Per contrastare l’esodo dei giovani si mette un nuovo paletto. Giusto o sbagliato che sia, è la metodologia che ci piace
Sudafrica, una Federazione che cerca di risolvere oggi i problemi di domani
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Al di là del fatto strumentale teso ad evitare esodi con il miraggio della equiparabilità , rimane il fatto etico culturale. Anche in un mondo globalizzato , un atleta , a mio parere, può scegliere una sola volta per quale nazionale giocare. Salvo cataclismi e persecuzioni.
Parole sante.
Premesso che io sono mille volte riconoscente a chi ha giocato per l’Italia da equiparato ma mi chiedo, senza fare regole troppo complicate non si può fare che ognuno gioca per il suo paese di origine e la facciamo finita? sei francese? gioca per la francia! sei tongano? per il Tonga!
trovo poi avvilente (per loro) vedere i ragazzi isolani travestiti da inglesi, francesi e….. italiani. Loro sono nati nelle isole e che giochino per il loro paese!
alla fine non è solo un gioco?
Il mondo pero’ cambia velocemente e per sempre piu’ persone diventa sempre piu’ difficile dire se sono francesi inglesi o tongani o neozelandesi ecc…
Poi non è sempre cosi semplice. Prendi i casi di giocatori nati a Samoa o Tonga e cresciuti (dai 10 anni in su) in NZ o Australia. O altri che si trasferiscono per studiare, e va a finire che sposano una locale inglese, francese o irlandese. Li la scelta non è mai cosi scontata a mio modo di vedere.
Che la scelta sia difficile, può essere .Anzi io mi auguro che siano scelte travagliate e difficili.
Ma quando l’hai fatta , è fatta. E a 20anni un individuo è un uomo. In Italia è maggiorenne da due, può votare, può fare il sindaco, …….
“il Tonga”??? Le Tonga (Isole)…
Da mo’ lo dico, anzi io e Stefo lo scriviamo qui da tanto. Puoi votare e guidare la macchina? Sei abbastanza maturo per scegliere che nazione rappresentare.
D’accordissimo.
non sono daccordo. scegliere una nazione e’ molto piu’ complesso ed ha ripercussioni piu’ a lungo periodo. a me la regola 8 sta bene cosi’ com’e’. pero’, parere personale.
Non vedo perche’ vincolare la U20 possa essere ritenuta una “scelta azzardata”…parliamo di ragazzi maggiorenni, gia’ entrati nella maggior parte dei casi in sistemi pro, su cui molo spesso ci sono gia’ stati investimenti importanti delle union di riferimento e che con le U20 partecipano a tornei internazionali ufficiali importanti come il 6N di categoria e la JWC…trovo molto piu’ azzardato se non assurdi i casi di quei ragazzi che un anno sono alla JWC con una nazionale e l’anno dopo con un’altra.
Io penso invece che la IRB dovrebbe parificare la situazione per tutti ed estendere il suo di regolamento alle U20 invece che continuare ad usare la dicitura “the next senior fifteen-a-side National Representative Team”
infatti, dovrebbe essere per tutti la seconda squadra ufficiale l’ U20..
emergenti e similari avrebbero comunque senso di esistere, giacche il “travaso” tra U20 e nazionale maggiore non è automatico e non tutti si dimostrano poi all’ altezza..
sono daccordo che hanno tutte senso di esistere. pero’ se hai la emergenti, o la nazionale a, non penso tu possa dichiarare la U20 come ‘next senior team’. a meno che non si cambi la regola.
Si puo’, e lo fanno diverse nazioni, con la conseguenza che la Nazionale A non e’ piu’ vincolante per l’eleggibilita’ e quindi probabilmente perde un po’ di interesse.
non so Hulla, a me sembra che quelle nazioni abbiano eliminato la nazionale A, ma forse mi sbaglio e non ho tempo di controllare.
Il Sudafrica ha indicato la U20 come seconda squadra nazionale, eppure mi risulta che gli Emerging Springboks non siano stati eliminati (e spero che non lo saranno mai).
Riditemi un po’ come funziona, è la federazione del singolo che sceglie quale nazionale darà la eleggibilità? La nostra è la emergenti, giusto? Quindi tipo un Negri potrà tranquillamente giocare per il sudafrica o per l’Inghilterra (dove è ora).
“del singolo” era da intedersi “del singolo stato”.
