Brunello: “Troppe 10 squadre in Eccellenza. Ideale otto o anche meno”

Il nuovo allenatore di Calvisano guarda alla struttura del campionato. E sul suo futuro con le nazionali azzurre…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 08:15

    Roster Calvisano 2015/2016
    Avanti.
    Costanzo (1982), Scarsini(1993),Morelli (1988), Panico(1993), Biancotti( 1993) ,Giovanchelli (1886), Luus (1995), Zanetti (1995),Cavalieri(1983), Beccaris (1987),Scanferla (1990), Zdrilich(1993),Archetti (1995), Gianmarioli (1995) Mabanda ( 1993), Belardo (1990), Tuivati (1989), Salvetti (1993), Andreotti (1993)
    Mediani/Tre-quarti.
    Seymour( 1988), Buscema (1994), Raffaele (1995), Lucas (1992)
    Chiesa ( 1988),Castello (1992) Di Giulio (1994), Bergamo ( 1988 ), Susio ( 1993), De Santis ( 1995), Minozzi (1996),Cannavosio ( 1981), De Jager (1980)

    Matt Lucas: mediano apertura 8 caps con U20 e ai Waratahs dal 2013.
    Jim Tuivati: flanker samoano, ITM (465 minuti quest’anno) North Harbour.

    • jazztrain 13 Luglio 2015, 08:34

      Giovanchelli 1886?

      Wow!

      Scherzo, ovvio…

    • mezeena10 13 Luglio 2015, 08:49

      lo skip è MM..

      • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 09:14

        Scusa, ovviamente MM

        • mezeena10 13 Luglio 2015, 10:05

          allora era lui alla fine..buon giocatore!
          per il poco che ho visto..

          • San Isidro 13 Luglio 2015, 19:41

            un altro straniero che non serve in Eccellenza…

          • enricalvisano 13 Luglio 2015, 19:59

            Lo straniero che non serve a niente è alle Zebre. Perché i parmensi prendono in due anni due mediani di mischia al Calvisano per poi tenerli a fare la muffa in tribuna? Palazzani e Violi o li fanno giocare oppure non ha avuto nessun senso portarceli via per fargli fare le riserve di un sudafricano.

          • San Isidro 13 Luglio 2015, 21:20

            un attimo, Burgess mica è uno straniero qualsiasi come i vari Ferreira, Auva’a, ecc…per me stranieri forti, o comunque dal buon curriculum, nelle nostre franchigie ci possono stare, purchè ovviamente non si abbondi come ha fatto il Treviso l’anno scorso e come hanno fatto le Zebre adesso…in Eccellenza per me gli stranieri non ci dovrebbero essere (o dovrebbero essere in numero ridotto, non più di 1-2 per rosa) perchè tolgono spazio ai nostri giovani e falsano il livello del campionato…su Palazzani e Violi ti ho risposto più sotto, poi guarda che Violi alle Zebre ci deve ancora arrivare…

          • San Isidro 13 Luglio 2015, 21:22

            chi sarebbe il sudafricano poi?

          • mezeena10 13 Luglio 2015, 23:00

            ahahahahah Burgess non serve a niente??? cioe un nazionale australiano??? cioe per te dovrebbero giocare palazzani e violi al suo posto? ahahahahahahah
            ma per piacere!
            dai enrica su! sii seria!!!

    • berton gianni 13 Luglio 2015, 08:58

      Grazie AdG.
      Bel roster, indubbiamente.
      Quello che fa piacere, per fortuna non solo ai Pelati-ma-non-malato, è la sempre minore età media.
      Però, scusami, ma sei il solito che…pensa solo per se’ :
      Cioè, Tu i vati, ed io ??….

      • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 09:16

        Oltre una certa soglia, come ormai avrei sperimentato, non c’è più età.

    • xnebiax 13 Luglio 2015, 10:46

      http://www.ultimaterugby.com/jim-tuivaiti
      http://www.harbourrugby.co.nz/profile/player/87/
      ————
      Alberto, potresti fare un riassunto su chi se ne è andato?
      Non vedo più Ferraro, Rokobaro, e il 2a linea fijiano… chi dimentico?

  2. Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 08:19

    Nello sperare ardentemente che Piacenza faccia più punti di Prato, sicuramente il livello dell’Aquila è rimasto ( se va bene) quello dell’anno scorso.

    • ginomonza 13 Luglio 2015, 09:04
      • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 09:18

        Prato, annata sportiva 2014/2015 punti: -3. Era un commento sul numero delle squadre e la loro competitività.

    • xnebiax 13 Luglio 2015, 10:51

      Il Piacenza ha tutta un’altra organizzazione e solidità rispetto a Prato. L’Aquila arranca ed è la favorita per la retrocessione. Poi ci sono i sempre deludenti risultati della Lazio. Le altre squadre sono superiori.

      • malpensante 13 Luglio 2015, 14:01

        I Lyons hanno perso fior di giocatori compreso il baby Zilocchi che va in Francescato, e cambiato l’allenatore. Arrivati il moldavo e i due piloni, per me devono darsi da fare.

        • xnebiax 13 Luglio 2015, 15:11

          Senza Mortali avranno difficoltà.
          Ma qualcuno arriverà, penso.

          • malpensante 13 Luglio 2015, 15:40

            Anche in mischia. C’era anche il dubbio che non restasse Larsen, che è davvero molto forte. In seconda erano debolucci e non credo che il mandolone moldavo possa far tutto da solo. In prima linea hanno preso Lombardi e Carloni, ma non so se Staibano resti e Silvestri è andato a Rovigo. Zilocchi a me piace molto, ed è l’esempio che se sei forte a neanche 18 anni te la giochi con chiunque.

          • San Isidro 13 Luglio 2015, 19:46

            Carloni, pilone romano di scuola Lazio, l’anno che la Capitolina salì in Eccellenza doveva passare in bluamaranto, poi andò ad Alghero…Otis Lombardi, pilone perugino di esperienza, mi è sempre piaciuto…

          • mezeena10 14 Luglio 2015, 09:01

            dove ha lasciato un ottimo ricordo san!

          • San Isidro 14 Luglio 2015, 20:02

            con lui è venuto anche Rotella (ex Capitolina, Rugby Roma e Lazio) che era ala, ma ad Alghero ha giocato pure 9…

  3. try 13 Luglio 2015, 08:21

    Mat Lucas dovrebbe essere mediano di mischia, non apertura.

  4. fracassosandona 13 Luglio 2015, 08:23

    Bella squadra…
    potete vincere lo scudetto anche senza Mbandà, lasciatelo andare alle Zebre ora e subito…
    le zebre private vi riconsceranno 20000 euro anche se è italiano…

    al di là di scherzi e provocazioni, Calvisano mi è sempre stata simpatica sino a quando il povero Gavazzi non ha cominciato a fare il presidente federale con pochissimo garbo istituzionale e scarsissima distanza dalla sua società…
    ho sempre apprezzato le sfide alla Davide contro Golia tifando Davide…
    il problema è che con il nuovo ruolo di Gavazzi, anche se rappresentate un paesino di cinquemila anime compresi i quadrupedi, siete passati a fare voi il Golia… con tutta la naturale antipatia che questo genera nei bastian contrari come me…

    • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 09:34

      Credo sia normale. Basta non farsi prendere troppo la mano.

    • enricalvisano 13 Luglio 2015, 12:10

      Mi fa piacere, ma per puntualizzare Calvisano di abitanti ne ha quasi il doppio… su Mbandà, sono felice che resti, andare alle Zebre per cosa? Per fare la fine di Palazzani e Violi che faranno la muffa in tribuna dietro un titolare straniero? No grazie! Se dovesse servirgli per qualche partita, può fare il Permit. Non si può fare ogni anno razzìa e poi pretendere che il livello dell’Eccellenza migliori, è un ragionamento ipocrita e anche abbastanza irragionevole.
      Per quanto riguarda Gavazzi sono d’accordo, ma Dondi non era meglio. E nemmeno uno Zatta è meglio, visto che è fortemente legato a Treviso come Gavazzi a Calvisano. Serve qualcuno che non sia espressione di una squadra ma di una idea e di un progetto, altrimenti cambierà solo la squadra del presidente ma non la sostanza della gestione federale.

      • San Isidro 13 Luglio 2015, 20:46

        andare alle Zebre per stare in una dimensione di alto livello pro, per allenarsi con altri ritmi, per confrontarsi, quando si è convocati, con avversari di tutt’altro calibro rispetto a Fiamme Oro, San Donà, L’Aquila, ecc…Mbandà alle Zebre ci stava tutto, e poi sono sicuro che avrebbe giocato più di quanto si possa pensare, sarebbe stata tutta esperienza che gli sarebbe servita…certo, se ci fosse stato il doppio tesseramento franchigia/club Mbandà sarebbe potuto rimanere alle Zebre e, qualora non fosse stato chiamato per una giornata di Pro12, tornare a Calvisano per l’Eccellenza, in FIR però una cosa del genere non la vogliono fare e non si capisce perchè…
        quanto a quelli che citi, Palazzani il suo minutaggio in Pro 12 se l’è fatto, Violi ancora ci deve andare, ma il suo spazio se lo ritaglierà, anche perchè adesso è nel giro azzurro, e stare in una dimensione decisamente superiore rispetto all’Eccellenza male non gli fa…

  5. jazztrain 13 Luglio 2015, 08:28

    In effetti, se si pensa all’ultimo campionato il Prato e l’Aquila erano le squadre più deboli e il livello tra le prime e le ultime era imbarazzante (anche se l’Aquila schierava una squadra composta da giovani giocatori).

    Una Eccellenza a 8 mi sembra qualitativamente migliore, il campionato sarebbe più combattuto e la lotta per non retrocedere non sarebbe già decisa prime della fine del girone di andata (ammettere Prato è stato un errore incredibile). Una Eccellenza che lanciasse i giovani Under 20 e che permetta di creare la filiera tra questa, il Pro12 e la nazionale.

    Nello stesso tempo ci vorrebbe una Coppa Italia con le squadre delle Serie A per permettere anche a loro di cimentarsi con le più forti squadre nazionali per evitare la netta divisione tra i due campionati, altrimenti una neopromossa retrocederebbe l’anno dopo.

