Il rugby e quei problemi che non sa superare, l’Eccellenza va all’esame

A Bologna il Consiglio Federale che valuterà le iscrizioni al torneo. Tra stasera e domani le decisioni: Prato trema, L’Aquila spera

COMMENTI DEI LETTORI
  1. malpensante 25 Luglio 2014, 08:21

    Neroverde, L’Aquila.

  2. dengra 25 Luglio 2014, 08:22

    L’Aquila sarà sicuramente salva…

  3. dengra 25 Luglio 2014, 08:22
    • malpensante 25 Luglio 2014, 09:27
      • Stefo 25 Luglio 2014, 09:42

        Ricetta della tradizione ligure sopra e senza gluine la riga sotto…dubito che nella tradizione ligure (o emiliana, o veneta o piemontese o quantaltro) in passato si facessero tanti problemi per il glutine!

        • Stefo 25 Luglio 2014, 09:43

          A me sto gluten free ha smarronato per questo notavo la cosa @mal

          • malpensante 25 Luglio 2014, 10:06

            Lunigiana, Stefo. La prima che ho trovato, ma lo faccio un po’ diverso e solo quando trovo conigli abbastanza autoctoni: detesto il grasso nelle articolazioni.

          • jeekelemental 25 Luglio 2014, 11:04

            Si ma se ti tocca ti tocca… anche perchè se non ti adegui son guai seri.

          • Stefo 25 Luglio 2014, 12:13

            jeek mi riferisco alla moda del gluten free

        • ugotruffelli 25 Luglio 2014, 10:31

          Bè problemi non se ne facevano, ma caso vuole che il coniglio alla ligure è effettivamente privo di glutine perché non si usano nella ricetta alimenti che contengono glutine!

          Buona la ricetta, specie il consiglio di far fare l’acqua al coniglio che non si trova ovunque. Le olive ovviamente devono essere solo taggiasche! In alcune parti della Liguria si cucina col Vermentino (che è bianco) in altre col Rossese (che è rosso). Usate il timo anziché la maggiorana. Oltre all’aglio un po’ ci cipolla nel trito. Durante la cottura aggiungete del brodo vegetale o di coniglio. 🙂

          • malpensante 25 Luglio 2014, 10:57

            Concordo solo sul Rossese, ma nel bicchiere. E’ un enorme piccolo vino.

          • ugotruffelli 25 Luglio 2014, 11:08

            Il Rossese si accompagna magnificamente con le carni bianche 🙂

          • Stefo 25 Luglio 2014, 11:11

            W il Rossese e W il glutine!

        • jeekelemental 25 Luglio 2014, 12:54

          Ho capito, la moda infastidisce anche me.
          Sopratutto perchè il gluten free “di moda” spesso non è il gluten free “giusto” per i celicaci.
          Fine OT, scusate.

          • jeekelemental 25 Luglio 2014, 12:55

            E ho anche cannato a rispondere. -_-

          • Stefo 25 Luglio 2014, 13:23

            esatto hai capito perfettamente il mio punto

  4. crosby 25 Luglio 2014, 08:32

    Io credo che il salvataggio dello scorso anno di Prato era già di per se’ molto irregolare.
    Penso non ci sia da dire nulla se accaddesse per il secondo anno di fila.
    Quanto all’Aquila, se non fossimo in Italia e’ chiaro che l’Eccellenza gli abruzzesi se la sognano. Prima di contrarre nuovi debiti, paghi quelli vecchi.
    Se Gavazzi avesse un po’ di coraggio e buon senso respingerebbe entrambe e farebbe un campionato a 8 squadre, introducendo da subito una fideiussione minima di 200.000 euro per disputare l’Eccellenza.
    E’ scontato che andrà diversamente…

    • mai mular 25 Luglio 2014, 09:43

      eccellenza a 8 squadre,fideiussione minima a 200.000 euro.

  5. Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 08:35

    Quando il mare è in tempesta, le barche meno attrezzate affondano. Le società italiane di rugby sono quelle che, nel mare magnum dello sport italico sono quelle che hanno i maggiori problemi. La pallacanestro si fa con 10 giocatori, la pallanuoto anche, la pallavolo idem, per il rugby @San dice che 30 giocatori non sono sufficienti.
    Non credo che i dirigenti del rugby siano più coglioni dei dirigenti di società della pallavolo e della pallanuoto è che dirigere e tenere in piedi oggi una società di rugby è complicato.
    Molti blogghisti ( compreso P.W.) ritengono che questa crisi del rugby sia figlia di una cattiva gestione federale. Può essere che la Federazione possa fare di più, ma la crisi è più profonda e passa attraverso società non del tutto strutturate ad affrontare la crisi economica generale che ha tolto molto ossigeno alla base.
    Secondo me non basta invocare un campionato d’Eccellenza che richiami le folle (!!??) per porre fine allo stillicidio di società in atto.
    Serve, come dicevo ieri nei commenti alla delibera sulla ripartizione dei fondi federali, obbligare le società a programmare, fare progetti e quelli finanziare, con le risorse che si hanno a disposizione.
    Rinunciare ad una celtica, ad esempio, e dare 4mln in più a pioggia alle società di base è inutile. Eventualmente questi soldi dovrebbero servire a finanziare progetti, premiando:
    a) chi è capace di farli
    b) chi li realizza meglio
    Io non ho mai creduto nelle capacità taumaturgiche di un “capo” né credo che una persona ( in questo caso A.G.) possa compromettere una struttura in salute.

    P.S.: Il Calvisano affronterà, in settembre, i Bucarest Wolves per l’accesso in Challenge.

    • Paolo 25 Luglio 2014, 09:33

      è bello sapere che là fuori c’è qualcuno che fa i bignami del tuo pensiero

      • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 09:43

        Questa è la mia impressione . Del resto una politica redazionale è storia e si può, come tutte le cose, studiare e analizzare. Dopodiché ci si può anche sbagliare.

        • Paolo 25 Luglio 2014, 10:03

          Non sto criticando, ne prendo atto. Diciamo che è una sentenza un tantino sbrigativa, ma va bene lo stesso

          • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 10:14

            Sulla sbrigativa, hai ragione e me ne scuso.

