Il presidente del club contrattacca: “Siamo sicuri che il cosiddetto modello-Veneto sia davvero vincente?”
Elezioni FIR, San Donà e il no al fronte veneto: “Il progetto ha falle”
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Dal momento che i dettagli non sono ben definiti viene difficile capire perchè starci… ma anche perchè non starci. Quindi la posizione del San Donà è tutt’altro che chiara.
Significa che sta con Gavazzi?
Oppure significa che giustamente vuole vederci più chiaro?
Il rischio di essere considerata una “sorella minore” nel pool veneto è un bel deterrente.
Penso che il comunicato sia legittimo. E’ stato giusto passare attraverso una riunione come quella di lunedì scorso per capire se, ora che manca giusto un anno, si è pronti per partire.
I punti chiave secondo me sono:
– Guida tecnica delle selezioni nazionali.
– Franchigia.
Mi pare che San Donà sia pure contro il progetto Dogi, giusto?
Contro non mi pare corretto, non aderisce al progetto.
sottile differenza 🙂
se sei a favore aderisci…
Io non posso che notare nella formulazione delle frasi la probabile consulenza di un legale…fracasso?!?!?! 🙂
A parte le battute, per quanto un’alternativa seria a Gavazzi sia piu’ che benvenuta, sul comunicato dell’altro giorno mi ero espresso parlando di lettera di buoni intenti quindi non posso che concordare con Marusso quando definisce quel comunicato “pieni di enunciati romantici che, però, non dicono assolutamente nulla sul come risolverla.” bisogna aspettare la presentazione di un vero e proprio programma per poter analizzare qualcosa di vero e valutare la proposta, e su questo spero Marusso lasci la porta aperta e non potendo leggere l’intera intervista magari qualcuno potrebe dirmi se Marusso questo lo dice oppure se la chiusura e’ definitva.
@Stefo non so se Marusso chiude definitivamente però per quel che conosco , è persona molto pratica e concreta , e a oggi i Dogi sono solo un’entità fantasma che nulla ha fatto di quanto annunciato.
Che i Dogi ad oggi siano un buon intento come la lettera di lunedi’ d’accordissimo…finche’ non c’e’ programma non si puo’ dire nulla di nulla per me.
Starci o non starci dipende tutto dal programma proposto, può essere anche che la montagna alla partorisca il topolino, spero di sbagliarmi.
Rispetto alle dichiarazione del Valsugana, che mi sono sembrate di altra levatura, questa mi sembra una dichiarazione da sindrome di inferiorità, come se San Donà fosse considerata la sorella scema, invece mi pare che sia un società ben inquadrata che ha fatto bene nel corso degli anni. E’ più onesto dire non ci stiamo perché i personaggi non ci piacciono e preferiamo Gavazzi, piuttosto che arrampicarsi sugli specchi
nanni moretti ha fatto scuola anche in veneto, tanto fracasso per nulla?
Stante il fatto che una credibile alternativa all’attuale presidente federale è quantomeno auspicabile, per non cadere in supposizioni ed insinuazioni dedotte per faziosità o partigianeria occorrerebbe conoscere i dettagli esatti della questione, e cioè:
– termini e programmi del Progetto Veneto (se già c’è)
– su quali punti esattamente la dirigenza sandonatese non è d’accordo
Lo dico perchè non aderire a prescindere ad un progetto ancora non definito puzzerebbe di scetticismo preventivo. Se invece è delineato, è legittimo che si possa non concordare nella linea e nella filosofia senza essere considerati eretici di mandare al rogo o addirittura automaticamente filogavazziani per deduzione.
Quindi: o le parti si (e ci) spiegano con più precisione la querelle oppure si può dire tutto ed il contrario di tutto.
Degna di nota : “presenza non concordata con il direttivo di alcune persone afferenti la nostra società”
cioè forse qualcuno a San Donà non è d’accordo col il presidente…
anche la spiegazione del presidente Marusso non è molto chiara. Il fatto di dire che la sua società è coerente con gli obiettivi e i princìpi cosa vuol dire? siccome non credo che esistano società che hanno come obiettivi rovinare i giovani, perdere le partite e princìpi come rubare le borse degli avversari dallo spogliatoio, immagino che dovrebbero essere più o meno gli stessi che hanno anche le altre società sportive. Quindi perchè bolla come contrastante a questo la proposta veneta?
Ben vengano invece nuove proposte, così come abbiamo valutato abbastanza negativamente l’operato attuale, perchè non cambiare strada?
