La svolta epocale della RWC 2015, un Mondiale tutto votato all’attacco

Vittorio Munari, numeri alla mano, ci dice che torneo abbiamo visto. E “legge” per noi la finalissima tra Australia e All Blacks

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 30 Ottobre 2015, 09:13

    Sempre molto interessante. Sui numeri interessanti pero’ ci sono due quarti di finale (NZ e Arg) in cui il gap tra le formazioni in termini di unteggio e’ enorme rispetto ai quarti passati e cge pompa un po’ i numeri.
    Da dire poi che in finale vanno le due migliori difese del torneo….basti pensare che l’Australia ha subito 35 punti in una pool con Inghilterra, Galles e Fiji per capire quanto questo aspetto del gioco sia chiave e curato.
    Contento che anche Muanri abbia ricordato che Cheika non e’ l’ultimo arrivato e che qualcosina l’ha vinto in carriera e che i risultati quindi non siano cosi’ inaspettati.

    E bello e giusto il piccolo excursus su Nigel Owens in un Mondiale dove polemiche a parte io in generale ho visto buonissimi arbitraggi con altri ottimi arbitri oltre a Owens, su tutti Garces e Lacey che secondo me in questa RWC han fatto estremamente bene.

    Di nuovo grazie a Paolo e Munari per questi Tinelli Mondiali.

  2. socceria 30 Ottobre 2015, 09:26

    Ancora non ho ascoltato e non ci riuscirò prima di pranzo, ma già vedere un tinello più lungo mi da grande gioia!!!

  3. matteo81 30 Ottobre 2015, 09:44

    Ascoltando quello che dice munari sulle skils di lettura del gioco mi viene in mente il triple post offense di Phill Jackson, non centra niente a livello tattico, ma come skills di lettura siamo li. FIGATA!!

  4. burger 30 Ottobre 2015, 11:03

    E come non si fa ad essere d’accordo con Munari?
    A livello tecnico valgono di più questi 20 minuti che tutto il mondiale della redazione sky rugby, x me alla peggior edizione, indeguati gli ospiti x tale evento, poi se ci metti Zorzi a chiarire le scelte arbitrali siamo alla follia.
    L’unico appunto è che i numeri sono per me un po sballati, l’australia ha avuto partite moolto più difficili degli ab’s, turnover con galles e inghilterra a confronto con argentina e georgia…..
    A mio parere il problema dei 2 flanker austr sara’ risolto dai primi 5 neozelandesi che li terranno impegnati a bloccare l’avanzamento lasciandogli poco spazio per i turnover.
    X me ab’s di 11
    Buon rugby e grazie x questo tinello

    • matteo81 30 Ottobre 2015, 11:12

      Sono d’accordo con te sulle statistiche sballate dal girone della morte. Io avrei insistito un po sul fatto che comunque l’Australia le sue mete le ha sempre fatte contro avversari di livello medio alto degli avversari.

      Per i turnover e’ una questione di attitudini, gli AB sono quasi tutti allo stesso livello mentre gli Aussies hanno un modo di affrontare questo fondamentale che mette in luce le capacita’ di Pockok. Bisognerebbe vedere quanti dei 14 turnover sono dovuti al sistema e quanti alle capacita’ individuali.

      Gli AB hanno dalla loro la capacita’ di adattarsi a tutto quello che viene loro proposto che spesso fa la differenza.

      • Virgilio 30 Ottobre 2015, 18:35

        Il fatto impressionante è la percentuale di placcaggi dominanti di Kaino, quelle situazioni così frequenti generano regolarmente le migliori possibilità di recupero palla con tutta la difesa sul piede avanzante e sostegni di conservazione in difficoltà allo stesso tempo.

        Anche il Sud Africa ha generato alcuni calci per tenuto a terra a seguito di placcaggi avanzanti contro NZ, uno degli elementi chiave che li ha tenuti più vicini nel punteggio potendo almeno rallentare l’attacco NZ.

        L’Australia, come molti altri, lavora tipicamente con due giocatori in recupero del pallone nelle ruck/situazioni di placcaggio contendibili. Tipicamente i turnover non da crollo della maul sono opera del primo o dei primi due intervenuti sul punto d’incontro. Tra tutti loro – al di là del numero di placcaggi in avanzamento fatti – Pocock è probabilmente il più reattivo e difficile da “pulire” quando mette le mani sulla palla, seguito da Hooper.

    • fr78it 30 Ottobre 2015, 14:48

      in linea di massima la mia idea sui numeri è che servono più a supportare che a spiegare una tesi.
      Questo perchè il numero si presta troppo ad essere astratto dal contesto.

  5. mezeena10 30 Ottobre 2015, 11:06

    interessantissima analisi, grazie a entrambi..
    un solo appuntino, qualcuno qui sul blog invece l’ aveva detto che i turnovers totali degli ABs eran superiori nettamente a quelli dell’ australia..
    citando anche i numeri dei singoli giocatori..

