Secondo indiscrezioni raccolte da OnRugby si starebbe studiando un piano per superare il sistema dei permit players
Legare l’Eccellenza alle celtiche: la FIR è pronta a fare il passo?
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Mi fa piacere che anche alla FIR ogni tanto qualcuno si degni di aprire occhi. Legare franchigie e club era una cosa talmente ovvia da fare sin da subito che ancora mi meraviglia quel punto di domanda alla fine della frase.
infatti…
Speriamo che accada prima possibile!
Il doppio tesseramento com maggiore interscambio, sarebbe un passo nella direzione giusta, tutti gli asetti regolamentari sottolineati nell’articolo non sono grandi ostacoli.
PS: non so se l’ultima frase si riferisce al mio post di ieri, ma il mio era una battuta…
no, assolutamente Stefo. Ma è la “scusa” spesso utilizzata per non andare in questa direzione.
Grazie Paolo, ovviamente non posso che condividere, scusa assurda e senza senso.
Semmai il problema si riallaccerebe a discorsi di cultura sportiva e “tensione politica”…prova ad immaginarti un Calvisano-Rovigo dove magari il Calvisano ricevesse 4-5 giocatori dalle Zebre e Rovigo nessuno da Treviso…che pandemoni nascerebbe?Le accuse e le dietrologie assurde si sprecherebbero…purtroppo.
Se si fanno le cose per bene, con regole certe, e chiare anche in un caso come quello non dovrebbe esserci nulla da dire.
Che poi è un po’ come la vicenda sulla sede della finale scudetto dello scorso anno: la regola è inequivocabile e si gioca sul campo della squadra meglio piazzata nella stagione regolare. In quel caso il Calvisano. Il problema è probabilmente sorto perché qualcuno dalla FIR ha fatto capire che sulla cosa si poteva discutere, un’apertura probabilmente funzionale ad altre vicende. Ma la regola è chiarissima.
Paolo nella logica hai ragione, ma come hai sottolineato la finale scudetto nonostante una regola chiara ha aperto discussioni assurde…per me che si vada avanti su questa idea anche con le discussioni va benissimo comunque.
grande paolo…sempre sul pezzo…sono state proprio le aperture di Gavazzi a creare confusione e la sua solita politica sbagliata del ” tirare a campà..”. la regola è quella…certo ti assicuro che la tribuna era indecente con assi che si toglievano e buchi che se ci mettevi un piede ti ammazzavi, due bagni chimici(ovviamente facevamo andare le donne), noi uomini ad urinare lungo la rete…però la regola è quella….ma non doveva aprire bocca il loro(non lo considero nostro) presidente.
Io trovo il sistema di interscambio ottimo, però con regole chiare e senza scappatoie o cavilli. Tutti devono dare giocatori in egual misura e che finalmente si riesca a crescere come movimento e non solo tv e zebre e nazionale…
Paolo sono d’accordo…comunque ha ragione @naasbotha, Gavazzi all’inizio aveva fatto intendere un’apertura per cambiare la sede della finale…ad ogni modo il Calvisano avrebbe potuto spostare la finale in un altro impianto della Lombardia più grande per contenere più tifosi ed avere maggiore spettacolo, magare anche un piccolo stadio di calcio adattato al rugby…
Per attuare il sistema proposto ci vuole innanzitutto un presidente superpartes e non un proprietario di club, magari un ex giocatore che conosce bene l’alto livello.
Dopo di che bisognerebbe collegare alle franchigie anche due U20 ed alle eccellenti le accademie U18. In questo modo si coinvolgerebbero un numero consistente di giocatori di varie età
perche’ le U18 alle eccellenti e non alle societa’ (alcune delle quali sono in eccellenza) che hanno dimostrato davvero di saperli formare?
GSP, i soldi non sono infiniti e forse è meglio concentrare su 8/10 realtà e non su 30 e successivamente nel giro 4/5 anni vedere se c’è lo spazio per allargare ad altri.
Maz, non era quella la domanda. io ti chiedi perche’ dare le U18 se in giro per l’italia ci sono societa’ che fanno meglio, da anni, e non sono in eccellenza?
Dai che forse ci arrivano….
Campionato falsato? Campionato più interessante, se nelle squadre di Eccellenza giocassero anche i professionisti delle franchigie, altrimenti destinati in tribuna…
per noi sicuro, tra loro si scanneranno per scegliere quali e quanti..
non è maturo il sistema italia per gestire questa situazione, nonostante sia la piu auspicabile et la più logica!
bella Sè..