[risposta del mio caro collega che stava leggendo dietro di me: perchè siamo in Italia e quelli lì (generico…) sono più attaccati al potere della poltrona che alla mamma.]
In effetti da il fianco a chi insinua il suo Gavazzimento, pur col massimo rispetto x la ovvia libertà di pensiero.
Vogliamo ( vuole far ) credere che quella chiamata in riunione non avesse avuto dei precedenti contatti preparatori ?
Cioè, lui si e’ presentato all’oscuro di tutto ?
A ben guardare le sue sono affermazioni che “offendono” tutto il restante 95%.
Enunciati romantici, ok. Ma lui, oltre a riscontrarlo, perché non ha esternato qualcosa di concreto ?
Il fatto poi che, proprio lui, senta la necessità di negare ” intrallazzi con Gavazzi “, per me suona troppo da coda di paglia.
Tentare di partecipare ad un progetto con proposte concrete e casomai abbandonare la cosa se non ti ascoltano sarebbe troppo impegnativo forse. Meglio non tentare e starsene in autarchia tenendo il broncio verso il resto del Veneto.
Aderire per forza no, ma se non si è d’accordo credo sarebbe corretto spiegarne i mitivi in maniera concreta e soprattutto avanzare delle proposte alternative. Quelle del San Donà quali sono? Se la società veneziana ne ha le ha portate in assemblea? Spero di sì, altrimenti è troppo facile (ma molto scorretto) bollare quelle altrui come vuote o sbagliate. Credo che l’esperienza del San Donà sarebbe molto utile a far crescere qualitativamente la coalizione veneta. Mi auguro che al più presto espongano le loro idee e progetti
Difficile che le abbia portate in assemblea, almeno in quella di Rovigo visto che Marusso è arrivato e se ne andato subito,
arrivato in ritardo, pure..
Entrambe scelte sue.
Poteva arrivare in orario, portare proposte e restare fino al voto magari astenendosi come hanno fatto altre società. E poi questa non è stata la prima assemblea del comitato veneto. Mi pare che anche in quelle riguardanti i Dogi fosse o assente o in disaccordo
Perfettamente d’accordo con te bangkok
Puzzetta di merdina…
D’altronde essendo rivieraschi sono abituati a sedere sulla sponda del fiume attendendo….
Solo una domanda.
Qualcuno sta scrivendo il “programma di legislatura”, è stato chiesto a San Donà di partecipare alla stesura dello stesso?
In ogni caso le adesioni preventive ad un qualcosa che non c’è hanno lo stesso valore di una scatola vuota, a maggior ragione, probabilmente, a chi non crede che “l’unità di tutti i fratelli veneti” sia un valore a prescindere.
Bene presidente, “il progetto ha falle”? Allora, lei sarà il primo ad essere invitato dalla prossima riunione a portare in prima persona le sue osservazioni affinché “le falle” vengano chiuse…..Siamo certi che con il suo contributo miglioreremo la nostra proposta per una diversa gestione del rugby italiano.
Buona giornata e buon lavoro.
Boh
P. S. la mia era una personalissima ipotetica risposta al Sig. Marusso…Non vorrei essere scambiato per uno dei …carbonari. EHEHEHEH
Marusso dichiara vuota di contenuti una dichiarazione d’intenti, esternando dichiarazioni vuote di contenuti. Sembra una gara.
A pensar male si fa peccato,…. Però….
Comunque il progetto veneto ha falle, ma se non è ancora stato scritto? E poi con tutto il rispetto rispetto all’innovazione nella continuità, liberissimi di fare come meglio gli aggrada
San Donà, di la del Piave. Una storica società che ha il merito di formare i propri ragazzi con fatica e dedizione. Credo che le dichiarazioni derivino dal fatto che società è fuori dal centro delle decisioni della nuova coalizione e reclama in questo modo una posizione di privilegio che ha di abitudine con i massimi organi FIR. Un po come dice qualcuno ‘’ torniamo dal campo e ti accorgi che il compagno ti ha svuotato la borsa’’ , lo stesso che poi trovi inginocchiato nel confessionale.
Ma i programmi della nuova coalizione si possono conoscere ? Altrimenti si parla di aria fritta.!!
Come già dal sottoscritto ribadito, sgombro ( e tonno ) il campo :
Propongo e proplastilina Fracassosandona’ presidente della…omonima società.
Alea iacta est.
Coito ergo sum.
maria santissima che ridere..
