Gli spalti vuoti dell’Eccellenza: 979 spettatori di media nel girone di andata

Rovigo sempre con la media migliore ma a correre è Mogliano. Il panorama complessivo però non lascia grandi speranze

COMMENTI DEI LETTORI
  1. piotor 13 Gennaio 2015, 08:26

    Troppe squadre, troppa gente che non e’ professionsita ma solo un dopolavoro e inevitabilmente livello troppo basso. A noi serve un bacino di professionisti che sia tale dalla u20 possibilmente.

    Come fare? Le idee sono tante e dovrebbero *piovere*, specie dalla federazione.

    IMHO e’ da qualche anno che bisognerebbe fare un campionato 100% professionistico a squadre bloccate (6?,8?) per un ciclo di 3-5 anni. Noi dobbiamo assolutamente dare tempo alle squadre che hanno fondi (e voglia!) per costruire una realta’ solida in casa. Magari all’inizio non e’ il “massimo” della democrazia sportiva, ma il nostro movimento ha bisogno di realta’ solide e competenti. Il derby day dimostra che il movimento rugbystico ha il bacino e i numeri (quantomeno in veneto) per creare un interesse sufficiente a sostenere un movimento di qualita’, quindi il resto e’ da fare tramite idee e progetti *concreti*.

    Tutte cose che andavano fatte magari con l’ingresso in CL, affiliando meta’ delle squadre a franchigia 1 e le altre meta’ a franchigia 2. Ma in questo paese l’essere rapidi a cogliere le opportunita’ non e’ proprio la prerogativa maggiore eh!

    • Hullalla 13 Gennaio 2015, 10:19

      Se vuoi fare un campionato al 100% professionistico, se ti va bene recuperi tre o quattro squadre. Altro che sei o otto…

      • malpensante 13 Gennaio 2015, 10:59

        Nemmeno una.

      • piotor 13 Gennaio 2015, 12:29

        Non parlo (soltanto) di professionismo economico, quanto piuttosto di professionismo tecnico. Quello che dico, semplicemente, e’ che 10 squadre (piu’ due celtiche) vuol dire un’allocazione eccessiva di risorse (i.e. giocatori) per il nostro movimento. C’e’ un sottobosco di ragazzi che il rugby non lo faranno per vivere che occupa i campi la domenica e questo fa abbassare troppo il livello del nostro rugby. Specie nelle giovanili

        Il nostro rugby a livello di qualita’ di giocatori puo’ reggere massimo 8 squadre. Forse il meglio sarebbe 6 + le due celtiche. A patto che le celtiche siano “franchigiate”, il che vuol dire 20 giocatori a contratto e il resto da attingere dai club affiliati. E ovviamente due academy *serie* per le francighie, fatte di gente che poi passa in eccellenza se non riesce a fare il grande step. Tutto questo parlando ovviamente di alto livello, ma sappiamo bene che il problema resta la base. L’unica cosa che pero’ pare evidente e’ che l’area Veneta + Lombardia est (Viadana & Calvisano) sono pronte per qualcosa di piu’ serio .

        • Hullalla 13 Gennaio 2015, 14:45

          “C’e’ un sottobosco di ragazzi che il rugby non lo faranno per vivere che occupa i campi la domenica e questo fa abbassare troppo il livello del nostro rugby”

          Ma che cavolo dici!!!
          QUESTI sono quelli che fanno vivere il rugby, non certo i turboprofessionisti che non va a vedere nessuno e che hanno bisogno dei contributi statali per stare in piedi!
          Senza di QUESTI i turboprofessionisti non possono esistere!!!

          • Hullalla 13 Gennaio 2015, 22:11

            Ti ricordo anche che il terribile sottobosco di ragazzi che il rugby non lo faranno per vivere occupa i campi anche in Inghilterra, Sudafrica e Nuova Zelanda. Come faranno a salvarsi da tale nefandezza!!!

          • San Isidro 13 Gennaio 2015, 22:18

            anche in Argentina…

        • Stefo 13 Gennaio 2015, 15:10

          piotor mi accordo ad hulalala ma cosa stai dicendo?

          • San Isidro 13 Gennaio 2015, 21:41

            mi associo anch’io, assurdo quello che è stato detto…

          • malpensante 14 Gennaio 2015, 16:10

            Più o meno quel che pensano in FIR. Se lascia il nominativo, minimo se lo portano nel Coniglio Federale.

  2. davo 13 Gennaio 2015, 08:28

    eh si, ma con tutto il rispetto di questo mondo, parliamo di squadre (tolte le principali) che non potranno mai portare pubblico (o interessare eventuali spettatori).
    E poi e’ un circolo vizioso, si vuole portare più’ gente allo stadio? allora bisogna investire pesantemente in marketing, e chi lo fa’ ? Inoltre il fatto che il 6N sia abbastanza frequentato mentre l’eccellenza no e’ perché molti tifosi vengono da parti d’Italia dove non esistono squadre di eccellenza. Ad esempio, non credo che i campani o i toscani vadano a San Dona a vedere quella squadra giocare…
    Visto che si e’ andati verso il pro con le due franchigie, allora si chiami l’eccellenza per quel che e’, una palestra per le due franchigie.
    Un campionato tipo Top14 or Premiership sara’ impossibile averlo (lo era in passato, figuriamoci oggi), complice l’Italico vizio dei campanili e degli orti da curare.

    • Hullalla 13 Gennaio 2015, 14:49

      I Toscani hanno Prato, ma e’ la squadra con meno seguito dell’Eccellenza.
      I Campani hanno squadre di grande tradizione: vanno a vederli giocare? Forse e’ per questo che non giocano nelle serie superiori?

    • Hullalla 13 Gennaio 2015, 14:50

      Il fatto che una regione non abbia squadre nel massimo campionato Italiano e una conseguenza e non una causa dello scarso interesse di pubblico.

  3. Stefo 13 Gennaio 2015, 08:35

    Numeri abbastanza tristi che mostrano come il rugby sia ancora uno sport di nicchia che appassiona molto pochi…inutile davanti a questi numero ed a quelli negli anni passati anche di Zebre e Treviso raccontarsi favole sulla base dei numeri che la Nazionale fa, c’e’ da prendere e rimboccarsi le maniche per provare a fare qualcosa per migliorare la situazione, ammettere che si sta fallendo miseramente nel lancio del rugby al grande pubblico senza tanto nascondersi dietro alla Nazionale.
    Come altre volte in ui leggo questi dati poi mi domando sempre una cosa: diciamo sempre che Parma come sede delle zebre e’ stato un errore che era meglio andare a Roma…in due fanno una media di 1245 spettatori a partita…non mi sembra una gran punto di partenza ed anche un alto livello pro come la CL subirebbe la concorrenza del giuoco della pallatonda, del basket e di altri sport…non voglio difendere la scelta di PArma che anche io ho criticato in passato ma non metterei neanche la mano sul fuoco che a Roma sarebbe stato e sarebbe tutto un altro paio di maniche, che si farebbero 10mila pettatori senza tanta fatica…

    • piotor 13 Gennaio 2015, 08:48

      Per quanto riguard le celtiche, l’errore di Parma e’ stato quello di non legare la francighia a altri club. In questo modo Viadana prima e Parma poi sono semplicemente state le squadre locali. Treviso si e’ portata dietro a sua volta giusto i propri tifosi piu’ qualche interessato (gli stessi che andavano a vedere la Heineken prima). Se vuoi 5mila persone fisse allora devi coinvolgere anche altri club, semplice!

      Aspetto con ansia la francighia veneta per vedere numeri veramente interessanti per il rugby Italiano. Anche perhce’, diciamocelo: il Veneto e’ l’unica regione d’Italia in cui i numeri di appassionati (e la loro distribuzione geografica) permettono di sviluppare una realta’ rubystica seria.

      • Stefo 13 Gennaio 2015, 08:50

        piotor si e no, che in altra maniera si farebbero mila tifosi e’ tutto da dimostrare, i numeri dicono che in Italia il rugby era ed e’ una cosa per pochi intimi, altri discorsi sono speranze piu’ che altro.

      • Maurizio 14 Gennaio 2015, 08:18

        Non è proprio come dici tu, Viadana faceva collaborazioni con varie società del nord e centro Italia, abbonamenti convenienti con persone che venivano settimanalmente da Roma, varie società facenti parte della franchigia collaboravano, altre volevano solo i biglietti per le partite (come del resto attualmente una parmigiana e una Parmense con le Zebre, strano sempre le stesse…) ma un’idea di progetto c’era poi sappiamo tutti com’è andata e cosa si doveva fare con il risultato di aver allontanato dal rugby uno come Melegari che nel rugby ha investito e al rugby ha dato (magari pagando i debiti di qualche altra società). Treviso diciamo che ha sempre collaborato poco con le altre società se si esclude lo scambio dei giocatori prima con Padova e adesso con Mogliano ma ricordiamoci che fino a due stagioni fa lo stadio era sempre pieno con gente proveniente da tutto il veneto e non solo.
        Un collegamento diretto con l’eccellenza sarebbe doveroso ma diciamola tutta, le prime a non volerlo sono le società di eccellenza più interessate chi a salvarsi per avere i soldi federali, chi a vincere il campionato e chi ad arrivare ai play off sempre per i soldi, a parole sono tutti bravi ma nei fatti poi si ci rifiuta di dare giocatori alle celtiche. Le società poi sono le prime a non volere tifosi, Rovigo è seguita perché vince ma il resto? Quale società fa promozione nella propria città? Quali azioni si mettono in pratica per allargare il giro sia come giocatori che tifosi?

        • San Isidro 14 Gennaio 2015, 13:55

          concordo con quello che dici, le franchigie sono state impiantate male nel sistema rugbystico italiano scollegandole dal resto del movimento fin dal primo anno e queste sono le conseguenze…se avessero creato fin dalla prima stagione celtica un’adeguata filiera sul territorio collegando Aironi e Treviso alle squadre locali (dall’Eccellenza alla Serie C) sicuramente non ci ritroveremmo nella situazione di oggi e non ci sarebbe alcuna reticenza da parte dei club nel fornire giocatori e nel collaborare attivamente con l’alto livello…

    • pesopiuma 13 Gennaio 2015, 12:30

      Diciamo che una Piazza come Roma, con un lavoro di promozione e propaganda fatto come si deve, avrebbe forse permesso risultati potenzialmente migliori di Parma, grazie al richiamo di grandi club internazionali (forse) sarebbe stato possibile allargare la quantità di tifosi. Si sarebbe comunque potuto sfruttare un “aggancio” al richiamo del 6 nazioni. Senza scordare che il Lazio è una delle regioni con più appassionati e tesserati. Ovviamente si parla a livello ipotetico, i risultati non verrebbero comunque in modo automatico.