Allora è arrivato il momento che maturi: non si può sedere al tavolo dei grandi (6N, CL), pretendendo di continuare a portare i calzoncini corti… 😉
concordo @Sergio, il livello dell’Eccellenza si alzerebbe…
NOTIZIA SPLENDIDA PER IL CAMPIONATO DI ECCELLENZA E PER LE FRANCHIGIE!
RAGAZZI IO TEMO I CAMPANILI! LI SENTO GIA’ SUONARE!
Avete presente la storia dei Dogi? oppure del fatto che a MIlano non c’è una squadra degna del prestigio del capoluogo lombardo perchè “è meglio far da soli!” oppure pensate all’esempio di Roma, o tanti altri!
speriamo in un rugby italiano CAMPANILI FREEE!!
A me i campanili piacciono.
Eliminare i campanili sarebbe la nostra morte credo…
non posso immaginare una Viareggio dove non si dice più “Tutta Lucca ce lo puppa!”
: ))
Schioppo, questo slogan è molto gettonato anche a Barga, la differenza è che noi siamo lucchesi…per niente, mentre i viareggini sono…lucchesi di mare!!! 😀 😉
perchè vogliamo parlare di pisani e livornesi?
…e senesi e fiorentini? E fiorentini e pisani?
Come ha detto Pasquale Presutti: e’ giusto che ci siano tanti campanili, ma poi il Vescovo e’ uno solo.
D’accordo ma senza campanili non ha senso il vescovo, e mi pare che questo non sia così chiaro
Vaglielo a dire in faccia a Pasqualone…;-)
@cassina, quale sarebbe l’esempio di Roma? Solo per capire a che ti riferisci…
Sperèmm! Oppure… tochémose!
Sarebbe stupendo se si capisse che bisogna andare nella direzione di avere delle aree geografiche di responsabilita’ delle franchigie, per creare spirito di appartenenza.
Idea sensata e che potrebbe essere particolarmente efficace…quindi siccome siamo in Italia…
Arrivandoci a cose fatte però, tra i vari problemi, potrebbe sorgere quello di come redistribuire i giocatori quando, per un motivo o l’ altro debbano scendere a fare una partita in eccellenza.
Ciao Andrea, in che senso? Se i giocatori delle franchigie hanno il doppio tesseramento vanno al club d’appartenenza in Eccellenza…
Ottima cosa! Stando al Veneto, un ulteriore tassello verso i Dogi. Almeno si fa una prova di quello che dovrebbe essere.
Il programma descritto nell’articolo avrebbe senso e speriamo si avveri.
Solo che questa frase “Zebre e Benetton avrebbero l’opportunità di far giocare nel nostro domestic gli atleti della propria rosa non convocati per le partite celtiche”, mi lascia qualche dubbio applicativo. Come si fa a suddividere i giocatori per le squadre eccellenti la domenica? Un doppio tesseramento andrebbe bene per i giocatori che si aggregano dalle rispettive eccellenti a inizio stagione. Ma un giocatore, italiano o straniero che per esempio sia già in franchigia ma non convocato in Pro12, chi se lo prende la domenica? Come si decide? Ovviamente è una cosa da realizzare, ma, mi chiedo, quale sarebbe un criterio di scelta plausibile?
Doppio tesseramento anche per loro fatto ad inizio stagione
Si son d’accordo, ma come decido? Faccio un esempio pratico: come si fa in caso di un giocatore italiano comunque slegato (da sempre, come potrebbe essere un Allan che torna in Italia, o da lungo tempo perchè andato a giocare all’estero) da una società di riferimento? Se anche si facesse un nuovo tesseramento con la società di origine le altre potrebbero dire che c’è un privilegio di avere un giocatore di livello senza che si passi della logiche del mercato dei giocatori.
Io sono d’accordo, ma la soluzione non mi sembra semplicissima…
onestamente non mi sembra un problema insomortabile, anche perche’ secondo me non si ha ben chiara una cosa, l’obiettivo non e’ far giocare tutti ogni settimana ma semplicemente avere per i giocaotri non motlo utilizzati in cl spazio per giocare al piano di sotto. Una soluzione la trovi, male che vada sorteggi e via.
