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Eccellenza in tv: ecco il palinsesto completo del girone di andata
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Trasmettere per intero il derby-day sarebbe stata una limonata di meningi eccessiva per i lottizati.
La V giornata è inutile! a che serve mandare i onda una partita di due squadre che stanno a un ora di macchina?!?!
Scusami ma noi, che siamo a centinaia e centinaia di chilometri, potremmo ben vederci L’Aquila.
Piuttosto noto che il Viadana passa 3 volte (mi va bene perché mi piace come gioca) poi Mogiano, Rovigo, Calvisano, Lazio, F. Oro e S. Donà 2; fanalini di coda con una sola partita trasmessa: Petrarca, Piacenza e proprio L’Aquila …. ahi, ahi, ahi .. e chi lo sente VCN ..
Ma che discorsi, allora eliminiamo tutte quelle tra venete, e pure i Calvisano-Viadana-Piacenza? Un’ora di macchina e anche meno.
E voi c avete pure ragione!
Però trovo che sarebbe più utile mandare le partite a cui i tifosi proprio non possono, per motivi logistici, andare.
Anche alla prima giornata, per esempio, immagino che sarete tutti allo stadio! Sia rodigini che padovani……
Noi poveracci qui al sud ce le guardiamo volentierissimamente le sfide venete, però personalmente rosico che l’unica partita della mia squadra che fanno vedere è quella in casa….e se fossi tifoso delle FFOO sarebbe stato uguale…mi fai vedere l’unica partita in cui potrei farmi la trasferta seza fare 800 Km!!
Hai ragione anche tu, non avevo considerato bene la questione. 🙂
E’ chiaro che svolgendosi il 70% del campionato nella zona lombardo-veneta alcune dirette erano “obbligatorie”, però credo che anche i piacentini preferiscano vedere in Tv la loro squadra qui al sud, che sia con le FFOO o lo scontro diretto con L’AQ…
Bene, il palinsesto è fissato con largo anticipo, peccato per il venerdì sera che non aiuta ad andare allo stadio. Adesso vedremo se lo rispetteranno, ma non mi pare ci sia da lamentarsi a prescindere.
Intanto il tennis si fa bello. Ma l’articolo è interessante e parla anche di tv.
http://www.repubblica.it/sport/tennis/2015/09/15/news/inchiesta_successi-122917924/?ref=HRERO-1
Bravo @Mal, cade a fagiolo l’articolo soprattutto se confrontato con quello pubblicato dalla stessa testata lo scorso anno riguardo alla FIR:
“Rugby: deficit, umiliazioni e una sede maestosa
Un bando fantasma per un palazzo da 25 milioni, eppure la federazione è in rosso e tutte le squadre perdono
di MASSIMO CALANDRI
Rugby: deficit, umiliazioni e una sede maestosa
ROMA – Un bando pubblico che è una presa in giro. E un’operazione immobiliare da brividi, ma con un sottofondo per sognatori: i mondiali ovali nel 2023, le Olimpiadi, il tesoro del merchandising sportivo su cui mettere le mani. La Fir ha il bilancio in rosso però compra casa, lo fa senza badare a spese: 25 milioni di euro da restituire con un mutuo che scadrà nel 2040. La delibera è attesa venerdì al termine dell’ultimo consiglio dell’anno: dagli uffici dello stadio Olimpico i rugbisti traslocheranno in una palazzina di 4 piani zona Ponte Milvio. Mancano l’ok del Coni e del Credito sportivo: tutto a posto, rassicura Alfredo Gavazzi. Il numero uno Fir giura che Malagò sia entusiasta, anche il premier Renzi avrebbe dato il benestare. Ma il presunto affare regala molte perplessità. A cominciare dal modo in cui la Federazione ha scelto la nuova sede.
Domenica 29 novembre due quotidiani nazionali pubblicano un annuncio: “La Fir è interessata all’acquisto di un immobile in zona Roma Nord (Ponte Milvio, Flaminio, Fleming, Tor di Quinto, Corso Francia) ove trasferire i propri uffici operativi e dirigenziali”.