      Il richiamo dell’eccellenza purtroppo al momento è quello che è, però io credo che qualcosa i club potrebbero fare. Ad esempio, si potrebbero fare dei programmi che portino i ragazzini delle scuole dei territori circostanti a vedere le partite gratuitamente. Da un lato sarebbe un modo per avere più persone allo stadio (con relative famiglie, chissà…), che sul lungo tempo potrebbero anche appassionarsi e continuare a seguire la squadra. Dall’altro sarebbe un ulteriore modo per propagandare il rugby tra i bambini e i ragazzi. Anche economicamente, secondo me, tra bar e merchandising, ci potrebbe essere un po’ di ritorno economico immediato per le società.

    • gsp 13 Gennaio 2015, 13:07

      Stefo, sono due prodotti diversi. La CL é prodotto piú vicino al 6n che all’eccellenza secondo me. Roma avrebbe molti vantaggi in piú e secondo me anche spettatori, ed é una posizione ‘neutra’. Fai giocare un paio di partite all’aquila e fai pubblico, identitá e dai una mano alla rinascita.

  4. Stefo 13 Gennaio 2015, 08:40

    @ Paolo hai i dati di Treviso e Parma a meta’ stagione?

  5. maxetere 13 Gennaio 2015, 08:45

    L’Aquila è abitata da gente strana. Tutti amano il rugby ma poi allo stadio cittadino la partecipazione è scarsa. Almeno sulla carta perché quelli che pagano il biglietto (e i conti si fanno su quello) sono la metà e gli altri entrano di straforo. Quando ci sono le finali si va in 8000 a Roma, quando gioca l’Italia al 6 nazioni pure. Se vai a Dublino contro l’Irlanda senti parlare aquilano per le strade. Strana gente gli Aquilani ma stronza pure la federazione che lo scorso anno ha fatto un calendario di serie A con L’Aquila e Gran Sasso in casa lo stesso giorno alla stessa ora, perfetto per dividere il pubblico. Stronza è la federazione che per far vedere il rugby in TV bisogna sperare nell’impegno di Rai Sport, Nuvolari, DMAX ma solo all’ultimo momento. Fortuna che almeno queste ci sono e accontentano noi tifosi ma non sono TV buone per fare grandi ascolti che creano interesse e contribuiscono a portare la gente allo stadio. Ovvio che questo è il mio parere ma è dettato da quello che vedo.

    • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 10:14

      Scusa max…fammi capire: se gli aquilani, pur avendo una storia enorme, disertano misteriosamente il mitico Fattori perchè stanno a casa a guardare la Tv e si dividono col GranSasso (!?) pur millantando virtuose trasferte, sono “strani”. Se la F.I.R. è malorganizzata a livello di diritti televisivi e in un caso ha accavallato le due realtà cittadine è “stronza”?? Se riguardasse la mia, di realtà, io francamente invertirei i termini… Giusto per onestà…
      L’Aquila ha la fortuna di avere questo unico e solo sport in cui può vantare una notevole tradizione, seppur non più coi fasti passati. Se la gente non segue la squadra allo stadio, però dice fieramente di andare altrove, definirla “strana” è davvero diplomatico. E lo dico dispiaciuto come puoi esserlo tu. Senza offesa, ovviamente.

      • maxetere 13 Gennaio 2015, 20:24

        Beh, si, gli aquilani sono un po’ stronzi ma non volevo dirlo… 🙂

    • San Isidro 13 Gennaio 2015, 21:59

      l’anno scorso anche con tre romane in Eccellenza hanno fatto un calendario alla cavolo, mettendo diverse volte pure due squadre alla stessa ora e allo stesso giorno…

  6. M. 13 Gennaio 2015, 09:03

    Del resto un campionato che ogni anno perde i “migliori” e con sopra le due celtiche ultime nel loro campionato, diciamo che la situazione non è ottimale per richiamare pubblico…

  7. Alberto da Giussano 13 Gennaio 2015, 09:14

    Non credo si possa parlare di trend negativo, ma di conferma della stagnazione.
    Il tema è complesso.
    Intanto i dati esposti andrebbero incrociati con gli ascolti televisivi dell’Eccellenza. Anche se non credo che la sostanza cambierebbe di molto.
    Interessanti sarebbero invece i dati dell’affluenza di Treviso e Parma.
    E’ banale e ovvio che il vero bacino di audience su cui fare delle valutazioni conlaltri paesi sono la nazionale e le due Celtiche. Uniche squadre che, almeno sulla carta, offrono uno spettacolo di livello internazionale.
    La scarsa capacità di fare i risultati delle due celtiche , credo influisca, molto sulla capacità di appeal del rugby in Italia.
    Ciò detto, come esposto già altre volte, il rugby è uno sport difficile da capire e da giocare e il suo successo mediatico non può prescindere dai praticanti e ex praticanti.
    Migliorando questo dato , aumento dei praticanti, migliorerà anche quello di affluenze e ascolti. Altre scorciatoie non credo esistano.

  8. massimo1 13 Gennaio 2015, 09:24

    IL DATO SPETTATORI IN ALCUNI CASI E’ ASSOLUTAMENTE GONFIATO! COME FA’ MOGLIANO CON UNA TRJBUNETTA RIDICOLA CHE PIENA COME UN UOVO TERRA’ 700 PERSONE,, ED 4 GRADINI SCOPERTI ALL’ OPPOSTO PIU’ IL PARTERRE AD AVERE UNA MEDIA DI 1680 SPETTATORI! CON IL ROVIGO ED ERO PRESENTE SARANNO STATI 1200 per eccesso. IL DATO DI ROVIGO INVECE A MIO AVVISO E’ UN PO’ PIU’ ALTO, TENENDO ANCHE CONTO DI 601 ABBONATI.

    • maxetere 13 Gennaio 2015, 09:40

      Stessa cosa ho pensato per la Lazio… Gli spalti sono minuscoli e la tribuna laterale è sempre semi vuota. Qualcuno mi smentisca se sbaglio

      • San Isidro 13 Gennaio 2015, 22:22

        non sbagli, a me sembra anche strano che la Lazio sia di fronte alle Fiamme Oro visto che, in media, i cremisi sono quelli che fanno più pubblico tra le due romane…comunque l’Acquacetosa per le gare di cartello si riempie, nel match di Ottobre con L’Aquila hanno detto che eravamo circa 1000, secondo te?

    • cheshirecat 13 Gennaio 2015, 10:55

      Io seguo tutte le partite in casa di Mogliano da parecchi anni e il trend in aumento è costante. Purtroppo la tribuna è piccola e sempre stracolma per cui il numero di persone che si “accomodano” attorno al campo ormai è quasi ingestibile.
      Un paio di anni fa vicino alla tribuna avevano fatto una struttura provvisoria che è stata poi eliminata (immagino problemi di autorizzazioni).
      Urge adeguamento dell’impianto.

    • San Isidro 13 Gennaio 2015, 22:16

      in effetti i numeri di Mogliano mi sembrano un pò gonfiati, ma non è il caso di esagerare nei toni…comunque, almeno quando hanno ripreso il Quaggia in tv, vedo sempre parecchia gente ai bordi del campo e lungo le staccionate…

    • muttley1975 18 Gennaio 2015, 10:03

      ridicolo è il tuo cervello

  9. Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 09:48

    Comincerei col dire che i paragoni con campionati Pro è e sarà perfettamente inutile farli. Altri mondi. Punto
    In secondo luogo direi che i numeri degli spettatori, per motivi arcinoti, son da prendere SEMPRE con le pinze, ma dato che presumo fosse così anche gli altri anni, i paragoni ci si può azzardare a farli.
    Poi direi che, seppur in numeri risicati, prendiamo come un buon segno l’aumento globale degli spettatori. Coi tempi che corrono è già positivo che non siano calati. Però…l’anno scorso le giornate a metà campionato invece di 9 non erano 10?? A me sembra di sì. Nel caso, sarebbe ulteriormente positivo il dato odierno.
    Altro dato riguarda le piazze importanti: l’anno scorso c’era l’URC che portava con se pochi appassionati, sostituita da una L’Aquila che ne avrebbe dovuti portare a bizzeffe. Cosa non verificatasi. D’altro canto c’è Prato che per motivi ovvi non “tira” spettatori come negli anni d’oro. I rodigini sono i soliti irriducibili al limite del commovente, e detto con grande ammirazione: dopo le ennesime delusioni dello scorso anno continuano ad essere presenti in massa. Sono agevolati dal non avere altro che il rugby e, rispetto ad altre realtà Eccellenti, dall’essere nonostante tutto una cittadina ben dimensionata e popolosa. Sta di fatto che grazie a loro i numeri “tengono”. Mogliano stupisce: l’aumento di spettatori è notevolissimo e dimostra una crescita proporzionale al progetto ambizioso e giovane. Calvisano rimane sui suoi standard: a prescindere dai risultati (più di così, impossibile pretendere…) non potrà mai sperare in una crescita sensibile. La realtà è molto piccola e non intercetta più di tanto gli indotti vicini. Stupisce un pò il costante calo viadanese post-Aironi: la squadra fa il massimo possibile in condizioni difficili ma la gente si è disaffezionata, forse ancora delusa dal modo in cui è terminato il frangente celtico. Lazio e Fiamme sono un mistero. Si ipotizzano franchigie romane, l’Olimpico si riempie per le squadre calcistiche cittadine, per le gare dell’Italrugby (anche grazie a tifosi di altri lidi e curiosi, ovviamente) ma poi, le squadre ovali di club, richiamano una manciatina di gente a fronte di un serbatoio stratosferico e impensabile per chiunque altro. Sarebbe da meditarci… SanDonà ha storia, ora anche performance eppure le persone al Pacifici sono in calo. I motivi mi sono ignoti. Padova fa sempre il suo. Qualche anno sotto tono non possono fiaccare la storica passione petrarchina. Forse si potrebbe sperare in qualcosa di più, soprattutto alla luce del ridimensionamento delle altre realtà sportive padovane e del tipo di città che è.

    • gian 13 Gennaio 2015, 10:10

      no, padova quella è e quella rimane, forse se si rivincesse per 10 anni di seguito la passione salirebbe, ma questi numeri sono ormai stabilizzati da tempo, per quanto riguarda le altre realtà sportive, tante, il calcio, nonostante stia giocando un torneo poco più che parrocchiale, visto che tendenzialmente vince (e neanche sempre) fa quasi 2.000 abbonati e oltre 4.000 presenti allo stadio, la pallavolo fa almeno 2500 persone pur non essendo squadra di vertice, ma comunque giocando nel torneo maggiore (non ricordo come si chiami adesso), basket, pallanuoto etc etc hanno i loro fans che non si muovono, pur non essendo tanti, forse la cosa che fa pagare di più, in numero di spettatori, è avere altre realtà rugbystiche di buon livello nello stesso bacino, valsugana, rubano e cus padova (ma anche selvazzano e tutte le altre), raccolgono un numero di spettatori pari, se non superiore, nel loro complesso, al petrarca, gente che, però, non viene a vedere, se non raramente, il petrarca, tale realtà, rapportata alla dimensione del bacino, c’è solo a padova (e roma, ma sappiamo che stiamo parlando di un altro mondo)

      • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 10:27

        Però gian… tu hai ragione sul fatto che, comprensibilmente, i tifosi di basket, pallavolo, pallanuoto, calcio ecc non sono intercettabili ma per lo stesso principio se uno tifa Petrarca, tifa Petrarca e basta, non si divide con altre realtà rugbistiche provinciali (che avranno comunque i loro appassionati e che non penso siano mutuati dall’universo petrarchino). Ti ripeto: seppur tenendo conto delle tue doverose puntualizzazioni, per la città che Padova è e per la storia che il Petrarca ha, avere gli spettatori di Calvisano fa un pò male al cuore… Però non insisto perchè tu sai molto meglio di me le dinamiche del posto, ovviamente.