Ad esempio Leonard potrebbe avere un contratto centralizzato Zebre. Ma Cristiano che arriva dal Calvisano avrebbe un contratto con la società. Si cita la Nuova Zelanda e L’Argentina, ma non mi pare che l’Irlanda a cui si ispirava Dondi sia molto diversa.
Certo ci vuole convenienza e buona volontà da parte di tutti. E qui….
Se prendi a modello l’Irlanda allora lasci stare i contratti in seno ai club di eccellenza, in Irlanda i giocatori che si muovono tra Provincia e club di AIl sono sotto contratto o con la Provincia (3 livelli di contratti Academy, Development, PRovincial) o con la IRFU, le regole sull’utilizzo in AIL dei giocatori sono restrittive, solo due giocatori tra quelli con contratto centrale o Provincial con ulteriore restrizione ad uno solo con contratto centrale in caso ed in generale solo un giocatore di mischia…
Cristiano veramente veniva dal Rovigo…
Vero, Cristiano dal Cus Torino è passato a Calvisano. Per questo ho scritto la squadra bresciana, ma l’ultimo club è Rovigo.
In Irlanda ogni giocatore appartiene a delle squadre tipo Blackrock e Saint Mary. Non so quali sono i termini legali. E poi confluiscono in franchigia. Certo non ho mai visto BOD allenarsi a Saint Mary ma sempre a Donnybrook. Il mio intervento si basava solo su questa questione superficiale.
Rigamonti nessun giocatore ha un contratto con Blackrock o altro club, i loro contratti sono:
Academy-Development-Provincial tutti con la Provincia o centrale con la IRFU…non so cosa tu intenda con “appartengono” ma se non e’ l’aspetto legale non so cosa lo possa essere e dal punto di vista legale questi giocatori non sono dipendenti dal club con cui non sono non si allenano ma nel 90% dei casi quelli con full provincial contract o central contract non giocano praticamente mai…sono in caso gli accademici ed i development a venir coinvolti ma solo se rilasciati dalla Provincia, iul verso e’ esattamente opposto da quello che tu indichi una volta che un giocatore firma con la Provincia.
Ah Bod era Blackrock come college e poi UCD come double registration non St. Marys.
Per capirci una volta che entri in Academy la tua relazione col club e’ piu’ nominale che altro, tu col club non firmi e non hai nessun rapporto di dipendenza, sei dipendente della IRFU e/0 della Provincia…
Perfetto. Quindi quando ci sono le convocazioni ed a fianco scrivono il nome di società di appartenenza è una formalità.
Si riugamonti, e’ una formalita’ o meglio un voler mantenere un riconoscimento ai club.
Indicativamente, gli Italiani dovrebbero avere il doppio tesseramento con la societa’ di provenienza. Per esempio Pavanello avrebbe il doppio tesseramento Benetton + Rovigo, Barbini sarebbe Benetton + Petrarca, Zanusso sarebbe Benetton + San Dona’, e cosi’ via… certo ci sarebbero un po’ di problemi, per esempio, con Bortolami che non potrebbe avere il doppio tesseramento Zebre + Petrarca perche’ le Zebre avrebbero altre aree di riferimento (lo stesso dicasi, per esempio, per Nitoglia, visto che Roma probabilmente sara’ coperta dalle Zebre), ma non mi sembra un dramma.
E se nel frattempo la tua squadra d’eccellenza è fallita? :-/
Ma che dici?!?!? le squadre di Eccellenza non falliscono MAI!!!
(quasi)
In tal caso si cerca di tenerti piu’ “vicino a casa” il possibile (se retrocede la Capitolina potrai andare alla Lazio o a L’Aquila, per esempio) oppure si guarda in modo piu’ generale alla distribuzione degli altri giocatori e si decide di conseguenza in modo da mantenere un certo equilibrio.
Credo che questa cosa abbia senso solo se si avranno delle Franchigie Celtice della Federazione.
Quindi con una Franchigia Veneta e le Zebre, + eventualmente la franchigia Romana.
L’anomalia Benetton destinata a sparire e tornare in Eccellenza.
Se si va davvero in questa direzione converebbe anticipare i tempi per la formazione della nuova Franchigia Veneta.
anticipare i tempi temo sia impossibile in quanto c’è un contratto con il board del pro12 per 4 anni e a meno di un Fallimento della società come è accaduto per gli aironi non credo si possa fare altro prima di 4 anni.