    • Antani 25 Luglio 2014, 09:39

      Mi trovi abbastanza d’accordo su tutto. Come anche con l’articolo. Certo che così è un bel casino venirne fuori, ma credo sia giusto dividere le colpe tra varie persone, enti, ma senza dimenticare che la congiuntura economica ha fatto il suo. Dare la colpa a uno (che certamente le sue colpe ce le ha) sarebbe deresponzabilizzare tutti gli altri. Tra l’altro per una questione tecnica in caso di ripescaggio sarebbe interessante vedere l’accademia in eccellenza, ma per questione di cuore spero nel ripescaggio dei Lyons…
      Tra l’altro allora immagino che anche il Rovigo si troverà di fronte una selezione, anche se georgiana…

      • malpensante 25 Luglio 2014, 10:10

        Direi questioni di regolamento, prima di tutto.

    • soa 25 Luglio 2014, 09:43

      @AdG, sono d’accordo nel dire che Gavazzi non ha colpa del fatto che l’eccellenza sia un campionato di basso livello e con scarsa attrattiva: è così da tempo. Credo, tuttavia, che non abbia fatto molto per migliorare la situazione: le accademie non funzionano granchè (vuoi per i tecnici, vuoi perchè il rugby lo provano pochi bambini e quindi si fa con quello che si ha) e l’impressione che ho io è che i pochi che emergono lo facciano più per talento personale che per un’opera di formazione. Anche sul piano internazionale non è che si sia visto un grande miglioramento.
      A suo favore bisogna anche dire che la sua presidenza è in un periodo di tempo di crisi che di certo non aiuta uno sport come il rugby ed attirare investitori quando la tua squadra principale (nazionale) fa una sfilza di sconfitte infinita è veramente dura. Con queste premesse, è anche normale che abbia poco potere contrattuale quando va a parlare oltralpe.
      In ogni caso, non mi pare che le soluzioni che prospetta lui siano quelle decisive per risolvere i problemi del rugby italiano.

      • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 09:55

        Sull’ultimo capoverso del tuo post sono d’accordo.
        Secondo me Lui è il presidente di questo mondo rugbystico, così come lo sarebbe stato Zatta, con l’aggravante che Zatta non ha mai avuto il problema di “chiudere” un bilancio in vita sua.
        Le poche o tante risorse che ci da il 6N, fino a quando almeno ci sarà, andrebbero usate per modificare la struttura dell’organizzazione, favorendo programmi di aggregazione su progetti ben studiati e finanziati sulla qualità degli stessi e dei risultati.

        • malpensante 25 Luglio 2014, 10:16

          Zatta non ha mai avuto il problema di chiudere un bilancio? Magari intendevi di chiudere un bilancio fantasioso, o pensi che la Benetton Rugby Srl SSD – Società Unipersonale sia un reality?

          • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 10:28

            Non è un reality è appunto , come tu dici, una società srl UNIPERSONALE.

          • soa 25 Luglio 2014, 10:37

            @AdG, scusami ma il fatto che sia unipersonale che importanza ha?

          • malpensante 25 Luglio 2014, 11:00

            Ok, è un reality: l’isola dei faziosi.

          • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 11:07

            @Soa
            Unipersonale significa che è di un solo socio al quale compete di coprire le perdite e finora, per fortuna l’ha sempre fatto e speriamo che duri. Potrebbe essere che un giorno si stanchi di farlo.

          • soa 25 Luglio 2014, 11:31

            @AdG, so bene cosa vuol dire, ma continuo a non capire il legame con Zatta. Benetton ci mette i soldi e la gestire a Zatta, al quale, insieme agli altri consiglieri, competono tutti gli oneri di amministrazione.

          • mezeena10 25 Luglio 2014, 15:19

            ahahahah l’ isola dei faziosi aahahah ottima @mal!!!

        • jeekelemental 25 Luglio 2014, 11:35

          Io non credo che un presidente valga l’altro.

          Se consideri la carega un punto d’arrivo lasci tutto com’è mentre se consideri la carega un punto di partenza ti rimbocchi le maniche e cerchi di cambiare (in meglio) la situazione.

          • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 11:58

            Io non volevo dire che uno vale l’altro. Nessuna persona è , fortunatamente, uguale ad un’altra.
            Più che le persone, i programmi elettorali presentati mi sembravano sostanzialmente uguali rispetto ai temi che avevo accennato.

    • Basettoman 25 Luglio 2014, 10:04

      Pallavolo, Basket, Pallanuoto con 10 giocatori? nemmeno negli oratori….

      • Pesso 25 Luglio 2014, 11:28

        10 no, però sicuramente meno dei 40 che servono per una squadra di rugby.

      • San Isidro 25 Luglio 2014, 13:34

        trovarla poi una piscina in un oratorio…

        • Silverfern 25 Luglio 2014, 17:53

          Vero, più facile un oratorio in piscina.
          Mettilo nel programma delle prossime elezioni, San.

          • San Isidro 25 Luglio 2014, 17:56

            più piscine negli oratori!
            votate Lista Vaticana!

    • San Isidro 25 Luglio 2014, 13:31

      @Alberto, ne avevamo già parlato, a me solo 30 giocatori per una rosa di Eccellenza, sembrano pochi…è vero che così c’è più spazio per tutti, ma devi pure considerare gli infortuni, quelli capiteranno…una squadra senior (e questo vale pure per la Serie A e B) dovrebbe avere in rosa almeno 35 atleti…se poi il Calvisano ha 30 giocatori di rosa e ha già individuato un gruppo di giovani del vivaio da inserire nel corso della stagione allora è diverso e, forse, ci sta…

      • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 14:07

        Non era polemica @San. Volevo solo sottolineare che già 30 giocatori da gestire ( minimo indispensabile) sono molti rispetto ai 10/12 del basket e della pallanuoto.

  6. Mr Ian 25 Luglio 2014, 08:46

    Chiudiamo le società come apparati senior, vanno incontro solo ad esborsi autolesionisti, non esiste un ritorno economico. Le società rimangano solo come formatrici, che è cosa molto più difficile rispetto ad allestire una squadra senior, magari composta per la maggior parte da stranieri.
    Purtroppo la crisi economica investe gli sport “minori”, dove dietro non ci sono forti interessi illeciti-economici.

  7. jeekelemental 25 Luglio 2014, 08:47

    Un pessimo amministratore può mandare a remengo la più solida delle aziende così come un pessimo sindaco può mandare a remengo il bilancio del più ricco dei comuni.

