Filippo Frati e Joe Mc Donnell alla guida di un’iniziativa che mette al centro i giovani rossoblu e intorno le società satellite
Progetto Polesine, Progetto Cadetti: la franchigia Made in Rovigo
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Serie A Elite: Rovigo prima soffre il Mogliano, poi dilaga nel finale di playoff
Partita dai due volti al Battaglini: padroni di casa bloccati in avvio, poi la meta di Cadorini cambia il match
Serie A Elite: derby Rovigo-Mogliano nel girone 2
Si chiude la prima giornata di playoff del massimo campionato italiano
Serie A Elite 2024/2025: il campionato torna a 10 squadre
La Fir ha deliberato la rimodulazione del massimo campionato italiano e di conseguenza di tutte le altre serie
Serie A Elite: Viadana inizia col botto i playoff. Colorno demolito 33-10 con bonus offensivo
La squadra di Pavan segna 3 mete in 20 minuti, poi gestisce e nel finale trova la marcatura che vale i 5 punti
Serie A Elite, il derby del Po tra Viadana e Colorno inaugura i playoff
Dichiarazioni e probabili formazioni del match di sabato, poi la domenica con Rovigo-Mogliano
Serie A Elite: in vendita i biglietti per la finale scudetto del 2 giugno a Parma
Tutte le informazioni sulla finalissima del massimo campionato italiano
Bel progetto, che assieme finalmente dopo 26 anni a uno scudetto dara’ piu’ futuro al rugby in polesine. Almeno speriamo…..nello scudetto.
Finalmente qualcuno che cerca di strutturarsi seguendo sistemi già rodati all’estero.
lo scudetto indubbiamente contribuirebbe non poco ad aumentare l’appeal di rovigo e del bellissimo progetto. rovigo è stata e rimane uno dei fari dell’italia ovale.
La stessa cosa che ha provato a fare il Giova quattro anni fa, ma qui stiamo parlando della prima società italiana del pro nostrano, se mettiamo insieme l’oggi, la tradizione, le relazioni, non del cadavere ambulante (ma ancora in Eccellenza sul campo) che era rimasto a Parma. Una Federazione sana starebbe scervellandosi almeno da quando siamo entrati in Celtic per trovare tutte le possibili strade per favorire aggregazioni di questo tipo, volontarie, che includano tutto quel che viene dopo l’u18, che mettano a fattor comune gli staff e la logistica. Bravo Zambelli, bravo Rovigo, bravi quelli che ci stanno.
Sempre saggio il vecchiaccio ! 🙂 🙂
Grandi fioiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Speriamo che il progetto vada in porto e funzioni a dovere, ché i soldi sono relativamente pochi e non è detto durino in eterno! Bel progetto che spero venga seguito da tante altre realtà, creando sinergie tra le varie società e scambi a livello tecnico, specialmente per gli allenatori.
@redazione, è già uscito il XV del Rovigo per la partita contro le FF.OO.
http://rugbyrovigodelta.it/area-multimediale/news-ed-eventi/415-playoff-i-bersaglieri-cercano-un-altra-vittoria-per-volare-in-finale.html
Mi sbilancio: forza Rovigo che c’è tanto di queste parti. Delle Fiamme mi fa piacere aver rivisto bene Marazzi, uno su cui avrei scommesso a occhi chiusi.
Grazie per l’endorsement @mal, in effetti c’è molto delle tue parti in squadra.
Buongiorno,
Iniziamo bene la giornata con una notizia positiva.
Sempre aprezzabili le idee che coivolgono territorio e giovani rugbisti.
Anche io faccio i complimenti al presidente Zambelli e gli auguri di un successo che serva a spronare altre significative iniziative.
Per quanto riguarda Frati, sabato mi auguro che in conferenza stampa postpartita, si concentri su queste iniziativa lodevole alla quale partecipa.
Vincerebbe, qualunque sia il risultato, in anticipo il suo personalissimo campionato.