E comunque è bene non avere fretta, programmazione vuol dire anche avere pazienza…
Se si propone una situazione piu’ stabile e che aumenta la competitivita’ (e i soldi) il Board sara’ disponibile ad ascoltare.
sarebbe bellissimo avere una terza franchigia a Roma, ma visti i tempi e i risultati già è tanto se ne riusciamo a tenere in vita due…
Io non ho capito una cosa di questo sistema. All’atto pratico non si rischia di sovraffaticare i giocatori? …Sempre impegnati nell’una o nell’altra competizione?
Il turn over durante la stagione non esiste più…
Non si rischia una mattanza per overloading e di riempire le squadre in pro12 di stranieri ancor di più!? In tutto ciò dobbiamo metterci anke la nazionale.
Cmq questo mi sembra un percorso lungo da sviluppare per sole due squadre di pro12. Si torna sempre lì: è un passo interessante, ma secondo me non è la soluzione…manca sempre la base
Marco mal’idea non e’ che tutti quelli che non giocano in una giocano nell’altra, ma dare la possibilita’ a quei giocatori che magari nella celtica trovano poco spazio nell’arco di una stagione di potersi si allenare con la franchigia e quindi ad un livello pro vero ma comunque poter giocare…
Poi non è detto che chi non è convocato per la Celtica lo sia per forza con una Eccellente…
la cosa sarebbe un gran passo in avanti, sia per il domestic, sia per le celtiche, per quanto riguarda i dubbi, ammesso e non concesso che questo dossier esista, credo, personalmente, che dovrebbero essere le eccellenti e le celtiche a fare gli apparentamenti, non la fed, ovvero dare la possibilità di fare questa cosa e lasciare che le dirigenze se lo gestiscano, se il petrarca preferisce entrare nell’orbita zebre, piuttosto che viadana nell’orbita benetton, perché imporre diversamente (e questo dovrebbe valere anche per le squadre di A a cui può interessare il progetto), al contrario se all’aquila non interessa entrare nel gioco, fa da sola senza bisogno di dover, per forza, partecipare all’interscambio.
dal punto di vista chi gioca dove, basta che i giocatori siano tesserati con le società eccellenti e con la celtica, quindi se il giocatore X che viene da mogliano gioca con treviso bene, se non è convocato va a giocare con mogliano, quello che viene da rovigo con rovigo etc etc, per chi paga è facile, lo stipendio base la società eccellente, un plus la celtica e gettone di presenza per ogni partita in celtic (poi se la celtica e/o la fed vogliono avere una pattuglia di top player e stranieri a contratto esclusivo è un altro discorso, ma allora lo zanni della situazione se non gioca a treviso, non gioca con nessun altro o gioca seguendo delle regole precise predeterminate)
Finché non vedo, non credo. Ho ormai zero fiducia nella Fir.
Perchè L’Aquila non dovrebbe essere interessata? Perchè si decide tutto tra Veneto-Lombardia-Emilia? Ci sono anche le romane (Fiamme Oro e Lazio) più L’Aquila Rugby Club (ah, per gli amici di Padova, sul sito c’è scritto che si gioca domenica contro L’Aquila Rugby 1936!) Io credo che l’interscambio potrebbe essere un volano per far crescere il nostro sport ma dobbiamo cercare di allargare i nostri orizzonti, e magari cogliere l’occasione per permettere la crescita di altri territori (penso alla Campanioa con Benevento, per esempio). L’interesse da parte delle società di Eccellenza e di Serie A, a mio parere, sarà determinato dalle regole che nasceranno a riguardo. Deve essere mantenuto un equilibrio tra tutte le forze in gioco e devono essere sostenuti i club da parte della federazione. Come diceva Casellato sia la nazionale che le due franchigie sono il frutto del nostro movimento e quindi anche del campionato di Eccellenza.
La nazionale e frutto di tutte la s
società anche quelle di C
se fai riferimento al mio commento ti specifico che ho preso tre nomi a caso, se vuoi dico calvisano con treviso, mogliano con le zebre e petrarca e rovigo da soli, oppure FFOO da soli, l’aquila con treviso e san donà con le zebre, il mio discorso era basato sul fatto che trovo sbagliato che una società sia legata all’una o all’altra de imperio, che siano le società a scegliere chi e se, tutto qui
per quanto riguarda il nome provo a segnalarlo, ma credo che non mi baderanno più di tanto, il sito è gestito malino
La competizione è l’anima dello sport. Se si ritiene che ci siano società più importanti di altre non per merito verrebbe a mancare lo stimolo al miglioramento. Questo è quello che succede spesso nel nostro movimento ma anche nella nostra società .
