Rugby Championship: gli All Blacks incrinano il muro Springboks (14-10)

Campioni del mondo sempre con il pallino in mano ma un Sudafrica solido tiene aperta la partita fino in fondo

ph. Anthony Phelps/Action Images

Partita subito durissima e molto tattica con gli All Blacks che comandano il gioco ma con il Sudafrica che risponde con una difesa molto organizzata e che non soffre più di tanto. Sono comunque i padroni di casa a macinare più rugby e al 10′ arrivano i primi tre punti con Cruden che calcia tra i pali una punizione da posizione molto facile.
Cresce con il passare dei minuti la pressione dei tuttineri aumenta ma è un guizzo di Pollard al 15′ a liberare Hendricks che si invola verso la prima meta della partita e porta in vantaggio gli Springboks 7-3. Immediata reazione degli all Blacks che vengono però contenuti e devono accontentarsi “solo” di un’altra punizione di Cruden al 23′.
Gara che torna ad essere molto tattica, con una predominanza neozelandese che però non è netta e non porta punti. All’ultimo secondo del primo tempo Cruden ci prova con un calcio da 47 metri ma non va a segno: si va al riposo sul 7 a 6 per il Sudafrica.

 

Nel secondo tempo il tema tattico non cambia ma al 47′ arriva la meta All Blacks: calcio di Cruden a tagliare il campo in orizzontale che pesca Kieran Read sul lato destro dell’attacco neozelandese, giocata con le mani da NBA del numero 8 che lascia l’ovale a McCaw che schiaccia: 11 a 7.
L’inerzia sembra cambiare, con gli Springboks che accusano il colpo e gli All Blacks più intraprendenti. Il Sudafrica si scuote e al 55′ trova un drop di Polard non di quelli proprio semplici, con la giovanissima apertura che al 63′ cerca i pali con un piazzato da oltre metà campo: c’è la potenza ma non la mira e la palla esce di poco con il risultato che dice 11 a 10 per la Nuova Zelanda.
Una manciata di minuti dopo è Barrett a riportare a +4 i padroni di casa con una punizione. Partita sempre molto tesa, gran possesso degli all Blacks che giocano meglio degli avversari ma non danno mai l’impressione di prendere davvero in mano la matassa.
Al 74′ il Sudafrica sceglie di non calciare tra i pali da posizione centrale e da appena fuori i 22 metri: azione lungo la linea di meta All Blacks ma senza risultato. La difesa All Blacks si piazza bene e respinge tutti gli assalti, pur con qualche brivido di troppo.

 

Nuova Zelanda: 15 Israel Dagg, 14 Ben Smith, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Julian Savea, 10 Aaron Cruden, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Steven Luatua, 5 Jeremy Thrush, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Wyatt Crockett.
Riserve: 16 Keven Mealamu, 17 Joe Moody, 18 Ben Franks, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Sam Cane, 21 TJ Perenara, 22 Beauden Barrett, 23 Cory Jane.

 

Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cornal Hendricks, 13 Jan Serfontein, 12 Jean de Villiers (c), 11 Bryan Habana, 10 Handré Pollard, 9 Ruan Pienaar, 8 Duane Vermeulen, 7 Marcell Coetzee, 6 Francois Louw, 5 Victor Matfield, 4 Eben Etzebeth, 3 Jannie du Plessis, 2 Adriaan Strauss, 1 Tendai Mtawarira.
Riserve: 16 Bismarck du Plessis, 17 Trevor Nyakane, 18 Marcel van der Merwe, 19 Lood de Jager, 20 Warren Whiteley, 21 Francois Hougaard, 22 Pat Lambie, 23 Damian de Allende.

 

Marcatori per la Nuova Zelanda
Mete: McCaw (47)
Conversioni:
Punizioni: Cruden (10, 23), Barrett (66)

 

Marcatori per il Sudafrica
Mete: Hendricks (15)
Conversioni: Pollard (16)
Punizioni:
Drop: Pollard (55)

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