Romeni, portoghesi e tedeschi: l’altra Europa porta l’Italia a terra

Due sconfitte (clamorosa quella del Mogliano con l’Heidelberg), una vittoria sofferta. Il rugby italiano deve cambiare marcia

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mr Ian 13 Dicembre 2015, 10:24

    Leggo strali di commenti, anche di giornalisti, che si meraviglino sui risultati di ieri, nessuno veramente se lo aspettava??? Non è che l anno scorso risultati simili non si vedevano, forse solo gli autorefenziali si sentiranno sorpresi…
    Sono fermamente convinto che le nostre squadre italiane al completo, non sono inferiori a nessuna di quelle che ieri hanno vinto, forse il solo Timisoara che concentra molti dei lupi rumeni.
    L unica cosa che veramente mi rammarica è il comportamento da coglioni delle nostre società. E’ demenziale inviare le seconde squadre e non considerare questa coppa come l unico obiettivo di stagione, considerando che puoi avere l occasioni di incontrare il meglio d Italia ed il meglio dell Europa semi-pro, piace solo vincere facile con L’Aquila….
    Per giunta hanno l occasione di intascare 400k euro, se non sbaglio, di contributo per partecipare a questa coppa farlocca, voluta dal nostro presidentissimo, e che nessuno e dico NESSUNO del rugby che conta si fila manco di striscio!

    • Stefo 13 Dicembre 2015, 10:27

      i 400k apputno li prendi per partecipare cioe’ arrivare tra i primi 4 in Eccellenza…quindi vedi di non rischiare di uscire dalle prime 4 in Eccellenza per pigliare quei soldi…vincere o perdere nella competizione non ti pregiudica quei soldi.

      • Mr Ian 13 Dicembre 2015, 10:40

        ah…per partecipare, pensavo andassero al vincitore…..la tua precisazione rende ancora più negativo il mio pensiero

      • sentenza 13 Dicembre 2015, 15:02

        Si capisce cos’è sta coppa: puro assistenzialismo. Una scusa per dare i 400 mila a delle squadre che senza quei soldi chiuderebbero il giorno dopo. Poi fanno giocare le riserve appunto perchè non è l’obiettivo massimo, che resta il campionato, perchè non contano le possibili figuracce ma solo passare all’incasso. Quindi la domanda è: sti soldi dureranno sempre o finiranno prima o poi? Sarebbe anche interessante sapere chi ce li mette sti soldi, sempre e solo la fir o anche altri?

    • Nicolae 13 Dicembre 2015, 17:20

      L’anno scorso, i Lupi non ha avuto alcun giocatore da Timisoara. Tutte le squadre di Superliga sono professionali. 70% dei giocatori rumeni che ha partecipato alla Coppa del Mondo gioca nella Superliga.

      • fabiogenova 13 Dicembre 2015, 21:02

        Puoi spiegare meglio, Nicolae? Sapevo che era la dinamo bucarest la squadra con più nazionali rumeni; non è così?

        • Nicolae 13 Dicembre 2015, 21:23

          Per il campionato del mondo,la distribuzione di giocatori è stato:
          Superliga:
          Timisoara – 8 giocatori
          CSM Baia Mare – 4 giocatori
          CSM Bucuresti – 3 giocatori
          Steaua Bucuresti – 4 giocatori
          Dinamo Bucuresti – 1 giocatore
          U Cluj – 1 giocatore

          Giocatori in Top 14 – 4 giocatori
          Giocatori in PROD2 – 6 giocatori
          Giocatori in AVIVA Premiershp – 1 giocatore

          Timisoara offre la maggior parte dei giocatori. TImisoara quest’anno ha vinto tutte e tre le competizioni: Superliga, Coppa del Re e Coppa di Romania.

          • fabiogenova 13 Dicembre 2015, 21:49

            Ok, grazie. E’ chiaro che Timisoara è la squadra più forte della Romania

          • San Isidro 13 Dicembre 2015, 22:10

            che cos’è la Coppa del Re?

          • Nicolae 13 Dicembre 2015, 22:18

            Coppa del Re è una competizione organizzata in onore della famiglia reale di Romania.

    • San Isidro 14 Dicembre 2015, 01:37

      @Ian, condivido a parte l’ultimo paragrafo…questa coppa sarà stata anche voluta da Gavazzi in principio l’anno scorso, ma è un torneo ufficiale dell’EPCR…e comunque anche il Rovigo al completo sulla carta sarebbe stato superiore al Timisoara, il problema è l’approccio mentale…

  2. Stefo 13 Dicembre 2015, 10:34

    Pezzo condivisibile sul concetto che i problemi non nascono engli ultimi 3 anni e basta ma vengono da prima e nel dire che i club hanno le lroo buone responsabilita’, cosi’ come molto condivisibile l’approcio del controllo del giardinetto (da parte di tutti) senza una “vision” che guardi piu’ in la’ del cosa mangiamo per cena detto alle 3 del pomeriggio.
    Giusto anche sottolineare la guerra di personalismi e mancanza di progettualita’ ed idee, il vero dramma e’ questo, non e’ il solo andar avanti in un eprcorso che non sta generando risultati ma il non metterlo in discussione ed il non rpesentare nuove idee.
    Siamo a Dicembre e non abbiamo ancora visto dei veri programmi per le prosisme elezioni, rpogrammi con proposte che partano dala abse ed arrivino all’alto livello non dico di rivoluzioen ma almeno di ristrutturazione o revisione…bene cosi’.

  3. edopardo 13 Dicembre 2015, 10:39

    L’intento secondo me del Presidentissimo era di creare una coppa dove si poteva vincere facile ancora… ma cosi non e stato,le cose si fanno difficili,vuoi perchè abbiamo sottovalutato gli avversari.
    A mio personale vedere mi fa più impressione che le nostre squadre perdano di rutto anche se nel loro organico anno giocatori che in teoia sarebbero i nostri prospetti futuri…guardiamo le terze di calvisano,e anche un pò le prime linee,guardiamo rovigo,a parte tutto aveva i trequarti che in teoria potrebbero essere de pp per le celtiche,forse solo mogliano non è andata con le prime scelte.
    Non voglio dare la colpa ai singoli ma a come si preparano questi giocatori.possibile che quando un giocatore italiano và al estero la prima cosa di cui si stupisce è la estrema professionalità in tutti i dettagli?Questo fa meditare molto.Noi i giocatori buoni li avremmo anche ma non li sappiamo allenare preparare mentalmente non siamo capaci di allenarli insomma ci sono poche storie.

    • TESTAOVALE 13 Dicembre 2015, 12:35

      dici bene siamo ancora ad un rugby fai da te’ purtroppo , il pesce puzza dalla testa , ci vorrebbe gente ai vertici che sa come profesionalizzare l’indotto invece di cercare consensi con favoritismi ad amici e basta.

  4. malpensante 13 Dicembre 2015, 10:44

    Caro Ian, se passi il turno non vinci neanche un Buondì, se arrivi quinto prendi gli stessi soldi dell’ultima che le ha perse tutte. Tu cosa faresti? Per le Celtiche è la stessa cosa: arrivi ultimo o penultimo, passi il turno o te la giochi e le predi tutte di 50, 4 milioni li prendi comunque. Cara Redazione, il paragone con la Francia è che là nei campionati si gioca evidentemente troppo e alla morte, qui troppo poco e alla fine le partite che contano per tutte e due prima dei play off non arrivano a 10; vince chi arriva quarta e perde chi non ne vince neanche una. 14 squadre là, 10 qua con una sola retrocessione. Club che dovrebbero scendere e club che dovrebbero salire cristallizzati per anni dove stanno, gli uni sempre più scarsi, gli altri che si svenano e, se non salgono in un paio d’anni a prendere quei 150000, cascano da soli come le pere. Non possiamo reggere un domestic finto pro e ridotto a un circolo dei pensionati: quello con la minima e quello da 10000 al mese senza aver pagato i contributi. C’è il rugby solo se si torna struturalmente a prima di Berlusconi: gli aquilani giocano a L’Aquila, i rodigini a Rovigo, i parmigiani a Parma, quelli che si spostano lo fanno per motivi ragionevoli, personali o anche economici, ma non perché sia come oggi l’unico modo per poter continuare a giocare a rugby con dele prospettive. La Celtic, a questo punto non so, i primi due anni ha funzionato, ha sfruttato risorse private, costava relativamente, sono rientrati i nostri (ma a prezzi fuori mercato), sono cresciuti ottimi giocatori: non ha funzionato, e credo non per colpa di uno o dell’altro ma perché così, senza cambiare tutto il resto, non poteva funzionare. Ora non so davvero se abbia ancora un senso, ma di sicuro senza riforma di tutto il resto non ne ha. Come tutto il resto.

  5. Rossella O’Hara 13 Dicembre 2015, 10:53

    «Another dance and my reputation will be lost forever». «With enough courage, you can do without a reputation»

    • malpensante 13 Dicembre 2015, 11:50

      Milady, lei ha talento. Anche se probabilmente ha i baffi.