Invece per me quella giusta e’ la divisione geografica dove ogni franchigia ha una serie di regioni collegate.
sono d’accordo…
sarei d’accordo anch’io, nel mondo ideale in cui la fed mette in piedi 4 “nazionali” zonali, come hanno fatto le altre celtiche, senza un domestic detto pro o semipro che sia, quindi se sei laziale o veneto o siciliano o piemontese, abruzzese etc etc, in quel contesto ci cadi per forza a prescindere che tu giochi in eccellenza, in A, in B o in C, qui parliamo di squadre pro che con il territorio non c’entrano per niente (zebre nazionale B e benetton rappresenta solo treviso), con squadre che sono ben lontane dalle zone d’influenza e di operatività (FFOO, lazio, l’aquila, prato), riferendosi ad un campionato che ogni anno sostituisce una squadra.
e se nel giro di qualche anno in eccellenza ci sono 7/8 venete o 7/8 tra nord ovest e centro sud che si fa? si lega il petrarca e il rovigo, che magari fino all’anno prima avevano collaborato con treviso, alle zebre, nel primo caso, o si legano le FFOO e l’aquila, prima probabilmente legate alle zebre, a treviso?!?!
poi, guardando quest’anno, abbiamo 4 venete, 2 lombarde, 2 laziali, 1 abruzzese e 1 toscana……per le venete e le lombarde è facile, le altre quattro a chi le leghi territorialmente? che logica ha l’aquila con parma? o con treviso?
il mio discorso era basato solo su questa considerazione prettamente pratica
Intanto che prendono il nobel per l’invenzione dell’acqua calda (quello per l’aria fritta l’hanno ritirato per la nostra manifesta superiorità), visto che una squadra professionista di proprietà la FIR ce l’ha, cominciassero a gestire la Francescato insieme alle Zebre e alla nazionale under20 che si può fare da subito. Magari avanza qualche soldo e si comincia a ragionare di staff.
troppa grazia caro mal..
e troppa logica!
Tanto non lo faranno, avrebbero già avuto 4 anni per abbozzare qualcosa di simile, perché farlo adesso…
sembra che questo nuovo anno sia iniziato un po’ meglio, con decisioni da parte di tutti che dovrebbero essere pure buon senso. vediamo come va.
per quanto le regole possano essere chiare, chi si lamenta che le partite sono falsate ci sara’ sempre (anche perche’ un fondo di verita’ esiste). l’unica soluzione e’ mettersela via. per me funziona solo se pagano le celtiche, altrimenti non avrebbe senso.
al momento mi sembra che una certa divisione territoriale tra le franchigie ci sia gia’, almeno quando si fa il mercato. forse il sistema che suggerisce Hulla ha possibilita’ di funzionare.
Nell’articolo si parla del sistema argentino copiato da quello neozelandese, che onoestamente è stato copiato anche dagli irlandesi, ma tutte queste federazioni hanno risolto a monte il problema dei campanili, creando le franchigie federali.
Poi ribadisco il mio pensiero:
1) ci vuole un presidente superpartes e non in conflitto di interessi e magari finalmente un grande ex nazionale con esperienza internazionale;
2) staff tecnico delle franchigie straniero di alto livello con inserimenti di tecnici italiani;
3) ridisegnare il progetto accademie, creando due accademie U20 (Parma e Treviso) che lavorino a stretto contatto con le franchigie e con staff tecnico stranieri;
4) campionato eccellenza con 8+2 (accademie U20) e le nuove accedemie U18 legate alle squadre di eccellenza.
Se stabilisci in maniera chiara ed inequivocabile le regole chi sia il presidente e’ ininfluente a meno che non si voglia di prposito creare subito il dubbio.
Se la regola al riguardo stabilisce in maniera chiara ed inequivocabile a, b, d ecc ecc ogni discussione sul presidente diventa solo strumentale
A dire il vero l’attuale gestione è imbarazzante, visti i continui favori e favorini ad una squadra (sintetico, affitto accademie, affitto centro arbitrale, ristrutturazione stadio, ecc….), solo un presidente senza conflitti d’interesse può gestire una soluzione delicata di interscambio.
maz lascia stare il discorso sintetici accademie ecc (su cui sono d’accordo), non c’e’ da gestire nulla c’e’ da fare un regolamento, equo chiaro ed inequivocabile…
Per come è strutturato all’attualità il campionato Eccellente coinvolgere aquila e le romane sarà non poco stancante, per loro la più vicina è senz’altro la squadra di Parma che dista 460 km da roma e 500 da l’aquila.