Seguono una serie di caratteristiche richieste e l’invito a far pervenire le proposte a tempo di record: due settimane, cioè entro il 15 dicembre. In realtà il bando è stato disegnato ad hoc su di una struttura che la Fir ha individuato da almeno un anno e mezzo.
Nel luglio del 2013 era infatti già stato espresso un parere giuridico su di una due diligence relativa al civico 47/49 di viale Tor di Quinto, che attualmente ospita uffici Telecom e dal 2007 è di proprietà di un fondo di risparmio con sede a Bolzano. Costruito nel 1967, ristrutturato nel ’98, ampio parcheggio. Lo stesso Gavazzi ammette: “È più di un annetto che ci giriamo intorno”. La pubblicazione in extremis del bando, spiega, sarebbe stata suggerita dal prudente ufficio legale Fir.
Quasi sempre sconfitto sul campo (“Il perenne problema italiano”, denunciava domenica il Times dopo la sconfitta per 0-67 di Treviso con Northampton), vittima di una gravissima crisi economica con i club, i conti per la prima volta in passivo anche a livello nazionale, gli sponsor che vacillano. Davvero il rugby italiano – 45 milioni di bilancio – può permettersi di spenderne oggi 25 per una nuova casa? Considerando anche che gli attuali uffici sono completamente a spese del Coni. “Ma sono tristi. Che figura ci facciamo con i potenziali investitori?
Dobbiamo sviluppare il settore commerciale, l’unico che può ancora crescere: serve presentarci bene. E poi è sempre un caos: almeno tre giorni alla settimana gli impiegati se ne devono andare all’una perché ci sono le partite di calcio”. Alfredo Gavazzi avrebbe voluto affittare un piano alla Adidas, addirittura “brandizzare” l’edificio pitturando le tre strisce sulla facciata. Però la multinazionale si è tirata indietro. Forse il rugby non è più così di moda, in Italia? “E allora due piani li prenderà il Coni per ospitare delle federazioni. Credo quella del basket “. Seicentomila euro di affitto l’anno. Più un altro contributo di altri 230.000. Malagò pagherebbe quasi tutta la rata del mutuo, ma chissà se gli altri sport approveranno. “In questo modo finanzieremo buona parte dell’operazione”.
In 25 anni la Fir tirerebbe fuori “solo” 5 milioni. “In cambio di un immobile prestigioso”. Di sicuro, nei due piani restanti i 55 impiegati si muoveranno comodamente. “Potremo dedicarci a tutti quei business che oggi sono sacrificati: merchandising, cartellonistica, i pacchetti hospitality. Un’agenzia di viaggi che ci permetterebbe di risparmiare sugli attuali costi. E nuovi sponsor”. Gavazzi ha annunciato la candidatura dell’Italia per i mondiali di rugby del 2023 (ma lo ha fatto anche l’Irlanda: sulla carta non c’è partita), parla delle Olimpiadi (che da Rio ospiteranno anche il rugby a 7), pensa positivo. Viene da un paesino in provincia di Brescia, Calvisano, è un imprenditore di successo nel settore dell’automazione industriale. “So come funziona un’azienda”, gonfia il petto. Pure troppo, ribattono i detrattori. Che lo accusano di pensare più agli affari che al movimento ovale: “Tra due anni ci saranno nuove elezioni, ma comunque vada il rugby italiano si troverà a pagare un mutuo assurdo per un quarto di secolo”, denuncia
Marzio Innocenti, presidente del comitato veneto.
Dicono che nel 2016 il rugby del Nordest potrebbe addirittura allearsi con quello romano, pur di far fuori l’attuale presidente, compattandosi intorno ad un nome prestigioso: Diego Dominguez. “Sono voci che ho sentito anche io”, taglia corto Gavazzi, protagonista nei giorni scorsi di un’aspra polemica con l’ex apertura azzurra. “Non mi interessa. Io guardo ai fatti. Agli affari. Il rugby è un’azienda”.