Cordialità
E’ difficile, aggregare diverse realtà, ma fa crescere, fa sviluppare, in questa maniera, si possono confrontare le varie modi di vedere il rugby.
Sopratutto come detto si tende ad ovviare agli impegni dei praticanti usufruendo di più impianti sportivi.
Come dice il proverbio: L’unione fa la forza
Avanti tutta!
Bravo Rovigo , in un’ottica futura questo servirà anche a far risparmiare la spesa di gicatori “foresti” senza la grinta di chi gioca per il proprio territorio.
cito da rovigooggi.it: “Due anni fa non eravamo pronti e non avevamo la qualità sufficiente – spiega il presidente della Monti Junior Rovigo Attilio Roversi – ora lo siamo. Di fatto la serie C sarà targata Rugby Rovigo Delta e sarà guidata da Joe McDonnell , siamo in attesa del responso della Fir sul nostro progetto, ma siamo fiduciosi. Se ci verrà permesso, anche il Villadose rientrerà da subito a tutti gli effetti in ambito rossoblu. Il nostro intento è quello di portare due squadre in serie A in tre anni, e, soprattutto, di evitare che i giocatori che escono dall’Under 18 si disperdano”.
forza rovigooo! 🙂
Due squadre in serie A in tre anni, ambizioso ma molto difficile. Boh, speriamo. Se non ho capito male le singole società rimangono autonome e il Rovigo dà solo un finanziamento ai singoli giocatori, forse un po’ anche alla squadra. Insomma, non è che ci troviamo a gestire tre squadre, anche perché comincerebbe a diventare un bel costo. Comunque, avanti così!
Complimenti. Speriamo vincano anche così da essere modello per tutto il mondo rugbystico italiano. Solo l’unione può portare in alto il movimento. I particolarismi gavazziani lo dimostrano. Speriamo che anche nel bresciano Calvisano faccia da capofila.
Se tutte le società prendessero esempio, e se per ciascuna di esse ci fosse anche solo un minimo di aiuto da parte della federazione, il rugby italiano farebbe già un primo passetto, seppur piccolo, in avanti. La base si rinforza anche con iniziative del genere.
Se cominciano con gli aiuti in soldi, siamo morti prima di cominciare. Dal giorno dopo (e qualcuno dal giorno prima) franchigie tarocche come se piovesse. Solo regole, tipo vantaggi nei tesseramenti come permit e passaggi anche in corso di campionato, le prime cose che mi vengono in mente. E un occhio di riguardo ai calendari, per non portarsi via il pubblico e anche per fare giornate tipo i derby day ma per serie diverse.
Giusto! Piuttosto premi per chi sa formare bene.
Quindi, ammesso che ci siano giocatori da serie A in Polesine (non mi pare tanti), anzi abbiamo pochissimi praticanti rispetto a Padova, Treviso etc..oltre a quelli che giocano in eccellenza,il 95% da fuori, perché Villadose, Badia, Monselice, Frassinelle in fututro e altre piccole Società dovrebbero passare i giocatori a Rovigo sapendo che non torneranno e non per giocare in Eccellenza ma in C – B ovvero le categorie dove loro già ci sono.
Il progetto tenderà a far scomparire le altre realtà; addirittura si parla di rimborsi ai ragazzi, in serie C! Il Polesine già non c’entra più!
Da padovano faccio i complimenti a tutte le società polesane coinvolte.
Spero davvero che il progetto funzioni.
Avercene di presidenti come Zambelli.
nel tempo già società più o meno importanti avevano rapporti “privilegiati” tra loro, la stessa badia con rovigo, ad esempio, questo upgrade in senso più moderno è un ottimo passo avanti, bravi!
Complimenti questa è la programmazione che ci piace
Finalmente oserei dire
Le iniziative così positive non arrivano mai dallaa federazione. FIR ci sei ?