Si a federazione indica la sua “next senior fifteen-a-side National Representative Team”
Ragazzi guardate che qui in Italia da agosto 2013, s.s. 2013/14, la FIR ha dichiarato che la seconda squadra è la naz. U20 e non la naz. Emergenti. Quindi tutti i giovani che giocheranno il VI Nazioni rimarranno vincolarti. Questa è una news che sanno in pochi, gli organi ufficiali non l’hanno mai diramata. …quindi con abbiamo problemi di perderci i goovani.
il caso emblematico è rory cockot che non trovando spazio in terra natia…trova quest’anno spazio (forse) con i galletti…che proprio l’ultima squadra non è.
va bene che a suo tempo è tutt’ora c’era e c’è un certo du preez che fa scuola…ma vedersi un nostrano vestire una maglia altrui vuol dire che in sud africa non c’è pane per chi ha i denti.
a mio avviso, non so come gestisce i contratti la saru, ma basterebbe fare un copia e incolla di come fa la nzru che prevede sabbatico e periodo limitato di ‘svago’ all’estero.
quindi se non sbaglio cj stander non dovrebbe rientrare in questa casistica in quando se ben ricordo è andato in irlanda prima del 2013, mentre questa regola si applica ai giocatori emigrati dal 2013 in poi
Chi ha giocato con la U20 dal 2013 in poi, Stader quindi non e’ “protetto”
hai ragione,ho letto male io l’articolo.
la data del 2013 riguarda le partite giocate con l’u20 e non l’emigrazione
Io gradisco poco la norma sull’equiparazione in generale. Un conto è se uno ha la possibilità di giocare per due nazionali (il che vuol dire che ha una doppia cittadinanza, per cui un qualche legame effettivo con ciascun Paese c’è, poi potrà essere più o meno forte), ma l’equiparazione non capisco a cosa serva se non a tappare buchi e a fregare talenti. Le nazionali non sono squadre di club.
Sarò io che la vedo così, ma uno dovrebbe essere contento di giocare per la propria nazionale.
Mah l’equiparazione in verita’ e’ un discorso complicato. Se vai a vivere in un paese e ci rimani a lungo dopo un po’ lo senti tuo, a maggior ragione se quel paese ti valorizza come atleta. Per dire, uno come Van Zyl secondo te non e’ orgolgioso di vestire la maglia azzurra?
Certo che pero’ e’ difficile dicriminare casi come questi da casi di “compra vendita” di giocatori….
Non discuto ci possano essere casi positivi, ma proprio perchè ci sono casi di strumentalizzazione io preferirei toglierla.
Ma se tu hai già scelto di giocare per una nazionale a 20 anni quella scelta c’è.
Ma infatti mi sembra un ottima regola
Beh due anni fa c è stato un caso simile tra i dragoni e la scozia x un giocatore che era stato considerato eleggibile xche aveva giocato x la 20 che il galles considera eleggibile
Shingler..
Comunque, al di la’ di tutti i discorsi, appena in tempo per Ambrogino, giusto?
Brigata ambrogino presente
Non capisco come funziona come regola se é applicata da una sola federazione.
La regola e’ sempre la stessa, ogni federazione indica la “next senior fifteen-a-side National Representative Team”…c’e’ chi ha la A, i Saxons, i Wolfhounds ecc e c’e’ chi ha la U20…
Adesso ho capito. É che nel post si parla di molte cose (giocatori all’estero, depauperamento dei talenti), ma era stato omesso questo meccanismo abbastanza fondamentale. E che puó essere fatto anche oggi con le regole esistenti.
Stefo, scusa il mio inglese evidentemente approssimativo (non capisco bene l’espressione “next senior fifteen-a-side”) . Quindi per assurdo posso indicare anche una under 8?
Non credo tu possa andare cosi’ in basso…ovviamente un minimo di logica c’e’.
Cioè next senior indica la rappresentativa più vicina alla maggiore?
Grazie
Di fatto, ogni nazione puo’ liberamente indicare quale e’ il “next senior team” (basta che sia senior).
William, c’e’ la parola “senior”, per cui non puo’ essere una U8
La scelta di legare ad una nazionalizzare chi gioca in U20 (anziche chi gioca nella nazionale A) mi sembra una buona idea oltre ad essere sicuramente legittima.
