tecnico di San Miguel de Tucumán, inserito nella short list di World Rugby Coach of the Year 2015 – e più la vedo più penso che potevamo vincere. Abbiamo concesso due mete all’inizio, e abbiamo permesso loro di dominare il breakdown troppo tempo. ma abbiamo anche fatto 13 break, siamo stati meglio nelle fasi statiche…Ma sono contento per il gioco espresso, è stato propositivo”.

    Io-che-non-ci-capisco-un-cazzo l’avevo scritto anche subito dopo il match, ma andava di moda cantami o diva del consacrato e Michelino la sorte fausta che infinite lodi loro addusse.

  10. F2 12 Gennaio 2016, 19:23

    Da non dimenticare che se il rugby argentino ha fatto i progressi che tutti abbiamo visto, dietro c’è stata anche la sapiente mano del Preside a mettere in fila tutto quanto, al secolo Graham Henry…..

  11. Gianangelo 12 Gennaio 2016, 19:32

    @ San Isidro quello che dici non sposta di una virgola il mio ragionamento perché, se come annunciato, giocheranno in Nazionale solo quelli che giocano in patria potranno contare su una sessantina di prof. secondo me pochi. Dopodiché la puoi girare come vuoi ma dei dieci domestic solo 4 o cinque han giocato, le prime scelte erano comunque di esperienza Europea, e soprattutto lo erano i leader del gruppo.
    Se poi vuoi leggere dell’astio verso l’Argentina nel mio discorso fai pure ma in me c’è solo ammirazione per i Pumas.

    • San Isidro 12 Gennaio 2016, 21:14

      No, assolutamente, io non ho mai visto nelle tue parole dell’astio verso l’Argentina…ho rimarcato tra l’altro quello che hai detto anche tu, ovvero che l’ossatura del gruppo era composta dai professionisti “europei”, così come lo è sempre stato…il dato inesatto che hai scritto, e che invece per me è significativo, è quel “90%” perchè fin dal 2014 Hourcade ha inserito pian piano nel gruppo dei Pumas parecchi atleti domestici e nella RWC questi erano più di 1/3…a questo punto prendiamo i fatti e andiamo a vedere chi erano:
      1- Alemanno (La Tablada – Torneo de Cordoba)
      2- Isa (Santiago Lawn Tennis – Torneo del NOA)
      3- Montoya (Newman – Torneo de la URBA)
      4- Noguera-Paz (Lince – Torneo del NOA)
      5- Desio (Estudiantes de Paranà – Torneo del Litoral)
      6- Petti-Pagadizabal (SIC – Torneo de la URBA)
      7- Cordero (Regatas de Bella Vista – Torneo de la URBA)
      8- Cubelli (Belgrano Athletic – Torneo de la URBA)
      9- Landajo (CASI – Torneo de la URBA)
      10- De La Fuente (Duendes Rosario – Torneo del Litoral)
      11- Gonzalez-Iglesias (Alumni – Torneo de la URBA)
      12- Moroni (CUBA – Torneo de la URBA)
      A questi si deve poi aggiungere anche Matera che da Leicester è tornato a disposizione dell’UAR a stagione in corso e non ricordo se Garcia-Botta abbia fatto ritorno al Belgrano Athletic dopo l’esperienza con lo Stade Francais…
      Insomma quei 12 mi pare che abbiano giocato tutti con una certa regolarità durante il mondiale, poi naturalmente avevano già fatto in passato altre esperienze con i Pumas, soprattutto Landajo e Cubelli che sono ormai due veterani, ma mi sembra un numero considerevole che supera il 33% della rosa argetina al mondiale…teniamo poi conto che di quei 12 solo Isa ha un minimo di esperienza pro in Europa (fece un breve periodo a Toulon), ma gli altri hanno sempre militato in patria…che poi tra quelli “europei” ci sono alcuni che hanno da pro hanno fatto solo una breve di esperienza, come Lavanini che ha fatto solo un anno al Racing ed Herrera che è stato a Castres una stagione e mezzo, insomma poco rispetto alle lunghe carriere degli altri, compreso Socino che tra Francia e Inghilterra si è fatto già un bel pò di anni…
      E comunque nella nuova rosa dei Los Jaguares i professionisti saranno molti di meno di 60, non credo supereranno i 40, c’è da dire però che a qualcuno che è andato all’estero è stata comunque data la possibilità di essere richiamato in nazionale (come Cubelli che ora andrà ai Brumbies)…