A San Donà come sempre i xe sempre contro corrente.
I parla tanto dei principi e della storia… ma sotto la cottola … i xe pi furbi che bravi.
Ste parole lette dalla Presidenza Bianco/Celeste mi fan capire che davvero predica ben e spazzola mal.
Sto anno han fatto spesa in tutti i Mercati italiani per far giocare i professionisti e han mandato a casa tutti i pori Tosi che giocavan li da na vita.
tutti quasi Razza Piave..(come i dice a San Dona).
San Donà, come del resto Valsugana, società che lavorano da anni bene con il rugby di base, ovvero uno dei principi base per cui si vuole il cambiamento, credo non si sentano rappresentate pienamente da alcuni attori principali del progetto Veneto, i quali avendo due lire e comprando giocatori da fuori da anni non stanno facendo quello per cui vogliono il cambiamento per non parlare delle competenze gestionali.
Potrebbe essere e, nel caso, sarebbe un parere rispettabile. Ma allora alle riunioni non vai proprio.
Del resto… Attenzione alle parole: Marusso trova sia fallimentare il modello-Veneto, non il progetto o comunque l’idea di esso. Un progetto è una strategia stilata per ottenere un fine, il modello è proprio un format concettuale di uno stato d’essere. Quindi pare dimostri sfiducia non tanto sulle idee proposte ma proprio sullo stare uniti nel proporle.
Anch’io personalmente son sempre stato scettico su di un “fronte unico” fatto però da diverse realtà. Lo direi ovviamente anche se la cosa riguardasse la Lombardia, il Molise o Lampedusa. Più teste, più interessi etc…portano inevitabilmente a personalismi, anche se c’è un programma comune o addirittura uno statuto a cui sottostare. Credo che lo stesso principio potrebbe valere anche per i futuri Dogi, nonostante le buone intenzioni facciano presupporre per il meglio.
Aggiungo inoltre che continuo a credere che l’unica possibilità di avere una FIR democratica, imparziale e funzionale sia metterle a capo un grande manager coi controcoglioni che ascolti tutti e che non provenga dai provinciali cortiletti Eccellenti, fatti di interessi personali (o territoriali) e ripicche.
Anche perchè tremo alla sola idea di doverci sorbire nei prossimi anni le litanie lombarde lamentandosi di presunti favori federali al veneto…
Una pietosa via crucis che si dovrebbe evitare.
quest’anno però San Donà ha moltissimi giocatori venuti da fuori
Marusso contesta la “presenza non concordata con il direttivo di alcune persone afferenti la nostra società” …. qualcuno mi può spiegare che cosa vuol dire questa frase?
ma scusate, ci sono ancora dubbi che Marusso sia il leccapiedi di BigG? qualcuno si domanda ancora se sia proprio lui la testa di ponte della FIR per spaccare il fronte veneto in occasione delle prossime elezioni?
Una sola parola: Oceano!
Oceano? Credo si riferisse al fatto che fossero presenti l’ex presidente del San Donà che se non erro è uno dei fondatori del progetto Dogi e rappresentanti del rugby educativo, conoscendo Marusso il suo obiettivo è diventare consigliere federale, non credo di essere distante dalla verità
Io non mi impiccio e credo che in questo caso sia la cosa giusta da fare.
Non critico ovviamente che ha dato un suo giudizio ma tale è la pochezza, l’evanescenza della dichiarazione che qui abbiamo letto che in ogni caso, qualsiasi cosa dicessimo o pensassimo, verrebbe facilmente smentita dal presidente con il classico “io non l’ho detto” oppure “io non ho detto questo”; infatti ha detto un assoluto niente.
Personalmente mi auguro ancora che il Veneto, per i voti che può portare, si schieri per un’alternativa a Gavazzi, sempre che sia valida, ma è un auspicio e temo sia un’utopia.
Ci si può anche schierare per Gavazzi, mica è il demonio. Buon gusto vuole che poi non ci si lamenti più.
Libertà di pensiero ? Intoccabile, per me.
Buon gusto e coerenza ? Intoccabili, per me, ma solo perché impalpabili (e non mi riferisco a S.Donà ma allo spessore medio della media dei dirigenti di società sportive).
Leggendo i post degli articoli sul fronte Veneto alle nuove elezioni mi vengono in mente queste considerazioni:
– il 95% di adesioni equivale ad una maggioranza bulgara, quindi se il 5% rimane fuori non mi preoccupa così tanto! Differente cosa era una adesione del 55% ma se si parla di un numero così alto senza aver stilato un programma ė un buon punto di partenza!
