Il caso Zanovello accende la luce su alcuni aspetti contraddittori dello Statuto FIR. Al di là delle polemiche strumentali
Dura lex, sed lex. Ma a volte norme e regolamenti fanno le bizze
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Chiedo scusa alla redazione ma questa “notizia” cos’ha di diverso da quella di ieri? I commenti non possono che essere uguali a quelli di ieri!
Una dichiarazione – ci pare importante – del diretto interessato?
Inoltre, non me ne abbia la redazione, questo articolo è scritto in modo più chiaro rispetto a quello di ieri.
Ci mancherebbe. Ieri abbiamo dato giusto la notizia con il comunicato FIR
Separare le opinioni di fatti è la regola aurea del giornalismo anglosassone. Magari c’è qualcuno degli utenti interessato a conoscere quella di Paolo e/o della redazione, oltre che a scriversi addosso.
esatto mal!
magari è piu interessante divulgare allo sfinimento il “rooster” del calvisano! pergiunta con qualche citazione “ad minchiam” annessa!
Dura lex sed lex?
Ma il detto latino non era “Dura lex, sed lex”?
@mal, onrugby mi pare che abbia espresso chiaramente l’opinione: c’è un’anomalia che va eliminata. I fatti sono quelli che sono. Infine ci sono le illazioni/legittimi (o illegittimi) sospetti, anche queste indicate come tali.
scusa, un refuso, grazie per la segnalazione
Era un commento sulla presunta “inutilità”.
Sì, scusa. Ho capito male io.
Evidentemente Zanovello non conosce i regolamenti Fir ma solo quelli Coni da come posta la questione.
Ringrazio per la precisazione chiarificatrice dell’entità del problema giuridico e politico. Per chi come me non è nato imparato su questioni di questo tipo, questo giornalismo è benvenuto.
Noto con tristezza che un paradosso ben evidenziato, e nel merito grave, oscura un problema politico ancora più grave: la rappresentanza della minoranza, la trasparenza dei bilanci.
Spero che questi principi, che non sono, non devono diventare, principi di una parte politica, siano difesi da tutti.
Rappresentanza della minoranza ?
La chiarezza dei bilanci ?
La divulgazione della contrattualistica Celtica ?
Ma cosa sono mai, queste quisquilie ??
Consiglieri in quota QuaLaZatta nel mio parlamento ?
Stiamo scherzando ?
Farò di questa aula sorda e grigia un bivacco per i miei manipoli !
Benito G.
Gianni a tal proposito, mia moglie, ti ha fatto un gentile omaggio, lo trovi sotto il tuo post di Filippucci.
Thanks bro.
Ho risposto, ringrazio la tua Signora.
E vi saluto con romana volontà !
A noi !!
🙂 🙂
Non a difesa della posizione FIR, ma solo per chiarire, suppongo che il riferimento regolamentare sia il seguente:
“art. 42: …Le cariche di Presidente e di Consigliere a livello nazionale sono, altresì, incompatibili con qualsiasi altra carica elettiva sportiva nazionale in organismi riconosciuti dal CONI…” secondo me, più chiaro di così si muore, se poi si vuol fare dietrologia o cercare polemica spicciola si è liberi di farlo, ma in questo caso è tempo perso…
Scusate l’intrusione … ma qui si parla di regolamenti ,di ineleggibilità, di articoli dello statuto …senza contare che questi puntualmente vengono messi in secondo piano la dove ci sono interessi economico-politici… La questione di Zanovello è un chiaro esempio di come questa federazione sia sempre di più nelle mani di un burocrate/affarista come il presidente Gavazzi….. quando ci furono le elezioni non ebbe a lamentarsi sul fatto che fosse stato eletto il suo caro amico Roberto Besio dirigente all ‘ epoca della Pro Recco Rugby (Requesta in Pacem ) …….ed ora ricalca l’onda dei puristi al motto Dura Lex ,sed lex…..io dire piu che altro :Lex est recta ratio imperandi atque prohibendi(La legge è il giusto criterio di comandare e di proibire)
o meglio:Fiat iustitia et pereat munduso (Sia fatta giustizia e perisca pure il mondo)
“Prendo atto della decisione FIR. Detto questo non si può non rilevare che stiamo allora parlando di norme che nel concreto impediscono a un presidente non proprietario di una polisportiva di fare il consigliere federale ma che permettono al proprietario di fatto di uno dei club più importanti d’Italia di fare il presidente di quella stessa federazione”.
