Il giocatore torna sulla decisione di rientrare nel League. Ma Mike Ford non ci sta: “Non ha avuto coraggio”

ph. Sebastiano Pessina
Il ritorno di Sam Burgess al mondo League ha sorpreso parecchio. Vero il disastroso Mondiale, vero che non si sapeva dove metterlo in campo, ma resta il fatto che l’addio al rugby a quindici è stato un fulmine. Il giocatore, che ha fatto rientro in Australia per giocare nei South Sydney Rabbitohs (il cui co-proprietario è Russell Crowe), è tornato sulla decisione in diverse interviste ai media britannici. E non le ha certo mandate a dire. “Credo che alcuni in Inghilterra remassero contro la squadra, e un po’ anche contro di me – ha raccontato al Daily Mail – Ho cercato di guadagnare il rispetto dei compagni, ma da fuori arrivavano continuamente voci negative. Indipendentemente da cosa facessi. Ho sempre pensato fosse una battaglia che ero destinato a perdere”. Burgess ha poi supportato coach Lancaster: “Alcuni sono stati così aggressivi nei suoi confronti…Qualunque cosa facesse non andava bene, era incredibile. Non è un posto in cui è utile essere. C’è qualcuno che vuole che siano sempre gli stessi ad indossare la maglia, e se la indossa qualcun altro sicuramente farà male”.
Parole altrettanto dure le ha pronunciate Mike Ford, all’indirizzo però del suo ex giocatore a Bath: “L’unica cosa che so è che non ha avuto lo stomaco di aspettare la fine del suo contratto. Era il momento giusto per leccarsi le ferite e diventare il giocatore che pensavo potesse diventare – si legge sul Telegraph – Glielo ho anche detto che per me poteva diventare un gran giocatore di Rugby Union, e poi gli ho detto di quanto il club credesse in lui…Quando ha firmato il contratto di tre anni, sa a cosa sarebbe andato incontro”. Dalle pagine dello stesso quotidiano, è poi arrivata la contro risposta di Burgess: “Credo di aver gestito bene la situazione e la grande maggioranza dei miei compagni a Bath lo ha capito. Non ho nessun rimorso, né per essere venuto né per essere tornato indietro”.
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