Guinness Pro12: Edimburgo è un treno, le Zebre provano a fermarlo

Treviso è (giustamente) nell’occhio del ciclone delle critiche di tifosi e non: ha 4 punti, uno meno di falchetti, 5 meno dall’ottavo posto. Bene: le Zebre ne hanno 0 (zero). Paragonare i morti con i cadaveri non è elegante e neanche produttivo, ma nemmeno penso sia produttivo considerare normale ‘sta roba come fosse il mercoledì in mezzo alla settimana. In un campionato di livello che definire basso è un eufemismo, dove il capoclassifica è già passato dal Lanfranchi e abbiamo visto di quale livello sia. I migliori in queste prime giornate di quaresima sono stati senz’altro i permit, degli acquisti in prima linea va in campo Ceccarelli, l’ennesimo SA va in campo 6 giorni dopo che è sbarcato dal gommone, in panca ci sono due 9, di cui uno di un certo nome e penso di un qualche costo e nessun trequarti. Un’ala non particolarmente tecnica e nemmeno rodata (da ala) a centro e non vado avanti per carità di patria. L’attenuante che la rosa sia questa non vale per Guidi e tanto meno per Jimenez, non sono arrivati dopo e a cose fatte, resta solo il tempo di mettere insieme i nazionali alla frittata e vedere se ne esce qualcosa di commestibile. Per questo, e solo per questo, si può arrivare all’estate di San Martino prima di dire che il loop sia concluso e che siamo tornati esattamente da dove si era partiti. Al nulla insultante di Gajan. Ne mancano tre (e nel frattempo i nazionali tornano anche alle altre), e qualche cosa in termini di risultato e prestazione va portato a casa oggi, avendo ben chiaro in testa che se i giocatori non sono di numero, assortimento e livello adeguato sono cazzi di chi li ha presi (e di chi ha tirato fuori i soldi del rugby italiano), non di chi dovrebbe pagare il biglietto per rovinarsi il fegato. Piaccia o meno, le partite per svoltare sono questa e la prossima, con i Blues. Poi si va a Swansea. Le chiacchiere e gli alibi stanno come la classifica: a zero.