    La Concordia non è finita dov’è finita a causa del mare grosso ma per colpa di un comandante che si stava facendo i caxxi suoi.

  8. mai mular 25 Luglio 2014, 09:48

    ripeto: eccellenza a 8 squadre,fideussione minima 200.000 euro

  9. mai mular 25 Luglio 2014, 09:52

    PAOLO,per favore che fine faranno le prime 4 dell’eccellenza rispetto all’europa ?e’ previsto qualche torneo di consolazione in europa ?grazie ! mai mular!

    • San Isidro 25 Luglio 2014, 13:40

      è già stato detto: le due finaliste faranno il barrage per accedere alla Challenge Cup…Calvisano incontra una squadra rumena e Rovigo una georgiana…doppia sfida andata-ritorno…chi vince si guadagna un posto in CC, chi perde prenderà parte al torneo organizzato dalla FIRA-AER che dovrebbe essere a 8 squadre (due gironi da 4)…Viadana e Mogliano sono già inserite nel torneo…

      • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 15:10

        la squadra rumena sono i Bucarest wolves.

      • mai mular 25 Luglio 2014, 21:35

        ma non si conoscono le squadre,sono spagnole ?portoghesi?,belghe?,russe? i due gironi sono gia’ stati formati?non si sa ancora niente ,mi pare .

  10. tunga 25 Luglio 2014, 09:55

    ho paura che due squadre importanti per il rugby italiano si ritroveranno in serie C.
    Giunge forse il momento di dire che in tutto questo la fir non centra nulla.
    E’ arrivato il momento di capire che chi non programma chi non fa affidamento su solide programmazioni dei vivai è destinata a fallire.
    In questo momento di congiuntura economica dove non si fanno più, e per fortuna, fatturazioni 1 a 10, trovare risorse è difficilissimo.
    Ma una squadra con oltre 35 giocatori ha bisogno di strade diverse per sopravvivere.E dobbiamo essere pragmatici.
    L’anno scorso la Capitolina per fare un esempio ha preso una strada, criticata da tutti, di fare un campionato senza pagare giocatori esterni.
    Sappiamo tutti come è andata ma secondo voi è andata cosi peggio del prato?
    La domanda è il domani del prato come sarà e come sarà quello della capitolina?.
    Facile il prato avrà tante macerie e un progetto da provare a salvare con pochissime risorse e giocatori.
    La capitolina ha mantenuto inalterato il proprio stato anzi ne è uscita forte nelle fondamenta.Dobbiamo ripartire da questo.
    Dal gioco per la qualità di quello che si vede e per gli spettatori, dagli impianti per attirarli, dalle fondamenta del club per vivere autonomamente per avere fidelizzazioni forti e cercare riserse attraverso i propri soci.
    Chissà…….tanto più difficile ma tanto più duraturo.

    • malpensante 25 Luglio 2014, 10:22

      Riflessione più che condivisibile, ma il problema non è la crisi, sono le gestioni dissennate e a volte delinquenziali degli anni trascorsi. E la tolleranza per qualsiasi imbroglio, anche palese, salvo affossare anche le migliori intenzioni per un arbitrato di qualche anno prima. Dalla C non si riemerge, ci si spegne, se hai un buon vivaio dalla A si torna su rapidamente e senza problemi, cosa che auguro alla Capitolina.

    • San Isidro 25 Luglio 2014, 13:42

      bravo @tunga, condivido al 100%!

  11. roger 25 Luglio 2014, 09:56

    SPERO PER IL BENE DEI NEROVERDI …………CHE LA FIR NON LE PERMETTA DI PARTECIPARE AL CAMPIONATO DI ECCELLENZA :
    1) MOTIVI STORICI…….BAMBOLE NON C’E’ UNA LIRA
    2) DEBITI CON GIOCATORI………
    3) EVITARE SENZA UNA SQUADRA DEGNA DELL’ECCELLENZA DI ANDARE IN GIRO A PRENDERE MEDIE DI 50 PUNTI A PARTITA …
    4) PENSIERINO DEL MATTINO……..LA POLISPORTIVA L’AQUILA RUGBY STA’ LAVORANDO IN MANIERA POSITIVA CON I GIOVANI DOPO ANNI RIVEDIAMO CONVOCATI NEROVERDI NELLE VARIE SELEZIONI NAZIONALI, DIAMO TEMPO AI GIOVANI DI CRESCERE E FRA’ QUALCHE ANNO CON UN BACINO ALLARGATO DI BUONI GIOCATORI DELLA ZONA E UN FUTURIBILE RISANAMENTO ECONOMICO PENSARE IN MODO REALE E POSITIVO ALLA SERIE MAGGIORE
    INFINE AUGURO CHE TANTI AQUILANI VERI SI RIAVVICININO AI RAGAZZI NEROVERDI ( PER UN GIOCATORE VEDERE UNO STADIO VUOTO E MALINCONICO) SALUTI A TUTTI

    • jeekelemental 25 Luglio 2014, 10:36

      Ti si è incastrato il “caps lock”?
      Netiquette che diamine!

    • chicodelrodeo 25 Luglio 2014, 11:20

      Questo messaggio rende l’idea di quanto il rugby aquilano sia frammentato, insensato, popolato da personaggi che tengono solo ed esclusivamente ai propri interessi, lontano dalla propria dimensione naturale di MOVIMENTO fatto di BASE e VERTICE.
      Evito di dilungarmi ulteriormente perché semplicemente non ne ho voglia, auguro a L’Aquila Rugby Club (da tesserato di altro club cittadino) di iscriversi e ben figurare nel campionato che sta iniziando.
      p.s. lo stadio vuoto e malinconico.. le bugie non si dicono!

