Bortolami fa il capitano: “Nel Sei Nazioni ci rimaniamo, ma sveglia”

Il seconda linea con 111 caps indica la strada: “Allargare la base e un campionato di club più serio”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. valmarani 16 Febbraio 2015, 09:51

    Su Haimona come dare torto al Times?

    • Hullalla 16 Febbraio 2015, 15:15

      In certe giornate anche Johnny Wilkinson non ne imbroccava una… ma sono state poche nella sua lunga carriera…

      • parega 16 Febbraio 2015, 19:12

        be’ insomma parlando di haimona tirare in ballo wilko e’ un gran azzardo non trovi ?

        • Hullalla 16 Febbraio 2015, 20:31

          No. Chiunque vada in campo merita rispetto anche solo per il fatto che ci mette la faccia, che giochi bene o male. Si puo’ ovviamente scrivere che ha giocato male o malissimo, ma prendere per il culo dovrebbe appartenere ad altri sports.

          • San Isidro 16 Febbraio 2015, 23:20

            bravo @Hulla, concordo…

    • San Isidro 16 Febbraio 2015, 19:55

      quelli del Times però non hanno visto le buone prove di Haimona a Novembre…

  2. Larosa 16 Febbraio 2015, 09:56

    E come dare torto a Bortolami? Il problema della base è però in cima alla piramide…

  3. Stefo 16 Febbraio 2015, 10:01

    “va allargata la base, cominciando da un campionato di club più serio”…come?

    • fracassosandona 16 Febbraio 2015, 10:04

      chiedilo a lui che era a Gloucester anche quando in Italia c’era la “cuccagna” del super10…

      • Stefo 16 Febbraio 2015, 10:10

        @ fracasso Io posso concordare con Bortolami ma magari allora si dica come fare le cose, perche’ io guardo ed i club di un campionato pro serio di seconda fascia come il ProD2 hanno un budget medio di 5.97 milioni di euro, il piu’ povero ha 3.73 milioni di Euro di budget…ora benissimo si indichi una via per arrivare ad un massimo campionato italiano con questo tipo di budget…e sto puntato al ProD2 non al T14…

        • Hullalla 16 Febbraio 2015, 11:01

          Magari un primo passo verso la serieta’ la potrebbe portare anche solo un conrollo amministrativo e dei budgets, in modo da evitare che si ripetano alcune situazioni penose… certo poi ne serviranno anche altri, ma…

    • M. 16 Febbraio 2015, 10:41

      Tra celtiche e accedemie quanto se ne va in milioni? Quanto invece va a club e promozione? Forse iniziando a redistribuire i soldi. Ma qua si pensa alla sede di grande rappresentanza da comprare in x anni, non è strano?

      • Stefo 16 Febbraio 2015, 12:00

        M 3.73 milioni il budget del piu’ povero in ProD2…la Fir ha 38-40 milioni di budget non puo’ finanziare completamente il professionismo dei club…puo’ dare un aiuto iniziale ma servono investitori privati…come li torvi?

        • Giovan Battista 16 Febbraio 2015, 14:08

          li trovi spalmando in un campionato interno di max 8 squadre quei 30/40 milioni…
          sono d’accordo con te che non può essere a vita …ma diciamo per 4-5 anni….

          • gsp 16 Febbraio 2015, 15:39

            giovan, cosi’ davvero le butti via. non capisco dove sia la differenza tra dare 4 a squdra oggi e farle giocare contro alcune delle migliori squadre in europa, e dare 4 a squadra, a 8 squadre e farle giocare tra loro.

          • San Isidro 16 Febbraio 2015, 23:23

            oh, bravo @gsp!

      • gsp 16 Febbraio 2015, 13:27

        M, va bene l’adagio ‘dividi ricchezza e diventa poverta” dei 9mln che spendi oggi di Celtic, e fai anche che dai un mln a squadra per l’eccellenza non ci fai neanche giocatori fisicamente pronti al livello internazionale.

        • M. 16 Febbraio 2015, 16:12

          Beh ma la sperequazione non può nemmeno essere 99 alle celtiche+accademie e 1 agli altri. Sono gli altri che pescano i ragazzini e li avviano a questo sport, questo ricordiamolo.

          Poi occorrerebbe ragionare, magari che so in un decennio sui risultati. Spendere così tanto in accademie e celtiche ci ha fatto migliorare? E se la risposta è negativa analizzare le cause che possono essere svariate:
          – direzione tecnica deficitaria
          – continua sindrome della “ripartenza”, prima gli aroni da rifondare, poi treviso da rifondare.
          – capacità di selezione dei ragazzi accademici sbagliata.
          – poca appetibilità per gli sponsor del nostro movimento, eccetto la nazionale. E quindi se i soldi per l’azzurro arrivano, nonostante le sconfitte ripetute, se il publico c’è per la nazionale, sotto perché non c’è nulla?

          E via dicendo.

          • gsp 16 Febbraio 2015, 16:35

            sono daccordo M, ma io non difendo certo le accademie FIR. ti dico solo che una struttura di formazione professionale ce l’hanno quasi tutti, perche’ per preparali al livello della RWC U20 ed anche 6n U20 ci vuole un lavoro professionale. non ha senso esntendere quel modello intensivo a tutti.

            e’ verissimo quello che dici, che ci vogliono piu’ soldi per la base, e che al momento sono cosi’ pochi da fare vergogna. pero’ la base non sono le accademie.

    • mezeena10 16 Febbraio 2015, 10:41

      non c’ è una liraaaa!!!

      • ginomonza 16 Febbraio 2015, 11:01

        Dal 2001 non c’è più una lira mez 🙂

      • albe 16 Febbraio 2015, 11:03

        Ma infatti @mez, qui tanti predicano questa teoria ma ci vorrebberro almeno una 50ina di milioni per pensare ad un campionato serio, oggi sei a 12/14 delle celtiche + 10/12 (per me non di piu) dell attuale eccellenza, cio significa che mancano 25M€ … Dove li troviamo? E partendo anche con meno, starebbe in piedi un business plan che preveda di arrivarci in 4/5 anni? Mi piacerebbe che Munari affrontasse questo tema…

        • Hullalla 16 Febbraio 2015, 11:11

          Quani soldi ci vogliono per organizzare il campionato Argentino? Dici che non e’ sufficientemente serio?

          • ginomonza 16 Febbraio 2015, 11:16

            Infatti!

          • albe 16 Febbraio 2015, 11:28

            Si ma a mio parere in Argentina vi sono due fattori da prendere in conto:
            – La base molto piu ampia (frutto di un bel po di anni di lavoro)
            – La distanza geografica che per quanto poco frena un po le uscite
            Se in Italia con una base molto piu piccola fai un bel campionato dilettantistico i buoni ti scappano subito, poi puo essere un altra strategia ma non stiamo parlando di fare un campionato pro interno di livello

          • Stefo 16 Febbraio 2015, 12:01

            Ok Hullala ma allora si sceglie il modello non pro da esportazione…mi va benissimo (lo dico da anni che dovrebbe essere il modello italiano) ma si sappia che non si fa il professionismo e si punta ad esportare.

          • Hullalla 16 Febbraio 2015, 12:15

            @Stefo
            Vado che ci capiamo.
            Il vero problema e’ che in quel modello e’ molto piu’ difficile mangiarci sopra 🙁

          • Rabbidaniel 16 Febbraio 2015, 12:21

            Sì Hulla il problema è quello, e come qualsiasi classe “dirigente” in Italia, quella del rugby tende ad autoconservarsi, con le sue diramazioni clientelari. L’unico modo per arrivare a quanto prospetti è che ci buttino fuori del 6N. basta schei, rangeve. Allora, forse…

          • Stefo 16 Febbraio 2015, 12:30

            @ hulla, ok ci capiamo, concordo, per me quello e’ il modello e se da li’ riesci a far partire un circolo virtuoso magari tra un po’ puoi pensare al professionismo.

