Una edizione particolare del Tinello di Vittorio Munari, tutta dedicata alla scomparsa della stella neozelandese
Jonah Lomu, giocatore-icona diventato il giro di boa del rugby moderno
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Quando nel Tinello si sarebbe fatto volentieri un cambio tra Sudafrica e Tonga
Vittorio Munari ci presenta le sue riflessioni dopo la chiusura del mese di Test Match internazionali. Aspettando Inghilterra-Australia
Un pezzo di Storia, la sfida con Tonga e ranking da RWC: tutti nel Tinello!
Vittorio Munari ci accompagna nella rilettura del trionfo sugli Springboks, senza dimenticare cosa succede in giro per Ovalia
Fuori gli All Blacks, dentro gli Springboks: un Tinello che è una giostra
Con Vittorio Munari rileggiamo la gara di sabato contro i tuttineri e vediamo cosa dobbiamo aspettarci dal Sudafrica
Il Tinello di Vittorio Munari apre la sua porta a Italia-All Blacks
La storica vittoria dell'Irlanda sulla Nuova Zelanda in quel di Chicago è la portata forte del menù odierno. Ma certo non l'unica...
Un Tinello tra Rugby Championship e test-match molto azzurri
Vittorio Munari ci parla delle gare dello scorso fine settimana e delle sfide che a novembre attendono l'Italia
Un Tinello con un tallonatore monstre, Pumas sempre in viaggio e un po’ di Venter…
Vittorio Munari torna sullo stato di salute di All Blacks, Sudafrica e Argentina. E sul papabile tecnico per l'Italrugby ricorda che...
Trovati i 10 minuti per ascoltare Munari.
Una frase mi ha colpito “si giocava bene a rugby anche anni addietro”.
La pronuncia quando affronta il discorso circa le difese di oggi, diverse dall’uno contro uno di allora; le difese, quelle moderne, contro cui Lomu avrebbe avuto comunque una vita più difficile.
E’ raro, rarissimo, che io sia in disaccordo con Munari ma oggi, minus quam merdam, non condivido per nulla quel “..anche anni addietro”, come se il rugby di le “prima Lomu” e “Prima del Professionismo” fosse un rugby mediamente abbozzato e non giocato bene.
In realtà sono convinto esattamente del contrario.
Il rugby di un tempo, quello almeno che io ho conosciuto dagli anni settanta, ottanta (prima di Lomu) era uno sport splendido e spettacolare. Mediamente molto più tecnico di quello di oggi, dove per “tecnico” intendo intriso di gestualità raffinate. Vincevano non solo i più grossi ma soprattutto i più furbi e intelligenti, quelli delle azioni improvvise, dei calcetti a seguire delle X e contro X.
E’ vero che difficilmente vedevamo un pilone placcare o una seconda correre al pari di una terza; è vero che per la mischia era un gioco forse più grezzo ma la mischia aveva solo il compito (esagero) di conquistare la palla per lasciare lo sfogo della libera fantasia dei 3/4.
Del resto oggi vediamo Centri e Ali spesso più Grossi che sguscianti, più Panzer che Jeep.
Per carità è meraviglioso anche il Rugby di oggi ma non mi si venga a dire che quello di un tempo non lo fosse altrettanto e per me, che sono minus quam merdam, persino di più.
Ciao mamo, io invece l’ho inteso in positivo, per chi non lo abbia vissuto o anche solo visto. Un inciso “leggero”. A me il Lomu dei primi anni faceva una enorme impressione ma non esaltava, molti ragazzi hanno invece cominciato con lui come modello, sono le generazioni che passano e lo sport che cambia. Di Lomu persona mi ha colpito la semplicità e la gentilezza, quello che trovo molto diverso nel rugby di oggi e a cui non mi abituo sta quasi tutto fuori dal fatto tecnico e in quello vorrei che Lomu fosse un riferimento per tutti.
Ciao Mal.
