Benetton e Zebre potrebbero essere interessate al giocatore, ma c’è il problema occhiali
Ian McKinley, tre policy federali e il Pro12 impossibile
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Io l’ho visto giocare 4 volte quest’anno. Dopo Barraud, direi che è la migliore apertura dell’eccellenza.
A.d.G. scusa ma e’ piu’ forte l’irlandese il franzoso e’ un geometrino.
Sia uno che l’altro meriterebbero di provare ad un livello superiore.
6N, opinioni, ma per me è più forte Barraud. Quando l’ho visto, l’irlandese mi è sembrato molto solido come tecnica, ma poco efficace per il gioco dei trequarti di Viadana (che sono dei signor trequarti). Preferisco i ragionieri, se fanno i conti bene.
Concordo. McKinley attacca meglio la linea, ma come gestione del gioco ed esplorazione degli spazi vedo meglio il franzoso. Li formassimo noi ragionierini, geometrini, peritini del genere.
Eh, noi solo santi, poeti, navigatori.
Esatto sono solo opinioni, se dovessi scegliere tra i due prenderei McInley 100 volte, ma devo essere sincero nella partita che si videro contro Viadana-Mogliano mi impressionò di più Barraud.
Il perche’ gli anglosassoni non accettino, resta un mistero…
Cmq, ogni giorno vien data news di interessamenti delle celtiche nei confronti di MA-MM…ma quanto bravi sono sti procuratori ??
Francia Anglosassone? 🙂 🙂
Si vede che De Rossi vuole lasciare un buon ricordo. ….
Ma non si era parlato che stava per essere accolta anche da tutti la soluzione occhiali per chi ha questo infortunio?O sogno io?
Avranno paura che in campionati più competitivi e dove c’è piu pressione sul Ma il giocatore possa avere problemi…
Infatti.
Si era parlato di una probabile omologazione francese che permetterebbe a Cazeneuve* di tornare in Francia.
(*non sono sicuro si scriva così il suo nome)
Se Cazeneve andasse al Benetton secondo voi Gianni Berton conme lo chiamarebbe?!? Secondo me CazzoNuovo!!
Forse basterebbe aggiungere una z e dirlo alla napoletana cazz e neve
Per il coraggio che ha avuto nel mettersi in discussione si meriterebbe ampiamente un palcoscenico come il Pro12.
Sulla nazionale, per me è di gran lunga migliore di qualsiasi prospetto nostrano. Ma qui torniamo al solito discorso del tacòn…
Quindi perderebbe 4 partite (le quattro trasferte irlandesi) e 3 nelle coppe. In pro12 potrebbe comunque giocarne 18, in coppa le altre 3: non vedo perché non provare.
Giusto…..
Appunto
Per quanto visto fin ora mckinley rimane la miglior apertura dell’eccellenza con Barraud e per distacco, logico un interessamento celtico
Rimane la tristezza che uno straniero formato al meglio dopo una stagione in cui avrà usato si e no il 20% del suo potenziale rimane di gran lunga meglio degli italici prospetti, nonostante il grave handicap che si porta a spasso…. Ma come formiamo noi le aperture non lo fa nessuno
quindi potrebbe giocare quando le celtiche giocano in italia ed in trasferta in galles e scozia? non conosco bene la situazione delle omologazioni.
Se preferiscono un altro “uomo del presidente” di discreto livello come Haimona….. E non prendono mckinley…. Sono da carcere psichiatrico…..
Forza Ian! Ti vogliamo a Treviso (che saprebbe valorizzarti)
In effetti sarebbe da tesserare solo per far si che, in quelle occasioni, la stampa irlandese ed eventualmente inglese ne parlino e facciano da cassa di risonanza per far togliere questo divieto.
Je suis Ian McK !
Guarda che i francesi non lo vogliono.
Meglio io sono Ian 🙂
Quotone GRANDISSIMO @berton…… #JesuisMcKinley
Barraud è piu’ preciso e metodico, McK,secondo me, non ha eguali in
Italia celtiche comprese nell’attaccare le linee difensive con ottime accelerazioni e tempi giusti.
Magari mi sbaglio ma dovrebbe essere il Board del PRO 12 a decidere,almeno io penso 🙂
il 24 esimo francese e il 12 esimo irlandese meglio del primo italiano.
Poi ci lamentiamo se l’italia prende mazzate contro francia e irlanda, e’ gia’ un miracolo se perdiamo di poco
Nei fatti, per chiunque sia un minimo attento e imparziale, McKinley e Barraud sono giocatori migliori di qualsiasi italiano nel loro ruolo. E ciò dovrebbe far riflettere, perché la situazione non è colpa né di McKinley, né di Barraud, né di Haimona.
Ah, peraltro, quando c’era Dominguez andava tutto benissimo, anche se quest’ultimo aveva ben 2 cap con i Pumas.
Calvisano==>Seymour
Rovigo==>Rodriguez
Mogliano==>Barraud
FiammeOro==>Canna
Sandonà==>Cornwell
Viadana==>McInley
Padova==>MennitiIppolito/Marcato
Lazio==>Gerber
in Eccellenza i MA sono quasi tutti stranieri e anche in serie A la sostanza non cambia molto
magari introducendo qualche vincolo per limitare le aperture straniere si apriranno degli spazi per gli italiani, ma al momento il problema è che l’Italia non è in grado di produrre MA di buon livello
A Padova quest’anno ha giocato (bene) come apertura anche Benettin.
sono daccordo pienamente con te @wp. il problema che non giocano in eccellenza per scelte di presidenti ed allenatori, e’ grave almeno quanto il fatto che non li formiamo e che li nstessi presidenti siano a capo di strutture che non li formino. non va. e ci vuole una qualsiasi regola subito.
