Il “dual contract” per i pacifici: se vai in nazionale ti paghiamo meno

Il samoano Dan Leo punta il dito e alza un polverone che rischia di fare davvero tanto rumore

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Shane McDriscoll 6 Maggio 2015, 13:42

    Non solo i pacifici anche se probabilmente sono quelli più toccati da questo tema. Io gyardo sempre risultati, convocazioni e formazioni di squadre tier1 e 2 e ad esempio Jamie Cudmore, una delle seconde linee più forti degli ultimi 10 anni a parte ai mondiali ha giocato ppcgissime volte per il Canada

  2. Stefo 6 Maggio 2015, 13:55

    L;articolo giustamente dice che non sorprende chi bazzica ovalia…verissimo, il problema e’ che ogni volta che qualcuno h provato a portare a galla la pratica ed aprirne una discussione la cosa e’ stata insabbiata spesso anche cercando di sputtanare la persona per togleirle credibilita’ come fatto anni fa con Mannix…dopo la RWC ci sono parecchi argomenti spinosi da gestire in tema di Nazionali, dalla regola sull’eleggibilita’ (proprio ieri McKee allenatore di Fiji ne ha riparlato) a queste clausole…si e’ gia’ posticipato abbastanza su questi argomenti.

    • Rabbidaniel 6 Maggio 2015, 14:27

      Speriamo davvero che queste disgustose policies vengano, una volta per tutte, affrontate. È una questione di giustizia e di equità. Ci va a rimettere e a essere danneggiato chi ha meno risorse ed è più ricattabile. E noi abbiamo la faccia di bronzo di chiedere soldi a WR per pagare il cosiddetto “balzello” celtico.

  3. soa 6 Maggio 2015, 17:02

    Nullità totale per clausole che limitino la possibilità di un giocatore di giocare per la propria nazionale! Anzi, dirò di più: sanzioni per i club e i dirigenti che tentano di porre in essere questi comportamenti assolutamente disgustosi!

    • malpensante 6 Maggio 2015, 18:35

      La seconda che hai detto, la prima da sola servirebbe a poco e niente.

    • Hullalla 6 Maggio 2015, 23:04

      Il problema e’ che non e’ detto che le clausole siano nero su bianco, ma possono anche essere informali.
      Questi problemi sono complicati da affrontare, ma un modo per eliminarli va trovato…

      • malpensante 7 Maggio 2015, 14:39

        E’ professionismo per cui alla fine tutto è legittimo, l’importante per me è che sia formale: il giocatore rinuncia e il club fa il contratto alla luce del sole. E’ grave che sia tutto sotto traccia: il giocatore non rinuncia (così può ripensarci se e quando gli farà comodo) e sarebbe uno sciocco a non accettare. Così i club fanno sempre di più quello che gli pare, visto che i giocatori alla fine sono tutti o quasi allettati da guadagnare di più senza perdere per sempre la nazionale.

  4. Katmandu 6 Maggio 2015, 19:13

    Praticamente si scopre l’acqua calda, senza andare a Samoa, ma Nieto? Semre nei 23 dei sarries e non conbocato con l’Italia per quella “clausoletta”
    Il problema è che una volta era un “bonus” la che remunerava la tua fedeltà al club, oggi vanno dal tengovakke o gokaro dezogar e glo dicono se vuoi andare in nazionale ti proponiamo X-30% scegli tu…..

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