  6. mamo 13 Dicembre 2015, 11:11

    Provo.
    Una societá funziona se é gestita bene che si parli di una multinazionale, una s.a.s. o un Club sportivo.
    Il problema dei club, oggi, é che son gestiti mediamente da chi non deve rendere conto a nessuno.
    Il cambio epocale, come ricorda Mal, é stato l’arrivo del Nababbo nel nostro mondo. Ha fatto grade la prima squadra di Milano (gettando diserbante sul movimento che c’era alle spalle) ma ha anche delegato qualcuno chw controllasse che il suo mediatico intervento fruttasse qualcosa.
    In realtá anche prima i vari Sanson (di cui abbiam parlato recentemente), Algida, Wurer (non metto Fracasso perché lí c’era un legame impresario-club assolutamente diverso) poi Benetton hanno investito fior di quattrini ma hanno piazzato, tutti, un loro uomo (manager) a vigilare.
    Ecco cosa manca oggi in Eccellenza: manager che devono rispondere al paron.
    Manager che sappiano dove indirizzare gli investimenti ma che sappiano anche gestirli con un minimo di progettialitá.
    Ecco, allora, che a dirigere i Club, ma anche le federazioni periferiche, sono soggetti mediamente mediocri che trovano nello sport quella visibilitá personale che, altrimenti, non avrebbero mai e poi mai raggiunto.
    Uomini che anelano alla medaglietta del C.O.N.I. .
    Questa é poi la base che va a eleggere i Comitati e il Presidente.
    Ecco, forse estremizzando, questo per me é uno dei problemi di base.
    Ce ne sono tanti altri, ne ho proppsto uno.
    Buona domenica.

    • kpi 13 Dicembre 2015, 13:11

      penso che tu abbia ragione. Oggi in Eccellenza c’e’ troppo pressapochismo gestionale guidato da personaggi che non hanno una preparazione manageriale adeguata. D’altra parte e’ un po’ la questione dell’uovo e della gallina: nessun bravo manager arriva a migliorare la gestione se non viene remunerato bene, e nessuna (o poche) squadre di Eccellenza possono remunerare i bravi managers perche’ non hanno abbastanza budget visti i loro risultati sopratutto internazionali.

    • Capitano Kirk 13 Dicembre 2015, 23:10
  7. delipe 13 Dicembre 2015, 11:14

    Buongiorno,
    Un articolo equilibrato che finalmente allarga le responsabilità di un movimentoche non solo fa difficolta a crescere ma addirittura indietreggia!
    Personalmente dopo Federazione, Società avrei aggiunto i Media (giornali in primis e giornalisti improvvisati e poco propensi a raccontare le gesta, i sacrifici, le analisi…ma piu a pompare il rugby in prima pagina solo quando c e una polemica) e gli appassionati (me compreso) che sembra che vadano al campo solo se si vince e non per vedere una partita di rugby….insomma sempre piu tifosi/allenatori e sempre meno appassionati/amanti del gioco in se anche se a proporlo ad alti livelli fosse la squadra avversaria o un grande campione estero di fama in trasferta.
    Questi sono solo i miei pensieri di girovago per l Italia da anni e anche un po all estero…e per quello che posso constatare anno dopo anno.
    Riguardo all oggetto dell articolo vorrei vederlo sotto altri aspetti gratificanti (perlomeno per il sottoscritto).
    Altamente stupido bistrattare queste coppe da parte nostra non presenrando la formaxione migliore.
    Ma dal punto di vista di aumento dell interesse in nazioni che vorrei fossero coinvolte in un rugby europeo piu grande non posso che esserne felice.
    Parliamo della Romania come se fosse l ultima arrivata in realta e sempre stata una nazione importante, tutto sommato la 7 europea per tanto tempo in una ipotetica classifica.
    Il rugby tedesco e un rugby potenzialmente interessante in un paese importante che potrebbe avere orizzonti diversi per tutti gli appassionati, cosi come quello belga.
    Non dimentichiamoci come eravamo poco considerati da test match non ufficiali con le britanniche tanto da non poter neppure mettere la maglia azzurra ma maglie improvvisate seppur ormai un bel ricordo per collezionisti. 🙂
    Io da queste analisi realistiche ma impietose e distruttive come si legge sui media e anche su questo blog vorrei riprendere solo le cose positive
    1 rispetto per l avversario che affronti
    2 risveglio di orgoglio del nostro rugby
    3 la conferma che il rugby ha ormai la faccia di un professionista ma rimane sempre con il cuore di un grande dilettante ! Che sia portoghese, tedesco, belga o italiano! 🙂
    Vi auguro una ottima domenica
    Cordialità

    Ps vorrei ringraziare San Isidro del blog per il commento/analisi/telecronaca della partita Fiamme Direicto che mi e stato molto utile e piacevole leggere.
    Cosi come il suo spirito/approccio al rugby giocato e ai suoi valori nel quali molto spesso mi riconosco. Grazie ! 🙂

    • San Isidro 13 Dicembre 2015, 13:53

      Grazie a te!

    • enricalvisano 13 Dicembre 2015, 16:56

      Hai ragione su tante cose Delipe, però gli stadi si riempiono di più per una sicura sconfitta con gli Harlequins o per un match combattuto con Rovigo, che per una sicura vittoria con l’ultima della classe. Il bello del vecchio super10 era che se non stavi attento le buscavi anche dall’Amatori Catania, dal VeneziaMestre o dalla Capitolina. Ora come ora le partite delle squadre di vertice sono quasi tutte sicure vittorie, manca un’equilibrio che accorci le distanze e riporti interesse.

  8. Maxwell 13 Dicembre 2015, 11:14

    1) Per me i problemi del rugby non hanno un prima 2007 o un dopo.
    C’è stata un’ottima generazione-Grenoble ed una generazione di 18-20enni lanciata da Kirwan ( 2 anni 2 partite 5 anni il 6N ….. 🙂 )
    2) Rose Benetton 10-11 e Aironi 11-12
    https://it.wikipedia.org/wiki/Benetton_Rugby_Treviso_2010-2011
    https://it.wikipedia.org/wiki/Aironi_Rugby_2011-2012
    Non troverete oltre 7-8 giocatori nati durante il quinquennio 1985 – 1989
    Dov’erano gli altri? a studiare? cacciati via per vincere scudettini italici con 11 stranieri?
    3)
    Melrose – Stirling County 29-14
    Boroughmir -Gala 19 – 28
    Hawick Selkirk 35 – 18
    Ayr Heriots 20 – 8
    Glasgow Hawks Currie 13 – 18
    .
    Cosa sono ?
    Semplicemente i risultati di ieri del domestic scozzese…..loro non hanno voglia di mandare in giro i dilettanti a fare figure di merda per cercare di raccattare se va bene 50-60 punti a partita e 400K
    .
    4) non dico che le cose vanno bene, ma per cortesia non venitemi a raccontare che con un campionato U.20 si sistemano le cose anche se sarebbe DOVEROSO farlo o che con un’eccellenza a 8 6 o 24 squadre ci sarebbe la rinascita.
    5) i tempi del dilettantismo sono FINITI e i campioni vanno in Francia a monetizzare…. il campionato italiano spero che sia chiaro per tutti che è FINITO, con buona pace di una parte veneta e dei VCN.
    6) se qualcuno dice che sul punto 5 mi sto sbagliando mi porti i dati, cifre, numeri ed incassi dell’eccellenza…. 4000 spettatori x 5 partite….. e stavolta non nascondetevi voi dietro i 60.000 all’Olimpico
    7) se allora bisogna investire in marketing cosa cazzo stiamo aspettando?
    8) se bisogna intervenire nelle scuole ricordo che se poi il prodotto “tira” bisogna costruire i campi.
    Es. 28 comuni est Milano, 300.000 ( trecentomila !!!!!! ) persone con 2 campi da rugby ( DUE !!!!!!!!!!!!)…. forse 3.
    https://martesanainsieme.wordpress.com/
    il paese del 50% delle mie radici, Villorba ha 2 campi da rugby per 18.044 abitanti
    9) 3 anni fa sono a Cernusco Sul Naviglio a vedere dei pistolini allenarsi….
    circa 30-34 ragazzi divisi in 2 che provano l’allineamento touch….
    passano i primi 5 minuti e sento sempre l’oooooooo ogni 2 secondi…. e il pallone che lo tengono in mano sempre i soliti 3.
    passano altri 5 minuti UGUALI e il pallone è sempre in mano ai soliti 3
    dopo 22 minuti mi sono rotto i coglioni e sono andato via.
    Egregi educatori non loggatevi per dirmi che sono un pirla e una testa di cazzo… lo so già !
    So anche che siete dei santi-laici….ma porc* p**** v***** tr****
    dividete il campo in 4 e fate giocare e divertire palla in mano sti poveri bambini…. chi se ne frega a 10-12 anni dell’allineamento….. fategli venire la voglia non lo sminchiamento !!!
    come anni fa per il calcio all’oratorio quando non si sapeva mai il risultato perchè almeno 4 tiri non si sapeva se erano gol, traverse o se avevano abbattuto un boeing 707.