Serie A, girone 2, passano Colorno che ha Ceresini e Lyons che hanno Zucconi. Il problema formazione/importazione c’è, ma è sbagliato ridurlo al 10. Potessero, avremmo squadre con 15 stranieri.
l’ho scritto, i presidente e DS sono un problema grande almeno quanto quello formativo. tanto piu’ che dovrebbero formarli (anche) loro.
gsp, saranno un problema loro, ma secondo me c’è anche un problema grosso come una casa di formazione. Il delirio di tirar fuori i campioni eliminando tutti gli altri che non vogliono/possono/sono/, fa sì che un normalissimo ragazzo argentino/franzoso/maori/gallese/irlandese/ecc. iperdilettante di 20 anni venga qui in vacanza e sia più buono di tutti gli altri messi in allevamento a 16 anni.
mal, il problema ovviamente c’e’. ma come c…o e’ possibile che non ne esce neanche uno, neanche per sbaglio? non c’e’ un tecnico decente in italia?
e’ piu’ probabile che di ostacoli ce ne siano piu’ d’uno e ne vanno rimossi il piu’ possibile.
Imporre i fuori quota?!?!?!
Perchè prendersela con i DS quando poi ti premiano se trovi uno straniero buono anche per la nazionale??
Ovvio che tutti ci provano, in primis i presidenti che troverebbero un modo alternativo per fare introiti, visto che di diritti tv neanche l ombra, gli sponsor ci tiri avanti un stagione, biglietti e merchandising neanche a parlarne…
Bel giocatore McKinley, di sicuro potrebbe stare tranquillamente nelle rose di Zebre e Treviso…anch’io preferirei se le nostre franchigie facessero crescere aperture di casa nostra, ma se un McKinley o un Barraud possono dare una mano ad alto livello ben venga…al contrario vorrei che tutte le squadre di Eccellenza/Serie A schierassero 10 di formazione italiana, per me il problema è più nel domestic, se i club continuano a mettere stranieri all’apertura anche nel mondo semi-pro/amatoriale allora stiamo freschi…certo, i club devono fare i loro interessi, non formazione, però…comunque alle Zebre c’è Padovani che se continua a performare bene si potrebbe testare in azzurro già al 6N 2016 e mi fa piacere che quasi sicuramente il Treviso metterà in rosa la giovane apertura della nazionale u.18 Dal Zillo…vediamo se arrivano altri 10 italiani dall’Eccellenza, si parlava di Canna alle Zebre, per me si potrebbe testare…
Tornando a McKinley, se Francia, Inghilterra e Irlanda non approvano i suoi occhiali che problema c’è? Se dovesse andare a Parma o a Treviso magari non verrà schierato contro le irlandesi in casa loro ed eventualmente nelle trasferte di coppa contro francesi e inglesi, ma tutte le gare in casa, i derby e i match con scozzesi e gallesi può farli, sarebbe un pò restrittivo, ma in un buon numero di partite può essere impiegato…
Supponiamo giochi in Italia contro una Irlandese e si infortuni seriamente.
Cosa accade?
Non dimentichiamoci che ha visione da un occhio solo e quindi visione incompleta.
Siamo sicuri che le assicurazioni non prendano in considerazione che alcune federazioni non vogliono?
Beh, se un giocatore non puo’ in partenza giocare un certo numero di partite ovviamente qualche problema c’e’, ma se c’e’ la volonta’ delle societa’ si puo’ probabilmente superare e accettare questa penalizzazione in partenza.
Secondo me se non c’è unanimità non potrebbe giocare alcuna partita neanche zebre-tv.
A costo di essere l’unica voce fuori dal coro non concordo con questa netta superiorità di Barraud e McKinley nei confronti delle aperture italiane. Immagino che tutti si riferiscano a Canna e Menniti-Ippolito che sono gli unici che giocano con regolarità. Faccio notare che stiamo paragonando due ’89 con due ’92 che giocano mediamente con molta più pressione dei primi due perché devono dimostrare di essere i fenomeni che salveranno il patrio rugby con invenzioni degne del miglior Wilkinson. Quest’anno e lo scorso ho visto tutte le aperture di eccellenza e, mi spiace, ma non ho visto nessun fenomeno e nessuno nettamente superiore a Canna e Ippolito che secondo me andrebbero provati in Celtic League entrambi senza tanti tentennamenti. Ma ovviamente vuoi mettere fare a fatica con le due franchigie i punti della terz’ultima (Cardiff) con Haimona, Orquera, Christie e Carlisle facendo giocare ogni tanto Ambrosini e Padovani (queste sì NETTAMENTE le migliori aperture che hanno giocato in Pro12 quest’anno) piuttosto che provare a far giocare dei giovani italiani? Con i risultati che hanno le nostre franchigie dovremmo essere qui ad invocare che 2/3 delle aperture siano giovani prospetti ma invece invochiamo a gran voce il Papa Straniero (che non arriverà) che ci guidi verso la catarsi del rugby italiano (che non ci sarà).
Detto questo non ho niente di personale contro McKinley (che se un giorno diventasse il 10 dell’Italia sarebbe una splendida storia di sport) o Barraud però credo che come tifosi dovremmo supportare maggiormente i (pochi) 10 di qualità che vengono formati in Italia se domani non vogliamo trovarci con l’ennesimo Haimona che viene bucato dalle difese di mezza Europa.