In questo modo si tutelano di piu’ le nazioni che formano giocatori, che e’ cosa buona e giusta (anche se adesso il poaching si sta spostando anche verso fascie d’eta’ piu’ basse…)
L’unico aspetto che non sono sicuro sia legale e’ la retroattivita’ della regola.
Concordo sulla retroattivitá.
Non credo si parli di retroattivita’ credo che si parli di anno in cui la SARU ha fatto il cambio.
Ma allora che notizia e’, se la U20 e’ stata indicata dalla SARU anni fa?
Forse la Redazione puo’ gentilmente chiarire…
Non so Hulla forse mi sbaglio ma io andando a memoria a me questo cambiamento rsiulta fatto anni fa, tanto che se ricordi c’erano state discussioni se Braam Steyn fosse di fatto eleggibile o meno per l’Italia o ricadesse gia’ nelle annate bloccate dalla Under 20 Sud Africana…
Ti quoto Hulla. Se la (non)notizia é che il Saf sceglie la U20 come secondo senior team, all or a qual’é la notizia? Solo per capire se ci siamo persi qualcosa.
La notizia gsp sarebbe comunque che una delle big union, una di quelle che potrebbe spingere a cambiare inizia ad essere scocciata…finche’ a lamentarsi sono i piccoli come Fiji, Tonga, Samoa depredati di talenti da anni dalle union ricche nulla si e’ mosso magari ora se qualche big union inizia ad avere le balle che girano la discussione almeno inziera’…poi ripeto forse mi sbalgio ma io che avevano cambiato alla U20 l’avevo gia’ sentito anni fa e ricordo che la cosa era uscita fuori chiacchierando di braam Steyn.
Riprtendendo quanto detto da HD sotto:
http://inattheside.com/henry-fraser-column-timo-swiel-keeping-international-options-open/
Stefo, io sto cercando di capire qual’e’ il “nuovo blocco all’eleggibilita”.
Penso che l’articolo al quale si fa rifertimento su questo dove si parla del cambio dell’U20 come secondo senior team.
Il problema per me nell’articolo, ed anche nell’impianto dell’articolo di Scrum, e’ che sembrano essere messi in relazione la storia dell’U20 e dei giocatori che vanno all’estero, inclusi quelli gia’ cappati. che con quella parte della regola 8 non hanno niente a che fare.
poi dell’articolo 8 e della scelta a 20 ne possiamo parlare, ma e’ un modo per fermare il numero di giocatori che va all’estero? non penso proprio.
se l’obbiettivo e’ quello, ovvero trattenere i tuoi migliori talenti, forse ha piu’ senso una regola all’inglese.
gsp quello non lo so, ma che la U20 fosse gia’ da un paio d’anni la loro “seconda” squadra me lo ricordavo a memoria come cambiamento fatto e l’articolo su Swiel lo conferma…mi sembra che sia scritto male l’articolo originale di Scrum.com a questo punto oppure le “novita’” saranno nel new contract model di cui si parla alla fine del pezzo di scrum.com.
anche a me sembrava d’averla gia’ letta quella della U20 seconda squadra SAF.
gsp non e’ piu’ un sembrava, l’articolo del 2013 su Swiel lo dice…non c’e’ molto da interpretare al riguardo
#gsplondonmayor2016
http://www.sarugbymag.co.za/blog/details/talent-drain-concerns-saru
articolo interessante, come lo sono i commenti 😉
#hdforpresident
#obamastaisereno
va beh, Stefo, e’ venuto il tempo di candidare te per posizioni di assoluta responsabilita’. c’e’ una carica vacante in Italia al momento…
Ottimo , io metterei dei paletti ancora più vincolanti : se hai giocato per qualsiasi nazionale giovanile ( anche in un altro codice , o addirittura sport diverso ) non sei più eleggibile per un altra nazione , a meno che l’ atleta non decida di cambiare anche cittadinanza . L’ Italia avrebbe molto da perderci però a me sembra giusto
Per quanto riguarda l’equiparazione, bisogna dire che dietro a questo concetto ci sono degli aspetti culturali.
Nei paesi anglosassoni da parecchi anni c’e’ stata una consuetudine a trasferirsi piuttosto marcata, e questo non solo per quanto riguarda trasferimenti di casa e citta’ (che sicuramente sono piu’ frequenti che in Italia), ma anche di nezione (sia all’interno del regno unito che all’interno del Commonwealth e oltre).