  6. malpensante 30 Ottobre 2015, 11:15

    Mah, e per qualcosa proprio no. Si possono ravanare tutti i numeri del mondo ma arrivano in fondo quelle che hanno fatto meglio in difesa. Sarà anche vero che se vuoi diventare grande non puoi giocare conservativo, ma è anche vero (per me) che se l’Argentina voleva esser sicura di non andare in finale, quello per il modo perfetto di impostare la partita. Però ravanare i numeri è utile, vedi Kaino che è la spiegazione vivente di come al contrario si possano fare 200 placcaggi, percentuali di riuscita se non bulgare almeno bielorusse, perdere rovinosamente e portare a casa 40-50 punti sul groppone (ogni riferimento italico e celtico non è casuale). SBW e contemporaneamente quello spettacolare Nonu che ci siamo goduti, dicono quanto sia fenomenale il parco giocatori della NZ ma soprattutto quanto faccia la differenza Hansen e tutto quello che gira intorno all’organizzazione (tecnica e non) della macchina da guerra. Quello che servirebbe all’Australia, e si è visto con solo un anno di Cheika.

    • malpensante 30 Ottobre 2015, 11:17

      Ah, Munari che non si intesta meriti sul Cheika allenatore, è una perla nell’era dei cacciaballe. E grazie per la spiegazione. 🙂

    • Stefo 30 Ottobre 2015, 12:17

      Concordo mal sul discorso difesa. Come avevo scritto i numeri ci dicono anche che in finale vanno le due migliori difese del torneo…per punti subiti e mete concesse sono le due migliori. Il problema dei numeri e’ proprio quello che se vuoi dimostrare qualcosa usi quelli…c’e’ chi per provare a sputacchiare sui Pumas ha usato i placcaggi mancati contro gli AB alla fine della fase a pool fai te quindi…molto probabilmente se si analizzassero i numeri oltre ad essere le due migliori difese sarebbero anche le due squadre con miglior successo nei set pieces ed attacchi da prima fase da set pieces…aevo postato un paio di settimane fa un interessante articolo di Roar che portava delle statistiche un po’ diverse, rielaborate per dare loro un taglio piu’ da sabermetrics e quindi cercando di dare un paramentro di efficacia alle statistiche assolute.

      Su Cheika…dice una cosa giustissima e splendida Munari, ha cambiato il Leinster ed e’ verissimo, c’e’ un Leinster a.C ed uno d.C. dove la C sta per Cheika 😉

  7. william 30 Ottobre 2015, 14:33

    Così, a chiosa dell’intervento di munari

    https://youtu.be/gNc2aSSSlNw

    • xnebiax 30 Ottobre 2015, 15:18

      Eh. È importante che si sappia. “They spend all the time on basic skills”. “Touch rugby teaches you to be comfortable with the ball in hand and create and use mismathces or make a 3 on 2 out of nothing”.
      Il mondiale ci ha insegnato che bisogna far giocare tutti i bambini, anche quelli grossi, a touch e insegnare a passare la palla per creare sovrannumero.

      • burger 30 Ottobre 2015, 16:49

        Ecco per creare sopranimero bisogna passare la palla! Ma dove l’hai intuito? e’ un gioco di avanzamento, tutto si basa su questo
        Il rugby touch non e’ rugby!! Si usa x riscaldamento o negli allenamenti di squadre old

        • mezeena10 30 Ottobre 2015, 17:58

          ahahahahah ma chi te l’ ha detto? lo fanno tutte le squadre o quasi, riscaldamento vero, ma serve soprattutto a imparare a usare lo spazio, scaricare a contatto, passare etc..e chi ti ha detto che non c’ è avanzamento? ovvio che non puoi farlo dritto per dritto..e serve soprattutto agli uomini di mischia..
          prova a guardare un allenamento qualsiasi di una squadra qualsiasi..
          altro che old..

          • mezeena10 30 Ottobre 2015, 18:09

            ecco, mica lo diciamo io o xnebiax, te lo dice pure Davies!
            ahaha

        • william 31 Ottobre 2015, 11:40

          Infatti in Australia e nuova Zelanda non capiscono nulla….
          Comunque, il Touch come lo giocano gli australiani prevede fasi di avanzamento palla in mano.

      • Virgilio 30 Ottobre 2015, 18:57

        Sotto il profilo di coordinamento tecnico/didattico ARU da parecchi lustri insiste sul fatto di insegnare che il portatore di palla possa/debba creare spazio dove NON sta correndo, un altro modo per descrivere il concetto di impegnare la difesa o di “sovraccaricare” un singolo difensore.
        Questo ha valenza anche nel touch, seppur con diverse dinamiche.