In un “Mondo Ideale” e con un sacco di soldi per il rugby in italia credo che prima o poi l’idea di una Terza Franchigia nel Sud (roma? napoli?) sarà da farsi per diciamo “uniformare” il livello tecnico su tutto il territorio nazionale
in un Mondo Ideale
Al solito, i problemi veri, saranno quelli legati :
– alla questione soldi ;
– alla questione assicurazione.
Ne vedremo delle belle…
La questione soldi e’ facilmente risolvibile: pagano le franchigie che tanto vuol dire paga la Fir.
Assicurazione: ora non so ma i doppi tesseramenti altrove si fanno e non credo che i giocatori non siano assicurati…
Cioè, la FIR aumenta i 4 milioni a testa ?
Ti vedo fiducioso…quasi come me con il Benetton ! 😀
( ah, sempre eternamente grati per UvaPassa. Adesso prova solo a mandarci Bent-the-cent e carico su un cargo la falsa magra Ebete e te la invio…! 🙂 )
Spero che tutto ciò accada, possibilmente non in 10 anni. La vera anomalia è il sistema corrente, non quello che si starebbe studiando (spero senza bizantinismi italici).
La vera anomalia è che si pretende di far funzionare un modello che non è nostro. Noi non siamo irlanda siamo Italia, storia tradizioni e cultura diversa. Troviamo un nostro modo d’esprimere rugby, premiamo i meritevoli e spingiamo la crescita delle competenze e del numero di club. Sarebbe tranquillamente fattibile se il movimento non fosse considerato un’affare per pochi e trattato come tale.
Un campionato di “alto livello” con tanto di Lega abbiamo provato a farlo, ed è andato a finire male per tanti motivi, non ultimo il fatto che sia insostenibile per uno sport di nicchia com’è il rugby in Italia. E parliamo di fallimento in anni economicamente meno drammatici dei presenti. Ricordiamoci anche della messe di stranieri che produceva il Super10.
Si può anche trovare una strada alternativa alla Celtic, non sono uno che sostiene “O Celtic o morte”, ma dev’essere sensata.
@grasso hai ragione che noi non siamo l’Irlanda (o la Nuova Zelanda) ma hai una più pallida idea di quanto investono i club europei? Quanti club potrebbero sostenere spese del genere?
“Il nostro modo di esprimere rugby” deve necessariamente tenere conto del fatto che attorno al rugby c’e’ pochissimo pochissimo pochissimo interesse.
Purtroppo.
Siamo corsi dietro ai soldi del professionismo senza preoccuparsi di portarsi dietro il movimento di base. Ovvio che ci sia poco interesse. Si è preferito l’uovo oggi e se lo sono mangiato in tre.
Io la mia idea l’avevo già postata, rose celtiche ridotte all’osso 30 massimo per squadra, più la possibilità per ogni franchigia (che diventerebbe tale) di precettare ognuna 45 giocatori “accademici”, obbligatoriamente gli allenamenti devono esser svolti in 30, a questo punto nei momenti di infortunio o di scarsa forma subentrerebbero i pari ruolo nelle famose liste di sopra, ogni settimana comunque gli accademici debbono dividersi tra club eccellenti e franchige, i giocatori non convocati per le partite di sabato ritornano se in salute nei club eccellenti
Non si falsa il campionato in questo modo
Ed io come altre volto di raccomando di domandarti perche’ gli altri li tengono nelel franchigie mandandoli eventualmnte nei domestic e non come proponi tu il contrario…non e’ solo formale la differenza….
Non può funzionare..
speriamo che non facciamo una cosa che poi ci dovremo lamentare come in tante altre occasioni
se dovremmo essere positivi per le persone che ci stanno mettendo mano aiutoooooooooooo
Ragazzi io non sono contro la celtic, o contro le accademie per partito preso, dico che devono essere frutto di tutto il movimento e trainanti per il movimento stesso. Se rimangono il giocattolo di pochi rimaniamo sempre fermi. Gli sponsor arrivano con la credibilità, i risultati drogati da scorciatoie hanno le gambe corte.