  12. Stefo 25 Luglio 2014, 09:57

    Tutto condivisibile Paolo pero’ nel ragionamento del cercare di rilanciare manca sempre un nodo fondamentale: la CL.
    A me sembra che si continui a rifiutare il fatto che con la CL e’ estremamente difficile metter e su un domestic di alto livello o comunque di livello medio alto, con un buon richiamo di pubblico, una buona affluenza di sponsor, un buon richiamo mediatico.
    Ripetero’ per l’ennesima volta: non ci sono riusciti in passato, non ci riescono oggi ed hanno abbandonato l’idea mopvimenti ben piu’ avanzati di quello italiano come quello Irlandese e Gallese a fare due campionati pro (veri) allo stesso tempo.
    I problemi del rugby domestico italiano si protraggono da tempo ma certamente la CL li ha aggravati perche’ svuotato ulteriormente di interesse la competizione, ma questa e’ una strada ocmune a chi ha scelto questo modello, i club irlandesi oggi del domestic irlandese e gallese non e’ che sguazzino nell’oro, anzi.
    Defiscalizzare le sponsorizzazione non so quanto possa aiutare visto che il problema principale resta che si tratta di un campioanto non di alto livello gia’ in partenza, svuotato dei 50-60 milgiori giocatori (o quelli che dovrebbero essere i migliori) tra celtiche ed emigrati…forse bisognerebbe inizare ad aprire gli occhi e mettere in atto quel downgrade che l’Europa rugbystica ha gia’ messo in atto.
    Tutto questo col massimo rispetto di:
    a- giocatori e
    b- presidenti/proprietari/sponsor che provano a mandarw avanti la baracca

    • Paolo 25 Luglio 2014, 10:09

      concordo, però in CL ci sei per i prossimi 4 anni almeno. Sfruttiamo allora questo tempo per migliorare l’Eccellenza e tra quattro anni riportiamo giù le franchigie. Però qualcosa in questo periodo di tempo va fatto

      • Stefo 25 Luglio 2014, 10:21

        Paolo qualcosa va fatto nessun dubbio al riguardo, pero’ allora bisogna oggi prendere una decisione: finiti questi 4 anni che si fa?Si resta in CL o si riprova a portar su il campionato italiano?Questa e’ la decisione che la Fir deve prendere, ed e’ una decisione propria al di la’ delle considerazioni sulla CL (ci sara’ ancora, non ci sara’, con le gallesi o senza…tutte le questioni realtive alle altre union ed alla lega in generale non contano piu’ si deve prendere una decisione propria sulla base di quello che si vuole fare).
        Non voglio aprire una discussione al riguardo, se ne e’ parlato gia’ in passato ed in caso sara’ una cosa che Paolo potrai affrontare in un futuro pezzo nuovamente sulla base della situazione attuale, ma quello che si fa oggi e nei prossimi 4 anni in termini di Eccellenza deve essere fatto in funzione a quello che si vuole fare tra 4 anni in termini anche di CL…io sento parlare di Dogi sia Zatta che Gavazzi, Gavazzi non ha mai messo da parte l’idea della terza franchigia…proposte vere sul rilancio del domestic con unscita dalla CL non se ne sono sentite in campagna elettorale e neanche lo scorso anno come piano B in caso di mancato rinnovo col board.

        • Mr Ian 25 Luglio 2014, 10:37

          La maggior parte dei post letti sono tutti condivisibili e opinabili, purtroppo sembrano post usciti dalla naftalina, anno di imbottigliamento 2008/2009, ci siamo mangiati i primi 4 anni di Celtic sperando che qualcosa per il campionato nazionale si facesse il prima possibile, in modo da arrivare al secondo quadriennio con struttura nazionale molto più solida e capace di formare giocatori all altezza. Invece così non è stato e ci ritroviamo a fare la conta delle società che falliscono o perdono pezzi…Forse ci siamo buttati in un progetto più grande di noi, la CL, magari per menti più argute e lungimiranti, cosa che il nostro movimento da un punto di vista manageriale non riesce a produrre…

        • malpensante 25 Luglio 2014, 10:53

          Un campionato domestico pro non se lo possono permettere in Irlanda e in Galles, per noi non è sostenibile e non può essere una prospettiva. Downgrade in ogni caso e dimensione “argentina”, con un’idea e lavorando per ciò che verrà dopo i 4 anni. Soldi sui campionati u16-u18 (tanti), sulla scuola e sugli impianti. Senza la truffa dei soldi per andare a farsi ridere dietro in Amlin e la prospettiva di mettere le mani sulla vacca sacra FIR, non saremmo a questo punto: i “benefattori” avrebbero cambiato sport da quel dì.

          • San Isidro 25 Luglio 2014, 13:50

            bravo mal, vedo che l’idea della dimensione “argentina” ti aggrata sempre più…e intanto i Los Tordos sono secondi nel Torneo Cuyano, a tre punti di distacco dal Marista Mendoza, il club del tuo amato Gonzalo Garcia…

        • San Isidro 25 Luglio 2014, 13:47

          se non dovessimo più stare in Pro 12 per me sarebbe drammatico, un campionato pro in Italia non lo tireremo mai fuori, anche con 6 superclub come diversi hanno proposto…spero vivamente che la nostra avventura celtica possa continuare per far crescere nel professionismo che conta e nel vero alto livello i nostri ragazzi…

          • Stefo 25 Luglio 2014, 14:14

            San capisco il tuo punto pero’ allora se questa e’ la scelta di lungo termine (post 2018) ai inizi a lavorare per armonizzare il sistema e rendere la filiera sensata.
            La scelta deve essere ben ponderata comunque primo perche’ richiede un investimeno importante, 9-10 milioni con due franchigie e se Gavazzi punta alla terze sono altri soldi e poi non si pianga se alla base restano le briciole, secondo oggi ti devi porre la domanda di dove andra’ la CL, esistera’ ancora post 2018 o gli inglesi la ingloberanno, se esistera’ di che livello sara’?Varra’ quel tipo d’investimento?La CL di oggi vale meno di quella di quattro anni fa, come sara’ tra 4 anni?