    • campes 13 Luglio 2015, 10:11

      Concordo in pieno con le tue proposte @jazztrain, ritengo che sia l’unica strada possibile per dare maggiore competitività al domestic e comunque renderlo più attrattivo ed interessante anche per gli eventuali media (che è l’altro punto fondamentale dove secondo me bisogna lavorare tanto, per iniziare ad ipotizzare un minimo ritorno economico per le squadre ed iniziare a produrre valore, anziché bruciare soldi e basta).
      D’altra parte un campionato così ridotto potrà, dopo un periodo di 3/5 anni, estendersi di nuovo a 10 o a 12, se nel frattempo gli obiettivi saranno stati raggiunti. magari…!

  6. jazztrain 13 Luglio 2015, 08:30

    Auguro alle neopromosse di non retrocedere, quindi Forza Piacenza Lyons.

  7. berton gianni 13 Luglio 2015, 08:53

    Restassero dieci compagini una, d’ufficio, la vorrei Under “qualcosa”( 22-23 ), pescando da queste ostie di accademie. La Under non retrocede.
    Due retrocessioni. E, durante l’anno, le due neo promosse ( solo loro ) ricevono i giocatori delle due celtiche nei loro roster ( sia chi gioca poco, sia chi esce da infortunio ).

    • ovosodo 13 Luglio 2015, 09:13

      ma si dai…l’accademia in serie A prende carretti di 50 mtri anche dagli ultimi in classica mandiamola in eccellenza…se sono arrivati nel girone promozione quest’anno lo devono solo ai loro 3/4
      questi ragionamenti sono assurdi.
      le accademie tolgono rimforzi alle squadre che puntano sul vivaio favorendo quelle che hanno la possibilità finanziaria di acquistare il cartellino in seguito

      • Hullalla 13 Luglio 2015, 09:26

        Sarei curioso di vedere quanti giovani giocatori a fine accademia sono tornati alle squadre che li hanno formati prima dell’accademia.

        • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 09:33

          A Mogliano tutti. A Calvisano, Zanetti .
          Però non capisco perchè dovrebbero tornare dove sono cresciuti. Andranno dove la loro cifra tecnica consente loro di andare.

          • Hullalla 13 Luglio 2015, 18:50

            Se la loro cifra tecnica permette loro di fare i professionisti, OK.

            Ma se devono fare i dilettanti, perche’ una societa’ di dilettanti dovrebbe essere felice di tesserare dei dilettanti perche’ vadano a giocare da dilettanti altrove in cambio di un pugno di mosche?

            E’ necessario fare in modo che ci sia un contraccambio che renda il gioco interessante, altrimenti non ne vale piu’ la pena.
            In questo modo ti vedi “volare via” la gran parte dei giovani piu’ promettenti in cambio di circa nulla e per non tornare mai piu’.

        • DiegoGavetti99 13 Luglio 2015, 12:13

          Krumov a Viadana

      • berton gianni 13 Luglio 2015, 09:46

        Ciao Ovosodo.
        Mi riferivo all’ipotesi che vi siano dieci squadre al via.
        Piuttosto che ci siano squadre come il Prato, meglio che le tariffe le prendano sui denti i ragazzi, così si vedrà subito chi merita e chi no.
        Oltretutto ho messo un’età superiore a quella delle accademie, per poter incrementarne lo spessore.
        Ps : la mia era solo un’ipotesi su cui ragionare, nulla di più.
        Grazie per la tua sicurezza nel tranciarla di netto.

        • enricalvisano 13 Luglio 2015, 12:13

          Presidente, esiga rispetto! Tolga la razione settimanale di tette al compagno ovosodo.

  8. ginomonza 13 Luglio 2015, 09:07

    Sono d’accordo:8, e a volte mi sembrano pure troppe! 🙂

    • ovosodo 13 Luglio 2015, 09:19

      perchè non a 4? e ognuna si scontra con le altre 3 squadre 5 volte….che bel campionato…

      • malpensante 13 Luglio 2015, 09:43

        A 4 ci siamo già, quest’anno molla una tra Rovigo e Mogliano, e restano in tre: il numero perfetto. Due giocano e la terza riposa.

        • ovosodo 13 Luglio 2015, 09:54

          giusto, cosi avendo una settimana di riposo il livello si alza…non ci avevo pensato!!

          • malpensante 13 Luglio 2015, 10:19

            Guardi il mercato di Fiamme e Calvisano, e ci siamo. Poi ci inventeremo le sorprese e la suspense, ma se uno si allena da pro e l’altro la sera, l’unica sorpresa la può regalare solo quello pro che faccia del suo peggio e sia abbastanza scarso. Da quest’anno abbastanza scarsi non li sono tutti e due, e festa finita. Chi te lo fa fare di alzare il livello del roster per vincere mai? Il downgrade è nei fatti e, non guidato, i giocatori saltano in discesa addirittura le categorie. Chi ci prova a competere deve spendere quanto e molto più dei due, si scorna e finisce come Tonfoni, ma molto prima.

      • San Isidro 13 Luglio 2015, 22:29

        @ovosodo, hai ragione, a questo punto facciamo un’Eccellenza a 4 così Brunello e tanti altri sul blog sono contenti…

        • ovosodo 14 Luglio 2015, 08:55

          ahaha….si…il disfattismo di questo blog a volte mi irrita..ahaha

          • ginomonza 14 Luglio 2015, 11:04

            San e Ovosodo il disfattismo e’ avere 10 squadre in Eccellenza!
            Il nostro misero sistema non sopporta più di 8-10 squadre accettabili: due sono in Celtic e eccellenza a 8 e’ il massimo per questo dico che mi sembrano anche troppe.
            Brunello ha perfettamente ragione e chi non vuol vedere non veda mica è un problema!

  9. delipe 13 Luglio 2015, 09:11

    Buongiorno,
    Io invece spero che crescano. Un campionato ad 8 sarebbe davvero misero.
    Ha ragione Brunello a dirr che non le produciamo.
    Ma bisogna cambiare la tendenza con progetti e fiducia.
    Un campionato nazionale che rappresenti territorialmente la stragrande maggioranza di regioni e citta da troppo tempo fuori.
    Utopia ? Puo darsi…ma vorrei vedere progetti in tal senso da parte della Fir e delle società e imprenditori che ci credono un pochino.
    Discorso lungo, difficile, trito e ritrito.
    Ma renderlo meno rappresentativo e con pochissime squadre la considero non una scelta vincente e molto sbagliata.
    Piuttosto l aboliamo! (Ma anche no !!!)
    Cordialità

    • boh 13 Luglio 2015, 10:02

      Vedi delipe, purtroppo la fir può fare tutti i progetti zonali che vuole. Ma la materia prioritaria è che in zona, ci siano le risorse umane capaci e competenti, che devono affiancare i famosi imprenditori che ci credono…se ci sono. Ma così a naso mi sembra che scarseggiamo propri di questi (dirigenti capaci)

    • mistral 13 Luglio 2015, 16:47

      ciao delipe, patrto da una tua considerazione/augurio: “un campionato nazionale che rappresenti territorialmente la stragrande maggioranza di regioni e citta da troppo tempo fuori…” io direi “da sempre” fuori, considerando che in 85 edizioni del massimo campionato ben poche sono andate a squadre poste al di fuori del lombardo-veneto… allora, o la “nazione” rugbistica italiota è il lombardo-veneto (con un pizzico di emilia, per carità) e li si devono concentrare le risorse e cercare di fare del nord-est italiano quello che è il sud della francia ( o dell’inghilterra, se preferisci) e smetterla di investire soldi e tempo (pochi o tanti che siano) in regioni assolutamente non vocate (forse roma e l’aquila, come realtà cittadine, ma ne vale la pena?)…

      • San Isidro 13 Luglio 2015, 22:42

        ecco, speriamo invece che il nostro rugby possa diffondersi sempre più fuori dal lombardo-veneto e dall’Emilia, anche perchè fuori da quelle zone ci sono comunque tante altre piazze storiche, non solo Roma e L’Aquila…

        • mistral 13 Luglio 2015, 22:49

          la speranza è l’ultima a morire, roma come parigi, catania come lille… mah!

          • San Isidro 13 Luglio 2015, 23:26

            a meno che non arrivi qualche sceicco che investa nel rugby romano, Roma non potrà mai essere come Parigi, ma l’ovale capitolino ha una tradizione lunghissima, la squadra più antica d’Italia ancora esistente è la Lazio e di quei “ben pochi” scudetti di cui parli 5 li ha vinti la Rugby Roma…

      • delipe 14 Luglio 2015, 01:04

        Buonasera mistral,
        Il tuo scetticismo puo avere una logica.
        Le tue statistiche pero sono un po ingenerose nei confronti di squadre che nel loro piccolo un contributo l hanno dato al rugby nostrano
        Catania, Genova, Bologna, Milano, Napoli, Aquila, Roma….per citarne alcune ma anche altre seppur limitate.
        Bologna e Lazio si contendono la piazza di piu antico club d Italia.
        So che i tempi non sono felici economicamente …ma perche negli anni 80 addirittura c erano 16 squadre ? Negli anni 70 12 squadre e cosi via ?
        A me sembra deleterio e triste pensare ad un campionato risicato di 8 squadre.
        Cosa vogliamo fare e dove vogliamo arrivare creando franchigie ?
        Grazie a Dio sono nate realta di provincia che hanno creduto ed investito nel rugby, in primis Viadana e Calvisano.
        Ma davvero crediamo che il rugby italiano sia solo Nazionale e due franchigie ?
        No davvero non posso pensare che non ci siano pensieri piu importanti e lungimiranti che dimostrino che l utopia si puo combattere.
        Forse non ci sono soldi ed imprenditori dispsti a buttarli…(senza forse!)….ma io vedo tanta voglia di dedicarsi a questo sport in ogni luogo dove vado.
        Forsr e lo sport stesso che si sta dimenticando di noi…perche non ci riconosce piu…soprattutto quando facciamo questi ragionamenti (come Brunello) cosi piccolini e cosi lontani da quello che potremmo costruire dignitosamente per lo sport che amiamo !
        Cordialità e grazie mistral 🙂

        • San Isidro 14 Luglio 2015, 01:38

          c’è poco da contendere, la S.S. Lazio Rugby è nata nel 1927, il Bologna nel 1928…la più antica società italiana di rugby (esistente perchè prima del ’27 c’erano state altre squadre) è quella biancoceleste…

          • delipe 14 Luglio 2015, 08:28

            Buongiorno San Isidro,
            Ho scritto contendere in quanto c e tutta una letteratura su questo argomento che non ricordo piu molto bene e potremmo riprendere a meno che qualche appassionato del blog non possa gia spiegare meglio senz altro di me.
            Mi sembra di ricordare che Bologna detenga ancora il n1 come iscritta alla Federazione.
            Comunque piu che questo argomento mi interessava focalizzare sulla ingenerosa considerazione di Brunello, forse realistica ma non tanto speranzosa di tempi e progetti migliori.
            Cordialità

  10. Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 09:30

    Matt Lucas, mediano di mischia, ovviamente, visto che di aperture ce ne sono già tre.
    Vorrei comunque far notare una cosa. Mentre il pacchetto di mischia presenta l’aspetto più interessante di tutta la squadre ( Età, talento, prospettive) i 3/4 sono il reparto più “debole” di talento e prospettive; tolto Di Giulio che in Pro12, se conferma l’impegno e le prestazioni, dovrebbe arrivarci, gli altri ragazzi dovranno migliorare molto per farsi vedere.
    Direi che è lo specchio fedele del ns. sistema.