  12. San Isidro 12 Gennaio 2016, 23:00

    Sul movimento argentino e la sua crescita volevo riprendere parte di un mio commento passato sul tema…
    Oltre al PlaDAR (Plan De Alto Rendimiento) dell’UAR, c’è da sottolineare quanto sia stata importante per la formazione degli atleti domestici la selezione del Pampas XV, il team composto dai migliori giocatori che militano in patria (con qualche eccezione, ad es. Facundo Isa quando era a Toulon e Pablo Matera che era a Leicester hanno rescisso i contratti con il loro club per partecipare all’avventura del Pampas)…la Vodacom Cup prima (anche se nella primissima edizione l’Argentina vi parteciparono i Jaguars) e la Pacific Rugby Cup in questi ultimi due anni (Australia 2014 e Fiji 2015) hanno rappresentato una vera e propria palestra per tanti atleti che in questo modo hanno potuto misurarsi ad un livello superiore a quello in cui giocano abitualmente nel club d’appartenenza, sottolineo tra l’altro che i ragazzi di Gaitan hanno vinto le due edizioni della PRC (l’ultima in realtà era stata ribattezzata come Pacific Rugby Challenge)…atleti come Petti e Montoya sono stati presi nel Pampas ancor prima di esordire nella primera del loro club (SIC e Newman rispettivamente), avevano già fatto l’esperienza nei Pumitas e giocavano per la M-20 della loro squadra, addirittura proprio il tallonatore dei Los Cardenales è stato chiamato da Hourcade nella rosa dei TM di Giugno 2014 prima di esordire con la primera dell’equipo de Benavidez…
    Riguardo gli atleti domestici che entrano nel giro delle varie rappresentative nazionali (Pampas XV, Argentina Jaguars e Pumas) c’è da dire che seguono un percorso specifico con la federazione, hanno un contratto pro con l’UAR…i giocatori delle unions dell’Interior poi possono tornare al proprio club fuori dalle finestre internazionali, discorso diverso per quelli dell’URBA che hanno maggiori vincoli dal momento che l’union di BA non accetta atleti professionisti nel proprio campionato, ricordo che per tornare a giocare con il club d’appartenenza Cubelli (Belgrano Athletic), Landajo (CASI), Montero (Pucarà) e altri interruppero momentaneamente il contratto con l’UAR, anche se successivamente altri giocatori come Moroni (CUBA), gli stessi Petti e Montoya sono poi tornati al club dopo la chiamata nei Pumas…
    Sempre in tema di sviluppo non dimetichiamoci che l’UAR si è avvalsa nel tempo di numerose collaborazioni tecniche sia a livello nazionale, come Graham Henry che ha fatto il consulente per la panchina dei Pumas e Greg Peters, l’ex CEO del SANZAR, che ora General Manager presso la federazione, ma anche a livello locale, ricordo in questo senso gli stage di Fabien Galthiè in terra tucumana, ma anche i seminari tecnici dello staff dei Chiefs di Super Rugby presso i vari club dell’URBA un paio di anni fa…
    Probabilmente non riuscieremo ad uguagliare il movimento argentino, ma sicuramente si può tentare di imitare quello che stanno facendo laggiù, sia seguendo il loro modello di formazione che nella ricerca di consulenze tecniche estere che possano aiutare a migliorarci…