Mamo e Mal tutto bene o quasi però sotto Binaghi :
1) Pennetta per diventare grande e’ dovuta andare in Spagna e ha allenatore Spagnolo
2) Errani idem con Patate
3) Tranne Roma in Italia. abbiamo solo challanger
Milano ha venduto a Belgrado il femminile di Palermo (un 250) a kuala Lumpur il Challenger di Monza in Ticino.
Tennisti o Fognini o corrotti
Dopo Pennetta,Schiavone,Errani e Vinci chi c’è?
Praticamente nessuno!
C’è poco da lustrarsi altroché!
Oh, io capisco di tennis come di tofu e di seitan. Ma l’articolo dice due cose interessanti: 1) sono in attivo organizzando in proprio 2) con i soldi si permettono una Tv. Il resto non so se sia vero ma, almeno a parole, non mi pare che sia la politica del faccio tutto io che voi non siete un cazzo.
Per carità @gino, magari pure la FIT non è Rose e Fiori, ma a loro invidio, e molto, oltre che il bilancio:
1) gli oltre 90.000 tesserati a cui andrebbero aggiunti i bambini.
Vorrei sapere dalla FIR quanti sono i nostri tesserati REALI esclusi proprio quei bambini che si devono tesserare(per obblighi assicurativi) per disputare una partitina di fine anno nei trofei delle scuole: non so cosa succede altrove, ma so che in (tri)Veneto quei ragazzini raramente vanno poi a rimpinguare le giovanili dei club.
2) una televisione tematica che trasmette tennis tutto il giorno, mentre noi ci mettiamo a litigare (scherzosamente) sul palinsesto rai-eccellenza.
tieni presente un fattore mamo…
la gente gioca a tennis dalla culla alla bara e quella federazione ha giuocatori in attività tesserati sin dai tempi dalla gioventù littoria…
se dovessimo guardare agli under 42 i numeri sono probabilmente paragonabili se non inferiori ai nostri…
Se binaghi ha il bilancio in attivo e’ perché incassa da Roma e non spende.
Chi ha pagato e paga per la Pennetta ed Errani?
Quali sono i campioni in erba?
Leggere Franco Arturi sulla Gazzetta in risposta ad un appassionato di tennis a proposito di NY!
Sotto di lui nessun prospetto e perdita di tornei!
Non frega a nessuno, però mi piacerebbe vederne due di ogni turno in TV. Sarebbe meraviglioso.
A me frega e come!!!!! E rilancio!!! Io vorrei vederne tre!! Ven-Sab-Dom!
odio le partite il venerdì sera, spero che quelle sull’asta del Po siano tutte rinviate per nebbia!!!!
perché pensi che in veneto non si conosca il fenomeno?
in realtà è sempre meno frequente…
@fracasso. Ce l’ho presente sì il fenomeno: abito in provincia di Ferrara, la nebbia la coltiviamo in serra, insieme alle zanzare.
La mia è frustrazione perchè il venerdì è giornata di lavoro, ed il sabato mattina pure. Preferivo il posticipo alla domenica pomeriggio, con l’anticipo rischio di saltare partite (già alla alla seconda mi tocca rinunciare alla trasferta di Mogliano).
@buongiorno Silverfern…
io odio le partite del venerdì sera perché nella migliore delle ipotesi riesco a registrare quelle trasmesse in TV, figurati andarle a vedere di persona…
peggio di noi e voi per nebbia e zanzare credo ci sia solo Pavia con le sue risaie…
Ma la nebbia è un vantaggio: grazie ad essa i tecnici non vedono metà degli inavanti dei propri giocatori 😀
Be dai a quasi un mese dall’inizio avere programma date e ora degli incontri rispetto agli ultimi anni è quasi da non credere…sperem
Le due ragazze devono ringraziare solo stesse. Appena hanno potuto sono emigrate e ciao.
I circoli sono abbastanza presenti sul territorio e tutti organizzano corsi per ragazzini, ma scorrendo il ranking dei primi 500 ce ne sono ben pochi.
Sulla televisione stenderei un velo pietoso,tra quel che spendono e quel che trasmettono non c’è partita.
Il successo vero sono gli internazionali d’Italia. Ma a Roma ha successo anche la nazionale di Brunel.