  8. xnebiax 30 Ottobre 2015, 15:27

    Guardare come i Golden Lions hanno vinto la Currie Cup quest’anno, con gli avanti che tutti (forse tranne i due piloni) passavano e correvano come matti.
    I ragazzini di Waikato hanno conquistato il Ranfurly Shield giocando con una velocità ed un’agilità pazzesca contro Hawke’s Bay.
    In ITM Cup i ritmi sono alti e gli avanti fanno cose egregie con la palla.
    Gli Highlanders hanno vinto il SR giocando all’attacco tutto il tempo, in modo rischioso, ma che permette, grazie alle competenze di tutti i giocatori, di trovare buchi per andare a marcare.
    La differenza nel tipo di gioco che c’è nell’emisfero sud e quello di Pro12, Premiership e Top14 è enorme. Solo le 3-4 squadre migliori di questi campionati giocano meno tatticamente e cercando di trovare spazi anziché creandoli a sportellate.

  9. xnebiax 30 Ottobre 2015, 15:45

    Io domani mi perdo la finale per andare alla festa di compleanno della mia nipotina di 1 anno (che sa una mazza lei che cosa sia un anno, tantomeno un compleanno… ).
    Dovrò aspettare la sera e scaricarmi la partita da Rojadirecta.
    Devo evitare onrugby, gli altri siti ovali, la pagina iniziale del mio firefox, facebook, instagram, tumblr, youtube e qualsiasi altro social o news network.
    Detto questo, che vinca il migliore (cioè gli All Blacks). Spero non ci siano errori arbitrali, rovinerebbero un po’ la festa. Nigel Owens è comunque il migliore.

  10. millo 30 Ottobre 2015, 19:30

    Guardate come arrivano sulle rucks gli AB, e poi come fanno i sottomano le prime linee, e capisci che:
    1) dopo aver aperto le difese come un apriscatole, devi avere tutti in grado di aprire il gioco
    2) gli skills vengono prima dei muscoli (con tutto l’affetto per Venditti o Campagnaro, hanno per es. delle mani buone per spaccare pietre…).
    Dopo di che ricordiamoci che gli skills ti permettono di realizzare la regola fondamentale del rugby: “Per la meta, passi lunghi e ben distesi!”.

  11. Mario 2 Novembre 2015, 10:37

    L’analisi di Munari è (ovviamente) corretta, direi sacrosanta. Faccio un appunto al titolo perchè secondo me Munari non parla di gioco “votato all’attacco” ma al contrario di un gioco che parte da una difesa avanzante, aggressiva (non chiusa come una volta), disciplinata, che crea situazioni di gioco rotto e che le sa sfruttare con un successivo attacco che sa cosa fare e cosa osare dopo aver distrutto i piani di gioco avversari. Il tutto con grandi skills, esperienza ma grande aggressività come hanno fatto tutte le squadre che ha citato.

Lascia un commento

item-thumbnail

Quando nel Tinello si sarebbe fatto volentieri un cambio tra Sudafrica e Tonga

Vittorio Munari ci presenta le sue riflessioni dopo la chiusura del mese di Test Match internazionali. Aspettando Inghilterra-Australia

1 Dicembre 2016 I nostri esperti / Il tinello
item-thumbnail

Un pezzo di Storia, la sfida con Tonga e ranking da RWC: tutti nel Tinello!

Vittorio Munari ci accompagna nella rilettura del trionfo sugli Springboks, senza dimenticare cosa succede in giro per Ovalia

23 Novembre 2016 I nostri esperti / Il tinello
item-thumbnail

Fuori gli All Blacks, dentro gli Springboks: un Tinello che è una giostra

Con Vittorio Munari rileggiamo la gara di sabato contro i tuttineri e vediamo cosa dobbiamo aspettarci dal Sudafrica

15 Novembre 2016 I nostri esperti / Il tinello
item-thumbnail

Il Tinello di Vittorio Munari apre la sua porta a Italia-All Blacks

La storica vittoria dell'Irlanda sulla Nuova Zelanda in quel di Chicago è la portata forte del menù odierno. Ma certo non l'unica...

7 Novembre 2016 I nostri esperti / Il tinello
item-thumbnail

Un Tinello tra Rugby Championship e test-match molto azzurri

Vittorio Munari ci parla delle gare dello scorso fine settimana e delle sfide che a novembre attendono l'Italia

13 Ottobre 2016 I nostri esperti / Il tinello
item-thumbnail

Un Tinello con un tallonatore monstre, Pumas sempre in viaggio e un po’ di Venter…

Vittorio Munari torna sullo stato di salute di All Blacks, Sudafrica e Argentina. E sul papabile tecnico per l'Italrugby ricorda che...

22 Settembre 2016 I nostri esperti / Il tinello