Ci sono regole e vanno rispettate, ma la dichiarazione di Zanovello, al di la’ di innescare la polemica, e’ oggettiva e realistica.
Zanovello ha sbagliato, o ha provato a fare il furbo e la decisione e’ incontestabile a termini di regolamento come detto ieri, ma cio’ che sottolinea Zanovello con la sua dichiarazione e’ altrettanto inattaccabile come concetto.
buona la seconda 🙂 a parte l’ironia, se si vuole giocare un ruolo costruttivo, nel rispetto delle regole, non aveva che da dimettrsi realmente dalla presidenza cussina, e poi giocarsela in CF con l’art.24… tutto il resto è fuffa…
mistral guarda che io e’ da ieri che dico che Zanovello e’ stato un mona…
Il resto non e’ fuffa mistral, il confiltto d’interessi in generale non e’ fuffa, e sul fatto che uno proprietario di un club possa essere presidente rimanendo proprietario del club non e’ fuffa.
Probabilmente è fuffa stare in coniglio federale, si conta nulla se non le calorie a pranzo.
allora l’incompatibilità dovrebbe , secondo me, coerentemente essere estesa alle cariche federali, non solo alla presidenza… la fuffa è la polemica sterile che si sta creando, è che come sempre è integralista, o per o contro senza se e senza ma… le mie posizioni critiche nei confronti delle federazioni (non solo fir, ma tutte le stranezze legali generate da un sistema misto che si vuole professionale mantenendo la verginità del dilettantismo) non sono di oggi, ma in questo caso la polemica porta acqua esclusivamente al mulino federale… che poi l’interessato sia solo un mona, e non il classico opportunista italiota dal piede in due scarpe è tutto da verificare…
Con mona intendo che e’ srato mona a pensare che l’avrebbe svangata come ga cercato di farla.
Le federazioni se gestite bene funzionano in tutti gli sport ed in tutto il mondo, poi ci sono casi che non funzionano come la fir o altri ma come sistema/modello fi gestione dello sport funzionano
il mondo è bello perchè è vario e non vige il pensiero unico… per adesso!
Certo mistral ma allora argomenta, porta un modello alternativo a quello delle federazioni negli sport che sia in grado di raggiungere gli obiettivi che una federazione si propone di avere nello sport che vuol dire andare oltre al solo professionismo.
Come in tutte le cose ci sono federazioni che funzionano ed altre no, molto spesso e’ legato alle persone il funzionamento o meno e non al modello di per se stesso.
Sui casi d’incompatibilita’ concordo con te
Stefo inutile discuter col vento.
Appartiene a quel mondo che é il regno del conflitto di interessi.
qualsiasi sistema di governance è legato alle persone, (e meno male, aggiungo, altrimenti sarebbe il sistema grande fratello)… il fatto che non si sia ancora individuato un modello federativo alternativo all’attuale non significa che ci si debba adattare perennemente al compromesso… tutti isistemi democratici elettivi sono, di per se, sistemi di rappresentanza imperfetti, e quindi migliorabili: se in senso maggiormente liberale o maggiormente statalista, è (dovrebbe essere) la maggioranza dei rappresentati a deciderlo…
Non ti sovviene il dubbio che pur con le imperfezioni che un sistema federale ha (e che non nego) sia l’unico modello che assicura una gestione equilibrata dello sport?
