Movimento Italia: il Benetton Treviso e quell’arrivo che fa discutere

Perché prendere un U20 scozzese e non un italiano? Umberto Casellato dà una risposta

ph. Ottavia Da Re

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Ieri il Benetton ha annunciato l’arrivo in prestito dai Galsgow Warriors del giovanissimo pilone D’Arcy Rae (classe 1994) mentre uno più esperto dovrebbe essere messo in rosa nelle prime settimane di gennaio. Un arrivo a suo modo rumoroso, perché ha sollevato non poche critiche: perché prendere un giovane virgulto scozzese per fargli fare esperienza – questa sostanzialmente la domanda che tifosi e appassionati si fanno – e non rivolgersi invece al bacino italiano? Perché non prendere un Ferrari o un Appiah, tanto per fare due nomi?
Oggi, dalle pagine de La Tribuna, Umberto Casellato dà una risposta: “Certo è un giovane scozzese, e non un under 20 italiano, ma possiamo forse chiedere ai club di Eccellenza o all’Accademia i migliori ventenni italiani nel ruolo di pilone destro? Finché questo è il sistema per la Celtic…”.

 

Discorso questo sul tipo di filiera che è stato impostato qui in Italia che su queste pagine abbiamo più volte affrontato. E alle parole del tecnico biancoverde ci sentiamo di aggiungere una postilla, ponendo alcune domande: magari D’Arcy Rae si dimostrerà all’altezza della situazione o forse no, quello lo vedremo, ma un U20 scozzese è mediamente più o meno formato rispetto a un pari età italiano? Prendere un nostro giovanissimo e buttarlo letteralmente nella mischia a metà stagione chiedendogli immediatamente risultati, perché quello è il primo obiettivo di un club come il Benetton Treviso, non è un azzardo? E quanto possono essere contente società di Eccellenza o anche Serie A nel vedersi privare di alcuni loro elementi che si presumono migliori nel cuore della stagione?
Che questo tipo di giocatori salgano di categoria e sbarchino in una franchigia celtica in piena estate è cosa consigliabile: c’è un impatto più morbido, il tempo di assorbire carichi di lavoro di una intensità e frequenza che non conoscono, forse nemmeno riescono a immaginare nella loro concretezza. Essere presi a metà stagione dal massimo campionato italiano o dalla nostra serie cadetta e messi a giocare con Leinster, Ospreys e Munster non è forse un rischio e un salto eccessivo soprattutto per quegli stessi giocatori? 
Voi cosa ne pensate?

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