Intanto sarebbe bene che i due giocassero titolari in Eccellenza. Tra l’altro, visto lo straniero delle Fiamme, mica ho ancora capito che senso abbia spostare Canna che, in quel caso, è davvero molto ma molto meglio.
Menniti Ippolito le sue partite da titolare mi sembra che se le sia fatte da diversi anni, alternandosi a volte con Marcato (poco) e Benettin (verso meta’ campionato, visto che ci sono stati problemi fisici, da quel che ho capito).
Il problema di Menniti Ippolito e’ che proprio quest’anno e’ abbastanza in crisi di gioco e sta giocando forse il suo peggior rugby.
Purtroppo.
Il problema e’ che si rischia di lasciar passare il “suo momento”.
Aripurtroppo.
A me comunque non è dispiaciuto affatto, anzi. Mi pare meglio di di Marcato e Benettin (che mi piace molto primo centro con Ippolito 10). Credo che bisognerebbe lavorare sulla costanza della prestazione ma i numeri ci sono tutti. Poi predicherò nel deserto? Sarò pazzo? Può darsi ma io una chance in pro12 gliela darei. Per eventuali obiezioni dico Carlisle. 🙂
Canna, Padovani, Buscema o anche Allan e Ambrosini devono giocare molto e essere seguiti da bravi allenatori, altrimenti non arriveranno mai al livello internazionale.
Menniti non lo vedo dall’anno scorso.
Della Rossa non ha mai giocato con le Fiamme. Mi sa che quel ginocchio è andato per sempre, poveraccio.
Cipriani del Viadana che era andato a giocare per un anno negli espoirs del Biarriz che fine ha fatto?
Poi ci sono Farolini, che a Rovigo sta giocando solitamente estremo, un po’ ala, e raramente a 10.
Ragusi è stato spostato da apertura ad estremo a centro ed ora ala.
Sicuri che Ragusi da apertura sia meno bravo di Padovani? Io no.
La regola del 10 italiano è stata tolta per via della legge sulle pari opportunità di lavoro in Europa (anche se allora non capisco che ci siano mediani come Seymour che è neozelandese… e poi è una regola in uno sport… a me fa strano che si sia dovuta levare per forza questa regola… ma non sono un legale io).
Insomma, un progetto apertura non c’è, e quando ha rifiutato Marthens si è buttata in vacca tutta l’idea. Ad un piano B non si è nemmeno pensato.
Scusate, ma se si può fare la regola “massimo 4 stranieri” perché non si può fare la regola “apertura di formazione italiana”? Se la seconda da un problema legale per gli stranieri che vogliono lavorare, la prima cosa fa? Ripeto, non capisco una mazza di legge io, ma non mi torna e chiedo.
A questo punto sarebbe bello fare una regola che limita il numero di stranieri per squadra a 1. Qualche squadra dovrebbe almeno decidersi tra un’apertura ed un numero 8 o una seconda linea.
Ma nessuno vuole fare una regola così, non è popolare, non si viene rieletti, è un grattacapo.
Nel frattempo il campionato Giapponese ha la regola: massimo 2 stranieri in campo contemporaneamente. E ci battono e ci superano nel ranking. E quanti stranieri pensate giochino nel campionato Georgiano?
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Cambiando discorso: per me Barraud è più forte di McKinley e Seymour. A quanto pare i ragionieri francesi non sono come Fantozzi o Filini.
Quoto. Comunque credo che in questo come in altri casi non se ne uscirà con soluzioni dall’alto almeno finché c’è Gavazzi. Servono società che investano sul settore giovanile, sulla formazione di allenatori e giocatori e sulla diffusione del rugby in maniera seria. Se queste società riusciranno nel tempo a raggiungere dei risultati allora forse assiteremo ad un cambio di paradigma.
l’unica regola che puoi fare e’ una su giocatori di formazione delle tue giovanili in squadra. oppure i presidenti d’eccellenza possono decidere di fare come fanno gli altri in inghiterra.
@xnebiax Cipriani è al Cus Genova e piazza con l 90% di realizzazioni…. Se non errro..
Farolini meglio di rodriguez….ma sempre in panchina
ovviamente intendevo “dagli attacchi di mezza europa”
Le teorie le fanno i geni. Poi la vita ha bisogno di quelli che portano su dalle miniere il carbone tutti i giorni.
Non credo che ci sia nessun italiano che non voglia non uno, ma cento aperture di livello internazionale nate cresciute e formate tra la Dora Baltea e l’Ofanto.
Come e quando questo possa succedere non so, ma paragonare il buon Menniti-Ippolito e il buon Canna a Barraud o McKinley significa non aver visto giocare nè gli uni nè gli altri.
L’unico che è sulla buona strada è Padovani. Speriamo che gli infortuni gli permettano di crescere come dovrebbe e potrebbe ancora, con qualcuno che lo assista nello stabilizzare le sue qualità di calciatore dalla piazzola.
Aggiungo, se Padova ne avesse avuto uno dei due, nei PO probabilmente ci sarebbe. Certo , sono opinioni.
…e sia reso onore al Petrarca anche per questo.
Magari ci fossero altre venti societa’ cosi’: saremmo in ben altra posizione per quanto riguarda il ranking IRB, e in modo stabile!
@hullalla non confondiamo i desideri con la realtà. Il ranking lo risali se giochi meglio degli altri che attualmente ti battono.