La Sport Governance e’ un tema molto dibattuto ma sistemi o medelli alternativi non vengono proposti, vengono proposte maniere diverse di management all’interno dello stesso modello ma alla resa dei conti come modello di per se stesso non viene proposto molto.
E’ perfettibile certo ma molto spesso i problemi nascono dal fatto che o le persone restano troppo a lungo nei centri decisionali quindi vi e’ mancanza di ricambio di persone e di idee, persone che agiscono per interessi diversi da quelli che la federazione avrebbe (e preciso non parlo di Gavazzi giusto perche’ non vi siano fraintendimenti), o vengono gestite da persone non all’altezza (precisazione di nuovo non parlo di Gavazzi).
Senza dubbio io nel mio piccolo reputo che le Federazioni come sono in Italia in generale con un Presidente padrone di tutto tendono ad essere molto poco efficienti, preferisco l modello anglosassone dove ad un presidente ed un board eletto dagli aventi diritto poi viene “contrapposto” un esecutivo manageriale con CEO/GM ed una struttura manageriale vera e propria dove si cerca di mettere al proprio posto le persone in base alle loro capacita’…ma alla fin fine resta anche questo un sistema di federazione.
di dubbi me ne vengono in continuazione, credo che solo gli imbelli ne siano privi… quello che dici è giusto, ma vale per il sistema anglosassone dove l’assunzione (personale) di responsabilità è (probabilmente) maggiore e/o migliore, e ci si sente in obbligo di (eventualmente) dimettersi in base anche ai risultati… ma nell’italico irresponsabile sistema cattolico-romano?… e per di più con un sistema di elezione affidato a deleghe di livello successivo sul quale l’elettore di base (il tesserato) ha ben poche possibilità di incidere una volta “consegnata” la delega?
mistral io penso che l’ITalia dovrebbe muoversi sul modello anglosassone, alternative?Uccidiamo le federazioni e cosa ci mettiamo? Biosgna lavorare per aggiustare le situazione in assenza di un modello alternativo credibile.
Penso che dagli anglosassoni si debba anche prendere l’idea di non far passare tutto il finanziamento sportivo attraverso CONI ma avere due diverse entita’, una che si occupa di alto livello e che rilascia i finanziamenti per quello ed una che si occupa di sport come attivita’ fisica e che abbia come obiettivo finanziamenti per porgetti sports for all alla base non necessariamente legati all’attivita’ agonistica.
Ma anche qua servirebbe una rivoluzione culturale nel modo di concepire lo sport.
come disse scalfari fondando repubblica: “avrei voluto fare un giornale come le monde, ma ho dovuto scriverlo in italiano, in certe cose i francesi sono inimitabili” … per quanto concerne il tuo modello di sviluppo, secondo me in questo gli anglosassoni sono inimitabili 😉
Non sapevo della frase di Scalfari…simpatica 😉
in realtà era una striscia di pericoli e pirella su un linus di tanti e tanti anni fa, ma il grande eu-genio nazionale non ha mai smentito… conoscendo la suscettibilità ed il rigore intellettuale che da sempre lo contraddistingue, credo che nella battuta ci sia quindi del vero 🙂
NESSUN SISTEMA È MAI MIGLIORE DELLE PERSONE CHE LO GESTISCONO, A PRESCINDERE. Anche il miglior sistema diventa una porcheria nelle mani di farabutti o incompetenti. Quindi, inutile menarla con un “sistema”. Un “sistema” non sarà mai garanzia di nulla. Piuttosto, bisogna concentrarsi sul mettere quel sistema, bello o brutto che sia, nelle mani di persone competenti e perbene.
Rimane il problema del sistema elettorale della Fir, mi domando come sia possibile che l’elezione del presidente non si porti dietro una lista in maniera proporzionale ai voti presi. Il risultato è che non vengono eletti nessun rappresentante di Zatta o di Amore. Un principo democratico che conosco è la rappresentanza delle minoranze anche solo con il diritto di tribuna, che come diceva qualcuno, serve a controllare l’operato della maggioranza.