          • Hullalla 16 Febbraio 2015, 12:38

            Il budget Federale al momento va al 99% all’ “alto livello” e 1% alla base.
            Visti i risultati di questa politica, perche’ non pensare a ribaltare le proporzioni?

            Sarebbe un gesto di umilta’, ma anche di realismo e secondo me la strada piu’ breve per poter realisticamente arrivare a vincere il Sei Nazioni.

          • gsp 16 Febbraio 2015, 13:29

            Hulla, il problema del modello argentino e’ che non hai le basi per farlo, ovvero la formazione. il suo vantaggio e’ che, applicato all’italia, risparmi i bei soldi che spendi sul pro e li sposti sulla formazione. ma non c’e’ garanzia che, in mano a questi club e fed di oggi, riesci ad aggiustare la formazione, quindi bruci capra e cavoli. certo potresti dire che capri e cavoli li bruci cmq, e che la formazione devi aggiustarla cmq. e’ un cane che…

          • Giovanni 16 Febbraio 2015, 13:48

            Vogliamo parlare di budget?! E parliamone…

          • Hullalla 16 Febbraio 2015, 15:23

            @gsp
            E’ vero che non ci sono le basi: bisogna crearle. Se mai si comincia, mai ci saranno e piu’ si aspetta, peggio e’.

            Se in questi 15 anni avessimo creato ogni anno almeno UN club in grado di preparare i giocatori per la nazionale come fa (tanto per fare un esempio che si puo’ toccare con mano) il Petrarca, adesso non saremmo per nulla in difficolta’ con la Nazionale.

            La mia proposta non e’ certo di fare finanziamenti a pioggia (con i dirigenti dilettanti / lazzaroni che ci sono in certi club, se li magnano tutti), ma di seguire il modello Argentino di sviluppo. E’ diverso.

          • Hullalla 16 Febbraio 2015, 15:29

            Con trenta milioni all’anno sai quanti interventi nelle scuole puoi finanziare? Quanti allenatori preparati (anche stranieri) puoi assumere per le giovanili? Quante strutture puoi creare la’ dove non ci sono?

            Se non ci rendiamo conto che questi sono interventi assolutamente necessari, non faremo passi avanti, ma continueremo a mettere solo tacon sovratacon….. che xe peso el sbrego… 🙁

          • gsp 16 Febbraio 2015, 15:42

            sono daccordo Hulla, quel lavoro devi farlo cmq sarebbe ora di iniziarlo, lo diciamo da tempo. era per dire che il modello da’rgentino sarebbe quello d’approdo, non quello di partenza.

          • Hullalla 16 Febbraio 2015, 16:27

            @gsp
            Mageri avessimo una base di artenza come quella Argentina…

          • gsp 16 Febbraio 2015, 16:32

            esatto Hulla, e’ proprio quello che cercavo di dire.

      • Andria 16 Febbraio 2015, 12:08

        o su meri boga su dinai!!!!!!!!!! 😀

  4. cucu 16 Febbraio 2015, 10:10

    111 caps, di cui 80 sconfitte. Invece di fare il capitano, o di giudicare il movimento, da quale ti sei creato un bel gruzzoletto. pensa a quanti soldi hai preso per perdere più di 80 partite. Esiste un bonus partita per chi gioca con la nazionale, quindi e’ facile il calcolo.
    Chi conosce l’importo del bonus partita?
    Numero sconfitte x € = ?
    Forse la soluzione e’ facile. Non penso che in altre nazionali avresti fatto 111 caps.

    • Hullalla 16 Febbraio 2015, 10:24

      Invece finche’ ci sara’ gente con la tua testa, per il movimento italiano ci saranno sempre il 100% di sconfitte, ancora prima di scendere in campo.

      • ginomonza 16 Febbraio 2015, 10:26

        Bravo hullalla!

      • mezeena10 16 Febbraio 2015, 10:42
      • Booster 16 Febbraio 2015, 10:45

        Concordo con te Hullalla

        • berton gianni 16 Febbraio 2015, 11:23

          Mi associo e chiedo scusa, ma di sicuro sei un balbuziente : il tuo vero nick e’ cu-culo.

          • cucu 16 Febbraio 2015, 14:20

            Certo mi chiamo cu-culo.
            che vi piaccia o meno, branco di capre. questi sono i fatti.
            5.000 a partita
            5.000 x 80 = 400.000
            lo dice il Times.
            i fatti parlano chiaro. Mi ritengo libero di criticare e di ricevere critiche. Ma fin che il bilancio dei progressi è perennemente in negativo, non mi sento in dovere di difendere chi per anni mangia abbondantemente dalle casse della federazione. Ma so bene che non è colpa sua.

          • Hullalla 16 Febbraio 2015, 15:40

            @Redazione
            Per curiosita’, il termine “branco di capre” e’ conforme al regolamento del sito?

          • Hullalla 16 Febbraio 2015, 15:54

            @ cucu
            Marco Bortolami ha trascorso gran parte della sua carriera all’estero, dove e’ stato pagato sia quando vinceva che quando perdeva e a nessun tifoso sono venuti in mente gli stessi tuoi pensieri.

            Gioca ancora in Nazionale nonostante gli anni e gli infortuni perche’ non ci sono giocatori migliori di lui che gli portino via il posto e anche lo scorso fine settimana ha fatto il suo, rubando la rimessa laterale che ha portato alla nostra prima segnatura (mentre la giornata precedente, quando lui era infortunato, la rimessa laterale e’ andata malissimo). Se gli altri giocatori della Nazionale fossero stati forti come lui o anche meglio, negli anni avrebbe vinto di piu’, come gli e’ capitato da capitano del Gloucester, per esempio.
            Anche Parisse, se fosse stato Inglese (o Neozelandese) anziche’ Italiano avrebbe vinto molto di piu’ con la nazionale (perche’ sarebbe andato in campo anche con quelle nazionali). Bella scoperta.
            Il Times non e’ la Bibbia, credimi. Se invece hai bisogno di nasconderti dietro a quello che scrivono sul Times per portare avanti le tue opinioni, evidentemente sai di avere argomenti parecchio deboli.

            I giocatori che a tuo dire “mangiano” dalle casse della FIR sono gli stessi che hanno creato la ricchezza della FIR, che e’ praticamente finanziata in toto dai proventi dei diritti della Nazionale, che perde ma continua a portare denaro nonostante tutto e anche nonostante quelli che la pensano come te, perche’ quando c’e’ la Nazionale la gente continua ad andare allo stadio, a guardare la TV, eccetera.
            Alla FIR ci sono altri personaggi che “mangiano” senza creare ritorni…. e guarda caso queste persone non vanno in campo. E tu nel tuo intervento le hai ignorate completamente.

          • Redazione 16 Febbraio 2015, 16:43

            @cucu Se vuole continuare a poter commentare su questo sito la invitiamo a non usare più termini insultanti nei confronti degli altri utenti (e di chicchessia): “branco di capre” non rientra sicuramente tra i termini che le sono concessi.
            Allo stesso modo chiediamo @berton gianni (e non solo) di evitare nomignoli e battute che possano provocare reazioni.
            Cogliamo I’occasione per chiedere a TUTTI di abbassare un po’ i toni. Comprendiamo il momento e ci rendiamo conto che molti argomenti siano particolarmente caldi ma certi commenti tranchant stanno diventando troppo frequenti così come le polemiche.
            La Redazione

          • berton gianni 16 Febbraio 2015, 17:25

            Redazione, buonasera.
            Paragonarmi a cucu mi pare un po’…eccessivo.
            Da quando mi avete fatto presente di evitare di “etichettare” il Pres.Fed. con la mia abituale rima, ho regolarmente provveduto.
            Non so quali battute e soprattutto quali nomignoli, certamente infantili, possano aver urtato qualcuno.
            Tra l’altro, parlando di persona con alcuni giocatori, ho ricevuto solo amichevoli risposte.
            In tutti i casi, chiedo scusa se qualcuno, su questo forum, si sia sentito offeso.
            Alla Ferrero : me la fate dirmela una cosa ?
            Sorridiamo un po’ di piu’, questa vita ci “regala” molte coscie brutte gia’ da sola…

          • gsp 16 Febbraio 2015, 17:41

            io sono per tana delle tigri.