          • San Isidro 25 Luglio 2014, 14:46

            Stefo tutto giusto quello che dici, infatti l’ho scritto anche sotto…su dove andrà la CL nessuno al momento lo può sapere, quello che è certo, secondo me, è che un nostro team inserito in un qualsiasi torneo di alto livello aiuta la crescita dei giocatori, anche in ottica nazionale…un domestic professionistico l’Italia non lo tirerà mai fuori e, anche se fosse, sarebbe di un livello talmente lontano anche dalla Pro D2, se abbandoniamo il Pro 12 tanti altri nostri connazionali se ne andranno all’estero…se non ci sarà più la Pro 12 cercherei comunque un altro torneo di alto livello a cui aggrapparmi, la sto buttando così, ma ripeto stare nel rugby pro per l’Italia è importante, mentre poi continui a stare nell’alto livello fai di tutto per migliorare quello che c’è sotto…anche, parlo per ipotesi, un torneo celtico senza le 4 gallesi, che magari vengono assorbite dalla Premiership, e con altri team gallesi di livello più basso sarebbe sempre di una categoria superiore rispetto a quello che un domestic italiano può permettersi…l’Italia comunque deve trovarsi uno spazio nel rugby pro…

          • Stefo 25 Luglio 2014, 15:19

            San per me invece un percorso alternativo fondato sulla formazione e sviluppo di qualita’ di atleti “da esportazione” potrebbe essere oltre che sostenibile piu’ adatto alla realta’ odierna del rugby italiano spostando il professionismo vero come progetto nel lungo termine.
            Tu che ami tant l’Argentina dovresti conoscerlo questo tipo di strategia e quanto ha pagato, e se invece che farli entrare nel RC li avessero fatti entrare nel 6N come chiedevano non so quanto gli argentini avrebbero sentito la necessita’ di andare pro, sicuramente non nel SR.

          • San Isidro 25 Luglio 2014, 15:35

            certo Stefo, ma l’Argentina ha lavorato anni sulla base e la formazione prima di arrivare a certi risulati…noi siamo ormai nel sistema celtico da quattro anni, penso che dovremmo continuare a mantenerci nell’alto livello migliorando parallelamente il sistema sottostante (e questo nessuno l’ha mai fatto in questi 4 anni)…se lasciassimo l’alto livello sicuramente ci saranno molte più risorse per la base e la formazione, ma i tempi per tornare su sarebbero molto ma molto lunghi e la nazionale? senza atleti che giocano nel rugby pro si scende sicuramente ancora nel ranking…non è detto poi che i risultati siano gli stessi ottenuti dall’Argentina, li hanno anche più praticanti, il rugby ha più rilievo, ci sono delle differenze rispetto a noi…dal mio punto di vista, una soluzione di mezzo penso che sarebbe possibile, mantenere l’alto livello ristrutturando tutto quello che c’è sotto…continuare a restare nel professionismo senza cambiare le cose alla base sarebbe dannono, toglierci dall’alto livello e ripartire da 0 sarebbe anche sensato, ma credo che sia una decisione troppo radicale e c’è il rischio che magari i risulati non saranno così soddisfacenti come magari uno si aspetta…

          • Stefo 25 Luglio 2014, 15:57

            San non so, forse biosgnerebbe accettare un reboot del sistema…forse no, onestamente non lo so ma non sono convinto che restare nell’alto livello senza se e senza ma sia l’unica via, soprattutto se il costo e’ quello di impoverire sempre piu’ la base come sta avvenendo.

    • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 10:25

      Ciò che dici è saggio.
      Io credo che il ns. movimento possa esprimere al massimo una sola celtica, che possibilmente non si mangi troppi soldi,e che non si possa rinunciare a cuor leggero all’Eccellenza.( secondo me vera spina dorsale del rugby italico)
      Io penso sia necessario prendere coscienza che il nostro è un piccolo movimento e che, se anche siamo stati ammessi al 6N, non dobbiamo gonfiare il petto e fare ragionamenti megalomaniaci.

      • Stefo 25 Luglio 2014, 10:37

        AdG come detto non voglio aprire qua la discussione CL si, CL no, se ne e’ parlato molto ed in caso la lascerei ad un altro giorno come discussione…quello che mi sento di dire pero’ e’ che una squadra sola a quel punto non ha senso, sarebbe un ennesimo tentativo di tenere i piedi in due staffe e fare le due cose, o si fa una o si fa l’altra, al di la’ di cosa ognuno di noi puo’ pensare che sia meglio che magari se ne discutera’ un altro giorno, che si scelga quale delle due ma si metta in piedi poi un sistema che supporti veramente la scelta qualunque essa sia, le cose fatte a meta’ come attualmente non protano lontano come stiamo vedendo.

        • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 11:11

          Prendo atto che hai già le valige pronte per una interessante vacanza di famiglia ( quelle che preferisco, spero con partite di scala quaranta incluse).
          Sulla celtica o meno si può discutere, ma anche per me non è determinante per le sorti del rugby italico.

          • Stefo 25 Luglio 2014, 11:21

            AdG e’ determinanbte invece perche’ determina come devi strutturarti, se fai la celtica devi mettergli un movimento al supporto che abbia senso se no stasi buttando soldi e tempo nella toilette, se non la fai allora devi decidere cosa fare: a prendere sunto come giustamente sottolinea malpensante dall’argentina del passato ed investire a tutta forza sulla formazione e lo sviluppo puntando ad esportare i ragazzi in altri campionati perche’ facciano il salto da giovane prospetto di talento ad atleta pro vero e proprio oppure se vuoi provare a sviluppare negli anni un pro tuo vero e proprio che richiede tornare ad avere una lega dei club che si occupi della parte commerciale e gestionale.
            La scelta di restare in CL o meno con una o due squadre determina la struttura che ti devi dare e se questo non e’ determinante non so cosa possa esserlo.

            E nella valutazione c’e’ poco da fare si dovra’ anche ben analizzare dove sta andando la CL di suo, che futuro ha, che prospettive ci sono oltre il 2018 per la lega celtica…prima di iniziare a parlare di Dogi, terza franchigia, una franchigia, soci paritari o altro questa sarebbe la prima analisi da fare…ed anche questo mi sembra un attimino determinante.

          • Stefo 25 Luglio 2014, 11:27

            Vacazne lasciamo perdere che oggi ultimo giorno di lavoro si inizia bene, macchina morta (ieri arrivato a casa di culo)…e temo non sara’ uno scherzetto da poco (trasmissione o comunque cambio)…per fortuna e’ la mia machcina non la famigliare.

          • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 11:32

            Abbi fede che lunedì sarai dove avevi programmato!
            La mia affermazione si riferiva al fatto che l’essere in CL non è ( perlomeno non lo è stato fino ad ora) determinante per la ns. crescita.

          • Stefo 25 Luglio 2014, 11:47

            Ah capisco cosa intendi ora, pero’ se ci pensi bene lo e’, se spendi 5-6 milioni nella franchigia celtica (e se ne fai una probabilmente la fai federale mi sa) son soldi che spendi li’ invece che altrove, resta il punto poi di strutturare il movimento in base a cosa fai.

