Dopo Northampton-Benetton: Treviso, alzati e cammina!

Come reagire (con il derby dietro l’angolo) da quella che, se non sbagliamo, è la peggior sconfitta dall’epoca Heineken?

ph. Henry Browne/Action Images

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Fino ad ora, ma non vorremmo sbagliare e siamo pronti ad essere smentiti, la peggior sconfitta della Benetton in Heineken Cup risale più o meno a otto anni fa, esattamente il 16 dicembre 2006: a Monigo i Wasps, che avrebbero poi conquistato il titolo, si imposero 71-5, con 66 punti di scarto. Esattamente uno in meno rispetto al 67-0 con cui Northampton ha spazzato via ieri la Benetton. La premessa fondamentale di quanto leggerete, è che perdere contro Northampton ci sta, eccome. I Saints guidano la Premiership, hanno messo in campo giocatori internazionali di primissimo livello, e il loro pack è uno dei più forti di tutto il mondo. Ciò detto, resta il fatto che 67 punti frutto di 11 mete sono davvero tanti. E per come sono maturati, fanno forse ancora più male.

 

Già alla mezzora i Saints avevano conquistato il punto di bonus, avendo segnato ben quattro mete nei primi trenta di gioco. Dopo la prima marcatura la Benetton è stata completamente incapace di reagire, e a parte un paio di visite in territorio ospite non ha saputo rendersi pericolosa. Nell’ultimo quarto di gioco gli inglesi hanno marcato ben cinque volte, a distanza più che ravvicinata tra una e l’altra. Le statistiche rispecchiano perfettamente l’andamento della partita: possesso e territorio pienamente dalla parte dei Saints, con treviso che ha tenuto poco l’ovale, trovato solo due break e cinque offloads, a fronte rispettivamente dei 29 e 17 avversari. Ma il vero problema ieri sono state fasi statiche e difesa.
Mischia e touche sono state dominate dai padroni di casa. Treviso ha avuto cinque introduzioni, di cui tre perse, e dodici lanci di cui sette persi, a fronte delle percentuali impeccabili di Hartley e compagni (100% su 4 mischie e 15 touche proprie). Ma l’aspetto che più forse deve preoccupare, è la scarsa vis pugnandi vista in campo. Ripetiamo, perdere fa parte del gioco, ma perdere a testa alta è già un’altra cosa. Molte mete Northampton, per quanto ben costruite e con un pack sempre in avanzamento, sono state viziate da placcaggi sbagliati nell’uno contro uno (ben 34 quelli sbagliati), un fondamentale in cui, al di là di chi c’è davanti, non ci si può permettere di sbagliare. più volte i padroni di casa hanno risalito il campo palla alla mano, trovando davanti una difesa troppo molle.
Ora arriva il momento più difficile: dimostrare che questo è un incidente di percorso, e proseguire l’innegabile crescita che la squadra ha avuto nell’ultimo mese. Insomma, non un passo indietro, ma un leggero pit stop. Anche perché il doppio derby è dietro l’angolo, e sarà fondamentale per Casellato tenere alti morale e concentrazione dei suoi. E al di là della vittoria contro i cugini celtici, la doppia sfida darà punti fondamentali per essere davanti a fine campionato.

Di Roberto Avesani

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