          • Stefo 16 Febbraio 2015, 17:56

            gsp e’ ormai passato il tempo di tana delle tigri, siamo entrati nella fase Highlander…NE RESTERA’ SOLO UNO!!!

          • cucu 16 Febbraio 2015, 18:36

            @hullala : la rimessa laterale l’ha rubata Minto e non Bortolami, e nonostante tu difenda giustamente quella che è la tua opinione, sempre lo stesso Bortolami ha rimediato due falli consecutivi sempre in rimessa laterale dentro i 22, che hanno costretto poi Brunel a fare dei cambi perché si rischiava di prendere un giallo. Comunque sia a quei livelli, due falli del genere sono automaticamente PUNTI SUBITI.

            @redazione : non mi rivolgerò più con quei termini, chiedo scusa.

            @tutti gli altri: non mi sento in dovere di cambiare il mio parere, che vi piaccia o meno. E’ un forum, e potete trovare chi la pensa diversamente da voi.
            io personalmente sono stufo di vedere 1000 caps in campo ma 0 vittorie. Preferisco avere 15 ragazzi anche inesperti, e farli lottare per conquistarsi la maglia da titolare.
            dici bene @hullala quando hai toccato il punto in cui non ci sono ricambi per questi giocatori. Forse perché per troppo tempo non sono mai stati messi in discussione e se si poteva far fare esperienza a qualche ragazzo, magari a quest’ora non saremo qui a discuterne.

          • mezeena10 16 Febbraio 2015, 19:50

            la rimessa l’ ha rubata Bortolami e non è stata l’ unica..
            e poi scusa, ma mica è colpa sua o degli altri “senatori” se non ci son giovani pronti a subentrare? pensi che con dei ragazzi mandati allo sbaraglio non finirebbe cosi? pensi non ci sarebbero piu critiche se i punti anziche 40 50 fossero 70 80???
            ognuno è libero di dire quel che vuole, ma non offendere i giocatori e gli altri utenti!

          • San Isidro 16 Febbraio 2015, 23:38

            @Hulla, approvo in pieno il tuo intervento…

    • M. 16 Febbraio 2015, 10:42

      Che commento penoso.

      • San Isidro 16 Febbraio 2015, 19:52

        in effetti…Bortolami potrà anche non piacere (e ci sta), ma l’argomento dei soldi è fuori luogo e poi c’è modo e modo di esprimere un dissenso…

    • Dan 16 Febbraio 2015, 11:13

      Se fosse stato cosi’ scarso, non sarebbe stato capitano di una squadra come Gloucester.

      • mezeena10 16 Febbraio 2015, 12:17

        capitano di tutte le squadre dove abbia giocato!

    • rd973 16 Febbraio 2015, 11:16

      commenti come questo fanno capire perchè il rugby italiano (ma anche tutto il paese) è nella situazione in cui si trova!

    • andreac 16 Febbraio 2015, 12:57

      è talmente scarso che ancora oggi non se ne riesce a farne a meno… forse sarebbe meglio pensare prima di fare certi commenti…un minimo di rispetto verso chi in campo ci mette tutto penso ci voglia.

  5. ginomonza 16 Febbraio 2015, 10:30

    5 anni di PRO 12 + 2 o 3 di anteprima hanno portato a questi risultati.
    Anche un sordo sentirebbe e pure un cieca vedrebbe.
    ( con tutto il rispetto per i diversamente abili:tra l’altro io sostengo la lega del filo d’oro)

    • Stefo 16 Febbraio 2015, 10:39

      @gini sai che io non sono un sostenitore del pro12 senza se e senza ma pero’ se si dice serve un campionato di club “serio” presumo si parli di professionismo ed allora dico pk bella scoperta che serve un campionato di club serio ma sulla base di cio’ che e’ il rugby oggi ed i soldi che servino per essere in club serio qual’e’ il piano per arrivare a tale livello?Se non si dice come si oensa si possa fare siam fermi agli slogan…belli, giusti ma slogan senza un piano.
      E questa mamcanza di proposte slternative concrete resta una grave colpa di tutto il movimento.

      • ginomonza 16 Febbraio 2015, 10:54

        Stefo io l’ho scritto diverse volte la mia idea.
        Farei tipo ITM cup 6+6 una retrocessione e una promozione.
        Tecnici stranieri per insegnare campionato U20,2/3 stranieri ma buoni per squadra altrimenti nisba.
        Nazionale Emergenti che faccia almeno 8partite all’anno.
        Da subito commissariare la FIR per manifesta deficienza.

        Qualcuno si dorrà di non poter vedere le grandi squadre Celtiche a TV o Parma pazienza tanto per gli spettatori che vanno a vederli evitiamo brutte figure.
        Io apprezzo Mr Ian che va a Tolone a vedersi gli Scarlett.

        • Hullalla 16 Febbraio 2015, 11:03

          Purtroppo le idee in questo ambito non devono partire dalla formula dei gironi ma dalla formula del finanziamento.

          • ginomonza 16 Febbraio 2015, 11:23

            Era implicito fuori dal PRO 12.
            Un po’ di marketing ben fatto.
            Il girone a sei fatto dalle 4 dei PO + le Due Celtiche.
            L’altro dalle altre.
            Io sono sicuro che spendendo i soldi spesi nella CL nel nostro campionato si ottengono migliori risultati nel giro di 3/4 anni.
            Chi contesta porti le prove.
            La CL e i soldi li’ spesi + i soldi ricavati dal 6N non ci hanno fatto crescere.
            Proviamo ad investirli diversamente.

          • Stefo 16 Febbraio 2015, 12:04

            gino giusto per capire, tu vuoi una sorta di professionismo?12 milioni che si spendono oggi per la CL non ti bastano…anche a 6 squadre dai 2 milioni l’una e l’altro 1.73 per avere lo stesso budget almeno della piu’ povera del ProD2?Benetton (forse), Zambelli (forse), Calvisano (forse) e poi?
            Oppure tu parli come hullala di un campionado devolpemnt in cui punti ad esportare?
            Lo chiedo giusto per capire cosa proponi esattamente.

          • ginomonza 16 Febbraio 2015, 12:52

            Stefo io in questo momento non saprei bene come fare da un punto di vista economico visto che non c’è trasparenza da nessuna parte.
            TV oltre i soldi FIR cosa ha?
            Le Zebre?
            l’eccellenza?
            Il Budget FIR e’ circa 50mil € e dove vanno?
            Senza sapere dove è difficile programmare.
            Per intanto Prato e simili fuori se non sanno camminare e niente contributi.
            Poi 4/5 tecnici stranieri di livello alcuni dei quali verrebbero pagati dai contributi di Prato per intenderci.
            Poi decidere del bilancio FIR quanto alla base e quanto al campionato così si decide anche che tipo di campionato si deve avere.
            Così come siamo ora è uno spreco che neanche in Sicilia con tutto il rispetto per questa magnifica regione.
            Non più di due accademie e libertà ai club di formare i loro ragazzi come vogliono.
            Struttura FIR più leggera e i signori che sono li’ a casa se non sono capaci e tutti sotto un DoR che veramente controlli e programmi il sistema per almeno 4 anni.
            Sono solo alcune idee sparse ..