@AdG
pero’ la Nazionale Italiana (che paga le bollette per tutti) se schiera qualche giocatore di formazione Italiana lo fa soprattutto per merito del Petrarca, che e’ da tanti, troppi anni il primo club formatore di giocatori di formazione Italiana per la Nazionale.
Per questo motivo ripeto: GRAZIE!
Il resto son chiacchiere e equiparati di quarta fascia.
Infatti da che mondo è mondo le sorti di una squadra di rugby le fa l’apertura, il resto è superfluo. Sopratutto mi raccomando AdG continua a cercare col lanternino il 10 leader, trascinatore e che je fa er cucchiaio…. Ah no questo è quell’altro sport… Come si chiama?
Aggiungo anche se a Padova avessero avuto uno dei due fenomeni Da Giussano non sarebbero arrivati ai PO neanche morti. Come hanno già scritto su questo blog pressoché TUTTI i tifosi del Petrarca che le partite le HANNO VISTE (non come te che ciarli a caso come al solito) la squadra era messa in campo malissimo e questa è stata la causa principale della pessima stagione. Aggiungici che come ricordato sopra Ippolito ha fatto sì e no metà delle partite e capisci che cavolata hai scritto. Ma certo vuoi mettere che goduria dargli contro al ragazzo del ’92. Datti all’ippica va là…
Francesco Totti, o in alternativa Antonio Cassano.
Al piede, in generale. Comunque con due aperture infortunati e l’Orquera che passa il convento, mettici in mezzo pure il 6N, io Azzolini per un paio di mesi me lo sarei portato in rosa. Se no, se decidiamo che non sono buoni, che senso ha fargli fare 5 anni di trafila?
Come ti ho già detto altre volte , Violi l’avrei portato alle Zebre due anni fa. Se uno è forte lo è già a 18 anni. Questo sicuramente 3/4 , in mischia possono crescere e maturare anche qualche anno più tardi.
Solo un’osservazione sull'”obbligo” dell’apertura italiana in eccellenza. Bastasse mettere gli obblighi per far crescere i giocatori, mettiamo l’obbligo per tutti i 3/4 dall’ 8 al 15.
Perchè limitarci all’apertura.
Purtroppo , ripeto, i buoni giocatori bisogna scovarli e formarli.
Ma Azzolini è quello che ha giocato il 6n under 20 contro l’inghilterra??
Padovani è sulla buona strada, ma ha bisogno di una guida. Come lui anche gli altri promettenti. Canna e Buscema in primis. Magari anche Minozzi e Dal Zilio, o chi altro verrà fuori.
Io penso ancora un “progetto apertura”, sia necessario. A tutto tondo, non solo per i calci piazzati.
Una domanda, senza voler essere polemico: negli ultimi 15 anni, quante aperture italiane da nazionale ha prodotto il nostro movimento? Io seguo il rugby da sette anni, e di nomi italiani non ne ho sentiti.
Molti, i più competenti, dicono che i giocatori italiani maturano più tardi. Gli esempi in attività sono tanti, inutile fare nomi. Allora perché si fanno giocare gente di 20/22 anni in tutti i ruoli, e all’apertura mettiamo sempre un 26enne straniero che ha ovviamente una preparazione e una maturità superiore ad un nostro ventenne? Il paragone è improponibile, non mi sembra che aperture di 20/22 anni d’oltralpe giochino in italia. Se pretendiamo che un nostro ventenne sia superiore ad un 26enne straniero di livello medio, allora attendiamo il novello Carter senza passare dall’ovvia costruzione di un tessuto di giocatori di livello medio/medio alto. Molti si chiedono: ma com’è che Biagi è esploso solo a 30anni? La risposta forse sta in un’altra domanda: quanti giocatori, in tutti i ruoli, non hanno avuto la possibilità di maturare, magari più tardi, perché non hanno trovato spazio, ed essendo l’alto livello semiprofessionistico hanno mollato perché dovevano campare in qualche modo?
Biagi giocava (benissimo) i suoi minuti agli Aironi con Furno, e i competitor erano degli scarsoni come SinBin, Quintino e Carlo Del Fava.
Frank in parte è vero, in parte no. Di apertura italiana al 100% c’è stato Marcato, che poi ha avuto i problemi che conosciamo.
Se facessimo giocare i giovani con continuità qualcosa vedremmo, vero, ma credo che, se un giocatore vale, si possa imporre a dispetto della presenza di stranieri in rosa. Un Bacchin, un Morisi, un Gori, uno Zanusso ecc. si sono imposti abbastanza giovani. Purtroppo un 10 deve avere un insieme di competenze che noi, evidentemente, non riusciamo a produrre con continuità e con la qualità necessaria. (Aldilà della ricerca utopistica di un altro Dominguez)
lo so rabbi, ma non e’ solo che non sappiamo produrli, ma neanche riconoscerli, valutarli ed allenarli. non e’ possibile, neanchee statisticamente che da Bettarello neanche uno di livello importante. e’ impossibile.
Probabile, e a maggior ragione dovremmo riesaminare cosa c’è che non va nella filiera.
Concordo gsp, anche i pochi papabili che ci sono non vengono curati, allenati e seguiti in modo opportuno.
La pressione è alta e si ricorre allo straniero.
Il problema e’ che anche quando l’apertura di formazione Italiana che poteva giocare a livello internazionale c’era (Scanavacca) gli si e’ preferito chiunque altro.
Alla faccia degli equiparati e oriundi che servirebbero solo se ti fanno fare il salto di qualita’.