L’equiparazione e’ dunque una consuetudine/regola presente ipraticamente in tutti gli sport anglosassoni, oltre al rugby (cricket ecc.) ed era presente anche prima del professionismo, per consentire alla gente che si spostava di continuare a giocare a livello internazionale.
Tanto per farvi un esempio personale, all’anniversario dei miei tre anni di permanenza in Scozia, alcuni miei colleghi hanno organizzato un pranzo semi-informale nel quale mi hanno ricordato che da quel momento avrei potuto rappresentare la Scozia a livello internazionale e hanno dichiarato che sarebbero stati orgogliosi della cosa e che si sarebbero sentiti rappresentati da me.
Ovviamente il discorso era puramente teorico, perche’ sicuramente non avrei mai potuto rappresentare la Scozia nel rugby (e men che meno nel cricket, golf, o quel che l’e’…), ma questa piccola e informale cerimonia era evidentemente sentita e “di cuore”: di certo non una forzatura e nemmeno una pagliacciata per prendermi in giro, ma un modo per farmi capire che veramente ero entrato nella loro comunita’.
Boh, chissa’ se mi son fatto capire…
Perfettamente.
Hullala tutto vero ma la parte piu’ importante del tuo discorso e’ quella che “era presente anche prima del professionismo, per consentire alla gente che si spostava di continuare a giocare a livello internazionale.”
Verissimo ed era ancora piu’ permissiva come regola proprio perche’ si era nel dilettantismo (si veda Dominguez che con il regolamento “attuale” fatto enl 2000 non avrebbe potuto giocare er l’Italia)…il punto e’ che si sta usando nel 2015 un regolamento del 2000 legato al primo professionismo ma di strada se n’e’ fatta, le situazioni sono cambiate e continuano a cambiare…il regolamento di per se stesso meriterebbe un update sulla base della realta’ odierna e non continuare ad essere legato a motivazioni che appartenevano al dilettantismo, al finto dilettantismo o al primo professionismo.
Tutto questo non lo metto in dubbio. Volevo solo far presente che la regola dell’equiparazione non era un ghiribizzo nato sul nulla, ma una consuetudine che ha un certo substrato nella cultura anglosassone.
E suppongo che la cosa fosse reciproca per te. E’ un po’ quello che cercavo di dire prima sul senso dell’equiparazione. Certo però che ci sono casi e casi e che diventa difficile per il regolamento discriminare.
Col professionismo (e i project players che vengono preventivamente messi sotto contratto per tre anni proprio in vista dell’equiparazione, la cosa diventa molto piu’ discutibile.
Sì certo, era solo per rimarcare da dove viene l’idea di equiparazione. Comunque segnare l’U20 mi sembra una buona idea
Se un ragazzo a 19 anni sa che se gioca con la U20 viene bloccato e non puo’ piu’ scelgiere con chi giocare a Senior, ci pensa un attimo. Faccio un esempio di un giocatore che conosco (Tim Swiel, 21 anni, doppio passaporto), corteggiatissimo in Sud Africa, ma nel 2013 era seconda scelta per la U20 (dietro a Pollard) e ha deciso di non giocare per la U20 e di tenere le porte aperte per un’eventuale chiamata dall’Inghilterra (uno dei genitori e’ inglese). Ha praticamente saltato l’U20, ma gioca ancora in Sud Africa, per gli Shark, (anche se adesso e’ in prestito agli Harlequins).
Detto questo, un giocatore si adegua alle regole che ci sono.
Eticamente corretto, comunque. Dopo di che se un ragazzo di 20 anni ha già le idee così chiare sul suo approdo al professionismo, tanto di cappello.
Un po’ come Pasquali che non se la sente di accettare la convocazione con la nostra Emergenti, perche’ per noi la categoria che “blocca” non e’ la U20 ma la Emergenti.
Si, e’ la stessa cosa. Se sai che una categoria ti blocca, ci pensi un attimo. Anche il rugby seven blocca e alle volte certe nazionali ci buttano i ragazzini di 18 con doppio passaporto per non lasciarseli scappare.
HD tutto vero, azione-reazione…
Scusate informatevi bene da fonti certe. La naz. U20 è già da agosto 2013 che è considerata la seconda nazionale da patte della FIR. La naz. Emergenti lo era prima, ora è solo una naz. sperimentale. Quindi anche da noi possiamo controllare i nosri giovani.