Può essere che la tua lettura sia giusta e può essere pure che io, sul punto, abbia un “nervo scoperto” per le tante cose che ho sentito e letto in questi giorni.
Sai cosa mi preoccupa ? Il fatto che sempre di più il rugby si avvicini al football americano e mi spiego.
Quando Lomu è comparso nella sua tracotante potenza, si diceva che persino la NFL era interessata a lui, oggi le stesse notizie le leggiamo per Julian Savea.
Il grande rugby sbarca in USA e il grande Football sbarca in Europa.
Ecco cosa temo: che il rugby diventi uno sport per soli supermega atleti; i contatti saranno sempre più pericolosi e duri e quindi il “paraspalle” che oggi si usa magari diverrà ancor più rigido e il “caschetto” idem e via via fino alla assoluta contiguità fra il rugby e il football.
Non sarebbe più lo sport che oggi commentiamo su questo Blog; magari mi piacerà anche quello, non lo so, ma sarebbe comunque una cosa diversa come già mediamente lo è oggi rispetto a ieri.
Non sono, almeno credo di non esserlo, un conservatore reazionario ma mi incanto di fronte a gestualità “birichine” più che “atletiche”, preferisco la Pennetta alla Williams, per intenderci.
Quanto alla grandezza di Lomu e al fatto che sia stato trascinatore di interesse nel rugby, beh, sono talmente d’accordo che non mi son neppure permesso di commentare la sua morte.
A questo proposito leggevo ieri qualcosa di simile sull’Equipe nei commenti all’articolo su Lomu:
http://www.lequipe.fr/Rugby/Actualites/Jonah-lomu-est-mort/608596
Scorrere in basso “tous les commentaires” fino a quello di LeSpartiate e risposte.
Ho provato a leggere quello che hai indicato: non capisco (quasi) un cazzo se non che a un certo punto si parla anche di Savea e in uno dei post precedenti di Football.
….. e pensare che dicono che il francese, per un italiano, è facile da capire … 🙁
Mi sembra che scriva molto in slang, comunque mi sembra chiaro quello che pensa: gente di 118 kg che fa i 100 in meno di 11″ si vede solo nel football, dove l’aspettativa di vita è 53 anni (non so dove abbia preso il dato). Si criticano i “Sudaf” del 95 (per sospetto doping, evidentemente uguale a oggi…) ma tutti sanno che le fed “sudistes” all’epoca giocavano agli apprendisti stregoni coi loro “piccoli”. E come si spiega l’esplosione di Savea in 1 anno? La fed NZ deve rendere conto, e gli struzzi ci spieghino come fanno i loro piloni a prendere “kockott” (suppongo sia “peso” o “ciccia”, e la fed NZ sa bene cone aggirare i controlli…
Praticamente dice (e credo non sia l’unico), che l’insufficienza renale di Lomu è stata causata o amplificata dal doping (come noto è un effetto collaterale degli steroidi), perchè sicuramente le sue prestazioni non erano naturali ma appunto “da NFL”.
Nessun slang, e poi non ci vedo un giornale nazionale che scrive in slang!
Grazie.
Non è il giornalista ma uno che commenta. Nell’articolo non si fa nessun cenno al doping.
Come commento spazzatura mi sembra ottimo e abbondante, per cui mi fermo al riassunto.
Sentenza : rattraper kockot significa come fa un pilone a recuperare kockot cioè a correre più veloce dell’ apertura francese ovvero Rory Kockot che non mi sembra troppo ciccione 🙂
Tranquillo mal era solo tutti gli altri gli sono saltati addosso.
Dice poi ,lui ,di essere stato un giocatore di alto livello!
.. en omelet, dù beghet e tgruà (il GR è la R francese) bigr ..
Questo è il mio francese: essenziale.