        • Stefo 13 Gennaio 2015, 11:17

          Thnuder i numeri del Pro12 sono interessanti non per fare confornti con l’Eccellenza, lo sono a prescindere…ci si partecipa e bisogna anche vedere quei numeri come vanno, tant quanto quelli dell’Eccellenza.

        • gian 13 Gennaio 2015, 11:48

          per quanto riguarda gli altri sport sono d’accordo con te, ma mettevo i numeri per far capire la competizione che c’era, per quanto riguarda le altre società di rugby (cus e valsugana sono in città, non sono provincia e rubano, pur facendo comune, non ti accorgi neppure di non essere più in città, per quanto più periferico), le indicavo perché molti anni fa l’unica realtà competitiva era il petrarca, oggi sono presenti anch’esse e di pubblico ne portano via, sia nel senso dei loro supporter che vedono del buon rugby anche lì, mentre anni fa andavano a vedere anche il petrarca, sia in quanto molti ragazzi del petrarca stesso, per una serie di ragioni che non sto qui a spiegarti, in varie fasi della carriera, si spostano in queste ottime società, portandosi dietro gli spettatori “discontinui” che vanno a vedere la partita ogni tanto, tipo di movimento che al contrario è estremamente limitato.
          anche a me fa piangere non vedere stadi accettabilmente pieni ovunque (3/4000 persone), ma questa è la nostra realtà, purtroppo, c’è tanto lavoro da fare da parte di TUTTI

          • albe 13 Gennaio 2015, 14:29

            @gian, per me a Padova c e una colpa appunto prima del Petrarca e poi delle altre società (a ruota) in quanto qualche anno fa si è finalmente iniziato a collaborare a livello sportivo (ma diciamolo più per necessità) ma niente a livello di “marketing”, ed è vero che il pubblico si è disperso tra le realtà cittadine. Pero vuoi dirmi che, un po’ nello stile derby day, rubano/valsugana non potevi farla giocare prima della partita del Petrarca? O pubblicizzare le partite del Petrarca in modo attivo presso le altre società magari invitando i giocatori in maniera ufficiale? … Secondo me le possibilità a costo minimo ci sono per creare almeno un po’ più di interesse

          • gian 14 Gennaio 2015, 12:36

            la colpa, e lo dico spesso, è di tutti, lasciamo le cose tecniche in cui i rapporti sono enormemente migliorati, io ho sentito dire ad un dirigente che si scusava, ma che la squadra poteva andare solo dove volevano gli sponsor, quindi non potevano accettare un invito a cena da un gruppo di “amici”

  10. Ricc RO 13 Gennaio 2015, 09:54

    Dati FIR assolutamente inattendibili…taroccati sia per eccesso sia per difetto in modo assolutamente ridicolo! Pajazi!

    • malpensante 13 Gennaio 2015, 11:11

      Per eccesso, come sempre. Basta inserire la quota abbonati, compreso quelli regalati o comprati dagli sponsor.

  11. ginomonza 13 Gennaio 2015, 10:01

    Fra 18 mesi : Ei fu! ⛔

  12. fracassosandona 13 Gennaio 2015, 10:06

    Non sono uno statistico ma i dati delle veenete sono falsati da un errato conteggio del pubblico nel derby day.
    Quanti spettatori sono stati attribuiti a Mogliano che giocava ‘in casa’ in quell’occasione? Quanti sandonatesi conteggiati in trasferta?
    Il san donà ha ricevuto in casa prato lazio e ffoo. Provateci voi a riempire lo stadio come con Rovigo. Nel girone di ritorno, ricevendo anche ospiti illustri, si farà sicuramente meglio.
    In ogni caso sono dati desolanti, specie se raffrontati con l’entusiasmo di tanti anni fa in piazze come padova, società che ha fatto giocare il tolone alla guizza tre anni fa.

    • gian 13 Gennaio 2015, 11:48

      vero, il derby day falsa abbastanza questi dati, per le venete

  13. gian 13 Gennaio 2015, 10:31

    non c’è niente da fare, o le società cominciano a battere sulle proprie realtà per alzare il numero degli spettatori collaborando, ad es, con la stampa della zona e penetrando nel territorio piuttosto che inondare il territorio di biglietti omaggio/riduzioni e la federazione non si mette in testa di puntare anche sull’eccellenza (considerandolo il primo step per ottenere consensi anche per il resto del movimento sia a livello di sponsor, sia a livello di potenziali praticanti sia di bacino d’interesse anche per l’alto livello, ergo televisioni e susseguenti soldini), o questi numeri non cambieranno mai, anzi saranno destinati a diminuire nel momento in cui alcune piazze non più “calde” perderanno l’attaccamento dei meno innamorati (in questo momento tale discorso vale per viadana, che comunque sta facendo un ottimo lavoro e risultati ne porta comunque a casa)
    per quanto riguarda il discorso che il rugby è provinciale, sono andato a rivedermi, per sicurezza, la composizione dei campionati di sport che possiamo considerare diretti competitors con il rugby, ma che fanno molti più spettatori:
    http://www.legavolley.it/Calendario.asp?Anno=2014&IdCampionato=610
    volley, campionato chiuso, 12 squadre, unica città metropolitana milano, a seguire verona e padova (se non sbaglio), quindi altro sport “provinciale”
    http://195.56.77.208/schedule/
    basket, campionato aperto a 16 squadre, città metropolitane roma, bologna e milano, poi venezia (realtà particolare, come abitanti) e le altre ampiamente sotto i 200.000 abitanti, mi pare
    il problema non è il fatto di essere radicati in realtà piccole, è il fatto di non essere in grado di vendersi, per tanti motivi, al grande pubblico

    • Hullalla 13 Gennaio 2015, 14:59

      Il problema e’ che, anni fa, hanno imparato che fare due firme false con lo sponsor fa guadagnare (nel breve termine, ovviamnte) di piu’ che portare cento spettatori in piu’ allo stadio ogni fine settimana (che e’ una faticaccia immane).
      Guarda un po’ al lungo termine la cosa si e’ rivelata un suicidio programmato…

  14. berton gianni 13 Gennaio 2015, 10:47

    Su un dato di fatto siamo d’accordo tutti : il rugby e’ uno sport di nicchia.
    Conseguentemente, ritengo che sia un inutile spreco di tempo e di energie, considerare come primario l’acquisire nuovo pubblico.
    Per realtà come il rugby italico reputo che più importante di tutto sia fidelizzare il tuo pubblico.
    Cioe, quello di non perdere il tuo zoccolo duro, creato negli anni.
    Più che lavorare per fare un nuovo appassionato, cerco di mantenere viva la voglia nei tifosi che ho già e che avevo.
    Perciò, FIR e società dell’ Ecc. ritengo che dovrebbero impegnare tutte le loro risorse/ energie nello ” stimolare” a restare ( e soprattutto, a tornare ) a tutti quelli che sono passati da loro, come giocatori, digerenti, sostenitori/sponsor o semplici tifosi.

    • Alberto da Giussano 13 Gennaio 2015, 10:52

      Ottima osservazione.

      • ermy 13 Gennaio 2015, 22:41

        …invece di allontanare intere società come fa il tuo assistito… No?

    • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 11:09

      Ma gianni…non ti pare concettualmente paradossale ignorare l’acquisizione di un nuovo pubblico al fine di mantenere quello attuale e passato ma sperando di non perderne in futuro?
      Gli anni passano, la gente muore di vecchiaia, malattia, altre fatalità e con chi la ricambi?
      Io invece darei per acquisiti quelli che già ho (anche perchè, in caso contrario, se prendessero altri lidi a seconda del vento, non mi sarei perso nulla di chè se non che semplici curiosi…) ma coltiverei quelli a venire.
      In questo, i maestri assoluti sono rossoblu…
      Vederli in massa coi bimbi, anche nelle trasferte, sono ammirevoli. Quelli saranno i futuri tifosi, già…fidelizzati. Un esempio da seguire per chiunque.

      • Stefo 13 Gennaio 2015, 11:14

        Thunder ti contraddici, se perdessero alcuni tifosi sarebbero dei semplici curiosi ma dei lavorare per avvicinare altri che inizialmente sarebbero dei semplici curiosi e basta (se fino ad oggi non vanno vuol dire che non sono neanche curiosi)…se irusicrai ad averne di nuovi semplici curiosi lavorearai per fidelizzarli e tenerli spero…ed allora qual’e’ la differenza tra i semplici curiosi di oggi e quelli di domani?
        La realta’ e’ che si dovrebbero fare entrambe, fidelizzare quelli di oggi e lavorare per portarne di nuovi da poi fidelizzare…cosi’ funziona in tutte le industrie di servizi e prodotti…

        • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 11:33

          Hai ovviamente ragione. La speranza di avere la botte piena e la moglie (nel caso di gianni, la suocera… :D) ubriaca sarebbe auspicabile, anche se utopistico. Nel tempo, fatalmente, qualche defezione è da contemplare. Viviamo nell’epoca delle tv, di internet con le dirette live, della volubilità in ogni cosa… Normale che se non hai seminato a dovere e se non si ha avuto radicate radici forti che legano concettualmente al mondo ovale, col bombardamento mediatico che quotidianamente si ha verso altre attività è possibile venirne coinvolti e…buonanotte. Per questo dicevo che i rodigini “lavorano” virtuosamente d’anticipo… I bimbi a cui alludevo sono “curiosi inconsapevoli” ma che facilmente, nella stragrande maggioranza, saranno VERI “supporters consapevoli” domani. Invece gli adulti che s’improvvisano tifosi solo nelle partite di cartello e che poi non vedi più, oppure che vanno allo stadio quando si vince e non quando si subisce una ciclica flessione di risultati, quelli son “curiosi consapevoli”. Consapevoli di esserci oggi e non domani… Quelli non li fidelizzerai mai semplicemente perchè non sentono di appartenere ad una causa, ad una fede. E’ gente in transito… Quelli non fanno parte del TIFO ma di sole statistiche del momento…

          • berton gianni 13 Gennaio 2015, 11:58

            Scusa Thunder,
            ma…sti benedetti bambini chi li porta allo stadio ?
            Non ci vanno mica da soli.
            Saranno in gran parte figli di ex-qualcosa( giocatori/allenatori ecc ).
            Non ho mica scritto che non si deve cercare nuovi ingressi, ci mancherebbe.
            Faccio solo ammenda che la triste realtà ti sta dicendo che, ad oggi, non c’è una sola società che stia avendo chissà che grandi riscontri.
            Le new entry “vergini”, arrivano solo se, da un lato fai grandi risultati, dall’altro perché in città sta diventando una moda la palla ovale.
            Faccio un esempio terra terra : in Italia ci sono migliaia di VCNet che ce l’hanno su con l’attuale mondo del rugby. Voglio parlargli, capire i suoi perché.
            Bene, mi do da fare per “convincerlo” a tornare, a dare una mano, ad essere utile, a dare la sua energia e a fare proselitismo…
            ps : non voglio la suocera ubriaca : la voglio…de cuius !! 😀

          • fracassosandona 13 Gennaio 2015, 13:27

            Pochi e gnanca massa boni…
            Thunder scusa ma cosa c’entrano la fede e il tifo organizzato con una partita di rugby?
            Tamburi, miclas, posse? Anca no, grazie. ..
            I bambini? fanno numero e non incasso.
            I bambini si rompono le palle allo stadio e non ti fanno godere lo spettacolo fino a quando non interessa anche a loro. indovina quando gli scappa irreversibilmente la pipì?
            Prova personalmente cosa vuol dire portare un bocia di 5 anni prima di spedire gli altri al martirio.
            Ho amici ex nazionali che non vanno a vedere la loro ex squadra nemmeno una volta all’anno ed i cui figli giocano a basket.