    • mezeena10 13 Luglio 2015, 10:08

      ovviamente, per chi lo conosce 😉

    • xnebiax 13 Luglio 2015, 11:11

      Chiesa e Castello e Bergamo li considero solidi ormai. Non penso possano più migliorare. (Chiesa da estremo penso abbia trovato la sua posizione migliore, a Tbilisi mi pare abbia fatto molto bene).
      Susio, Di Giulio e Buscema sono quelli che hanno già fatto vedere buone cose, e che hanno ancora molto potenziale.
      De Santis è chiuso a 10 e a 15. Ed è piccoletto per giocare centro. Brunello dovrà inventarsi qualcosa.
      Minozzi non penso troverà spazio. A meno che non gli venga fatta la rovigoterapia e venga spostato all’ala.

      • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 11:26

        Credo anch’io che De Santis sia alla svolta della sua carriera. Per fare l’estremo deve molto migliorare l’aggressività agonistica e per giocare centro deve metter su muscoli.

    • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 09:46

      Io ho personalmente conosciuto una bambina morta di leucemia a 9 anni. E impresionante constatare quanto sia profonda la conoscenza della vita in questi bambini, che in realtà diventano adulti loro malgrado e approcciano i rapporti con gli altri con una profondità sentimentale incredibile. Non sai mai se ringraziare il destino di averteli fatti conoscere e frequantare o maledirlo per averli portati via.

    • mezeena10 13 Luglio 2015, 10:09
    • malpensante 13 Luglio 2015, 10:27

      Si parlava del XV della Colonna, sosteneva l’AIL.

      http://www.ail.it

      http://www.admo.it

  11. soa 13 Luglio 2015, 10:49

    La riduzione delle squadre non aumenta il livello, ma solo la competizione. Mi spiego: se non ci fosse stato il Prato, il Rovigo non sarebbe diventato più forte perchè non ne avrebbe tratto alcun beneficio. Solo le squadre di bassa classifica, come la Lazio, si sarebbero impegnate di più perchè costrette a lottare per restare in eccellenza. Per cui nel breve termine non c’è alcun miglioramento e solo a medio termine si dovrebbe registrare un aumento nelle prestazioni delle squadre meno forti, ma dubito che tale incremento sia tale da mettere in difficoltà quelle più forti e costringerle ad alzare il livello ulteriormente.
    Ne gioverebbe sicuramente la competizione ma nulla più.

    • malpensante 13 Luglio 2015, 11:21

      Fai i gironi e ne fai giocare 16, con i play off/out incrociati e le finaline stile mondialino, e vedi che la bassa classifica gioca alla morte. Oltre che “le grandi” ci lasciano lo zampino appena fanno tardi la sera. Quest’anno la mischia di Recco sai quante ne avrebbe messe in difficoltà?

      • soa 13 Luglio 2015, 11:42

        @mal, sai che io sono favorevole a fare gironi regionali e poi girone finale cui accedono un tot di squadre per ogni girone locale, tenendo conto della difficoltà dei relativi gironi (il girone triveneto ne manda sicuramente di più del girone sud).
        Io dico solo che fare un campionato a 8 non fa crescere proprio un bel niente.

        • malpensante 13 Luglio 2015, 11:56

          Intanto anche Minari da Viadana ripassa il Po e va a Colorno.

      • San Isidro 13 Luglio 2015, 23:32

        pienamente d’accordo con voi, molti s’illudono che con un campionato a 6/8 squadre possiamo raggiungere livelli stratosferici, in realtà l’unica cosa che porterebbe un torneo del genere è la noia…

  12. Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 10:51

    Io sono sempre affascinato dalle rivoluzioni e dai cambiamenti. Sarei curioso di capire come funziona il “declassamento” di un campionato.
    Provo a fare un esempio.
    Improvvisamente , una mattina,il presidente federale comunica che il massimo di spesa consentito per ogni squadra che si iscriverà al campionato di eccellenza, sarà di 200.000 euro e per quelle che si iscriveranno alla serie A sarà di 100.000 euro. D’incanto, a partire , diciamo, dai tre anni successivi, la nazionale non avrà più bisogno degli equiparati ( nel frattempo la Francia ne schiererà 8 su 15) e il sistema Italia produrrà così tanti MA,MM e 3/4 che la federazione neozelandese e sudafricana invieranno così tanti osservatori che il turismo subirà un impennata che farà crescere il PIL di un paio di punti.

    • soa 13 Luglio 2015, 11:12

      Meno soldi, meno acquisti, più vivaio, si premia la formazione e chi la sa fare. Semplice e lineare, con buona pace della tua squadra e pure della mia.

      • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 11:21

        Scusa, come si premia la formazione?

        • soa 13 Luglio 2015, 11:56

          Se fai in modo che chi fa formazione riesca a trattenere i propri giocatori, anche mantenendo l’attuale sistema di premi riesci a premiare la formazione. Parliamoci chiaro: il Rovigo sfrutta quasi niente il settore giovanile e se vince lo fa perchè si può permettere di ingaggiare giocatori forti. Il San Donà ha molti meno soldi e sforna un sacco di buoni giocatori. Se il Rovigo non potesse più prendere questi giocatori allora non sarebbe così forte e magari lo scudetto lo vincerebbe il San Donà, ed ecco che il premio va a premiare indirettamente la formazione.

          • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 12:21

            Come proposta è un po’ difficile da attuare , visto che tocchi temi sensibili quali la libertà di giocare dove si vuole, ma per un momento ti seguo.
            Il tuo problema è che anche San Donà e Valsugana possano vincere lo scudetto o che San Donà e Valsugana possano ( anzi incrementino) la loro produzione di giovani rugbisti?
            Io credo la seconda che ho scritto.
            San Donà e Valsugana sarebbero più contente se ad ogni giovane che va a Rovigo o a Treviso ( o a Brive) percepissero un compenso di formazione.
            E questo premio alla formazione sarebbe realizzabile senza stravolgere nessuna norma che riguarda le libertà individuali.
            I

          • soa 13 Luglio 2015, 12:33

            @AdG, per me uno può andare a giocare dove vuole, solo che non c’è motivo per spostarsi a Calvisano o a Rovigo se si prendono gli stessi soldi e magari si hanno pure aspettative maggiori stando vicino casa.
            Il mio interesse non è tanto che il Valsugana incrementi la produzione di rugbysti, bensì che lo facciano squadre come il Rovigo che sono più attrezzate e che al momento investono solamente nell’acquisto di giocatori già formati.
            Le misure, la mia e la tua, possono benissimo coesistere: riduzione budget e premio in caso di trasferimento.

          • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 12:44

            Certo, ma se tu obblighi Rovigo ( e Calvisano) a cacciare gli euro ( tanti) per il ventenne di Frascati o di Rovato, forse gli viene voglia di fare altri pensieri.

          • soa 13 Luglio 2015, 12:53

            @AdG, vero ma se io abbasso il budget permetto a più società con minor disponibilità di poter pensare che con la giusta programmazione si possa arrivare in alto dove c’è maggior visibilità e, in tal modo, è anche più semplice convincere un imprenditore a cacciare 50k euro (sparata alta) e vedere solo il suo nome sulla maglia, invece che accontentarsi del marchio sulla spalla.

          • Hullalla 13 Luglio 2015, 18:58

            @Alberto
            il salary cap esiste in tanti cambionati senza con questo infrangere il diritto di giocare dove si vuole.
            Ovviamente molti giocatori che ora se ne vanno dal San Dona’ o dal Valsugana lo fanno per guadagnare, altrimenti chi glielo fa fare di andarsene? Qualcuno vorra’ comunque andarsene per motivi suoi, ma non saranno piu’ i soldi il motore degli spostamenti.

            Con un salary cap (o tetto di spesa) particolarmente basso le societa’ non potranno piu’ pagare i giocatori e cosi’ ci sarebbero meno cambi di formazione e piu’ giocatori resterebbero dove hanno iniziato a giocare.

            Ipotesi assolutamente anacronistica, direi.

      • San Isidro 13 Luglio 2015, 23:34

        “Meno soldi, meno acquisti, più vivaio, si premia la formazione e chi la sa fare”…
        esatto @soa!

  13. fracassosandona 13 Luglio 2015, 11:01

    otto squadre del livello di Mogliano Calvisano Rovigo?
    Non è che redistribuendo i giocatori di L’Aquila e Prato tra le altre cinque si sarebbero spostati gli equilibri.
    I numeri mi direbbero che al massimo si potrebbe arrivare a sei.
    Il che renderebbe il campionato effettivamente una cosa tristanzuola.

    Con un campionato a 8, dopo le quattordici giornate di regular season si potrebbero fare una poule scudetto ed una poule salvezza (altre sei giornate).
    Finale unica tra prima e seconda classificata della poule scudetto (totale 21 giornate, esattamente come il campionato di quest’anno).