Il rugbista professionista è un lavoro. A Pasquali, se deciderà che l’Inghilterra è il paese nel quale aspira a lavorare e quindi s’impegnerà perchè Lancaster si interessi a lui, va tutto il mio rispetto.
Il caso di Pasquali non c’entra nulla e rappresenta la completa idiozia del sistema.
Se il suddetto inizia le pratiche per la cittadinanza inglese gioca (erà) x l’Inghilterra. Altrimenti è italiano e DEVE giocare per l’Italia. La regola dei 3 anni è oggi una cagata pazzesca.
La si potrebbe lasciare se,al limite, metti un’eta minima…. Che so, 3 anni di formazione e 25 compiuti.
max, per me il principio della regola dei 3 anni e’ meglio di quello della cittadinanza (vedi olimpiadi per esempio) perche’ le regole di cittadinanza cambiano nazione per nazione. mentre i 3 anni (magari 5, a me 3 vanno anche bene) e’ certa ed uguale per tutti.
@Maxwell, non devi dimenticare che Pasquali sta lavorando in Inghilterra. Quanti emigranti non sono più tornati indietro o sono tornati dopo la pensione.
Se sceglie di lavorare là e la sua coscienza glielo permette, perchè non dovrebbe giocare per l’inghilterra?
Piu’ che altro io vorrei essere sicuro che maxwell ritiene idiozie del sistema anche Vunisa, Haimona, Geldenhuys ed ogni altro equiparato azzurro…
Nel 95 no…. Oggi si.
P.S. Haimona è un onesto giocatore che in NZ giocherebbe dopo altrti 25. Nella pochezza italiana gioca ma a 28 anni
E chi gli impedisce di lavorare per i Tigers?
AdG
I nazionali Inglesi hanno dei contributi dalla Union. Per esempio lo stipendio di Cole (che e’ rimasto ai Tigers “al posto” di Castro) e’ pagato al 50% dalla Union e questo rende preferibile per il Leicester tenere otto contratto un nazionale.
Maxwell ok nel 95 no oggi si, ma il discorso su Haimona non ha senso, o si ritiene una regola una cagata di per se stessa senza distinguo oppure diventa un discorso di comodo…se la regola per te e’ una cagata lo e’ indipendentemente dal fatto che un giocatore nella sua Nazione d’origine sarebbe titolare o meno.
Stefo…
Quello che c’è oggi è una cosa che mi fa vomitare ( sono problemi miei…..palesemente… 🙂 )
Per mitigarla porterei il limite a 3 anni ma con età minima 25 ( solo per mitigarla )
Pasquali è italiano e se vuole giocare per Ing aspetterebbe i 25 anni.
McLean grazie alla nonna è cittadino italiano, Derbyshire per quanto mi riguarda può aver imparato a giocare dove vuole ma ha libertà di scelta.
Doppi passaporti o casi Mclean non sono in discussione ma lo sono gli equiparati che sono quelli dei 36 mesi…ok capisco il discorso eta’ e lo condivido anche se sarei ancora piu’ alto come eta’ ma allora metterei da parte nel suo paese ne avrebbe altri 25 davanti…e’ irrilevante questa era la mia obiezione.
Non parlo di cittadinanza ma di nazionalità
Gsp
Ciao Max, anche quelle hanno regole diverse per ogni Stato.
@ Max
Certo nessuno gli impedisce di lavorare per i Tigers. Ma se tu lavori, risiedi in quel paese, nella UE, puoi fare il sindaco e il consigliere comunale a Leicester. Eticamente , non trovo così discutibile che tu possa anche difendere i colori della nazionale di rugby, senza essere obbligato a chiedere il passaporto. ( mi sembra che tu, se non sbaglio, ne faccia una questione di principio legata alla nazionalità)
Allora…. Posso capire un isolano che va in NZ a lavorare….. Posso capire Visser che con l’Olanda non possa fare una mazza….. Capisco tutto umanamente.
Per questo motivo metto i 3 anni ma con età minima.
Ma sportivamente è una cagata.
E parlo solo di Nazionale.
Poi non so se posso fare il sindaco di Parigi o Leicester o Galway….. Ma la Nazionale rappresenta il Parlamento…. Non la guida di una città.
Poi essendo cattolico non potrei mai essere Primo Ministro in Inghilterra….