Magari fosse vero, collegando anche le accademie alle franchigie..
W i dogi ecc. ecc.
Non mi torna un conto pero’, 10 minuti prima la fir vede il movimento veneto sull’orlo della deflazione, 10 minuti dopo il preside collegherebbe una delle due franchigie al veneto il resto d’italia con la fedex.. 😀
Spero che le voci che Paolo ha raccolto non siano veritiere su questo punto, non perche’ ritengo il nord/est incapace di strutturarsi per il livello, quanto credo sia un modo per isolarlo in vista delle elezioni..
Spero di sbagliarmi, comunque e sempre DURI AI BANCHI..
Era ora che la FIR cominciasse a studiare un piano per collegare le franchigie al resto del movimento…qualche “però” comunque rimane…
– anzitutto il primo passo, secondo me, non dovrebbe essere quello di legare i club dell’Eccellenza alle franchigie, ma di collegare le accademie alle franchigie così da garantire ai giovani promettenti di passare in modo graduale nell’alto livello e da lasciar fare la formazione direttamente a Zebre e Treviso…che poi non capisco quale scandalo ci possa essere nel legare un’accademia alla franchigia di Parma, parliamo comunque di un’entità federale che si lega ad un centro di formazione giovanile altrettanto federale…
– legare i club di Eccellenza alle franchigie sicuramente ha senso e trovo corretta la ripartizione geografica, anche se in questo caso le Zebre avrebbero più club collegati, ma pazienza…penso però che non si debba limitare la connessione delle franchigie alle sole società di Eccellenza, ma a TUTTE le squadre del territorio di rappresentanza, dalla massima serie alla C2, creando così una vera filiera e un anche un sano e saldo spirito di appartenenza…
– il doppio tesseramento poi, secondo me, deve essere fatto per una parte dei giocatori delle franchigie che, in questo caso, dovrebbero avere delle rose e degli staff tecnici molto profondi…per me attorno ad ogni franchigia dovrebbero orbitare 50-60 giocatori ripartiti su più livelli: quelli con contratto centralizzato, ovvero che sono blindati e possono giocare solo per la franchigia, quelli con doppio tesseramento, che in caso di mancata convocazione per una giornata di Pro 12 possono andare a rinforzare il proprio club di Eccellenza, e, infine, in assenza di accademie collegate, un gruppo di giovani, magari u.20, d’interesse nazionale, anch’essi con doppio tesseramento…
– non è sbagliato per me identificare anche i migliori atleti delle rose di Eccellenza e farli allenare ogni tanto con le celtiche, ma il doppio tesseramento al contrario è poco prolifico…il doppio tesseramento dovrebbe essere riservato solo ai giocatori che fanno parte della rosa di una franchigia…quello che secondo me la FIR potrebbe fare, imitando l’UAR, è dar vita ad una serie di contratti centralizzati per gli atleti dell’Eccellenza e far fare un percorso specifico di inserimento nell’alto livello ad un gruppo circoscritto di giocatori domestici, magari facendogli proprio fare allenamenti con le celtiche in dei periodi stabiliti, organizzando sedute tecniche con lo staff della nazionale, seminari, ecc…in questo senso una selezione per i soli atleti domestici sarebbe utile, l’Italia Emergenti non può limitarsi alla sola finestra di Giugno…
– sul pezzo riportato nell’articolo di ieri sull’UAR bisogna prestare attenzione perchè non si parla nello specifico di doppio tesseramento degli atleti della franchigia argentina di Super Rugby (che comunque potrebbe anche essere), ma della possibilità di continuare a giocare con il club d’appartenenza per gli atleti che saranno inseriti nel piano di sviluppo, quindi nel percorso che li porterà alla franchigia, parliamo dunque di giocatori che sono al di fuori dei 45 effettivi della franchigia….e quel piano di sviluppo in Italia potrebbe essere quel percorso di cui parlavo sopra…
– ultima considerazione: bisogna che ci si metta bene d’accordo tutti perchè il campionato d’Eccellenza così come è non favorisce un ascensore adeguato per questo tipo di sistema…ci sono club con budget altissimi (Calvisano e Rovigo) che fanno professionismo vero (non di alto livello, ma sempre professionismo) e che hanno ingaggiato pure stranieri più forti di quelli che ci sono alle Zebre e al Treviso (penso ai bresciani)…ci sono squadre che si alternano tra il semi-pro e l’amatoriale e poi c’è il caso speciale delle FF.OO…
Auguri!