          • berton gianni 13 Gennaio 2015, 13:48

            Ciao Fracasso.
            Concordo in pieno.
            E mi raccomando, curami i piloncini !!

          • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 14:47

            @Fracasso, con te e pochi altri intimi, tifo uno sport malcagato dai più. Figurati se posso permettermi di mandare al martirio qualche anima.
            Tu, fra l’altro, menzioni il tifo organizzato che io nemmeno mi sognavo di citare. Io non appartengo a nulla. Coloro che seguono le partite con me da decenni, nemmeno. A Calvisano, poi, se dovessi salvare solo il tifo organizzato, resterebbero in 30, nemmeno sempre presenti. Esiste un tifo che va a prescindere da gruppi organizzati, meteo, distanze e perfino, a volte, impegni di lavoro o famigliari. Ed è lo zoccolo duro, senza che appartenga a qualcuno, qualcosa o abbia una tessera numerata nel portafogli. So cosa significa portare i bimbi allo stadio ed hanno le mie lodi gli uni (portatori) e gli altri (portati). Però si parlava di fidelizzazione… Faccio un lavoro (come te, mi pare di ricordare…) che VIVE su essa. Ma una società o una squadra, per quanto la si tifi, oltre a dare il massimo dentro e fuori dal campo, specie per sopravvivere, di più per fidelizzare non può fare. Cosa ci si aspetta? Che donino bon bons all’ingresso o una birra gratis ogni cinque? Se uno è tifoso, va allo stadio, saluta gente, segue la partita, al limite incita e urla (come me), applaude, brontola, mangia, beve, discute alla fine, la tira lunga e poi torna a casa. Se uno fa solo l’accompagnatore è difficile venga fidelizzato e quello farà solo parte delle statistiche F.I.R. Forse nemmeno… Che van coltivati sono quelli che stanno appollaiati col papà a bordo campo e che poi ci resteranno da grandi per quella che anni prima era curiosità e che poi è diventata passione. Non è rimasta curiosità. E quelli non ci sarà bisogno di fidelizzarli.

          • San Isidro 13 Gennaio 2015, 22:44

            io personalmente contro il tifo colorato e organizzato non ho nulla contro, anzi mi piace vederlo anche nel rugby…purtroppo si associa sempre il tifo organizzato al tifo calcistico e violento, quando non è per niente così…

    • malpensante 13 Gennaio 2015, 11:23

      Il pubblico del rugby è un pubblico di giocatori o di contagiati, il pubblico dell’Olimpico è quello di un’altra cosa rispetto al rugby: un evento mediatico e popolare. Se vuoi un pubblico generalista, devi avere una squadra che vinca e che vinca per un periodo significativo. Magari che giochi anche bene, ma è secondario. Non puoi avere un evento ogni 15 giorni, né a Calvisano né a Pechino. Il pubblico si stabilizza se crescono i praticanti, si conquista se ci sono risultati. Con quel che passa il convento, gli stabilizzati vanno a farsi una passeggiata. Col Brive, se fanno 1000 spettatori compresi giocatori e arbitri, è grasso che cola.

    • gian 13 Gennaio 2015, 11:59

      no, è questo l’errore per cui ci siamo ridotti così, bisogna cercare di portare sempre più pubblico, bisogna promuovere nelle scuole e tra la gente, non in 2/3 circoli “vip” a cui partecipano i modaioli che poi allo stadio non ci vanno, non devi fidelizzare i fedeli, ma fare nuovi adepti, e i fedeli saranno contenti e verranno più spesso anche loro, i tuoi ragazzini devono esserci tutti con le famiglie, gli amichetti e le famiglie di questi, questo manca, quando ero ragazzino (se sfuggivamo ai velociraptor 😉 ), allo stadio trovavo praticamente tutte le giovanili del petrarca (chi non giocava, chiaramente), fai due conti, 25 ragazzini per 5 categorie per due squadre, con almeno una persona al seguito, fanno 500 persone senza colpo ferire, mettici tecnici, amici, parenti e serpenti, 1000 li portava solo la “società” per il fatto di esistere…. le ultime partite gli unici ragazzini che ho visto, in pratica, erano i raccattapalle

      • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 12:21
      • Stefo 13 Gennaio 2015, 12:25

        Si devono fare entrambe…una o l’altra e’ decdere se tagliarsi il testicolo destro o sinistro 🙂

      • malpensante 13 Gennaio 2015, 12:27

        I numeri del XXV aprile, quelli veri, che corrispondano a uno spettatore = due chiappe = un seggiolino, sono migliorati grazie ai nanetti organizzati e trasportati dalle società. Sabato non c’erano, e mancavano 1000 spettatori. 1000/25 x 50% = 80 squadre. Il problema vero è che società con due squadre per 5 categorie (vere) non ce le ha più praticamente nessuno. In compenso c’è un bel campionario di società con 300, 500, 800,1000 tesserati che sì e no hanno 5 squadre in tutto. E che magari fanno pure cagare.

        • gian 13 Gennaio 2015, 13:40

          parlavo dei tempi miei, poi morti i velociraptor, i ragazzini hanno cominciato a scoprire un mondo al di fuori dello stadio e ci siamo fregati, reintroduciamo i velociraptor, per dio!io

    • gsp 13 Gennaio 2015, 14:32

      Gianni ha messo piu’ carne al fuoco di una churrascaria, e tanta salsiccia come al solito.

      1 – sull’eccellenza per me non ha senso insistere piu’ di tanto a livello centrale ed economico, poi quello che faranno i club e’ encomiabile. io punterei tutti gli sforzi federali su una crescita qualitativa dell’eccellenza anche se questo richiede 5/10 anni. anzi, che costi meno per me e’ un requisito essenziale.

      2 – allargare il bacino e’ uno del requisiti fondamentali di ogni federazione sportiva. di numeri nuovi ce ne vogliono, servono ed a volte e’ anche gente che anche per moda col rugby ci spende. e va invitata ed accolta sempre di piu’, come e’ praticamente ovunque. come dice Mal ci vuole pero’ uno squadra nazionale vincente. per me non si puo’ rinunciare ad allargare la geografia del rugby italiano.

      3 – su una parte del pubblico tradizionale, sintetizzo Vecchio Cuore per capirci, c’e’ da capire che cosa non va per loro del rugby di oggi e se sono recuperabili. puo’ essere un problema federale, oppure un problema che si sentono esclusi, oppure un problema che non gli piace il pro e purtroppo li’ c’e’ poco da fare. ovviamente sarebbe ideale recuperarli e riavvicinarli perche’ sono la memoria storica e le radici del nostro movimento. cmq una transizione e cambiamento c’e’ stato, da italiani diventa tutto una guerra di religione, e’ un punto di forza oltre che di debolezza.

  15. donc74 13 Gennaio 2015, 11:17

    si ma tenete presente che Rovigo porta in trasferta una media di 200 persone e quindi se dovete fare i conti senza quelli…….AIUTOO

  16. carpediem 13 Gennaio 2015, 11:27

    Mi sembra che @fracassosandonà, a suo tempo, abbia inquadrato il punto spettatori:
    pochi, fidelizzati e soprattutto anziani, pardon, diversamente giovani.
    l’ultima partita della mia squadra di serie C, guardano tra il pubblico, criniere non platinate ne ho viste ben poche

  17. Francesco.Strano 13 Gennaio 2015, 11:33

    Anche troppi spettatori per spettacoli a volte desolanti…. Con un ritmo da pensionati…….

    Sport Amatoriale : pochi sponsor,poco pubblico
    Sport professionista: molti sponsor.molto pubblico….

    • malpensante 13 Gennaio 2015, 11:54

      Sport professionista fatto da presuntuosi maneggioni del tutto disinteressati allo sport amatoriale: niente sponsor, niente pubblico, niente sport.

    • Hullalla 13 Gennaio 2015, 22:13

      Guarda che e’ un po’ il contrario: prima devi avere pubblico e sponsor e poi puoi pensare a fare lo sport professionistico.
      Non e’ che cominci a fare sport professionistico e poi arrivano automaticamente pubblico e sponsor: con cosa li paghi, intanto, i giocatori?

  18. xnebiax 13 Gennaio 2015, 12:05

    Promozione non ce n’è. Uso dell’immagine della nazionale per aumentare il pubblico dell’eccellenza non viene fatto. I club non hanno né mezzi né competenze per farsi pubblicità vera.
    Io lo dico senza polemica ma come dato di fatto: la FIR non aiuta i club.

  19. xnebiax 13 Gennaio 2015, 12:09

    A Prato probabilmente andranno a vedere UR Prato Sesto che almeno non perde tutte le gare di 40 punti. Giustamente. A L’Aquila mi sa che continuano ad avere troppi altri problemi e tristezza, povera città e poveri aquilani.

  20. xnebiax 13 Gennaio 2015, 12:15

    Comunque San Donà, è scusata perché è un paesello, ma le romane davvero hanno troppo troppo poco pubblico. Eppure quando gioca la nazionale il rugby tutto ad un tratto diventa interessante e spettacolare e ci vanno tutti.
    Il Rugby andrebbe spiegato regola per regola tramite trasmissioni TV e youtube con i giocatori della nazionale perché tantissima gente che va a vedere la nazionale conosce solo le regole principali.

    • Alberto da Giussano 13 Gennaio 2015, 12:18

      Spendi meno insegnandolo ai ragazzini invitandoli poi a vedere le partite allo stadio.