            Domani saro’ in vacanza abbiamo la prima macchina, e della seconda me ne occupo al ritorno che non voglio partire sapendo quanto mi costera’ aggiustarla 😉

        • San Isidro 25 Luglio 2014, 12:42

          @Stefo, non hai voluto l’auto blu che ti abbiamo offerto? E mò te tieni la macchina scassata…

          • Giovanni 25 Luglio 2014, 15:01

            vu vu vu con l’auto blu
            te ne andavi a Cefalù
            hai voluto laicità
            mò te devi arrangià
            🙂

          • San Isidro 25 Luglio 2014, 15:09

            ahah…eh @Giovanni, la gente non ha capito che noi potevamo regalargli tanto…se @Stefo ci avesse appoggiato adesso se ne andava in giro per O’Connell Street spaparanzato su un suv e gli avremmo dato anche un autista del Vaticano per accompagnare i suoi figli a scuola…certo, ci doveva fare comunque un pò di pubblicità (il suv glielo avvremmo dato bianco con lo stemma vaticano)…

          • Stefo 25 Luglio 2014, 15:14

            Piuttosto a piedi sotto la pioggia!!!!
            La laicita’ non e’ un valore in vendita!

          • malpensante 25 Luglio 2014, 15:15

            Seeee, mica è matto a fidarsi dei chierici e dei clericali, soprattutto in Irlanda.

          • Stefo 25 Luglio 2014, 15:16

            Che poi fa anche un caldo boia al momento…la cara e vecchia Bora tornera’ a vivere!!!!

          • San Isidro 25 Luglio 2014, 15:20

            @mal, a te la LOV avrebbe regalato un elicottero del Vaticano per accompagnarti da casa direttamente al XXV Aprile…atterraggio sul campo da gioco prima del fischio d’inizio per fare un pò di scena…

          • malpensante 25 Luglio 2014, 15:28

            Di questi tempi meglio viaggiare al piano terra…

          • malpensante 25 Luglio 2014, 15:42

            Hai capito Stefo che utilitaria, la Bora, mica pizza e fichi 🙂
            http://www.classicandperformancecar.com/front_website/octane_interact/modelpicture.php?id=1113

          • Stefo 25 Luglio 2014, 15:52
          • gsp 25 Luglio 2014, 17:57

            Fidati Stefo, prima ti prestano la macchina, poi vacanze pagate, poi appartamento a tua insaputa con vista Colosseo. Li conosciamo i metodi di @san.

    • ugotruffelli 25 Luglio 2014, 10:43

      Concordo con Stefo su tutto.

  13. Emy 25 Luglio 2014, 10:18

    Quest’anno, in pieno relax e senza lo sclero di 12 mesi fa, aspetto solo serenamente la venuta alla luce dei gironi della nuova serie A!
    Certo che se ne spariscono 2 poi tocca anche a noi! 😀
    Scherzi a parte, credo che L’Aquila, pur con tutti i contro, sarà in Eccellenza. Della situazione di Prato non so molto ma, se non dovessero ammetterli, forse la cosa più sensata sarebbe promuovere direttamente l’Accademia I.F., cosa in ogni caso già prevista per i prossimi anni.

    • San Isidro 25 Luglio 2014, 12:44

      Emy alla fine ammetteranno l’Accademia FIR e i Lyons Piacenza e pure quest’anno gli squali rimarranno fuori…

  14. maxetere 25 Luglio 2014, 11:49

    Per favore chiaritemi le idee perchè leggo di fideiussioni, ripartenze dalla serie C ed altre amenità e non ci capisco nulla.
    Sia chiaro: non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno ma semplicemente butto là qualche domanda solo per parlare tra amici e scambiare quattro chiacchiere.

    1) i soldi le società da dove li prendono? Aiuti federali? Biglietto di ingresso? Donazioni? Aiuti regionali? Sponsor?
    Provo a mettermi nella pelle di uno sponsor che ha voglia di investire in una squadra di rugby: cosa ci guadagno? Al di là della soddisfazione personale (e non tutti gli imprenditori hanno la passione per lo sport e soldi da buttare) cosa mi torna in tasca da una sponsorizzazione oltre agli sgravi fiscali? Pubblicità? Ma quanta gente raggiungo se allo stadio ci vanno 4 gatti o poco più e in TV e sui giornali di rugby NON se ne parla affatto? Allora faccio prima a concentrare la mia attenzione su squadre di calcio, anche di serie Z, e pubblicità tradizionale. O no?
    La FIR che fa per attrarre questi investitori (perchè uno sponsor questo è)? Il canale federale su YouTube fa abbastanza ridere, è seguito da appena 2780 persone e non offre praticamente nessun contenuto interessante se non qualche intervista quà e là e qualche highlight penoso. Ma come si fa nel 2014 a caricare dei video a qualità così bassa? Non si leggono neanche i numeri dei giocatori figuariamoci i nomi degli sponsor. Il rugby sulla carta stampata e TV lasciamo perdere… insomma la FIR che fa per promuovere lo sport e richiamare appassionati? Eppure, per esempio, se su Youtube trasmettessero/caricassero tutte le partite vuoi che quattro gatti non se le vanno a vedere? Io sarei il primo.
    Ci sono canali di ragazzi come EllliotJack4 che hanno moooolti più iscritti. Ma santo dio!

    2) Parliamo della serietà degli sponsor. Ogni volta sento parlare di L’Aquila rugby di gente che ne sa poco o nulla. Per l’ennesiva volta ribadisco che se gli sponsor non cacciano un centesimo gli stipendi non si pagano. Sponsor che ad inizio stagione sembravano essere affidabili e serissimi e poi hanno iniziato a chiudere i cordoni della borsa per i più disparati motivi. La colpa è tutta di chi li ha scelti e gestisce la squadra o forse anche questi imprenditori sono poco seri?
    Ancora ci sono delle cause aperte con gli sponsor delle passate stagioni che con il contagocce tirano fuori soldini a malincuore. Come fa una società ad andare avanti se i maggiori finanziatori non finanziano?

    3) Unendo i due punti di sopra continuo a chiedermi come fa ad andare avanti un movimento in queste condizioni. Ottenere una fideiussione non è cosa impossibile ma dubito sia sufficiente a tenere a galla una squadra che a metà stagione ha le casse vuote e nessuna prospettiva per il futuro.

    Vi prego aiutatemi a fare chiarezza.