Così come uno che non è del Commonwealth non può far parte delle squadre speciali dell’esercito…. ( SAS ), di questo sono certo.
Ti assicuro che , se sei residente, puoi fare il Sincaco di Londra o di Edimburgo.
ma non puoi votare elle elezioni politiche.
Come portavoce di R&L volevo solo dire che ogni discorso su residenza e sindaco di Leicester non ha nulla a che fare con eventuali piani del nostro aprtito riguardo gsp.
#gsplondonmayor2016
#borisstaisereno
Alle politiche nazionali, ma alle politiche europee sì. E in base al diritto scaturito dagli accordi di Roma e successivi, ogni provvedimento del parlamento europeo fa aggio sulle scelte del parlamento nazionale. 🙂
Un cittadino Italiano in Gran Bretagna puo’ votare per le elezioni locali e per le Europee.
Ma ti prego non dire piu’ a nessuno che chi gioca per la nazionale Italiana rappresenta il Parlamento che altrimenti si vergognano da morire, che per spacciarsi a testa alta come rappresentati del Parlamento della Repubblica Italiana purtroppo ci vuole moltissima faccia tosta.
🙁
#hullalamayorsomewhere201x
grazie amici della R&L. il programma di governo e’ per una Londra libera, indipendente e repubblicana. programma chiaro e conciso.
l’oferta politica al momento e’ povera e confusa. ricorda un po’ sta roba. https://www.youtube.com/watch?v=gb_qHP7VaZE
maxell concordo con te, io pero’ alzerei anche a 27 l’eta’ minima per equiparare e vediamo chi rinuncia alla nazionale fino a 27 anni!
D’accordo
Quoto e cito
Guarda che nel rugby la cittadinanza NON vuol dire assolutamente nulla. Tu puoi avere benissimo la cittadinanza Italiana e giocare per l’inghilterra (o viceversa).
Poi non so come potrebbero essere gestite le situazioni di doppio passaporto…
Beh hullala:
Subject to Regulation 8.2, a Player may only play for the senior fifteen-aside
National Representative Team, the next senior fifteen-a-side National
Representative Team and the senior National Representative Sevens Team
of the Union of the country in which:
(a) he was born; or
(b) one parent or grandparent was born; or
(c) he has completed thirty six consecutive months of Residence
immediately preceding the time of playing.
a e b sono cittadinanza…
Noi italiani abbiamo un concetto retrodatato di cittadinanza e doppio passaporto, come Hullalla ha fatto notare in precedenza più volte.
Molti su questo post non tengono conto che la situazione da lui descritta, nel nostro Paese si presenterà inevitabilmente nel giro di una max due generazioni. Anche se nel calcio ed altri sport di massa é già evidente.
Tra l’altro relativamente all’emisfero sud, non deve sembrare strano che un “Pacifico” sia nato o risieda in NZ o Australia: essendo questi due paesi all’avanguardia in temi di sanità, istruzione e benessere é naturale che in molti scelgano di crescere i figli in tali ambienti. Tra l’altro NZ ed Australia hanno adottato uno “Jus soli” con limitazioni solo in tempi recenti (devi esserci nato e averci un genitore residente, risiederci per più di dieci anni dalla nascita), per cui non é difficile trovare isolani con passaporto Aussie o NZ.
Mi viene da sorridere quando sento frasi del tipo “sei francese, giochi per la Francia”, quando poi scopriamo che proprio un francese ha fatto la strage di Charlie Hebdo.
Nella squadra che abbiamo qui in Congo su 10 bambini italiani a tutti gli effetti, 7 hanno o avrebbero la possibilità di avere il doppio passaporto di altra nazione Europea o non… per inciso ragionando alla vecchia maniera l’unico “italiano” sarebbe nostro figlio (e questo in termini sportivi non sarebbe un gran guadagno a dire il vero 🙂 )
Fateci gli auguri che sabato giochiamo contro la squadra Total… la vedo dura.
Per fare il tifo bisogna che tu ci dica come si chiama la tua squadra.
megu io sottolineavo una cosa, che il regolamento pur non facendo espressamente mennzione della cittadinanza al punto a e b ne esprime il concetto.
Per il resto casi di doppi passaporti ecc non sono in discussione, e’ in discussione il punto “c” quello dei 36 mesi di residenza.