      • albe 16 Febbraio 2015, 11:07

        Scusa @stefo, ho scritto +/- la stessa cosa senza aspettare di leggere tutti i commenti in basso, cmq d accordissimo, e mi piacerebbe che chi sostiene questa tesi ed ha una certa visibilita (Munari) spiegasse se vi potrebbe essere un piano economico sostenibile

      • gian 16 Febbraio 2015, 11:27

        @stefo, si potrebbe valutare un discorso di 4/6 accademie zonali con staff complessi di formazione che coprano tutto l’arco giovanile e anche seniores (manager, tecnici e skills per i giocatori ed al max base per delle selezioni stile selezioni regionali dei tempi che furono), premi per i risultati ottenuti nel settore giovanile, non per l’attività che si può truccare, obbligo e/o finanziamento di avere un certo numero di giocatori U23 in rosa con un minutaggio minimo stabilito, obbligo di legarsi ad una franchigia di pro12 (sia per la serie A che per l’eccellenza, se si rimane) e doppio tesseramento con la franchigia che paga il dovuto per l’uso dei giocatori o, in alternativa, se si rinuncia al pro12, contratto centralizzato per i giocatori facenti parte di una lista stilata con lo staff della nazionale (30/40 azzurrabili) che scelgano di giocare in italia a prescindere dalla casacca che indossano, rimborso spese trasferte documentate per la serie A e l’eccellenza al posto dei premi dati per la posizione a fine campionato, obbligo di uno staff tecnico composto in una certa maniera per ottenere l’iscrizione al campionato, un ente terzo che, in qualche modo, garantisca la solidità economica delle squadre, magari facendo da intermediario nei vari pagamenti, sponsor di gruppo (più squadre con uno sponsor istituzionale stile irlanda), legare la produzione televisiva del prodotto nazionale alla produzione del campionato con un piccolo sovrapprezzo (un 10%, magari, all’inizio) e ridistribuire questo plus o qualcosina in più tra i club……
        si possono inserire altre cose, ma così costerebbe quanto, o forse meno, del baraccone attualmente in piedi e darebbe la possibilità alle società di sviluppare un certo discorso che si potrebbe avvicinare al pro12, poi se un domani qualche sponsor grosso entrasse, magari si potrà fare qualche passo in più

    • western-province 16 Febbraio 2015, 10:50

      non è che prima al sei nazioni facevamo faville; al massimo puoi dire che non ha portato i risultati sperati, che qualcosa sia peggiorato direi di no

      • ginomonza 16 Febbraio 2015, 10:58

        Se non migliori,mentre gli altri lo fanno,peggiori.
        Se poi consideri i soldi spesi per questo progetto dimmi tu a cosa serve.
        Col super 10 duravano 50-60 minuti ed ora?
        Ripeto ciechi e sordi, sempre con rispetto.

      • Maggicopinti 16 Febbraio 2015, 11:04

        Nei primi due anni si era migliorati, eccome. C’erano anche dichiarazioni molto precise da parte di diversi giocatori, che dicevano, più o meno, che giocare in Pro12 li aveva abituati a un ritmo più alto, e quindi quando giocavano nel 6N non scoppiavano al 50′.
        Ora, il fatto che siano tornati a scoppiare al 50′, qualcosa vorrà dire…

        • ginomonza 16 Febbraio 2015, 11:30

          Però io vedevo e vedo tuttora la differenza di ritmo quand giocano che so Leinster vs Glasgow rispetto a quando giocano le italiane contro se stesse o contro una delle altre Celtiche.
          A passo ridotto e già così perdono palle su palle.

        • San Isidro 16 Febbraio 2015, 23:46

          questo è vero @Maggico…

  6. demon1981 16 Febbraio 2015, 10:32

    Beh, che gli Inglesi non brillino per umiltà e modestia è risaputo.
    Però nel complesso hanno più che ragione..
    Se servono a far crescere tutto il il movimento ben vengano le critiche, se pur dure, di Paesi che hanno inventato il Rugby!!!
    Visto che la F.I.R. in Italia non ha mai ascoltato nessuno..
    E’ giusto mettere in discussione il progetto Italia..
    Forse è l’unico modo per avere una reale speranza di cambiamento ..
    La visione miope della Federazione, ha portato il movimento ad una fase di stallo che dura ormai da troppi anni.
    e gli inglesi, che di rugby ne sanno più di noi, l’hanno capito eccome.!!!
    Si riparte dalla base…E’ li che bisogna investire pesantemente!!!sia al livello economiche ( vedasi strutture ) ma anche di persone qualificate!!!

  7. flavio 16 Febbraio 2015, 11:10

    a cucu. ma quante cattiverie e cazzate spari. VERGOGNATI !!!!!

    • western-province 16 Febbraio 2015, 12:24

      invece del tiro al piccione è iniziato il tiro al cucù

  8. Hullalla 16 Febbraio 2015, 12:13

    Poche palle: chi scendera’ in campo con la maglia azzurra avra’ il dovere di rappresentare anche Elia e i suoi sogni: http://www.lastampa.it/2015/02/15/italia/cronache/macerata-tredicenne-muore-durante-una-partita-di-rugby-z7pZ2I7k179lfBLEmh8jKL/pagina.html

  9. cassina 16 Febbraio 2015, 12:24

    Cari tutti,
    mettendo da parte la simpatia dei giornalisti inglesi non penso che l’Italia debba aver paura di giocare un “torneo di qualificazione” al 6 nazioni. E non debba neppure aver paura nell’abbandonare l’esperienza celtica per mettere i pochi soldi al servizio della base e del campionato nazionale.

    I nostri partner ci chiedono di uscire dal 6n, va bene, non moriremo, faremo molti passi indietro, pazienza.

    Ritorneremo allo sport semisconosciuto dove togli quelli che parlano in inglese e i francesi non se lo fila nessuno.

    • gian 16 Febbraio 2015, 13:52

      mi va benissimo, ma lo giocano anche loro, se arrivano ultimi, troppo comodo che ce lo giochiamo solo noi perché siamo brutti e perdenti, se l’ultima è una delle home unions o la francia ci vanno loro a sfidare georgia e romania, su 15 anni sarebbe successo non meno di 5 volte

  10. frank 16 Febbraio 2015, 12:27

    carini al Times!!!

    🙂

  11. Rabbidaniel 16 Febbraio 2015, 12:29

    Un appunto sul trafiletto dedicato a Haimona. Ora è noto che a me non abbia mai convinto, non convinca e che la sua scelta sia più che una sconfitta (a me il sistema di equiparazione non va già, ma, pur equiparando, non vai a pescare, che ne so, un baby black, ma un giocatore che non si è ritagliato un posto da rincalzo nemmeno nell’NPC).
    Haimona, suo malgrado, viene caricato di tante responsabilità, più di quante ne abbia avute in tutta la sua vita da giocatore. Per me scende in campo con un palazzo sulle spalle. Certi calci con il Calvisano non li avrebbe mai sbagliati.
    Haimona è l’epitome dello sbando totale della dirigenza del nostro movimento. E mi sento di augurargli di fare grandi prestazioni quando scende in campo, ché la colpa di tutto quanto mica è sua.

    • cassina 16 Febbraio 2015, 12:39
    • Stefo 16 Febbraio 2015, 12:48

      Rabbi hai ragionissma ed e’ quello che secondo me ogni tanto viene frainteso su questo blog, a parte poche persone, il problema non e’ Haimona di per se stesso…

    • fracassosandona 16 Febbraio 2015, 13:12

      bravo rabbi…
      mi hai costretto a vedere il significato di “epitome”…
      sarai stato eletto presidente per qualcosa!