    Va assolutamente rivisitata la formula di trofeo eccellenza e terza coppa: questi mini tornei con gironi di tre squadre provano solo l’improvvisazione dell’organizzatore, non certamente i valori in campo.
    Meglio una coppa italia con la serie A o una Coppa dei Due Mari a cui partecipino tutte le eccellenti non impegnate in Challenge e chi vorrà esserci tra rumeni georgiani ed iberici.

    • soa 13 Luglio 2015, 11:12

      In premio, al vincitore della Coppa dei due Mari, una coppia di Marò.

    • xnebiax 13 Luglio 2015, 11:34

      Bel nome, Coppa dei Due Mari.

      Un’idea che mi era venuta era di fare un campionato d’Eccellenza accorciato, eventualmente con 10 squadre ma sola andata, e poi spareggi finali tra le prime 6 e girone per la retrocessione tra le ultime 4.
      E poi, in una seconda parte della stagione, fare 6 selezioni regionali, o anche solo 4 selezioni regionali, con giocatori di Eccellenza e qualcuno di serie A, e in 8-10 giornate fare un campionatino che davvero contiene tutti i migliori giocatori.
      Il modello sarebbe un po’ quello dell’emisfero sud.
      Le selezioni per farle ovviamente hanno bisogno di buona volontà, qualche soldo condiviso fra tutti i club della zona, e una forte componente organizzativa della FIR. In teoria si potrebbe. In pratica è durissima.
      Queste selezioni potrebbero radunarsi in posti con potenzialmente una buona affluenza di pubblico: a Roma, Milano o Brescia, Padova, e Bologna (per una selezione Toscana – Emiliana… Bologna sarebbe anche ad una ora di macchina da Rovigo). Per esempio.

  14. buk 13 Luglio 2015, 11:37

    a parte che è una dichiarazione decontestualizzata, detta così sembra una stupidaggine. sicuramente ci saranno delle argomentazioni per questa frase, non riportate nell’articolo. il problema è che si gioca poco. io preferirei un campionato dove vengono dati incentivi per i giovani italiani, un campionato anche di minor caratura tecnica in un primo momento, ma con tante squadre e tanti giovani italiani in campo. solo così si può espandere il movimento. questa cosa ridicola delle accademie, i circoli elitari e compagnia bella non ce lo possiamo permettere. il professionismo si basa sugli sponsor, sugli introiti, e non avere pubblico alla lunga condannerà il rugby italiano all’anonimato. meno squadre significa meno seguito, anche perché non mi pare che il campionato di Eccellenza sia dato sulle pay-tv e io da casa, volendo, possa godermi un campionato di livello tecnico superiore. la frase era solo una provocazione per dire che il livello è basso, e su questo non ci piove.

    • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 12:12

      @Buk, il problema è averli i giovani da far giocare. I due temi non possono essere analizzati disgiuntamente. Oggi, luglio 2015 nessun giovane di 20/21 anni forte si è perso per strada, giocano tutti.
      Se tu , con un taglio netto, ( come sostengono molti autorevoli forumisti) togliessi l’eccellenza e la serie A restasse il primo campionato cosa cambierebbe? Che gli spot dove siamo sufficienti , gli avanti, sarebbero coperti da buini giocatori e gli spot dove siamo deficitari sarebbero coperti da giocatori scarsi.
      Confondere la causa con l’effetto spesso è facile. Fino a che tu non aumenterai il numero e la qualità dei ragazzi che praticano il ns. sport il tasso tecnico complessivo non aumenterà, qualunque riforma dei campionati tu faccia, o qualunque declassamento tu proponga.

      • buk 13 Luglio 2015, 12:31

        oggi esiste un circolo magico e ristretto, se non entri dentro quel circolo a 21 anni sei finito, come giocatore intendo. se invece i giovani italiani venissero impiegati (per forza, nel senso che le squadre dovrebbero essere obbligate a farli giocare) e pagati il giusto, verrebbero fuori quelli forti. il problema è che con la situazione attuale abbandonano, perché non puoi vivere senza guadagnare. la serie A è dilettantistica (quindi chi ci gioca ha un lavoro, o studia), ti danno un rimborso spese, l’Eccellenza si presume campionato professionistico, se giochi non riesci a fare altro perché gli allenamenti e le trasferte occupano l’intera settimana, e percepisci uno stipendio. se metti l’Eccellenza con 14 squadre con l’obbligo di far giocare giovani italiani (e pagarli come professionisti) per me è meglio che fare un campionato con 8 squadre così come è adesso. se i ragazzi non giocano come fanno a migliorare? ma per giocare li devi pagare, perché non si vive di buoni propositi. oltretutto, con i giovani locali in campo, solo contanto famiglia e amici, si avrebbe molto pubblico in più allo stadio.

        • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 12:40

          Anch’io concordo su fatto che non ci sono giocatori per fare 10 formazioni da 34 giocatori: totale 340, togli 40 stranieri, 300 giocatori italiani. Applica un turn over del 10% che smette o scende di categoria e un 5% che sale (Pro12 e campionati esteri) il ns sistema dovrebbe produrre 45 giovanni all’anno di livello “eccellenza”. Io credo che non ne produciamo la metà. Quindi in attesa che il sistema ne produca di più sarebbe logico scender a 8 ( almeno). Magari allargando la partecipazione ad una squadra Rumena e una georgiana.

          • buk 13 Luglio 2015, 12:49

            ovvio che se gli under 18, arrivati ai Seniores, non giocano poi abbandonano. se il giocatore italiano a 19 anni fa un contratto con una società professionistica, lui è motivato a lavorare sodo per migliorare e magari diventa un campione. conta i tesserati under 18 in Italia, secondo me ricoprirebbero tranquillamente il necessario. anche selezionando solo i migliori. ogni società di Eccellenza dovrebbe avere la sua “accademia”.

  15. marino 13 Luglio 2015, 12:12

    Bisogna aiutare le squadre piu piccole a crescere, non tagliarle fuori. bisogna puntare ad allargare e migliorare l’eccellenza e non a restringerla. Bisogna chiudere le franchige e riversare gli 80 celtici nel campionato e puntare a far tornare quelli all’estero. Trovare sponsor, giornalisti, televisioni, formare arbitri, dirigenti, allenatori, prendere allenatori stranieri per le prime squadre e il minirugby ecc.
    Basta navigare a vista! Bisogna pianificare seriamente

    • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 12:23

      Le squadre piccole le aiuti, riconoscendo loro un premio per la formazione dei ragazzi.Obbligando cioè le grandi a versare un conquibus per ogni ragazzo che “prelevano”.

      • Hullalla 13 Luglio 2015, 19:02

        Anche se ci fosse, con un po’ di “pressioni” sui ragazzi e le loro famiglie, le squadre “grandi” (che poi per chiamarle grandi…) forzerebbero le “piccole” a rinunciare regolarmente al premio. Niente di nuovo sotto il sole.

        • Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 19:13

          Lasciando stare il grande e il piccolo,se stabilisci il contributo di formazione non mi pare che sia importante dove va il ragazzo, dovunque vada la squadra sa che deve versare.

          • Hullalla 14 Luglio 2015, 10:40

            La realta’ dimostra che basta che chi “compra” vada dai genitori del ragazzo, dicendo che sono interessatissimi a lui, ma non vogliono pagare, e i genitori vanno subito nella societa’ di formazione ululando che sono dei vampiri che vogliono succhiare il sangue al loro bambino, vogliono troncargli una brillante carriera sul nascere per i loro piccoli egoismi, che non bisogna guardare al proprio orticello, che il ragazzo se non va dove vuole lui (a gratis), allora smette di giocare…
            et voila’! la societa’ di formazione rinuncia al contributo, mentre per l’acquirente e’ missione compiuta.

            Niente di nuovo sotto il sole.

    • DiegoGavetti99 13 Luglio 2015, 12:23

      Condivido su ogni punto,sopratutto l’uscita dalla Celtic league. L’eccellenza dovrebbe crescere a vari step:primo anno 12 squadre (Parma o Zebre e Benetton) poi man mano fai salire per arrivare a 14. Le promosse devono avere i requisiti economici e strutture all’altezza della massima serie oltre che a dei progetti di settore giovanile poiché le accademie hanno fallito miseramente. Se non si hanno questi requisiti non si sale e anzi,si viene penalizzati. Ovviamente con i soldi risparmiati dalla Celtic si dovrebbe reinvestirne almeno il 50% in propaganda anche a costo di indebitarsi con le TV e giornali mentre l’altro 50% in un fondo di aiuto per le societá. I soldi delle accademie in formazioni di arbitri ecc.

    • enricalvisano 13 Luglio 2015, 12:24

      Quoto al 120%.
      Se i nazionali giocassero su tutti i 10 campi dell’Eccellenza e non solo sui due campi della Celtic, il pubblico aumenterebbe sicuramente. Sarei disposto anche a sacrificare il posto italiano in Champions pur di riavere un Super10. Del resto è evidente che il livello del nostro rugby ha iniziato il declino subito dopo l’apertura delle due inutili franchigie.

      • enricalvisano 13 Luglio 2015, 12:25

        E poi, riversando tutti quei buoni giocatori nel domestic, ci sarebbe la possibilità di fare un campionato non a 10 squadre, ma pure a 12!

        • marino 13 Luglio 2015, 12:41

          questo campionato non lo vendi a nessuno. Ma pensare un campionato vendibile a sponsor e tv è non solo possibile, ma anche un obbligo.
          Basta copiare in piccolo, anzi in poccolissimo, il top 14
          L’eccellenza é scadente perché non è nemmeno un campionato: chi lo vince di fatto non vince niente

      • mezeena10 13 Luglio 2015, 12:33

        e se invece al posto di una delle due ci fosse il calvisano? o se gavazzi riuscisse nel suo delirio della terza franchigia???
        cambieresti idea? cosi per curiosita..