Secondo il tuo esempio con tutto il rispetto non e;’ proprio calzante, qui parliamo di professionismo sportivo un professionismo in cui i soldi fanno la differenza, un professionismo in cui ci sono club europei ricchi di campionati pro veri che con un pugno di euro fanno accordi con club nel pacifico e si vanno a prendere ragazzi di 18 anni per portarli a casa, mettergli una bella clausola di rinuncia alla Nazionale di origine per poi mandarli nella nazionale del loro paese…si chiama poaching ed e’ una cosa che sempre piu’ union che la subiscono denunciano…e’ una cosa ben diversa da quella di cui aprli tu…e proprio per quello evbito sempre di mischiare i massimi principi su nazionalita’/cittadinanza ed altro con i problemi che il Regolamento 8 crea oggi nel 2015.
E’ per caso il Congalie oppure e’ un’altra? 🙂
@AdG i nostri si fanno chiamare “Gladiators di Pointe Noire”(cosi rispondo anche a chi mi chiede di quale Congo si tratta).
Ad onor del vero il più imponente dei Gladiatori non supera i 27 chili… quindi precauzionalmente abbiamo proibito alle mamme di presenziare alla partita (caschetti e paradenti sono stati conservati in luoghi inaccessibili) 🙂
Il premio di oggi era il libro di Famigliari in francese?
Hai conosciuto Beppe Vietina?
@Stefo
ci sono un sacco di paesi dove anche se ci nasci non ne acquisisci automaticamente la cittadinanza.
Sembrera’ strano ma e’ cosi’.
Vale anche il viceversa, ovviamente…
hullala vero ed infatti il regolamento prevede anche per discendenza…non nomina il concetto di nazionalita’ e cittadinanza esplicitamente ma di fatto lo usa…o no?
Lo sai benissimo che in ambito professionale si va a guardare la lettera della legge e non il concetto e lo spirito…. e posiamo solo aspettarci che la cosa prosegua in questa direzione, perche’ ci sono interessi piuttosto importanti dietro…:-S
Vero questo hulalla…
Premesso che per tutti gli equiparati bisognetebbe farci un monumento grande e grosso, l’irb deve muoversi e stadiare bene la questione, poaching selvaggio e contratti con l’unico fine quello di naturalizzare qualcuno ne son piene le cronache, se fosse per me un ragazzo x che decide di vestire la maglia di una nazionale giovanile dall’U18 in su (comprese le selezioni “A”) ha già fatto la sua scelta, nel caso in caso contrario bastano x mesi in una determinata nazione
Poi nel caso in cui un giocatore abbia giocato con la nazionale X e voglia farlo per quella Y il giocatore come minimo deve avere il passaporto della seconda nazione in mano e dimostrare di essersi integrato convocando una commissione specifica che valuti caso per caso
Potrebbe essere una soluzione?
@Kat potrebbe essere una soluzione solo che il passaporto della seconda nazione varia molto da nazione a nazione….ci sono 2 aspetti fondamentali da tutelare : 1 la formazione più che la nascita. 2 la libertà di un individuo di scegliersi dove svolgere la sua professione di rugbista…e questo spesso gli impedisce di continuare a giocare per la nazionale dove si è formato…Io personalmente do priorità al primo aspetto…
Appunto ci vorrebbe una commissione
Se il giocatore X ha una moglie e figli di un’altra nazione e vive mengia e lavora li bisonerebbe dire che si è integrato e bisognerebbe far passare la formazione in secondo piano, penso io sempre
kat con tutto il rispetto ma diventa una cosa di una soggettivita’ impressionante…chi cacchio e’ una commissione per definire il grado di integrazione di una persona…sposato e figli?E se ad uno piace chiavare in giro senza impegni a 26 anni ma e’ ben integrato ugualmente?
Serve ammodernare la regola, ma mantenere dei paramentri oggettivi ed uguali per tutti
Egr. Stefo,
Il contenuto dell’ultimo suo intervento non ha nulla a che fare con la laicità ma con la LIBERTÀ.
Mi chiedo se si è convertito sulla via di Damasco e quindi alle libertà di cul…
To
Tura
In aria.