    • Jager 13 Dicembre 2015, 12:34

      Molte delle cosa che dici sono condivisibili , su altre sono d’ accordo solo in parte . Per esempio sono d’ accordo che il campionato di eccellenza è un torneo ” finito ” e che vada rivisto , ok il marketing , però chi investe grosse cifre in uno sport che in Italia e comunque seguito ( nazionale a parte ) da un un esiguo di appassionati ? Poi bisogna rispondere alla domande epocali : vogliamo continuare con le franchigie oppure investire in un campionato nazionale veramente di livello ? Possiamo permetterci due franchigie pro e un domestic ( almeno sulla carta ) pro , oppure quest’ ultimo va ridimensionato a una dimensione semi-pro o addirittura dilettantistica ? Ha senso far giocare stanieri nel domestic ? Ecc , ecc
      Per quel che riguarda il punto 9) , io credo che sarebbe il caso che i bambini giocassero al touch fino all’ eta di 12 anni , in modo da abbituarsi a capire che l’ avversario deve essere superato con l’ abilità tecnica , con il passaggio o con la velocità non con l’ autoscontro

      • gsp 13 Dicembre 2015, 13:08

        non possiamo investire su un campionato interno di livello perche’ non ci sono i soldi. non bastano.

        l’altra opzione sarebbe investire tutto in formazione e vederne i risultati in 5/10 anni, squadre piu’ competitive. ma nessuna garanzia che il domestic diventi economicamente interessante (ma lo sarebbe dal punto di vista tecnico).e poi doversi porre il problema che forse una specie di pro italiano, tipo celtico ci vuole per fare il passo successivo.

        io cmq, per facilita d’analisi, e per togliere alibi e tutti, direi che non c’e’ nulla di sbagliato con l’eccellenza, non e’ colpa di nessuno. e’ cosi, e basta, e non cambiera’. sotto tutti, lavorare nell’unica cosa che si puo’ davvero cambiare, ovvero la formazione. dove sia fed che club (con poche, felicissime eccezioni) non hanno alcuna idea. quindi nessuno parli, tutti ascoltino. scordatevi i tempi in cui a rovigo arrivavano i campioni perche’ quei tempo non torneranno.

        • Jager 13 Dicembre 2015, 13:57

          Sul fatto che non ci sono soldi siamo d’ accordo . Quelli che ci sono , sono comunque spesi male . L’ idea di investire tutto in formazione mi trova assolutamente favorevole , e probabilmente è anche l’ unica soluzione in grado di produrre una svolta . Francamente non credo che a breve-medio termine ( prox 10-15 anni) in un aumento esponenziale di interesse ( e quindi di disponibilità economica ) , ma questo poco importa se aumenta il livello tecnico ( quindi investire tutto in formazione ) . È altrettanto vero , come tu giustamente hai sottolineato , che per fare il ” passo successivo” , è necessario partecipare un torneo di livello o svilupparbe uno propio , ma è altrettanto vero che in questo momento non siamo in nessuna delle due situazioni : le nostre franchigie non crescono , e l’ eccelenza langue in una stato di povertà tecnica ormai da anni ( quindi unvestire tutto in formazione ) . Sicuramente i tempi in cui i campioni giocavano in Italia è finito , e forse mai tornerà , ma comunque non capisco la necessità di portare in Italia stranieri di basso livello solo per il gusto di averli ( quindi investire tutto in formazione ) . Forse si è capito come la penso

  9. Maxwell 13 Dicembre 2015, 11:15

    1) Per me i problemi del rugby non hanno un prima 2007 o un dopo.
    C’è stata un’ottima generazione-Grenoble ed una generazione di 18-20enni lanciata da Kirwan ( 2 anni 2 partite 5 anni il 6N ….. 🙂 )
    2) Rose Benetton 10-11 e Aironi 11-12
    Non troverete oltre 7-8 giocatori nati durante il quinquennio 1985 – 1989
    Dov’erano gli altri? a studiare? cacciati via per vincere scudettini italici con 11 stranieri?
    3)
    Melrose – Stirling County 29-14
    Boroughmir -Gala 19 – 28
    Hawick Selkirk 35 – 18
    Ayr Heriots 20 – 8
    Glasgow Hawks Currie 13 – 18
    .
    Cosa sono ?
    Semplicemente i risultati di ieri del domestic scozzese…..loro non hanno voglia di mandare in giro i dilettanti a fare figure di merda per cercare di raccattare se va bene 50-60 punti a partita e 400K
    .
    4) non dico che le cose vanno bene, ma per cortesia non venitemi a raccontare che con un campionato U.20 si sistemano le cose anche se sarebbe DOVEROSO farlo o che con un’eccellenza a 8 6 o 24 squadre ci sarebbe la rinascita.
    5) i tempi del dilettantismo sono FINITI e i campioni vanno in Francia a monetizzare…. il campionato italiano spero che sia chiaro per tutti che è FINITO, con buona pace di una parte veneta e dei VCN.
    6) se qualcuno dice che sul punto 5 mi sto sbagliando mi porti i dati, cifre, numeri ed incassi dell’eccellenza…. 4000 spettatori x 5 partite….. e stavolta non nascondetevi voi dietro i 60.000 all’Olimpico
    7) se allora bisogna investire in marketing cosa cazzo stiamo aspettando?
    8) se bisogna intervenire nelle scuole ricordo che se poi il prodotto “tira” bisogna costruire i campi.
    Es. 28 comuni est Milano, 300.000 ( trecentomila !!!!!! ) persone con 2 campi da rugby ( DUE !!!!!!!!!!!!)…. forse 3.
    https://martesanainsieme.wordpress.com/
    il paese del 50% delle mie radici, Villorba ha 2 campi da rugby per 18.044 abitanti
    9) 3 anni fa sono a Cernusco Sul Naviglio a vedere dei pistolini allenarsi….
    circa 30-34 ragazzi divisi in 2 che provano l’allineamento touch….
    passano i primi 5 minuti e sento sempre l’oooooooo ogni 2 secondi…. e il pallone che lo tengono in mano sempre i soliti 3.
    passano altri 5 minuti UGUALI e il pallone è sempre in mano ai soliti 3
    dopo 22 minuti mi sono rotto i coglioni e sono andato via.
    Egregi educatori non loggatevi per dirmi che sono un pirla e una testa di cazzo… lo so già !
    So anche che siete dei santi-laici….ma porc* p**** v***** tr****
    dividete il campo in 4 e fate giocare e divertire palla in mano sti poveri bambini…. chi se ne frega a 10-12 anni dell’allineamento….. fategli venire la voglia non lo sminchiamento !!!
    come anni fa per il calcio all’oratorio quando non si sapeva mai il risultato perchè almeno 4 tiri non si sapeva se erano gol, traverse o se avevano abbattuto un boeing 707.

    • mamo 13 Dicembre 2015, 11:41

      Buono quel tuo 50%, quantomeno da un punto di vista rugbystico
      Il tuo (mezzo) Villorba ha messo su un bel movimento giovanile e a breve – 2/3 anni, avrai a mio avviso un tuo (mezzo) paesano ai vertici (facendo gli scongiuri).

  10. xnebiax 13 Dicembre 2015, 11:24

    Io vorrei sottolineare come l’eccellenza quest’anno sia calata di livello: le partite viste fino ad ora sulla rai sono state TUTTE brutte, piene di errori banali, con squadre incapaci di fare 3 fasi di fila.
    Quest’anno praticamente tutte le squadre si sono ringiovanite. È successo, diciamocelo, per mancanza di soldi. Ma i giovani arrivano NON AL LIVELLO DELL’ECCELLENZA. Il che è un disastro e denota il disastro formativo degli ultimi anni.
    Per me una delle chiavi di lettura è questa.
    Un campionato dove le squadre fanno errori ogni 2 fasi, sbagliano passaggi e non sfruttano banali sovrannumeri. Il ritmo delle partite è basso, scandito dai perenni reset della mischia.
    Poi è ovvio che se Mogliano mette in campo le riserve vuol dire che c’è una presunzione assolutamente infondata.

  11. xnebiax 13 Dicembre 2015, 11:37

    Seguendo l’articolo fatemi dire che secondo me la FIR in questi anni ha fatto di tutto per tenersi fuori dalle questioni dei campionati: LA FIR NON VUOLE FARE NIENTE CHE POSSA NON PIACERE AI CLUB. Non che gli assecondino, ma lo scontro è latente, sommesso: io non rompo i coglioni a te con regole che non ti piacerebbero se tu non rompi i coglioni a me con richieste serie.
    È ovvio che sotto c’è la paura di non essere rieletti.
    Per me una federazione dovrebbe avere il coraggio di prendere le decisioni necessarie, anche se in un primo momento possono far male o non piacere.
    Poi, devo dire, che con questi dirigenti FIR, forse è meglio che non facciano niente perché è ben possibile che farebbero più male che bene. Ma questo è perché qualcuno gli ha votati.

  12. Rabbidaniel 13 Dicembre 2015, 11:58

    La faccio semplice e secca: Irlandesi, scozzesi e gallesi mandano squadre di domestic in coppa? No. Siamo più bravi e più furbi noi? È ovvio che se schieri le seconde linee e giochi svogliato puoi benissimo perdere con l’equivalente della nazionale tedesca.