        • enricalvisano 13 Luglio 2015, 20:30

          Sei sempre molto distensivo, caro @mez. Ti spiego senza problemi come la penso.
          Dalla prima volta che sentii parlare di Celtic League pensai che fosse una pessima scelta, non ci voleva un mago a capirlo secondo me. Lo pensavo ancora prima che venissero scelte le due squadre, quando in teoria Calvisano poteva essere una delle due. I fatti sembravano smentirmi fino a due anni fa, del resto Treviso fece una stagione molto buona, ma poi tutto è andato in vacca e siamo reduci da una stagione disastrosa in cui le due celtiche messe assieme non fanno i punti della decima in classifica.
          Quanto si è sacrificato per tutto questo? Tanto. Io non voglio vedere una terza franchigia a Calvisano, se ci fosse mi farebbe piacere e la seguirei, non lo nego, ma non penso otterrebbe grandi risultati perché il movimento italiano di franchigie potrebbe permettersene al massimo una, altro che tre. Non per niente Aironi prima e Zebre poi sono sempre state inchiodate all’ultima posizione in classifica, e Treviso (tranne una volta) non è mai andata molto più in là.
          La terza franchigia è quanto di più sbagliato si possa immaginare, quindi, nella mia visione. E lo dico chiaro e tondo perché io non sono Gavazzi e non sono, in genere, suo sostenitore, anche se su certi temi quando ha ragione non posso che dargliela, perché non sono uno che dà contro per partito preso ma valuto l’idea che a volte coincide e tante altre volte no.
          Io vorrei rivedere un campionato nazionale con Treviso e Parma (ma che non si chiami Zebre, please) come una volta. Ovvio, non è che queste due squadre possono tornare in Super10 e tenersi tutti i giocatori che hanno in rosa, sono scarse in celtic ma il livello dei giocatori è decisamente più alto per il semplice fatto che in 5 anni abbiamo assistito a continui depauperamenti dell’eccellenza per rimpinguare le rose celtiche dei migliori prospetti. Doveva essere fatto, ma se si dovesse fare un downgrade delle due celtiche molti di questi giocatori dovrebbero essere redistribuiti nelle varie squadre del campionato per uniformare un po’ le qualità delle rose.
          Guardando anche i numeri di spettatori, la realtà è che togliere Ghiraldini, Zanni, Nitoglia, McLean e chi più ne ha più ne metta al Calvisano ha “distrutto” l’appetito dei tifosi che si presentano allo stadio solo per le coppe europee, le semifinali e le finali, ma non ha incentivato più di tanto il pubblico a riempire Monigo e il Lanfranchi. Complessivamente quindi si è perso molto seguito, non credi @mez? Ho portato l’esempio del Calvisano, ma potremmo citare Viadana che ai tempi del super10 aveva un gruppo di tifosi numeroso e affiatatissimo, mentre ora lo stadio è quasi sempre desolatamente vuoto, da quanto ho visto con le dirette della Rai.
          Come ha detto giustamente Marino, l’eccellenza è scadente perché chi lo vince non vince niente. Io aggiungerei che vince sulle macerie, su quel poco che resta del campionato. L’eccellenza ora come ora è solo una scadente fucina di giocatori per le franchigie, da dove ogni anno si porta via la poca qualità che si crea per farla marcire sulle tribune celtiche.

      • FedeliAllaLinea 13 Luglio 2015, 13:23

        Il livello del nostro “regbi” era già bello che impantanato ben prima del Pro12.

      • fracassosandona 13 Luglio 2015, 13:34

        sei l’unica persona che rimpianga il super10…
        sciagura animata dalle migliori intenzioni ma che nei fatti è stata l’inizio della fine del rugby italiano…
        debiti su debiti per portare a casa giocatori dal resto del mondo che non hanno fatto crescere il nostro torneo ma ne hanno affossato definitivamente le basi…
        dieci anni buttati per avere poco più di adesso ed essere comunque schiacciati in coppa dalle altre squadre europee…

        • enricalvisano 13 Luglio 2015, 20:32

          Basta non commettere di nuovo l’errore di indebitarsi per prendere stranieri.

          • Hullalla 14 Luglio 2015, 10:48

            Cara Enrica,
            la “fregatura” Celtica e’ che e’ una strada senza ritorno. NON e’ piu’ possibile schioccare le dita e tornare dove eravamo prima, perche’ i “danni” sono stati fatti: le societa’ di Eccellenza (e inferiori) sono ad un livello organizzativo troppo basso per un “vero” professionista del rugby e farle risalire ad un livello alla pari con le altre soieta’ professionistiche europee e’ un miraggio. Sarebbe stato difficile farlo prima, quando c’era il Super 10 e ora e’ praticamente impossibile.

            Senza l’organizzazione di base (che e’ il risultato di molti anni di lavoro serio), nessun “vero” professionista vorra’ venire in Italia, sia Italiano che straniero, tanto piu’ che gira voce in tutto il mondo che i club italiani non pagano i giocatori ancora dal tempo del Super 10, per cui attirare stranieri di fasce alte e’ un miraggio.

            Quasi dimenticavo di menzionare che, senza un’ottima organizzazione di base non si trovano nemmeno gli sponsor e i fondi necessari per rendere stabile finanziariamente l’organizzazione.

      • San Isidro 13 Luglio 2015, 23:45

        “Se i nazionali giocassero su tutti i 10 campi dell’Eccellenza”…e secondo te molti dei nostri nazionali se chiudi le franchigie tornerebbero a giocare a Calvisano, Rovigo, Padova, ecc? Quelli già avranno preso casa a Parigi, Leicester, Dublino, magari pura a Pretoria e Brisbane…

    • FedeliAllaLinea 13 Luglio 2015, 12:38

      Il problema non è il Pro12 e l’Italia non è la Francia e nemmeno l’Inghilterra.
      Riversare i giocatori delle 2 franchigie in Eccellenza? Secondo te ci vogliono tornare in Eccellenza? Non parliamo di chi è già all’estero poi..

      • marino 13 Luglio 2015, 12:47

        Se li paghi in eccellenza ci vanno eccome. Soprattutto messi di fronte ad un progetto serio. Magari non tutti, ma tanti si. Cosa pensi che ci sia la fila per prendersi i giocatori italiani di zebre e treviso? Pensi che la maggior parte di loro non preferirebbe giocare ad alto livello in italia (se fosse possibile) piuttosto che prendere 25 aerei all’anno con trasferte massacranti?
        Io dico che sarebbe possibile ottimizzare le risorse e vedere i risultati già in 3/4 stagioni

        • FedeliAllaLinea 13 Luglio 2015, 13:04

          Ma parti purtroppo da un presupposto utopico..sia chiaro anche a me piacerebbe avere un campionato italiano Pro ma ripeto non siamo nè la Francia nè l’Inghilterra.
          La fila per tutti no..ma tranquillo che se si smantellano le 2 celtiche un folto gruppo se ne va all’estero in 2 secondi.
          Rispetto le idee di tutti ma sembra che nessuno si ricordi cos’era il Campionato Italiano prima della Celtic.
          Il punto è che si è voluto andare avanti con un piede tenendo l’altro ben piantato indietro.

          • FedeliAllaLinea 13 Luglio 2015, 13:14

            Poi non ho capito ma i soldi verrebbero da dove? Fir? Se vuoi avere un Campionato Pro non puoi prescindere dai privati.

          • marino 13 Luglio 2015, 15:25

            Non si tratta di tornare indietro al vecchio campionato.
            Si tratta di andare avanti verso un nuovo campionato, nuovo in tutto.
            La fir collabori per ristrutturare il campionato invece di buttar via soldi in accademie e franchigie.
            Se elabora un prodotto di qualità (magari collaborando con i club possibilmente riuniti in una lega) vedi che poi i privati arrivano.
            Fidati che in Italia il rugby potrebbe trovare TANTO spazio, ma serve un lavoro
            •ben progettato
            •ben organizzato
            •portato avanti da persone che se ne intendano

            Parisse ha indicato la strada

          • enricalvisano 13 Luglio 2015, 20:37

            è un male se gli italiani giocano anche all’estero? che poi mi sembra che nemmeno ora tutti gli italiani siano nelle franchigie, o mi sbaglio?
            Sicuramente se il campionato valesse qualcosa più di zero i soldi girerebbero un po’ di più. Nessuno spende milioni di euro per vincere il torneo di calcetto dell’oratorio.
            E comunque la Fir dà 4 mln di euro per ogni celtica o sbaglio? Senza contare che le Zebre fino a poco fa erano solo federali, quindi possiamo immaginare quanti soldi privati ci entrassero nel loro calderone.

        • Hullalla 14 Luglio 2015, 10:51

          Il progetto serio prevede societa’ serie e ben organizzate, cosa che purtroppo al momento e’ un’utopia.

    • buk 13 Luglio 2015, 12:42

      marino, sono perfettamente d’accordo. il rugby deve essere capillare sul territorio, la federazione ad oggi fa l’opposto. sta uccidendo il moviemento in Italia, per far contenta Treviso e quelle 2 o 3 società che si credono superiori. senza offesa per i tifosi, io parlo a livello dirigenziale. per me questo è un fallimento, preferisco il dilettante o il giovane che ci crede e che, ahimé, con queste condizioni non avrà mai la sua possibilità. tutto questo per far funzionare il giocattolo di pochi.

      • enricalvisano 13 Luglio 2015, 20:45

        Condivido. è una autocritica che bisogna fare, la superiorità bisogna dimostrarla giocando nel campionato italiano e non mettendosi al di sopra di esso. Del resto Treviso la sua superiorità in campo l’ha sempre dimostrata e preferivo arrivare secondo con un campionato degno che primo con un campionato di questo livello. Preferisco uno scudetto come quello del 2008 che i tre scudetti del 2012, 2014 e 2015.
        E soprattutto serve una squadra del sud a questo campionato, non ci si può fermare a Roma e L’Aquila. Una volta c’era il Catania, ma da parecchio è sparito pure quello, purtroppo.

  16. Katmandu 13 Luglio 2015, 12:27

    Per quanto crude e poco rispettose nei confronti delle società partecipanti, Brunello ha perfettamente ragione, gli scarti imbarazzanti, la poca competitività di molte formazioni, fa pensare che l’eccellenza risiede in poche squadre
    Rimango basito ogni volta che dal blog si parla del fatto di aumentare le squadre di eccellenza, il livello non lo permette, ma soprattutto ci vuole un regolamento “economico” e qua non importa quante squadre ci sono

    • DiegoGavetti99 13 Luglio 2015, 12:31

      Appunto… Se tutte le squadre che partecipano in eccellenza sono a norma grazie a dei regolamenti flessibili ma efficaci si potrebbe pure allargare. Con un eccellenza a 8 o a 6 si potrebbe vedere un San Donà o Petrarca o Viadana retrocesso… Non ne gioverebbe il nostro Rugby

      • Katmandu 13 Luglio 2015, 12:35

        E se retrocedono amen, ma far partecipare squadre che pigliano 50 punti a partita é peggio

        • DiegoGavetti99 13 Luglio 2015, 12:42

          Le squadre che ne prendono 50 a Match sono quelle già fallite ad ottobre,con dei regolamenti non succederebbe.