Mi sa che lei caro Maxwell non ha ben chiaro il concetto di lacita’…
OT: quello che le mie fonti dicono sara’ il XV dei Wolfhounds per la sfida di venerdi’ coi Saxons:
Bent
Strauss
Ross
Mccarthy
Foley
Ryab
O’Brien
Conan
Marmion
Keatley
Fitzgerald
D’Arcy
Cave
McFadden
Jones
Errata corrige, Madigan all’apertura
Bellissimo XV, pero’ Bent…. 🙁
Spero la mia fonte mi stesse prendendo per il culo se dvo essere onesto 🙂
Secondo me gli Springboks hanno adottato questa misura dopo aver osservato quello che sta succedendo in Australia,dove si sta verificando un esodo di molti giocatori attratti dalle sirene inglesi e francesi o giapponesi.
Francia e Inghilterra (soprattutto i primi) stanno equiparando o pensando di equiparare diversi giocatori sudafricani,si pensi ad es. a Scott Spedding o a Rory Kockott e secondo me non è che i Boks siano troppo penalizzati visto che ogni anno producono talenti a raffica però fanno bene a interrompere sul nascere questo fenomeno.
Pensando al Sud Africa non si puo’ non tener conto di un altro paletto che la SARU ha messo, ovvero la quota di giocatori di colore che ogni squadra professionale dovra’ rispettare. Penso che anche questo possa influire sulla “fuga” all’estero di certi giocatori.
A proposito di nazionalizzazioni che ne è dei 3/4 giovani 18enni isolani che dopo le feste di natale dovevano venire in Italia….ne sapete qualcosa.
Stanno seguendo le indicazioni date da Seniloli 🙂
@Stefo Seniloli ha abbandonato la canoa per la bici caz….è dura in bici dal Pacifico all’Italia … 🙂
Seniloli gli ha girato le indicazioni idrografiche ricevute da San…:D
A parte Sudafrica e Galles, ci sono altre nazionali che hanno scelto l’Under 20 come seconda rappresentativa nazionale e che quindi “blocca” i giocatori?
Comunque fosse per me alzerei la soglia di equiparabilità a 25 anni di età e 5 anni di formazione e ne permetterei solo uno o due nei 23 di una squadra. Che si equiparino solo persone che ci credono veramente e, soprattutto, “pochi ma buoni”
Quante se ne son sentite. Mi sembrate gli avventori del Bar Sport, tutti con la soluzione giusta per un problema che non esiste, ovvero che esiste all’incontrario.
Tutti scrivono di cosa si fa, o si dovrebbe fare, tutti nei panni della Federazione X o della Federazione Y, e nessuno nei panni dei giocatori, che sono in realtà l’unica cosa che conta.
Non vi viene neanche in mente che il gioco del rugby è fatto per chi lo gioca, e non per Federazione per la quale il giocatore è tesserato.
Le attuali regole sull’eleggibilità non sono fatte nell’interesse di chi il rugby lo gioca, ma solo per lo sporco interesse di bottega di chi vuol difendere solo le proprie rendite di posizione.
Guarda caso, le nuove regole le hanno volute le grandi nazioni rugbystiche, che nel frattempo non si fanno mancare niente, pescando giocatori dove gli pare e piace, grazie al fatto che vengono da paese poveri dove le prospettive mancano.
Qualcuno mi saprebbe dire dove sono rispettati i diritti dei giocatori in tutto questo?
Qualcuno mi saprebbe dire dove sono rispettati i diritti dei giocatori in tutto questo?………….mah……….forse hanno il diritto di giocare dietro lauto compenso
Non ho ancora conosciuto un giocatore , che in nome della liberta’, straccia l’assegno di M.B. e gioca gratis a Recco.
eheheheh vero! l’ unico che conosco, con le debite proporzioni, faceva un altro sport in altri tempi: Gigi Riva!
rinuncio ai miliardi degli Agnelli per coerenza ed amor di “patria”, la sua nuova Patria, la Sardegna!
idolo!!!
Trovo giusta questa norma della SARU e dovrebbe essere così ovunque, se vesti la maglia della nazionale u.20 di un Paese poi non puoi essere eleggibile per un altro…
Nel nostro caso penso ad Allan, se da noi fosse stata applicata tale regola Tommaso non avrebbe rappresentato l’azzurro e magari sarebbe stato selezionato dalla nazionale maggiore scozzese…nulla contro l’ottimo Allan (che stimo come giocatore), ma alla fine credo che una nazionale debba essere l’espressione di un movimento, ovvero debba essere composta da atleti formati in casa, a me starebbe bene anche un ragazzo di origini francesi o britanniche, ma che abbia un tot di anni nelle giovanili di un nostro club…