      • Alberto da Giussano 13 Gennaio 2015, 12:23

        Oppure, come già sostenuto da EMY, finanziare un cartone animato tipo Holly e Benji, o Mila e Shiro. 🙂

    • Hullalla 13 Gennaio 2015, 15:06

      San Dona’ un “paesello”?!?!?

      • MisterX 13 Gennaio 2015, 17:06

        ….di sicuro non una metropoli… in ogni caso una provinciale nel pubblico e nella mente.

        • Hullalla 13 Gennaio 2015, 20:24

          Anche Rovigo e’ una provinciale nel pubblico e nella mente, ma e’ la piazza che fa piu’ spettatori in Italia (pur senza vincere…;-)

          • Hullalla 13 Gennaio 2015, 20:24

            In Italia sono le provinciali che hanno “fatto” il rugby.

          • Hullalla 13 Gennaio 2015, 20:25

            …e, tutto sommato, anche in Francia…

  21. Katmandu 13 Gennaio 2015, 12:32

    Punto uno
    Delude un po sandonà che rimane comunque autrice di una stagione più che positiva, forse in troppi han approfitato del Mulielibere contro TV, e risentono del deserto contro Prato
    Delusione totale le Romane che in due non arrivano nemmeno sul podio
    Rimane il fatto che initile paragonare noi alla francia o al pro d2 sarebbe interessante sapere quanti spettatori fanno le squadre irlandesi, scozzesi e Gallesi nei loro rispettivi domestic
    Ps a Polcenigo di media quest’anno (grazie a una bella stagione) han fatto 170 spettatori di media, contati a spanne dal sottoscritto, giusto per far capire che é comu que uno sport seguito da Fidanzate, mamme, nonni ed ex giocatori e non cambia in che categoria si gioca

  22. Accippicchia 13 Gennaio 2015, 12:41

    Tanto per chiarire: gli spettatori del campionato sono presi dai tabellini che fanno gli uffici stampa? Cioè, sono autocertificati, ergo alcuni sono più onesti altri (la maggior parte), gonfiano. Un esempio: domenica a Padova non eravamo più di 400, l’addetto stampa ha scritto 1000. Fatemi capire come si fanno a fare articoli scrivendo di numeri precisi quando essi sono autocertificati? Mah, grazie

    • GiorgioXT 13 Gennaio 2015, 13:11

      Domenica a Padova la tribuna era piena per più di 3/4 , e tiene 1260 posti. Contando anche quelli vedono la partita dal lato del Bar , il migliaio è realistico.

      Quella che NON è reale è la media di Mogliano, sia perché il Derby day a Rovigo è stato contato per 3000 spettatori , ma soprattutto perché le presenze quelle sì sono state gonfiate di più del doppio. Mogliano è di sicuro in crescita (ed è un gran bene) ma scrivere che fa più pubblico di San Donà non è vero e non fa bene.

      Tornando al Petrarca – alcune precisazioni :
      – il Tolone non ha MAI giocato alla Guizza, dove l’unica squadra di Challenge Cup che ci ha giocato sono stati gli spagnoli del Cetransa El Salvador , questo perché il Plebiscito era inagibile, e la deroga non è stata facile da ottenere; noto invece che delle squadre che hanno giocato in Challenge in questi ultimi 4 anni solo il Viadana era in regola con le richieste (5000 posti di cui la metà coperti) gli altri avrebbero dovuto adeguarsi entro una stagione o rinunciare … ma evidentemente ci sono figli e figliastri.
      – Il pubblico delle altre squadre di rugby di Padova è buono , ma difficilmente tutto insieme arriva a fare la metà di quello della Guizza, se poi togliessimo i Petrarchini a queste squadre come pubblico (e giocatori) ne resterebbe ancor meno.
      – Questo dovrebbe essere uno stimolo a “fare squadra” e cercare di avere più pubblico possibile, ma invece la FIR impone di giocare la Domenica anche quando non ci sono esigenze TV … peraltro proprio ingiustificate viste le frequenti differite.
      – Calcio Padova , meglio ricordare che una quota preponderante degli abbonamenti è acquistata in blocco da una banca locale e regalata/rivenduta ai clienti; gli abbonati sono contati sempre presenti.
      – Volley Padova invece sta facendo una ottima stagione recuperando tanto pubblico.

      • fracassosandona 13 Gennaio 2015, 15:48

        giorgio… hai ragione, ricordavo male perché non sono potuto venire a vedere la partita contro il Tolone, ricordo che comunque l’ospite di riguardo (in primis un certo Wilkinson) non ha portato poi tutto questo pubblico…

        se il 50% delle persone che hanno vestito la maglia del petrarca (magari nelle giovanili) venisse a vedersi la partita una volta al mese fareste 5000 spettatori di media…
        non c’è rimedio a questa “emorragia” emotiva?

  23. GiorgioXT 13 Gennaio 2015, 13:13

    Correzione : Viadana e Rovigo in regola, Rovigo fino al rinnovo dell’illuminazione non poteva giocare alla sera.

  24. Bissa 13 Gennaio 2015, 13:24

    Devo dire che leggendo i numeri mi è venuta una gran depressione, pensa se togliessimo la celtic come auspica qualcuno che numeri ci sarebbero. Almeno il benetton quando va male fa 3000 spettatori adesso.
    Poi sulle ragioni, leggendo i commenti, devo dire che secondo me è un mix di motivi che avete ben esposto: campionato poco competitivo, squadre poco vincenti, sport di nicchia poco marketing, poco coinvolgimento dei genitori dei bambini e ragazzi che lo praticano questo bellissimo sport.
    La cosa importante invece è che chi deve fare qualcosa per promuovere il rugby, effettivamente si ponga questo obiettivo, veda la necessità e abbia dei piani per risolvere questa situazione.
    Ma si pensa solo a comprare inutili palazzi e fare demagogia proclamando franchigie a destra e a manca.

  25. MisterX 13 Gennaio 2015, 13:37

    Dati irrealistici in alcuni casi estremamente gonfiati. Basarsi sui tabellini delle varie partite e tirare le somme senza aver mai visto dal vivo una partita di Eccellenza è dannoso ed inutile. La situazione è ben più drammatica, fino a che non verrà ripensato e ridisegnato completamente il campionato si andrà sempre in peggio. Auspico al più presto una lega di squadre venete per un campionato professionistico nella nicchia del rugby italiano; il resto d’Italia, per necessità, sarà costretto a rincorrere ed adeguarsi. Per un campionato “nazionale” se ne riparlerà tra dieci anni.

  26. sonnyrollins 13 Gennaio 2015, 14:22

    Secondo me, uno dei problemi è che troppa poca gente gioc/ha giocato a rugby, uno sport meraviglioso, ma che per essere ben apprezzato va conosciuto almeno un po’, e quindi giocato almeno un po’.
    Non sono un grande esperto perché ho giocato solo partite old, che mi hanno comunque permesso di capire alcune cose che altrimenti mi sarebbero rimaste ignote, con la sola visione anche supportata da esperti. Questo lo verifico parlando con gli altri genitori che “non hanno osato”. Più bimbi vanno al minirugby, più futuri spettatori avremo.

    Un po’ come il jazz (ovvio che vado a parare lì…) è fantastico, ma se non lo suoni un po’ ne apprezzi un quarto.

    • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 15:05

      L’improvvisazione è fantasia. O ce l’hai o non ce l’hai. Io, al mio contralto, ho tentato di tutto per fargli uscire qualcosa di buono (che devi avere in testa e nel cuore) ma più di qualche raglio e barrito non c’è stato drammaticamente verso.
      Passata la crisi esistenziale post-fallimento, ho continuato a fare l’audiofilo apprezzando gli universi altrui, di quelli che ne hanno dentro non solo uno ma tanti… Te li elargiscono ma si comprendono solo con tanta sensibilità e umiltà, altrimenti resta solo chiasso. Per di più disarmonico…
      ‘Sto panegirico per dire che non è così necessaria la pratica se si ha l’onestà intellettuale di non avere mezzi per farla ma averne per assimilarla.
      Però il tuo discorso lo comprendo: il Jazz tutti potenzialmente possono ascoltarlo, anche apprezzarlo ma a capirlo sono quelli che lo creano. Idem per il rugby. Tanti (come me) lo amano pur non avendolo mai giocato, ne apprezzano l’essenza, i valori, le dinamiche, lo spirito, la goliardia del contesto attorno ma per capirlo va giocato, bene o male che sia.
      Me lo dicono tutti ed io non posso che prenderne atto. Oramai, a 43 anni, mi tocca aspettare un’altra vita…

      • fracassosandona 13 Gennaio 2015, 16:08

        thunder, una curiosità… vai anche a pesca?

        • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 17:02

          Per me è troppo sottile, ma presumo che la tua sia una stilettata.
          Comunque no.

          • fracassosandona 13 Gennaio 2015, 18:57

            no non lo era…
            semplicemente facciamo lo stesso brutto lavoro, sostanzialmente coevi, stessa passione non ricambiata per musica e rugby, se sapessi anche pescare saremmo sostanzialmente due cloni…

          • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 19:23

            Eheh…
            Ma nel caso fosse stato, “chi” sarebbe stato il clone di “chi”? Tra noi due, chi sarebbe stato l’originale da sdoppiare? E se fossimo davvero stati entrambi cloni, significa che come noi due ce n’è sarebbe stato in giro un terzo, la vera matrice…
            Ussignùr… E io che pensavo che, fatti così, saremmo già bastati, per ‘sto mondo… 🙂

  27. berton gianni 13 Gennaio 2015, 15:56

    si sconta anche il fatto che,i sempre meno bambini italici, sono sempre più cementati in casa, sempre davanti al computer e/o PlayStation.
    Nel…millennio scorso, si giocava tutto il giorno sui prati/canonica/patronato.
    E puntualmente trovavi una porta di calcio messa lì.
    Poi, col tempo, qualcuno ti piantava o una rete o un canestro.
    Così abbiam “scoperto” il volley o lo “sconosciuto” basket.
    Non ho mai trovato una Acca che sia una.
    Non sarebbe male se la FIR cominciasse a metterne dove possibile…
    Il basket ha fatto proprio così.
    Tea le altre coscie, il rugby ha pagato anche quella sua “aurea elitaria”, un po’ snob : del noi siamo diversi.
    A Treviso, negli anni d’oro del Tauro ( Metalcrom ) il gotha si rintanava in Piazza, al Biffi, ed era un circolo chiuso.
    Per certi versi, la Tarvisium di Ino Pizzolato (quei…comunisti, da Dal cin in giù) e’ nata anche per questo.
    Avessimo storia, tradizione et cultura ovale, andrebbe anche bene, ma credo che si stia scontando proprio questo :
    negli anni “giusti”, discipline come volley/basket han saputo essere dinamiche.
    Il rugby ha perso il tram…

    • space 13 Gennaio 2015, 20:51

      Carissimo Gianni, non ho competenze per dare un’opinione sensata ma la tua è di gran lunga quella che condivido di più. Grande! Free the nipples.