– ognuno in democrazia fa le sue scelte, quindi fatte le dovute analisi San Donà ha previsto una vittoria gavazziana e di conseguenza uno spicchio piccolo piccolo di torta anche per lui! Giusto o sbagliato che sia, visto che lui mette i soldi non deve giustificarsi con nessuno!
– questa ė la nostra situazione culturale da dopo la caduta dell’impero romano, e voi vi scandalizzate che non cambia nulla in federazione? Per uno sport? Ma dai……
Io spero sempre in un movimento che cambi qualcosa in questo paese, e ho fatto la mia parte anche al momento di votare, ma per ora nulla ė cambiato……
Ma come mai dopo che Gavazzi fa campagna elettorale per Innocenti da 3 anni, ora assistiamo a assemblee dove piatti di prosciutto e caraffe di vino la fan da padrone,tutti belli e rubicondi nelle foto,a votare propostine fatte apposta per non essere non condivisibili salvo la guerra santa al presidente attuale, e se qualcuno se ne va o dice che non può impegnare una società senza un mandato e per una proposta non all ordine del giorno diventa o ladro o spia ma non figlio di…facendo così una ottima campagna elettorale. Per Gavazzi. E con società che a quanto si legge contano per uno,siano di eccellenza che di c2.con tutto il rispetto per la c2.
Io credo ci sia un dato che sfugge a molti commentatori di On Rugby.
Le cosiddette società di base hanno una prima necessità, prima ancora di ogna altra considerazione, devono stare in piedi.
E come stanno in piedi? Con i soldi che i presidenti e le persone vicine a lui tirano fuori ogni anno.
Quando parliamo di interessi delle società, non parliamo di concetti astratti e metafisici, ma soprattutto dell’interesse concreto e spesso drammatico di tenere aperta la cloub house.
L’iscrivere una o più squadre giovanili ad un campionato è diretta funzione, spesso, della serenità e tranquillità con cui si risolve il problema del pranzo e della cena.
Quindi quando tranciamo giudizi sui presidenti che si accontentano di due palloni, forse non conosciamo bene nè le esigenze nè gli sforzi di queste persone.
Mettere in centro federale in un posto o in un altro significa tenere in piedi o meno un settore giovanile di una società.
Tenere aperta o meno un’ accademia in alcune parti d’Italia ( prevalentemente centro sud) significa consentire o meno ad alcune socieà di esistere.
Glissare questi temi nel concreto delle soluzioni operative significa stare distanti mille miglia dalle ciò che le società si aspettano di conoscere da chi vuole porsi a dirigere la FIR.
Quando si da del “leccapiedi” o peggio, a Marusso si rifletta su quello che è San Dona e degli sforzi che giornalmente vengono fatti per tenerla in piedi e non da chi schiaccia i tasti di una tastiera che, quando va bene, non compra nemmeno una maglia della società. ( mentre magari ha acquistato quella degli Scarlets o degli AB).
parafrasando: io sostengo chi mi garantisce maggior aiito economico indistintamente dalle idee e dalle politiche. Comprensibile certo ma è proprio questa la mentalità che alla lunga è perdente!!
Il senso del modesto discorso di AdG è questo: io pago, io ci metto i soldi, decido e faccio quello che voglio…Dove ha condotto questo modo di ragionare, lo vediamo bene in tanti sports, a muovere dal calcio..
Il problema è ben altro, al di là delle ciaccone e su questo il presente del San Donà non dice nulla, tantomeno ha senso affermare che il progetto che si viene ad elaborando in Veneto “ha falle”: cosa vuol dire, cosa s’intende..?
Invece, su alcuni punti un presidente di una squadra d’eccellenza, per la responsabilità che assume, dovrebbe essere chiaro: il sistema rugby italiano va bene così com’è o si crede che si debba cambiare qualcosa o tanto o tantissimo o tutto? Se – come io credo i dati oggettivamente e implacabilmente dimostrano -bisogna avere il coraggio di cambiare tanto, quali sono le persone che meglio possono interpretare il cambiamento e guidarlo? Le stesse che hanno governato fino ad ora o ci governano, o necessitano forze nuove, nuove idee, nuove competenze ?
Su questi punti bisogna essere chiari e netti, altrimenti si fanno solo tatticismi per alzare il prezzo e pretendere qualche favore per tirare a campare, sempre per il particulare…