Beati monoculi in terra caecorum
primo: McKinley (come Cazeneuve a Reggio, peraltro) sa cosa rischia se danneggia anche l’altro occhio: nessuno gli sta puntando un fucile alla schiena per scendere in campo… in ogni caso sta rischiano la vita…
secondo: gli occhiali non costituiscono un pericolo per gli avversari…
terzo: siamo messi molto ma molto male a livello di formazione dei numeri 10, non è una novità: l’unica regola intelligente è stata in vigore un anno ed era qualla dell’obbligo del MA di formazione italiana.
una federazione che finanzia tutte le squadre d’eccellenza ha buon diritto di porre dei paletti… vuoi l’apertura straniera? non ti do i 100.000 che do a tutti gli altri… così lo sfizio ti costa il doppio…
d’accordo con Barbarossa su Menniti Ippolito, l’impressione è che tuttavia il ragazzo stia dando la priorità allo studio sullo sport… e ha ben ragione a farlo!
Quella regola sulle aperture era brutta e puzzolente, ma ha dato dei risultati, e in un modo o nell’altro le societa’ avrebbero dovuto capire l’antifona, e invece no…
Quoto al 100%. In particolare con la regola del 10 italiano.
Tranquilli…è solo questione di anni e poi sarà tutto risolto.
A parte gli scherzi di buoni numeri 10 giovanissimi ci sono: Minozzi, Iannone (in molti mi dicono che non è affatto male), Dal Zilio, Lucchin e del ’98 Rizzi (speriamo che mantenga quello che promette fin dalla tenera età)!!! Cazzo, uno ne verrà fuori di buono!!!!
non conosco questo Cazzo, ma ho la sensazione che non ci sia bisogno che me ne parlino. 🙂
@kinky ok tutto vero pero’ io questo discorso lo sento fare ogni 4-5 anni applicato ad un gruppetto di atleti giovani…da una vita aggiungo che sento questo discorso…alla fine si son sputati fuori chi?Scannavacca, Marcato e poi? Bocchino?
So che si e’ infortunato gravemente ma 2-3 anni tutti pronti a mettere mani, uccello e palle sul fuoco che Della Rossa sarebbe diventato un fenomeno…adesso manco entra piu’ in una lsita di prospetti da far crescere a quanto vedo…
Iannone junior, a mio modestissimo avviso, ha eccellente visione e piede migliore del fratello, ma meno atletismo. Però ha già dichiarato di voler iscriversi alla Bocconi l’anno prossimo (e come dargli torto…). Dal Zilio è bravo, ma da testare al piede: al Benetton di solito piazza, appunto, Iannone (o Gubana, altro talento ad mm), in nazionale Cioffi. Su Rizzi, concordo.
A me aveva molto ben impressionato Lodovico Banzato, padovano, 1997, protagonista dello scudetto under 18 di Treviso l’anno scorso. Sparito dai radar, anche in nazionale. Qualcuno sa cosa gli è successo?
Non mi metto a disquisire su chi è meglio fra i vari 10 qui sopra nominati: Troppo spesso simpatia e/o antipatia la fanno da padrona.
Dico solo che, per personale forma mentis, non ho mai ritenuto valide le imposizioni/paletti/limiti relativi a età, ruolo, nazionalità e quant’altro.
Li reputo assolutamente “antisportivi” e non hanno mai prodotto niente.
A conferma di ciò, ho come esempio il basket. Mai come in questi ultimi anni è infsrcito di stranieri da tutti gli angoli del globo.
Eppure : Bargnani, Belinelli, Gallinari, Datome, Gentile…
Ps :
Perdonate gli errori di italiano e di battitura, ma sto imparando a scrivere con lo Smartphone ed è…tutto un porco !!
sono antipatici gianni, ma producono, certo che producono. e’ la differenza tra inghilterra e francia (per me). ma tra l’altro non e’ che arrivino fenomeni. Per un barraud e mcinley ce ne sono altri che non lasciano traccia alcuna. daccordo su simpatia/antipatia.
Ciao Gsp.
Resto ancorato alla mia ” visione “.
Non riesco a trovare riscontri che mi facciano cambiare opinione.
figurati Gianni, il bello e’ quello. pero’ valuta l’esempio della situazione francese contro quella inglese.
gsp attenzione guarda che in Inghilterra in Premier non esistono paletti in senso di divieti, non ce ne sono di nessun tipo in premier, esistono incentivi che e’ qualcosa di ben diverso ed anche engli incentivi nazionalita’ ed eleggibilita’ non ne esistono eprche’ anche la regola sul bonus dei giocatori accademici in prima squadra non prevede nazionalita’ od eleggibilita’ come vincolo.
lo so, proprio quello ti dico. in inghilterra giocano perche’ per primo ci credono presidenti, allenatori e direttori sportivi, che quello di sviluppare giocatori e’ una delle loro prerogative.
e facendoli giocare si vede come crescono e si sviluppano.
Ma allora non e’ questione di paletti e regole, quindi, non e’ questione che tali apletti siano “antipatici ma producono” perche’ in inghilterra producono senza paletti.