      • malpensante 13 Luglio 2015, 14:11

        Se avessero applicato le regole non ne avrebbero iscritte almeno tre. Ah, non avevo letto”flessibili”. Ne parliamo a fine campionato che, nonostante la “flessibilità”, almeno per un paio la sonata sarà la solita. Quante hanno saldato gli stipendi del campionato?

  17. marino 13 Luglio 2015, 12:34

    Appunto. Se chi retrocede é costretto a smantellare come può esserci crescita?

    • DiegoGavetti99 13 Luglio 2015, 12:44

      Ci sarebbero dei premi di “consolazione” abbastanza sostanziosi se si risparmia dalle varie spese accademiche e celtiche. Nella Serie A e B del calcio funziona bene ma non sempre.

      • buk 13 Luglio 2015, 12:51

        passare tra serie A e B nel calcio e tra Eccellenza e serie A nel rugby è completamente diverso.

        • DiegoGavetti99 13 Luglio 2015, 13:22

          Rendiamolo simile,facciamo crescere il livello…

  18. FedeliAllaLinea 13 Luglio 2015, 12:54

    Premesso che al movimento si doveva mettere mano in tempi non sospetti e cioè subito dopo l’entrata dell’Italia nel 6N, tutto il resto è aria fritta. Dopo l’entrata nel Pro12 si doveva mettere mano quanto meno all’Eccellenza e non tenere in vita un qualcosa che non si sa di fatto cosa sia realmente..un guazzabuglio di pro..semipro..amatoriali.

  19. Katmandu 13 Luglio 2015, 13:03

    Scusate se si facesse un’eccelleza a 16 (roba da fuori di testa) quali sarebbero i gironi?
    Petrarca Mogliano Rovigo Valsu Cus Vr Sandonà tarvisium Calvisano
    FFOO Laquila Lazio lyons pc accademia Colorno Reggio e Viadana
    Per me so troppe le squadre che faticano a competere

    • malpensante 13 Luglio 2015, 14:15

      Reggio, Recco, Colorno e Lyons si sarebbero salvate senza problemi. La Francescato probabilmente no, ma avresti visto giocare benissimo una squadra senza fasi statiche. Meglio di una finale oscena, per esempio.

      • enricalvisano 13 Luglio 2015, 20:50

        Beh grazie che si salvano, sono due gironi sbilanciatissimi.
        Da una parte prima, seconda e terza, quinta e settima più quelle di A.
        Dall’altra quarta, sesta, ottava, nona e la neopromossa più le altre di A.

        • malpensante 13 Luglio 2015, 22:31

          Dicevo quest’anno passato, non al fantarugby. Dove peraltro non c’è Recco e nemmeno Verona, che si è pappata Valsu e Tarvisium. Nel rugby vero.

          • mezeena10 14 Luglio 2015, 14:46

            mal fiato sprecato..è appena uscito\a dalla culla ed è convinto\a di aver capito tutto della vita..
            ma si sa, calvisano è l’ ombelico del mondo!

  20. Schioppo 13 Luglio 2015, 13:15

    Si oh giochiamo io e mi mà e basta ogni 2 settimane e ciao.

  21. Alberto da Giussano 13 Luglio 2015, 13:37

    Vorrei fare solo una riflessione sul “chiaro percorso in testa”.
    Non è normale che un giocatore ed un allenatore aspirino a giocare ed allenare una squadra che negli ultimi 15 anni è andata in finale 8 volte e ha vinto 5 volte lo scudetto?
    L’unica “anomalia” è che si tratta di un paese di 8.000 abitanti. Ma questo caso mai è un ulteriore merito e non il contrario.

    • enricalvisano 13 Luglio 2015, 20:53

      Non so secondo loro che squadre avrebbe potuto allenare. Cioè, ci sono tante squadre rispettabilissime in Eccellenza, ma in 5 anni tre volte il titolo è andato alla stessa squadra.

  22. San Isidro 13 Luglio 2015, 13:39

    Mah…sono totalmente in disaccordo con Brunello…
    Dal momento che l’argomento è trito e ritrito ridico quanto ho detto un mese fa sul tema…
    Continuo a ripetere che non ha senso un “potenziamento” dell’Eccellenza quando già partecipiamo al Pro 12 con due franchigie (o superclub che dir si voglia), due dimensioni pro non sono sostenibili…la stessa Eccellenza di adesso è un campionato ibrido, che oscilla tra basso professionismo, semiprofessionismo e dilettantsismo, è un torneo dove ci sono tanti, troppi stranieri, alcuni dei quali paradossalmente sono anche più forti degli stranieri che sono alle Zebre e al Treviso, oltretutto in ruoli chiave, come nello spot di apertura, sono pochi gli atleti di formazione italiana…l’apice della stranezza del sistema penso si sia ottenuto l’estate scorsa quando in amichevole il Rovigo ha battuto la Benetton, ok che i biancoverdi erano con una squadra quasi del tutto nuova e si trattava di un test di preparazione, ma ditemi voi se è normale che un club domestico batta una franchigia? Come se l’Old Belvedere di AIB Legaue battesse il Leinster…
    Con l’entrata nel torneo celtico non si è mai provveduto a ristrutturare il sistema sotto, a creare una base di supporto per l’alto livello, ovvero: accademie legate alle franchigie, collegamento dei club a Zebre e Treviso, doppio tesseramento per gli atleti celtici, ecc…si è lasciato nel limbo un campionato pseudo-professionistico e scollegato da tutto con tanto di posti garantiti per 4 anni nella Challenge Cup dove le abbiamo prese a destra e a manca…con questa autonomia i club d’Eccellenza hanno continuato a fare i loro interessi (anche legittimamente perchè se nessuno dall’alto impone delle regole i presidenti delle società possono spendere e sperperare come meglio credono) portando in Italia stranieri e creando un sistema di professionismo falsato che in diversi casi non sono stati in grado di sostenere non pagando i ragazzi e mandando in fallimento le società…
    Un sistema per franchigie NON ammette una dimensione professionistica interna! Guardate i campionati di club dei nostri colleghi celtici, Galles, Scozia e Irlanda non mandano club nemmeno in Challenge Cup…
    Non dico che la nostra Eccellenza debba essere un torneo totalmente amatoriale fatto da dopolavoristi, ma sicuramente bisognerebbe renderla una competizone ancor più dilettantistica (e in caso di downgrade sarei anche pronto a rivedere la questione delle Fiamme Oro), imporre dei limiti di spesa alle società e ridurre il numero di giocatori di formazione estera nelle rose (magari non più di 2-3), ma le regole le può stabilire solo la FIR…
    Ovviamente la ristrutturazione dell’Eccellenza va fatta in parallelo alla creazione di un sistema di supporto alle franchigie e non sarebbe male se venissero individuati dalla federazione un gruppo dei migliori atleti domestici che magari vengano seguiti a parte con stage, allenamenti riservati a loro con tecnici stranieri, periodi da passare nelle franchigie, ecc…
    Qui si parla in continuazione di ridurre le squadre del massimo campionato, ma che senso avrebbe? Secondo voi, visto il livello, cambierebbe qualcosa con un torneo a 8 squadre? Per me, in un contesto più dilettantistico, le squadre si potrebbero anche aumentare e sicuramente ci si divertirebbe molto di più…sono mesi che dico che mi piacerebbe un’Eccellenza a 18 squadre: 3 gironi da 6 da giocare in andata e ritorno e poi le migliori 10 a fare un Super 10 finale da giocare in gara secca e play-off, le 8 rimaste giù a formare un torneo con le migliori della Serie A e così via…poi Coppa Italia (ben fatta però, altro che Trofeo Eccellenza!) e Super Coppa Italiana…tanti giovani che giocano, tante partite, tanto sano agonsimo e sicuramente più spettatori sui campi…

    • FedeliAllaLinea 13 Luglio 2015, 14:06
    • Betta 13 Luglio 2015, 15:04

      San come sempre hai il mio apporto. Qui si tratta di far giocare di più i giocatori non 16 partite ma 30 all’anno. Quel che mi preoccupa è che il neo allenatore dei Campioni d’Italia ha sbroccato prima di iniziare.
      UNO) Il giornalista, gli ha chiesto come fare a portare il CE a 8. Di fatto devi sacrificare tre squadre attualmente in Eccellenza. Saranno disposte a fare questo sacrificio? Dopo che stanno lottando contro Golia, che ogni anno prende i migliori atleti che escono dalle Accademie (che a volte trovano solo pochi minuti per giocare), guarda caso quest’anno pure quelli allenati da lui in Nazionale. Qui si tratta di rinforzare minimo 16 squadre non di fare 4 superclub.
      salutoni

      • San Isidro 13 Luglio 2015, 17:33

        grazie, concordo con te, Brunello ha veramente sbroccato, la cosa agghiacciante è quel “forse anche meno”, cioè, vorrebbe un’Eccellenza a 5 squadre???

    • marino 13 Luglio 2015, 22:36

      Stai sognando. Con due franchige dove vuoi andare? Ci vogliono almeno 10 squadre pro per un paese grande come l’italia che aspiri a crescere nel rugby. Il ns modello dev’essere la Francia, non la Scozia. In scozia ci sono poche città e così in galles e Irlanda, sono paesi al loro massimo nel rugby. Noi dobbiamo puntare in alto con un campionato pro serio. Ammettiamolo: la celtic è un fallimento e lo sarebbe anche con una nostra squadra al 5 o 6 posto perchè invece che aiutare il movimento lo isola.
      Il bello è che il campionato c’era, bisogna investirvi e insistere e invece ci si trova va con solo 2 squadre pro.