E per ricollegarmi al mio commento di sopra, riporto uno schema ironico che avevo scritto anche ieri sulla differenze tra il sistema argentino che verrà e quello italiano attuale che è ingolfato…visti i tempi spero non si offenda nessuno e che nessun federale entri dentro casa mia con una mazza da baseball al grido “La FIR è grande!”…
ARGENTINA – UAR
Domestic
———–
Piano di svliuppo per l’alto livello (per arrivare dunque nella franchigia)
————
Franchigia di Super Rugby
————-
Pumas
ITALIA – FIR
Domestic
———- (Linea Gustav, fronte chiuso)
Piano di sviluppo per l’alto livello (ci stanno pensando)
——–
Franchigie di Pro 12 senza ricambio e senza accademie collegate
——–
Nazionale
Come detto sopra, bene che ora da noi abbiano cominciato a studiare un piano per collegare le franchigie al resto del movimento, vediamo però come andrà a finire e se riusciranno a sfondare la Linea Gustav…
Ridicolaggini, utopie, assurdità. Eliminare sia il concetto di “celtiche” che di “eccellenza” e tornare quanto prima ad una vera serie A fatta di campanili, di storiche rivalità e di rilancio della palla ovale nelle piazze storiche. Tutto il resto sono solo fandonie.
rivalità e campanili ci sono anche oggi, a prescindere dalla Celtic…le franchigie non portano via le tradizioni e le piazze storiche, uno può anche non essere d’accordo sull’entrata italiana nel torneo celtico, ma non buttiamola su questo punto perchè non è così, da Petrarca-Rovigo di Eccellenza a Rugby Roma-Villa Pamphili di C1, passando per Frascati-Colleferro di B e Pro Recco-CUS Genova di A, le rivalità sono sempre molto sentite e le piazze storiche non svaniscono se la Benetton va nel torneo celtico e a Parma creano una franchigia federale…
ma ancora con sto disastro diserbanet di Celtic…. non l’abbiamo ancora caopiuto che è la fossa del nostro rugby ?
Scusate, leggo molti “se” e molti “ma”…e soprattutto molti “quanti “… eppure la proposta, per nulla nuova né originale, risulta molto più attuabile e semplice se tenete conto di un piccolo dettaglio finora trascurato: che i giocatori percepiscono uno stipendio, tipicamente più oneroso nelle franchigie, che qualcuno deve pagare. E allora consideriamo che franchigia e club si spartiscano la % da onorare, magari in max quattro modelli per non far su troppi casini: dal 100%franchigia per i “centrali” tipo Zanni o Leonard, al 30% / 70% per il panchinaro portamastee della Pro12 che gioca solo per disperazione. Ci guadagnano tutti: le franchigie (e quindi la FIR) abbassano il budget ingaggi, i club hanno dei pro veri senza svenarsi, ed i portamastee hanno meno rischi di rimanere non pagati. Pare brutto?
Sarebbe perfetto, però è indubbio che i valori in eccellenza sarebbero stravolti, di settimana in settimana, un Leibson che non gioca a Parma, una domenica và a giocare con la Lazio e la settimana dopo con le Fiamme Oro? E’ una sciocchezza, bisogna fare delle regole sensate.
No, ogni giocatore avrebbe un doppio tesseramento, ad es zebre-lazio, aparte i casi particolari come i top player che sarebbero tesserati solo con la franchigia
esatto @ginve, sarebbe proprio così, o meglio, dovrebbe essere proprio così…
poi certo, ci sarebbe da guardare di creare un sistema per i project player, tesserarli anche con la franchigia, farli allenare 2/3 giorni con la franchigia e poi se inutilizzati tornare al club. Ma per questo serve uno staff più ampio dei nostri.
Poi ci sarebbe da studiarne uno anche per il rientro soft dagli infortuni, sicuramente tutto questo sarebbe un grosso passo avanti ma va fatto con criterio
si, sono d’accordo, più che altro, come fanno in Argentina, creerei un percorso professionistico che avvìì verso l’alto livello i migliori giocatori domestici che non fanno parte delle rose delle franchigie, come ho scritto nel mio commento di sopra…
il sistema argentino sarebbe il massimo, ma non so se verrà preso ad esempio, comunque sempre competentissimo San!