Il problema riguarda il CONI, non la FIR. La FIR vota secondo le regole stabilite dal CONI.
Dopodiché , Zanovello, sarebbe stato un rappresentante della “minoranza”. Lui ha scelto di non rappresentare questa minoranza! E Gavazzi non c’entra nulla.
Sul fatto che abbia sbagliato Zanovello non ci piove, ma siccome sei intelligente, ti faccio notare che il sistema elettorale non prevede liste contrapposte (che garantiscono la proporzionalità degli eletti sulla base dei voti presi) ma un listone con preferenze multiple che nella sostanza permettono ad una maggioranza di fare il pieno degli eletti, cosa puntualmente avvenuta, tanto è vero che Zanovello risultava il primo dei non eletti.
Quello che contesto non è che zanovello, in questa occasione, abbia sbagliato, quello che contesto è il sistema complessivo che non permette nessuna forma di controllo non permettendo, fatto, la rappresentanza.
e guarda non mi arrabbio con gavazzi di cui non mi importa un’accidente, mi arrabbio con un sistema elettorale (coni o fir poco importa) che blocca il confronto tra posizioni diverse e qualunque ricambio in nome della governabilità (immagino). Il risultato è che come sempre i maggiorenti scelgono il futuro senza discussioni o con discussioni sterili (come le nostre…) e l’unico caso in cui avviene qualche cambiamento è quando due fazioni di maggiorenti si fanno la guerra……
Volevo sottolineare, con il mio post, due cose:
1- Io posso anche condividere la tua tesi sul sistema elettorale che sarebbe da modificare. Resta però il fatto che gli attori sempre quelli sono. E se quello che dovrebbe rappresentare la “minoranza” e quindi essere il controllore del sistema, pur avendone i voti, non è capace d’insediarsi, converrai che il problema è un po più serio della sola modifica del sistema elettorale.
2- La politica ( anche quella sportiva) è necessaria per governare ( e cambiare come tu auspichi) ogni sistema, compreso quindi il sistema “rugby”. Purtroppo ( o per fortuna ) la politica ha delle regole precise alle quali è necessario adattarsi in relazioni alle quali occorre essere pronti anche a mettere le mani nella “merda” ( chiedo scusa ma non trovo altro vocabolo).Ad esempio in nessuno dei programmi dei tre contendenti Fir, alle ultime elezioni , questo tema era nemmeno accennato.
Ti faccio notare che è proprio il sistema che è costruito per non permettere il cambiamento, se ho 1000 voti e i miei avversari 700 e posso votare 10 candidati per i 10 posti, ti risulta evidente che i miei dieci prendono 1000 voti ciascuno e i miei avversari 700 ciascuno e perciò i miei 10 vengono eletti e gli altri 10 no? se fosse stato che io potevo votare una sola volta ne avrei eletti 6/7 al massimo e gli altri 3/4 e forse si sarebbero bilanciate almeno le funzioni di controllo all’interno che credo sia il principio democratico base.
La politica quando è merda, cioè solo esercizio del potere, senza altro fine che il proprio benessere, tende anche a ridurre gli spazi di discussione e di confronto perchè dannosi al raggiungimento di quel fine.
OT
per queste ragioni riamgo un proprorzionalista convinto in politica “alta”.
Merda significa “compromesso”. Senza il compromesso non puoi costruire nessuna posizione politica, né in un sistema proporzionale né in un sistema maggioritario. Le regole politiche, di per se stesse non sono né buone né cattive. La loro bontà dipende dalla capacità che esprimono di governare un sistema e dalla loro capacità di far accettare lo stesso sistema alla maggioranza dei governati.