Producono perche’ hanno un sistema di reclutamento massiccio alla abse e percorsi di formazione e sviluppo validi e con validi insegnanti…non per i paletti…
e’ questione che ci devi credere e farli giocare (come, e’ secondario), anche per malriposto orgoglio nazionale, invece che buttarti sul mercato a cercare soluzioni quasi sempre estemporanee.
ed altro particolare importante e’ che inglese devono fare la premiershp noi eccellenza, ed addirittura in serie a si vanno a prendere giocatori per pagarli. cosa assolutamente incomprensibile.
ed in un anno di regola del 10 in eccellenza io qualche cambiamento l’ho visto. per quanto fosse ‘illegale’.
mamma mia, un tempo sapevo anche scrivere decentemente.
gsp con tutto il rispetto non mi sembra che club e RFU si siano fatti problemi a comprare straneiri o equiparare quando ne hanno avuto bisogno…che poi lo facciano come soluzione ponte e non come sistema per un ruolo deriva sempre dal fatto che ne pescano tanti da giovani, li crescono e li formano bene, se poi in un ruolo si trovano corti o vuoti allora vanno anche loro sul emrcato straniero.
stefo, non e’ solo una coincidenza. vado cosi’ ad occhio ma il 2/3 dei club di premier hanno aperture inglesi e spesso cresciute in casa. e ci hanno anche investito molto per portarli a quel livello. ad esempio non conto i wasps dove cmq la maglia forse sarebbe andata a R. Jackson.
ribadisco, noi non dobbiamo fare neanche la premier, ma l’eccellenza, ed addirittura la serie a.
gsp sto parlando in generale non in un ruolo specifico, senz aandare club per club che sarebbe problematico ma guardando alla Naizonale loro magari all’apertura non hanno avuto problemi ma ai centri hanno avuto problemi…la risposta nel breve?Barritt, Hape…
Resta il nocciolo del discorso, loro fanno senza necessita’ di paletti e regoeltte del cacchio, ma possono farlo eprche’ hanno una base di aprtenza superiore per uqnatita’ e qualita’…gira e rigira si torna sempre la’.
@gsp che si spendano soldi in eccellenza ed a invece che formare hai ragione…ma allora prenditela coi geni che dicono che ti premiano se importi un giocatore che poi fa il salto nelle celtiche…si torna al discorso che facevo qualche giorno fa, tu club di Eccllenza tra accademia e vincoli post accademia per cui hai il rischio che se formi un giocatore forte manco lo vedi in prima squadra e la possiiblita’ di vederti premiato finanziariamente se peschi lo straniero forte e magari intanto vincere uno scudettino mentre gioca da te che cosa fai?
Ecco magari prima di parlare di paletti che sono inutili si dovrebbe evitare di incentivare lo scouting degli stranieri…
sono daccordissimo con te, il premio all’import e’ una cosa che solo un presidente dell’Eccellenza (che proprio personifica i vizi dell’eccellenza) poteva fare.
@Stefo
Non e’ solo per quello, purtroppo, ma e’ anche perche’ in Italia troppi dirigenti sono provinciali e incapaci, abituati a cercare sempre e solo di pescare il Jolly dagli anni Ottanta: l’apertura straniera fenomenale che da sola gli sappia risolvere tutti i problemi che non hanno mai saputo e voluto affrontare e ancora adesso che le speranza di “pescare” un Campese o un Botha o un Lynagh o uno Stransky o un Dominguez eccetera sono assolutamente nulle, continuano a provarci con risultati sempre peggiori.
Comunque sempre meglio provare a imbroccare la scorciatoia e finire fuori strada che provare per una volta a rimboccarsi le maniche e a lavorare. Sono gli ultimi a credere nel duro lavoro perche’ sanno solo provare a indovinare a culo le scorciatoie, che nel rugby professionistico non ci sono piu’, ma non si sono accorti di essere loro i primi a non comportarsi da professionisti.
Per quanto riguarda la vergognosa regola di premiare chi pesca lo straniero che poi passa alle celtiche, non bastava pagare Stayn al Calvisano come voleva Gavazzi, cosi’ non c’era bisogno di inventarsi questa porcata astronomica?!?!?!?
@Hulla hai ragione, quello che pero’ volevo sottolineare era l’assurdo della situazione che si va ad affrontare e di una serie di regole e situazioni che inserite in un sistema dove come giustamente sottolinei gia’ e’ fatto di scorciatoie non puo’ che peggiorarlo invece che stimolarlo a fare qualcosa.
@Stefo
un’alternativa pratica sarebbe quella di fare terra bruciata di tutte le dirigenze (non professionali), ma forse e’ piu’ pratico mettere delle regole brutte e puzzolenti che se non schieri per tutti i minuti di tutta la stagione un’apertura di formazione Italiana perdi ogni contributo federale.
Altro che contributo per la coppa del nonno.
Per me funzionerebbero meglio stimoli, premi formazione veri, premi per i club con giovanili che funzionano veri…non servono regole puzzolenti e che potenzialmente sono contro la UE per me se punti a premiare chi fa e a stimolare quindi tutti a fare…
Esatto. Se poi il nostro miglior 10 è peggiore del 23° neozelandese, la colpa non è del 23° neozelandese.
Non concordo con te Gianni, a me sembrava funzionare la regola del 10 italiano di due anni fa.
Cios Xnebiax.
Se accetti la battuta :
se ne sono accorti tutti… 😀
Dopo lo scatenamento generale, resta il fatto che le due aperture più forti che attualmente giocano in Italia sono Barraud e McKinley. Forse, nel breve, Padovani può avvicinarsi. Gli altri sono ben indietro.
Che Padova sia da copiare perchè non ha l’apertura straniera e quindi sta fuori dai PO, bisognerebbe chiederlo ai supperter di Padova se sono d’accordo.