      • berton gianni 13 Gennaio 2015, 23:06

        Ciao Space.
        Grazie a te.
        Cmq, visto che condividi la mia, come fai a dire che la tua non è sensata ?? Proprio per questo è…geniale !! 🙂
        Buon paio di nipples a te, amico !!

  28. Emy 13 Gennaio 2015, 16:27

    Vivo da molto vicino la realtà di una società, anche se non di eccellenza, e gli spettaori sono sempre un punto dolente. Soprattutto, come ha già evidenziato qualcuno, sono sempre gli stessi. Salvo partite particolari (derby o play off), che arrivano anche a decuplicare il pubblico abituale. Ci si chiede continuamente il perchè: le notizie sui giornali locali escono settimanalmente, in rete si comunica tanto, gli appuntamenti vengono diffusi, il campo è comodo da raggiungere. Ma la gente non viene lo stesso. Perchè?
    Forse perchè quel che può dare una società su se stessa e sul suo territorio può arrivare solo fino ad un certo punto, e da lì in poi non si tratta più della squadra XY, ma del rugby in generale. E il rugby in Italia ce lo filiamo davvero in pochi: la fiera mediatica annuale del 6N e gli spettatori dell’Olimpico non c’entrano un bel niente con il rugby italiano. Invece “lassù” devono essere convinti di questa cosa, e operano di conseguenza: campionati nazionali abbandonati a loro stessi, un mese all’anno di festone (ma festa de che poi, visti i risultati?) da indicare come esempio positivo, e incredulità nel vedere che – caspita, come mai? – il rugby italiano, quello vero, non se lo caga nessuno.
    Il rugby italiano lo va a vedere e lo costruisce la base. La quale base è totalmente ignorata dall’alto. Se A è uguale a B e B è uguale a C, A è uguale a C: la buona vecchia matematica.

  29. goganga 13 Gennaio 2015, 16:37

    Credo che sia stato centrato il problema: la FIR non fa praticamente nulla per pubblicizzare il rugby. Un esempio che probabilmente gli amici d’Italia non conoscono: qui a Roma il VII municipo ha una popolazione al 31/12/2013 di 308.207 abitanti su 47 kmq; l’INTERO MOLISE ne ha solo diecimila di più. Possibile che a nessuno venga in mente di sfruttare questo potenziale enorme bacino d’utenza? Di fare una campagna pubblicitaria lì spendendo qualche migliaio di euro in cartelloni da 4x8m per invogliare i bambini a questo sport? E, vi assicuro, che per quanti ne arrivano nelle 3 società della zona, un numero enorme neanche conosce l’esistenza di queste. E di voglia di praticare uno sport “diverso” ce n’è tanta, basta parlare con la gente. Possibile che le 3 società in mezzo a trecentomila abitanti debbano essere lasciate completamente sole a farsi conoscere con i loro scarsissimi mezzi finanziari con i quali devono far fronte agli affitti dei campi, degli spogliatoi e quant’altro, visto che non ci sono praticamente impianti comunali?

    • San Isidro 13 Gennaio 2015, 23:18

      Ciao goganga, da romano del III Municipio, concordo pienamente con quello che dici…secondo me dovrebbe esserci un organo territoriale predisposto, una sorta di distaccamento della FIR che si occupi di questo, in teoria c’è il comitato regionale, ma non mi pare che faccia molto…

      • Maurizio 14 Gennaio 2015, 08:37

        Beh, se in quel municipio c’è una squadra è la squadra che deve fare pubblicità, per quale motivo dovrebbe farlo la fir? E le altre società cosa direbbero? Sempre il solito discorso, si vuole la grana ma non si fa nulla, solo la grana poi eventualmente se non ci sono risultati la colpa è della fir

        • goganga 14 Gennaio 2015, 11:46

          Maurizio, concordo sul fatto che debba essere la società a fare pubblicità a se stessa, in primis con la qualità; ma far sapere alle persone che esiste il Rugby ed invogliarle a trovarsi il club più vicino è cosa di cui si dovrebbe occupare la Federazione con campagne mirate ed aggressive, tantopiù nella situazione di scarsissimo numero di pubblico e praticanti in cui siamo.

        • San Isidro 14 Gennaio 2015, 14:25

          @Maurizio, come dice @goganga, è verissimo che deve essere la squadra a farsi pubblicità nella zona, ma, a mio avviso, ci vuole anche un aiuto verticistico nella promozione e nella diffusione del rugby a livello locale, non dico che la FIR non la faccia, ma certamente si potrebbe fare molto di più…

  30. ric 13 Gennaio 2015, 17:25

    su questo settore e con le statistiche gavazziane smentite da tv e video…meglio stendere un velo pietoso…
    se avete la pazienza di incrociare i dati fir con foto e riprese video avrete la risposta
    poca gente ….ma non toccate rovigo…in casa e trasferta
    almeno questo

    • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 17:49

      ric, per “non toccate” cosa intendi?
      Qui, chiunque tesse lodi sul numeroso pubblico rodigino, io per primo. Non c’è anima viva che nemmeno si azzarda a pensare che non siate indiscutibilmente il pubblico n°1 (parlo numericamente, s’intende…).
      Anch’io come tutti penso che i dati FIR abbiano un pressapochismo notevole, ma che essi siano in difetto o in eccesso coinvolge in egual modo tutti indistintamente, Rovigo compreso.

  31. San Isidro 13 Gennaio 2015, 17:38

    Parlo per Roma…
    Purtroppo il pubblico dell’ovale capitolino scarseggia ed è un dato di fatto…i buoni numeri l’anno scorso ci sono stati, soprattutto per i derby: circa 1500 per Lazio-URC, 1200 per Capitolina-Fiamme e al derby URC-Lazio eravamo almeno 1000…
    Siamo in una metropoli di oltre 3 milioni di abitanti e per questo a Roma di rugby se ne fa tanto (14 sono le squadre senior dall’Ecellenza alla C2 quest’anno, tanti altri i club che hanno solo attività giovanile), al tempo stesso però gli interessi si disperdono e il rugby di club è un mondo ristrettissimo, fa parte dei tanti sport minori che si fanno nella capitale…
    Ci sono poi tanti romani che seguono il rugby a grandi linee, magari vanno allo stadio a vedere l’Italia o guardano in tv l’Heineken Cup o altri avvenimenti di rilievo…ho conosciuto gente molto appassionata e preparata che non è interessata al rugby italiano di club…ci sono diversi amici che mi accompagnano a vedere la nazionale all’Olimpico o i TM al pub, ma raramente sono riuscito a coinvolgerli per la Capitolina o le Fiamme…
    Le realtà di club sono mondi a sè, chi segue il rugby romano, oltre ad appassionati ovali genereci, è per lo più gente all’interno dell’ambiente, ovvero tifosi di vecchia data, ex giocatori, famiglie dei ragazzi del vivaio, amici di chi è in campo e così via, non c’è un grande incremento extra…addirittura alcuni sono fedeli alla loro bandiera e raramente si spostano per i vari campi della capitale…ma questo non accade solo per l’Eccellenza, ad es. anche il CUS Roma in serie B ha sua piccola cerchia di affezionati e sostenitori che seguono per lo più il loro club e basta…
    Sottolineo anche un aspetto socio-culturale, nei piccoli centri come Rovigo, Mogliano, San Donà, Viadana, ecc, il rugby è qualcosa di molto sentito da parte della comunità, un appuntamento a cui difficilmente si può fare a meno…Roma, proprio per la sua dispersività, non riesce a trasmettere la stessa cosa…mettiamoci pure le distanze, anche se uno è appassionato, ma abita dall’altra parte della città, andarsi a vedere una partita, magari pure con i mezzi pubblici, diventa un impegno non da poco e non sempre uno ci può andare, chi non vive qui non può rendersi conto (abito a Roma Nord e per fortuna Lazio, Capitolina, Primavera e CUS Roma ce lo ho vicine, ma per le Fiamme devo farmi un’ora di trenino, idem per il Tre Fontane dove dalla stazione Termini devo prendere la metro…a Dicembre mi sono andato a vedere il sentito derby di C1 Villa Pamphili-Rugby Roma Club al Corviale, estrema periferia sud-ovest, giunto a Termini sono poi arrivato al campo con due mezzi e più di 40 fermate di autobus, questo solo per rendere l’idea)…
    Sicuramente sarebbe più dignitoso in una città come Roma vedere sempre almeno 1000 persone per ogni incontro d’Eccellenza, ma i problemi sono questi…

    • San Isidro 13 Gennaio 2015, 17:39

      Appendice:
      ogni volta poi che escono i dati sul basso pubblico delle romane si fa il parallelismo con la franchigia…allora: Eccellenza e Pro 12 sono due prodotti diversi, una franchigia calata in un bacino metropolitano come Roma avrebbe sicuramente più pubblico dei club di Eccellenza, oltretutto riunirebbe tutti gli appassionati delle varie piazze ovali capitoline, sono sicuro poi che una parte dei tanti appassionati romani che vanno a vedere l’Italia all’Olimpico, e che non si interessano dei club, verrebbe catalizzata dall’evento…non ci metto la mano sul fuoco naturalmente, i numeri sarebbero sempre bassi, ma non penso sia una scommessa persa in partenza, con un buon lavoro di marketing e pubblicità poi, grazie anche ai club del territorio, si potrebbe fare molto in termini di promozione…
      Comunque i Pretoriani per ora restano solo un miraggio, la cosa positiva della realtà ovale romana è che la base è molto forte, si fa tanto rugby, alcune squadre si sono radicate in quartieri e territori urbani in cui la palla ovale prima nemmeno si conosceva…penso al Villa Pamphili al Corviale che, grazie all’enorme lavoro fatto in una zona non facile della periferia romana, ha portato tanti ragazzi al rugby diventanto la seconda società con più tesserati nel Lazio dopo la Capitolina…alla Arnold e ai Gladiatori che hanno portato il rugby a Centocelle, alla Nuova Tor Tre Teste (dove ha mosso i primi passi Giovanni Maistri), all’Appia Rugby (dove è cominciata l’avventura di Tiziano Pasquali), al Nuovo Salario che è riuscito a portare la palla ovale alla Borgata Fidene, alla Roma V° Rugby che ha portato al rugby diversi giovani della periferia nord-est, da Casal de Pazzi a San Basilio…in tutto questo anche le Fiamme Oro con il loro settore giovanile sono diventate un punto di riferimento per i ragazzi dell’area sud-ovest della capitale e del litorale…il rugby romano, pur mantenendo le sue roccaforti (Lazio, Capitolina, CUS, ecc), sta diventanto sempre più rugby di quartiere, perfino nella storica borgata del Quadraro i ragazzi del Centro Sociale Spartaco hanno fatto conoscere il rugby (anche se adesso si sono trasferiti in zona Tuscolano), e trovo questo un fatto estremamente positivo per la diffusione del rugby in città…la palla ovale nella capitale mantiene sempre la sua tradizione elitaria, in particolar modo a Roma Nord, dove, soprattutto per quanto riguarda la Lazio e la Capitolina, il bacino giovanile continua ad essere quello dei quartieri benestanti della zona (Parioli, Cassia, Collina Fleming, area di Corso Francia), ma pian piano sta proliferando anche nella Roma popolare e in quartieri periferici dove prima la sola idea che ci potesse essere un campo da rugby era impensabile…e Roma ha il bacino e le risorse per sviluppare un rugby amatoriale di quartiere ancora più grande, chissà magari un giorno esisterà proprio il Torneo dell’Urbe…

      • Hullalla 13 Gennaio 2015, 20:31

        Abbi pazienza, ma NON e’ proprio detto che la franchigia farebbe piu’ spettatori della somma delle squadre in Eccellenza.
        Per esempio, a Parma hanno fatto perfino peggio.