  13. francesco totti 13 Dicembre 2015, 12:56

    è ridicolo che le coppe europee vengano utilizzate per far giocare gli esordienti e chi non gioca mai …
    forse è il caso di rinchiuderci totalmente nella nostra amata eccellenza e non uscirne più perché se dobbiamo farlo con i risultati che otteniamo da troppi anni è meglio non giocare fuori dai nostri confini nazionali con club o franchigie varie.. PENSO SIA PIU ONOREVOLE
    questa è la mancanza di serietà tipica ITALIANA, alla meno peggio, mentalità sparagnina, calcolatrice e speculativa .. non onorare queste competizioni penso sia vergognoso da parte delle società .. credo che insieme alla federazione siano la causa del marcio del rugby italiano…
    possiamo star qui a parlare per ore ma forse il nostro movimento è in crisi per un po troppe cose non di meno per i valori….non solo per colpa della federazione evidentemente
    VALORI rugbystici ZERO

    • gsp 13 Dicembre 2015, 13:09

      grande capitano!

    • San Isidro 13 Dicembre 2015, 13:54

      a francè ma proprio tu parli che a momenti uscivate dall’Europa col Bate Borisov!

      • gsp 13 Dicembre 2015, 15:56

        Ma smettila, il capitano era infortunato. Col suo ritorno in pirmavera sará tutto diverso. Il nuovo acquisto, Culovic, si é fatto subito notare.

        Ma questa settimana in quale programma television ti vediamo? Quello bello sull’eccellenza? Rugby today? Barbara d’Urso?

        • Maxwell 13 Dicembre 2015, 16:05

          no….. ti prego……Barbara D’Urso proprio no !!!!!!

          • gsp 13 Dicembre 2015, 19:00

            É che vuoi da me Max, a San piacciono MILF. 🙂 🙂

          • San Isidro 13 Dicembre 2015, 19:22

            ahah…attento Peppe che qualsiasi cosa tu dica sarà utilizzata contro di te quando sarai convocato dal tribunale della LOV…

        • San Isidro 13 Dicembre 2015, 16:25

          Peppe questa settimana sono già prenotato da Maurizio Costanzo…

  14. gsp 13 Dicembre 2015, 13:00

    questa presidenza e gli interessi dell’eccellenza sono tutt’uno.

    Di club illuminati sui quali costruire ce ne sono, ed ai quali dare chiavi in mano, ma non corrispondono di solito a quelli d’eccellenza, per quello a volte penso, con una iperbole, che l’eccellenza sia la nostra zavorra.

    Per me un discorso tecnico non esiste sulla coppa. piu’ che un discorso tecnico italia v romania, o russia oppure Germania, e’ un discorso delle eccellenti alle quali non sbatte nulla di questo torneo e che non ha ritorni economici, ma si capisci quali e da dove dovrebbero arrivare.

    poi che le selezioni romene, o le squadre romene ce le suonano, non e’ una novita’. ma non capisco da dove nasca la presunzione dare per scontate le vittorie con loro, dal momento che e’ il nostro domestic contro il loro. ovvero noi contro l’unica differenza che abbiamo rispetto a loro, ovvero il pro.

    chiedere slelezioni non ha senso, perche’ non e’ per niente scontato che ottengano risultati migliori. anzi.

    chiudiamo sta coppa, e magari variamo questa storia dei 400000 all’eccellenza, magari spalmati in modo divers dalla prima all’ultima.

    cmq, questo semipro deve finire.

  15. jazztrain 13 Dicembre 2015, 13:13

    Paradossalmente sono contentissimo per i risultati delle squadre come il Timisoara e l’Heidelberg (squadra filosofico-rugbistica),l’impronunciabile squadra russa capace di battere il Brive(!!!) per non parlare poi dei bravissimi dilettanti portoghesi che hanno messo in grande difficoltà le nostre FF.OO.

    Sembra che da quando siamo stati ammessi al 6 Nazioni, l’Italia del rugby non faccia altro che guardare dall’alto in basso le squadre che provengono dal 6 Nazioni B.

    Siamo diventati supponenti, ci illudiamo di poter maramaldeggiare e invece veniamo meritatamente ridimensionati da nazioni che sulla carta ci sono inferiori (diverso è il caso della Romania squadra nobile decaduta ma vogliosa di tornare, tornare ai livelli degli anni 80; non a caso Lynn Howells vorrebbe giustamente giocare test match contro le squadre del 6 nazioni invece di aspettare altri 4 anni per sperare d’ incontrare in un girone eliminatorio Francia, Irlanda, Italia, Scozia, Galles!)

    Sono ancor più contento della vittoria della Germania! Se quest’anno dovesse vincere qualche partita nell’European Nation Cup con conseguente crescita dell’interesse del rugby per l’intera popolazione tedesca (i dati inerenti l’ultimo Campionato del Mondo sulla diffusione televisiva e sul numero degli spettatori tedeschi per le partite più importanti della manifestazione sono interessanti, sembra che la palla ovale stia incuriosendo i telespettatori tedeschi), potrebbe accadere che, grazie alle grandi potenzialità che questa nazione ha, in pochi anni riescano a costruire una nazionale competitiva che potrebbe sfidare la Georgia. Sarà interessante seguire con attenzione la mitica ex Coppa FIRA alias European Nation Cup e vedere come si comporteranno le nazioni del 6 Nazioni B nel Campionato 2016

    L’Italia deve riorganizzarsi: deve evitare che le nazioni del 6 Nazioni B si avvicinino troppo ai nostri livelli; ristrutturare il livello del Campionato d’Eccellenza (si legga la proposta di Stefano il Nero di allargare a 3 le retrocessioni come mezzo per elevare la qualità del nostro domestic) e di finanziare con i soldi del 6 nazioni i settori giovanili, i tecnici etc… altrimenti, altro che 6 nazioni B! Potremmo correre il rischio di scendere di livello verso il 6 nazioni C !

  16. vecchio cuore neroverde 13 Dicembre 2015, 13:23

    Toh
    Ora anche malpensante scrive e pensa quello che ho scritto per 18 mesi venendo insultato come idiota nostalgico
    Solo il rugby dei campanili può’ sopravvivere
    E se torna quel rugby addio viadana, calvisano etc
    Vince per anni Padova, qualche volt Rovigo, occasionalmente l’aquila
    Anzi no
    L’Aquila quest’anno cessa la comica messa in scena da circa 15 anni durante i quali chi a l’aquila ha amato il eugby si è’ solo fatto da parte

  17. Francesco.Strano 13 Dicembre 2015, 13:31

    @maxwell quotone !

  18. San Isidro 13 Dicembre 2015, 13:33

    Scusate, ma non capisco chi fa paragoni con i club dei campionati domestici celtici…loro non fanno questa competizione, ma le migliori squadre gallesi e scozzesi, oltre ai team A delle franchigie irlandesi, partecipano alla British & Irish Cup assieme ai club di RFU Championship…le coppe quindi le fanno pure loro…

    • Stefo 13 Dicembre 2015, 14:07

      San Isidro non e’ vero!
      Nessun club del domestic irlandese partecipa alla B&I Cup ci giocano le formaizoni A delle Provincie, da questa stagione non vi aprtecipano neanche i club gallesi ma le Regioni con le loro formaizoni A e gli scozzesi non vi aprtecipano prorpio!

      • Stefo 13 Dicembre 2015, 14:08

        PErche’; sia chiaro da questa stagione gli scozzesi non vi partecipano piu’.

      • San Isidro 13 Dicembre 2015, 14:37

        @Stefo, ho pure precisato “oltre ai team A delle franchigie irlandesi”…
        Sulla nuova formula di quest’anno non sapevo, ma nelle edizioni passate le squadre partecipanti erano quelle…

        • Stefo 13 Dicembre 2015, 14:41

          San il punto e’prorpio in passato…ed ora hanno cambiato…chiisa perche’…

  19. andycri 13 Dicembre 2015, 13:41

    Io sono del parere che le squadre del domestic non dovrebbero partecipare alla Challenge cup, nella quale invece farei giocare entrambe le celtiche. Almeno qualche vittoria potremmo strapparla.
    Bisogna essere realisti, il gap esistente tra le prime 5-6 squadre dei campionati inglese e francese, e le nostre celtiche è troppo grande. Troppa la differenza fisica e tecnica, legata in larga misura ai diversi budget a disposizione, ma ovviamente, non solo a quello.
    Noto che questo riguarda, in modo meno marcato, anche le altre squadre del Pro 12. Dubito, infatti, che si riesca a veder primeggiare ancora squadre come Leinster, Munster o gli stessi Ospreys nella massima competizione eurpea per club come successo fino a pochi anni fa.

