Argentina, è qui la storia! Australia battuta 21-17

Emozioni e lacrime all’ultimo minuto…
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Un cammino storico…
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79° minuto…mischia ordinata a centrocampo, Pumas in vantaggio 21-17, la primera linea Postiglioni – Creevy – Herrera mette sotto quella australiana…il leggendario Don Francisco “Catamarca” Ocampo, uomo del Curupayti e dell’Hindù, che diffuse tutta la sua sapienza ovale in ben 10 club di Buenos Aires (anche se al SIC lasciò il segno più incisivo), organizzò la tecnica della bajadita per mettere sotto la terribile mischia sudafricana, stavolta ne hanno pagato le spese gli Wallabies…la grande scuola della mischia argentina ha funzionato maestosamente in questo Rugby Championship (ai TM di Giugno in realtà no e infatti ci si preoccupava) ed eccoli qua che gli ultimi 30 secondi del torneo i platensi Creevy e Postiglioni (il primo di formazione marista, il secondo di scuola canaria) ed Herrera, uno che è cresciuto a forza di pane e mischie a Don Torcuato, vincono l’ennesima fase statica della partita…calcio di punizione per i Pumas! El Mago calcia fuori ed è finita! Finita! Finita! Finita! Finita! I Pumas fanno la storia! La prima vittoria nel 4 Nazioni! Dopo lo storico pareggio di Mendoza per 16-16 contro i Boks due anni fa, match che segnava l’esordio assoluto casalingo dell’Argentina in questa competizione, arriva finalmenete la meritata vittoria ed è sempre il capoluogo cuyano a fare da cornice…vamos!
All’inizio sembra che possa ripetersi il disastro dell’anno scorso, quando proprio contro gli aussies gli argentini, che sulla carta avrebbero potuto fare l’impresa già nell’Ottobre 2013, andarano nel pallone più totale e a Rosario persero con più di 40 punti di scarto…l’unico che si salvo in quella partita buia fu Bosch, che stavolta invece era in panchina…
Si comincia con un’Argentina molto propositiva in attacco, ma eccessivamente leggera in difesa e con i trequarti di assoluta qualità che hanno gli avversari c’è da stare parecchio attenti…passano infatti Kuridrani e Higginbotham, Pumas sotto 14-0 e si teme il peggio…invece no…gli australiani forse sicuri di portarla a casa calano nell’intensità e si suicidano con tante sciocchezze, d’all’altra parte l’Argentina comincia ad alzare i ritimi, la difesa albiceleste diventa più solida, c’è più motivazione, più garra, in attacco gli argentini ci credono, muovono tanto l’ovale, i portatori di palla cercano sempre il sostegno, nei raggruppamenti i Pumas sono avvelanati e arrivano, una più bella dell’altra, le mete di Senatore in tuffo e di Imhoff in corsa…ecco torniamo sui raggruppamenti, australiani fallosissimi, in ruck giaciono spesso sul placcato (Horwill per ben due volte si stende come se fosse in spiaggia nel Queensland), nelle maul entrano ovunque, il più falloso in questi frangenti è Sam Carter, una volta entra palesemete di lato di fronte ad Owens che non dice nulla…la tegola per i Wallabies arriva con il giallo a Hooper al 73°, sempre ottimo come al solito anche se nel finale ha perso lucidità e infatti si accomoda fuori…la mischia australiana va male, merito anche all’ottima prova in chiusa del pack di Hourcade…in touche invece va leggermente meglio per gli ospiti che sporcano qualche pallone in aria su lanci argentini, Creevy sbaglia almeno due lanci, la giocata sull’ultimo blocco non si è rivelata molto efficace…nel complesso ottima prova di tutti i Pumas, peccato che Sanchez abbia lasciato qualche punto al piede, la terza linea ha fatto molto bene, lo avevo detto che, anche senza i grandi Leguizamon e Lobbe, i rincalzi sarebbero stati di qualità, ottimo Baez, flanker solido, tignoso, fa le cose semplici, ma fatte bene, peccato per Macome uscito per infortunio dopo pochi minuti, Desio comunque ha fatto una bella partita…Owens ha arbitrato bene, forse ha concesso troppo vantaggio a volte e ha lasciato correre qualche fallo australiano, ma non mi lamento, saggia la decisione di annullare il giallo a Folau…
Una vittoria che riempie e che non si può dimeticare perchè è la prima in queste tre edizioni di durissimo Rugby Championship, una vittoria arrivata, al di là degli errori australiani, per il sacrificio, la pasion, la garra e la tenacia della squadra argentina, una vittoria che è il risultato dell’ottimo lavoro svolto da Hourcade (che comunque ha raccolto i frutti di ciò che ha fatto Phelan), una vittoria che rispecchia un movimento, quello argentino, pieno di risorse in grado di sfornare giocatori di qualità che possono competere a questi livelli contro i professionisti dell’emisfero sud (leggete bene la lista degli atleti di sopra), una vittoria che ci voleva e che per diverse volte in questi tre anni è mancata per poco…
Il rugby argentino se la merita!
Vamos Pumas!!!