        • San Isidro 13 Gennaio 2015, 20:50

          a Parma per me ci sono questioni più complesse…hanno strappato gli Aironi dalla vicina Viadana e grossa parte del pubblico mantovano l’hanno perso…tanti parmensi, almeno da quello che ho letto qui, andavano a vedere gli Aironi ed erano affezionatissimi ai lombardo-emiliani, paradossalmente quando gli hanno messo la franchigia proprio a Parma hanno risposto, almeno all’inizio, con freddezza…anche gli stessi club di Parma credo che abbiano visto la presenza delle Zebre come un’intrusione, anche perchè magari è successo tutto in fretta…
          Premesso che, a meno che non si spostino una delle due franchigie a Roma, ad una terza franchigia non ci credo, se il progetto di un superclub nella capitale fosse programmato da tempo e aiutato ad essere inserito attraverso i club del territorio sono sicuro che qualcosa di buono ne esce…e credo pure che se le Zebre le avessero portate a Roma da subito il pubblico avrebbe risposto più numeroso rispetto al XXV Aprile…poi a Roma, con il bacino che c’è, con un buon lavoro di marketing e pubblicità si può fare molto…non dico che sia un progetto vittorioso in partenza, ma si può tentare…

          • Maurizio 14 Gennaio 2015, 08:46

            Bravo, anche se devo dire che si fa presto a dimenticare e ormai il pubblico delle zebre sta aumentando e molti Viadanesi vengono a vederle (comunque quello che è stato fatto non si cancella), i problemi comunque ci sono, nessuna società di Parma ha più uno stadio in cui giocare ma solo un campo da rugby, a qualche società hanno tolto i campi che avevano in gestione regolarmente con il comune, per giocare su quegli stessi campi bisogna pagare le zebre…. Per il pubblico però non concordo ormai i grandi numeri ci sono anche a Parma, probabilmente tu sei rimasto agli spalti vuoti del primo anno

          • San Isidro 14 Gennaio 2015, 14:39

            @Maurizio, non sono rimasto indietro, noto anch’io dalla tv che dall’anno scorso il pubblico è aumentato, soprattutto questa stagione, ma alla fine era una cosa normale, a lungo andare, a prescindere dai risultati, la gente ci va a vedere le partite…resta il fatto però che non c’è mai il tutto esaurito, le tribune mobili portate dal Flaminio restano ancora desolatamente vuote e questo non è molto bello a vedersi…

      • Sergio Martin 14 Gennaio 2015, 00:20

        @San, sottoscrivo tutto, tranne una cosa: Fidene non è più borgata… Me vacilli sulle basi… 🙂
        Il Torneo dell’Urbe è una grande idea! Che figata, se lo facessero! Propongo di farlo giocare allo Stadio dei Marmi! Con stand, birra, panini, merchandising di palloni, magliette, gadget e incontri con i giocatori… Una vera festa del rugby! Daje, Gavazzi!!!

        • San Isidro 14 Gennaio 2015, 00:47

          Ahò, e che voi fà? so ancorato ai vecchi nomi…
          Pensa te:
          Finalissime Torneo dell’Urbe:
          Coppa Club: Capitolina – Rugby Roma Club
          Coppa Quartieri: Ostiense – Trionfale
          Coppa de Noantri (solo i rioni del centro): Trastevere – Testaccio
          Daje!

          • Sergio Martin 14 Gennaio 2015, 01:07

            Ahah! Vecchi quanto il cartello stradale sulla rampa della Salaria per Fidene (che penso abbiano anche tolto…)
            ‘Sta idea del Torneo dell’Urbe, secondo me, è grandiosa…

    • Thunderstruck 13 Gennaio 2015, 18:23

      San, hai portato un quadro preciso, onesto e veritiero. Tu sei di Roma, sei un grande appassionato competente e nessuno tra noi qui può conoscere la situazione del posto meglio di te. Ma dall’esterno della realtà romana, quello che rende sbigottiti , a prescindere dal comprensibile spezzettamento tra sport vari e le numerose realtà del rugby romano stesso, è la impressionante sproporzione tra il bacino capitolino e coloro che fisicamente si recano ad uno stadio per vedere del (talvolta) buon rugby. Appassionati credo anch’io che ce ne siano (menzionavi di partite nei pub, della risonanza mediatica del 6N ecc..) ma in nessuna capitale europea esiste una forbice così aperta e inconcepibile. E’ un problema culturale? Di costume, ma solo romano? Di indolenza? Di nuove generazioni che non si identificano in una sola grande realtà rugbistica metropolitana? Non so… Ma non posso pensare che, per evocare Johnny Stecchino, uno dei problemi sia “il tciaffico” 🙂 Per andare a vedere A Maggica i romani attraverserebbero Roma in ginocchio. Basket e pallavolo, anche se sempre in forma sottodimensionata rispetto al normale, hanno il loro seguito. Il problema è lì. Forse il calcio ha fagocitato tutto e al resto son rimaste le mollichelle. Ma con tanti praticanti di rugby che ci sono e tanti club presenti, come può essere che poi allo stadio vadano i rispettivi famigliari, gli amici dei giocatori, qualche attempato appassionato di lungo corso e le ragazzette per farsi vedere? Questo è concepibile nelle piccolissime realtà, oltre al solito sparuto nugolo di tifosi organizzati, ma in una metropoli, per uno sport che tu mi dici seguito e molto praticato, dovrebbe esserci un seguito spontaneo e fisiologico cospicuo. Io i perchè ciò non esista non li conosco, però so che non basta riempire l’Olimpico al 6N di gente che viene da ogni parte per ipotizzare, e quindi anche programmare, una possibile franchigia. Prima occorrono dati certi e costanti di pubblico, fede e seguito notevoli che determinino una “voglia” ed un’ “esigenza” di rugby palese a tutti. Poi che si dìa eventualmente un seguito organizzando, SE ve ne sono le condizioni, una franchigia europea. Ma non l’opposto.
      Questo dico…

      • San Isidro 13 Gennaio 2015, 20:37

        Thunder, come ho detto, in una realtà come Roma una media di almeno 1000 spettatori per ogni gara di Eccellenza sarebbe il minimo sindacale, ma le questioni le ho riportate…non è poi soltanto un fatto di frammentazione di interessi e la presenza di numerose realtà ovali, ma è anche una questione di distanze…Roma è grande, immensa (pur vivendoci da quasi 30 anni, ci sono quartieri che conosco solo per nome e non ci sono mai passato, nemmeno per caso), uno, per quanto appassionato possa essere, non credo che abbia la voglia, il tempo e la pazienza di attraversarsi tutta la città ogni volta che le Fiamme Oro giocano in casa, magari ci va qualche volta, ma non sempre…dico questo perchè non è un aspetto da sottovalutare…si, appassionati di rugby a Roma ce ne sono, ho alcuni amici che si sono interessati alla palla ovale guardando i grandi eventi in tv pur non avendo mai giocato…loro naturalmente sono presi dalla nazionale e dai principali appuntamenti di Ovalia, ma si interessano poco o per nulla ai club…io che la realtà di club l’ho vissuta (anche se poco a livello senior e molto in giovanile) naturalmente sono più attratto e mi piace andare a vedere anche qualche partita di serie minore, magari ci gioca qualcuno che ha fatto le giovanili con me…mi dirai, ma a Viadana, a Calvisano, a San Donà di Piave ci sono un sacco di appassionati locali che magari non hanno mai giocato eppure seguono con fermento il loro club…e come ho detto su, nei piccoli centri, se c’è uno sport dominante, l’appuntamento con la squadra locale diventa poi quasi un rito tutte le domeniche, con tutto il rispetto, ma a Calvisano (che pensa fa la metà degli abitanti del quartiere dove abito) oltre al rugby che altro c’è? Allora la risposta viene da sola…a Roma non è così, si per carità ci sono sempre i fedelissimi per i vari club, ma le realtà di club sono mondi chiusi a gente del contesto, gli extra che vanno a vedere le partite sono pochi…poi non paragonerei Roma con le altre capitali europee del 6 Nazioni, a parte che nelle altre 5 nazioni il rugby è seguitissimo quindi è normale che ci sia più gente a vedere le partite, ma poi li comunque parliamo di città che hanno realtà professionistiche di alto livello e che di conseguenza attraggono un sacco di persone…non è nemmeno una questione di identificarsi in un’unica grande realtà rugbystica cittadina, che poi non c’è mai stata, anche se la grande Rugby Roma è stato un punto di riferemento per molti appassionati (me compreso) per tanti anni…addirittura quando ero in giovanile al CUS Roma nemmeno i miei compagni di squadra mi accompagnavano a vedere la RR, unica realtà dell’urbe in massima serie, alcuni non venivano per disinteresse (c’è chi a rugby piace solo giocare e poco seguirlo), altri per campanile e quando in allenamento mettevo una maglia della RR subito mi dicevano “Ahò, ma che c’hai addosso!”…le rivalità anche qui ci sono e sono sentite (quella maggiore è tra Lazio e Capitolina), naturalemente meno che in Veneto…
        Quando parli della Maggica hai ragione, ma parlamo comunque di una squadra (che a me non va molto giù, seguo poco il calcio, ma da adolescente tifavo Lazio e ho ancora una certa simpatia) il cui tifo qui è una religione, ma, al di là di questo, parliamo del calcio che a Roma è, ovviamente, lo sport che primeggia…ci sono radio cittadine e tv locali che si occupano solo di calcio, addirittura una buona parte è suddivisa a seconda della fede…ci sono radio romaniste e radio laziali, programmi e tv romaniste e quelle per i laziali (ne so qualcosa di questo mondo mediatico underground dell’Urbe avendo un padre sfegatato romanista e che non vede l’ora di vedere i programmi giallorossi di “Marione”)…
        Aggiungo un’altra considerazione marginale, quando ad es. vado a vedere la Capitolina passo vicino ai campi del CUS Roma che a quell’ora sono pieni di ragazzini che si allenano e di genitori…ma lo stesso nella vicina Acquacetosa o a Roma Sud al Tre Fontane, quelle sono ore cruciali d’allenamento e magari qualche allenatore, ragazzo delle giovanili e genitore se non fosse impegnato un match d’Eccellenza se lo andrebbe a vedere…
        Insomma, base forte, tante squadre, ma il pubblico di club questo è…

        • space 13 Gennaio 2015, 20:48

          Grande Presidente!!
          Sempre tra i migliori i suoi interventi….si nota la caratura filosofica! Come andiamo? Il gruppo cresce?

