Marea nera su Chicago: gli All Blacks vincono 74-6

Match senza storia, ma gli Stati Uniti ci provano fino alla fine. Carter torna in campo

ph. Marty Melville/Action Images

Partita senza storia a Chicago, dove la marea nera dilaga sugli Eagles, che nonostante il possesso avuto hanno pagato ogni singolo errore difensivo e ogni placcaggio sbagliato. Merito agli States per non aver mollato, buona la risposta allo stadio del pubblico, ma la differenza coi top team è attualmente enorme. La Nuova Zelanda però è come i migliori chitarristi: che sia un assolo pazzesco o una scala di riscaldamento, l’intensità e la concentrazione di esecuzione non cambiano. E’ finita 74-6.

 

Quanto ci mettono gli AllBlacks a marcare la prima meta? Poco più di tre minuti, con Nathan Harris che marca al largo dopo punizione battuta velocemente. Lo stesso giovane tallonatore è poco dopo costretto a lasciare il posto a Mealamu per un problema alla caviglia. Nei minuti successivi gli States mettono assieme le prime fasi, si portano in zona rossa e costringono gli All Blacks al fallo che porta i primi tre punti Eagles. Al minuto ’15 la seconda meta All Blacks, marcata da Cory Jane dopo errore difensivo di Wyles evidenziato dallo splendido offload di Dagg che lancia la sua ala. Nel restart Scully recupera, arriva il fallo e Siddall ne mette altri tre. Ma appena i padroni di casa sbagliano un placcaggio gli All Blacks marcano: arrivano in serie le mete di Tuipulotu (dopo splendida serie di offload iniziata dall’ottimo lavoro del triangolo allargato) e di Sonny Bill Williams dopo bell’offload di Crotty. Nonostante il gap già largo la partita si mantiene piacevole, gli Eagles non rinunciano ad attaccare, il pubblico apprezza e le inquadrature con annesso skyline sono splendide. Mail rugby tutto nero è poco interessato a tutto questo, e bastano un allargamento e una touche veloce per mandare a meta Piutau prima e SBW poi. Si va avanti a più di un punto al minuto, e ottanta sono tanti da giocare. Al minuto ’32 Joubert fischia la prima meta del match, e a corto di fiato ansima un “crouch-bind-set” da antologia. La vincono gli All Blacks, che vanno in meta con Piutau dal lato corto. I primi quaranta si chiudono così sul 43-6 Nuova Zelanda.

 

In avvio di ripresa la musica non cambia. Dopo la meta annullata a SBW per passaggio in avanti, arriva la meta di Moody sullo stesso schema da touche che regalò la meta in finale contro la Francia nel 2011. Cruden ne aggiunge cinque su rientro di Mealamu, e lascia il posto a Dan Carter che torna in campo dalla finale del Super Rugby. Proprio Carter dopo pochi minuti lancia Dagg su turnover ball. Tra una meta e l’altra sentiamo pure l’Haka virale del piccolo tifoso All Blacks. Nell’ultimo quarto la Nuova Zelanda è più stanca e sbaglia un paio di passaggi, ma c’è spazio per a meta di Cane e per quella molto bella di Savea allo scadere. Finisce 74-6.
Sul piano del gioco tutto facile per gli All Blacks, ma è anche se non proprio nel far bene queste cose che ci si conferma numeri uno al mondo. Per gli Stati Uniti una partita da cui ripartire: non è arrivata la prima meta contro i tutti neri, ma la voglia di gioco si è vista. Miglioramenti in vista.

Di Roberto Avesani

 

USA: 15 Chris Wyles, 14 Blaine Scully, 13 Seamus Kelly, 12 Andrew Suniula, 11 Brett Thompson, 10 Adam Siddall, 9 Mike Petri, 8 Danny Barrett, 7 Scott Lavalla, 6 Todd Clever (c), 5 Hayden Smith, 4 Samu Manoa, 3 Olive Kilifi, 2 Phil Thiel, 1 Eric Fry.
Riserve: 16 Tom Coolican, 17 Nick Wallace, 18 Mate Moeakiola, 19 Tai Tuisamoa, 20 Louis Stanfill, 21 Benjamin Tarr, 22 Folau Niua, 23 Troy Hall.

Marcatori USA
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Siddall (10, 17)

 

New Zealand: 15 Israel Dagg, 14 Cory Jane, 13 Ryan Crotty, 12 Sonny Bill Williams, 11 Charles Piutau, 10 Aaron Cruden, 9 TJ Perenara, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Victor Vito, 5 Patrick Tuipulotu, 4 Jeremy Thrush, 3 Charlie Faumuina, 2 Nathan Harris, 1 Joe Moody.
Riserve: 16 Keven Mealamu, 17 Wyatt Crockett, 18 Ben Franks, 19 Brodie Retallick, 20 Liam Messam, 21 Augustine Pulu, 22 Daniel Carter, 23 Julian Savea.

Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Harris (2), Jane (14), Tuipulotu (19), Williams (20, 29), Piutau (25), Savea (33), Moody (45), Cruden (48), Dagg (56), Cane (64), Savea (78)
Conversioni: Cruden (15, 19, 21, 29), Carter (57, 65, 78)
Punizioni:

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