Top14, interviene l’Europa: le regole sui JIFF sono da ridiscutere?

Un istruttoria dell’Unione Europea fa discutere i massimi vertici rugbystici francesi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. soa 30 Aprile 2015, 14:40

    Come ho già scritto qualche giorno fa, ritengo che l’Europa non possa restare indifferente davanti al fatto che le federazioni esprimono una rappresentativa nazionale e di come sia loro primo interesse che questa sia sempre competitiva. Proprio questo, infatti, è il motivo per cui ogni Stato ha un ente che si occupa di finanziare le varie federazioni.
    In parole povere, mi sembra ci sia un’esigenza pubblica abbastanza forte per ammettere delle eccezioni alla regola generale della libera circolazione dei lavoratori.

    • Alberto da Giussano 30 Aprile 2015, 15:04

      In realtà il disciplinare “JIFF” (Jeunes Issues de Formation Française) non fa differenza sulla nazionalità. Potrebbe essere un “JIFF” anche un Tongano o un Irlandese.

      • Alberto da Giussano 30 Aprile 2015, 15:05

        Avrebbe potuto esserlo Ferrari dopo 3 anni di lavoro all’Accademia di Tolone.

        • soa 30 Aprile 2015, 15:43

          Pensavo fosse una categoria riservata ai francesi e basta. Fosse così ci sarebbe comunque contrasto con la normativa, ma sicuramente sarebbe meno netto.
          Il mio discorso, comunque, aveva in mente come referente principale il discorso che si fa qui da noi sul far giocare giovani italiani o 10 italiani. Diciamo che ho colto lo spunto offerto dall’articolo per parlare degli affaracci di casa nostra.

          • Stefo 30 Aprile 2015, 15:49

            Penso sara’ molto difficile dimostrare un problema coi Jiff visto il regolamento e che nell’atto pratico giocatori come i due Armitage sono Jiff…

          • soa 30 Aprile 2015, 16:10

            @Stefo, ma se io dico che un Jiff deve essere in lista non ti sembra sia favorito rispetto ad un altro giocatore non Jiff? Qui non sarebbe più problema di nazionalità ma di parità di trattamento. Poi bisognerebbe capire un po’ di più l’orientamento della Corte in questi casi.

          • Stefo 30 Aprile 2015, 16:16

            @soa la corte e’ andata un po’ in diverse direzioni, da quello che si nota tende a tenere in cosiderazione le % di giocatori sulla rosa richiesta e le fasce d’eta’ in cui si applica…la regola UEFa sugli home grown players e’ passata al vaglio della corte ed e’ stata accettata quella della ACB spagnola (basket) no ma quello che si e’ attaccato nel caso spagnolo non e’ la ratio del regolamento ma la fascia d’eta’ a cui si riferisce e il numero di giocatori richiesti troppo alto.

          • soa 30 Aprile 2015, 16:24

            @stefo, non conosco la normativa del basket spagnolo. Me la riassumi in breve in modo che possa capire la differenza con quella UEFA che conosco abbastanza?

          • Stefo 30 Aprile 2015, 16:30

            @soa vado a memoria, 5 giocatori su 12 di formazione spagnola che era intesa 3 anni tra i 13 ed i 19 anni

          • soa 30 Aprile 2015, 16:48

            @stefo, ok, mi è abbastanza chiaro. Quanto ai Jiff, da quello che ho capito, non dovrebbe esserci questo problema perchè la fascia d’età è diversa e la percentuale di Jiff in rosa inferiore. Comunque, non escluderei cambi negli orientamenti, in fondo sono decisioni che vivono un po’ anche dell’onda emotiva del momento.

        • Stefo 30 Aprile 2015, 15:45

          Esatto AdG addirittura restando 5 anni in francia gli bastava solo un anno in Espoirs per diventare Jiff…ora non so bene la regola del basket francese ma credo loro abbiano un problema simile a quello spagnolo e cioe’ che per loro il periodo di formazione debba venir fatto in eta’ motlo giovane (quello spagnolo era tra i 13 e 19 se non ricordo male) che quindi si pur non esplicitamente prevedendo nulla riguardo alla nazionalita’ nei fatti lo fa, cosa che non avviene per i Jiff che e’ bene ricordare oltre a quanto dici esplicitamente il regolamento scrive che non c’e’ alcun riferimento a nazionalita’ , luogo di nascita o genitori o altro.

          Il regolamento Jiff sembra dal putno di vista delle regole comunitarie “ben scritto”.

        • Alberto da Giussano 30 Aprile 2015, 15:58

          Il discorso sul concetto di “rappresentanza di una nazionionale” non è di facile definizione e circoscrizione nella UE.
          Nello sport come nella vita sociale.
          Si va verso forme di adesione volontaria più che oggettiva. E credo sia un processo irreversibile.
          Del resto le isituzioni UE cercano di tutelare il concetto di “cittadino UE” più che l’identità nazionale. L’opportunismo delle singole federazioni sportive fa il resto.

          • Stefo 30 Aprile 2015, 16:12

            Il fatto e’ che il Jiff non prevede neanche che debba essere eleggibile o altro.

          • soa 30 Aprile 2015, 16:22

            @AdG, uno gioca con una nazionale se ha la cittadinanza del Paese che quella nazionale rappresenta. L’adesione è volontaria mica da adesso, basta che pensi a quanti oriundi abbiamo avuto in quasi tutte le nostre nazionali.
            Quando parlo di nazionale io non intendo che deve essere fatta di italiani purosangue, capiamoci. Non è tanto un discorso di italiano/straniero, quanto di nazionabile/non nazionabile. A prescindere dalla storia sull’equiparazione che, personalmente, non condivido.

  2. the judge 30 Aprile 2015, 22:24

    Libera circolazione dei lavoratori? Ma se i rugbysti italiani sono dilettanti (femminucce e maschietti)! Niente lavoratori professionisti=limitazione stranieri e quote giovani a discrezione della Federazione (matrigna).

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