      • San Isidro 13 Luglio 2015, 23:04

        se io sogno però tu confondi i piani…anzitutto c’è e pro e pro, il Pro 12 è una cosa, una dimensione pro vera di alto livello (e a al mondo di competizioni simili ne esistono solo altre tre: Top 14, Premiership e Super Rugby) e per fare una competizione del genere l’Italia già e tanto se può tirare fuori due franchigie, figurarsi 10! Se invece parliamo di un basso pro, come era il vecchio Super 10 prima dell’era celtica, anche se trovassi 10 realtà in Italia come Rovigo e Calvisano (le uniche due corazzate dell’Eccellenza per il budget) non raggiungeresti mai il livello del Pro 12…imitare la Francia è utopico, non ce la potremmo mai fare, il Paese che dovremmo imitare è uno solo per quanto riguarda il domestic e la formazione: l’Argentina…
        poi sul fatto di essere contrari o favorevoli all’entrata in Celtic ognuno ha la sua opinione…

        • FedeliAllaLinea 14 Luglio 2015, 09:57

          Eh niente, mi trovo ancora daccordo con te..anche se non voto LOV 😉

  23. San Isidro 13 Luglio 2015, 13:42

    In base alla mia idea di un’Eccellenza a 18 squadre di cui sopra, ho fatto un giochino suddividendo, secondo un ordine meritocratico stando alle classifiche della stagione appena trascorsa, i migliori 18 club d’Italia attuali (esclusa l’Accademia Nazionale che per me andrebbe soppressa perchè i giovani devono maturare nei club) in tre gironi…
    Girone 1: Calvisano, Fiamme Oro Roma, Petrarca Padova, I Medicei, Colorno e Reggio Emilia
    Girone 2: Rovigo, San Donà, Lazio, Lyons Piacenza, CUS Verona e Ruggers Tarvisium
    Girone 3: Mogliano, Viadana, L’Aquila, Pro Recco, Valsugana Padova e Gran Sasso
    Le prime tre classificate dopo le 10 giornate di regular season + la migliore quarta formano un Super 10 finale da giocare in gara secca…
    Le altre 8 formano un nuovo torneo con le migliori classificate nella prima fase di Serie A…poniamo che la A rimanga a 24 squadre suddivisa in 4 gironi da 6, dunque il nuovo torneo magari si potrebbe fare a 16 (2 gironi da 8) e alle 8 che scendono dall’Eccellenza si aggiungono le migliori 2 di ogni girone…il nuovo torneo potremmo chiamarlo Serie A1 e al termine i primi 4 di ognuno dei due gironi + i club del Super 10 riformeranno l’Eccellenza l’anno dopo…i club della prima fase di Serie A non classificati alla A1 faranno una Serie A2, 16 squadre sempre suddivise in due gironi da 8, le ultime due di ogni girone poi vanno in B…
    Dai che sarebbe tutto più divertente, altro che Eccellenza a 8 squadre!!!

    • boh 13 Luglio 2015, 14:41

      Si, ma per tenere in piedi il giochino, devi vendere i gioielli di famiglia del vaticano….E non so se Cecco è d’accordo…

      • fracassosandona 13 Luglio 2015, 15:12

        Isidoro…
        gallesi e irlandesi, con i numeri e le tradizioni del loro movimento, decisamente superiori al nostro, riescono a tenere in piedi a malapena quattro squadre e neanche tutte competitive…
        a me sembra che la statistica dimostri che non siamo in grado di allestire DUE squadre di livello europeo e tu pretendi di fare un campionato a 16-18 squadre con trasferte chilometriche anziché su base territoriale…
        otto squadre di livello medio basso è il massimo che possiamo permetterci… andrebbero vincolate a quattro a quattro alle due franchige di Celtic e individuato un contratto duale tra le due squadre, in modo da abbattere i costi delle une e delle altre…

    • Rabbidaniel 13 Luglio 2015, 15:42
    • San Isidro 13 Luglio 2015, 16:49

      forse non avete letto bene il mio primo commento, io sto dicendo di rendere il nostro domestic ancora più amatoriale se vogliamo restare nel torneo celtico proprio perchè non ci possiamo permettere di potenziare il nostro massimo campionato di club parallelamente al Pro 12…
      se si fa un downgrade di conseguenza si può anche aumentare il numero delle squadre in Eccellenza…mi pare di aver scritto chiaramente la formula che ho proposto (e comunque approvo anche quella di @mal a 16 squadre con play-off e play-out), ho ipotizzato un campionato a 18 squadre, ma suddiviso in tre gironi da 6 con la seconda fase (Super 10) da giocarsi solo in gara secca! Il che ovviamente limita anche i costi e le spese delle trasferte…se poi vogliamo ulteriormente ridurre i costi i tre gironi da 6 si possono anche suddividere a livello territoriale…

      • enricalvisano 13 Luglio 2015, 21:00

        Bello, distruggiamo tutto per fare contente Treviso e Parma. Ma anche no, per come la vedo io.

        • San Isidro 13 Luglio 2015, 22:19

          per me le nostre due franchigie potevano stare pure a Chieti e a Oristano, non è una questione di bandiere o di accontentare qualcuno, è una questione che se si vuole restare in Pro 12 non ci si può permettere un campionato interno di chissà quale livello, anche fosse solo a 8 squadre, ci vuole un downgrade e se per “distruggere” s’intende mandare via gli stranieri dall’Eccellenza, imporre dei limiti di budget alle società, rendere il tutto più amatoriale, aumentare il numero di squadre nella massima serie e far giocare tanti giovani, beh, io sono il primo ad essere d’accordo e in questo, come detto su, sarei anche pronto a rivedere la situazione delle Fiamme Oro…

          • malpensante 13 Luglio 2015, 22:48

            Sai quale sarebbe il problema? Che con un campionato a 16 chi adesso fa il gradasso con due soldi, e si becca pure i 400000 federali i giocatori dovrebbe pagarli per quel che valgono e non portarli via per una miseria. Se no starebbero dove sono, o il più vicino possibile a casa loro. E per le “grandi” di oggi,senza nemmeno le accademie in casa da spolpare, i giocatori toccherebbe farseli anziché comprarli. Quello che prende un ragazzo da loro in Eccellenza (ma anche in Celtic), è uno stipendio del tutto amatoriale a fronte di un impegno da professionista. Si chiama sfruttamento, e meno male che il GIRA qualcosa potrà far cambiare.

          • San Isidro 13 Luglio 2015, 23:15

            hai ragione…

  24. fantasyste 13 Luglio 2015, 13:45

    Una eccellenza a 8 squadra la ritengo giusta,però è necessario,secondo me,rafforzare la serie A dando premi alle società che formano i giovani e vengono acquistati da società di eccellenza o pro12( e in futuro nazionale, a metà con l ultima squadra di appartenenza).

    Inoltre il Trofeo eccellenza dovrebbe essere aperto alle squadre di categorie inferiori,come succede per la coppa Italia nel calcio. Magari aumenta la competitività delle squadre minori.

  25. malpensante 13 Luglio 2015, 14:22

    I soldi li dai a chi partecipa e fa bene in u16 e 18. Punto. Cosa facciamo i seniores, se ci siano e dove giochino me ne può fregà di meno. Soldi, tanti e in base ai risultati, niente accademie di stato e un po’ di centri di formazione che diano una mano a chi ne ha bisogno a casa loro, e lavorino sui concentramenti. E le grandi e ricchissime e eccellentissime, se li vogliono, che i giocatori buoni se li paghino o, se poi ne fossero capaci, se li facciamo.

  26. Danthegun 13 Luglio 2015, 14:34

    D’accordo con la riflessione di Brunello.
    L’ideale credo siano 8 squadre con due turni di andata e ritorno.

  27. tunga 13 Luglio 2015, 14:57

    Penso in modo opposto.
    Un eccellenza a 14 squadre.
    E o bbligo di tenere almeno 2 giocatori usciti negli ultimi 2 anni dall accademia. E un numero da decidere di giocatori dal proprio vivaio x es 3.
    Obbligo seconda squadra e campionato parallelo.
    Controllo severo della solidità economica e fondi versati dalla fir privilegiando gli ultimi arrivati e i neopromossi.
    Il contrario di quanto avviene adesso dove le prime 4 si spartiscono quasi il triplo delle altre.
    Questo permetterebbe di dare possibilita economiche ai piu deboli x livellare in alto.

  28. jazztrain 13 Luglio 2015, 16:31

    Un articolo apparso su Scacchi, Boxe, Pugilato e Rugby sulla riforma dell’Eccellenza e sulla Coppa Italia fatta dal direttore!

    Da leggere…..

    http://www.spqrnews.com/trofeo-eccellenza-una-competizione-da-riformare-facciamone-una-coppa-italia/

  29. ermy 13 Luglio 2015, 16:58

    Finalmente il tanto atteso roster del Galvisano1.33!!!
    Come si faceva a stare senza??? 🙂

    • mezeena10 13 Luglio 2015, 19:07

      pensa che non riuscivo piu a dormire..
      ma stanotte… 🙂

    • mezeena10 13 Luglio 2015, 19:33

      Roster Calvisano 2015/2016
      Avanti.
      Costanzo (1982), Scarsini(1993),Morelli (1988), Panico(1993), Biancotti( 1993) ,Giovanchelli (1886), Luus (1995), Zanetti (1995),Cavalieri(1983), Beccaris (1987),Scanferla (1990), Zdrilich(1993),Archetti (1995), Gianmarioli (1995) Mabanda ( 1993), Belardo (1990), Tuivati (1989), Salvetti (1993), Andreotti (1993)
      Mediani/Tre-quarti.
      Seymour( 1988), Buscema (1994), Raffaele (1995), Lucas (1992)
      Chiesa ( 1988),Castello (1992) Di Giulio (1994), Bergamo ( 1988 ), Susio ( 1993), De Santis ( 1995), Minozzi (1996),Cannavosio ( 1981), De Jager (1980)
      Matt Lucas: mediano apertura 8 caps con U20 e ai Waratahs dal 2013.
      Jim Tuivati: flanker samoano, ITM (465 minuti quest’anno) North Harbour.
      🙂

  30. DiegoGavetti99 13 Luglio 2015, 17:17

    Ma tutti quelli che parlano di ridurre il campionato a 8 squadre sanno che fare scendere Cavalieri,L’Aquila e Lazio per fare salire il Piacenza non cambiava niente? Il problema sta nel dare tutto nelle mani del Real Gavazzi e niente ad altri club con strutture assai migliori tipo Viadana o Padova. Sveglia