          • San Isidro 13 Gennaio 2015, 20:53

            Ahah, la ringrazio, la LOV è sempre più forte!
            E il progetto di una franchigia vaticana nel torneo celtico è tutt’altro che tramontato! Porteremo il Munster a giocare da Papa Francesco! Vota LOV!

          • space 13 Gennaio 2015, 21:17

            Ce la faremo! Hasta las LOV siempre!

        • Sergio Martin 14 Gennaio 2015, 00:11

          Standing ovation!

          • goganga 14 Gennaio 2015, 11:50

            (temo di essermi perso qualcosa: …LOV = ? 🙂 )

          • San Isidro 14 Gennaio 2015, 14:54

            @goganga, ma sei nuovo del blog o avevi già rilasciato commenti in passato? Comunque mi fa piacere, un altro romano tra noi, qui siamo mosche bianche in mezzo a tutti ‘sti veneti…
            Solo per curiosità, qual è la tua società? Se stai al VII Municipio mi viene in mente l’Appia Rugby o la Rugby Roma 2000 che ormai collabora attivamente con l’Appia…
            LOV sta per Lista Ovale Vaticana…potremmo sembrarti dei pazzi, ma l’anno scorso ci siamo dilettati con molti utenti del blog in delle elezioni virtuali qui sul sito, 7 liste concorrevano per la presidenza del blog…essendo di Roma ho goliardicamente creato una lista papale ovale (che ha come slogan quello di portare il rugby in Vaticano)…siamo arrivati terzi, hanno vinto i miei acerrimi rivali di Rugby & Laicità guidati da @Rabbidaniel, secondi quelli della Nembo di Tempesta capeggiati da @Hrotheperth che hanno avuto successo grazie al supporto di Rugby & le Tette di @gianni berton…lo so, nun stamo tanto bene…

          • goganga 15 Gennaio 2015, 14:32

            Sì, c’è stato qualche cambiamento 😉 ed abbiamo il minirugby con tutte le categorie con continui arrivi, dai baby ed under6 fino ai 14 e poi 16 e 18 ed una nutritissima schiera di OLD, i sedicenti “Ruderi” ed altro per la prox stagione… ma non vorrei abusare del sito… Effettivamente tutte le squadre che ospitiamo apprezzano il panorama ed il III tempo. Passa da noi un Sabato.

          • San Isidro 15 Gennaio 2015, 17:32

            ok, ti ringrazio per le risposte, non mancherò prossimamente…ciao, se vai a vederti Lazio o Fiamme in Eccellenza, o le romane nelle serie minori, magari fai un fischio qui sul blog, se ci sono, ci si vede…

        • gsp 14 Gennaio 2015, 00:48

          Vorrai dire la Lazie. Saluti al tuo papá, cmq da quando manca Galopeira Marione ha perso sulla linea comica.

          Ma a proposito, prima c’era Radio Maná Maná che parlava anche di rugby romano ognittanto. Ma l’hanno chiusa?

          • San Isidro 14 Gennaio 2015, 00:54

            conosco Radio Manà Manà, ma non so dirti onestamente, anche perchè la radio in generale non la sento molto…comunque chi parlava di rugby nelle radio romane, anche di 6N, non solo di club, era Libertucci, uno dei commentatori di Nuvolari adesso…

          • goganga 14 Gennaio 2015, 15:49

            @San Isidro: è la prima volta che commento, sono sempre stato solo un lettore e pure poco attento visto che mi ero lasciato sfuggire cotali elezioni 🙂 . Hai fatto centro con l’Appia Rugby (che però non collabora più con la RR2000). Sì qui si parla il dialetto veneto ma se ti serve un mediatore culturale per la tua eccezionale competenza io mi offro, giacché mia madre era patavina da una decina di generazioni, con tanto di cognome tronco con la “N” finale.

          • San Isidro 14 Gennaio 2015, 16:31

            grazie, ne terrò conto…
            ah, non collaborate più con la RR 2000? So che la squadra senior della RR 2000 che fa la C2 gioca sul vostro campo…inoltre, non so se è più così, sapevo che, proprio in virtù della collaborazione tra le due società, l’Appia Rugby aveva in gestione tutto il minirugby, mentre la RR 2000 le juniores e la prima squadra, ora com’è la situazione?
            sai che comunque ancora non ci sono mai andato al campo dell’Appia? Tra l’altro deve essere bello giocare in quel contesto al Parco degli Acquedotti…tra l’altro l’Appia era appena nata quando stavo per appendere gli scarpini al chiodo (anche se mi piacerebbe riprendere, magari in C2, vediamo la prossima stagione…ho giocato più che altro in giovanile tra la Primavera, la vecchia Lazio & Primavera e il CUS Roma)…

  32. ric 13 Gennaio 2015, 17:40

    1200 di media alla guizza e 1700 a mogliano mi sembra tecnicamente impossibile…cio non è dovuto alle società venete ma a una regia o inconsapevolezza federale
    prossimo step …dati gonfiati per la nazionale

  33. ric 13 Gennaio 2015, 18:27

    siamo d’accordo sullo spirito
    ma seguo questo fenomeno…dati foto e video da due anni
    o c’è una regia o sono inconsapevoli dell’architterura degli stadi
    il peroni stadium poteva ospitare folle oceaniche
    adesso si allarga a 5000 con i contributi
    lo stadio del mogliano è oggettivamente quello che è…come guizza e san donà…non si discute il pubblico di queste squadre ma i dati federali
    per non parlare degli aironi zebre con stadi gremiti

    • fracassosandona 13 Gennaio 2015, 19:13

      http://www.rugbysandona.it/index.php?p=stadio-romolo-pacifici

      il pacifici è lo stadio più democratico e lungimirante del mondo: comodo all’autostrada e non troppo lontano dal centro cittadino, ampio parcheggio, tutti (casalinghi ed ospiti) in tribuna centrale coperta, altro che visione defilata o pioggia battente di certi campi…

      se poi servirà maggior capienza (problema che non dovrebbe porsi) basterà continuare a costruire sullo stesso lato per tutta la lunghezza del campo, superando la capienza del Monigo con una sola tribuna…

      • Hullalla 13 Gennaio 2015, 20:32

        Secondo me e’ un buonissimo stadio per quella realta’.

    • GiorgioXT 13 Gennaio 2015, 21:38

      Mogliano ha una tribuna che è lunga metà di quella della Guizza, e larga uguale, San Donà ha una tribuna più corta del Petrarca, ma più profonda e con gradinata doppia.
      Sarà per questo che invece di avere eguali capienze San Donà tiene 1600 posti, la Guizza 1200 e Mogliano 600 ?

      San Donà ha passato (e riempito) i 2400 posti con una tribuna aggiuntiva in occasione dei mondiali JRWC e del 6N U20…

      • malpensante 14 Gennaio 2015, 15:52

        Solita questione di cubatura dei culi variabile. Basta mettere dei civili seggiolini e avere lo stadio effettivamente a norma, e si conta che è un piacere. Tra l’altro in arrivo cazziatone prefettizio in quel di Parma per via della mandria del posto staccionata bordo campo, perennemente esauriti . Non si può, che il corridoio va lasciato sgombro.

  34. ddanyll 13 Gennaio 2015, 18:37

    Zebre ad oggi (13a e 7 partite in casa) 20127 spettatori, quindi 2875 di media.
    Treviso (6 in casa) 19782 spettatori, quindi 3297 di media.
    Prendete questi dati col beneficio dell’inventario, ho fatto i calcoli a manazza dal sito del Pro12.

    • ermy 13 Gennaio 2015, 22:50

      Che tra Treviso e Zebre ci siano solo 400 persone di differenza non ci crede nemmeno la suocera di Berton!
      Ripassati i conti, va… 😉

      • berton gianni 13 Gennaio 2015, 23:11

        Prego, ti correggo :
        …la maiala suocera di Berton !
        Bisogna imparare a chiamare, non solo le persone, ma anche gli animali nella maniera giusta…..

      • ddanyll 13 Gennaio 2015, 23:43

        Ma infatti non ci credo nemmeno io! Sono stato a Parma qualche volta e tutte quelle persone non le ho mai viste a mio parere!
        I conti devono ripassarli chi fornisce i referti ufficiali… 😉

      • Maurizio 14 Gennaio 2015, 08:58

        Occhio perchè non è che poi ci siano tutti questi gran spettatori a Treviso negli ultimi due anni…

        • malpensante 14 Gennaio 2015, 15:54

          E comunque i conti del XXV Aprile sono più o meno quelli. Dalla prossima prevedo pellagra senza scomodare il mago Otelma.

  35. San Isidro 13 Gennaio 2015, 21:27

    Comunque mi sembra strano che il pubblico della Lazio sia superiore a quello delle Fiamme Oro…dal vivo mi sembrava il contrario, seppure parliamo sempre di bassi numeri, nell’ultima dei cremisi che sono andato a vedere (prima delle feste contro il Viadana) c’erano circa 800 persone e un clima molto caloroso…

  36. amartucci 18 Gennaio 2015, 17:52

    Ho letto in velocità i commenti che sono stati scritti, quindi può essere che quello che scriverò sarà una ripetizione. Prima di tutto, e parlo come persona che per lavoro ha seguito e segue molte discipline sportive, non è assolutamente vero che è la qualità del gioco espresso in campo che fa aumentare o diminuire gli spettatori. Se la squadra ha un bacino di utenza di veri tifosi e appassionati, cioè quelli non legati ai risultati e allo spettacolo, questo non capita. Passiamo poi ad un altro problema, ovvero il calendario del campionato che è assolutamente fuori da ogni logica. Si gioca una partita, poi si sta fermi altre due se non tre, una volta si gioca il sabato, un’altra la domenica. In un paese come il nostro dove la continuità di un campionato di qualsiasi genere è alla base della fidelizzazione, è da pazzi pensare che avere un campionato a singhiozzo sia una cosa corretta. Tocchiamo poi il discorso della visibilità. Assolutamente nulla, sia per il periodo in cui si gioca il campionato di Eccellenza, sia perché la FIR ha venduto tutti i diritti alla RAI che, a parte trasmettere una partita, qualche volta in differita, non fa. Avete mai visto una rubrica su RaiSport dedicata al Rugby con gli hl di tutte le gare di giornata? Un altro errore macroscopico è quello di legare le fortune di uno sport alla Nazionale e di conseguenza far ruotare tutto il movimento alla maglia azzurra. Poi ovviamente ci sono tanti altri motivi, ma mi fermo qui.

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