  20. San Isidro 13 Dicembre 2015, 13:52

    Oltre alle italiane comunque c’è pure il Brive che perde a Sochi con l’Enisey…

    • narodnik 13 Dicembre 2015, 14:09

      eheheeheh direi la sorpresa e’ proprio quella,resta da capire come sia successo cmq e’ caricata su youtube dopo me la vedo,cmq son contento che ogni tanto un outsider ce la fa,le italiane che perdono in coppa mi sembra regolare quanto un orologio svizzero poca sorpresa anzi…

    • enricalvisano 13 Dicembre 2015, 18:05

      Il Brive pareggiò a Calvisano due anni fa e se non sbaglio venne battuto anche dai Bucharest Wolves. Insomma, stupisce sempre ma se poi pensiamo che è sempre il Brive, non stupisce poi così tanto.

    • fabiogenova 13 Dicembre 2015, 21:54

      Credo che le partite lì sian condizionate dal clima impossibile

  21. vecchio cuore neroverde 13 Dicembre 2015, 14:19

    – 19 gradi

    Terreno ghiacciato
    E francesi senza titolari

    • Rabbidaniel 13 Dicembre 2015, 14:38

      Se hanno giocato a Sochi non c’erano -19, il Connacht si è beccato la gelata a Krasnojarsk.

    • narodnik 13 Dicembre 2015, 15:26

      mmh 6 gradi dice,sicuramente francesi senza titolari e sicuramente un po’ spocchiosi come sempre le ranocchie!certo pero’ che anche una panchina del brive dovrebbe essere nettamente al di sopra degli amici siberiani..

  22. faduc 13 Dicembre 2015, 15:03

    L’esempio chiaro del disastro rugby alto livello è Roma. Una miriade di squadre assolutamente inutili (per l’alto livello), nate dalle sempre presenti scissioni che neanche la sinistra Italiana, e se gli fai presente che così non vanno da nessuna parte si offendono pure. Possibile che a Roma, con questa enorme tradizione che sempre sbandierano, non riescono a fare una franchigia da 3/5000 spettatori, minimo sindacale per fare un professionismo “di base”, struttura fondamentale per un successivo salto nei consessi internazionali

    • Stefo 13 Dicembre 2015, 15:05

      Daje San Isidro daje!

      • faduc 13 Dicembre 2015, 15:15

        Settimana scorsa, mini rugby con 500 bambini, tutti da Roma e dintorni. Dici ai genitori: signori, per costruire una realtà più professionale, per dare la possibilità ai ragazzi di crescere come giocatori, dobbiamo fare uno sforzo tutti quanti. Stiamo creando una franchigia, ma abbiamo bisogno non di soldi, ma di abbonamenti per il campionato. Così possiamo creare una struttura con tecnici e strutture adeguate. Perché se i vostri figli vogliono giocare a rugby, tanto vale che imparino a giocare bene, che tanto le botte, o giochi bene o male, le prendono ugulamente. Tra tutte le società, con le giovanili e altri, una realtà con 2500/3000 abbonamenti non si crea? Poi viene tutto il resto, sponsor (che con questi numeri minimi, non mancano) merchandaising).
        Ma no, meglio prendere le botte davanti parenti e amici, e poter dire di giocare a rugby alle ragazze durante i compleanni…rugby, insomma, quello che fanno nei paesi evoluti è un altro sport, ma ci si accontenta di una pacca sulla spalla e poter dire di far parte di quel mondo

        • fabiogenova 13 Dicembre 2015, 21:56

          Hai soluzioni, Faduc? Perché se questo è il problema (o un dei problemi), io non ne vedo

    • San Isidro 13 Dicembre 2015, 18:04

      Grazie @faduc per queste belle parole…il male assoluto del rugby italiano è senza dubbio il rugby romano, certo…però poi ti dà fastidio se ci offendiamo se dici queste cose…non è che la tradizione del rugby romano viene “sbandierata”, soltanto che a volte si ricorda che pure a Roma esiste una lunga storia ovale viste le critiche che ogni tanto arrivano da altre zone d’Italia secondo cui il rugby esiste solo da loro, che la Lazio sia il più antico club d’Italia esistente è un dato di fatto…ma come Roma anche Milano ha una solida tradizione rugbystica, l’Amatori Milano è più o meno contemporaneo alla Lazio…
      Per fare il professionismo a Roma nel rugby servono i presidenti alla Speziali (possibilmente non quelli all’Abbondanza), serve qualcuno che investa seriamente tanti soldi in un progetto di alto livello, ma questo è un affare che riguarda i privati, non le società, serve l’imprenditore che metta la sua parte visto che (FF.OO a parte per il loro diverso statuto) i presidenti delle varie squadre cittadine non è che abbiano tutto questo patrimonio, gli stessi soci ricchi della Capitolina hanno deciso di ripartire con un nuovo progetto diverse stagioni fa che punta su un’impostazione amatoriale del club (ed hanno tutta la mia approvazione visti i frutti che sta dando l’URC in ogni categoria)…
      Le società “inutili” del rugby romano per fortuna riescono a vivere di vita propria poggiandosi essenzialmente sui ragazzi del loro vivaio (o su vivai di altri club romani), sempre Fiamme Oro a parte (nonostante anche i cremisi adesso abbiano un settore giovanile, unito nelle juniores anche con la Nuova Rugby Roma), e grazie alle proprie risorse sono andate molto oltre (altro che da “nessuna parte”)…quest’anno ci sono tre squadre della capitale solo in Serie A, di cui due neopromosse dalla B che ce l’hanno fatta esclusivamente con i propri mezzi…
      A Roma c’è un sano dilettantissimo che, sempre escluse le FF.OO e la Lazio che è una società semi-pro (in cui giocano pure atleti di fuori e stranieri), dalla Serie A alla C2 coinvolge ben 15 squadre, oltre a tutte le società che fanno solo rugby giovanile sul territorio…ben vengano i campanili e la rivalità che sono il sale del rugby amatoriale: più squadre=più praticanti=crescita del movimento…da questo punto di vista, da romano e appassionato, non posso che ritenermi soddisfato per come stia crescendo il rugby qui, anche se naturalmente parliamo sempre di uno sport minore in un contesto metropolitano…
      Se poi arrivasse qualche imprenditore che investa tanti soldi per creare una franchigia celtica a Roma ne sarei contento, intanto mi accontento di una base forte e di due squadre in Eccellenza (anche se una è statale seppure sono quasi 30 anni che gioca qui)…

      • faduc 13 Dicembre 2015, 19:41

        “L’esempio chiaro del disastro rugby alto livello è Roma”
        San, sei simpatico, ma non credo d’aver detto quello che tu hai capito…ho detto esempio, non certo tutti i mali. Esempio, nel senso di chiaro paradigma.

        “A Roma c’è un sano dilettantissimo che, sempre escluse le FF.OO e la Lazio che è una società semi-pro (in cui giocano pure atleti di fuori e stranieri)”
        Ti ringrazio di avermi dato ragione. Infatti, io parlavo di professionismo. FF.OO e Lazio non sono certo semi o professionistiche, non basta poter pagare 1.400 euro al mese i giocatori per fare del professionismo. Devi anche avere la possibilità di investire in professionalità e strutture, cosa che non credo possano fare per statuto e budget, se vogliamo mettere come linea minima per il professionismo i budget delle nostre due celtiche.

        “ben vengano i campanili e la rivalità che sono il sale del rugby amatoriale: più squadre=più praticanti=crescita del movimento…”
        Mi sembra evidente che nel rugby professionistico, che non si poteva permettere campionati interni come Inghilterra e Francia, abbiano scelto strade diverse, e visto i loro progressi, loro hanno ragione e tu torto…sempre se parliamo di rugby professionistico.

        “da questo punto di vista, da romano e appassionato, non posso che ritenermi soddisfato per come stia crescendo il rugby qui, anche se naturalmente parliamo sempre di uno sport minore in un contesto metropolitano…intanto mi accontento di una base forte e di due squadre in Eccellenza (anche se una è statale seppure sono quasi 30 anni che gioca qui)…”
        Beh, prendiamo una selezione del meglio del rugby romano e facciamogli fare un tour nelle capitali del 6 nazioni, poi vediamo contro chi li fanno giocare…

        “Se poi arrivasse qualche imprenditore che investa tanti soldi per creare una franchigia celtica a Roma ne sarei contento”
        Nessun imprenditore mette soldi dove ci sono enne realtà diverse che fanno fatica a parlare tra loro e con duecento spettatori a partita

        • faduc 13 Dicembre 2015, 20:51

          …e, concludo, prima il rugby faccia i “compiti a casa”, poi qualche imprenditore farà capolino. Si renda appetibile come prospettiva, lasciando inutili (PER L’ALTO LIVELLO) duplicati, una sola franchigica con alla base tutte le realtà dilettantistiche. Oppure, se stasera alla schedina vinco 10 milioni di euro, prepratevi che qualcuno ce lo metto io 🙂