  31. Jager 13 Luglio 2015, 18:32

    Perfettamente d ‘ accordo :
    – eccellenza con 6-8 formazioni
    – mettere nero su bianco lo status di campionato semi-pro
    – blocco degli stranieri
    – doppio tesseramento club franchigie pro12 , con possibilità continua di ” ascensore ” tra i due campionati ( ammesso che il regolamento pro12 lo consenta )

  32. tunga 13 Luglio 2015, 19:37

    Possibile che non si capisce?!!
    Ridurre non alza il livello altrimenti le franchigie dovrebbero essere fortissime.
    Sono gli investimenti la solidità dei club che alza il livello xche da sicurezza e maggiori prodpettive e non solo economiche.
    La riduzione favorisce solo chi è gia strutturato e toglie interesse e appeal mediatico al campionato

  33. Frederick 13 Luglio 2015, 20:37

    Buonasera a tutti! Leggo da un bel po di tempo OnRugby ( con commenti annessi ),ho deciso finalmente di iscrivermi anche io! per quanto riguarda l’eccellenza a 8-10 squadre non mi pare si stia inquadrando il problema…il problema è mettersi in testa che se vogliamo stare in Pro12 quello è il nostro primo campionato e la cima della piramide e di conseguenza l’eccellenza deve venire messa al servizio delle due franchigie e non essere un ibrido mal strutturato che scontenta tutti

    • enricalvisano 13 Luglio 2015, 21:07

      Benvenuto Frederick! 🙂
      Concordo con la tua idea, è proprio per quello che sono per l’uscita dal Pro12. Sarò di parte, ma penso che ogni squadra debba, nei limiti del consentito, pensare per sé. Non trovo corretto che le Eccellenti debbano fare spese e sacrifici per far godere a due sole piazze, peraltro in certi casi molto distanti, i frutti del loro lavoro.
      Per esempio le Fiamme hanno puntato su Canna, e ora (Guidi permettendo) se lo godranno a Parma e chi s’è visto s’è visto.

      • Airone valle Olona 13 Luglio 2015, 21:48

        Io invece cercherei un ibrido tra le due, no all’uscita dalla Celtic ma neanche un eccellenza completamente asservita al Pro 12
        Più che altro sono Treviso e Parma che dovrebbero tessere un filo diretto di aiuto e collaborazione reciproca con i con i club eccellenti con cui vorrebbero collaborare. Mi sembra di capire che con i Dogi si stia tentando una cosa di questo tipo.
        Credo però che se vi sono società non interessate che vogliono investire i propri soldi nel club lo possano e lo debbano fare senza remore…se una piazza come Rovigo ha qualche soldo in più perché non dovrebbe cercare dì accaparrarsi qualche buon giocatore anche straniero per cercare di vincere il titolo?
        Più che altro starebbe alla Fir mettere delle regole o meglio ancora incentivi economici per chi fa giocare un maggior numero di Italiani e quindi disincentivarne l’uso.
        Dubbioso sulla riduzione a otto…ci sono pro e contro è vero , però abbiamo negli anni perso piazze storiche, in un ipotesi del genere rischierebbe più che mai L’Aquila ed anche Roma…un campionato giocato solo tra Veneto Emilia e Bassa Lombardia non so se sarebbe un bene per il movimento.

      • try 13 Luglio 2015, 21:54

        Enri, semplicemente perché se non sono le Zebre a godere di canna, sarà un’altra squadra. Che ne so Rovigo o proprio Calvisano.
        O forse gli u20 italiani acquistati quest’anno da Calvisano sono tutti usciti dal vivaio del Calvisano?

        • enricalvisano 14 Luglio 2015, 14:01

          Alcuni sì, altri no. E quindi?
          Vogliamo pure impedire di fare mercato? Se si prende il mm australiano non va bene, bisogna prendere gli italiani. Se si prendono gli italiani non va bene perché si rubano alle squadre più piccole. Se questi restano alle squadre più piccole si grida allo scandalo perché “ma come, lo lasciate lì a marcire in A/B?”
          Decidete quello che volete, io la mia idea ce l’avrei e penso sia da prendere in considerazione tanto quanto le altre, visto che il Pro12, oltre a non essere stato un vero e proprio successone per noi (lo definirei, in una parola, semplicemente SPRECO di anni e di denaro) non è, come dice Frederik, una cosa che ci dà senso di appartenenza.
          Ci possono essere tante diverse soluzioni, come fare una franchigia sola, creare il sistema di ascensore per i giocatori non in forma, ecc. che possono portare ad un miglioramento del sistema attuale, ma la mia opinione è che uno stravolgimento del sistema con l’uscita da quel costoso torneo sia quella migliore di tutte. E poco male se gli azzurri andranno all’estero, molti ci sono già andati e non mi sembra che sia questo gran problema se Parisse gioca allo SF, Ghiraldini è nel Leicester e Citta nei Wasps.

        • enricalvisano 14 Luglio 2015, 14:03

          L’idea che in una squadra ci giochino solo i prodotti del suo vivaio è un’idea romantica superata nel calcio da circa un secolo e nel rugby da circa mezzo.

          • San Isidro 14 Luglio 2015, 20:13

            per fortuna in Italia ci sono parecchie squadre di rugby che giocano ancora con molti prodotti del proprio vivaio, anche in Eccellenza e Serie A…

      • Frederick 13 Luglio 2015, 22:22

        al momento dell’ingresso ero contrario oggi però non ho ancora un’opinione precisa se vale la pena restare o no,certamente secondo me vale “o tutto o niente”,se si resta ci si struttura per bene in funzione del pro12 altrimenti si ripensa a ristrutturare l’eccellenza…io comunque ho sempre visto le italiane abbastanza calate a freddo in un contesto anche culturale che non ci appartiene,non so se sono miei stereotipi però penso che per un gallese o uno scozzese è più facile digerire una lega sovranazionale “celtica” che per un italiano( non penso che la prima cosa che viene in mente quando si guarda un Cardiff-Connacht sia “aah il nostro campionato”). Se si resta penserei inoltre a franchigie territoriali più ampie per esempio una che comprenda tutto il veneto,al momento mi sembra fin grottesco che per ipotesi un Rovigo debba indebolirsi per andare a rafforzare Treviso

        • FedeliAllaLinea 14 Luglio 2015, 11:03

          Fred strutturarsi per bene in funzione del Pro12 passa per una ristrutturazione dell’Eccellenza che non si è fatta ed è qui lo sbaglio non il fatto di essere entrati nel Pro12 in sè.
          Partendo dal presupposto che non siamo nè la Francia nè l’Inghilterra ed un campionato Pro interno di quei livelli non ce lo possiamo permettere, se vogliamo progredire e far giocare le nostre 2 squadre a livelli professionistici con continuità è al Pro12 che dobbiamo guardare con buona pace di chi non vede e non vuole vedere al di là del proprio naso. Non è tanto il contesto culturale che non ci appartiene ma è il fatto di star dietro al resto d’Europa perchè le altre nazioni vanno avanti spedite e noi viaggiamo con il freno a mano inserito. Il Veneto si sta muovendo proprio nella direzione che ipotizzi tu, con i Dogi. Altri?

          • San Isidro 14 Luglio 2015, 20:16

            tutto vero…

  34. parega 13 Luglio 2015, 22:26

    io …come dissi altre volte…sono invece per arrivare a 14 squadre…nel giro di tre quattro anni…come ? a mio parere..molto modesto sia chiaro
    tolgo tutte le accademie che servono solo a creare posto agl’amici degl’amici
    con quei soldi aiuto le societa’ inviando allenatori preparati in tour per insegnare tutto l’anno nei vari settori giovanili ..lasciandone qualcuno in ogni regione per almeno un anno
    ripristinare un torneo u23 dove poter far giocare i giovani migliori u20 e con qualcuno della prima squadra fuori dalla partita di campionato
    come detto da altri fare una coppa italia con squadre di serie A
    …ci saranno anche modi migliori ma bisogna partire dal migliorare la base ..che per me sono gli allenatori dei settori giovanili

  35. ermy 13 Luglio 2015, 23:36

    Io l’Eccellenza la farei a una sola squadra! Indovinate chi??? 😀

  36. mezeena10 14 Luglio 2015, 09:45

    per chi stanotte non ha dormito perche ha sentito crescere dentro la voglia, la pazzia, l’incoscienza e l’allegria:

    Roster Calvisano 2015/2016
    Avanti.
    Costanzo (1982), Scarsini(1993),Morelli (1988), Panico(1993), Biancotti( 1993) ,Giovanchelli (1886), Luus (1995), Zanetti (1995),Cavalieri(1983), Beccaris (1987),Scanferla (1990), Zdrilich(1993),Archetti (1995), Gianmarioli (1995) Mbanda ( 1993), Belardo (1990), Tuivati (1989), Salvetti (1993), Andreotti (1993)
    Mediani/Tre-quarti.
    Seymour( 1988), Buscema (1994), Raffaele (1995), Lucas (1992)
    Chiesa ( 1988),Castello (1992) Di Giulio (1994), Bergamo ( 1988 ), Susio ( 1993), De Santis ( 1995), Minozzi (1996),Cannavosio ( 1981), De Jager (1980)
    Matt Lucas: mediano apertura 8 caps con U20 e ai Waratahs dal 2013.
    Jim Tuivati: flanker samoano, ITM (465 minuti quest’anno) North Harbour.

  37. 6nazioni 14 Luglio 2015, 15:43

    filastrocca delle mie zone che cantavano le persone anziane x far dormire i
    bambini.
    ma quante belle proposte, madama d’ ore, ma quante belle proposte…
    son belle e me le tengo madama d’ ore, son belle e me le tengo…
    fin che c’e’ questa dirigenza madama d’ ore, fin che c’e’ questa dirigenza….
    non cambia proprio nulla madama d’ore, non cambia proprio nulla.
    quando viene il 2016 madama d’ore quando viene il 2016.

    • San Isidro 14 Luglio 2015, 20:18

      ahah…un applauso al talento artistico del leader della Lista Mulinos…

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