  12. Hrothepert 16 Febbraio 2015, 12:48

    gino io sono in totale disaccordo con te e come Stefo sono un sostenitore del Pro 12, l’ uscita dal pro 12, quella si e non tutte le cialtronerie sparate dai sassenachs (siano essi media o..baronetti, sempre cialtroni rimangono!!), sarebbe l’ anticamera dell’ uscita dal 6Ns, il modello Pro 12 funziona (anche gli argentini alla fine hanno messo su una franchigia da iscrivere al Super Rugby) e l’ esempio più lampante ne è la Scozia, gli Warriors ai vertici e la nazionale in netta crescita, in Italia il problema è un’ altro, base troppo piccola, preparazione degli istruttori scarsa, un campionato domestico di punta con pretese di professionisno/semiprofessionismo che non si può permettere, in termini economici e qualitativi, allora la mia ricetta è diametralmente opposta alla tua: ristrutturazione del domestic in senso dilettantistico, riduzione delle squadre del campionato di punta del domestic, affiliazione “forzata”, per area geografica, delle stesse alle franchigie celtiche, legare le accademie presenti ai clubs e dotare le franchigie di accademie proprie dove convogliare i migliori prospetti, ingaggiare istruttori preparati per preparare gli istruttori locali, rimane il problema più grande, come allargare la base questo onestamente non lo so, in Italia il Rugby è sport di nicchia e il “Galles d’ Italia” da solo non è sufficiente a garantire una base adeguatamente larga; l’ opzione “scolastica” è difficilmente attuabile, anche se sarebbe l’ unica a poter garantire risultati.

    • Stefo 16 Febbraio 2015, 12:50

      No io non sono un sotenitore del Pro12 a tutti i costi….anzi ho sempre avuto dubbi al riguardo che ho sempre espresso ed oggi al coto attuale i dubbi sono ancora di piu’ di 5 anni fa.

    • Stefo 16 Febbraio 2015, 12:51

      Hro per gli argentini non ci si dimentichi MAI che il SR lo fanno ora perche’ sono nel RC, ma la loro richiesta iniziale era di entrare nel 6N continuando a fare quello che stavano facendo!

      • berton gianni 16 Febbraio 2015, 13:01

        Minchia, che sfiga, se li facevano entrare nel 6N ci avremmo guadagnato : oltre al cucchiaio ci davano un set intero di posate…

        • Giovanni 16 Febbraio 2015, 14:17

          Poi ti saresti dovuto sorbire @San in orgasmo per tutta la settimana dello scontro diretto che…manco 10 OP sarebbero bastate a calmarlo. 🙂

      • Giovanni 16 Febbraio 2015, 14:16

        Mi sa che oltre le scogliere di Dover si stiano pentendo di aver girato la loro richiesta all’emisfero sud.

    • ginomonza 16 Febbraio 2015, 13:39

      Hro lo so che non sei d’accordo e non sei il solo.
      Però mantengo la mia opinione sul PRO 12 e dico comunque che sono i risultati che contano e non mi sembra che questi siano positivi.
      Tuttavia o il pro 12 si fa come deve essere fatto oppure si esce.
      Il movimento italiano,piaccia o meno,viene giudicato non per Ghiraldini o Cittadini che giocano in Inghilterra ma per quello che combina in PRO 12,
      in Champion League con TV ed in Challenge con Rovigo e la sconfitta di Calvisano contro i Rumeni.
      Ora che le critiche vengano dal sig.Slot o dal parente cattivo di Luke poco importa perché questo è ciò che offriamo al mondo e mi sembra veramente poco.

      • Hrothepert 16 Febbraio 2015, 14:01

        Bravo, su questo siamo daccordissimo, il problema non è il Pro12 in se stesso, ma come viene affrontato, a cominciare da come sono organizzate le franchigie e tutta la filiera, a tutt’ oggi praticamente inesistente, a loro collegata.

        • Giovanni 16 Febbraio 2015, 14:18

          …per non parlare delle forniture di birra…

        • Stefo 16 Febbraio 2015, 14:19

          Fosse solo quello il problema…siam sempre li’ secondo me, si compra la Ferrari e poi si scopre che non si sa guidare una macchina e non si hanno soldi per bollo, assicurazione e benzina…cazzo la si compra a fare la ferrari?

          • Hrothepert 16 Febbraio 2015, 14:59

            Allora mi toccherà cercare uno streaming, dato che qui, INCOMPRENSIBILMENTE, non c’ è una Tv che la dia!!!
            Grazie sei davvero un…amico!!!

        • Stefo 16 Febbraio 2015, 14:37

          Oh Hro guarda che la Scozia questa sera gioca al mondiale di cricket…comunque il format e’ il one day international, 50 overs…non partite da 3-4 giorni 😉

          • Hrothepert 16 Febbraio 2015, 14:52

            Porca peletta, oggi entro a lavoro alle 16 ed esco a mezzanotte, l’ avessi saputo prima avrei chiesto un permesso!! 😀

          • Stefo 16 Febbraio 2015, 14:54

            Tranqui Hro, la partita inizia alle 23, 6-7 orette dura comunque quindi fai in tempo a vederne un bel po’…

          • Hrothepert 16 Febbraio 2015, 15:00

            Stefo la risposta mi è andata sopra

  13. franzele 16 Febbraio 2015, 13:14

    Mi piacerebbe sapere cosa intende Bortolami per campionato di club più serio. Mi interesserebbe saperlo anche perché considero il sopracitato Bortolami un atleta di primo livello, un ottimo conoscitore del gioco e soprattutto una persona dotata di ottimo comprendonio.
    Forse un giorno al posto di gavazzi ci sarà lui e di sicuro non potrà fare peggio.
    A me piacerebbe vedere un campionato di 8/10 squadre, senza retrocessione, che siano club o franchigie non importa, con gli altri campionati minori a struttura “satellitare” e con una certa gerarchia, organizzazione, anche nell’utilizzo dei giocatori. Esempio: io, toni rusteghin, gioco con la mia squadra in B, sono bravo e vengo selezionato dalle provincie, gioco benissimo con la mia provincia/club e vengo selezionato per giocare nel massimo campionato, quello senza retrocessioni. Sono giovane, ma gioco lo stesso perché siamo tutti tranquilli, si gioca per vincere, ma non c’è la paura di retrocedere.
    Dilettanti fino alla A e semi/professionisti nel campionato più impegnativo, professionista in Celtic, che comunque dovrebbe rimanere il torneo in cui ci si misura con gli “altri”.
    Le accademie Provinciali a misurarsi tra di loro, con un sistema di selezione simile a quello sopra descritto,. Direi che sarebbe ora di finirla con le accademie fatte così come sono fatte ora, con un gruppo di giovani scelto con criteri x e che viene mantenuto fermo e rigido per 2 anni.
    Un sistema finalizzato alla formazione e alla crescita del movimento, che penalizzerebbe i campanili… ma non è detto che le piccole medie o grandi realtà territoriali non possano sentirsi parte di un gioco che potrebbe avvantaggiare tutti.

    • lexv 16 Febbraio 2015, 14:00

      Campionato a 8/10 franchigie zonali (non squadre…ma franchigie) senza retrocessione! Sarebbe un’ottima soluzione!

      • San Isidro 16 Febbraio 2015, 19:45

        sono in disaccordo…

      • vecchio cuore neroverde 16 Febbraio 2015, 20:18

        aridaglie colle franchigie
        a me, aquilano, di vedere giocare una mista aquila/roma/rieti/viterbo non interessa
        il rugby è sport di campanili, di attaccamento alla maglie, di storia (gli AB portano la maglia, che è di chi li ha preceduti e di chi seguira’).
        I giovani aquilani se vanno in accademia diventano mediamente piu’ scarsi di quando sono partiti.
        e sicuramente piu’ scarsi diventano i loro compagni, consapevoli di essere subalterni a vita; e quindi smettono prima dei 20 anni.
        Alcuni dei grandissimi neroverdi a livello giovanile non erano tali ((d’onofrio marco ad esempio); lanfranco massimi è diventato un ottimo giocatore costruendosi nel confronto con la prima squadra, placcando e riplaccando i titolari)
        anche a PD, RO, TV, s. donà è accaduto lo stesso.
        La ns. u/18 ha strabattuto i francesi e gli argentini, tra due anni perderà con i pari età; e saranno accademici, quindi dove è il problema. Le accademie hanno un senso se hai 300 giocatori da testare; mandarne 30 all’anno in collegio a Parma significa solo essere poco lungimiranti.
        Detto questo saluto e torno al silenzio