E non possiamo dire un giorno che il rugby non ha appeal e seguito di pubblico e l’altro giorno dire che il livello deve scendere per far giocare solo gli italiani, mi sembrerebbe una contraddizione.
Secondo me , se lo straniero fa giocare meglio i giocatori italiani che hai, ben venga se poi con lui cresce il livello generale del gioco, miglioreranno giocoforza anche gli italiani che stanno in quel club.
Se poi noi abbiamo un sistema di reclutamento-formazione che non fa uscire né aperture, né estremi, né 2e linee di livello internazionale questo è un problema che le quote non risolvono di certo.
Magari potessero, verrebbe adottato dovunque.
Parole in libertà come sempre. Padova con 10 stranieri non arrivava ai PO comunque (serve l’elenco…?), fatta eccezione per Mercier che però è sul serio uno dei migliori 10 transitati in Eccellenza negli ultimi 20 anni. Io da tifoso padovano spero che perseguano in questa strada per il bene del movimento. La domanda è: per un movimento locale è più importante arrivare ai playoff di Eccellenza o mandare quintalate di giocatori in Celtic e Nazionale? Ognuno può pensare quello che vuole e consolarsi con la sua collezione di coppe del nonno.
Certo se la federazione desse degli incentivi economici SERI a chi produce giocatori nelle giovanili credo che la musica cambierebbe in poco tempo. Ma ci toccherebbe salutare in Eccellenza e A tante realtà che sono solo fuffa, buchi di bilancio e voti per Tafazzi…
quotone…
metà dell’attuale nazionale è passata (nel bene e nel male) per la Guizza…
niente schei per il Petrarca ma la FIR preferisce dare 400.000 euro quale contributo coppa a Mogliano Viadana e Calvisano per aver organizzato una simpatica coppetta “internazionale”, che li ha impegnati duramente chi in due chi in quattro partite…
gli altri vincono campionati e trofei d’eccellenza, i petrarchini vincono caps in nazionale…
Capiamoci:meta’ nazionale e’ passata anche per Calvisano, ma la meta’ che e’ passata per la Guizza era in giovane eta’ (e qualcosa ha impaato), mentre quella che e’ passata per Calvisano (e spesso sono gli stessi giocatori…) era gia’ maggiorenne e vaccinata.
Aggiungiamoci Roma, che comunque è una realtà di tutto rispetto e Treviso, che è comunque la realtà leader in Italia, e fuori rimane ben poco (qualcosa a Parma e Milano). Certo se poi finanzi i Club che arrivano ai playoff di eccellenza è evidente che poi in qualche anno i giocatori più forti transiteranno per forza di là dato che potranno pagarli meglio. Cosa ti hanno portato quei club? Nella maggiorparte dei casi degli equiparabili che una volta su due si dimostrano non all’altezza del livello della Celtic. Prendiamo, così non siamo faziosi, il caso di Milano ad esempio. Mi pare che l’ASR e le società della zona stiano facendo un buon lavoro sui giovani tenendo conto delle mille difficoltà da cui provengono. Negli ultimi anni hanno “dato” alla Nazionale maggiore due giocatori di indubbio valore: Morisi e Ragusi. Ora io non capisco perché il movimento non premi adeguatamente il lavoro di queste società ed invece abbia dato CENTINAIA di MIGLIAIA di EURO per anni ad una società come i Cavalieri Prato che era praticamente già fallita. Ecco credo che bisognerebbe premiare i club che formano giovani talenti ma questo cozza col progetto accademie, con il bacino elettorale di Tafazzi e con quelle società che a suon di debiti gareggiano per la coppa del nonno. E poi ci troviamo ogni anno a tirare la croce addosso alle giovani aperture italiane che a fatica si fanno spazio.
io non penso proprio che il 23 esimo neozelandese sia migliore del nostro nr 1 o 2 o3. Semplicemente qualcuno pensa che qualunque neozelandese o francese sia meglio del miglior italiano. gli stessi che poi si incazzano se l’italia ne prende 60 dal galles
Le quote, le quote…
L’unica occasione in cui le vorrei, anzi le imporrei :
Mettere OP su di un aereo, portarla sulle alte quote e scaraventarla giu’…
Come si fa a dire che Mckinley è barraud vengano bucati? Mi sembra che sappiano molto meglio di Haimona
…da quello che mi risulta, l’IRB dovrebbe finire il periodo di sperimentazione degli occhiali a settembre/ottobre 2015. quindi dopo il mondiale dovrebbe “imporre” a tutte le federazioni la possibilità di usare quegli occhiali; prodotto pienamente made in ITALY e più precisamente a Bologna dalla ditta Raleri….
Vabbè, se non siamo capaci di produrre 10 in casa nostra allora andiamoceli a prendere in Argentina…
Ho già lanciato Bautista Guemes, ma il Treviso se l’è fatto scappare…
Allora rilancio el gran 10 del CASI Ignacio Almela, alle Zebre ce lo vedrei, bianconero per bianconero, fateci un pensiero, el chico promette…
Con le prospettive di rugby che si stanno aprendo in Argentina, oltre che le allettanti sirene francesi, perchè mai un argentino dovrebbe venire in Italia?