        • San Isidro 13 Dicembre 2015, 21:36

          faduc, ok ti sei spiegato meglio sul primo punto, ma credo che non ci stiamo capendo bene in generale…
          Anzitutto dimmi esattamente cosa intendi per un club professionistico a Roma:
          1- franchigia celtica
          2- un qualsiasi club romano che d’improvviso investe un sacco di soldi e diventa come il Toulon
          3- una franchigia romana per l’Eccellenza
          Per il punto 1 credo di averti già risposto nel commento precedente, il punto 2 credo sia utopico anche perchè nessuno investirebbe milioni di euro nella Lazio ad es. per fargli vincere il campionato d’Eccellenza, il punto 3 presenta varie questioni:
          A- c’è la situazione delle Fiamme Oro, in quanto team statale non so come potrebbero partecipare ad una franchigia e non penso certo rinuncerebbero all’Eccellenza per far posto ad una franchigia
          B- sopra ho detto che ogni società è nella categoria che le compete perchè ce l’ha fatta con le proprie forze, le proprie risorse e il proprio vivaio, le tre romane di A ne sono l’esempio perfetto, vivono di vita propria, non credo interessi a nessuna delle tre fondersi in una franchigia…oltretutto a me fa piacere che ci siano così tante squadre in città tra Eccellenza e A e l’idea di un superclub romano, oltre a non avere presupposti concreti in termini economici (perchè anche per una franchigia di Eccellenza servono i soldi) e societari, non è che mi sconfinferi più di tanto, ma è soltato una mia opinione, magari altri romani sarebbero in disaccordo con me…
          Venendo ai due club di Eccellenza, beh, ovviamente non stiamo parlando di professionismo di alto livello per le Fiamme Oro, ma di basso pro (come accade anche a Calvisano e Rovigo), la Lazio invece è una realtà semi-pro visto che ha stranieri pagati in rosa e tutti gli atleti predono un minimo per giocare…
          Dobbiamo poi stabilire i termini di paragone, che c’entra il professionismo di Inghilterra e Francia con il nostro campionato interno? Ovviamente mica possiamo mandare una selezione Lazio/FF.OO/URC/CUS/Primavara a giocare contro il Racing, gli Wasps o il Leinster…il nostro vero professionismo di alto livello, e unico metro di riferimento per tutte le altre realà pro internazionali, è rappresentato esclusivamente da Zebre e Teviso, punto.
          Quando parlo di campanili, sana rivalità, ecc, è chiaro che non mi riferisco al professionismo, ma al rugby amatoriale e dilettantisco (dalla Serie A in giù) che alimenta il nostro movimento e, ripeto, per me la formula ” più squadre=più praticanti=crescita del movimento” è più che valida…le tante squadre che ci sono a Roma stanno a significare che c’è un movimento forte dal quale in futuro potrà uscire qualcuno che magari approderà ad alto livello…le “enne” squadre di cui parli sono l’espressione del movimento capitolino e necessariamente in una città grande come Roma ci sono tante squadre (e per me sono anche poche quelle che ci sono adesso), pensa alla realtà metropolitana di Buenos Aires che ha un campionato tutto suo strutturato su 4 divisioni per un totale di circa 90 squadre ogni anno (chiaramente parliamo di un territorio che fa 3/4 volte gli abitanti di Roma)…”duecento spettatori a partita”, Roma non farà grandi numeri nel rugby di club, ma per fortuna i 200 si superano spesso, il derby di A Primavera-Capitolina quest’anno ne ha fatti 1000, quello CUS Roma-Primavera almeno 700, contro I Medicei la Capitolina ne ha fatti 5/600, l’anno scorso il derby di C1 Villa Pamphili-Rugby Roma ha fatto più spettatori di quelli che vanno a vedere Lazio e FF.OO in Eccellenza, e al barrage-promozione di B dell’anno scorso tra CUS e Noceto sempre 1000 spettatori, questo è solo qualche esempio…

          • malpensante 13 Dicembre 2015, 22:23

            Mettici INPS, tasse, tredicesima e liquidazione, aggiungi i benefit e scopri che un ragazzo che gioca alle Fiamme prende ben di più, e con sicurezza e futuro, di uno straniero da un’altra parte. Un pari livello e pari età, non se lo può nemmeno sognare. Però il bastone che regge la carota è quello e se speri, immagini, desideri una carriera o anche solo di giocarti le tue qualità, devi andarci per forza. A piedi, zitto e pedalare. E ringraziare. Quella è l’alternativa alle Fiamme. Se non sei tra quelli col bastone e la carota, non è che costi una esagerazione prenderli o tenerli: semplicemente è impossibile.

          • faduc 14 Dicembre 2015, 18:59

            San, eviti con maestria i punti principali del mio ragionamento.
            San, io capisco il tuo amore per il dilettantismo e il suo presunto “primato morale”, ma abbiamo un problema: siamo entrati, bene o male, nel rugby che conta, e se non vogliamo continuare a fare figure “professionisticamente” impresentabili, allora dobbiamo ragionare su come progredire nel senso del professionismo, e per professionismo intendo una crescita tecnica e agonistica all’altezza dei tornei a cui il nostro meglio partecipa. Se siamo sempre all’anno zero, la colpa non è sola della federazione, come illustri frequentatori di questo blog scrivono a piè sospinto, anche se cade un meteorite. Il problema sta proprio in quel “insano campanilismo” che dilania e non permette di crescere, quando per crescere c’è bisogno di numeri e non divisioni. Non la voglio buttare nella storia, ma a furia di campanilismi, nel ‘400, quando un mezzo esercito venne a scampagnare in Italia, i campanili, incapaci di reggere l’urto, non facevano altro che dividersi e vendersi. Ma ti chiedo: pensi veramente che la struttura rugbistica attuale romana possa essere di valido contributo all’alto livello italiano? Consegnare al rugby del nord 1/2 giocatori di livello tra l’ultima del pro12 e le prime dell’eccellenza, non mi sembra un gran risultato. Sono i numeri a dire che Roma – ma perché adesso stiamo parlando di Roma – ha una struttura rugbistica non all’altezza della capitale di una delle 6nazioni. E lo dico con il massimo rispetto per quei ragazzi, che se cresciuti rugbisticamente in realtà adeguate al livello del sei nazioni, sicuramente avrebbero acquisito skills generali di altro livello. Ripeto: se un giocatore deve prendere botte, meglio che lo faccia sapendo giocare che avendo skills rudimentali e approssimativi. Poi, scusa, non è che tra i miei 200 (che era un numero ironico per dire poca gente) e i tuoi mille (da vedere, eh!) spot ci sia molta differenza. Bilanci alla mano, per avere un minimo di professionalità ci vogliono non meno di 5.000 abbonati. Secondo te Roma non è in grado di di organizzare una realtà rugbistica di questo livello? Se aspetti un presidente che ci mette i soldi, allora la possiamo fare a Messina…con i soldi si fa tutto

          • San Isidro 15 Dicembre 2015, 01:29

            Anzitutto mi spiace che tu dica “eviti con maestria” perchè io non ho fatto alcun aggiramento, ho risposto a ciò che hai detto (anche abbastanza dettagliatamente), magari non ho ben compreso alcuni tuoi punti (che infatti ancora non mi sono chiari) e magari anche tu dovresti spiegarti meglio…anche la frecciatina “da vedere, eh” mi da fastidio perchè non mi invento palle, il numero di spettatori era quello (su alcuni puoi trovare riscontro sui tabellini), tra l’altro quando un dato di un tabellino di una romana di Eccellenza o Serie A era gonfiato l’ho fatto sempre notare…
            Tornando al discorso, dal mio punto di vista non riesco proprio ad immaginare un professionismo senza un sano dilettantismo alla base (vedi quello che sta facendo l’Argentina adesso con l’ingresso nel Super Rugby)…e comunque non mi hai risposto su “cosa intendi per un club professionistico a Roma”…ripeto, per creare una franchigia romana per la Pro 12, oltre alla coesione tra le varie società del territorio per creare la base e la filiera (e per un progetto simile credo che tutte le società romane non avrebbero problemi, vedi quello che stanno facendo in Veneto con I Dogi che adesso sono rinati almeno a livello amatoriale), serve SOPRATTUTTO (scusa il maiuscolo, ma è fondamentale) qualcuno che investa seriamente, altrimenti non si va da nessuna parte…
            Specifico poi che per campanilismo intendo una sana rivalità, è vero che a Roma c’è qualche club che non si può vedere con l’altro, ma la cosa è meno esagerata che in Veneto e come, detto su, se ci fossero i presupposti seri per fare da base ad una franchigia celtica non credo ci siano difficoltà, l’unico problema, a costo di essere ripetitivo, è: chi ci mette i soldi? Perchè a stipulare accordi senza grossi impegni tutti (o quasi) ne sono capaci…
            “Roma ha una struttura rugbistica non all’altezza della capitale di una delle 6nazioni”…a Roma non c’è il professionismo di alto livello perchè in Italia è altrove, a Parma e Treviso appunto, quelle ormai sono le città di riferimento del rugby pro italiano…a Parigi e Londra ci sono club privati che partecipano a tornei pro di spessore, mentre nelle capitali celtiche ci sono franchigie pro (Leinster, Cardiff Blues e Edimburgh) che sono solo l’espressione di una piramide la cui base è composta da tanti club amatoriali locali come ce ne sono a Roma…