  15. Katmandu 25 Luglio 2014, 12:27

    Sapete cos’è la cosa che mo fa più rabbia in tutto questo? Che continuiamo a perseverare nei nostri errori! Negli ultimi anni son cadute come mosche società più o meno storiche schiacciate dal peso dei debiti, amatori Milano, Venezia, RR, etcetcetc, quello che non capisco è come mai la federazione non interviene pesantemente per impedire questi sproloqui?
    Ma è così complicato mettere delle regole “finanziarie” che valgono per tutti? A nessuno viene imposto di gareggiare per l’alto livello, se non ce la si fa si prende atto e ci si adatta ma non può essere la regola.

  16. San Isidro 25 Luglio 2014, 13:15

    “Senza contare che nessuno naviga nell’oro e che negli scorsi anni il nostro movimento ha perso pezzi importanti come i Crociati quando non addirittura storici come la Rugby Roma. Una ferita quest’ultima che fa ancora male nonostante siano passati un po’ di anni”…
    Bravo Paolo a ricordare la gloriosa Rugby Roma!
    L’anno scorso siamo stati in tre in Eccellenza, ma è mancata la squadra romana più importante (se penso che potevamo essere 4 mi vengono i brividi perchè se la RR non fosse fallita sarebbe rimasta in Eccellenza)…
    Adesso con l’assurdo spaccamento della vecchia società in Nuova Rugby Roma e Rugby Roma Club non si capisce più niente, almeno ci sono tanti giovani che fanno rugby con le due società, ma a livello senior non c’è più niente, se non la squadra amatoriale della RRC che milita in Serie C senza grossi risultati…
    Non dimentichiamoci dei bianconeroverdi! Una delle squadre più storiche del rugby italiano!

  17. San Isidro 25 Luglio 2014, 14:12

    E’ proprio vero quello che si dice nell’articolo, ogni anno c’è una società che fallisce e ci si chiede “chi sarà la prossima?”…sul tema ne ho parlato molto con diversi utenti in questi giorni, mi permetto di copiare un mio commento della scorsa settimana in cui analizzavo i problemi relativi ad un campionato interno di livello parallelo alla Pro 12, di cui parlava anche @Stefo sopra…
    La “rivoluzione” del domestic si potrebbe realizzare soltanto se ci fosse una ristrutturazione di tutto il sistema…se siamo entrati in questo sistema per franchigie, nel momento in cui abbiamo cominciato a partecipare alla Celtic League quattro anni fa, allora dobbiamo cambiare tutto l’assetto e strutturare le franchigie sul territorio…i primi passi sono la creazione di due accademie u.20 che siano legate proprio alle franchigie e l’organizzazione di una filiera che colleghi bene i club di precise aree geografiche ai nostri due superteam di Pro 12…se ci fosse un sistema del genere le nostre franchigie non avrebbero problemi di profondità della rosa perchè hanno già i giovani delle accademie, che abituati ad allenarsi a certi livelli ed inseriti gradualmente nelle rose celtiche, sono pronti per affrontare l’intensità del rugby professionistico…inoltre sono 4 anni che si propongono teorie sui permit-players per le franchigie, ma non ne è mai venuto fuori nulla, se invece ci fosse un’adeguata filiera tra le squadre di Pro 12 e i club sottostanti questi problemi sarebbero risolti…è qui che entra in ballo l’Eccellenza. In assenza di tutto questo sistema è evidente che il nostro massimo campionato domestico lo si cerchi di elevare ad un torneo professionistico per tentare di ridurre il gap con l’alto livello (franchigie)…ed è proprio in questo caso che emergono diversi problemi: alcune società non ce la fanno economicamente a sostenere un sistema del genere e falliscono, altre invece per alzare il livello prendono stranieri forti (anche troppi forti per la categoria) e magari limitano lo spazio a giovani italiani…abbiamo fatto una scelta radicale: quella di entrare nel professionismo vero e proprio con due superteam (e il vecchio Super 10 non era professionismo)…inutile rendere professionistico un campionato interno quando già al vertice hai una struttura professionitica, Zebre e Treviso. Ci sono realtà forti economicamente che riescono ad avere un saldo semiprofessionismo (Calvisano e Rovigo), altre ancora che oscillano tra un basso semi-pro e l’amtoriale, vabbè poi il caso delle Fiamme Oro è a parte…gli altri Paesi celtici non hanno campionati semi-pro interni, hanno altresì una sistema sotto le franchigie che funziona, in termini di fliera, formazione, ecc…poi tra noi e Galles, Scozia e Irlanda ci sono differenze ovali enormi, ma se siamo entrati nel loro sistema dovremmo adeguarci…
    Sul discorso stranieri in Eccellenza, non ho detto niente stranieri nei club italiani, 1-2 possono pure starci, ma è ovvio che se le società continuano a comprare stranieri (adesso non sto dando la colpa ai presidenti) si limita la possibilità di crescita ai giovani italiani promettenti…quello che auspicherei, con tutte le premesse di cui sopra (accademie u.20 di Zebre e Treviso, filiera, radicamento delle franchigie nel territorio, ecc), è una dimensione di club amatoriale, all’argentina, come ha fatto quest’anno la Capitolina, naturalmente i migliori atleti di una società li puoi mettere sotto contratto semi-pro…e bisognerebbe anche mettere un tetto di buget oltre il quale i vari club non possono disporre…sono sicuro che assisteremmo a partite combattute e avvincenti…in questo modo poi tanti giovani nostri ragazzi hanno la possibilità di emergere e di formarsi…a me non dispiacerebbe ad es. un’Eccellenza a 24 squadre, tre gironi da 8 su base territoriale, poi i migliori 12, 4 per girone, magari si affrontano in un Super 12 nazionale in gara secca, per me ne vedremo delle belle…i club dell’Eccellenza non qualificati al S 12 poi riformulano un altro torneo con i migliori della serie sottostante e così via…è ovvio che una rivoluzione del domestic fatta senza quelle premesse a cui accennavo sarebbe estemporanea…

    • soa 25 Luglio 2014, 14:45

      Concordo sui problemi legati all’entrata in celtic, pessimo il fatto di essere andati con due club e non con due franchigie.