Queste iniziative funzionano se partono dalle società e se la federazione ci sta alla larga, quanto a gestione. La FIR dovrebbe invece trovare canoni e sistemi per finanziare questi processi di aggregazione dal basso.
Passo indietro a mio avviso e fumo negli occhi, numeri sempre uguali e qualità medio bassa.
bellissima iniziativa in questo modo non si perdono i ragazzi del 96,97 che
x loro sfortuna non sono stati scelti dai fenomeni delle (*).
Speriamo che altri club di eccellenza si diano una svegliata.
domanda: con progetti di questo tipo, non si corre il rischio di creare dei club senza reali prospettive di crescita? Mi spiego: se la franchigia è composta da una squadra in Eccellenza, una in A e una in B, con i giocatori delle giovanili che vengono redistribuiti per qualità, che reali ambizioni può avere al squadra di B di lottare per la promozione in A?
Io penso che il problema di fondo sia liberare i flussi dei giocatori in senso verticale all’interno della stessa franchigia! Credo che abbia un grande appeal per un ragazzo di qualità poter passare dalla sua squadra di serie C ad essere convocato per la serie B, o dalla A all’Eccellenza, perchè il tal giocatore si è infortunato o è convocato per la Nazionale! Ma anche al contrario! Un recupero da infortunio o di un calo di forma!
Libertà assoluta!!!! Tutto all’interno della Franchigia legata alla Prima Squadra di Eccellenza. Centro di formazione per giocatori e allenatori!
Basta con questi limiti posti dai tesseramenti! Dobbiamo semplificare per far venir fuori i talenti. Dare occasioni, dare opportunità ai giovani!
E poi si possono anche ridurre le rose perchè si hanno serbatoi infiniti. Grandissima concorrenza, e ovviamente meritocrazia! Alla fine quello che deve contare è il risultato della prima squadra, formata da giocatori del territorio nati e cresciuti lì! Ovvio che uno poi è libero di andare dove vuole, seguendo però le regole per i trasferimenti vigenti!
Molto semplice balanza, le ambizioni sono supportate normalmente da adeguata capacità economica. Basta, che la società di B si presenti all’incontro con gli altri componenti sottoponendo un progetto con i controfiocchi. E vedrai che tutti saranno ben contenti di dirottare i ragazzi.
cip, eh ma così stai proponendo una cosa troppo semplice. Poi, come facciamo a masturbarci il cervello con regole assurde……Va a finire che dobbiamo chiudere anche i blog.
Il sistema “perfetto” non esiste. Come non esiste la donna dei sogni. Il collegare in maniera organica la prima squadra con il territorio è , oggi, un modo intelligente per riuscire a stare a galla.
Almeno finchè non ariverà anche da noi un M.B.
L’unica domanda che questa iniziativa pone è qual’è il rapporto con il proetto “Dogi”.
Senza apostrofo 😛 credo si inserisca organicamente nel progetto, non mi sembra assolutamente incompatibile. Anzi, permette una miglior redistribuzione dei giovani. Con i Dogi si aggiungerà semplicemente un livello in più.
MIGLIORARE LE STRUTTURE E I FORMATORI , ROVIGO
Faccio i miei auguri.
Però l’esperienza della “Franchigia” nelle giovanili non si può certo definire un successo , il numero di squadre si è ridotto rispetto a quando erano delle singole società , il Badia ha pure preso i punti di penalizzazione … e nessuna delle squadre Rovigo 1 è arrivata vicina alle finali.
Spesso fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare…
La soluzione semplice semplice esiste : doppio tesseramento, anzi , “l’atleta che ha giocato in u16 ed u18 in una società, potrà sempre tornare a giocare per la stessa in qualsiasi momento in qualsiasi serie”
Così iniziamo finalmente a premiare chi forma giocatori.
L’osservazione che i movimenti giovanili sono in fase di contrazione é, purtroppo, vera. Anche se i dati ufficiali dicono il contrario. Ciò significa che le società non hanno più la stessa capacità di aggregazione, purtroppo.