Test-match: la Francia ferma l’Australia, wallabies battuti 29-26

Ieri sera ho capito che se il progetto di Cheika poggia su queste basi è un progetto che non mi piace.
Ieri la Francia ha mostrato il solito gioco inesistente degli ultimi anni coniugato però con una super difesa.
Se devo dire oggi che cosa hanno costruito non mi viene in mente nulla, perché la meta, ancorchè sublime, è nata da un’iniziativa individuale. Per carità un gioco così piace a molti io a vedere aperture che non fanno altro che calciare per il territorio non faccio i salti di gioia. Anzi preferisco guardarmi il Munster che con gli 8 + 1 davanti scassa gli avversari. Almeno costruisce delle fasi implacabili…
Però di fronte ad una squadra che difende così bene bisogna cambiare ritmo.
Phipps e Foley sono bravi, anzi bravissimi ma hanno dei limiti che la difesa transalpina ha messo in evidenza ieri sera.
Allora enta Cooper, esce l’ala sinistra, dici che Horne va all’ala e Quade a secondo cinque ottavi. No resta all’ala.
Poi entra il genietto.
E Cooper resta a bordo campo, a sinistra.
Non appena si avventura in mezzo al campo nasce l’azione che porta in meta Simmons.
Inutile sui tempi del passaggio e sull’invenzione personale, la capacità di succhiare difensori e liberare i compagni questo ragazzo è di altra pasta, forse non ha rivali al mondo e allora perché lo ha provato solo 10 minuti?
Scelta tecnica incomprensibile…
Sotto questo punto di vista, vero che è solo la sua seconda partita, ma McKenzie aveva un’idea di gioco forse più efficace (i risultati non eran dalla sua ma il gioco c’era).
Mi spiego l’Australia in mischia chiusa non può competere seriamente con le altre grandi, ma se compensa con un gioco dietro indecifrabile allora diventa pericolosa per tutti.
Dalla parte di Cheika bisogna pur dire che I Waratahs han funzionato, vedremo i Wallabies…