        • franzele 16 Febbraio 2015, 22:14

          capisco l’attaccamento alla maglia, alla storia e alla tradizione, ma i tempi cambiano e le tradizioni possono anche evolvere, trovare nuovi stimoli e direzioni. Secondo la mia idea le realtà storiche devono continuare ad esistere, nessuno si sogna di azzerare una storia come quella dell’Aquila, o Treviso, e nemmeno quella di Casale o qualsiasi altra. Loro devono continuare a formare giovani, a far giocare i giovani che poi, se ne avranno la capacità e i mezzi potranno essere inseriti in competizioni di più alto livello.
          Anche “altri” fanno così, mi pare.
          Poi io dico che il nostro è uno sport bellissimo e può essere giocato con soddisfazione anche a livelli non altissimi, con mezzi fisici normali.
          Se vogliamo ampliare la base dobbiamo permettere ai ragazzi di crescere in modo sano e dobbiamo fare in modo che si divertano giocando, perché è un gioco.
          Se invece si vuole partecipare con profitto alla festa del rugby professionistico allora il discorso cambia, ci vogliono preparatori fisici, nutrizionisti, tecnici, strutture adatte, palestre, tutte cose che possono essere fornite concentrando lo sforzo economico in alcuni luoghi, chiamiamole provincie, franchigie, quello che vuoi, perché altrimenti non si può fare, non ci sono le possibilità economiche e sarebbe dispersivo.
          Non è più il rugby di una volta, non bastano più tecnica e coraggio, ci vuole anche un fisico fuori dal normale, ma li hai visti gli inglesi cosa sono? non vorrai mica mandargli contro il ragazzetto tirato su a spezzatino di pecora e vino rosso…
          I club devono insegnare la tecnica e il gioco, inteso come gioco, le franchigie monteranno l’armatura muscolare necessaria al rugby professionistico. Il contrario di quello che si fa adesso, si prende il più grosso e gli si insegnano due robe di tecnica, tanto quella si fa sempre in tempo, dicono.

  14. mezeena10 16 Febbraio 2015, 13:30

    bortolami fa il capitone!

  15. bangkok 16 Febbraio 2015, 13:54

    Da quanti anni siamo in CL? Sono sempre convinto che se la Fir nn si fosse voluta intromettere pesantemente fagocitando gli Aironi e affossando la struttura (via Smith e Munari) la Benetton, ma avesse supporto come era nel programma iniziale le 2 Franchigie, oggi avremmo 2 realtà sicuramente più solide e temibili. Se la Fir nn avesse cancellato il csmpionato U20 e organizzato le accademie collegandone almeno al nord legandole alle franchigie oggi avremmo meno giovani che guardano ai campionati esteri ed una nazionale giovanile composta da ragazzi ben più preparati. Questo x dire che nn sarebbe così indispensabile pensare ad una ridistribuzione dei finanziamenti. Si avrebbero squadre celtiche e di conseguenza Nazionale più competitive e con forte presa nella base. Insomma, la Fir deve essere supervisore e controllore ma, nn come adesso, giocatore, arbitro e regolatore.

  16. fabiogenova 16 Febbraio 2015, 13:55

    Per allargare la base bisogna portare spettatori e in questo periodo non è facile. Basta guardare gli stadi vuoti nel campionato di calcio. Detto ciò, io una piccola proposta ce l’ho; ovviamente non risolve il problema (ci mancherebbe!), ma può aiutare ad allargare la base degli appassionati. Ecco, dunque:
    La maggioranza delle persone che vedono il Sei Nazioni (o che in generale, sono incuriosite dal rugby) non sanno interpretare le regole del gioco. La mia stessa fidanzata mi dice che non riesce a capire cosa fischia l’arbitro. Molte persone che mi conoscono mi chiedono le regole e dicono che il rugby è troppo complicato. Io stesso avevo difficoltà a interpretare la regola in base alla meta del vantaggio inglese nella partita contro l’Italia: Munari e la Benvenuti dicevano che non era meta, ma qualcosa non quadrava lo stesso. E se è così per l’alto livello dei commenti, figurarsi il resto.
    La proposta è questa: è possibile chiedere alla FIR, o a qualche privato interessato, se si può costruire un DVD con un “REGOLAMENTO VIDEO”, e non solamente scritto? Intendo un regolamento i cui casi sono fatti vedere, non solamente letti. Se dò in mano alla mia fidanzata un regolamento scritto, mi manda a cagare. Se le faccio vedere le “azioni-esempio” riferite alle norme del regolamento la cosa cambia.

    • gsp 16 Febbraio 2015, 14:11

      capisco quello che dici. se puo’ servire, in inglese, c’e’ gia’ sulla app ufficiale della IRB

      • fabiogenova 16 Febbraio 2015, 15:19

        Ecco, se l’hanno fatto gli inglesi, che masticano rugby ben più di noi, a maggior ragione dovremmo pensare di produrlo in Italia. spero sia possibile.

    • San Isidro 16 Febbraio 2015, 15:00

      @fabio, tu che sei docente, alla tua ragazza falle un bel discorso sulla monadologia leibniziana durante la partita così si addormenta e non ti rompe più…

      • fabiogenova 16 Febbraio 2015, 15:25

        Belin, ma io vorrei che si interessasse di più, non di meno. Non vorrei che, mentre io mi vedo il rugby, lei se vada a spasso con chicchessia. Il regolamento video mi è necessario per salvare la relazione 😉

        • San Isidro 16 Febbraio 2015, 15:37

          non sempre però il gentil sesso approva i nostri interessi, per cui “Bella, io me ne vado a vedè la Capitolina, te fai come te pare, se beccamo stasera!”…

        • franzele 16 Febbraio 2015, 22:24

          naaa, stai prendendo una brutta piega…
          Conosco già qualcuno che siccome Lei si è appassionata al rugby adesso Lui non si ferma più ai terzi tempi e, come se non bastasse, siccome Lei ha fatto lo sforzone di appassionarsi al rugby, adesso Lui non può esimersi dall’iscriversi, insieme a Lei, ad un corso di ballo latinoamericano. Stai all’occhio!

    • lexv 17 Febbraio 2015, 02:56

      Fabio…penso sia una buona idea ma non penso basti! Serve anche altro per avvicinare gente al rugby!

  17. San Isidro 16 Febbraio 2015, 15:16

    Massimo rispetto per il grande Bortolami, uno che nel gruppo azzurro ci farà ancora comodo fino al mondiale, ma non sono d’accordo con il suo punto “va allargata la base, cominciando da un campionato di club più serio”…la base, secondo me, non c’entra con il campionato domestico…verissimo che bisogna rivedere tutto il sistema sotto le franchigie, ma investire nel domestic non ha senso se siamo già impegnati nell’alto livello che conta con due team professionisti, o si va via dalla Pro 12 e si reinveste nel campionato oppure bisogna accettare il fatto che l’Ecellenza, visto che non è più l’apice del rugby italiano, sia un campionato di basso livello, tenere in piedi due dimensioni pro (franchigie celtiche e campionato interno) è insostenibile…e pure Lo Cicero diceva le stesse cose, addirittura facendo un parallelismo con il Top 14…decidetevi, o ce ne andiamo dalla Pro 12 o si resta, la base e la formazione però non c’entrano con il campionato interno…

  18. San Isidro 16 Febbraio 2015, 15:31

    E sull’idea del campionato a franchigie zonali come proposto da qualcuno non sono d’accordo, non mi piace…se si resta in Pro 12 mi piacerebbe una dimensione club amatoriale all’argentina…Eccellenza a 24 squadre con tre gironi territoriali da 8 e poi le le migliori 14 (le prime 4 di ogni girone + le 2 migliori seconde) danno vita ad un Top 14 nazionale (FIR Top 14) da giocarsi in gara secca e play-off alla francese…oppure i primi 4 club italiani classificati di diritto al Top 14 e da Ottobre a Dicembre partecipano ad una competizione europea con club dei Paesi europei emergenti, nel frattempo si gioca in Italia un’Eccellenza a 18 squadre, esclusi questi 4 club, con tre giorni territoriali da 6…le migliori 10 (le prime tre di ogni poule + la migliori seconda) si aggiungono ai 4 club e formano il Top 14…i club dell’Eccellenza esclusi dal Top 14 danno vita ad un altro torneo con i migliori della serie minore e così via…
    E poi tornare a dar vita alle selezioni locali, fare un torneo per selezioni zonali strutturato su più divisioni con i migliori giocatori dei club di un determinato territorio, ad es: Pretoriani (provincia di Roma), XV della Serenissima (provincia di Venezia), Sicilia Orientale, Liguria, ecc…
    Legare le accademie alle franchigie e smantellare tutte le altre, dare i fondi ai club per la formazione…
    E ho detto tutto! Votatemi!