Più sotto c’è qualcuno che parla anche dei sudafricani del 95 che sarebbero già decimati, e tira in ballo anche florence griffith joyner. Che l’avevo già fatto io quando si parlava dell’encefalopatia dei giocatori NFL anni 80. Gira e rigira…
ok gino, il senso resta quello: certe prestazioni si vedono solo nella NFL e sono sinonimo di doping. Un caso famoso di uno che ha “rattrapè” uno molto più leggero resta quello di Larry Allen, che non era 118 ma 140 kg
https://www.youtube.com/watch?v=ztHfr5uBIqk
che qui vediamo pure fare allegramente 340 kg di panca… barando pure, ma se non erano 340 anche 320 o 300 fanno capire tutto (anche 200)
La cosa più impressionante e significativa comunque è proprio all’inizio del video come appare Nate Newton che al tempo era l’altra guardia dei cowboys. Allora era 130 kg pure lui (per non più di 185 cm) e adesso sembra la camera d’aria sgonfia che ho forato ieri in bici…
@ sentenza: chi l’ha conosciuto da giovane dice che Lomu era a 14 anni tale e quale a quando ha debuttato…
riguardo a Savea non è esploso in un anno… è anche lui così dalle giovanili…
Non lo dico io ma il commentatore francese. Ed è sempre lui che dice che uno di 118 kg che fa i 100 in meno di 11″ deve per forza essere dopato “come quelli della nfl”. E tutto il resto che dice. Adesso io non so se Lomu lo fosse, ma sicuramente la patologia che ha sviluppato desta forti sospetti. E lo stesso se invece avesse sviluppato un tumore alla prostata (o ai testicoli, vedi Armstrong a 20 anni(!)), per chi conosce gli effetti secondari degli steroidi. Oppure leggere qui
http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/TESTOVIRON%20DEPOT.htm
e qui
http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/DECA-DURABOLIN.htm
alla voce controindicazioni
E per me sinceramente è abbastanza plausibile, visto appunto patologia+prestazioni. Qualche altro commentatore a quell’articolo ha anche aggiunto che i sudafricani dei mondiali 95 sono già decimati. Chi ne sa qualcosa? Vediamo pure se questi due, Allen e Newton, alzano o abbassano la media dei 53 anni che dice sempre il tale francese. Newton è del 61 quindi è già oltre, Allen è del 71, e vediamo… magari gli viene l’encefalopatia… o la nefrite.. o la prostata…
Ah ecco qua
http://www.lastampa.it/2014/03/24/sport/rugby/sudafrica-ombre-sulla-storia-xbH3dlpJuXm4VfeoyRpPdJ/pagina.html
Documentario francese, quindi il tale si riferiva sicuramente a questo.
C’è un bell’articolo su JL sulla gazzetta di Claudio Gregori nella pagina delle opinioni.
Soprattutto due pagine intere.
Si AdG ma quello di Gregori mi piace di più !
Commento misurato, di grande equilibrio.
Personalmente ciò che trovo e ho sempre trovato di grandissimo in Jonah Lomu non sta semplicemente nella sua strabordante forza fisica.
Io lo trovo grandissimo perché ad essa abbinava una agilità normalmente sconosciuta per pesone oltre i 100 chili.
Guardando le sue azioni con attenzione si nota che le sue linee di corsa non sono mai banali, e che l’andare dritto sull’avversario raramente era prima scelta. Cambi d’angolo, cambi di linee di corsa nella sua azione sono costanti, e costante, a guardare bene, è la capacità di trovare sempre il lato debole dell’avversario diretto. I trequarti fisicati di oggi questo lo sanno fare sempre meno (almeno in Europa).
Nel video, al minuto 7.59 c’è quella che secondo me è la sua più bella meta. E’ facile notare che praticamente gli avversari nemmeno lo toccano, e lui va via con una leggerezza impressionante.
Jonah Big Fella Lomu a 13 anni..non tanto grasso..
https://www.facebook.com/RugbyRampage/photos/a.662281700530356.1073741828.637222079702985/943461232412400/?type=3
Il poeta bonsai
19 novembre alle ore 12:53 ·
(Omaggio a Jonah Lomu)
Placcarti ora potranno
solo le nuvole…
O almen potran provarci!