Caos azzurri e movimenti in ritardo: Italia 2015 come la Francia 1991?

Midi Olympique fa una fotografia e un paragone. Oggi la firma sull’accordo? Qui i punti discussi martedì a Calvisano

ph. sebastiano Pesina

ph. sebastiano Pesina

A volte uno sguardo “altro” può servire a chi è letteralmente immerso in un ambiente. Non necessariamente vede le cose in maniera più corretta ma offre comunque una visione diversa, che può servire alla discussione. Midi Olympique oggi in edicola dedica un articolo alla situazione della trattativa tra giocatori e FIR, ripercorrendone in maniera piuttosto esaustiva le tappe di questi giorni.
Il giornalista francese però poi va oltre e fa una fotografia del nostro movimento dove “dopo la liquidazione della Lega dei club nel 2008, la FIR la cui struttura è amatoriale, regge l’insieme del rugby pro e semiprofesionale in Italia. Nonostante la partecipazione di due franchigie al torneo celtico dal 2010, la federazione transalpina (noi, in questo casa, ndr) non si è evoluta. Nessuna convenzione collettiva regola l’organizzazione degli stage della nazionale e lo statuto degli internazionali. La remunerazione dei giocatori è talmente individuale e non risponde ad alcuna griglia salariale”.

 

Poi sul magazine si fa un paragone con quanto avvenuto in Francia nel 1991, quando a qualche giorno dall’inizio dei Mondiali di quell’anno la squadra transalpina capeggiata da Serge Blanco entrò in sciopero dopo che la federazione di Parigi non aveva mantenuto la promessa di metter sul tavolo un premio per i giocatori in vista del torneo, situazione poi sbloccata da un accordo. Ma era il 1991, quattro anni prima che il professionismo sbarcasse ufficialmente nel rugby.

 

Oggi potrebbe/dovrebbe essere il giorno in cui GIRA e FIR metteranno nero su bianco gli accordi di martedì dove sul tavolo della trattativa sono finite tra le altre cose anche la disciplina sui diritti dello sfruttamento d’immagine dei giocatori nel giro azzurro, una disciplina più articolata e su lungo periodo dei permit player, la proposta di un riconoscimento sostanzialmente ufficiale (magari non nero su bianco, ma lo è nei fatti) della stessa GIRA, il diritto di voto dei giocatori.
E poi ovviamente i premi: i bonus-vittoria rimangono gli stessi (7mila euro per le vittorie con Canada e Romania, 12mila in caso di affermazione sulla Francia e 18mila sull’Irlanda) ma crescerebbe in maniera importante il gettone-fisso: non più 3mila euro a giocatore di fisso per tutta la preparazione e per la permanenza in Inghilterra ma mille euro a settimana.

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