    • fabiogenova 16 Febbraio 2015, 15:59

      Uhm…le migliori seconde su base territoriale? rimarrebbe fuori, ad esempio, Padova per far spaio a Rieti o…alla CAPITOLINA….

      • San Isidro 16 Febbraio 2015, 19:35

        no fabio, ovviamente per creare i gironi prendi le migliori che ci sono ora e le distribuisci su base territoriale…

        • San Isidro 16 Febbraio 2015, 19:40

          mi spiego, metti che domani mi chiama Gavazzi e approva il mio progetto, allora si fa così: Eccellenza a 24 squadre, quindi prendi le 10 attuali della massima serie + le 12 della fase di promozione di Serie A + le prime classificate dei due gironi della fase salvezza di Serie A…prendi queste squadre e le distribuisci in tre gironi su base territoriale, magari per quelle del Nord, visto che sono la maggioranza, si segue anche un ranking e le posizioni in classifica…

          • fabiogenova 16 Febbraio 2015, 20:31

            Gavazzi – Ascione – San Isidro: sei sicuro di volere questo triumvirato?
            Scherzi a parte, sto pensando alla tua idea. Allargare la base, e non ridurla, per ampliare la base e la possibilità di arrivare in massima serie. Ovviamente solo come Domestic. Gli svantaggi sono fin troppo evidenti e quindi non ci ragiono sopra. Ragioniamo sui vantaggi: un tot di squadre potrebbero cercare di “vendere” meglio il loro prodotto con imprenditori o realtà locali, perché gicherebbero nella massima divisione. Contestualmente dovresti cercare di convincere Raisport a produrti qualche partita in più (con quale contropartita, però, giacché sembra che la sola attuale presenza dell’Eccellenza nel palinsesto sia determinata da un accordo a perdere per la FIR). Probabilmente avresti più pubblico nelle realtà rugbystiche ancora un po’ marginali del nostro territorio e meno (almeno per i primi tempi) nelle realtà maggiormente consolidate (ma che ora fanno comunque fatica a tirar fuori grandi numeri, vedi Padova e L’Aquila). Il livello tecnico del campionato sarebbe maggiormente svalutato, almeno per i primi tempi, ma allargheresti la base di osservazione e di crescita talenti. Le Accademie: ne bastano tre (come dice Luciano Benetton) o forse quattro: un paio al nord (nord est e nord ovest), una al centro e una al sud. Ma gli dai buoni tecnici e un po’ di soldi per situazioni terze (ad esempio, per mandare a scuola e per dare un tetto ai ragazzi che entrano. C’è dell’altro che non ho ancora considerato?

          • San Isidro 16 Febbraio 2015, 22:20

            @fabio,
            come hai sottolineato anche tu, questa mia proposta non c’entra niente con il rugby di base e la formazione, ma riguarda esclusivamente il campionato domestico.
            In una realtà di rugby più amatoriale non mi dispiacerebbe questo sistema perchè consentirebbe a molte più realtà di confrontarsi tra loro, inoltre l’idea di un campionato a più fasi (ovvero una prima fase eliminatoria e un torneo successivo con i miglori che arrivano dalla prima fase) mi stuzzica molto ed è una caratteristica propria dei tornei argentini, non a caso l’ho presa come modello di riferimento…ad es. l’URBA (il campionato della sola area metropolitana di Buenos Aires e La Plata), il più importante e prestigioso dei campionati argentini, è proprio strutturato in questo modo, la prima divisione è 24 squadre con tre gironi da 8, i migliori 14 classificati danno vita alla seconda fase, ovvero l’URBA Top 14 (il torneo vero e proprio che porta alla conquista del titolo), al di sotto i club esclusi dal Top 14 formano un nuvo torneo con i migliori della serie sottostante e così via (le divisioni dell’URBA sono 4 in una prima fase e nella seconda fase si formano il Top 14 e tre tornei di riammissione, oltre ad un torneo riservato alle ultime squadre della quarta divisione)…la prima divionse dell’anno successivo poi sarà composta dai club del Top 14 + i primi 10 del primo torneo di riammissione (la Reubicacion 1) e così via…la prossima stagione (da Marzo) si cambierà tutto l’assetto perchè i primi 7 club del Top 14 sono già di diritto classificati al Top 14 dell’anno successivo, mentre gli altri 7 posti se il prendono i migliori 7 della prima divisione che quest’anno sarà a 20 squadre (due gironi da 10)…pensa che fino ad un paio di stagioni fa il Torneo del NOA (Noroeste Argentino) era strutturato su tre fasi, i migliori 4 club del Super 8 del NOA (la seconda fase) poi non facevano delle semifinali per il titolo, ma davano vita ad un nuovo quadrangolare in cui ripertivano da 0 punti…
            Divagazioni su rugby argentino a parte, penso che si è capito come mi piacerebbe vedere la realtà del domestic italiano, immagina un Calvisano-Valpolicella di un ipotetico Super 12 o Top 14 (seconda fase)…naturalmente per far questo ci vorrebbe una rivoluzione totale del sistema…in concomitanza con la Pro 12 il livello dell’attuale Eccellenza è basso, tanti dicono di ridurla a 8, ma per me 8, 10 o 12 il livello sempre quello sarà, quindi perchè non ampliare la massima serie a questo punto con più realtà e creare una seconda fase con i migliori club classificati per rendere il tutto più brioso, divertente e stimolante per i club stessi?
            Naturlamente questo sistema amatoriale è propedeutico all’alto livello solo relativamente…l’archietettura dell’alto livello dovrebbe essere separata dalla dimensione club…per me bastano due accademy u.20, ognuna legata ad una nostra franchigia, sono quelle la via verso l’alto livello, ovviamente i giovani, dopo gli allenamenti settimanali in accademia, la domenica giocano al club domestico se non sono convocati con la franchigia…

    • gsp 16 Febbraio 2015, 16:01

      ecco, l’amatoriale argentino ed il pro12 sono compatibili, facciamolo. copiamo il modello argentino nell’organizzazione.

      per il resto potevi essere presidente anche tu, saresti stato meglio di Lotito, ma ti sei fatto prendere da un clericalismo totale senza religione.

      • San Isidro 16 Febbraio 2015, 19:43

        esatto, funzionerebbe eccome…e magari si reistituisce anche una seria Coppa Italia…gsp sei sempre in tempo per tornare dal tuo vecchio alleato (ti diamo pure il suv bianco del Vaticano)…

    • franzele 16 Febbraio 2015, 22:43

      bon, io ti voto “a prescindere”!

