Pro 12, le franchigie italiane sotto la lente: la Benetton

Volti nuovi e alcune conferme eccellenti: una squadra con reparti solidi (centri e terze linee) e un’incognita in prima linea

ph. Marco Sartori/Benetton Rugby

Dopo la presentazione della rosa delle Zebre, è il momento di analizzare il roster di Treviso. Chiuso il ciclo Smith-Munari e persi molti dei giocatori che ne sono stati simbolo, alla Benetton è arrivato il momento di voltare pagina. Ma per quanto i cambiamenti siano molti e profondi, accanto alla parola novità si è cercato di mantenere dei fili rossi che leghino le future stagioni con quanto fatto dall’inizio dell’avventura celtica. Due nomi su tutti: Zanni e capitan Pavanello. Ma procediamo con ordine, reparto per reparto.

 

In prima linea mancheranno quattro nomi che pesano un macigno: l’assenza di De Marchi, Cittadini, Ghiraldini e Rizzo si sentirà tantissimo. Chiamati a far sentire il meno possibile la mancanza saranno Giazzon in mezzo, poi i nuovi arrivati Harden, Anae e Salesi Manu, con questi ultimi due  che dovranno adattarsi in fretta al confronto contro le mischie celtiche, certamente diverse da quelle dell’Emisfero Sud. In seconda linea per un Bernabò che va,  c’è un Cinalli che viene, mentre ad una stagione importante è chiamato il giovane Fuser. Pavanello resterà al timone della squadra dentro e fuori dal campo, e dovrà far sentire tutta la sua esperienza assieme a Van Zyl alla guida della squadra e in particolare del pack. Swanepoel l’anno scorso si è pure tolto lo sfizio di andare in meta durante le partite da permit, e quest’anno potrebbe trovare minuti importanti. In terza linea partenze pesanti ma nel complesso il reparto che sta meglio. Vero che mancheranno Vosawai, Barbieri e Loamanu, ma i migliori acquisti in questo reparto sono l’aver tenuto Zanni, giocatore su cui costruire la Benetton del futuro, e l’aver recuperato Favaro e se possibile Minto, due che assieme a Derbyshire potrebbero risultare una terza linea estremamente competitiva. A numero otto di sostanza, e deputati a ball carrier per eccellenza, Luamanu e Auva’a.

Prima scelta a mediano di mischia (reparto che sarà senza Semenzato e Botes) Gori, con Lucchese pronto a guadagnare minuti durante gli impegni della Nazionale, un po’ come potrebbe essere per Padovani alle Zebre nell’altra mediana. Ad apertura tre possibili scelte (Joe Carlisle, Sam Christie e Hayward) che dovranno meritarsi il dieci.  evitando i troppi alti e bassi visti a Monigo in quella posizione. Dietro a lui come scelte Ragusi e Ambrosini, con la speranza che dopo un’altra stagione si capisca quali sono le intenzioni future su quest’ultimo. In mezzo al campo non dovrebbero esserci grossi problemi, con Campagnaro, Sgarbi e Morisi tutti e tre opzioni più che valide. Senza contare il nuovo arrivo Hayward, che può anche essere impiegato come doppio playmaker.  Triangolo allargato con Nitoglia, Esposito in grande crescita, Sam Christie, utilizzabile anche in altre parti della linea veloce, e un Simone Ragusi da cui è lecito attendersi il salto di qualità.

I problemi maggiori per Treviso potrebbero arrivare dalla mischia e dalla prima linea in particolare, dove il confronto con l’anno scorso difficilmente reggerà. Nei trequarti la qualità non manca, così come i chili e i giocatori deputati a finalizzare. Molto dipenderà dall’abilità di Casellato nel saper costruire una squadra con tante pedine nuove nei ruoli chiave.

Di Roberto Avesani

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