      • San Isidro 25 Luglio 2014, 14:54

        soa, il punto è che una franchigia non la costruisci dall’oggi al domani, ci vuole tempo per radicarla nel territorio, non si è però nemmeno mai fatto niente per fare ciò…c’è da dire però che gli Aironi erano una vera e propria franchigia territoriale, il Treviso è un club che ha deciso di autorapprensetarsi franchigia per andare in CL, le Zebre sono una francigia federale…comunque anche le franchigie scozzesi sono federali, ma almeno loro un assetto sotto l’alto livello ce l’hanno…alla fine Zebre e Treviso sono due superclub in cui (in teoria) confluisce il meglio del rugby italiano, ma ce ne vuole per essere una “franchigia”, non bastano solo le parole (visto che a Parma si appellano come la “franchigia del nord-ovest”)…

        • soa 25 Luglio 2014, 15:21

          E’ proprio quello che intendo quando dico che non sono state fatte le franchigie. Gli aironi sì sono stati una franchigia messa su in fretta e furia e infatti si è sfaldata subito e, nella sostanza, si trattava del viadana sotto un altro nome. Treviso ci è andata come club e trovo davvero fuori luogo che si continui a chiamarla franchigia.
          Quanto alle zebre, la franchigia dovrebbe esprimere dei tratti comuni alla zona che rappresenta e, sinceramente, non so che tratti comuni abbiano le regioni del nord ovest se non una base grammaticale simile. https://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_italiani#mediaviewer/File:Italy_-_Forms_of_Dialect.jpg

          Quanto al veneto, credo sarebbe più semplice farlo però dalle parole ai fatti bisogna passare per i soldi.

  18. roger 25 Luglio 2014, 14:52

    1) COME PENSI DI AUGURARE BUON CAMPIONATO ALL’AQUILA RUGBY CON L’ATTUALE ROSA CON MOLTI GIOCATORI CON LA VALIGIA ………( CONOSCI SOLO TU IL MERCATO IN ENTRATA DELL’AQUILA?? )
    2) RIPETO …PRENDERE 50 PUNTI A PARTITA COME LE PRECEDENTI ANNATE IN ECCELLENZA NON FA’ BENE A NESSUNO……E TU DA GIOCATORE …..DOVRESTI SAPERLO??
    3)IO SONO UN SEMPLICE TIFOSO E NON HO NESSUN INTERESSE DI NESSUN TIPO
    4) UNA MEDIA DI 400 PERSONE A PARTITA PER ME RIMANE UN DATO DESOLANTE E MALINCONICO
    5)SPONSOR LATITANTI……….INCASSI A DIR POCO MINIMI CON COSA PAGHERANNO I GIOCATORI …CHE DOVREBBERO ARRIVARE DA FUTURIBILI CAMPAGNE ACQUISTO????? SE CI SARANNO
    MI DISPIACE DIRLO MA E’ MEGLIO UN BUON CAMPIONATO IN SERIE A…..SALUTI

    • Alberto da Giussano 25 Luglio 2014, 15:08

      E’ ancora possibile, si può rinunciare all’eccellenza e iscriversi alla “A”.
      La domanda che faccio, sono così irresponsabili i dirigenti aquilani?

  19. San Isidro 25 Luglio 2014, 15:01

    L’idea dell’Accademia di Parma in Eccellenza non è male, un motivo di ulteriore formazione e crescita per i nostri ragazzi, anche se avrei preferito un altro club, quindi i Lyons Piacenza…comunque Prato se volesse potrebbe restare in Eccellenza, magari allestendo una squadra amatoriale come ha fatto la Capitolina l’anno scorso, in quella zona della Toscana giovani e vivai non mancano per allestire un progetto simile…la farsa è questa Eccellenza che si vuole rendere professionistica e molte squadre non se lo possono permettere…il professionismo sono già Zebre e Treviso…invece abbiamo squadre di Eccellenza con stranieri troppo forti per la categoria e che tolgono spazio ai giovani ragazzi, debiti a non finire, stipendi non pagati, ecc…mah

  20. tunga 25 Luglio 2014, 16:35

    Prevedo piaceza ed accademia in eccellenza.

    se invece diventasse a 8 sarebbe passata l’ idea di pochi.

  21. roger 25 Luglio 2014, 17:10

    IN ECCELLENZA SOCIETA’ CON I CONTI IN REGOLA ………STOP
    UNA VOLTA SI DICEVA…….PAGARE MONETA …VEDERE CAMMELLO SALUTI

  22. San Isidro 25 Luglio 2014, 17:35

    Adesso ho capito il perchè della foto nell’articolo: match tra Cavalieri e L’Aquila giustamente…ammazza che volpe che sò!

  23. gsp 25 Luglio 2014, 18:01

    Dubito Gavazzi ridimensionerá l’eccellenza perchè lui é l’apoteosi di quel sistema. E dubito lo possa fare chiunque altro mettendosi contro i sempre meno grandi elettori.

    Che Gavazzi lo faccia o meno, il downgrade arriva da se.

    Io imporrei dilettantismo a tutti, Max 5 giocatori pagati per squadra, più accademici o giocatori d’interesse pagati dalla FIR.

    Il modello capitolina é l’unico sostenibile.

    Il modello Capitolina é l’unico sostenibile.

    • San Isidro 25 Luglio 2014, 18:16

      gsp, dopo questo commento, cresce la mia attrazione nei tuoi confronti, naturalmente solo una stima etica, che hai capito…

      • gsp 25 Luglio 2014, 18:28

        Te l’ho detto, non sei piu Gambardella, sei David Bowie.

        • malpensante 25 Luglio 2014, 19:04

          Occhio che te l’appoggia.

          • gsp 25 Luglio 2014, 20:03

            Lo so, si muove con la self confidence di un personaggio hentai, maschio. O di Ronaldo nelle discoteche di Milano ai tempi d’oro.

  24. Silverfern 25 Luglio 2014, 18:26

    Continuo a pensare che questi ultimi 10 anni sono stati sprecati.
    Alto livello, professionismo….mah.
    Bisognava sfruttare il traino della Nazionale per costruire dalla base un movimento serio e che potesse essere il più autosostenibile possibile.
    Ma in Italia, si sa, sono sempre preferite le scorciatoie e l’assistenzialismo, e non si ha mai il coraggio di chiudere le cose che non funzionano.
    In questo, secondo me, la FIR ha sbagliato: ha perso un prezioso treno, il resto sono tutte chiacchiere accademiche.

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