@san c’e’ un argentino anche nell’aquila rugby joaquin riera 1994 (ottimo ragazzo)
ex Pumitas e scuola tucumana…
Lo visto giocare è davvero forte ma ora che ci sarà un Team in super rugby mi sa che (in Italia) ne vedremo pochi di questi qua :/
spero che Ignacio venga preso in considerazione per la franchigia argentina, ma non so…lui e Guemes sono due veri talenti, le migliori aperture dell’URBA in queste ultime stagioni, senza nulla togliere alla bravura, la consistenza e l’esperienza del “puma” Santiago Gonzalez-Iglesias (che si può adattare anche 12) degli Alumni che infatti è già stato messo sotto contratto dalla franchigia…altro gran talento è il 10 dei Pumitas Patricio “Pato” Fernandez (Jockey Club de Rosario), ma è passato ora al professionismo con Clermont, dubito che voglia tornare dalla Francia dopo appena un anno…
Così per riprendere un po i discorsi di cui sopra
In ecellenza ci son aperture straniere nelle prime 6 piazze, canna se mi si dice che è superiore a McK non si sa di cosa si parla, con tutto il rispetto, molto meglio come 15, Menniti è in pratica l’unico titolare e questo la dice lunga, i migliori dieci talentuosi purtroppo o faticano a reggere la concorrenza , son fragili o sono costretti a giocare in altri spot
Insomma alla fine a noi mancano finalizzatori e aperture, e non penso sia solo un problema di numeri o di fortuna, non sappiamo farli crescere
Poi il miglior 10 talentuoso che italico ho visto nell’eccellenza è Farolini, Menniti o fa il definitivo salto l’anno prossimo o rimarrà un’eterno incompiuto, anche se palla in mano mi pare buono, Buscema mi piace solo la tomaia che si ritrova e basta, canna è un 15, Zucconi mi sa che è il migliore ma è troppo fragile e Della Rossa ha avuto un problema serio e preferisce credo starsene a casa sua
Padovani è uno che mi ha fatto ricredere parecchio sul suo conto e son il più contento
Per quanto riguarda prendere aperture straniere son il primo a dire che i club debbono fare i propri interessi ma nei propri interessi è inserire giovani a Km zero ma per farlo bisogna che sian più pronti e prima cosa che purtroppo i nostri non sono
Non credo che presidenti, ds, allenatori siano così inguaribilmente esterofili e ammaliati dall’esotismo (qualcuno di certo, ma non la maggioranza), da schierare aperture straniere a priori, pur disponendo in casa di valide alternative nostrane. La faccenda è più grave: come hanno evidenziato molti commenti sopra, ad oggi la 15esima apertura francese, con tutto il rispetto, è in media più affidabile e performante di ogni pariruolo italico. E’ un problema di produzione del movimento. Per questo obblighi di schierare 10 italiani e quote (posto che siano compatibili con le normative europee, in Giappone è altro discorso) secondo me non risolverebbero granchè: un’azienda inefficiente in un mercato monopolistico non migliora, anzi. E qui torniamo alle questioni tante volte dibattute anche sul blog, di incentivare la formazione ed evitare la dispersione dei giovani talenti (qualcuno c’è) nel passaggio al livello senior…
La quota era indispensabile: con l’accademia avevi prodotto dieci-dodici aperture e NON UNA giocava tra celtiche e Eccellenza. Una specie di saldo: tiriamoli fuori dal magazzino e vediamo cosa si vende. Padovani. Punto. Logica demenziale? Probabilmente. La differenza, a oggi, che non c’è proprio più nemmeno l’intenzione di trovare una logica, per quanto demenziale. Moltiplichi le accademie e dai il premio all’importatore. L’unica logica è vuotare la cassa, come tradizione nelle famiglie arricchite.
L’esterofilia é un dato di fatto. Scusami, ma non é ruolo di ds, presidenti ed mettere su strutture che formino aperture?
…e invece a distanza di anni mi convinco sempre di piu’ che di dirigenti provinciali ed esterofili ne siamo pienissimi, tanto piu’ che all’apertura straniera di esperienza ma che fa cappelle a ripetizione viene dato il tempo di adattarsi e a quella giovane italiana no.
Fossi un giovane italiano col cavolo che mi sbatto per giocare apertura sapendo che comunque la dirigenza mi chiedera’ di confrontarmi con il loro ricordo di Campese e Botha e non mi dara’ nessun tempo e nessun mezzo per migliorare.
@Hullalla quanta verità nelle tue parole.
Hullalla, questo si vede anche a livello di nazionale italiana. Tutti a confrontare l’apertura del momento con Dominguez. Non si vogliono dare ne il tempo ne i mezzi per migliorare.
Infatti. I giovani italiani devono arrivare a livello internazionale entro i 22 anni con la concorrenza in squadra di stranieri più vecchi di 3-4 anni (e a cui viene spesso perdonato molto) in società penalizzate dai contributi FIR dati a realtà che non investono nei giovani. Poi stranamente quelli che fanno il salto cambiano tutti di ruolo. Chissà come mai…
Caso Buscema ed estero filia. Se tutti i presidenti fossero estero-filofili il ragazzo non sarebbe mai venuto a Calvisano. Perché ha comunque un costo e il bagaglio tecnico incerto. E’ il miglior prodotto del ’94, 21 anni. Guidi era (è) nelle condizioni migliori per farlo giocare : ci sono partite o spezzoni delle stesse in cui non c’ è alcuna preoccupazione per il risultato. È entrato ma il segno della caratura internazionale non si è ancora visto. In Irlanda, non è che facciano giocare tutti i ragazzi di 21 anni a prescindere, giocano se sono più forti della apertura titolare. Ci fossero le quote Buscema sarebbe un pezzo pregiato del mercato, ma la qualità complessiva del movimento guadagnerebbe poco. Il ragazzo sì, avrebbe un cachet almeno doppio.