  13. San Isidro 13 Gennaio 2016, 00:54

    Bell’articolo…io la partita con l’Australia l’ho visto una volta sola + highlights, Hourcade se l’è rivista 46 volte quindi gli dò credito, tuttavia penso che quei Wallabies erano troppo forti e hanno meritato la finale, poi certo quella semifinale era comunque aperta e sulla carta una vittoria dei Pumas era possibile…quello che penso è che Hourcade avrebbe potuto giocarsi di più le sue carte per la finalina con i Boks, doveva schierare la miglior formazione possibile (proprio come aveva fatto con Irlanda e Australia) per riottenere un terzo posto iridato, ha preferito invece dare più spazio a quelli che avevano giocato meno e ha messo dentro un XV molto rivisitato, al netto di qualche infortunato ovviamente, decisione che ci poteva stare per rendere partecipe tutto il gruppo della bella esperienza della RWC, tuttavia avrei fatto scelte diverse per quella partita…
    A me Phelan non dispiaceva, ma Hourcade fin da quando ha preso in mano i Pumas mi ha colpito molto e in questi anni ha fatto davvero un ottimo lavoro, d’altronde era già noto per aver fatto bene con altre rappresentative argentine (Argentina Jaguars e Pampas XV) e in Portogallo (allenò anche il Direito di Lisbona, la squadra che ha Dicembre ha affrontato le Fiamme Oro in coppa)…l’arrivo dell’allenatore tucumano fu tra l’altro simbolicamente importante perchè ruppe la tradizione dei tecnici di Buenos Aires, soprattutto dopo l’era di quelli di San Isidro (Loffreda-SIC e Phelan-CASI)…
    Non sapevo che l’UAR volesse Cheika sulla panchina dei Pumas, in passato, quando però era già arrivato Hourcade, si disse anche che la federazione argentina stesse cercando McKenzie, anche se non si capì se come head coach o solo per farlo entrare nello staff tecnico della nazionale…interessante comunque questo interscambio con i Waratahs, non è un caso forse che per la preparazione ad un RC i Pumas abbiano affrontato due volte la selezione dei NSW Barbarians, così come i forti rumors del passaggio del terza linea Galindo del Racing alla franchigia di Sydney (anche se poi fece ritorno al suo Universitario de Tucuman), così come il fatto che il Pampas XV l’anno scorso abbia rifatto tappa a Sydney per un pò di giorni prima di partire per le Fiji per la Pacific Challenge Cup…
    Altrettanto interessante le parole di Hourcade sulla scelta del capitano per ricompattare lo spogliatoio, Creevy (che tra l’altro iniziò la sua carriera da terza linea, anche nei Pumas) alla fine aveva anche un ottimo curriculum europeo visto che era già in forza al Montpellier, jugador di carisma e di esperienza, tuttavia inzialmente non mi aspettavo che la scelta ricadesse sul platense…riorganizzazione delle gerarchie che però hanno determinato l’allontamento, anche su direttive federali (le vicende però non sono mai state chiarissime), di alcuni big che probabilmente avrebbero potuto continuare a far comodo alla nazionale, penso a Guinazù, Albacete, Santiago Fernandez, ecc, non so se anche l’ottimo Farias-Cabello c’entrasse in questa storia…tuttavia anche senza certi nomi i Pumas hanno continuato a fare bene e i nuovi rimpiazzi si sono mostrati all’atezza…Pato Albacete era un grande, ma Lavanini, Alemanno, Petti non me lo fanno rimpiangere…Lobbe quando perse i gradi di capitano fece una serie di prestazioni opache e in termini di leadership la sua assenza si sentiva sul campo, tuttavia in questa RWC è riesploso alla grande e ha chiuso la sua carriera internazionale in modo degno…
    Adesso inizia l’avventura del Super Rugby, sarà dura, ma sono fiducioso su questo gruppo e nel frattempo al di sotto della franchigia si continuerà a lavorare per produrre atleti da immettere nel ciclo dell’alto livello…
    Buon lavoro ad Hourcade per questi due prossimi anni albicelesti…

  14. Gianangelo 13 Gennaio 2016, 08:48

    @San Isidro: Himoff, Sancez, Tuculet, Socino, Bosh, Hernandez, Amorosino, Agulla, Ayerza, Creevy, Herrera, Figallo, Galarza, Lavanini, Leguizamon, Senatore, Fernandez Lobbe……. Questi sono scesi in campo, questi giocano in Europa.
    Dopodiché ti do ragione sul lavoro di Hourcade e sul movimento Argentino e ti concedo che fra i 10/12 che hai citato ci siano dei prospetti che noi ci sogniamo di avere ma, se vai a vedere le formazioni scese in campo La mischia più Matera e Alemanno la trovi scritta qui sopra e i trequarti più i due mediani di mischia e qualcuno a turno anche.
    Qualcuno ha scritto: Amen……

    • San Isidro 13 Gennaio 2016, 15:51

      Gianangelo, come ti ho già detto siamo d’accordo sul fatto che l’ossatura dei Pumas in questo mondiale era composta dal gruppo degli “europei” (anche se tra quelli che hai citato Socino ha giocato molto poco, idem Agulla, Leguizamon è stato “fatto fuori” contro Irlanda e Australia, Galarza se non ricordo male fu squalificato), quei 12 di cui ho parlato però, tra XV titolare e riserve, hanno fatto le loro significative presenze in Inghilterra…Montoya era il sostituto diretto di Creevy, Landajo e Cubelli si sono alternati alla mediana (come sempre d’altronde), Noguera-Paz era spesso in panchina, Petti è stato in assoluto una delle rivelazioni del mondiale, idem Cordero che è stato quasi sempre titolare, Isa e De La Fuente hanno fatto un minutaggio non da poco e anche Moroni ha avuto molto spazio (titolare contro l’Irlanda è andato pure in meta)…dei domestici quelli che hanno giocato di meno sono stati Desio e Gonzalez-Iglesias…

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