          • faduc 15 Dicembre 2015, 15:14

            San, per prima cosa mi scuso se mi sono spiegato male con il mio “da vedre, eh”. Non dubitavo di te, ma del fatto che spesso i numeri degli spettatori sono gettati con l’occhiometro. so bene che tu ti rifai ai tabellini.
            Poi, io credo d’ver spiegato, e se non l’ho fatto tenterò di farlo ora, che sono pienamente d’accordo sulla base dilettantistica, che però deve avere sopra, e nella testa di chi dirige il dilettantismo, l’ambizione di costruire sopra una struttura professionistica, vero e unico obiettivo di un “sano dilettantismo” per un paese che gioca il 6nazioni, altrimenti downgradiamo a livello di Spagna e Germania (cosa del tutto dignitosa, sportivamente parlando). Sintetizzo: la domenica mattina a sgrugnarsi tra dilettanti, con sasizza (per voi, qualcosa simile alla salamella) e birra, per poi nel pomeriggio essere struttura portante di un professionismo compatibile con le nostre possibilità. IO QUESTO NON VEDO NEL NOSTRO DILETTANTISMO (Scusa il maiuscolo), non vedo la visione a medio/lungo termine, ma uno spicciolo andare avanti alla giornata, magari cercando di sgomitare per pochi centesimi con il vicino di società, da cui forse mi sono pure diviso poco tempo prima.
            Tu parli spesso dell’Argentina. Io, per come conosco l’Argentina – ho decine di parenti in quella terra – ma poco del rugby pumas, il paragone e il tentativo di imitazione credo sia culturalmente sbagliato. Prima di entrare nell’argomento, una domanda: il solido dilettantismo Argentino è passato al professionismo grazie ai soldi di qualche munifico presidente?
            Per quanto riguarda l’Argentina, consiglierei una riflessione più approfondita, perché rischiamo di fare valutazioni secondo me non appropriate. Lo dico per esperienza diretta: L’Italia e l’Argentina sono due paesi profondamente diversi, le popolazioni sono profondamente diverse. Non facciamoci trarre in inganno dai cognomi simili, dalla consanguineità, o dal fatto che le processioni dei loro santi sono simili ai nostri. Loro sono un popolo, nato dalle diversità ma che hanno trovato una identità nella loro terra, e questo si vede nello sport. E lo dimostrano in quello che esteriormente chiamano Garra, e noi non ce l’abbiamo. E la garra sul campo è il risultato finale di un percorso umano e culturale. Non voglio entrare nel merito di motivazioni antropologiche e stili di vita, cosa che Munari ha sinteticamente espresso in un tinello, ma non si può eludere questo aspetto

          • faduc 15 Dicembre 2015, 15:17

            …simili alle nostre…

  23. carneade 13 Dicembre 2015, 15:28

    Se l’obiettivo è rimanere nell’alto livello (6N-coppe-Pro12) con i contributi TV che questo comporta, NON è possibile esimersi dal confrontarsi in queste manifestazioni.
    Non possiamo pensare di competere nel 6N solo con la ns Eccellenza.
    Diverso è se invece pensiamo di tornare a giocare il FIRA.
    Non c’è alternativa alle franchigie, perchè i club sono troppo piccoli economicamente per competere ad alti livelli.
    Poi, come in tutte le cose, bisogna programmare BENE le cose e gestirle BENE.
    Per esempio, è per me un mistero di come facciamo a partecipare ogni anno ad un mondiale U20 senza avere un campionato di categoria, dove i ragazzi possano giocare. E non guardare solo quei 30/35 dell’Accademia di Parma. Tutti quelli che erano loro coetanei nelle 9 Accademie U18, ma non sono stati “promossi” a Parma, dove sono?

  24. balin 13 Dicembre 2015, 15:55

    Questi bei risultati non possono lasciare indifferenti quelli che hanno in mano il timone, devon dire qualcosa di serio e fare , fare, fare, se davvero han tanti,milioni da,investire non pensino che un palazzo sia un investimento migliore del lavoro di base.
    Accettino anche che arrivi un DOR vero che per almeno due anni possa mettere il naso in franchigie ed eccellenti, senza che la dirigenza gli rompa le palle.

  25. steo 13 Dicembre 2015, 16:39

    Parere personale… per crescere servirebbero alcune cose fondamentali:
    Acquistare forti giocatori afine carriera (che costano anche meno) non tanto con lo scopo di vincere partite nell’immediato, ma perchè aiutino a crescere i nostri giovani, aiutandoli, sostenendoli, affiancandoli!
    Programmare due o tre volte l’anno, incontri con i grandi tecnici internazionali, con cui poi creare corsi appositi!
    Smettere di finanziare le cose e le persone inutili, anzi lesive!
    Visualizzare un concetto… se la volontà e la voglia di crescere ci sono veramente!
    TUTTO QUIII!!!!

    • balin 13 Dicembre 2015, 17:09

      ho qualche dubbio sui “forti giocatori a fine carriera (che costano anche meno)”, perchè comunque costano abbastanza cari e poi l’obiettivo se si vuole un movimento vivo è anche (anche) vincere presto.

      buon natale, chissà che babbo natale non ci porti un DOR di livello per la nazionale

  26. vecchio cuore neroverde 13 Dicembre 2015, 17:33

    E se invece delle emerite pippe che importiamo (ai miei tempi i mercenari ora in rosa a l’aquila non li facevamo neppure entrare in spogliatoio, perché’ la maglia va pnimrata) facessimo giocare i giovani?
    Torno da g ran sasso / primavera Roma
    Visto in campo 40 ragazzi che onorano lo spirito del rugby
    Ed un paio per parte sicuramente di livello superiore ( guardiano e mancini, calori ed il m8 primavera)
    Soprattutto ho visto spirito di squadra, amicizia e goliardia
    Se ripenso all’indegni spettacoli benetton di ieri capisco che non sono antico io
    Sono folli i padroni del capore

    • San Isidro 13 Dicembre 2015, 18:41

      peccato per la sconfitta così pesante, hai visto che cuore la Primavera? Oltre alla voglia di muovere la palla che hanno…concordo, forte Belloni, ma in generale tutta la terza linea dei “rossi”…

      • giodeb 13 Dicembre 2015, 22:18

        Callori sicuramente è di un altro pianeta per la serie A, ma è stato fermo diverse stagioni ed ha deciso di ripartire dalla società nella quale è cresciuto.

        San hai visto il derby Villa-RRO oggi?

        • San Isidro 14 Dicembre 2015, 00:07

          Ciao giodeb, Callori starebbe bene in una rosa di Eccellenza, ma, come dici tu, ha fatto la scelta di ripartite con la sua società, sicuro che si è stato fermo? Mi risulta che dopo l’esperienza a L’Aquila sia tornato direttamente in Serie B con la sua Primavera con cui l’anno scorso ha ottenuto la promozione in A…comunque, per la sua stazza, ogni tanto gioca pure terza linea oltre che 9…
          Quanto al derby, credimi, avevo intenzione di andare, ma non ce l’ho più fatta, inoltre soltanto stamattina ho saputo che non era Villa-RR, ma RR-Villa perchè all’andata hanno invertito i campi, quindi si giocava a Tor Tre Teste sul campo Nori (la momentanea nuova sede dei bianconeri in quanto sfrattati dal Tre Fontane)…paradossalmente, anche se arrivo da Roma Nord, conosco meglio la zona di Corviale e so come arrivarci con i mezzi visto che in passato già ci sono stato a vedere il Villa, ma non sono mai stato al Nori e sul momento non sapevo proprio come arrivarci, così ho desistito, ma non mancherò comunque di far visita ai bianconeri nel corso della stagione in quel di TTT…non so se lo sai, ma ha vinto la RR 31-12…nell’altro girone la Roma Urbe ha battuto all’Acquacetosa la cadetta de L’Aquila e ora è seconda…nella seconda fase potremmo avere una poule-promozione del Girone G (dove ci si gioca un solo posto per la Serie B) con RR, Villa e RU, quindi 6 stracittadine di C1…

          • giodeb 14 Dicembre 2015, 00:42

            sapevo del risultato grazie a facebook. Cavolo neanche sapevo dell’urbe nel pool2. se arrivano tutte e 3 un derby lo vado a vedere sicuramente!