      • San Isidro 16 Febbraio 2015, 23:57

        la LOV ti ringrazia e ti manda a casa una t-shirt del partito…

    • lexv 17 Febbraio 2015, 03:03

      San…ma lo sai che quasi quasi mi hai convinto! Un piccolo appunto però…con le tue “selezioni zonali” hai praticamente incluso in parte ciò che dicevo io, 8/10 franchigie o selezioni zonali…chiamale come vuoi! Ste idee sono fenomenali…l’unica cosa che mi turba è la reale fattibilità! Se vieni a prendere una birra sul litorale Ostiense-torvajanico-portodanzese fammi sapere che risolviamo anche sto problema! :-))))))

      • San Isidro 17 Febbraio 2015, 03:14

        ahah…caro lexv, come vedi sono notturno come te…c’è una differenza tra quello che hai detto tu e quello che ho proposto io…se ci fosse un campionato pro interno con superclub territoriali (franchigie) tali squadre sarebbero team con rose chiuse i cui giocatori (in quanto pro) giocherebbero solo la e basta…la selezione invece è semplicemente una rappresentativa di atleti del territorio…ad es. il forte giocatore del Torvajanica va a giocare con la selezione dei Pretoriani durante il torneo, finito tale trofeo per selezioni (che si esaurisce nel giro di poche giornate) poi torna a giocare al club…ad es. in Argentina hanno i vari tornei zonali per club, ma, al termini di questi, prende vita il Campeonato Argentino, ovvero un torneo con tutte le selezioni provinciali del Paese strutturate su tre divisioni…tali selezioni però sono composte da giocatori che militano nei club afferenti alle rispettive unions territoriali…
        ps: grazie della birra, io però sto a Roma Nord, se però bazzichi i campi del rugby romano ci potremmo incontrare, alle Fiamme Oro sarebbe perfetto che è metà strada, oppure al Corviale per il Villa Pamphili o la Tre Fontane per la Rugby Roma Club tanto per rimanere in zona sud…

        • lexv 17 Febbraio 2015, 03:25

          San devo farti notare una cosa! Io il termine pro non l’ho usato! Effettivamente ho peccato di “sottointesi” e imprecisioni! Per franchigie intendevo selezioni zonali che pescano i giocatori da squadre di club! E’ impensabile creare un campionato pro con 10 franchigie in Italia! Mi rammarico per l’imprecisione! 🙂

          Per la birra…avevo proprio intenzione di vedere qualche partita delle fiamme oro o della capitolina! 😀

          • San Isidro 17 Febbraio 2015, 03:32

            ah ok, in effetti un campionato con 8-10 superclub zonali sarebbe anche sostenibile perchè non stiamo parlando di franchigie celtiche, ma è proprio l’idea che non mi affascina per quanto non la bocci completamente…
            per la Capitolina devi risalire fino a Roma Nord, se non ci sei mai stato te lo consiglio perchè l’impianto è bellissimo con tanto di ristorante e club house degni di nota…questa domenica arriva il CUS Genova, sicuramente ci vado…

          • lexv 17 Febbraio 2015, 03:36

            Se torno in tempo dalla Toscana quasi quasi un salto lo faccio!

          • San Isidro 17 Febbraio 2015, 03:52

            ci aggiorniamo in settimana allora…

  19. San Isidro 16 Febbraio 2015, 15:58

    “una squadra azzurra che soffrirebbe anche contro le prime sei o settesquadre di Premiership”…
    Cari giornalisti del Times, tanto per parlare di sfide tra nazionali e club, ve lo ricordate quando la vostra Inghilterra cadde a Buenos Aires nel 1990 contro il glorioso Banco Nacion di Hugo Porta? Eh, mi sa che “la dia del rugy del Banco” è stata rimossa nella perfida albione…
    Olè, olè,
    olè, olè, olè
    Hugo, Hugo,
    Olè, olè,
    olè, olè, olè
    Hugo, Hugo,
    Olè, olè,
    olè, olè, olè
    Hugo, Hugo

    • western-province 16 Febbraio 2015, 17:28

      Munster ha battuto la NZ, l’Irlanda mai

      E Tolone-Inghilterra non lo so come va a finire, anche perchè ci sono un paio di inglesi che hanno il dente avvelenato

  20. jazztrain 16 Febbraio 2015, 17:02

    Bello il titolo dedicato a Bortolami, sembra che lui dica a tutti: Gavazzi, sveglia!!!”

    😀

  21. faduc 16 Febbraio 2015, 17:54

    Si parla di budget delle squadre francesi, che in italia sono improponibili. Ovvio. Se a Roma, per esempio, una squadra di eccellenza è seguita da 1.000 (sono buono) spettatori a partita, che giro di affari, e intendo sponsor soprattutto, può avere? Il famoso salumiere all’uscita del raccordo? Per iniziare, se non si creano realtà territoraili che possano attirare almeno 4/5 mila spettatori, i soldi per iniziare ad avere un minimo di professionismo non gireranno mai. Faccio presente che nel calcio, con questi numeri, si e no fai la Lega Pro, e una squadra di rugby in termini di risorse umane è più dispendiosa. Ma almeno da quello bisogna partire

    • lexv 17 Febbraio 2015, 03:10

      Faduc ti assicuro che per fare la lega pro bastano numeri molto inferiori!

  22. socceria 16 Febbraio 2015, 19:53

    Finchè i bambini apprenderanno il gioco, e tutto quello che ne consegue, da dilettanti, non me ne vogliano…..mi ci metto dentro pure io, la nostra base sarà sempre piccolissima. E questo passa anche dagli ascolti TV che vengono giudicati “buoni”, le altre nazioni partecipanti che share fanno? L’allargamento della base passa anche da li……

    • the judge 16 Febbraio 2015, 22:34

      Quoto sugli allenatori: pagareee! La Germania calcio ha appena vinto il Mondiale e tanti danno il merito agli investimenti fatti nel settore giovanile. Aggiungici che straquoto Cuore neroverde: ai miei tempi, anni settanta-ottanta, in Coppa Fira Juniores i Francesi si beccavano spesso parecchi punti (non solo sul tabellone). Poi per chi non entrava nella rosa della prima squadra, c’era il campionato Riserve (con fior di talenti): un passatempo domenicale dopo la settimana di lavoro e/o d’università.
      Il punto è: o.k. allargare la base (sport a scuolaaa!), ma bisogna evitare che dopo i 18 anni l’80% molli tutto. Ma scusate i nostri CUS dove sono finiti? Le squadre universitarie non sono la forza degli argentini?
      Accademie o.k., ma mi sembrano troppe e fini a se stesse (oltrechè a distribuire un bel pò di soldi). Meno schei al vertice e investire sui formatori. Gli skills li impari da ragazzo: non può essere che dei nazionali ci stiano ancora lavorando. Dovrebbero essere già formati nel loro ruolo, concentrandosi sul rugby totale (es. gli off loads: visti ieri i piloni scozzesi e francesi?).

  23. Marco Manny 16 Febbraio 2015, 21:58

    Io dico solo che i giornalisti inglesi stanno davvero c****o fuori dal vaso ed hanno rotto le scatole soprattutto di autoesaltarsi denigrando gli altri però! Se hai delle critiche costruttive (e soprattutto se qualcuno te le chiede) ben vengano. Sennò taci micrognomico essere dalla penna(o tastiera)facile…
    Potranno avere ragione quanto vogliono ma io dico che dopo un po’ basta…
    Madonna quanto godrò nel caso l’Inghilterra non vinca il 6 Nazioni…. Spero che lo perda proprio per colpa della Scozia!

  24. zattozatto 17 Febbraio 2015, 01:50

    Dico solo bravo al giornalista del Times, perchè un pò di rumore, di fronte all’immobilismo della nostra federazione, non può far che bene.
    Innegabile che con i fondi di cui ha disposto e dispone la federazione, poteva ottenere dei risultati maggiori. Chiaro che da adesso, 15 anni dopo l’ingresso nel 6 nazioni, il bacino di giocatori è diventato un pò più ampio. Meglio per me dare i soldi ai club per la formazione sul territorio. Le accademie non funzionano, l’Italia è il paese dei campanili? Che si investa sul campanilismo, che non significa immobilismo!!!

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