Nella fattispecie nostra,(elezioni FIR) dal momento che nessuno dei tre candidati alle ultime elezioni, ha accennato all’esistenza del problema della rappresentanza, deduco che ai rugbisti italiani questo sistema di rappresentanza va più che bene.
guarda che merda significa merda. il compromesso è un valore nobile se significa cercare un accordo tra posizioni diverse.
quando parlo merda, parlo di chi usa la politica, sportiva e non, solo per il proprio fine, il proprio personale intendo, neanche per quello di un collettivo che intende rappresentare o per valori morali al di sopra delle basse faccende umane….
Ti faccio notare, AdG, che se le regole non sono buone o cattive sono però funzionali al raggiungimento degli obbiettivi e pertanto regole che raggiungono l’obbiettivo di eliminare (almeno per quattro anni) ogni forma di dissenso, per quanto mi riguarda sono cattive e anti democratiche, indegne di qualunque consesso umano….anche perchè non è detto che chi comanda dopo quattro anni non faccia in modo di non permettermi più di decidere nulla.
Tanto per capirci sia in Italia che in Germania gli ultimi dittatori le avevano eletti e dal parlamento hanno fatto le regole per governare da soli….
quindi causa di ignoranza palese di zanovello e dello staff CUS padova. bene, questione chiusa
“tutti possono sbagliare”, disse il riccio scendendo dalla spazzola…
😀
Come sottolineavo ieri, la decisione del CONI è inappuntabile. Certamente lo statuto FIR andrebbe migliorato, ma allo stato dei fatti è così.
Speriamo che a breve si decidano a regolamentare la posizione del controllo di fatto e dei rapporti di dipendenza/influenza, che sono altrettanto pericolosi e forse più subdoli perchè meno visibili.
penso solo di ripetere cose che hanno gia’ detto altri.
Zanovello ha ragione a dire che la regola e’ un po’ strana, ma c’e’. e per uno che fa giustamente della trasparenza e delle regole un valore assoluto non puo’ ignorare una regola quando e’ scomoda.
aggiungo che, se il conflitto d’interessi di gavazzi, che evidentemente esiste, e’ importante, questa regola va allargata anche ai proprietari ed ai consiglieri e staff tecnici dei club. sempre che non sia un argomento usato a convenienza.
Una domanda a quei geni della lampada del coni, ha più voce in capitolo il presidente o il proprietario se le figure non coincidono? Meditiamo, meditiamo…
Che poi il sig Zanovello é stato un folpo é fuoriquestione ma la regola dei due pesi due misure mi fa schifo!
Nessuno che riflette su un fatto incontestabile : questa norma è in vigore dal 2004.
Come mai VIENE USATA PER LA PRIMA VOLTA PROPRIO ADESSO ? vogliamo fare la conta di quanti componenti dei Consigli Federali erano tesserati o presidenti di club in questo periodo? a cominciare proprio da Besio che era presidente del Pro Recco, Saccà del Livorno…
Gavazzi stesso è consigliere federale da almeno 10 anni se non di più, Si è dimesso da presidente di Calvisano allora? a me non pare proprio.
Allora quante decisioni dei C.F. passati risulterebbero illegali ?
Gavazzi era D.G del Calvisano. Nessuna delle delibere è illegale, quand’anche ci fosse un consigliere con quel tipo di incompatibilità.
Sarebbe come se tu volessi annullare Francia – Nz della CdM , perché la moviola ha scoperto il passaggio in avanti francese.
Magari il precedente passaggio -altrettanto se non più in avanti- fra Carter e McAllister che ha prodotto la prima meta NZ…
Cmq il fatto fosse D.G. sarebbe ancor più rilevante dal punto di vista incompatibilità , visto il ruolo operativo , e riguardo tutti gli altri ? come mai solo Zanovello in 10 anni ?
ricordi molto male..fortunatamente ci sono le immagini a supporto!
oh no è quello dell’ altra volta..
fa conto come se non avessi scritto nulla..
tieniti le tue idee io mi tengo le mie!