          • San Isidro 14 Dicembre 2015, 00:58

            La RU è passata quest’anno in C1 dopo aver chiuso in testa ad uno dei gironi regionali laziali di C2 l’anno scorso…nella poule di RR e Villa si è ritirato il Pomezia-Torvajanica per cui c’è una concorrente di meno per i primi tre posti…
            Se hai la possibilità fatti vedere sui campi di Roma Nord ogni tanto così magari ci si vede, domenica prossima all’Acquacetosa c’è Primavera-CUS Roma di Serie A, un classico…

  27. vecchio cuore neroverde 13 Dicembre 2015, 17:34

    Azz il mio t9 fa più’ errori dj gori a fine primo tempo

  28. vecchio cuore neroverde 13 Dicembre 2015, 17:36

    Comunque Wagner smith sta cercando casa a treviso

  29. vecchio cuore neroverde 13 Dicembre 2015, 18:18

    quella
    notare l’aquila che guarda sotto le pubende delle valchirie

  30. gian 13 Dicembre 2015, 18:30

    comunque non è cambiato niente da 20 anni a questa parte, come ricorda l’articolo, le eccellenti, anche quando erano l’espressione migliore del rugby nazionale, alle coppe ci sono sempre andate quasi per dovere, una volta sicure (diciamo due partite perse con le fra/ing) di non passare il turno, andavano in campo con l’U16 che cercava di non farsi neanche male, e più di qualche volta squadre di caratura inferiore ci purgarono, oggi ancora peggio, la prima di celtic va a fare la champ, pur essendo sportivamente nettamente inferiore, la seconda va a fare la chall, ed infatti qualche soddisfazione se la toglie, ma poi sbraga, da buona italiana, nei momenti chiave (non abbiamo la testa, pare, per vincere), le eccellenti prendono i soldi solo per essere andate ai PO, le coppe sono una rottura di maroni e allora via con riserve e gente che non ha voglia di farsi male, poi c’è chi ha un po’ più di orgoglio e gioca un filo più seriamente e chi entra scarico.
    tutte le menate sui movimenti che ci inseguono e ci stanno per superare sono solo illazioni, ai mondiali la georgia ha fatto un campionato mediocre giocando la partita decisiva contro la namibia in maniera orrenda (ricordo un momento in cui la statistica dava il 45% di placcaggi riusciti, manco in B), la romania ha fatto quasi bella figura con noi perché a 30min dalla fine abbiamo deciso di smettere di giocare (esattamente quando abbiamo scelto di piazzare invece che andare in touche sopra di 3 mete, mi pare), per il resto poca roba, delle squadre citate oggi le uniche a livello VERO delle nostre 4 sono proprio i georgiani e i romeni, che non disperdono i loro migliori (parlando dei non espatriati, chiaramente) con la CL.
    il problema è solo di testa, non di livello tecnico, non prendiamoci in giro

    • gian 13 Dicembre 2015, 18:37

      PS : l’unica soluzione, forse, sarebbe pagare le sole trasferte alle partecipanti alle coppe e poi legare premi a seconda dei risultati ottenuti nella coppa stessa, che so X soldi a partita vinta/punti conquistati (con un premietto anche ai giocatori) + Y in caso di qualificazione alla chall, e Z alla squadra che fa la chall (in cui non si può, onestamente, sperare in particolari performance) calcolato in rapporto punti fatti/subiti, vedi che improvvisamente le nostre le avversarie le tritano (ripeto, esclusi georgiani e romeni che possono essere dei reali avversari), così come è adesso è meglio arrivare quarti in eccellenza e schierare gli old in coppa

  31. electrocase 13 Dicembre 2015, 18:56

    1 – anch’io visto gran sasso-primavera Roma oggi
    Migliore in campo Andrea Lofrese che chi ha seguito un po’ l’Aquila Rugby
    conosce bene, gran ragazzo
    2 – i 400.000 che la FIR riconosce alle prime quattro dell’eccellenza sono
    esattamente quelli che servono a fare la differenza per rimanere tra le
    prime quattro……
    3 – solo per onestá intellettuale
    Se tutti siete d’accordo con il bassissimo livello del rugby italico nel contesto
    Europeo allargato allora dovreste riconoscere che Brunel ha fatto un gran
    mondiale
    Divertente o terribile? Fate voi

    • San Isidro 13 Dicembre 2015, 18:59

      con la Primavera anche l’ex L’Aquila Fidanza…

      • electrocase 13 Dicembre 2015, 19:01

        Antonio
        Incredibile, credevo avesse smesso

        • San Isidro 13 Dicembre 2015, 19:10

          da quanto mi è stato detto aveva ripreso in C2 con la seconda squadra della Primavera, poi visto che era forte è passato nel primo XV…

    • malpensante 13 Dicembre 2015, 21:12

      Brunel ha fatto del suo standard, tecnico e umano, e ho detto tutto. per il resto i 400000 sono un bel pezzo del doping finanziario che ammazza l’Eccellenza e rovina il resto. Ma anche i 150000 uguali per tutti e, soprattutto, il niente ai campionati giovanili. Un circolo ristretto di buongustai che si serve a tavola, briciole e calci nel culo agli affamati. Che sono evidentemente contenti così.

  32. vecchio cuore neroverde 13 Dicembre 2015, 21:09

    la gran sasso oggi come oggi batterebbe quella vergogna che gioca con addosso il glorioso neroverde.
    la primavera è squadra che gioca un ottimo rugby, senza prima linea, ma con ottima organizzazione e grande spirito
    mi ricorda il cus roma fine anni ’80
    il rugby italiano deve aggrapparsi a questa, come a tante altre realtà.
    penso al grande prof. gallo ed alla sua fantastica villa pamphili
    penso al frascati, al colleferro al benevento ed a tutte quelle realtà dove essere rugbista è un onore e uno stile di vita
    guardi poi in tv il benetton, ti chiedi quale sia l’ultimo campione formato in ghirada e capisci perchè il finto professionismo ha tramortito il rugby italiano
    solo una FIR miope, o forse accecata dai troppi soldi che girano sopra la torta, puo’ non accorgersi dei propri errori
    nei primi anni 90 il bilancio FIR, in toto proveniente dal CONI via totocalcio, era di 2,3 miliardi, ovverosia circa 1 milione di euro, e cioè 1/4 del contributo che ora va a zebre ed a treviso
    con quegli 8 milioni sperperati si potrebbe creare un movimento di base tipo quello che negli anni 90 ha creato i giocatori che hanno sinora indossato la maglia azzurra, gente come Lo Cicero (catania) Perugini (s. maria capua vetere) Giovannelli (noceto) orlandi (lyons) Favaro (mirano) etc., non saranno formati dalle franchigie zonali.
    ogni giovane aquilano sognava di giocare con mascioletti, ghizzoni, mariani etc
    ogni giovane patavino con lorigiola, gardin, pra
    ogni giovane trevigiano con rossi, dolfato, zanon
    ogni giovane rodigino con quaglio, rossi, osti
    ora i giovani aquilani sognano di giocare a calvisano, perchè li’ c’è la trippa
    ed i petrarchini, ossatura della nazionale degli ultimi 15 anni, non restano in maglia nera
    oggi la GRAN SASSO aveva lo stesso pubblico dell’Aquila rugby, ma rispetto a sabato scorso si è divertito, ha scherzato con i giocatori ed i coloriti tifosi romani, ha parlato di rugby
    se muore l’aquila rugby scompare una fucina di campioni.
    se sopravvive come fa da ormai 15 anni, non ha senso
    non so cosa augurarle
    ma auguro a chi ama questo sport di trovare ancora la voglia di guardare le squadre non prof., perchè è li’ che vivono i valori che lo rendono unico

    • andrease 13 Dicembre 2015, 23:25

      mi hai provocato una stretta al cuore dalla settima all’ultima riga!
      Parole sante le tue, ti offendi se ti do ragione su tutto? 🙂
      e aggiungo che anche se le sta perdendo tutte, mi diverto lo stesso alle partite del Novara in B…

      • mezeena10 14 Dicembre 2015, 06:43

        standing ovation VCN..
        con la gloriosa maglia del Villa ho giocato pure io, torneo estivo, partita vinta, gran bravi ragazzi..
        saluti anche ai Ruderi, Appia..ci vediamo a Cagliari a giugno! 😉

    • San Isidro 14 Dicembre 2015, 02:46

      bellissimo post, è proprio nel rugby amatoriale e dilettantistico che c’è il sale del nostro sport, dalla Serie A in giù si possono ammirare tante partite divertenti e appassionanti, forse la C2 è un livello troppo basso, ma in C1 già si cominciano a vedere gare intense e con atleti che hanno un bagaglio tecnico accettabile, ci si può piacevolmente intrattenere anche andando a vedere una partita di C1 quindi…
      Quest’anno a Roma con tre squadre di A ci stiamo divertendo tantissimo e i 4 derby finora disputati sono stati giocati alla morte. il 26-26 tra Primavera e Capitolina è da avere in cineteca…
      Bravo a citare il grande Gallo (lui cussino d’origine) e il Villa Pamphili (che oggi le ha rimediate dalla Rugby Roma nel derby di C1), una realtà che da parecchi anni sta operando nel difficile quartiere di Corviale portando a giocare a rugby tanti ragazzi della zona, hanno fatto un lavoro straordinario e il campo da rugby accanto al “Serpentone” è diventato per molti un punto di riferimento e di riscatto…

  33. fracassosandona 14 Dicembre 2015, 11:47

    Ora che anche i lanzichenecchi hanno abbeverato i loro cavalli alle nostre fontane qualcuno si renderà conto che occorre ripensare profondamente tutta la struttura?
    Soprattutto. .. Checchinato, non ha nulla da dire?

  34. vecchio cuore neroverde 14 Dicembre 2015, 11:56

    cominciamo dalla base
    s. donà da 25 anni vota dondi e gavazzi
    e’ artefice quindi dei risultati che commenti

    • fracassosandona 14 Dicembre 2015, 14:16

      Ciao Norman, la cosa duole più a me che a te.
      In ogni caso sono giusto 25 anni che non sono tesserato…

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