Specifico anche qui, solo per correttezza “di cronaca”: Roberto Besio non è mai stato presidente della Pro Recco Rugby.
Mah, io direi che si faccia riferimento piuttosto al comma 1, dell’art Art. 42 dello Statuto FIR: “1. La carica di componente degli Organi Centrali (di cui fa parte anche il Consiglio Federale, composto dal Presidente della Federazione, che lo presiede, e da dieci consiglieri federali, ndr), di Presidente del Comitato regionale, di Delegato regionale e il Presidente del Comitato o il Delegato Provinciale delle Province di Trento e Bolzano e della Valle d’Aosta è incompatibile con qualsiasi altra carica federale elettiva centrale e territoriale della stessa F.I.R. e con ogni altra carica sociale nell’ambito della FIR.” Comunque, il risultato non cambia. Mi viene in mente, però, che forse se Zanovello si dimettesse dalla carica di Presidente del CUS Padova, verrebbe meno l’incompatibilità e, quindi, anche l’ostacolo alla nomina a consigliere federale. Non si parla, infatti, di “ineleggibilità”, cosa che determinerebbe l’invalidità del risultato elettorale con riferimento a Zanovello.
Altra cosa. Il comma 7 dello stesso art. 42 prevede: “Sono altresì considerati incompatibili con la carica che rivestono e devono essere dichiarati decaduti coloro che vengono a trovarsi in situazione di permanente conflitto di interessi, per ragioni economiche, con l’organo nel quale sono stati eletti o nominati.” E’ il motivo per cui nel maggio scorso si è parlato della (presunta) incompatibilità di Gavazzi, a seguito di questa lettera (anonima, se non sbaglio) giunta anche alla redazione di Onrugby:
http://www.onrugby.it/2014/05/14/gavazzi-la-fir-e-il-calvisano-un-conflitto-dinteressi-che-non-ce/
Se interpretata letteralmente ed in modo restrittivo, la disposizione limita l’incompatibilità al caso in cui il Presidente abbia relazioni di natura economica con la FIR (appalti per servizi, ad esempio). Al riguardo, accogliendo tale impostazione, la FIR aveva immediatamente diramato una nota in cui si precisava che “la mera partecipazione nei capitali delle Società sportive dalle quali tutta la dirigenza federale proviene” non sarebbe stata di ostacolo a conseguire cariche federali di natura elettiva.
Sergio , scrivi “Mah, io direi che si faccia riferimento piuttosto al comma 1, dell’art Art. 42 dello Statuto FIR: 1. La carica di componente degli Organi Centrali (di cui fa parte anche il Consiglio Federale, composto dal Presidente della Federazione, che lo presiede, e da dieci consiglieri federali, ndr), di Presidente del Comitato regionale, di Delegato regionale e il Presidente del Comitato o il Delegato Provinciale delle Province di Trento e Bolzano e della Valle d’Aosta è incompatibile con qualsiasi altra carica federale elettiva centrale e territoriale della stessa F.I.R. e con ogni altra carica sociale nell’ambito della FIR.”
Se fosse questo l’articolo citato Zanovello non avrebbe problemi , perché essere presidente del CUS (che è una polisportiva) non può essere considerato “carica sociale nell’ambito della FIR” e tantomeno una carica federale elettiva …
@GiorgioXT, ti posto il link allo Statuto FIR:
http://www.federugby.it/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=2123&Itemid=787&lang=
Come potrai leggere, l’articolo che si occupa delle incompatibilità è il 42. Non mi sembra che ce ne siano altri. Penso proprio che stiano intendendo la presidenza del CUS come “carica sociale (ossia di una realtà associativa, come può essere una polisportiva) nell’ambito della FIR (ossia, in quanto affiliata alla FIR). Non mi sembra ci siano altre soluzioni. Tu ne vedi?